Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Giugno 2007

Spalletti sprona la società

Post n°467 pubblicato il 30 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Il tecnico sprona la società su più fronti; chiede biglietti meno cari: «Ai tifosi servono incentivi, lo stadio andrebbe sempre riempito» e invita la dirigenza a rinforzare la squadra: «Sulla fascia serve uno che guardi il difensore e punti la porta. Così come stiamo partiamo in seconda fila con la Juve»

Luciano Spalletti ha ricevuto ieri sera a Napoli, al Maschio Angioino, il Premio Etica nello sport. Con lui sono stati premiati il commissario tecnico della Nazionale italiana Roberto Donadoni e Antonietta Di Martino, neo primatista italiana di salto in alto.

Luciano Spalletti, questo premio sembra fatto apposta per lei.
«Lo sapete, a questo argomento tengo molto, l'etica è il primo sintomo della professionalità. Dobbiamo fare seriamente il nostro lavoro, spesso affrontare le problematiche di tutti i giorni ci fa sconfinare verso argomenti come i valori, i comportamenti, l'etica. E per dare consistenza allo sport bisogna andare alla ricerca di etica. Così quando ci premiano io poi me lo piglio anche se il premio è per tutti i miei ragazzi. Io lo ritiro, ma è loro».
"Loro", ora, sono quasi tutti in vacanza, dopo 57 partite piuttosto stressanti. Gli ha lasciato qualche indicazione particolare?
«E' bene solo che mantengano una certa confidenza con l'attività, che si divertano, che facciano sport. Senza troppi compiti, ovviamente al di là di qualcuno che può averne maggior bisogno specifico. Tipo Aquilani. Se Alberto tiene tonica la parte che gli ha dato problemi, ad esempio, è meglio».
Ha visto che Europeo che ha fatto?
«Ha fatto vedere le sue qualità, io non avevo dubbi».
Il prossimo anno ha un titolare in più. Per caratteristiche sembra più adatto a giocare dietro le punte che davanti alla difesa.
«Sono d'accordo, Alberto è uno che va lasciato libero, si trova meglio più avanti. E' un giocatore che ha attitudini offensive. La sua tecnica è in funzione della creatività, non della gestione».
A proposito di impegni estivi, lei con quanta intensità segue i ragazzi in vacanza? Li chiama? La chiamano?
«Non scherziamo, almeno in questo periodo li lascio completamente liberi».
Due dei suoi giocatori sono impegnati in Coppa America: Doni e Juan. Entrambi titolari della Seleçao.
«Per Doni mi fa davvero piacere, il fatto di stare in nazionale dà il giusto riconoscimento alle sue intenzioni. Magari, in riferimento a quello che ho letto, deve sicuramente far meglio. Lo conosco bene, vedrete che farà meglio. La partita non l'ho vista, ho solo letto. Juan è un giocatore importante, l'abbiamo seguito, poi abbiamo intensificato la conoscenza. Lui è uno che sa costruire, è un difensore della Nazionale brasiliana, somiglia molto a Chivu in questo senso, anche se Cristian aveva fatto vedere tanto e invece lui ci sarà da scoprirlo».
Lei ha capito la scelta di Chivu?
«Sì, è stato onesto fino in fondo. La sua è una scelta determinata dai numeri, dall'età e dagli stimoli».
Quando parla di numeri intende soldi.
«Certo, parlo del contratto che gli è stato offerto. E' un giocatore che ci ha dato tanto, va capito e va accettato. Quando ci siamo parlati è stato correttissimo».
Ma lei aveva dato un'indicazione di massima alla società? Del tipo, se bisogna mollare uno, meglio mollare il romeno?
«Assolutamente no. A me piacevano tutti e due».
Tornando a Doni, come vice avrà ancora Curci?
«Gianluca è maturato molto, devo valutare, ne parlerò con lui nei prossimi giorni. Se noi si trova un portiere che ci garantisce quel che ci garantisce lui possiamo pure mandarlo a giocare. Altrimenti troveremo noi il modo di assecondare e accompagnare la sua crescita tecnica».
Più generalmente, lei conferma la sua richiesta alla società di avere una rosa con tre portieri e venti giocatori intercambiabili per gli altri dieci ruoli?
«Diciamo che ho chiesto di avere alternative in tutti i ruoli. Se poi verrà fuori una forte competitività in qualche ruolo non farà certo male».
Però un vostro obiettivo di mercato poi non raggiunto, Suazo, vi avrebbe costretto a cambiare sistema di gioco.
«E perché? Io l'avrei visto bene anche sull'esterno o prima punta. Lui è un calciatore di grande corsa, bravo ad attaccare gli spazi, in perfetta sintonia con il nostro modo di intendere il calcio».
Forse potrebbe servire sempre quell'attaccante alto di riserva che in certe partite chiuse può sempre tornare utile.
«Ma lì abbiamo già Vucinic e non dimenticate Montella. Se poi capitasse qualche giocatore con caratteristiche diverse sarebbe il benvenuto. Forse un giocatore così ci manca. Il mercato è ancora lungo, vedremo».
Da Barcellona e Inter sono stati proposti dei nomi. Obinna, Cruz, Giuly. Ci sarebbe qualcuno adatto a voi?
«Sinceramente li prenderei volentieri tutti e tre».
Vediamo di fare un po' di conti: per i difensori esterni bisogna attendere la definizione per Chivu, ma ci siete quasi. Mancherebbe un quarto centrale, dietro Mexes, Juan e Ferrari.
«Sarà un giovane di prospettiva, non uno fatto. Nel ruolo ne abbiamo già tre molto maturi».
E Ferrari è sempre in attesa del rinnovo.
«Se ne sta parlando, si farà».
A centrocampo nel mezzo siete a posto con Barusso e Brighi, per ora. Serve un altro esterno alto oltre Esposito. Il sogno resta Quagliarella?
«L'altra volta ho detto che è un bravo calciatore, adesso non ne parlo e non voglio neanche dare un giudizio sulle sue qualità. Sennò poi il dg dell'Udinese Leonardi va in radio a fare il simpatico. E poi come prima punta abbiamo sempre Vucinic. Sugli esterni dobbiamo sostituire Tavano e Wilhelmsson, questo è chiaro».
Esposito ormai lo diamo per scontato.
«Siete bravi, voi. Fortunati o bravi. Li sapete tutti i giocatori che ci interessano».
Ma che caratteristiche deve avere l'esterno mancino?
«Uno che guarda negli occhi il difensore e lo punta dritto per andare in porta. I nomi sul taccuino Daniele Pradè li ha. E li conoscete anche voi».
Si erano fatti quelli di Di Natale (incedibile), Di Michele (nei guai per le scommesse), Marica (prezzo molto alto). Non ha fretta di chiudere?
«A me sta bene anche se arriva a fine agosto, ma è certo che dal mio punto di vista prima lo avrò a disposizione e meglio sarà per tutti».
E Mancini?
«Da lui mi aspetto sicuramente di più».
Lui aspetta il contratto.
«Ma questo fa parte della gestione. Io entro nel discorso quando mi chiedono un parere. Su Mancini la risposta diventa facile».
E da Totti che si aspetta?
«Che sia sempre in sintonia con i propositi di tutti. Che mantenga quella forte volontà di migliorarsi sempre».
Insomma, è ottimista per il futuro della Roma?
«Dipende che intende lei per ottimista».
Che la squadra dovrà raggiungere obbiettivi migliori del secondo posto in campionato, dei quarti di Champions League e di ripetersi in Coppa Italia.
«Allora non sono ottimista. Nel senso che preferisco essere realista. Noi vogliamo ripeterci, è chiaro, ma non sarà facile. E' stata fatta tanta strada l'anno scorso. Abbiamo creato basi importanti. Ma al momento Inter e Milan hanno dei vantaggi rispetto a tutti e partiranno in prima fila. Poi la seconda fila sarà allargata a 4-5 squadre che propongono un buon gruppo di incursori. Ci saremo noi, la Juventus che ha fatto il mercato più imponente e poi Fiorentina, Lazio, Palermo. E poi ci sarà sempre una novità».
E delle altre attività della società è soddisfatto?
«Io devo fare attenzione al mio settore, al campo».
Se funziona bene il resto, lavora meglio anche lei. Magari si potrebbe fare di più per incentivare i tifosi ad andare allo stadio.
«Per me la Roma dovrebbe arrivare ad eliminare la biglietteria. C'è talmente tanta disponibilità che si dovrebbe riempire lo stadio ad ogni partita».
Appunto: l'anno scorso lo stadio era occupato quasi sempre solo per metà.
«Vanno create le condizioni, questo è vero. L'affetto e l'amore sono evidenti. Ma se gli stipendi medi sono questi, poi non puoi permetterti di vedere sei partite in un mese».
Ecco perché bisognerebbe trovare gli incentivi giusti. Magari abbattendo i prezzi e facendo entrare gratuitamente i bambini.
«Su questo sono sempre favorevole. Ma poi non ho certo la forza per imporre una mia decisione in società. Quando mi chiedono il mio parere lo dò volentieri».

