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Tassa dei ricchi

Post n°684 pubblicato il 12 Marzo 2009 da habral
 

Bravo Franceschini. Una bella tassa per i ricchi, mi pare una iniziativa degna della sinistra. Due per cento sul reddito di coloro che guadagnano più di 120 mila euro l'anno significa che ciascun di lor signori dovrà sborsare 2.400 euro minimo, che non mi sembra una gran cosa per chi si porta a casa almeno un bel 6.000 euro al mese.

Quello che non si capisce e irrita, molto, è che poi viene fuori quanto già si sapeva, e, cioé, che la stragrande maggioranza di questi signori saranno lavoratori dipendenti e pensionati. Ma?!?

La favola che ci vogliono raccontare e che continuano a raccontarci i signori che reggono questa nazione, gli imprenditori beatificati in ogni occasione pubblica e privata è che uno fa impresa, la espande, arriva il momento di assumere qualcuno e voilà, ecco che d'improvviso si mette a guadagnare di gran lunga meno dei suoi dipendenti!

Imprenditori, avvocati, dentisti, fiscalisti, notai: razze in via d'estinzione, almeno da un punto di vista tributario. E' possibile? Si può andare avanti così senza che nessuno si metta a rappresentarci, noi lavoratori dipendenti? Non è più il partito comunista? Non lo è mai stato, in verità, perché lui, il veccio PCI, ha sempre mirato a rappresentare solo una parte dei dipendenti, quelli che il progresso tecnologico e la globalizzazione ha ridotto grandemente o completamente azzerato. E noi colletti bianchi? Noi impiegati? Noi dirigenti? Noi funzionari? Ma chi kaiser ci rappresenta, schiacciati come siamo tra i Berlusconi, imprenditore, e i difensori dei pensionati e dei lavoratori del pubblico impiego?

E' una domanda non retorica, davvero? Chi rappresenta i lavoratori dipendenti privati degli uffici di questa Repubblica? Chi? Io, davvero, non so. 

 
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