Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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saluto giuseppe da montirone grande tifoso della roma e...
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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Novembre 2007

Doni: "Rimango a Roma e cambio procuratore"

Post n°966 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Se c'è ancora qualche dubbio su chi difenderà la porta della Roma a Genova, a Trigoria nessuno sembra averne sulla copertura del ruolo per le stagioni successive, di sicuro per la prossima: e sarà proprio lui, Donieber Alexander Marangon. E' stato Doni stesso, in una intervista concessa al canale di casa Roma Channel, a smentire alcune illazioni che nei giorni scorsi avevano trovato inattese sponde: «Ho un contratto con la Roma fino al 2009 e non vedo nessun problema. Nessuno può parlare a nome mio e dire cose diverse. La Roma ci ha già chiamato per rinnovare il contratto, ma finora non lo abbiamo ancora fatto. La Roma non ha fatto alcuna offerta. Quando andrò a parlare con la Roma sarà mio padre, magari con me presente. Dicono che ho chiesto troppo e invece non ho chiesto niente. Io ho un contratto fino al 2009 e sto tranquillo. Non è giusto che parlino a nome mio. Io sono grato alla Roma. Sono arrivato come terzo portiere e oggi sono in nazionale. Io ho fatto bene, certo, ma la Roma mi ha aiutato tanto. Io sono tranquillo, lavoro come sempre. Non ho problemi con nessuno. Ho parlato già con Daniele Pradè del contratto, non ci saranno problemi. Mia moglie si trova benissimo, tanto che stiamo cercando di comprare una casa. La mia volontà è di restare alla Roma. Se la società avrà la stessa volontà rimarrò volentieri».

Ma a cosa fa riferimento il portiere? Tutto nasce da un articolo della Gazzetta dello Sport secondo cui la Roma starebbe già pensando alla successione di Doni (con Curci e un secondo tipo Fontana) prendendo atto della difficoltà al prolungamento del contratto attualmente in essere. L'attuale ingaggio del brasiliano, di poco superiore ai 700.000 euro netti all'anno, è infatti decisamente inferiore rispetto alle medie dei giocatori del suo livello. Basti pensare, tanto per restare ai suoi connazionali, che Dida (ormai da tempo fuori dal giro della Nazionale) percepisce 4 milioni netti al Milan e Julio Cesar (che a Doni contende la maglia di titolare della Seleçao) all'Inter ne prende 3. Quando si entrerà nel vivo della trattativa per il rinnovo, logicamente il procuratore del giocatore (il papà, secondo le significative e ripetute allusioni con Roma Channel) farà riferimento anche a questi parametri mentre la Roma penserà di far cosa gradita offrendo magari una cifra di molto superiore a quella attuale, forse anche il doppio. Ma anche un'offerta da 1,5 milioni all'anno rischia di essere inferiore rispetto a quello che potrebbe offrire il Milan privandosi di Dida, tanto per fare un esempio, al giocatore. Questo non significa che Doni non accetterà di firmare a condizioni economicamente inferiori. Anzi, a dar credito a ciò che ha detto a Roma Channel, probabilmente lo farà.

In più tre realtà incontrovertibili lasciano la Roma tranquilla. Intanto appare impossibile, visti gli equilibri sanciti nella Lega calcio, che Galliani possa condurre una trattativa in disaccordo con Rosella Sensi e quindi è inimmaginabile un inserimento rossonero nella questione prima che la società giallorossa affronti con il portiere la questione del rinnovo. L'altro fatto è che chi segue il mercato del Milan ha ricevuto diversi input su cui operare ma mai sul ruolo del portiere. Secondo i dirigenti rossoneri, insomma, Dida sarà il portiere del Milan anche il prossimo anno. L'ultima questione riguarda le norme di tesseramento: avendo firmato un contratto di tre anni, Doni non può avvalersi della clausola Fifa che gli consentirebbe di svincolarsi in maniera unilaterale. Se la Roma non lo cede, insomma, Doni resta alla Roma fino alla scadenza (30 giugno 2009) anche senza rinnovare l'intesa. E al massimo lo perderà a parametro zero esattamente com'è arrivato. Ma tra due anni.