 
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Faty: "Sarà diverso senza Chivu"

Post n°466 pubblicato il 29 Giugno 2007 da Urbe_immortale

L'intervista di Ricardo Faty a Rete Sport. Il giovane centrocampista francese della Roma è reduce dalla vittoria nel torneo di Tolone con la rappresentativa under 20 del suo paese dove si è messo in luce attirando su di sè parecchie attenzioni. Ma lui non si sbilancia per il futuro: "Devo ancora scegliere"

Con la tua Francia ti abbiamo visto vincere il torneo di Tolone. Come è andata?
Per me è andata molto bene, è la seconda volta che lo vincevo. Non era facile ritrovare le motivazioni, è stata una grande soddisfazione.
Hai giocato alla Patrick Vieira...
Io ho giocato alla Faty, semplicemente così.
Sei parecchio conteso da altri club. Cosa c'è di vero?
Non lo so ancora. Io ho giocato il torneo per vincerlo, non per farmi vedere. Vediamo.
Se dovessi scegliere una destinazione?
Per me l'importante è giocare con continuità e crescere tranquillamente. Devo scegliere, ho ancora tempo per farlo.
Cosa pensi di Faubert del Bordeaux?
E' un giocatore interessante. Mio fratello (Jacques Faty del Rennes, ndr) ci ha giocato insieme in nazionale. Non so come potrebbe inserirsi nel campionato italiano, ma è bravo. Perché no...
Chivu è cercato da Inter, Barcellona e Real Madrid e verra ceduto. La Roma prende Juan. Ci guadagna?
"Non sarà facile rimpiazzare un giocatore come Cristian. Con Mexes formava la coppia più forte d'Europa. Juan non lo conosco molto, ma tutti mi dicono che è uno interessante. Anche lui sarà forte, ma senza Chivu non sarà la stessa cosa".
Spalletti cosa ti ha detto a fine stagione?
"Mi ha salutato e dato appuntamento alla prossima stagione".

 
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Esordio choc per Doni e Juan

Post n°465 pubblicato il 29 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Peggio non poteva cominciare la Coppa America del Brasile di Juan e Doni. Uno doveva essere il pilastro della difesa, l'uomo d'esperienza, l'altro la grande novità dell'ultimo momento. E invece per i verdeoro, all'esordio nella competizione in Venezuela, è arrivata una brutta sconfitta contro il Messico. Un 2-0 (mai la seleçao aveva in precedenza preso due gol di scarto dai centroamericani) frutto di un bruttissimo primo tempo e di una ripresa con tanta foga e poca precisione. E per i quotidiani brasiliani i protagonisti in negativo della serata, quelli presi di mira forse in maniera esagerata, sono stati proprio i due romanisti. «Con due errori il Brasile perde all'esordio» titola "Estadao", e i due errori di cui si parla sono proprio quelli di Juan e di Doni. Addirittura spietato "O Globo" che dà 2 in pagella al portiere e 3 al difensore.

La prima rete dell'incontro è arrivata al 23° minuto del primo tempo con un passaggio in area per Neri Castillo che approfittava di un errore di posizione del neo giallorosso, scavalcava anche Maicon e batteva Doni in uscita. Il Brasile andava in bambola e cinque minuti più tardi prendeva la seconda rete con una punizione dal limite di Morales che sorprendeva Doni. Nella ripresa l'inutile arrembaggio alla porta di Ochoa che con un paio di miracoli impediva di accorciare le distanze. Anzi allo scadere era ancora Castillo che andava vicino al 3-0, scavalcando Doni e mettendo poi fuori.
«Abbiamo fatto una buona partita, anche se abbiamo preso due gol» ha detto al termine del match il portiere giallorosso per nulla preoccupato per la sconfitta. «Dovremmo avere paura se avessimo giocato male, ma siamo tranquilli, dobbiamo solo continuare con il ritmo messo in campo nel secondo tempo». Poi sulle reti subite: «Nella prima c'è stata una grande giocata di Castillo, l'altra è stata una punizione ben battuta, è passata veloce e bassa». Sereno Doni, che spera di poter essere titolare anche nella prossima partita e che con la consueta calma ha spiegato: «partire come titolare non è stata una sorpresa, mi stavo allenando e preparando per questa partita».

E Juan? Su di lui si sono invece concentrate le attenzioni di "Olè", uno dei maggiori quotidiani sportivi argentini. Il neo difensore romanista è finito in prima pagina per una presa in giro nei confronti degli avversari di sempre per la figuraccia. Un faccia a faccia con un avversario e il titolo "Rabona no gosta?" ovvero "Non ti piace la rabona" facendo riferimento al "giochetto" con il quale era stato superato dall'avversario. Il prossimo appuntamento per la Seleçao è previsto per domenica, a Maturin, contro il Cile per rientrare in corsa per la qualificazione ai quarti e per evitare una storica eliminazione al primo turno. Per Doni e Juan l'occasione del riscatto.

 
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Esposito è gia a Roma

Post n°464 pubblicato il 28 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Esposito è già qui a Roma. O almeno, ci è stato. Ieri pomeriggio infatti l'esterno del Cagliari, prossimo giallorosso, si è presentato a Villa Stuart per un controllo con il professor Mariani, che lo aveva operato all'epoca dell'infortunio ai legamenti. Un controllo di routine che ha dato esito negativo, nel senso che il giocatore è clinicamente guarito e perfettamente in grado di tornare in campo. La Roma, come ha già fatto con Barusso anche lui reduce da un gravissimo infortunio, da parte sua non vuole più rischiare che si ripetano altri casi come quello di Martinez e prima di concludere qualsiasi trattativa vuole piena assicurazione sulle condizioni fisiche dei giocatori che va ad acquistare. Il tutto nella massima segretezza, anche perché il giocatore (che rispetta il vincolo del silenzio imposto dalla società) non è ancora ufficialmente giallorosso. Ancora per poco però, perché la Roma ed il Cagliari nonostante gli impegni di Pradè che ieri era a Barcellona per la questione Chivu, stanno portando avanti la trattativa. Già oggi dovrebbe esserci un nuovo contatto con il direttore sportivo rossoblù Nicola Salerno, anche se la conclusione della trattativa ci sarà nella prima metà della prossima settimana quando sarà messo tutto nero su bianco.

Ancora da stabilire alcuni dettagli. Uno non da poco riguarda la formula del passaggio in giallorosso di Esposito. Il Cagliari vorrebbe cederlo in comproprietà per una cifra intorno ai 2 milioni di euro, più la comproprietà di un giovane, che con ogni probabilità sarà Gianluca Freddi. La Roma preferirebbe prendere tutto il giocatore, ma in caso di comproprietà vorrebbe garantirsi per il futuro fissando fin da subito la cifra del riscatto. Cellino preferirebbe una comproprietà libera nella speranza che il prossimo anno il giocatore si rivaluti dopo un anno alle dipendenze di Spalletti. Alla fine comunque l'affare si farà, anche perché Esposito si sente già della Roma e sarebbe disposto anche a non rinnovare con il Cagliari (ha il contratto in scadenza nel 2008) per arrivare in giallorosso il prossimo anno a parametro zero. La Roma però è convinta che non ci sarà bisogno di arrivare a tanto e aspetta il giocatore il 9 luglio a Trigoria. Esposito infatti si presenterà al Fulvio Bernardini con una settimana di anticipo rispetto ai suoi nuovi compagni per svolgere un pre-ritiro con il preparatore atletico Paolo Bertelli e con Luca Franceschi, il preparatore addetto al recupero degli infortunati per farsi trovare già in forma da Luciano Spalletti.

