Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

JANE AUSTEN -RITRATTO

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SLIME BOX

Slime adottati dal blog grafico amico Stravaganza

(clicca sul nome degli slime per leggerne la descrizione)

 

Pink Slime


 

Ink Slime

 


 

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J. K. Rowling pubblica un nuovo libro “sotto copertura”

Post n°1100 pubblicato il 14 Luglio 2013 da bluewillow
 

j.k. rowlingSecondo quanto rivelato dal Telegraph e dal Guardian, ad Aprile di quest'anno J. K. Rowling, la nota autrice della saga di Harry Potter e del più recente “Il seggio vacante”, avrebbe pubblicato un romanzo dal titolo “The Cuckoo's Calling” sotto lo pseudonimo maschile di Robert Galbraith.
Il volume, di 450 pagine, pubblicato dalla casa editrice Sphere in una versione UK ed una USA, che secondo glia articoli inquestione fino a questo momento ha venduto 1500 copie, ma secondo dati diffusi su twitter ne avrebbe vendute 449 con una tiratura di 1500 (certamente destinate ad aumentare nei prossimi giorni), ha la seguente trama, secondo quanto riportato da Amazon:

cuckoo's calling us versionUn brillante debutto giallo in stile classico: il detective Cormoran Strike investiga sul suicidio di una modella.
Dopo aver perso una gamba a causa di una mina in Afghanistan, Cormoran Strike sopravvive a fatica come investigatore privato.  A Strike è rimasto un solo cliente e i creditori lo assillano. Inoltre ha rotto con la sua fidanzata di lungo corso e vive nel suo ufficio.
Ma poi John Bristow irrompe nel suo ufficio con una storia sorprendente su sua sorella, la leggendaria supermodella Lula Landry, nota ai suoi amici come Cuckoo, famosa per essere morta qualche mese prima. La polizia ha ritenuto si trattasse di un suicidio, ma John si rifiuta di crederlo.
Il caso getta Strike in un mondo di bellezze milionarie, fidanzati rockstar, designer disperati e lo introduce ad una varietà di piaceri, lusinghe e seduzione.
Potete credere di conoscere i detective, ma non ne avete mai incontrato uno come Strike. Potete credere di conoscere i ricchi e famosi, ma non li avete mai visti sottoposti ad una investigazione come questa.


cuckoo's calling uk versionSpero che il libro sia scritto meglio della sua descrizione perché sinceramente non mi sembra un granché, ma al momento le recensioni ottenute sono abbastanza favorevoli e il Telegraph lo definisce  un “debutto esilarante”.
Riguardo allo stratagemma di scrivere sotto copertura la Rowling ha dichiarato:

“Speravo di tenere il segreto più a lungo perché essere Robert Galbraith è stata una esperienza liberatoria. E' stato meraviglioso pubblicare senza pubblicità o aspettative ed un puro piacere ricevere commenti sotto un nome differente."

Non per nulla prima del prologo della versione USA è riportata la seguente citazione latina "Is demum miser est, cuius nobilitas miserias nobilitat" dal Telephus Lucio Accio che significa "Infelice colui la cui fama rende le sue disgrazie famose", una frase che potrebbe essere tanto riferita al personaggio di Cuckoo che alla stessa Rowling a cui la stampa sta certamente con il fiato sul collo; nella versione UK è invece riportata, al posto della frase di Lucio Accio, la poesia "A dirge" di Christina Rossetti.
Di certo ora le vendite di “The Cuckoo's Calling” (che si può tradurre anche come “Il richiamo del  cuculo”) si impenneranno e indubbiamente ci sarà una versione italiana in cui ancora una volta i traduttori dovranno inventarsi qualcosa per rendere i titoli scelti dalla Rowling in maniera efficace: attendiamo con pazienza e speriamo si tratti di una lettura più intrigante di “Il seggio vacante”.