C'è infine una questione, più delicata, che riguarda i rapporti tra Doni e il suo procuratore Mario Miele. A sentire le parole del portiere, chi dovrà trattare il rinnovo del contratto con la Roma sarà il papà e non più Miele, che invece sostiene di avere ancora un contratto di validità in corso per la procura del ragazzo. La questione, in mancanza di un chiarimento, rischia di avere un seguito legale. Ma è innegabile che da tempo tra i due non corra buon sangue. E' rimasto invece solido il rapporto tra Doni e Ovidio Colucci, l'altro manager che lo ha rappresentato in questi anni.

 
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La Roma si prepara al dopo-Mancini

Post n°965 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Mancini a Lione, Govou a Roma? Si può, almeno secondo il procuratore del giocatore francese Frederic Guerra, agente anche del nuovo talento transalpino Ben Arfa. Ieri Guerra è intervenuto a Teleradiostereo svelando un retroscena di mercato che potrà trovare delle conferme nei prossimi giorni, quando Mancini dovrà dare una risposta definitiva alla proposta, 2.5 milioni di euro netti a stagione più i premi per i prossimi quattro anni, che la Roma gli ha fatto una ventina di giorni fa. E siccome ci sono molti indizi che portano ad una rottura tra il brasiliano e la società giallorossa, a Trigoria si comincia a pensare a delle alternative. E il Lione, che ad agosto si era fatto sotto con un'offerta di oltre 20 milioni di euro alla società e 4 netti al giocatore, potrebbe tornare alla carica. «E' troppo presto - le parole di Guerra - per l'arrivo nel campionato italiano di Ben Arfa, grande talento ma ancora non pronto per un campionato difficile come quello italiano, per questo in eventuali discorsi tra il Lione e la Roma per Mancini il suo nome non credo verrà fatto. E' un ragazzo, deve crescere, si nota anche quando affronta con la Francia squadre di rango può pagare dazio all'inesperienza. Si è invece parlato di Clerc, la Roma cercava un giocatore con le sue caratteristiche poi non se n'è fatto nulla e abbiamo prolungato il contratto con il Lione».

Il nome buono per la società giallorossa, però, è un altro. «Un giocatore da me assistito che vuole la Roma è Govou, ma non è vero che abbia il contratto in scadenza, il suo accordo col Lione termina nel 2010. Da sette anni gioca con l'Olimpique, c'è una specie di patto con la proprietà secondo cui se Sidney decidesse di partire, soluzione cui sta pensando, non ci sarebbero problemi. E proprio pochi giorni fa Govou mi ha detto che vorrebbe giocare proprio nella Roma». La società giallorossa e il Lione potrebbero dare vita ad un clamoroso scambio tra Amantino e il francese. «Non lo escluderei, potrebbe essere una soluzione. Con il Lione abbiamo eccellenti rapporti, ci sono delle possibilità».

Su Mancini però non ci sono solo i campioni di Francia, perché negli ultimi giorni si sta facendo sempre più forte l'interesse dell'Inter. Lo stesso brasiliano in caso di cessione, preferirebbe rimanere in Italia, e quella nerazzurra sarebbe una destinazione gradita. Su questa ipotesi si è pronunciato ieri a Radio Radio anche Claudio Pasqualin. «Se Mancini non rinnova con la Roma, non escludo che la prossima squadra del brasiliano possa essere l'Inter».

Con i soldi incassati dalla cessione di Amantino, la Roma potrebbe concentrarsi sulla scelta del sostituto. Due le candidature "forti". La prima scelta è senza dubbio Adrian Mutu, nome gradito e parecchio a Spalletti. Il romeno a Firenze si trova bene però alla Roma non direbbe di no e nonostante il tetto degli ingaggi che vige a Trigoria se la Roma gli proponesse lo stesso contratto proposto a Mancini, per lui sarebbe molto difficile rifiutare. L'altro nome buono è quello di Antonio Di Natale. Il giocatore dell'Udinese è un vecchio pallino di Spalletti, e un paio di giorni fa il suo procuratore Carpeggiani ha lasciato aperte le porte a un suo passaggio in giallorosso dopo gli Europei. Prima però bisognerà risolvere la questione Mancini: a fine mese Gilmar Veloz sbarcherà nella capitale per dare una risposta a Rosella Sensi. Solo dopo la Roma deciderà cosa fare.

