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Post n°20 pubblicato il 31 Dicembre 2009 da anima_nascosta
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Post n°19 pubblicato il 07 Settembre 2007 da anima_nascosta
Mi sveglio dolente mi guardo ansiosa scruto nel volto, su lucida riflettente, le ombre e le rughe dell’ansia e del dolore da mille domande sul futuro ormai certo, distante da me, come un salto nel corpo di un alieno avvenire Mi sveglio scomposta Mi sveglio Ma sono sveglia |
Post n°18 pubblicato il 03 Settembre 2007 da anima_nascosta
Ritorno a casa... e non mi ritrovo più. Tutto è mutato dentro di me e la mutazione ha investito tutto il mio intorno, neanche gli oggetti più cari mi riconoscono: Senza pace, una vita senza pace... |
Post n°17 pubblicato il 13 Agosto 2007 da anima_nascosta
IL PECCATO ORIGINALE, OVVERO: CHE PECCATO QUEST’ORIGINE... C’è sempre un inizio ed il nostro è antichissimo, prima che tutto fosse concepibile, quando tutto era Uno. L’inizio angelico della nostra pre-senza (prima essenza, ma anche senza prima…) era un unicum sessuale…. “inizialmente, l’umanità era costituita di esseri doppi… in seguito questi esseri si ribellarono agli dei. Nel punirli, Zeus, decise di indebolirli tagliandoli in due. Ogni metà, sospirando la metà perduta, cerca di raggiungerla e, avendola trovata, la stringe in modo da costituire, come prima, un solo essere con essa”. Nel mio fantasticare sogno la nostra realtà come ermafrodita e mi allieto a fantasticare le possibili bellezze che, esseri così fascinosi, potevano infondere. Se il genere maschile trae origine dal Sole e il femminile dalla Terra, quello che partecipava le due nature appartiene alla Luna… La luna, trovandosi tra Terra e Sole, riceve luce dal Sole e, come il Sole, rischiara la Terra. Tale collocazione intermedia e il succedersi delle fasi lunari, fanno della Luna il luogo di riconciliazione dei contrari. Che peccato quest’origine…. Peccato per l’opportunità persa e… peccato per tutto ciò che ha significato quest’origine, nel peccato. Ho letto e studiato molti testi sacri e religiosi, ma nel Racconto c’è qualcosa che non torna, c’è una profonda stonatura di fondo… la nostra colpa originale! Oggi la vivo come la più grande contraddizione sessuale presente nella nostra società… il ruolo, frainteso, del femminile. Questa contraddizione nasce da radici culturali e religiose molto antiche, dal Peccato biblico Originale. E ancora oggi, dopo svariati millenni, ci troviamo ad avere ancora molta confusione e poca obbiettività sull’argomento. Ma, se il maschile è portatore di informazioni genetiche ed è colui che garantisce la riproduttività di una specie, il femminile è colei che permette il nascere, il femminile è la porta d’ingresso al mondo, la navicella cosmica che ci traghetta al di là del guado. Ora, se il maschile è dominante in chiave fisica, il femminile è dominante in chiave metafica, come pure, se il maschile è spirito solare, il femminile è spirito della terra, e ancora, se il maschile è Eros, il femminile è Amore. Si potrebbe continuare così all’infinito ed associare dicotomie ai due generi e sempre con calzante congruità. Ma la verità è, a mio parere, un’altra… Non si tratta di nascere o meno con certi attributi, bensì di svelare il proprio essere bipolare, di riconoscer-si in entrambi gli opposti, perché, in fondo, siamo ancora esseri androgini, ogni donna possiede il suo piccolo fallo ed ogni uomo la sua piccola vagina. La verità è che la nostra esigenza a “dare nomi” a chiamare, ad indicare, ci ha, da sempre, portati a dividere gli opposti, impedendo la magia alchemica della “coniuctio oppositorum”. Tutti siamo il nostro sesso ed anche l’opposto, tutti abbiamo un senso nel sesso opposto.. io donna, io uomo, io donno, io uoma… Spogliamoci di noi, liberiamoci da noi… |
Post n°16 pubblicato il 13 Agosto 2007 da anima_nascosta
Negli anni '40, Anais Nin e Henry Miller camparono scrivendo racconti erotici per un uomo misterioso che li pagava a pagina; si faceva chiamare "il collezionista". Egli non apprezzava il loro stile e in ripetute occasioni pretese che "lasciassero perdere la poesia" e si concentrassero sul sesso, perché il resto non lo interessava. Anais Nin, allora, gli scrisse una lettera nella quale definisce in modo magistrale l'essenza dell'erotismo: Caro collezionista, noi la odiamo. Il sesso perde ogni potere quando diventa esplicito, meccanico, ripetuto, quando diventa un'ossessione meccanicistica. Diventa una noia. Lei ci ha insegnato più di qualunque altro quanto sia sbagliato non mescolarlo all'emozione, all'appetito, al desiderio, alla lussuria, al caso, ai capricci, ai legami personali, a relazioni più profonde che ne cambiano il colore, il sapore, i ritmi, l'intensità. Lei non sa cosa si perde con il suo esame al microscopio dell'attività sessuale, con l'esclusione degli aspetti che sono il conturbante che la infiamma. Componenti intellettuali, fantasiose, romantiche, emotive. Questo è quel che conferisce al sesso la sua struttura sorprendente, le sue trasformazioni sottili, i suoi elementi afrodisiaci. Lei sta rimpicciolendo il mondo delle sue sensazioni. Lo sta facendo appassire, morire di fame, ne sta prosciugando il sangue. Se lei nutrisse la sua vita sessuale con tutte le emozioni e le avventure che l'amore inietta nella sessualità, sarebbe l'uomo più potente del mondo. La fonte del potere sessuale è la curiosità, la passione. Lei sta lì a guardare questa fiammella morire d'asfissia. Il sesso non prospera nella monotonia. Senza sentimento, invenzioni, stati d'animo, non ci sono sorprese a letto. Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all'estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino. Quanto perde con questo periscopio sulla punta del pisello, quando invece potrebbe godersi un harem di meraviglie tutte diverse e mai ripetute! Non due peli uguali. Ma lei non ci permetterà di sprecare parole sui peli; neanche due odori, ma se ci dilunghiamo su questo argomento, lei si mette a gridare: lasciate perdere la poesia. Neanche due pelli con lo stesso incarnato, e mai la stessa luce, la stessa temperatura, le stesse ombre, mai gli stessi gesti; perché un'amante, quando è infiammato d'amore vero, può esprimere i toni più sottili di secoli d'arte amorosa. Quante sfumature, quanti cambiamenti d'età, quante variazioni di maturità e innocenza, perversità e arte… Siamo rimasti seduti per ore a chiederci che aspetto lei abbia. Se ha reso i sensi indifferenti alla seta, alla luce, al colore, all'odore, al carattere, al temperamento, a questo punto deve essere completamente avvizzito. Ci sono tanti sensi minori, che buttano come affluenti nel fiume del sesso, arricchendolo. Solo il battito unito del sesso e del cuore può creare l'estasi. |
Post n°15 pubblicato il 07 Agosto 2007 da anima_nascosta
vorrei conoscere chi ti abita vorrei imparare la tua storia vorrei abitare il tuo luogo lontano |
Post n°14 pubblicato il 06 Agosto 2007 da anima_nascosta
Resto sempre molto affascinata dalla figura di Kore (Persefone), figlia di Zeus e Demetra, che viene rapita da Ade dio degli inferi, innamoratosi di lei mentre raccoglieva i fiori. Dopo il disorientamento per il rapimento, subisce il fascino irresistibile del dio che, non a caso, porta un velo sul volto, e diventa la Regina degli Inferi, dimenticando la madre che, disperata, la cerca su tutta la terra. La giovane Kore vive la giovinezza sotto la protezione di Demetra che, come tutti gli archetipi contiene in sé la bontà e la crudeltà della Madre salvifica e della Madre Terribile. Vive ignara dei “segreti” del compimento della vita, ma la terra improvvisamente si squarcia e la inghiotte, portandola nel territorio di Ade, una diversa immagine archetipica, oscura e potente che le fa scoprire l’alterità: il principio maschile che separa dal materno, infrangendo l’uroborica protezione. Il regno di Ade è il regno del sottosuolo, dove si rovesciano i significati e dove regna il Mistero. Nell’innamoramento si viene attratti, rapiti da un’irresistibile forza che l’altro/a rappresenta: una scoperta che polarizza l’attenzione altrove, creando nuovo spazio di conoscenza di sé. Infatti il rapimento agli Inferi rappresenta il volgere dello sguardo verso l’oscurità e l’ignoto, verso le ombre… nel senza-tempo… Per separare ciò che è fuso, è indispensabile un incontro con le forze ctonie ed inquietanti dell’opposto che, lacerando operano il compimento della figura. Ho vissuto molti rapimenti (ormai…), ho imparato a resistere al fascinoso richiamo dell’alterità… la mia completezza si è formata nel corso di inebrianti incontri e di laceranti addii. Rapita giovanissima dal maschile, abbandono tutto e tutti per il femminile… lacrime, rimpianti, processi, condanne, giudizi, pre-giudizi, dolore, passione… Oggi guardo tutto e tutti da lontano, sono in pace, finalmente serena con me stessa e con chi, ancora, nonostante tutto, mi vuole un po’ di bene. Ho provocato e generato sofferenza, come penso di aver dato a molti/e sogni, appagamento e felicità… forse ho dato troppo e sono stata eccessiva nel mio concedermi, raccogliendo solo esigenze di possesso, di diventare proprietà privata, esclusiva, ma sono sempre riuscita a rompere le catene, a rovinare ciò che doveva essere… per sempre… Ma nulla è per sempre, Kore lo insegna a Demetra, generando la rotazione ciclica della luce e del buio… della vita e della morte… Sono consapevole (grazie al mio percorso di conoscenza) che il carattere trasformatore del femminile porta movimento e inquietudine, questi due caratteri si compenetrano, formando un'unità fatta di opposizioni, di antiche ambivalenze tra bene e male. A differenza dell'uomo, la donna ha una struttura umana in continuo mutamento. Per questo ho generato e rinnegato, ho costruito e demolito, ho saziato e mangiato, ho dato me stessa e mi sono negata… Appaio e scompaio come Kore e, come lei, amo incondizionatamente ma anche terribilmente provoco la discesa agli Inferi, propria di chi libera l’ambivalenza della sua essenza. Oggi, guardo tutti da lontano, sono quieta come la stella Maia (il mio nome)… da lontano posso ascoltare i turbamenti altrui, senza più provocarne alcuno…. SSSSShhhh, la Bestia dorme!! Lasciatela dormire… non cercatela, accontentatevi di una presenza… silenziosa. SSSSShhhh, la Bestia dorme!!
