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Sedere e Guardare dentro se stessi, Brillare in Silenzio

 

 

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Capacità Cognitive 

Post n°7 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da blazau_zen
 
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- Nella specie umana, con la scoperta della comunicazione mediante simboli verbali e scritti, si sono evidenziate alcune caratteristiche di tali attività considerate esclusivo appannaggio degli appartenenti alla nostra specie.
Uno tra i più noti neurobiologi degli ultimi decenni di questo secolo, G.M. Edelman, ha indagato i processi che hanno luogo nel cervello dell’Homo sapiens nell’elaborazione delle attività cognitive che sono alla base del fenomeno mente: «La triade fondamentale di funzioni superiori del cervello è composta dalla categorizzazione percettiva, dalla memoria e dall’apprendimento. (Spesso risulta comodo trattarle separatamente, ma non va dimenticato che di fatto sono aspetti inseparabili di un’unica attività mentale)». [G.M. Edelman, Sulla materia della mente, Adelphi, Biblioteca Scientifica 17, Milano 1992.]
Paragonando il comportamento dell’uomo a quello degli altri vertebrati superiori, Edelman ritiene che questi ultimi siano in possesso di una coscienza primaria che definisce come «lo stato di consapevolezza mentale delle cose del mondo, in cui si hanno immagini mentali del presente; ma non si accompagna affatto alla sensazione di essere una persona con un passato e un futuro...»
La coscienza di ordine superiore, della quale sarebbero, secondo l’autore, in possesso soltanto gli esseri umani, «...comporta il riconoscimento, da parte di un soggetto raziocinante, dei propri atti e dei propri sentimenti, incorpora un modello dell’identità personale, del passato e del futuro, oltre al modello del presente... ».
La base morfologica di questa coscienza consisterebbe nell’acquisizione di un nuovo tipo di memoria « con il risultato che il concetto di sé, il concetto del passato e quello del futuro si possono collegare alla coscienza primaria: diventa possibile la coscienza della coscienza».
«...la coscienza è una forma di consapevolezza ed è quindi un processo, non una sostanza. E' personale ed è mutevole, continua, si occupa principalmente di oggetti indipendenti da sé ed è selettiva nel tempo. Tutto ciò che si trova nella coscienza deve essere stato oggetto di riflessione nel vostro comportamento precedente o attuale: la coscienza è una coscienza di o su cose o eventi e perciò è connessa con l’intenzionalità».

Levi Montalcini R., “L’asso della manica a brandelli”, Baldini, pag. 61


- Secondo Russell gli ingredienti della felicità consistono in ordine priotitario: nella salute, nei mezzi sufficienti contro la miseria, in buoni rapporti personali e nel successo del lavoro. In una intervista di Wyatt sui fattori che militano contro la felicità egli risponde: «Ce ne sono parecchi... Una delle cose che militano contro la felicità è la preoccupazione, e a questo proposito sono diventato molto più felice man mano che invecchiavo. Mi preoccupo molto meno e ho escogitato un piano molto utile per quel che riguarda la preoccupazione ed è pensare: “Vediamo un po’, qual è la cosa peggiore che può accadere?”... E poi pensare: “Bene, in fondo non sarebbe così terribile tra cent’anni; probabilmente non importerebbe affatto”. Quando si è veramente riusciti a pensarlo, non ci si preoccupa più tanto. La preoccupazione proviene dal non voler affrontare le probabilità spiacevoli».
Russell è convinto che non bisogna solo tenere d’occhio l’individuo, ma soprattutto la società. Il pericolo maggiore che ne deriva non sono le eventuali spinte anarchiche individuali, ma l’organizzazione della propria vita in conformità con le norme prevalenti. Queste tendenze al conformismo aumentano ogni giorno di più nelle società modernè, soprattutto a seguito delle conquiste scientifiche. Infatti a differenza dello spirito scientifico, cauto e antidogmatico, la tecnica e le applicazioni pratiche mettono a disposizione dei governi e della grande industria strumenti che rischiano di soffocare la varietà e libertà dell’iniziativa individuale.