 
 
 

Il vero trono di spade, secondo George R.R. Martin

Post n°1099 pubblicato il 12 Luglio 2013 da bluewillow
 

Qualche giorno fa, sul suo blog, George R. R. Martin ha rivelato ai suoi fedeli lettori che, benché sia soddisfatto del telefilm realizzato dalla HBO, aveva immaginato il trono usato dai re delle Sette Terre, il “Trono di Spade”,  in maniera assai differente da come è stato effettivamente rappresentato sul set.
Secondo la descrizione di Martin nelle sue “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, il “Trono di Spade” sarebbe forgiato dalle spade dei vinti dal regno nel corso delle guerre, una seduta complicata e barocca, con molte punte acuminate e sporgenti, assai scomoda per chi vi si siede sopra.
Gli scenografi della HBO hanno realizzato quindi il trono che potete vedere qui:

trondospade1




Ma George R. R. Martin aveva in mente qualcosa di molto più grandioso: dall'alto del trono, molto sopraelevato rispetto al resto della sala, il re avrebbe dominato tutta la sala, che Martin immaginava grande almeno quanto la cattedrale di Saint Paul o l'abbazia di Westminster. “Il trono di spade” avrebbe dovuto essere composto da un numero grandissimo di armi, forse migliaia, rendendolo una sorta di scultura asimmetrica, non bella a vedersi, simbolo della guerra e della violenza che aveva comportato sottrarle ai nemici.
Nel suo post dell'8 Luglio lo scrittore indica la rappresentazione del trono fatta dall'artista Marc Simonetti come quella più prossima alla sua immaginazione, la potete vedere qui sotto:

 




Anche se ho apprezzato molto lo show della HBO, devo dire che anche io, nell'immaginare gli scenari per le “Cronache del ghiaccio e del fuoco” immaginavo qualcosa di più sfarzoso, soprattutto per “Approdo del re”, la parte del regno a Sud nella quale risiede il sovrano.
I produttori hanno invece scelto una rappresentazione più simile all'alto medioevo europeo (in particolare per gli Stark), quello più prossimo alle invasioni barbariche, un'epoca fatta di maggiore semplicità rispetto sia a quelle che la precedettero che a quelle che la seguirono.
Io invece immaginavo qualcosa di più simile al basso medioevo, quando le arti avevano preso a raffinarsi maggiormente, il periodo più prossimo al rinascimento, dopo l'anno mille: un medioevo raffinato, sfarzoso, artisticamente più evoluto. Nel telefilm questo tipo di medioevo sembra invece essere usato per rappresentare soprattutto i ricchi Lannister: se si osserva ad esempio il modo in cui viene abbigliato Tywin Lannister, ho proprio l'impressione di vedere qualcuno sbucato dal basso medioevo piuttosto che dall'alto, mentre esattamente il contrario vale per Eddard Stark.
Le foto qui sotto vi faranno capire cosa intendo:

 

 

tywin lannister

eddard stark




Nonostante l'indubbio valore del telefilm, in cui le psicologie dei personaggi creati da Martin sono rese in modo molto efficace (Tyrion, ad esempio, è semplicemente perfetto), credo che anche in questo caso nulla sia grandioso quanto l'immaginazione dei lettori (e degli scrittori!).

 

 
 
 

Bang bang sei morta - Muriel Spark

Post n°1098 pubblicato il 11 Luglio 2013 da bluewillow
 

Titolo: Bang bang sei morta Titoli originali: Bang Bang You're Dead; The Portobello Road; The Go-Away Bird Autrice: Muriel Spark Traduzione: Mario Fillioley Casa editrice: Adelphi pag: 156