Sul fronte esterni la Roma sta lavorando oltre che sul napoletano anche su Christian Wilhelmsson. "Willy" attualmente è in vacanza in Svezia con la sua compagna Oksana ma sia la Roma sia il suo agente Fabio Alho mantengono i contatti con il Nantes, società dalla quale Wil potrebbe svincolarsi già domani. «Stiamo lavorando per far arrivare Christian direttamente in ritiro il 15 luglio. Non ci sono assolutamente altre squadre, lui ha in testa solo la Roma». Il club transalpino, retrocesso in Ligue 2 si trova di fronte alla necessità di sfoltire la rosa portandola dagli attuali 32 elementi fino a quota 25 e non può permettersi l'ingaggio di Wil che, se svincolato, anche il prossimo anno sarà un giocatore giallorosso.

 
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Guerra Legea-Kappa per la Roma!

Post n°463 pubblicato il 28 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Il giallo dello sponsor tecnico si arricchisce di un nuovo capitolo. Con risvolti clamorosi. Legea è rimasta completamente spiazzata dalla decisione di interrompere la trattativa. La Roma avrebbe (avrebbe, il condizionale è d'obbligo) firmato un'intesa di tre anni con Kappa. A Pompei reclamano l'esistenza di un altro contratto, siglato venti giorni fa con la Roma. L'amministratore delegato di Legea, Giovanni Acanfora, tende la mano alla società giallorossa: «Siamo talmente interessati alla A.S. Roma che siamo pronti a ridiscutere l'intesa. Vorremmo farlo sapere alla famiglia Sensi». Ma cosa è successo realmente nelle ultime ventiquattr'ore?

Da Villa Pacelli era trapelato che il contratto con Kappa fosse ormai cosa fatta. Ieri tutti i giornali davano la notizia dell'accordo, che la Roma non confermava nè smentiva. Ma per Legea l'affare non è saltato. A Pompei sostengono che il contratto sarebbe perfettamente valido. Sull'intesa siglata con la Roma non ci sarebbe solo la firma di De Alessi. Il timore dei vertici di Pompei, ma più probabilmente la speranza, è che Trigoria stia tentando un gioco al rialzo. Non è così. De Alessi a Torino ci sarebbe andato davvero e la firma ci sarebbe stata. Sarà Kappa a vestire la Roma per le prossime tre stagioni. E allora? Se entro qualche giorno saltassero fuori le maglie griffate Kappa, Legea avrebbe la prova che la Roma stava conducendo una trattativa parallela con il gruppo torinese. Un'eventualità non piacevole per la Roma, che rischierebbe di produrre delle conseguenze legali. La sensazione - lo testimoniano le parole dell'ad Acanfora - è che però Legea voglia evitare una battaglia fatta di ricorsi e controricorsi con la Roma.

Sconcerto, rabbia, delusione nella Legea. Difficile azzardare quale di questi sentimenti abbia prevalso il giorno dopo negli stabilimenti di Pompei. Legea avrebbe saputo della "virata" della Roma verso il gruppo torinese solo dai giornali. Dopo un primo iniziale smarrimento, i vertici dell'azienda si sarebbero attaccati al telefono. A Trigoria non avrebbe risposto però nessuno. Tranne uno. Tranne Stefano De Alessi, uno degli uomini-marketing della Roma. Colui che aveva condotto in prima persona, per conto della Roma, una trattativa avviata a gennaio grazie all'intervento di un intermediario. Lapidaria la risposta a Legea. D'Alessi avrebbe negato un suo coinvolgimento in questa fase, perché la questione sarebbe passata direttamente nelle mani della famiglia Sensi. Legea sarebbe però venuta a sapere, attraverso altri canali, del viaggio a Torino proprio di De Alessi, ieri. 

Contrariamente a quanto si pensava, sarebbe stata la Roma a offrire a Legea la gestione del proprio merchandising. Con una precisa richiesta: l'azienda di Pompei avrebbe dovuto salvaguardare i 28 dipendenti che lavorano nel settore per la Roma. Legea aveva acconsentito. In tutti questi mesi, ci sarebbe stato un continuo tira e molla tra le due parti. La Roma chiedeva, Legea si adeguava. Persino quando la società giallorossa aveva chiesto di rivedere la durata del contratto. Che, da due anni più un'opzione romanista sul terzo, sarebbe stato trasformato a un anno, con l'opzione sul secondo, più un'altra sul terzo. Con la previsione di una forte penale per chi avesse receduto. Integrazione dopo integrazione, qualche settimana fa era stato inviato a Pompei il contratto definitivo. Con tanto di indicazione del materiale tecnico che sarebbe servito alla società giallorossa nella prossima stagione. A Pompei avevano esaminato ogni minimo dettaglio, persino i guanti da gioco che Doni avrebbe indossato nei mesi invernali.

Finanziariamente, per Legea è un bagno di sangue. Al momento dello strappo, l'azienda era in fase di pre-produzione. Erano pronte non solo le maglie. Ma l'intera collezione. La Roma non è il Messina, con tutto il rispetto per i siciliani e Legea aveva ordinato i migliori filati che ci sono in circolazione, pur di garantire alla squadra di Spalletti dei completi all'altezza della Champions. Tanto che era stato preparato un modello esclusivo per la Roma, che sarebbe stato presentato con un'anteprima mondiale. A Pompei sono rimasti stupiti anche della cifra offerta da Kappa: quattro milioni cash, sei con il giro di affari complessivo, tra materiale tecnico e sconti sulle forniture ai Roma Store. Meno dei tredici milioni in due anni che Legea avrebbe garantito ai giallorossi.

Gli "omini" di Kappa sono tornati. Ma per l'ufficializzazione dell'accordo la società giallorossa attenderà ancora. Presumibilmente, l'intesa con Kappa dovrebbe venire resa nota lunedì. La presentazione delle nuove maglie è prevista per il 27 luglio. All'Olimpico, in occasione della festa degli 80 anni della Roma. A Pompei, comunque, non si rassegnano. Di buttare una collezione già pronta non ne vogliono sapere e attendono un segnale distensivo dalla Roma. Difficile, quasi impossibile, però che la famiglia Sensi voglia tornare indietro sulla decisione di affidarsi a Kappa. Se l'affare con Legea non è andato in porto, è forse perché - ma questa è un'ipotesi - a Trigoria non sono mai stati realmente convinti dell'offerta Legea. L'ingresso di Kappa nella trattativa, un mese fa, avrebbe facilitato la rottura del rapporto. Il giallo dello sponsor tecnico non finisce qui. Nei prossimi giorni non sono esclusi altri colpi di scena.  

 
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Per Chivu giornata decisiva

Post n°462 pubblicato il 27 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Nell'infinita telenovela-Chivu, è di nuovo il Barcellona a riguadagnare i favori del pronostico: ieri il ds della Roma Pradè è volato nella Ciudad Condal, come gli spagnoli chiamano la capitale della Catalogna, per cominciare una trattativa che stamattina, con l'arrivo a Barcellona anche della responsabile finanziaria della società giallorossa, Cristina Mazzoleni, entrerà nel vivo. L'offerta dei dirigenti spagnoli sarà ratificata solo oggi, ma da certe attendibili indiscrezioni sarà molto vicina ai 15 milioni di euro. E nell'attesa di un rilancio che gli esperti di questioni nerazzurre tendono ad escludere (l'Inter non si muove da quota 13 milioni), a Bucarest Giovanni e Victor Becali incontreranno Cristian Chivu e valuteranno la situazione, confrontando ufficialmente le proposte d'ingaggio ricevute dalle due società. Simili, ma non uguali. E sembra evidente che i due manager del difensore propendano per l'Inter, soprattutto dopo le 48 ore trascorse a Milano, utili a rivalutare tutte le possibili sinergie imprenditoriali che le aziende della galassia morattiana, in campo petrolifero e immobiliare, garantirebbero ai fratelli Becali.

