Creato da ansiogena il 04/09/2007

Ansia e Autostima

Il mio percorso per sconfiggere l'ansia

 

 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 17 Novembre 2008 da ansiogena

Oggi sto male. E' da un bel pezzo che non mi sento così.

vorrei superare la mia paura di guidare. Ma se prima non supero l'ansia, è impossibile.

Non sono indipendente.

mi sento così diversa....

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 11 Settembre 2007 da ansiogena
 
Tag: Input

CONSIGLIO PER TUTTI QUELLI CHE HANNO L'AUTOSTIMA SOTTO ALLE SCARPE

Fate quest'esercizio: bisogna elencare 10 caratteristiche positive di se stessi.

1) Sono una persona intelligente

2) tutto ciò per cui mi sono impegnata, l'ho ottenuto

3) dimostro di essere costante nelle cose importanti

4) mi ritengo una persona che ascolta gli altri

5) Dicono di me che sono matura e responsabile

6) Non mollo mai

7) Ho una sensibilità superiore alla media

8) So gestire e apprendere cose nuove

9) Ho un buon senso dell'organizzazione e della gestione dei problemi

10) Sono una persona onesta e leale

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 07 Settembre 2007 da ansiogena

Tratto da http://viveremeglio.org/0studio_facile/lavoro/colloquio.htm 

COME FARE UN COLLOQUIO DI ASSUNZIONE VINCENTE

Recensione del volume "1000 e 1 astuzie per farsi assumere", di Marco Fiorini, Franco Angeli editore. Un volume strutturato per brevi capitoli e schemi chiari che comprendono anche gli aspetti apparentemente più banali, ma non meno importanti, della questione: dalla telefonata di convocazione alla lettera di assunzione.

Nota: questo articolo è stato tratto da una rivista. Purtroppo non conosciamo la testata della rivista e tantomeno l'autore dell'articolo. Saremo grato a chi ce li potrà comunicare al fine di completare questi riferimenti bibliografici.

Sostenere un colloquio di assunzione non è come fare una chiacchierata...

Sostenere un colloquio di assunzione in maniera proficua non è esattamente come fare una chiacchierata su se stessi e sull'azienda. Ci sono alcuni trucchi che il selezionatore utilizza per scoprire le vostre carte ai quali è meglio essere preparati. Sull'argomento Marco Fiorini, architetto e consulente sui problemi di ricollocazione lavorativa e di carriera, ha scritto un libro di facile consultazione che guida il lettore passo passo lungo questa importante fase della ricerca d'impiego.

Siete stati convocati... agite con calma.

Bravi, ce l'avete fatta. Il vostro curriculum e piaciuto, ha passato la prima selezione e siete stati convocati per il colloquio. Siete indecisi se fare salti di gioia o, presi dal panico, aprire la finestra e gettarvi dal quarto piano.

Due atteggiamenti decisamente sconsigliabili. Meglio invece agire con calma: siete ancora solo all'inizio di un lungo percorso che vi porterà all'agognato impiego e avete compiuto, con successo, solo il primo passo. In primo luogo vi servono alcune informazioni preliminari, che potrete ottenere già al momento della convocazione.

"Occorre rispondere a quattro domande", spiega Marco Fiorini, esperto di reinserimento lavorativo e autore di un libro sull'argomento, "chi, cosa, dove, quando". "Chi, cioè nome, cognome e ruolo m azienda di chi dovrete incontrare il giorno fatidico; cosa, cioè per quale posizione siete stati convocati; dove, cioè il luogo dell'incontro, ricordando di chiedere indicazioni precise; quando, cioè il giorno e l'ora esatta dell'incontro".

Come agisce il selezionatore, a quali scopi mirano le sue domande, come evitare i possibili trabocchetti?

"Chi conduce il colloquio persegue tre obiettivi", prosegue Fiorini, "trovare una persona che risponda alle esigenze per le quali è apparso l'annuncio, accertarsi che il candidato sia indicato per l'azienda che l'assumerà capire se, anche a livello caratteriale, il nuovo arrivato si integrerà perfettamente o al contrario, creerà problemi".

