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LIBERIAMO CARLO

Vorrei che tutti voi mi deste l’opportunità d’informarvi, leggendo, di quanto è accaduto e di quanto  sta accadendo ad un nostro connazionale, che è incappato in un processo legale inverosimile.

L’uomo in questione si chiama CARLO PARLANTI. Ha 44 anni e fino al 2004 era un affermato project manager. Nel luglio del 2004, nel consegnare il passaporto alle autorità dell’aeroporto di Dusseldorf (Germania) scopre che, su di lui, c’è un mandato di cattura internazionale, emesso dagli Stati Uniti d’America, dopo la denuncia della sua ex-convivente. Questa donna, Rebecca McKay White, Carlo la conosce nel 2001, in America, e verso la fine di quell’anno inizia la loro relazione. I due convivono fino alla metà del 2002, anno in cui Carlo, stanco di questo rapporto, decide di rientrare in Italia e di rimanerci fino al 2004, continuando a girare l’Europa e il Canada per lavoro, ignaro della denuncia sporta dalla donna.

Rebecca afferma di essere stata picchiata, sequestrata e violentata sessualmente, in un modo brutale e alquanto impossibile. Le prove che vengono portate al processo, intentato contro Carlo, in Ventura (California) non hanno fondamenta. La stessa donna si contraddice continuamente, e gli stessi ispettori di polizia, che raccolsero la denuncia non avevano riscontri per credere all’accaduto. La casa viene perquisita e non ci sono tracce di maltrattamenti, né di sangue che la donna dice di aver perso durante la sodomizzazione. Per di più nessuno ricorda in quel periodo segni evidenti, come ematomi sul viso che lei sostiene di aver avuto, scaturiti dalla violenza subita. La cosa assurda è che la White presenta a distanza di 3 anni per la prima volta foto che attestino la violenza. Ma ciò avviene solo nel momento in cui la Procura di Ventura le manda una mail, informandola che non ci sono testimoni che possano sostenere di aver visto in quel periodo le ferite inferte sul corpo e viso della White.  Altro fatto assurdo è che la Sig.ra White è convinta, e ripetutamente lo sostiene durante il processo, che Carlo quella sera abbia bevuto, prima della violenza, 4 litri di vino Chardonney, nell’arco di 5/6 ore. Chiaramente con questa quantità di alcool in corpo, in primis nessuno riuscirebbe ad avere un’erezione e a muovere con forza, violenza verso un’altra persona che non sia in grado di difendersi; secondo, 4 litri di vino avrebbero procurato nel sangue di  Carlo un valore Bac di 0.63 e da statistiche è accertato che da 0.3 a 0.45 sopravviene il coma etilico e successivamente la morte. Per di più la White afferma che dopo tre ore di sonno, di domenica, Carlo si è recato in ufficio e ha svolto le sue quotidiane attività, quali nuoto, corsa e palestra.

Carlo Parlanti, oggi, si trova nel carcere di Avenal dove ha contratto l’epatite c, soffrendo anche di piorrea. E’ stato condannato a 9 anni di reclusione. Non ha contatti con l’esterno. Gli sono stati sequestrati i francobolli per la corrispondenza italiana.

Ora io non vi chiedo di credere nella sua innocenza, nonostante i fatti siano palesemente stati montati per rovinare la vita di quest’uomo, ma semplicemente di firmare una petizione, in modo tale che Carlo venga estradato n Italia subendo un leale processo nella sua Patria e potendo usufruire di tutte le cure per le malattie che gli sono state attribuite. Se cliccate questo link potete aiutare Carlo a salvarsi.

http://www.petitiononline.com/parlanti/petition.html

Se farete il copia e incolla di questo testo, compreso il link, possiamo sensibilizzare quante più persone possibile al caso Parlanti, e aiutare questo nostro connazionale a tornare in Italia.