In più, a rendere ancor più intricata la vicenda, viene segnalato dalla Spagna anche un inatteso inserimento del Real Madrid: ma nel vuoto di potere determinato dalla sospensione di ogni decisione sulla sfera tecnica, diventa difficile individuare anche chi potrebbe aver manifestato questo interessamento, considerando che Baldini è per il momento fuori concorso e che Mijatovic allo stesso Baldini un po' di tempo fa aveva manifestato il suo scetticismo sulle qualità del difensore romeno.

Un'altra giornata di attesa, quindi, e forse oggi si conoscerà il destino del difensore e, quel che più conta per la Roma, l'incasso relativo. La giornata di ieri è stata decisamente a favore del Barcellona che già in mattinata, con una telefonata di Txiki Beguiristain, ha immediatamente riattivato il collegamento con la società giallorossa, dopo un paio di giorni di colpi assestati dall'Inter. «Il giocatore è un nostro primario obiettivo, ma a noi non piace trattare per telefono o via fax, quando possiamo incontrarci?». La Roma, sempre felice di alimentare una trattativa che male che andrà avrà fatto salire le quotazioni del cartellino del romeno in maniera inimmaginabile sino a qualche settimana fa, aveva ovviamente ampie disponibilità, mentre i dirigenti del Barcellona avevano pressanti impegni bancari che li avrebbero costretti a rimandare il viaggio a Roma almeno fino a venerdì sera. Da questa considerazione, la richiesta un po' inusuale: «Vi chiediamo troppo se vi chiediamo di venire voi a Barcellona?». Dopo un rapido consulto tra Pradè e l'ad Rosella Sensi c'è stato l'ok formale, comunicato intorno all'ora di pranzo al vicepresidente Ferran Soriano: «Prendo il volo delle 16.15», ha comunicato il ds. L'appuntamento è stato fissato allora verso le 22 (ma poi è slittato di una mezz'oretta) a cena. Con Pradè è ovviamente partito anche il deus ex machina di tutta l'operazione, il mediatore Ernesto Bronzetti. A cena è stata imbastita la trattativa, stamattina, con l'arrivo della Mazzoleni, si entrerà nel vivo.

E l'Inter? Chiuse le valutazioni con Chivu e il suo clan, ed evidentemente addirittura ritoccata in alto l'offerta sull'ingaggio, la società nerazzurra si è chiusa in un silenzio che non lascia trasparire indicazioni di alcun tipo. Silenzio ai vertici, tra Moratti e la Sensi. Silenzio tra Branca e Pradè. Silenzio anche nel circuito interno. Mancini, ad esempio, è al mare in attesa di notizie. E' ovvio che se oggi il Barcellona concretizzerà il suo interesse in un'offerta vicina o addirittura superiore ai 15 milioni, toccherà poi all'Inter decidere di conseguenza. Pareggiando l'offerta si porterà a casa il giocatore, restando sulle posizioni di retroguardia non basterà certo la complicità dei fratelli Becali a convincere la Roma a spedire il difensore a Milano. Comunque vada, per la Roma sarà un successo.

 
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Torna la maglia dello scudetto!

Post n°461 pubblicato il 27 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Sarà Kappa a vestire la Roma nei prossimi tre anni. Come annunciato ieri da Il Romanista , l'azienda torinese ha battuto al fotofinish Legea. La società lo ha deciso nella tarda serata di ieri. Alla Roma andranno circa 6 milioni di euro l'anno. Quanto versava Diadora, ma in maniera diversa. Perché quei 6 milioni ammontano a un giro di affari complessivo, che la Roma si metterà in tasca attraverso sia la fornitura di materiale tecnico sia con sconti che verranno praticati sulle stesse forniture ai Roma Store. Un contratto moderno, che non prevede solo "cash", firmato "Soccer Brand Management", concluso grazie alla regia di Stefano De Alessi. Un capolavoro del marketing romanista. Facile intuire la felicità dei tifosi della Roma, adesso. A Kappa è legato il ricordo dell'ultimo scudetto. Non solo: la Kappa era anche lo sponsor tecnico nel 1983/84, dove fece un'altra maglia con lo scudetto sul petto.

A differenza di Diadora, che il primo anno scontentò i tifosi con quelle strisciate nere che ricordavano il Milan, invertendo la rotta nelle tre stagioni successive, Kappa ha sempre rispettato la tradizione giallorossa. Legea perde dunque il derby d'Italia. Una sconfitta clamorosa, dopo che la trattativa era andata avanti per mesi. I primi contatti risalivano a gennaio. Era stato un intermediario a far sedere allo stesso tavolo i vertici della Roma con i dirigenti dell'azienda di Pompei. Sembrava filare tutto liscio, poi l'intervento di Kappa. Ma soprattutto l'offerta di Legea di prendere in esclusiva la gestione del merchandising giallorosso. La Roma si era trovata a un bivio. Poi la decisione di affidarsi ancora una volta al marchio dei ricordi più belli. 

In pochi sanno che dietro il marchio dei "due omini" c'è una società quotata in Borsa, che opera nel settore dell'abbigliamento, delle calzature e degli accessori per sport e tempo libero con i marchi "Kappa", "Robe di Kappa", "Jesus Jeans", "K-Way" e "Superga". BasicItalia, che ha sede a Torino, ne è la società licenziataria per l'Italia. Attraverso i suoi "network" copre oltre cento mercati del mondo. Il più famoso è certamente Kappa. Nel calcio, i due omini sono su oltre cento squadre in tutto il mondo tra cui le nazionali gallese e slovena, la Sampdoria, il Feyenoord, il Werder Brema, il Copenaghen, il Real Betis, il Partizan Belgrado, il Botafogo e il Rosario Central. Parliamo di un colosso che i tifosi della Roma conoscono bene. L'anno dopo il secondo scudetto subentrò a stagione in corso a "Patrick". Era l'83/84. Kappa vestì la Roma anche nelle due stagioni successive. Per il ritorno dei "due omini" sulle maglie giallorosse non poteva esserci anno migliore che il 2000. Le invenzioni di Totti, i gol di Batistuta, i decolli di Montella, Tommasi gioca bene gioca male lo vogliamo in nazionale, Samuel "the wall". Ricordi di un tricolore scucito alla Lazio e ricucito sul petto. Il "sarto" era Kappa, il matrimonio durò altri due anni. Poi il divorzio dalla Kappa e non abbiamo più vinto lo scudetto! Per la terza volta nella sua storia, la Roma si sposa con Kappa. Il matrimonio durerà almeno tre anni. I "due omini" sono tornati!

 
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Pradè vola a Barcellona

Post n°460 pubblicato il 26 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Daniele Pradè è in volo per Barcellona. Il direttore sportivo della Roma tra poche ore arriverà nella città catalana per ascoltare l'offerta dei dirigenti spagnoli per Cristian Chivu. Nel precedente incontro, della settimana scorsa a Villa Pacelli, il ds catalano Beguiristain e il mediatore Ernesto Bronzetti avevano messo sul piatto dodici milioni più il cartellino di Sylvinho. La Roma, dal canto suo, preferisce concludere l'affare senza l'inserimento di contropartite tecniche. La richiesta per il difensore romeno è di 18 milioni, ma si può chiudere intorno ai quindici. Stasera, al massimo domani, ne sapremo di più. L'Inter, comunque, resta in agguato.

 
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Finirà oggi la telenovela-Chivu?