 
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Totti, si decide oggi

Post n°964 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Continua a correre Francesco Totti. Corre verso Marassi, con la voglia di tornare a respirare aria di gara ufficiale dopo quegli sfortunati trentacinque minuti di Roma-Sporting. Liedson e la sua entrata kamikaze, sembrano un ricordo ormai distante, tant'è che il Capitano da quel 23 ottobre di progressi ne ha fatti e non pochi. Dopo la fievole speranza di un recupero lampo, avvalorata solo da una lieve corsetta il giorno seguente al suo infortunio, c'è voluta tanta pazienza e volontà per superare quotidianamente il dolore alla caviglia. Mentre i compagni giocavano e vincevano due partite cruciali come quelle con il Milan e la Lazio, Francesco doveva mordersi le mani ed attendere smanioso il suo ritorno, affidandosi alle cure fisioterapiche dello staff giallorosso. Un lavoro che alla fine ha pagato, poiché i giornalieri progressi che sta facendo il numero 10 sono anche frutto della cura con cui è stato seguito nei momenti più delicati. Si è così arrivati, lunedì, a riassaggiare le zolle del campo di Trigoria, a quasi un mese di distanza dall'ultima volta, per poi aumentare lievemente il lavoro martedì e dare un'ulteriore accelerata nella seduta di ieri. Un allenamento dove si sentiva forte la spinta dell'intera Roma, con il Capitano che oltre ad essere seguito dal solito Vito Scala aveva con sé anche il massaggiatore Silio Musa e Luca Franceschi, il preparatore responsabile al recupero degli infortunati. Tutti intorno a Francesco, anche solo per vedere come procedeva il suo recupero e non direttamente per intervenire nelle operazioni di giornata.

Una giornata che per Totti è cominciata alle 11.10, mentre i compagni erano già sul campo da quasi mezz'ora, con una lieve corsetta di riscaldamento sul "C". A colpire è stato soprattutto lo sguardo che il Capitano aveva mentre sfilava vicino al gruppo, intento a svolgere un esercizio sull'inferiorità numerica. Negli occhi tanta voglia di tornare, di giocare. La sua "dieta", però, prevedeva solo una parte atletica, con scattini, allunghi e corsa laterale. Il tutto intervallato da una breve pausa, con Vito Scala che si è avvicinato a Francesco per parlare. Dopo questo piccolo stop si è ripartivti nuovamente, per dedicarsi a uno slalom tra i paletti e quindi a una rotazione a 360 gradi sempre sugli stessi. La palla, dunque, non si è vista, a parte un breve siparietto in cui Francesco si è divertito a fare qualche tocco prima di tornare a lavorare atleticamente. In sintesi: niente parte tecnica, ma evidenti progressi dal punto di vista della condizione fisica, visto che rispetto ai primi due giorni sul terreno di gioco (mezz'ora in entrambe le occasioni) si è passati a ben cinquanta minuti di allenamento, con il Capitano uscito dal campo non prima di mezzogiorno. Segnali importanti verso Marassi, dove Totti sta facendo di tutto per esserci.

I dubbi, comunque, sono ancora tanti, perché Francesco avverte ancora un po' di dolore ed è alle prese con una leggera tosse. Oggi è in programma il test decisivo. E l'ultima parola spetterà a Spalletti. Il tecnico toscano potrebbe non rischiarlo in una sfida così ravvicinata per riaverlo a pieno regime con l'Udinese più che a Kiev, dove le rigide temperature potrebbero fare brutti scherzi.