Per un certo periodo, dal 1937 al 1944, la scozzese Muriel Spark visse in Afrifa, in Rhodesia (l'odierno Zimbabwe), dove si era trasferita a seguito del marito Sidney Oswald Spark. Il loro non fu un matrimonio felice, a cause delle crisi maniaco-depressive del consorte, e la scrittrice sarebbe volentieri ritornata in Inghilterra se non ci fosse stata di mezzo la seconda guerra mondiale che impedì a molti coloni di fare ritorno in patria. Proprio a quel tempo le cronache riportavano casi di frequenti omicidi avvenuti proprio fra gli espatriati in terra africana, attribuiti a vari fattori, secondo la mentalità dell'epoca, come il clima caldo, a cui i britannici non erano abituati, o il rapporto sproporzionato fra uomini e donne bianchi, in cui gli uomini erano in numero anche tre volte maggiore.
“Bang bang sei morta” è una raccolta di tre racconti che vedono come sfondo delle storie proprio l'Africa conosciuta da Muriel Spark, tutti accomunati dal racconto di omicidi commessi da uomini  contro delle donne: gelosia, vergogna, vendetta i motivi che scatenano azioni tanto estreme quanto assurde.
Ogni singolo racconto racchiude una intera esistenza e sembra quasi un mini-romanzo condensato, con molti elementi autobiografici della scrittrice: considerando la brevità di ciascuno di essi, la capacità di Muriel Spark di racchiudere intere vite in così breve spazio è straordinaria.

Nel primo racconto “Bang Bang sei morta” (1961), la protagonista Sybil guarda insieme ad un gruppo di amici dei filmini amatoriali girati in Africa, a diciotto anni di distanza da quando sono stati realizzati. I filmini risalgono all'epoca in gui Sybil, giovane vedova di un marito da cui si sarebbe probabilmente separata se non fosse sopraggiunta la morte, aveva frequentato i Weston, due coniugi la cui moglie Désirée era stata compagna d'infanzia della stessa Sybil.
La visione dei video porta Sybil a ripensare all'intera storia della sua conoscenza con Désirée,  a cui la donna somiglia moltissimo, tanto da essere stata in passato frequentemente scambiata per lei fin da bambina, e al rapporto falso fra le due, segnato da una strana forma di contrasto e competizione, soprattutto da parte di Désirée.
“Bang bang sei morta” contiene molti riferimenti alla vita della stessa Muriel Spark: non solo per l'ambientazione africana, ma anche perché Sybil viene spesso interpellata per giudicare le poesie (ritenute dalla stessa mediocri) di altri personaggi, e Muriel Spark fu anche una poetessa.
“Bang bang sei morta” è un racconto sulla falsità di certi rapporti personali, di come questi poco a poco distruggano la parte vera di ogni persona e creino un senso di profonda solitudine: la falsa amicizia fra Sybil e Désirée, le finzioni messe in piedi dai Weston per tenere in piedi il proprio matrimonio, la falsa idea di sé di David Carter, con cui Sybil avrà una relazione, anch'egli, come Barry Weston, aspirante poeta di poche speranze.

“Col tempo Sybil abbandonò ogni sforzo e prese a dire stancamente “Ottimo” oppure “Buon ritmo” dopo ogni poesia. Il senso di colpa per i “Meravigliose...stupende” che lasciava passare a Désirèe era comunque inferiore a quello dell'isolamento della propria mente. All'epoca non sapeva ancora che il prezzo da pagare per tollerare opinioni fasulle è la perdita graduale della capacità di formarsene di autentiche” [fuori tema: questa frase dovrebbe essere letta e riletta da tanti recensori di libri]

La falsità di Sybil, la sua forma di autodifesa, che però la deprime, è in realtà un vano artificio perché, come ci dice Muriel Spark, così brava a raccontare i lati più in ombra e ambigui dell'animo umano:
“...i segreti più intimi hanno un modo sottile di rivelarsi alla rancorosa attenzione dei nostri opposti. Sono convinta, pensava, che il cuore parli al cuore e che un abisso chiami l'altro abisso. Ma quasi mai con parole chiare”.

Il secondo racconto “Portobello Road” (1958) è insolito, nell'ambito delle opere di Muriel Spark, un racconto quasi “gotico” su spettri e rimorso, perché raccontato dal punto di vista di una ragazza fantasma, soprannominata “Ago” perché una volta, in compagnia di un gruppo di amici ( George, Kathleen e Skinny) trovò un ago in un pagliaio.
La storia inizia quando “Ago”, nel mezzo del mercatino di Portobello Road, tenta di chiamare George che la vede, anche se non dovrebbe perché la ragazza è morta.
“Ago” racconta quindi la storia della sua vita, in cui è sempre stata ritenuta fortunata, grazia alla sua capacità di vivere con poco sforzo, grazie ad una continua buona sorte, terminata però a causa di un segreto confidatole da uno dei suoi amici.
Anche in questo caso una parte determinante della storia si svolge in Africa, un luogo dove i britannici si comportano con regole diverse che altrove.