"Per contro, l'aspirante all'assunzione dovrà conoscere alcuni elementi senza i quali fallirà sicuramente. Il colloquio è come un esame: non ci si può presentare impreparati sperando nella buona sorte: perché, nella migliore delle ipotesi, si otterrà un risultato poco più che mediocre". "Se io devo essere assunto da un'azienda che produce elementi meccanici per la Fiat" cita a titolo di esempio Fiorini, "dovrò mettere in luce solo le mie caratteristiche utili a quel lavoro. Il fatto che, ad esempio, io sia anche un campione di scacchi può dare qualche indizio sulla mia intelligenza ma non serve direttamente allo scopo. Potrò magari parlarne se mi viene chiesto qualcosa sul tempo libero, ma nulla di più". "La strategia dell'intervistato", conclude Fiorini, "deve condurre a un'esposizione breve ma esauriente solo dei requisiti opportuni e efficaci per la azienda in questione."

Prepararsi prima del colloquio.

Una strategia vincente passa dunque attraverso la conoscenza di quanti più elementi possibile sull'azienda che ci cerca: il tipo di attività, la posizione sul mercato, i principali concorrenti, il fatturato, il tipo di campagna pubblicitaria.

"Questo può fare la differenza fra un candidato e l'altro", sostiene Fiorini, "se io, in una discussione parlassi dei problemi del mio interlocutore, delle sue preferenze e di altri particolari su di lui, attirerei immediatamente la sua attenzione molto più di qualcuno che conversasse su problemi astratti".

Già, ma come fare a conoscere tutti questi elementi?

"Ci sono risorse a cui quasi nessuno pensa: le Camere di Commercio, le associazioni di categoria, perfino la Pagine Gialle", conclude l'esperto.

Gli ultimi preparativi prima del grande giorno sono dedicati all'abbigliamento. Inutile negarlo: il primo giudizio su un individuo si basa all'ottanta per cento sugli elementi visivi. Il vostro compito sarà dunque quello di fare in modo che questo giudizio sia il più neutro possibile. Via, dunque, gli abiti sgargianti o troppo osé; meglio un vestito sobrio dal non troppo distante vostro abituale look: dovete prima di tutto sentirvi a vostro agio.

Provare, provare, provare...

Tutte queste indicazioni possono sembrare troppo complicate, come non fare confusione di fronte al selezionatore?

"Il segreto sta nel fare delle prove simulate prima", risponde Fiorini, "a questo scopo ci si può rivolgere a un consulente ma ci si può organizzare anche da soli. Tutto ciò che serve sono una videocamera, o un semplice registratore, e un amico consenziente che faccia la parte dell'intervistatore. Ci si registra simulando un incontro immaginario e ci si rivede. Le prime volte il risultato apparirà disastroso: niente paura, si prende nota dei difetti, degli inciampi nell'esposizione, del modo di sedersi, di gesticolare e poi ci si corregge. In questo modo, con qualche prova ulteriore, si otterrà una capacità di esposizione notevole".

Il grande giorno è arrivato.

A questo punto siete quasi pronti, vi siete preparati scrupolosamente e quindi potete stare tranquilli. Presentatevi all'appuntamento con una decina di minuti di anticipo: avrete così il tempo di rilassarvi. Se invece siete in ritardo, cosa comunque da evitare assolutamente, premuratevi di avvertire per tempo con una telefonata e, prima ancora di iniziare, presentate le vostre scuse.

Nel corso del colloquio, in generale, vi verranno poste domande relative al posto che occuperete ma anche apparentemente fuori argomento. Queste ultime servono, oltre che a conoscervi meglio come individuo, anche a scoprire come reagite di fronte a situazioni inaspettate. Rispondete con calma cercando, sulle questioni personali, di aggirare l'ostacolo.

"In un'occasione analoga, un giorno, mi fu chiesto se credevo nell'astrologia", racconta Fiorini, "in pochi secondi ho dovuto considerare tutte le possibilità: se avessi risposto di no, e mi fossi trovato di fronte un fanatico degli oroscopi, mi sarei rovinato per contro, un sì di fronte a un convinto materialista avrebbe portato allo stesso risultato. Ho risolto la questione dicendo che, pur non avendo un'opinione precisa, se molti grandi filosofi e scienziati del passato ci credevano, probabilmente un fondo di verità poteva anche esserci!".