Post n°459 pubblicato il 26 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Fino a ieri sera Cristian Chivu era ancora un giocatore della Roma, ma oggi vestirà virtualmente un'altra maglia, la maglia che indosserà la prossima stagione. Bisogna solo capire se è quella dell'Inter, a questo punto tornata grande favorita, o quella del Barcellona, che stamattina formalizzerà un'offerta che poi nel corso della giornata Moratti dovrà interamente coprire, se vuole davvero assicurarsi il difensore. Comunque vada, insomma, per la Roma sarà un successo: in cassa entrerà la somma che la società sta chiedendo ormai da settimane. Magari non i 18 milioni della prima richiesta, ma magari i 14-15 milioni che il presidente blaugrana Laporta aveva già fatto capire di poter offrire. Il Consiglio Direttivo del Barcellona si è riunito ieri nel tardo pomeriggio: oggi farà conoscere le sue decisioni. Il giocatore, che ieri a pranzo Milano con i dirigenti nerazzurri, sembra propendere per l'Inter, nonostante ancora ieri il mediatore Ernesto Bronzetti assicurava che anche il Barcellona aveva l'accordo per l'ingaggio. Determinante, in questo senso, è la scelta dei fratelli Becali, i procuratori: a loro interessa in modo particolare la sinergia con le società della galassia Moratti in Romania.

La giornata di ieri è stata un continuo inseguimento di volti, voci, appuntamenti e indiscrezioni, tutto smentito al minuto successivo, per poi riprendere, volare alto e planare nuovamente nel cestino delle isterie del calciomercato. Con il caldo, poi, l'effetto-illusioni si moltiplica e star dietro ad ogni illusione spacciata per certezza fa consumare preziose energie a operatori e osservatori. Di certezze, insomma, per tutta la giornata ce ne sono state poche: tra queste la presenza a Milano, almeno in riferimento alla sera di domenica, di Giovanni Becali e Cristian Chivu. Magicamente, però, la mattina successiva, ieri mattina, Chivu sembrava scomparso e veniva segnalato, così assicurava il fratello di Giovanni Becali, Victor, addirittura in Costa Azzurra, a Monte Carlo. In realtà non s'è mosso da Milano, dove è rimasto tutto il giorno con Giovanni, il più potente dei due fratelli, ma anche quello, dei due, che non detiene ufficialmente la procura del romanista. Formalmente il manager, insomma, è Victor Becali: dettaglio che riveste una certa importanza nel caso in cui i rapporti tra le parti (giocatore-Roma, Roma-Inter, Inter-Barcellona) dovessero degenerare. Il regolamento parla chiaro, insomma: un tesserato di una società può contattare un tesserato di un'altra squadra o il suo procuratore solo previa esplicita autorizzazione della società cui appartiene il cartellino di quel giocatore. Nel caso specifico, la presenza di Chivu è stata smentita e Giovanni Becali non ha alcun rapporto formale con Chivu: è solo il fratello del suo procuratore... Tecnicamente, quindi, nessun provvedimento potrebbe colpire il giocatore o il suo entourage.

Semmai, una teoria degna di considerazione è quella avanzata da chi sostiene che un solo motivo potrebbe aver spinto i romeni a Milano alla vigilia della decisione definitiva per il destino del difensore, quello di assicurarsi che in caso di destinazione spagnola nessun accordo sarebbe stato poi sbandierato dai dirigenti nerazzurri come è capitato di recente per Suazo anche se nel caso di specie, a differenza di quanto accaduto per l'honduregno, non risulta che sia mai stato firmato nulla. Formalmente, peraltro, alla Roma è stato detto che la scelta di andare a Milano da parte di Becali è stata solo per comodità: da lì ci sono più voli per Barcellona e nel caso in cui alla fine l'avesse spuntata l'Inter si sarebbero trovati già sul posto per firmare... Che detta così fa un po' ridere, ma nei convulsi e caldi giorni del mercato rischiano di passare per buone anche teorie di questo tipo. Resta il fatto che fino a ieri sera Chivu era ancora un giocatore della Roma. Oggi si farà definitivamente luce.

 
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Robe di Kappa sorpassa la Legea

Post n°458 pubblicato il 26 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Sorpasso? All'ultima staccata, proprio quando il traguardo era bello in vista, Robe di Kappa potrebbe avere affiancato e superato Legea. Si arricchisce di un nuovo capitolo la saga dello sponsor tecnico della Roma. A quattro giorni dalla chiusura del bilancio 2006/07 giallorosso, si profila un vero duello, un'autentica battaglia a distanza, tra le due aziende di abbigliamento italiane.

La Roma ha da un mese sul tavolo l'offerta di Robe di Kappa. Una proposta di pura sponsorizzazione tecnica, che non comprende la gestione del merchandising. Un aspetto non trascurabile, che invece fa parte del "pacchetto" contrattuale che Legea vorrebbe concludere con la Roma. Ieri era attesa una decisione da parte di Trigoria. Un sì o un no che però non è arrivato. Le perplessità della società sono legate alle modalità, all'articolazione delle due proposte. Il nodo della questione è tutto lì. Perché, economicamente, tra le due offerte non ci sarebbe una grossa differenza. Il valore del brand Roma è determinato dal mercato. Sia Legea sia Robe di Kappa verserebbero nelle casse della Roma una cifra simile, compresa tra i 6,5 e i 7 milioni di euro l'anno. Il fatto che a Trigoria non abbiano ancora deciso è indice che la Roma non sia ancora pienamente convinta di affidarsi a Legea per i prossimi due anni (questa sarebbe la durata del contratto).

Con la Diadora si è interrotta a fine maggio una partnership che durava da quattro anni. Un divorzio indolore, a cui la Roma si stava preparando da mesi. Per la precisione, i primi contatti tra la Roma e Legea risalivano a gennaio. Attraverso un intermediario locale - la Legea è di Pompei - erano stati allacciati i contatti con i vertici del gruppo campano. Nei mesi successivi, oltre alla Legea, si era fatta viva anche la Reebok. Contatti che non avevano però avuto un seguito. Piano piano, la Legea era riuscita a convincere la Roma con un'offerta, economica e tecnica (su questo punto Trigoria aveva chiesto precise garanzie di qualità) sostanziosa. Tanto che la stessa Legea si era sbilanciata: «Vogliamo portare il contratto con la Roma a casa, sarebbe un grande colpo. Se tutto andrà bene, diverrà il nostro club di punta». Basta cliccare sul sito della Lega per capire il perché di una trattativa che, ancora ieri, a Pompei definivano «di importanza vitale»: in Serie A l'azienda campana sponsorizza Livorno e Catania.

Ma adesso il gruppo torinese della Robe di Kappa è avvantaggiato. Inoltre, se dovesse essere lanciato oggi un sondaggio tra tutti i tifosi romanisti, Robe di Kappa avrebbe un indice di gradimento altissimo (Robe di Kappa è il marchio che ha prodotto le maglie con lo scudetto sia nel 1983/84 che nel 2001/02). A Torino regna l'ottimismo. C'è la consapevolezza di avere parecchi estimatori dentro la stessa Trigoria. I rapporti con la Roma non si sono mai interrotti nel corso degli anni. C'è da dire, comunque, che lo stato della trattativa con Legea è in fase parecchio avanzata. Tanto che nei giorni scorsi si attendeva solo uno scambio di firme. Questa attesa non sarà comunque inutile, almeno per gli interessi della Roma. Che, qualora chiudesse la trattativa dopo il 30 giugno, potrebbe inserire i proventi dello sponsor tecnico tra le voci in attivo del bilancio 2007/08.

 
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Lillo Foti e Moreno Roggi: la Roma è vicina a Mesto

Post n°457 pubblicato il 25 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Giandomenico Mesto è vicino alla Roma. A confermarlo è Lillo Foti, presidente della Reggina, il quale, contattato dalla redazione di Noiaquilebiancocelesti.com, ha affermato: "La Roma ha formalizzato un'offerta dopo aver ceduto Chivu e siamo vicini all'accordo". A dare più di un'indicazione in questo senso è pure il procuratore del giocatore, Moreno Roggi, il quale ha confermato quanto già aveva rivelato a noi qualche giorno fa: "Su Mesto ci sono sempre Roma e Liverpool. La Lazio? E' lontanissima".