 
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Cicinho a Genova, Panucci-Juan a Kiev

Post n°963 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Sono solo buone notizie quelle che vengono da Trigoria dopo l'ultima seduta. La più importante è quella riguardante Rodrigo Taddei, che a distanza di quasi due mesi è tornato a svolgere per intero un allenamento con la squadra. Dopo i graduali progressi di quest'inizio di settimana, si è finalmente superato anche l'ultimo scalino rappresentato dalla partitella in famiglia, con il brasiliano che sembra ormai sicuro convocato per Marassi. Per lui ci dovrebbe essere un breve spezzone con il Genoa, per poi farsi trovare pronto nella sfida di Champions. Ed in queste due gare Spalletti dovrebbe mischiare un po' le carte, facendo rifiatare alcuni nazionali e rilanciando chi ha riposato. Così contro la formazione di Gasperini è probabile l'utilizzo di una retroguardia con Cicinho, Mexes (ma anche per il francese il provino decisivo è oggi), Ferrari e Cassetti, spostando Tonetto (che ieri non ha svolto la sfida in famiglia) nella posizione più avanzata ricoperta nelle ultime settimane.

Panucci e Juan, reduci dagli impegni con la nazionali, potrebbero rientrare a Kiev, con Tonetto arretrato sulla linea difensiva. Buone anche le chance di trovare Esposito dal primo minuto a Genova, visto che Giuly ieri non si è allenato essendo influenzato e Mancini potrebbe essere preservato per la trasferta in Ucraina. Sulla mediana, i progressi di Alberto Aquilani (allenamento completo, tranne la partitella nell'ultima seduta) autorizzano a sperare in alcuni spezzoni di gara nei prossimi due match al posto di Pizarro o De Rossi. Davanti, se Totti starà fuori a causa della bronchite però, avrà via libera Vucinic, assistito sulla trequarti da Perrotta. In porta contro il Genoa, come accaduto prima di Roma-Napoli, si dovrà scegliere tra Curci o un Doni rientrato da poche ore dal Sud America. Questa volta, però, il brasiliano dovrebbe essere in vantaggio.

Nell'ultimo allenamento svolto dai giallorossi, il gruppo è sceso in campo iniziando il riscaldamento con dei colpi di testa (tranne Pizarro, Mexes e il Primavera Unal, che si sono esercitati sui palleggi, e i portieri, alle prese con le palle alte). Si è quindi passati, nell'ordine, a un lavoro di possesso palla, rapidità e di difesa in inferiorità numerica, concluso con la partitella che ha visto Zotti, Cicinho, Ferrari, Baldini, Barusso, Pizarro, Esposito e Mancini in arancio e Bonaiuti (Bertagnoli si era infortunato), Mexes, Cassetti, Unal, Taddei, Brighi, Pit e Vucinic (fermatosi a fine seduta con Baldini a lavorare sui colpi di testa) in nero (vincitori dell'incontro).

 
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Cerci dà spettacolo finchè è in campo

Post n°962 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Continua a vincere ma smette di convincere l'under 21 di Pierluigi Casiraghi: ieri, alle Isole Far Oer, il primo tempo è stato una sorta di prova di tiro a segno, poi uno dei due centrali, l'italo-brasiliano del Brescia Santacroce, si è fatto buttar fuori, e il commissario tecnico ha pensato bene di togliere Cerci per riequilibrare la squadra. E, come all'andata, il gol decisivo, è arrivato solamente a dieci minuti dalla fine (allora 2-1, ieri 1-0), quando i volenterosi pescatori del Mare del Nord già pregustavano l'impresa. Il punto decisivo lo ha firmato, deviando di testa un cross di De Ceglie, l'empolese Pozzi, messo in campo da Casiraghi al posto di Osvaldo nel tentativo di ravvivare una manovra offensiva che aveva risentito dell'uscita di Alessio.