A parte questi casi, però, tentare di imbrogliare può essere molto pericoloso.

"Mai bluffare", sostiene Fiorini, "se io sono esperto nel mio campo e interrogo qualcuno che finge la stessa conoscenza, nel giro di un paio di risposte capisco il suo gioco: da quel momento non crederò più alle sue affermazioni, nemmeno a quelle veritiere".

"Se non è possibile eludere la domanda meglio quindi dichiararsi impreparati: in questo modo il capitale di fiducia che ci è accordato rimarrà intatto".

E poi?.

Una volta superata la prova l'importante è non illudersi di avere già ottenuto il lavoro: raramente questo avviene dopo il primo colloquio. Vi aspettano altri incontri successivi sempre più specifici fino alla fatidica domanda di assunzione.

                                Buona fortuna!




SCENEGGIATURA DI UN COLLOQUIO DI ASSUNZIONE

Atto primo - Chiamata per il candidato.

Squilla il telefono: è la conferma che il colloquio è stato fissato.

Mantieni la calma e ricordati di chiedere nome e ruolo di chi ti intervisterà, indirizzo dell'azienda la data della convocazione e l'ora.

Atto secondo - Le informazioni che servono.

Il candidato sfoglia le Pagine Gialle alla ricerca di notizie e dati sulla Società.

Prendi tutte le informazioni sull'attività, il mercato, l'entità degli affari raggiunti dall'azienda.

Atto terzo - Preparazione del colloquio.

Il candidato simula l'incontro con due amici disposti ad ascoltarlo e correggerlo.

Prova a scoprire i tuoi difetti registrandoti o recitando davanti a una videocamera.

Atto quarto - La scelta dell'abito.

Il candidato è indeciso davanti all'armadio dei vestiti: quale indosserà?

Scegli un abito sobrio, ma elegante: sconsigliato l'abito sexy per lei, niente cravatte vistose per lui.

Atto quinto - L'incontro.

Il candidato finalmente varca la soglia dell'azienda. Lo attende la prova finale.

Arriva in anticipo, un po' di relax ti può aiutare ad affrontare meglio il colloquio.

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 05 Settembre 2007 da ansiogena
 

Mi sembra giusto, per iniziare, parlare un po' della mia storia.
Nelle mie fragilità, mi sento una persona forte.
Infatti, da quando l'ansia mi è piombata addosso, non ho mai smesso di cercarne cause e rimedi.

Un giorno andavo a una conferenza stampa, era una delle mie prime esperienze da "giornalista" per un giornale locale.
La gente in ghingheri, l'ambiente raffinato, l'organizzazione molto precisa...sono tutti dettagli che hanno provocato il mio PRIMO ATTACCO DI PANICO.
Tremavo terribilmente, e dovevo firmare un foglio di presenza.

Mi ricorderò sempre il gesto della hostess, che mi prende il foglio e mi sposta lateralmente, perché non rallentassi la coda. Mentre io farfugliavo che avevo corso perché ero in ritardo, ed ero affannata per quello.

Una vergogna indimenticabile.
Tutto derivava dal fatto di NON SENTIRMI ALL'ALTEZZA.

Il primo attacco di panico ti cambia la vita.
Perché, da lì in avanti, nulla è come prima, e vivi nel costante timore che ti possa ricapitare. E proprio per questo stai sicuro che ti ricapiterà.

Perché l'ansia e il panico sono nemici subdoli. Si nutrono e ingrassano delle tue debolezze. Più hai paura di loro, e più si fanno forti. Bestiali.  

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 04 Settembre 2007 da ansiogena
 
Tag: Input

La macchia nera

Una volta, un maestro fece una macchiolina nera nel centro di un bel foglio di carta bianco e poi lo mostrò agli allievi.

"Che cosa vedete?", chiese.

"Una macchia nera!", risposero in coro.

"Avete visto tutti la macchia nera che è piccola piccola", ribatté il maestro, "e nessuno ha visto il grande foglio bianco".

La vita è una serie di momenti: il vero successo sta nel viverli tutti. Non rischiare di perdere il grande foglio bianco per inseguire una macchiolina nera.

Perché il grande foglio bianco è la tua isola, ed è proprio davanti a te!

 
 
 
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