La cosa gustoso che è la redazione del sito della Formellese ha contattato il presidente Lillo Foti per parlare di Mesto alla Formellese!!!

 
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Cellino: "Esposito alla Roma"

Post n°456 pubblicato il 25 Giugno 2007 da Urbe_immortale

«Dove andrà Esposito? Alla Roma in comproprietà». Lo ha detto il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, ai microfoni de "La politica nel pallone". «Esposito mi ha detto che a Cagliari sarebbe rimasto tutta la vita, ma ad una possibilità come la Roma non si poteva rifiutare ed io non me la sono sentita di dire no. La Roma ha detto che non poteva fare i salti mortali, con loro avevo un impegno non scritto per Suazo, quindi si è trovata una soluzione. Esposito è un giocatore più che importante».

 
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Bronzetti insiste: "Chivu và al Barça"

Post n°455 pubblicato il 25 Giugno 2007 da Urbe_immortale

«Ho avuto conferma stanotte che gli agenti di Chivu hanno ufficiosamente detto sì alla proposta economica del Barcellona. Oggi pomeriggio alle 19 si riunisce il Direttivo del club blaugrana e, ottenuto il sì dei soci all'investimento, verrà formalizzata la proposta, sia alla Roma che al giocatore». Secondo Ernesto Bronzetti, uomo mercato per la Spagna, il Barcellona sarebbe in piena corsa con l'Inter per chiudere l'acquisto di Chivu e non per nulla in svantaggio anche dopo l'incontro di ieri a Milano tra la triade nerazzurra Guelfi, Oriali, Branca ed i fratelli Becali, procuratori di Chivu e nonostante anche il giocatore stesso ieri abbia interotto le proprie vacanze per spostarsi a Milano.

«Il Barca è stato molto chiaro con la dirigenza giallorossa- ha continuato Bronzetti ai microfoni di Rete Sport - La società spagnola è disposta a pagare in contanti il cartellino o inserendo contropartite tecniche, tra cui Giuly». Possibile, quindi, una contropartita ma «la Roma non va a chiedere giocatori che le farebbero sforare il tetto salariale degli ingaggi. Per cui ogni discorso avanzato dai giornali su Zambrotta, per esempio, decade. Venerdì il Barcellona ha chiesto anche la disponibilità a trattare De Rossi, ma la Roma ha subito stoppato il club catalano: De Rossi è assolutamente incedibile. Così come tra l'altro Zambrotta per il Barcellona, che non tratterebbe mai l'esterno italiano. Quindi se la Roma dice sì all'offerta con contropartite tecniche, queste dovranno rientrare nei parametri economici giallorossi. Oltre che di Giuly si è parlato di Belletti e Silvinho», ha commentato Bronzetti. «Il Barcellona non è spaventato dalla controffensiva dell'Inter e dal possibile inserimento del Real Madrid - ha concluso- semplicemente perchè ha già pronta un'alternativa di prestigio qualora saltasse la trattativa per Chivu. Il Real Madrid è comunque in una posizione di netto svantaggio rispetto a Barcellona e Inter, perchè si andrebbe a muovere con evidente ritardo».

 
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L'Inter frigge! Barça in pole per Chivu.

Post n°454 pubblicato il 23 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Cambia tutto: ora siamo noi a comandare. Lo stato maggiore del Barcellona a Villa Pacelli per Chivu: l'offerta è 12 milioni più uno a scelta fra Belletti, Silvinho e Giuly. Inizialmente si pensava che Silvinho fosse a scadenza di contratto, ma un approfondimento del giornalista de Il Romanista Daniele Lo Monaco, ci ha fatto scoprire che il contratto del brasiliano scade nel 2008. La Sensi però vuole 18 milioni cash. Se ne riparla martedì. Intanto l'agente di Cristian incontra i catalani e si accorda con loro.

L'Inter frigge: o rilancia e dà alla Roma quel che vuole, o ha perso il giocatore. E questa sembra la più giusta delle punizione per la squallida società nerazzurra, che anche nel mercato, ha assunto ormai i comportamenti che erano dei Moggi! Fregandosene di ogni regola, l'Inter si è accordata con Chivu pur essendo il rumeno un giocatore sotto contratto con la Roma (la Roma prese un anno di blocco di mercato come sanzione per aver fatto una cosa simile con Mexes e l'Auxerre); poi i corretti ed onesti dirigenti interisti sono venuti a ricattare la Roma, sbandierando l'accordo verbale con Chivu ed offrendo due bruscolini per il cartellino del centrale difensivo, rimangiandosi anche la promessa del rinnovo della comproprietà di Pizarro ed esigendo di cedere alla Roma l'altra metà del cileno in cambio di Chivu e pochi soldi.

La Roma invece è stata abilissima a scindere le due trattative, ottenere un buon prezzo per l'altra metà di Pizarro, con l'accordo di riparlare di Chivu più avanti, per poi mettersi al tavolo delle trattative con il Barcellona che invece, al contrario dell'Inter, si è comportata nel pieno rispetto delle regole, chiedendo una valutazione del giocatore alla Roma e solo dopo aver parlare con Pradè e Rosella Sensi, ha formulato l'offerta di contratta al procuratore del giocatore. Beguiristain ha già detto alla Roma ed a Becali che per loro pareggiare l'offerta dell'Inter al giocatore (media di 4,5 milioni più premi doppi) non è un problema.

Resta da capire ora quanto i fratelli Becali si sono impegnati con l'Inter, attirati magari anche dalla possibilità di rappresentare gli affari della galassia morattiana in Romania. E, soprattutto, se il Barcellona accetterà la richiesta della Roma per il cartellino. 18 milioni sono molto di più rispetto a quelli che il presidente Laporta aveva messo in preventivo per Chivu. E alla Roma non interessano le contropartite proposte dagli spagnoli: né Silvinho (scadenza 2008, ingaggio 1.750.000 euro, valutazione 3 milioni), nè Belletti (2009, 2.200.000, 5 milioni), né Giuly (2010, 2.500.000, 8 milioni). Buoni, grandi, straordinari giocatori, ma troppo cari in rapporto alle esigenze tecniche e all'età. La Roma vuole 18 milioni in contanti e poi trovare sul mercato i rinforzi che le servono. Martedì la verità.

 
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Il Barça offre 11 milioni più Giuly o Belletti per Chivu.

Post n°453 pubblicato il 22 Giugno 2007 da Urbe_immortale

"E' stato un incontro interlocutorio e positivo, la prossima settimana ci rivediamo con i dirigenti del Barcellona". Daniele Pradè, uscito poco prima delle 12 da Villa Pacelli, ha commentato, con i cronisti presenti, la riunione con i vertici del club catalano per Cristian Chivu: "Loro da società seria quale sono hanno manifestato interesse per Chivu - ammette il ds giallorosso - ma non hanno formulato offerte. Comunque questa - continua - è la dimostrazione che non ci sono accordi con l'Inter per il nostro difensore". In realtà, da quanto trapela, un'offerta sarebbe stata presentata al club di Trigoria: 11 milioni più uno tra Belletti o Giuly. Inverosimile la voce invece che vedeva anche un terzo giocatore tra le scelte offerte dal Barcellona, il brasiliano Silvinho; il giocatore infatti è a scadenza di contratto con i blaugrana, e tra 8 giorni sarà un calciatore completamente svincolato.

Prima di Pradè, il ds del Barça Txiki Beguiristain, e il mediatore Ernesto Bronzetti, hanno lasciato il quartier generale giallorosso intorno alle 11.35 senza lasciare dichiarazioni.