Era stato proprio lui, Cerci, a rendersi protagonista di tutte le azioni pericolose di un primo tempo a ritmi vertiginosi: al 10' aveva provato la deviazione volante su tiro di Giovinco, mandando sul fondo, al 12' aveva saltato l'uomo e impegnato seriamente il portiere (con Criscito che da due metri aveva sprecato la ribattuto buttandola sopra la traversa), al 20' aveva lanciato Osvaldo davanti al portiere, ma l'italo-argentino aveva sprecato. Poi aveva lanciato Motta per un cross che ancora Osvaldo aveva deviato sul fondo, infine, alla mezz'ora, aveva colpito la traversa di testa, su angolo di Paonessa. Suo, al 42', anche il primo tiro dell'Italia dopo l'espulsione di Santacroce, dopo neppure un quarto d'ora di ripresa ha lasciato il posto a Marzoratti. A quel punto l'Italia ha rallentato il ritmo, chiamando in causa Nielsen solamente al 31', con il neo entrato Pozzi, quattro minuti prima del gol che ha permesso di mantenere il punto di vantaggio sulla Croazia, che ieri ha vinto Azerbaijan.

 
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Italia-Far Oer 3-1 con Perrotta Capitano

Post n°961 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

A Modena, Italia-Far Oer finisce 3-1 e con Simone Perrotta capitano. Tutto facile per gli azzurri che al primo affondo sono passati in vantaggio: al 10' Benjaminsen devia alle spalle del proprio portiere un cross dalla destra di Oddo. Al 36' il raddoppio porta la firma di Luca Toni, bravo a controllare e a girare in rete un cross dalla sinistra di Grosso. Al 40' Chiellini porta a tre le reti azzurre con un gran tiro da lontano. Dopo 45' di buon gioco, e tre gol, l'Italia sembra rallentare la pressione nella ripresa tanto che al 39', grazie a un cross dalla destra di Danielsen, Iacobsen stacca di testa e trova addirittura la rete alle spalle di Amelia. Chiude, comunque, in bellezza la Nazionale di Donadoni.

 
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Doni: "Per il rinnovo sono tranquillo"

Post n°960 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Dal Brasile dove è impegnato con la nazionale verdeoro, Alex Doni, portiere giallorosso, in un'intervista telefonica a Roma Channel, riassume la sua situazione contrattuale con la Roma: “Il mio contratto scade nel 2009 non c'è nessun problema e non c'è alcun procuratore che possa parlare a nome mio. Quando la Roma mi cercherà per discutere il rinnovo, mi rappresenterà mio padre. Ho sentito dire che avrei chiesto troppo. Fino adesso non ho fatto alcuna richiesta, e la Roma non ha fatto offerte. Io, in ogni caso, resto tranquillo e continuerò a lavorare come sempre”. Il numero uno romanista ribadisce, comunque, la sua volontà a rimanere nella capitale: “In giallorosso sono arrivato come terzo portiere e ora mi ritrovo in Nazionale, è normale che sia grato alla società e a Spalletti, in più, il mio rapporto con tifosi e con la città è bellissimo e anche la mia famiglia qui si trova molto bene”.

 
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Pasqualin: "Mancini potrebbe andare all'Inter"

Post n°959 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

"Se Mancini non rinnova con la Roma potrebbe andare all'Inter". Lo afferma Claudio Pasqualin, procuratore di molti giocatori, tra i tanti Giovinco, talento dell'Empoli. "Nel caso la trattativa - le parole dell'agente a Radio Radio Tv - non dovesse andare per il verso giusto con i giallorossi, non escludo che la prossima squadra di Mancini possa essere l'Inter". Altro giocatore che nella Roma deve rinnovare il contratto è Matteo Ferrari: "E' una trattativa che lascia perplessi - continua - giocatori così forti non si lasciano andare via a parametro zero. Evidentemente c'è qualche club dietro al giocatore".

 
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Il genoano Coppola: "Io, giocatore e ultrà della Roma"

Post n°958 pubblicato il 21 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Manuel Coppola, ovvero come passare dalla Curva Sud al campo. Romano del Quadraro, romanista dalla nascita, il centrocampista del Genoa sabato si troverà di fronte la squadra del suo cuore.

Quella che ha seguito tante volte in casa e in trasferta, fino a pochi anni fa. «Finché ho potuto sono andato allo stadio, avevo l'abbonamento in Curva Sud verso la fine degli anni '90. Purtroppo dal punto di vista delle vittorie quella Roma non mi ha regalato molte soddisfazioni. L'ultimo anno che ho avuto l'abbonamento era la Roma di Zeman, faceva divertire. E poi la Curva era uno spettacolo...».