Levi Montalcini R., “L’asso della manica a brandelli”, Baldini, pag. 103




 

 
 
 
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“Si dice che il potere dei sensi è grande; ma la mente è ancora più potente. Più forte della mente è la consapevolezza, ma più forte ancora è lo Spirito di tutte le cose.”

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IMPARARE

“Sai cosa significa imparare?
Quando impari veramente, impari dalla vita; non c’è un insegnante particolare da cui imparare. Tutto ti è di insegnamento: una foglia morta, un uccello in volo, un profumo, una lacrima, il ricco e il povero, coloro che piangono, il sorriso di una donna, l’alterigia di un uomo. Impari da ogni cosa, quindi non hai bisogno di guide spirituali, di filosofi, di guru. La vita stessa ti è maestra, e tu sei in uno stato di costante apprendimento.”

Jiddu Krishnamurti


 
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IL TESORO NASCOSTO

“Una vecchia leggenda indù racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini erano Dei. Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma - signore degli dei - decise di privarli del potere divino e di nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo. Il grande problema fu quello di trovare un nascondiglio. Quando gli dei minori furono riuniti a consiglio per risolvere questo dilemma, essi proposero la cosa seguente: "seppelliamo la divinità dell'uomo nella Terra". Brahma tuttavia rispose: "No, non basta. Perché l'uomo scaverà e la ritroverà". Gli dei, allora, replicarono: "In tal caso, gettiamo la divinità nel più profondo degli Oceani". E di nuovo Brahma rispose: "No, perché prima o poi l'uomo esplorerà le cavità di tutti gli Oceani, e sicuramente un giorno la ritroverà e la riporterà in superficie". Gli dei minori conclusero allora: "Non sappiamo dove nasconderla, perché non sembra esistere - sulla terra o in mare – luogo alcuno che l'uomo non possa una volta raggiungere". E fu così che Brahma disse: "Ecco ciò che faremo della divinità dell'uomo: la nasconderemo nel suo io più profondo e segreto, perché è il solo posto dove non gli verrà mai in mente di cercarla". A partire da quel tempo, conclude la leggenda, l'uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne, scavato la terra e si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa che si trova dentro di lui.”

 

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Complimenti per il tuo blog...perché non mi inserisci tra i...
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La ricerca della verità ci porta sempre distanti da dove...
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in nessun luogo...se nn in te....ciao vio
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MAESTRI DI SE STESSI

"Un guru è una persona che può svelarvi realmente la vera natura della vostra mente, offrendovi una cura perfetta per i vostri problemi psicologici. Ma chi non conosce la propria mente non potrà mai conoscere quella degli altri, e quindi non potrà curare i loro problemi correttamente. Costui non può assolutamente essere un guru. Dovete fare molta attenzione prima di prendere qualcuno come guru; vi sono molti impostori in giro. Spesso gli occidentali sono troppo fiduciosi. Se arriva qualcuno che afferma: ‘Io sono un lama, sono uno yoghi. Posso darvi la conoscenza’ i giovani occidentali, molto interessati, pensano: ‘Sono sicuro che costui mi può insegnare qualcosa. Lo seguirò.’ Questo può realmente procurarvi dei danni. Ho sentito di molte persone sfruttate da ciarlatani. Gli occidentali possono essere molto ingenui. Gli orientali sono invece molto più scettici in proposito. Dovete prendere le cose con calma, rilassati, verificando attentamente. E' importante conoscere la concezione occidentale dell’esistenzialismo, secondo cui dobbiamo comprendere bene che noi siamo quello che vogliamo essere. All’inizio abbiamo bisogno di un maestro, ma in seguito noi stessi possiamo diventare il nostro maestro. Dovete capire che io e tutti i maestri vi possiamo aiutare, però sono fermamente convinto che la vera risposta che ognuno di noi cerca deve provenire da noi stessi, dall’interno della nostra mente, non è certamente qualcosa che viene dall’esterno, da un maestro o da qualcosa di esteriore. Questo significa entrare realmente in contatto con la nostra Natura Interiore, e ascoltare ciò che questa vera e profonda natura ci comunica. Così otterremo veramente una reale risposta alle nostre domande e saremo soddisfatti. In effetti, lo scopo e il significato della Meditazione è proprio quello di diventare i Maestri di Noi Stessi. 

Lama Thubten Yesce

 
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