Certo è che a muovere l'interesse del Barça per Chivu è stato il grave infortunio di Puyol. I catalani hanno, infatti, la necessità di chiudere la falla che si è aperta al centro della difesa per il forfait del loro capitano, fuori dai 3 ai 4 mesi per la rottura del legamento laterale esterno del ginocchio sinistro, e il nazionale rumeno è l’uomo giusto. Il Barça ha pronto un quadriennale, per una cifra vicina ai 4 milioni di euro a stagione (la stessa che gli ha promesso l’Inter) e la possibile soluzione azulgrana è gradita sia al giocatore sia alla Roma che, in questo modo, eviterebbe di rafforzare una diretta concorrente per lo scudetto. Fra l’altro, nei giorni scorsi i giallorossi hanno smentito di aver raggiunto un accordo con l’Inter sulla base di 14 milioni di euro, mentre ieri lo stesso presidente Moratti ha negato il passaggio del difensore in maglia nerazzurra. Secondo quanto riportato da El Mundo Deportivo, il passo indietro interista non sarebbe stato motivato non solo dalla concorrenza del Barcellona, ma anche dal veto imposto da Materazzi, che avrebbe minacciato di andarsene nel caso in cui arrivasse Chivu.

 
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Aquiliani: "Chivu? Meglio al Barça che all'Inter"

Post n°452 pubblicato il 22 Giugno 2007 da Urbe_immortale

"Mi dispiace se va via Chivu. Juan? Non lo conosco". Alberto Aquilani, centrocampista della Roma, a Centro Suono Sport, il giorno dopo la qualificazione ai prossimi giochi olimpici di Pechino ottenuta con l'Under 21 contro il Portogallo, oltre che commentare la soddisfazione azzurra, parla della probabile cessione di Cristian Chivu (conteso da Barcellona e Inter): "Mi dispiace se Cristian dovesse andare via, anche se non lo so se questo accadrà davvero. Juan non l'ho mai visto, dico la verità, se è forte meglio. Tuttavia meglio che Chivu vada al Barcellona piuttosto che all'Inter". Col riscatto di Pizarro, l'acquisto di Barusso, il ritorno di Brighi e la presenza di De Rossi, la concorrenza a centrocampo sarà fortissima nella prossima stagione: "Non lo so con chi potrei giocarmi il posto - ammette - ma per me l'importante è stare bene". Per recuperare dai suoi infortuni, qualche tempo fa è andato a Cesenatico, un'esperienza che Alberto consiglia a tutti: "Lì mi hanno curato molto bene, nonostante anche a Roma lo abbiano fatto. Stavo lì con Esposito? Sì, mi ha detto che gli sarebbe piaciuto venire alla Roma. Se ora dovesse arrivare, sarei contento perché è un bel calciatore". In conclusione: quale squadra affrontare subito in Champions Legue? "Il Manchester, sarebbe una bella rivincita".

 
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Ufficiale: Juan alla Roma

Post n°451 pubblicato il 21 Giugno 2007 da Urbe_immortale

La Roma ha acquistato dal Bayer Leverkusen il 28enne difensore brasiliano Juan «a fronte del riconoscimento di un corrispettivo di 6,3 milioni di euro- si legge sulla nota della società giallorossa- oltre interessi, da pagarsi in 5 rate semestrali, posticipate di pari ammontare, a decorrere dall'1 luglio 2007». «Con il calciatore- prosegue il comunicato- è stato raggiunto un accordo economico per le prestazioni sportive di durata quadriennale, che prevede il riconoscimento di un compenso lordo di 3,1 milioni di euro, per ciascuna stagione sportiva di efficacia, oltre a premi individuali al raggiungimento di predeterminati obiettivi sportivi. Nell'ambito delle intese raggiunte, le rispettive squadre dell'A.S. Roma e del Bayer 04 Leverkusen disputeranno il prossimo 29 luglio, una gara amichevole, presso lo stadio BayArena di Leverkusen. Il calciatore, attualmente impegnato con la nazionale brasiliana, verrà presentato all'arrivo in Italia nel corso del mese di luglio».

La Roma ha anche emesso un altro comunicato stampa, relativo all'acquisizione della metà del cartellino di Mirko Vucinic, che l'anno scorso era arrivato in prestito. Alla società pugliese vanno 7,5 milioni di euro (più Iva) da pagarsi in due anni per l'intero cartellino del giocatore. Contestualmente, però, il club capitolino incasserà 3,75 milioni dal Lecce per la cessione della metà dell'attaccante. Per Vucinic contratto di 4 anni a crescere: 1,6 milioni lordi per la stagione 2007/08, 1,8 milioni per la stagione 2008/09 e 2,1 milioni per le stagioni 2009/10 e 2010/11. «L'A.S. Roma S.p.A.- si legge in un comunicato- rende noto di aver esercitato il diritto d'opzione per l'acquisizione a titolo definitivo, con accordo di partecipazione, del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Mirko Vucinic, a fronte del riconoscimento all'U.S. Lecce di un corrispettivo di 7,5 milioni di euro, oltre Iva, da pagarsi in due annualità (di pari ammontare) tramite Lnp, a decorrere dalla stagione sportiva 2007/2008; la cessione del diritto di partecipazione agli effetti patrimoniali del diritto alle prestazioni sportive del calciatore, da parte di A.S. Roma all'U.S. Lecce, è avvenuta ad un corrispettivo di 3,75 milioni di euro, da incassarsi in due annualità (di pari ammontare) tramite Lnp, a decorrere dalla stagione sportiva 2007/2008. Con il calciatore è stato sottoscritto un contratto economico di durata quadriennale, che prevede il riconoscimento di un compenso lordo di 1,6 milioni di euro per la stagione sportiva 2007/2008, di 1,8 milioni per la stagione sportiva 2008/2009 e di 2,1 milioni per la stagione sportiva 2009/2010 e 2010/2011, oltre a premi individuali al raggiungimento di predeterminati obiettivi sportivi».

 
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Inter e Milan, iscrizioni false!

Post n°450 pubblicato il 21 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Gli interisti avevano soprannominato il titolo 2005/06 "lo scudetto degli onesti"! Chissà come avranno commentato, adesso, il provvedimento di chiusura delle indagini sulle plusvalenze fittizie, che vede indagati da parte della procura di Milano, per falso in bilancio, il presidente dell'Inter, Moratti, gli amministratori della società nerazzurra Ghelfi e Gambaro e l'ad del Milan Galliani!

Secondo la tesi dell'accusa, dietro tutte le operazioni c'era un identico disegno criminoso «con l'intenzione di ingannare i soci ed il pubblico» e per evitare di evidenziare delle perdite che avrebbero comportato l'obbligo di ripianarle o di ridurre il capitale sociale. Un vero e proprio "piano", teso ad ingannare la Covisoc. Con queste operazioni Inter e Milan avrebbero infatti ottenuto che non venisse approfondita l'effettiva situazione patrimoniale dei club, ritenendo superata la riduzione del capitale per perdite. Perdite che invece esistevano. Per quanto riguarda l'Inter, un funzionario della Covisoc, Maugeri ha ammesso che «l'equilibrio finanziario sarebbe saltato se il club avesse evidenziato le perdite connesse alle plusvalenze fittizie e l'Inter non avrebbe superato i parametri chiesti dalla Covisoc per l'iscrizione al campionato 2005/06». Tra le operazioni contestate dalla Procura c'è la compravendita incrociata degli ex laziali Corradi e Crespo. Un affare che determina una plusvalenza di 6.669.491,80 euro. Altro caso: lo sconosciuto Matteo Giordano passa dall'Inter al Milan il 26 giugno del 2003 per 3 milioni di euro, quando il valore massimo (secondo la consulenza) è di 293 mila. Una differenza di 2,7 milioni. Le plusvalenze, però, non sarebbero state realizzate dal Milan solo attraverso scambi con i cugini nerazzurri: è il caso di Ikechukwu Kalù, acquistato dalla Sampdoria per 2 milioni di euro l'11 giugno dello stesso anno e stimato 159 mila euro. Qui la differenza è di 1,8 milioni.