Seguivi la squadra anche in trasferta?
«Quando posso ci vado ancora, l'ultima trasferta l'ho fatta un paio di anni fa, quando giocavo nella Salernitana. Era la stagione dei quattro allenatori...».

Spalletti pochi giorni fa ha detto che conosce i ragazzi della curva e che da loro si può imparare molto.
«Sono d'accordo con Spalletti. Mi ci ritrovo nelle sue parole. Io in curva ci sono cresciuto, insieme ai miei amici del Quadraro. Avevamo un gruppo che si chiamava "I Caparbi", eravamo sistemati nella parte della Sud che confina con la Montemario, non so se esiste ancora perché purtroppo allo stadio non posso più andarci».

Li senti ancora i tuoi ex compagni di curva?
«Li sento sempre e quando sono a Roma ci vediamo. Mi tengono aggiornato su quello che succede dentro lo stadio, loro ci vanno sempre».

Ti è mai capitato di trovarti coinvolto in incidenti?
«In trasferta qualche volta qualcosa è successo. Mai niente di grave, al massimo qualche lacrimogeno.... Però se uno vuole evita».

Cosa pensi di quello che è successo dopo l'uccisione di Gabriele Sandri?
«Mi dispiace molto, soprattutto perché secondo me tante cose si potevano evitare».

In che modo?
«Innanzitutto spiegando fin da subito quello che era successo. Invece alle 3 del pomeriggio ancora non era stata fatta chiarezza su un fatto accaduto alle 9 di mattina. La cosa che mi è dispiaciuta di più è che tutta l'attenzione dell'opinione pubblica si è concentrata sulla reazione dei tifosi e non si è dato il giusto risalto alla causa che ha scatenato tutto. E cioè che un poliziotto ha sparato ad altezza d'uomo in un autogrill».

Però la reazione dei tifosi è stata violenta.
«C'è modo e modo per reagire a un fatto come l'uccisione di Gabriele Sandri, e sicuramente quelli che hanno devastato gli stadi e le città hanno sbagliato, ma non bisogna perdere di vista la causa di tutto questo. E non sono gli ultrà, ma chi ha sparato e chi non ha fatto subito chiarezza sull'episodio facendo passare un'immagine sbagliata dell'accaduto».

È giusto vietare le trasferte?
«Assolutamente no, non è giusto penalizzare le tifoserie. E' un peccato giocare Genoa-Roma senza tifosi sugli spalti, perché oltre a noi giocatori in campo sono loro il vero spettacolo. La tifoseria genoana è una delle migliori in Italia, come modo di tifare somiglia molto a quella della Roma e a quella del Toro. Sono queste le tre tifoserie più belle...».

La scorsa estate il tuo nome è stato accostato alla Roma...
«Sarebbe fantastico, il massimo per me. Scendere in campo all'Olimpico e sentire l'inno della Roma...Se mi chiamassero non ci penserei nemmeno mezza volta, verrei pure gratis, o quasi».

 
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Capello: "Roma mi ama ancora"

Post n°957 pubblicato il 21 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Ieri sera Fabio Capello era ospite del Circolo Canottieri Roma ed ha rilasciato delle dichiarazioni di pace con la città e il popolo giallorosso. "Per strada la gente mi ferma, mi ringrazia. E' la città più bella del mondo. Ed molto attenta all'arte e alla tutela del bello". Finalmente Don fabio torna ad essere a suo agio nella città eterna è rilassato e in vena di confidenze. Continua a parlare: "Con i romani ho un rapporto bellissimo, per strada mi salutano, mi ringraziano per lo scudetto". Ma il pensiero non può non tornare alla notte della "fuga" a Torino :"Ma la mia non è stata una fuga, non sono scappato. Se ho qualche rimpianto per non aver salutato i tifosi, per non aver organizzato una conferenza stampa?". Riflette, uno forse due secondi. "No, nessun rimpianto".

