Creato da blazau_zen il 04/12/2007

Zazen

Sedere e Guardare dentro se stessi, Brillare in Silenzio

 

 

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La pratica dello Zazen: Fukanzazengi


"La via è fondamentalmente perfetta, assoluta, include tutto, permea ogni cosa. Come potrebbe mai dipendere da una pratica o da una realizzazione? Il Dharma è libero, privo di ostacoli. Perchè l'uomo deve compiere lo sforzo della concentrazione? In verità il grande corpo dell'uomo è al di là della polvere di questo mondo. Se è così perchè mai pensare che ci sia bisogno di un mezzo per toglierla? Esso non è mai lontano, non è mai separato da nessuno e da nessuna cosa. E' sempre là dove esattamente siamo. A che serve girare a vuoto di qua o di là se vogliamo praticare? Se creiamo una separazione, per quanto piccola, sarà sufficiente a separarci dalla Via tanto quanto la terra dista dal cielo. Se discriminiamo continuamente tra scelte e rifiuti, per piccoli che siano, la mente si perderà nella confusione. Quando qualcuno pensa si aver compreso e si illude d'aver raggiunto il Risveglio intravedendo la Grande Saggezza che penetra tutte le cose, costui si è solo di poco avvicinato alla Via. La mente di questa persona diventa più chiara e nasce in lei il desiderio di dare la scalata anche al cielo.

Ma questa persona è pur sempre solo all'inizio dell'esplorazione, si trova ancora solo in una zona di confine. Ancora non basta per penetrare la conoscenza della Grande Via dell'assoluta emancipazione. C'è forse bisogno di parlare della realizzazione del Buddha, che possedeva l'innata Coscienza Originaria? Ancora oggi noi riceviamo il benefico influsso dei soui sei anni passati stando seduto con le gambe incrociate e la schiena dritta nella postura del loto, immerso nella più profonda e totale immobilità. E che dire, poi, di Bodhidharma! La trasmissione del Sigillo fino a noi conserva ancora il ricordo dei nove anni passati seduto davanti al muro. Se è dunque stato così per i Santi del passato, possiamo oggi esimere noi stessi dal praticare la Via? Dovreste adesso definitivamente abbandonare una pratica basata sui ragionamenti, sulle deduzioni, sui pensieri discorsivi e sulla comprensione intellettuale per andare al di là del mero senso letterale delle parole. Imparare piuttosto a compiere quell'intima conversione nel profondo che vi porterà a rivolgere la vostra luce verso il vostro autentico sè, illuminando la vostra vera natura.
Il corpo e la mente si estingueranno da soli e apparirà il vostro volto originario. Se volete realizzare il Risveglio dovete praticarlo qui ed ora senza il minimo indugio.

Per Zazen trovate un luogo che sia tranquillo e silenzioso. Mangiate e bevete sobriamente. Lasciate da parte tutte le ordinarie occupazioni, liberatevi da relazioni e legami. Smettete di pensare: "questo va bene" o "questo va male". Non prendete posizione "pro" o "contro". Non seguite più i movimenti del pensiero cosciente liberandovi dal pensiero deduttivo. Non considerate più le cose con il vostro pensiero individuale e lasciate da parte prospettive e punti di vista. Non cercate nemmeno di sforzarvi per diventare un Buddha. Zazen non ha niente a che vedere con una posizione seduta o allungata. Mettete una stuoia dove di solito vi sedete e disponetevi sopra un cuscino rotondo. Sedetevi nella posizione del loto o del mezzo loto. Nella posizione del loto, portate prima il piede destro sulla coscia sinistra e poi il piede sinistro sulla coscia destra. Nella posizione del mezzo loto accontentatevi di mettere il piede sinistro sulla coscia destra.