All'Inter le operazioni sulle plusvalenze fruttano, nel bilancio chiuso al 30 giugno 2004, un maggior patrimonio pari a 22.393.927 euro, che corrisponde a circa il 27% del patrimonio netto. Mentre per il periodo fino al 30 giugno 2004 si determina un'esposizione di un maggior patrimonio pari a 32.459.713 euro, che corrisponde a circa il 104% del patrimonio netto. Il Milan, invece, presenta nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2003 un saldo in attivo di 17.287.900 euro, che corrisponde a circa il 48% del patrimonio netto. Al 31 dicembre 2004 il saldo è pari a 13.624.200 euro, che corrisponde a circa il 29% del patrimonio netto.

I due club milanesi rischiano grosso. Il Codice di giustizia sportiva, all'articolo 7 recita: «La società che, mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi, tenta di ottenere od ottenga l'iscrizione ad un campionato a cui non avrebbe potuto essere ammessa (è il caso di Inter e Milan), è punita, per ogni inadempimento, con una delle sanzioni previste dall'art. 13, lettere f), g), h) e i)». Si va dalla penalizzazione di uno o più punti in classifica, alla retrocessione all'ultimo posto, fino alla revoca dello scudetto. E l'Inter rischia più del Milan, perché, nel caso dei rossoneri, manca nella relazione del funzionario Covisoc il riferimento alla regolarità dell'iscrizione al campionato 2005/06.

Un guru del diritto sportivo, Mattia Grassani, avverte: «L'illecito amministrativo è un reato gravissimo, secondo solo a quello sportivo. La revoca dello scudetto? Nel codice c'è, ma spetta al presidente federale decidere se viene proposta dalla giustizia sportiva». Grassani cita poi il caso del Genoa, unico club punito per plusvalenze fittizie, grazie allo scambio di giocatori con il Como: «È l'unico precedente di "doping amministrativo". La richiesta era di due punti di penalità al club e tre anni a Preziosi. Il Genoa ha avuto una sanzione pecuniaria, il suo dirigente il massimo della pena, cinque anni con proposta di radiazione». Una situazione simile, ma non identica a quella attuale: «Non c'era - spiega Grassani - l'effetto sull'iscrizione al campionato». Secondo l'ex vice capo dell'ufficio indagini Mario Stagliano, delle sanzioni ci saranno «al massimo, però, la penalizzazione di un paio di punti». Perché? «Ci sono i precedenti di Triestina e Pescara. Casi di irregolarità amministrative, mancati emolumenti ai giocatori e inadempimenti Irpef, che vennero sanzionati con un punto di penalizzazione».

Sulle plusvalenze fittizie di Inter e Milan la Federcalcio apre un'indagine a gennaio. Facendo seguito all'inchiesta portata avanti dalla procura di Milano, che aveva raccolto la denuncia dell'ex presidente del Bologna Gazzoni Frascara. Ora la procura federale deve decidere se attendere l'esito del procedimento penale oppure procedere con il deferimento: «In questo caso - sostiene Grassani - sarebbe la giustizia sportiva a dover provare che quelle plusvalenze sono fittizie».

 
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Cassetti resta, Comotto è del Toro

Post n°449 pubblicato il 21 Giugno 2007 da Urbe_immortale

Cassetti alla Roma, Comotto al Torino. Dovrebbero finire così le due comproprietà più importanti, ad eccezione di quella di Pizarro, che la Roma si è trovata a discutere ieri. Per entrambi i giocatori però bisognerà attendere l'apertura delle buste perché non è stato trovato l'accordo né con il Lecce né con il Toro. In entrambe le trattative dopo le schermaglie dei giorni scorsi si è arrivati ieri pomeriggio ad una rottura. «Se la Roma non prende Cassetti - aveva tuonato ieri pomeriggio il ds del Lecce Guido Angelozzi a Radio Radio Tv - vuol dire che non gli interessa il giocatore perchè la Roma può permettersi Cassetti. Sono due anni che trattiamo con la Roma e le cifre sono quelle giuste. Se Cassetti dice che non vuole tornare a Lecce questo mi dispiace molto perchè il Lecce ha dato tanto a lui e viceversa. Se la Roma non prenderà Cassetti, lo riscatterà il Lecce che poi non avrà difficoltà a darlo ad un'altra squadra».

L'offerta della Roma per il difensore che nell'ultima stagione ha collezionato 42 presenze realizzando due gol, dovrebbe essere intorno al milione di euro (forse qualcosa in meno) mentre quella del Lecce sarebbe intorno ai sette-ottocentomila euro. Lo stesso Cassetti avrebbe "lavorato" per la Roma, parlando con i dirigenti del Lecce. «Ho sentito i dirigenti del Lecce - le parole del giocatore, ancora in vacanza in Sardegna, a Centro Suono Sport - e gli ho ribadito la mia volontà di restare alla Roma. Gli ho chiesto anche di abbassare le pretese perché credo che abbiano sparato un prezzo un po' troppo alto. Pensavo che la mia comproprietà si sarebbe risolta in un attimo ed invece non è andata così».

Situazione per certi versi analoga, quella relativa a Gianluca Comotto. Anche con il Torino non si è riusciti ad arrivare ad un accordo nonostante negli ultimi giorni i contatti tra Daniele Pradè e l'amministratore delegato del Torino (ed ex procuratore di Comotto) Stefano Antonelli siano stati molto frequenti. Entrambe le società hanno manifestato la volontà di acquistare tutto il giocatore e alla fine le buste sono state la logica conseguenza. In questo caso però, a differenza di Cassetti, la Roma avrebbe perso l'asta con il Torino. La società granata avrebbe messo nella busta una cifra intorno al milione e mezzo di euro, mentre la Roma qualche centinaia di migliaia di euro in meno. Se le cifre dovessero essere confermate, in pratica la Roma avrebbe preso Cassetti con i soldi di Comotto, con un "avanzo" di circa mezzo milione di euro. L'operazione Comotto (a gennaio il Toro aveva versato 1.2 milioni per la metà) farebbe segnare una plusvalenza alla Roma di +2.7 milioni di euro visto che il giocatore era arrivato a parametro zero proprio dopo il fallimento del Torino nel 2005.

Per quanto riguarda gli altri giocatori in comproprietà, la Roma li ha lasciati andare quasi tutti cercando di monetizzare al massimo le loro cessioni. Daniele Corvia è stato ceduto, a sorpresa, a titolo definitivo al Siena che verserà in tre anni circa 450 mila euro (375 mila più iva) alla società giallorossa. Stesso discorso per Damiano Ferronetti, che dopo alcune stagioni in gialloblù rimarrà a titolo definitivo al Parma, che porterà nelle casse romaniste 350 mila euro (più iva) che la società emiliana dovrà pagare in due annualità. Giuseppe Scurto passa a titolo definitivo al Chievo per 100 mila euro mentre la Roma ha lasciato vuote le buste di Emiliano Landolina (sempre con il Chievo) e Andrea Briotti che rimarrà al Sassuolo. Si andrà alle buste invece per un ex compagno di Landolina e Briotti, Alessandro Simonetta. Per conoscere il destino del centravanti classe '86, in comproprietà tra la Roma e l'Arezzo (anche se nell'ultima stagione ha giocato in prestito alla Sambenedettese) bisognerà aspettare ancora qualche giorno.

 
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Ufficiale: Pizarro riscattato dalla Roma

Post n°448 pubblicato il 20 Giugno 2007 da Urbe_immortale

È ufficiale anche ai fini di Borsa: Pizarro resterà alla Roma. L'accordo, già emerso ieri al termine della riunione che s'è svolta a Milano tra i responsabili di mercato della società giallorossa e dell'Inter, è stato ufficiualizzato dalla Roma con un comunicato: "L'AS Roma spa e l'FC Internazionale spa comunicano - si legge nella nota - di avere raggiunto l'accordo per la risoluzione consensuale a favore di AS Roma del diritto di partecipazione alle prestazioni sportive del calciatore David Marcelo Cortes Pizarro con effetti a decorrere dal 1° luglio 2007. IL corrispettivo previsto di 5,75 milioni di euro, oltre IVA, verrà corrisposto dall'AS Roma in tre annualità per il tramite della Lega nazionale professionisti".

 
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