Il terzo racconto “L'uccello Va-via'” (1958) deve il suo titolo al turaco unicolore, un volatile africano il cui verso sembra proprio ripetere la frase “va' via”. La protagonista Daphne sembra essere una delle poche a sentire continuamente la voce dell'uccello va' via, simbolo forse del fatto che l'Africa non è il posto adatto a lei: Daphne sogna infatti da sempre di abbandonare la colonia e raggiungere in Inghilterra, ma non può, prima perché troppo giovane e poi a causa della guerra.
Nella tenuta in cui vive Daphne, lo zio Chakata, che l'ha cresciuta, e il vecchio Tuys, sono uniti da una storia di rancore e gelosia, in cui Tuys segretamente cova l'idea di vendicarsi sulla famiglia di Chakata. Chakata però, per uno strano senso dell'onore (che fondamentalmente sembra essere una assai scarsa considerazione delle donne come individui), non allontana Tuys dalla tenuta.
Daphne lascerà infine l'Africa per raggiungere la tanto sognata Inghilterra, dove avrà una serie di relazione amorose fallimentari e incontrerà molte personaggi egoisti e imbroglioni, per poi riapprodare in Africa, dove incontrerà il destino da cui l'uccello va'-via voleva forse allontanarla.

I tre racconti di “Bang bang sei morta” sono un concentrato della scrittura di Muriel Spark, così abile a raccontare l'indicibile sulle strane forme che i rapporti fra le persone possono assumere in relazione a sentimenti come egoismo, falsità, finzione, orgoglio, senso di superiorità, solitudine.
Anche se in forma breve, le tre storie sono assolutamente intense e ricche nel descrivere psicologie complicate quanto il più lungo dei romanzi. Tre racconti molto ben riusciti e dal tema, “il femminicidio”, putroppo fin troppo attuale.


Di Muriel Spark ho recensito anche:
Atteggiamento sospetto
La vera Miss Brodie
Mary Shelley (biografia di Mary Shelley a.k.a "Child of Light")

 
 
 

Caramelle da Jane Austen: notizie austeniane assortite

Mr. Darcy in versione super-size

Jane Austen non ha mai descritto questa scena, ma l'immagine di Colin Firth che emerge da un lago nei panni (bagnati ed aderenti) di uno dei migliori Mr. Darcy televisivi è ormai impressa a fuoco sul fondo delle pupille di milioni di austeniane, quindi per festeggiare il bicentenario di “Orgoglio e Pregiudizio” una gigantesca statua galleggiante del suddetto Colin Firth/Mr. Darcy è stata piazzata nel lago Serpentine ad Hyde Park a Londra. Chiunque passeggi inconsapevole sulle sponde del lago, probabilmente penserà di averci dato troppo dentro con la rilettura di “Pride and Prejudice” o con la visione dei dvd dello sceneggiato della BBC dando corpo (gigante) alle proprie fantasie, prima di accorgersi del trucco.
Qui sotto un filmato che illustra come la statua galleggiante è stata posizionata nel lago.

 

Austen contro Darwin: i due volti della legge della sopravvivenza sulle banconote da 10 sterline

Charles Darwin con il suo “L'origine delle specie” ha svelato al mondo come l'evoluzione passi attraverso la competizione e la legge della sopravvivenza, ma Jane Austen ha insegnato a lettori e lettrici come mettere in pratica la lezione di Darwin ancora prima che questa fosse enunciata, raccontando dell'eterno gioco delle relazioni amorose fra uomini e donne in un contesto più civilizzato di quello dei nostri selvaggi antenati.
Deve essere per questo che il governatore della banca d'Inghilterra ha annunciato che nella nuova versione della banconote da 10 sterline, su cui attualmente campeggia proprio il volto di Darwin, in futuro potrebbe apparire proprio quello di Jane Austen.
La previsione su quello che accadrà alle nuove 10 sterline austeniane è piuttosto semplice: verranno ristampate più spesso perché milioni di janeites da tutto il mondo torneranno a casa con una banconota ricordo della loro scrittrice preferita! Sul serio, come si possono spendere banconote simili? Io non ci riuscirei!
Qui sotto una possibile versione, che ho trovato online, delle future banconote austeniane:

 


La morte arriva a Pemberley e sulla BBC!