Magari ce casca a tornà!!!

Sempre applausi per Don Fabio! Numero 1!

 
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L'Under 21 di Cerci in campo alle Far Oer

Post n°956 pubblicato il 21 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Le Far Oer sono un arcipelago di isole misteriose ed, al tempo stesso, affascinanti. Qui, in questa terra che è una delle tappe intermedie della Nave Norrona che dalla Norvegia, dal porto di Bergen, arriva in Islanda, terra mitica e spettacolare dal punto di vista della natura, oggi pomeriggio, in un orario inconsueto (ore 15 tra Scozia e Islanda, le 14 in Italia, diretta televisiva su Raidue) l'under 21 di Alessio Cerci scende in campo contro la Nazionale pari età delle Isole Far Oer; l'avversario non è di quelli che fanno tremare i polsi e così non preoccupa più di tanto l'assenza di due punti fermi della squadra come Dessena e Acquafresca, squalificati per somma di cartellini.

Sono pure i migliori marcatori della squadra, quattro gol il centravanti del Cagliari, tre il centrocampista del Parma, per provare a perforare la difesa dei padroni di casa Pierluigi Casiraghi si affiderà nuovamente ad Alessio Cerci, che venerdì, all'esordio con gli azzurrini ha subito timbrato il cartellino mettendo a segno il terzo dei cinque gol all'Azerbaijan con un preciso tocco sul secondo palo sull'uscita del portiere.

Ampiamente in preventivo, visto il momento di forma dell'attaccante cresciuto nel settore giovanile di Trigoria: l'anno senza gloria con il Brescia è stato cancellato dall'eccellente rendimento con il Pisa, otto reti nelle prime quattordici presenze. A Roma lo stanno seguendo con grande attenzione, Bruno Conti, che ha ammesso di rivedersi in lui, lo chiama di continuo, il ritorno nella capitale sembra solo questione di tempo: si era parlato persino di anticiparlo a gennaio, in realtà si preferirà attendere la fine della stagione, magari per fargli prendere il posto di Mancini.

Per ora, con l'under 21, si limiterà a sostituire, per la seconda partita di fila, Giuseppe Rossi accanto all'ex juventino dell'Empoli Giovinco, il protagonista assoluto della goleada con gli azeri. Questa volta dovrà lanciare un compagno di squadra, l'ex milanista Pozzi, che prenderà il posto di Acquafresca, le mansioni tattiche di Dessena verranno affidate a Morosini. In panchina il fantasista del Bologna Di Gennaro ed il centrocampista del Torino Bottone, convocati dopo le squalifiche dei due titolari. «All'andata dissi che sarebbe stata una gara difficile - ammonisce Pierluigi Casiraghi - e il campo mi ha dato ragione, e lo ripeto oggi: ci vorrà un'altra prestazione come quella contro l'Azerbaijan per vincere. È un'altra partita che conta molto, anche se sappiamo che un'eventuale vittoria non ci darà la matematica certezza della qualificazione. Loro saranno molto determinati, sono bravi in fase difensiva e organizzativa: dipende da noi trovare gli spazi giusti e il modo di imporre il nostro gioco».

Dall'Italia è previsto un solo spettatore, tale Alarico Rossi, un ventunenne senese che anni fa giocava nelle giovanili del Milan con Marzoratti e che si è preso qualche giorno di vacanza in mezzo all'oceano per veder giocare l'amico. Il 25 marzo 2008 è in programma il ritorno contro l'Azerbaijan, a settembre le gare contro Grecia e Croazia, rispettivamente terza a sei punti dall'Italia, e seconda a uno, ma con una gara in più.

ITALIA: Consigli, Motta, Marzoratti, Criscito, De Ceglie, Cigarini, Morosini, Paonessa, Giovinco, Cerci, Pozzi.

