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LA MUSICA IMMAGINATA

 

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Predicare Rock e razzolare Lento...............

Post n°78 pubblicato il 04 Dicembre 2005 da annisexanta
Foto di annisexanta

Verrebbe da concludere che Celentano alcune volte nn sia granché rock.Ad es. quando nega ,per questioni economico-contrattuali l'autorizzazione a citare una sua canzone in un libro:nn un libro qualsiasi e nn una canzone qualsiasi sia chiaro.Stiamo parlando del volume "La Milano della Memoria" che riguarda la zona 2 e del "Ragazzo della via Gluck",cioè di una canzone che racconta com'era una strada di questa stessa zona.L'iniziativa del Comune è quasi conclusa:9 libri,uno per zona,per ricordare com'era Milano tanti anni fa,partendo dalle testimonianze dei nonni che frequentano i centri anziani del Comune.

Ricordi e tradizione mescolati a poesie,ricette,testi di canzoni,fotografie sbiadite.Negli altri libri,sono raccolti contributi di Enzo Jannacci,Giovanni D'Anzi,Giorgio gaber,Alda Merini,Nanni Svampa e gino Bramieri.Nn c'erano mai stati problemi di contratti e royality,fino a quando si è arrivati al volume sulla zona 2 e tutti hanno pensato al Molleggiato,quello di "questa è la storia di uno di noi,anche lui nato per caso in via Gluck"

"Lo abbiamo rincorso per un po',riassume l'assessore comunale al decentramento,Giulio Gallera e gli abbiamo spiegato il senso della nostra iniziativa.Alla fine,la srl Clan Celentano ci ha comunicato con un fax che nn poteva darci l'autorizzazione "per impegni contrattuali".

Il commento vien da sé:"Evidentemente chiosa Gallera,il nostalgico della città com'era,il paladino degli ultimi,il cantante della Milano senza cemento predica bene e razzola male".Mica troppo rock,insomma.

(Corriere.it-03-dic-2005)

 P.S.   Lo cito io tiè ;-)

"Il ragazzo della Via Gluck" (Adriano Celentano-1965) Qui la musichetta (clicca "Qui")

Questa è la storia
di uno di noi,
anche lui nato per caso in via Gluck,
in una casa, fuori città,
gente tranquilla, che lavorava.
Là dove c'era l'erba ora c'è
una città,
e quella casa
in mezzo al verde ormai,
dove sarà?

Questo ragazzo della via Gluck,
si divertiva a giocare con me,
ma un giorno disse,
vado in città,
e lo diceva mentre piangeva,
io gli domando amico,
non sei contento?
Vai finalmente a stare in città.
Là troverai le cose che non hai avuto qui,
potrai lavarti in casa senza andar
giù nel cortile!

Mio caro amico, disse,
qui sono nato,
in questa strada
ora lascio il mio cuore.
Ma come fai a non capire,
è una fortuna, per voi che restate
a piedi nudi a giocare nei prati,
mentre là in centro respiro il cemento.
Ma verrà un giorno che ritornerò
ancora qui
e sentirò l'amico treno
che fischia così,
"wa wa"!

Passano gli anni,
ma otto son lunghi,
però quel ragazzo ne ha fatta di strada,
ma non si scorda la sua prima casa,
ora coi soldi lui può comperarla
torna e non trova gli amici che aveva,
solo case su case,
catrame e cemento.

Là dove c'era l'erba ora c'è
una città,
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà.

Ehi, Ehi,

La la la... la la la la la...

Eh no,
non so, non so perché,
perché continuano
a costruire, le case
e non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
non lasciano l'erba

Eh no,
se andiamo avanti così, chissà
come si farà,
chissà...

 
 
 
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