“Death Comes to Permberley” di P.D. James, pubblicato in Italia con il titolo “Morte a Pemberley” (ho recensito la versione inglese qui), sta per diventare
uno sceneggiato della BBC. Nel libro della nota giallista britannica, ambientato a Pemberley qualche anno dopo il matrimonio di Darcy ed Elizabeth, una morte misteriosa avviene proprio nelle vicinanze della magione dei coniugi Darcy ed esserne accusato è lo scapestrato George Wickham, cognato non molto benvoluto e già in passato fonte di preoccupazione per Bennet e Darcy. Ancora una volta Darcy ed Elizabeth dovranno darsi da fare per tirare fuori Wickham (e indirettamente Lydia) dai guai: nel corso delle indagini verranno fuori molti elementi del passato dello stesso Wickham.
Il casto è rimasto incerto per qualche tempo, ma secondo questo articolo, proprio della BBC, sembra ci si sia decisi per Matthew Rys nei panni che furono di Colin Firth come Mr. Darcy, Anna Maxwell Martin nel ruolo di Elizabeth, Matthew Goode come George Wickham, mentre la “companion” del dr. Who Jenna Coleman interpretarà Lydia.
L'adattamento per lo schermo è stato curato da Juliette Towhidi, mentre il regista sarà Daniel Percival. Le riprese saranno svolte nello Yorkshire ed inizieranno proprio in questa estate.
Non ci resta che attendere per vedere se anche Matthew Rys riuscirà a guadagnarsi gli onori di una statua gigante in un lago!

 
 
 

La vacanza ideale? Perdersi in Austenland!

Post n°1096 pubblicato il 09 Luglio 2013 da bluewillow
 



Austenland, il film prodotto da Stephenie "Twilight" Meyer , basasto sulle avventure di una janeite in un parco a tema dedicato a Jane Austen (ne avevo già parlato qui) è stato terminato e verrà presentato al Sundance Film Festival.
Nella pellicola, diretta da Jerusha Hess, e basata sull'omonimo libro di Shannon Hale, Jane Hayes, una sfegatata janeite interpretata da Keri Russell, che fa ruotare tutta la propria soprattutto attorno a “Pride and Prejudice”, decide di passare una vacanza ad Austenland, un luogo non solo dedicato a Jane Austen, ma dove tutti i visitatori e coloro che vi lavorano si vestono e si comportano esattamente come se ci si trovasse davvero in epoca Regecency, attività diretta da Mrs. Wattlesbrook (ovvero Jane Seymour, già “signora del West”).
A causa dei suoi fondo limitati Jane Heyes può permettersi solo gli abiti e la camera più economica (cosa che ovviamente la rende ancora più simile ad una eroina austeniana), ma la cosa non le impedisce di vivere comunque una storia d'amore come non avrebbe mai immaginato.
Naturalmente “Austenland” è una commedia che ironizza sulla ossessione per Jane Austen e per l'amore romantico e proprio per questo potrebbe interessare a più di una janeite, anche se al momento le critiche al film non sembrano molto favorevoli (cosa che comunque non placa affatto la mia curiosità di vederlo).

Qui il link alla scheda del film al Sundance Film Festival

Qui il link al trailer del film su youtube
Qui il link alle critiche al film su IMDB

 

 
 
 

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-nessuno mi paga per scrivere e per dire quello che penso...
- e nemmeno quello che non penso!
- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
Se volete leggere altre definizioni simili e più divertenti (magari vi torna comodo) potete trovarle QUI

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