Se passerai di qui

“IL CORREDO”

Domenica scorsa, in occasione dell’ennesimo trasloco di mia sorella, dopo un pranzo facoltoso ed estenuante, finalmente ci siamo liberate di alcuni oggetti ingombranti. Riunite tutte le donne di casa, ossia io, mamma, mia sorella e mia cognata, abbiamo iniziato a svuotare e a mettere a soqquadro il ripostiglio-soppalco, da tutte le valigie contenenti il famoso CORREDO.

Devo premettere che nella Napoli più antica il “corredo”, e cioè la biancheria per la casa, è un rito fondamentale. In genere sono le nonne che tramandano questa cultura, facendo passare di generazione in generazione, oggetti o biancheria che erano appartenuti alle nostre bisnonne. La mia nonna materna era un’assidua sostenitrice di questa filosofia, molto ben radicata nella nostra famiglia. Così ad ogni compleanno o festività, come regalo dovevi inevitabilmente aspettarti un lenzuolo da prima notte o un completo di asciugamani. Di certo alla tenera età di cinque anni, tutto volevi tranne che un copriletto o una batteria di pentole, e quindi, quanti pianti e quante incomprensioni!!!  Avresti tanto voluto prendere tutti e 12 i pezzi della batteria, dai coperchi al bollitore e tirarglieli appresso. Ma ahimè la mamma era già pronta col mestolo di legno a fracassarti il cervello. Quindi: o rischiavi la vita o sorridendo ringraziavi la dolce nonnina amabilmente!!!

Poi gli anni sono passati e hai iniziato ad apprezzare quei regali, perché ormai hai realizzato che non potresti fare altrimenti… Però quando finalmente tuo fratello decide di sposarsi, vedi tua cognata disperarsi perché le mancano le cose prioritarie che servono in casa. Allora sogghigni e te la ridi, perché è vero che tu non sei ancora in procinto di prendere marito, né tanto meno hai acquistato casa negli ultimi sei mesi, però in compenso hai lenzuola a strafottere, con annesse asciugamani, batteria di pentole, stracci da cucina e stoviglie!!!

Ma ritorniamo al fatidico pomeriggio di domenica.

Scene uniche!!! E per non smentire la nostra indole partenopea, abbiamo messo su una bella sceneggiata napoletana. Quasi ci prendevamo a capelli: “ Questo è mio!!!” “ Non è vero!!!vedi che c’è il mio nome sopra?!?” “Ma noooo!!! Me lo ricordo. Mi appartiene” . Vi  risparmio i miei sguardi di sfida da Far West, perché mia madre ha ceduto a lei, le posate d’argento!!! Sorvoliamo… Il corredo delle due sorelle Kessler (peccato che siamo entrambe brune) sparpagliato nella camera da letto dei genitori, ricopriva ogni angolo della stanza. Una che esplorava la valigia con le lenzuola (mia madre), l’altra che apriva scatole contenente tazze e tazzine varie (mia sorella), un’altra ancora che si disperava (io!) perché quasi tutto ciò che possiede sono gli scarti della  sorella maggiore (comprese lenzuola con ricamati angioletti, che non mi piacciono neanche un po’, ma so per certo che A. il mio uomo, sicuramente adorerà), e infine l’ultima (la cognata) che guardava sbigottita e poco convinta che fosse lì a vivere questo momento unico nella vita.

Alla fine del pomeriggio eravamo estauste!!! Dopo esserci ritrovate a dividerci e quasi a menarci per chiarire di chi fosse questo o quell’altro, siamo scese ad un accordo. E cioè: Prendiamoci ognuna quello su cui c’è il proprio nome e poi il resto si vedrà. A tal punto mia madre disperata, perché sperava tanto che le liberassimo i suoi spazi, si è arresa e ha accettato incondizionatamente il nostro patto.

Questo un giorno come altri in casa Kessler!!! Donnine, voi non siete da meno vero?!? E voi maschietti, la mammina ha fatto il corredo anche a voi?!? Spero solo di non essere l’unica pazza su questa terra, a litigare per un servizio di piatti!!!