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Post n°13 pubblicato il 31 Luglio 2007 da anima_nascosta
Amore, ah l’amore… tutti lo bramiamo cercandolo spesso nei posti sbagliati… lo si cerca così insistentemente da farsene una malattia, diventiamo malate di Mancanza… Mancanza è la signora oscura della depressione che governa il mondo contemporaneo delle cercatrici d’amore… E se l’amore fosse solo un’idea? Una merce così rara e preziosa da rendersi occulta alla nostra caparbia ricerca? Se fosse una chimera? Nell’amore, in realtà, non ci innamoriamo della figura che ci si presenta, ma restiamo affascinati, irresistibilmente, dal suo guardarci… e ci specchiamo nei suoi occhi, dove troviamo parte di noi. Ci innamoriamo di come siamo, di come ci sentiamo di fronte a quella figura straordinaria… come Narciso che si innamora di quella presenza riflessa della quale lui non sa, non può sapere, di esserne origine… si innamora di un’alterità, un’alterità che catalizza la sua attenzione, tras-formandolo… lo sguardo di Amore tras-forma, ci insegna sempre qualcosa di noi, è un’alchimia che porta conoscenza… Ma cos’è questa donna che mi sfugge? Cos’è questa sottile linea che divide e comprende tutto ciò che mi attira e mi respinge? Se esiste, non è fuori di me che và cercata, nell’Anima la devo scoprire, con l’aiuto del cuore… |
Post n°12 pubblicato il 31 Luglio 2007 da anima_nascosta
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Post n°11 pubblicato il 30 Luglio 2007 da anima_nascosta
PRIMA: “… non ho idea di che impressione trasmetto alle persone che mi stanno vicine, non so proprio cosa pensare di me stessa, che sia mancanza di identità? Che sia mancanza? Forse è proprio la vita che mi manca. Vivere è, soprattutto, vivere se stesse ed io, del vivere di me, non ricordo nulla! Tutto è potentemente distorto, ma anche solenne, vivendo la limpida sensazione che la vita sia l’unica cosa oltre la quale io non possa andare, almeno non prima di avere ottenuto le adeguate autorizzazioni. Se avrò vita(lità) potrò condividerla con chi mi circonda, la morte, quella, non si condivide, e con gli amici meno che mai…”. “… ci sono “esseri nomadi” che appaiono e repentinamente si oscurano nella penombra dell’impermanenza della memoria, ci sono “esseri accompagnanti” che accettano le mie metamorfosi e mi scortano, quasi ci fosse una storia da condividere intimamente, infine ci sono gli “esseri saettanti”, i focosi che bruciano tutto lo svolgersi della storia in una fiammata calorosa…”. ADESSO: “… so chi ho di fronte, riesco a rendermi conto di come reciterà la sua parte e di cosa probabilmente mi potrà offrire, ma non so nulla del mio darmi, del mio esistere per gli altri. Ciò che non sopporto è quando non puoi che essere ciò che gli altri ti lasciano essere! Mi allontano dal pre-vedibile, ricerco il sorprendente potere che mi rende capace di illuminare le mie ombre. Chi si nasconde dentro di me? Un singolo o una pluralità? Un popolo di ombre? Chi riesce a farmi viva attraverso la luce degli Dei? Solo gli esseri extranei sanno farmi uscire da me, ma devono essere altri-menti straordinarie, devono possedere la luce oscura della curiosità verso le infere conoscenze…”. “… incontro significa “scontrarsi in un interno”, entrare, reciprocamente nell’altrui mondo oscuro, proiettarsi, tramite i sensi e il corpo, nella sua Anima..lità…”.
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Inviato da: anima_nascosta
il 31/12/2009 alle 11:04
Inviato da: anima_nascosta
il 31/12/2009 alle 09:51
Inviato da: occhi_da_donna
il 28/08/2008 alle 19:02
Inviato da: vickylove73
il 19/10/2007 alle 11:27
Inviato da: STAROFSEA
il 12/09/2007 alle 23:16