Sciogliete nodi e cinture e indossate un abito comodo, sistemandovi convenientemente. Deponete quindi la mano destra, palmo in alto, sul tallone della gamba sinistra e le dita della mano sinistra sulle dita della mano destra. I pollici sono orizzontali e con le punte in leggero contatto. Sedete con la schiena ben dritta nella giusta postura, che non deve pendere nè a destra nè a sinistra, nè avanti nè indietro. Accertatevi che le orecchie siano sullo stesso piano delle spalle e che il naso si trovi sulla verticale dell'ombellico. La punta della lingua tocca il palato alla radice dei denti superiori, la bocca è chiusa, senzatensioni, i denti si toccano nella posizione normale, naturale. Gli occhi devono rimanere ben aperti, respirare dolcemente attraverso le narici. Una volta nella posizione corretta, respirate profondamente una volta, inspirando ed espirando. Fate oscillare il busto alcune volte a destra e a sinistra, ritornate dolcemente nella posizione verticale. Non muovetevi più. Pensate dalla profondità del "non pensiero", andando al di là del pensiero e del non-pensiero, questa è l'arte essenziale dello zazen.

Lo zazen di cui parlo non è una delle tante tecniche di meditazione, è il dharma di pace e gioia profonde. E' la pratica realizzazione del perfetto e immediato Risveglio. Zazen è la manifastazione della Realtà Ultima. Non potrà mai essere preda di trappole e insidie. Cogliendone il cuore segreto, sarete come un drago che entra in profondissime acque, o come una tigre che si addentra nella folta foresta di una montagna. Dobbiamo sapere che nel momento stesso in cui si sta facendo zazen, il vero Dharma si sta manifestando, pertanto siamo liberi dalla distrazione e dall'indolenza fisica e mentale sin dall'inizio. Quando vi alzate fatelo con movimenti dolci, senza fretta eccessiva, ma anche senza troppi indugi. Non alzatevi di scatto, bruscamente. Se guardiamo nel passato vediamo che l'illuminazione e la non-illuminazione, il morire in piedi o seduti, sono sempre dipesi solo dal vigore della pratica dello zazen. Inoltre l'illuminazione improvvisa scaturita a causa di un dito, del movimento di una banderuola, di un ago, di un martello o di uno scacciamosche, a causa di un pugno, di un colpo di bastone o di un grido, tutto ciò non si potrà mai cogliere profondamente solo facendo uso del pensiero dualista, nè potrà essere meglio afferrato con dei poteri soprannaturali.

Queste cose sono ben al di là di ciò che gli esseri umani vedono o sentono. Non è forse questo principio anteriore alla coscienza e alla percezione? Anche essere più o meno intelligente non conta molto. Non c'è diversità tra uno sciocco ed uno avveduto. Quando concentriamo il nostro spirito su una sola mente, quest'azione è in sè praticare la Via. La pratica realizzazione è pura per natura, per cui progredire non è altrochè una questione di pratica quotidiana. Nell'insieme di questo e degli altri mondi, in India come in Cina, tutti rispettano il Sigillo del Buddha in sommo grado. Questa pratica in particolare prevede una dedizione completa alla postura seduta della meditazione senza oggetto e priva di uno scopo o una finalità qualsiasi, continuando a sedersi con impegno totale nell'assoluta immobilità. Anche se si dice che vi siano tanti spiriti quanti uomini, tutti hanno sempre praticato la Via nello stesso modo: facendo zazen. Perchè lasciare il posto che vi è riservato a casa vostra per girare a vuoto in terre straniere piene di polvere? Basta un passo falso per uscire dalla Via tracciata dritta davanti a voi.
Avete la fortuna di vivere in forma umana, non perdete quindi del tempo prezioso e date il vostro contributo all'opera essenziale della Via del Buddha. Chi mai può trarre piacere dalla fiamma scaturita dalla selce? Forma e sostanza sono come rugiada sull'erba. Il tempo è rapido come il fulmine; un istante, e non c'è più. Vi prego, cari discepoli dello zen, abituati da molto tempo a palpare l'elefante nell'oscurità, non abbiate paura del drago vero. Consacrate tutta la vostra energia alla Via che indica l'assoluto. Rispettate l'uomo che ha realizzato la Via e che è andato al di là delle azioni ordinarie umane. Entrate in armonia con l'illuminazione del Buddha. Siate i successori della linea di trasmissione leggittima del Satori e dei patriarchi. Comportatevi così e diverrete come loro. La vostra segreta stanza del tesoro si aprirà e potrete farne l'uso che vorrete."


