a me l'anima please
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racconto di mario pio
Fo
rse dovrei chiederti perdono...sì...se sapessi che potrei riaverti lo farei. Anche se non ho nulla da farmi perdonare. Ma tutti direbbero: sono innocente. Forse ho la colpevolezza del respirare, dell'esistere? Sì...dell'essere. Quando si conosce l'amore e poi si perde la vita cambia e i colori diventano bianchi e neri. E i minuti sembrano macigni, enormi palle di ferro come i carcerati del medioevo. Si diventa prigionieri dei ricordi, chiusi in una buia cella senza il sole e senza le stelle si sopravvive mangiando una scodella di nostalgìa e un bicchiere di rimpianti.
Possibile che evadere dipenda dal perdono? E se non mi perdona? E se mi dicesse che non prova più nulla per me?
Che brutta cosa l'indifferenza...mi sembra di essere invisibile...cammino per la città e nessuno mi guarda...potrei essere nudo e nessuno se ne accorgerebbe. Sono come un fantasma che vaga di giorno come nella notte...tutti dormono e non sognano di me.
Con chi posso parlare? Su quale spalla piangerò? E con quale volto riderò? Con quali occhi nuoterò nel mare della speranza? Non c'è più nessuno...sono tutti morti...Però a me sembrano vivi?...Allora sono io che sono morto... vivo fuori e morto dentro...ecco così è più esatto.
Potrei sempre risuscitare...ci vorrebbe un miracolo...Sì anche questo è vero, ma non un intervento divino...solo qualcuno che avverte la mia presenza...o la mia nullità... e se fossi immondizia? La gente la scansa...s'avvicina, trattiene il respiro, butta la busta e scappa.
Passerà...forse un giorno profumerò come una rosa. Profuma poco la rosa? M'accontenterò.
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ma in realtà non amo
tra una lei e me stesso
cerco la verità e
trovo una donna..
mi fermo di fuori..
rimango deluso..
entro dentro e
scopro un tesoro.
Ora sono ricco
e vado in pace.



La parola "bucato" scritta dalla mia amica
mi ha fatto venire in mente alcuni vecchi versi:
Mi piacerebbe estrapolare il mio essere,
farlo a sezioni sottili, togliere l'impurità...
lavarle, attaccarle ad un filo con le mollette,
farle asciugare al sole, all'aria... guardarle
dondolare al vento, mentre gocce d'acqua
cadono ad una ad una nel cortile assolato
della mia anima.

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