Maestro Dogen (1200-1253)

Fukanzazengi



 

 
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IMPARARE

“Sai cosa significa imparare?
Quando impari veramente, impari dalla vita; non c’è un insegnante particolare da cui imparare. Tutto ti è di insegnamento: una foglia morta, un uccello in volo, un profumo, una lacrima, il ricco e il povero, coloro che piangono, il sorriso di una donna, l’alterigia di un uomo. Impari da ogni cosa, quindi non hai bisogno di guide spirituali, di filosofi, di guru. La vita stessa ti è maestra, e tu sei in uno stato di costante apprendimento.”

Jiddu Krishnamurti


 
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IL TESORO NASCOSTO

“Una vecchia leggenda indù racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini erano Dei. Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma - signore degli dei - decise di privarli del potere divino e di nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo. Il grande problema fu quello di trovare un nascondiglio. Quando gli dei minori furono riuniti a consiglio per risolvere questo dilemma, essi proposero la cosa seguente: "seppelliamo la divinità dell'uomo nella Terra". Brahma tuttavia rispose: "No, non basta. Perché l'uomo scaverà e la ritroverà". Gli dei, allora, replicarono: "In tal caso, gettiamo la divinità nel più profondo degli Oceani". E di nuovo Brahma rispose: "No, perché prima o poi l'uomo esplorerà le cavità di tutti gli Oceani, e sicuramente un giorno la ritroverà e la riporterà in superficie". Gli dei minori conclusero allora: "Non sappiamo dove nasconderla, perché non sembra esistere - sulla terra o in mare – luogo alcuno che l'uomo non possa una volta raggiungere". E fu così che Brahma disse: "Ecco ciò che faremo della divinità dell'uomo: la nasconderemo nel suo io più profondo e segreto, perché è il solo posto dove non gli verrà mai in mente di cercarla". A partire da quel tempo, conclude la leggenda, l'uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne, scavato la terra e si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa che si trova dentro di lui.”

 

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MAESTRI DI SE STESSI

"Un guru è una persona che può svelarvi realmente la vera natura della vostra mente, offrendovi una cura perfetta per i vostri problemi psicologici. Ma chi non conosce la propria mente non potrà mai conoscere quella degli altri, e quindi non potrà curare i loro problemi correttamente. Costui non può assolutamente essere un guru. Dovete fare molta attenzione prima di prendere qualcuno come guru; vi sono molti impostori in giro. Spesso gli occidentali sono troppo fiduciosi. Se arriva qualcuno che afferma: ‘Io sono un lama, sono uno yoghi. Posso darvi la conoscenza’ i giovani occidentali, molto interessati, pensano: ‘Sono sicuro che costui mi può insegnare qualcosa. Lo seguirò.’ Questo può realmente procurarvi dei danni. Ho sentito di molte persone sfruttate da ciarlatani. Gli occidentali possono essere molto ingenui. Gli orientali sono invece molto più scettici in proposito. Dovete prendere le cose con calma, rilassati, verificando attentamente. E' importante conoscere la concezione occidentale dell’esistenzialismo, secondo cui dobbiamo comprendere bene che noi siamo quello che vogliamo essere. All’inizio abbiamo bisogno di un maestro, ma in seguito noi stessi possiamo diventare il nostro maestro. Dovete capire che io e tutti i maestri vi possiamo aiutare, però sono fermamente convinto che la vera risposta che ognuno di noi cerca deve provenire da noi stessi, dall’interno della nostra mente, non è certamente qualcosa che viene dall’esterno, da un maestro o da qualcosa di esteriore. Questo significa entrare realmente in contatto con la nostra Natura Interiore, e ascoltare ciò che questa vera e profonda natura ci comunica. Così otterremo veramente una reale risposta alle nostre domande e saremo soddisfatti. In effetti, lo scopo e il significato della Meditazione è proprio quello di diventare i Maestri di Noi Stessi. 

Lama Thubten Yesce

 
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