 
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De Rossi e Perrotta alla festa di Modena

Post n°955 pubblicato il 21 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Ci sarà un clima da ultimo giorno di scuola (in campo, sulle tribune qualche contestazione alle forze dell'ordine potrebbe starci) oggi all'«Alberto Braglia» di Modena, per l'ultimo impegno ufficiale della nazionale, prima delle due amichevoli contro Olanda e Spagna, che precederanno gli Europei. Impegno ufficiale, ma senza alcun pathos, visto che la qualificazione è arrivata già sabato, con la vittoria di Scozia: questa sera con le Far Oer (diretta su RaiUno dalle 20.15) si gioca per onore di firma. «Voglio prima di tutto gente motivata e poi capire se qualche giocatore fa fatica a reggere due partite ravvicinate - ha dichiarato ieri Roberto Donadoni - cercherò di dare spazio a chi ha giocato meno ma credo che da parte del gruppo si vedrà un modo di essere squadra positivo». Tra quelli che hanno giocato di meno, anche due romanisti, Daniele De Rossi (in Scozia tre minuti più recupero, al posto dell'emigrante di ritorno Gattuso) e Perrotta (neppure quelli). Panucci, quello che sabato ha segnato il gol più importante del biennio, dovrebbe accomodarsi direttamente in tribuna, al suo posto giocherà Oddo, il suo rincalzo divenuto campione del Mondo. Sugli spalti ci sarà anche Buffon: tra i pali spazio a Marco Amelia, se avanzerà un cambio Donadoni potrebbe regalare l'esordio anche al quarto giallorosso, Gianluca Curci, che già nell'amichevole del mese scorso con il Sudafrica aveva sperato di togliere lo zero nella casella delle presenze.

Potevano essere cinque i romanisti convocati, potrebbero esserlo tuttora, vista la profonda stima che Spalletti nutre per Antonio Di Natale, 15 apparizioni e 5 gol in azzurro, candidato alla tribuna di stasera e alla maglia giallorossa nella prossima stagione. «A gennaio Antonio non lascerà l'Udinese se ne dovrà riparlare a giugno, quando la Roma potrebbe, per sensazioni, essere interessata - ha dichiarato a Teleradiostereo il suo agente Bruno Carpeggiani - piace a Spalletti e alla dirigenza, ma è chiaro che strapparlo all'Udinese non sarebbe facile. A maggior ragione perchè farà l'Europeo, che può solo far salire il suo prezzo. Per questo chi vuole trattare Di Natale dovrebbe pensare di raggiungere ora l'intesa». Solo che il suo destino è legato a doppio filo con quello di Mancini, e la sua cessione, condizione imprescindibile per una trattativa con l'Udinese, al momento è una possibilità, non ancora una certezza.

ITALIA: Amelia; Oddo, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Gattuso, De Rossi; Quagliarella, Perrotta, Iaquinta; Toni. A disp. Curci, Barzagli, Zambrotta, Pirlo, Ambrosini, Gilardino, Lucarelli.

 
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Spalletti può portare tutti a Genova

Post n°954 pubblicato il 21 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Mai come in questa occasione la sosta dovuta agli impegni della nazionale ha sorriso alla causa giallorossa, con l'intero gruppo a disposizione (ad eccezione dell'infortunato, misterioso, e di lungo corso Andreolli) per la prima volta nella stagione. L'infermeria, in attesa della sfida tra Scozia ed Italia, presentava una situazione non proprio idilliaca: Totti era alle prese con la fisioterapia, mentre Aquilani e Mexes svolgevano lavoro differenziato. In poche parole, tutti e tre out per un eventuale impiego in una gara ufficiale. A dieci giorni di distanza, Luciano Spalletti può rallegrarsi poiché lo scenario appare totalmente cambiato. Il primo a beneficiare di questa situazione è stato il Capitano, che all'inizio della settimana si è finalmente riaffacciato sul terreno di gioco a ventisei giorni di distanza dall'ultima volta. Ieri, in compagnia di Luca Franceschi (preparatore addetto agli infortunati), Totti è stato il primo a presentarsi in campo e ha cominciato una serie di lavori atletici con la classica corsetta di riscaldamento. Un esercizio proseguito nei minuti seguenti con alcuni scattini, per poi passare agli allunghi. Nel complesso poco più di mezz'ora, comunque indicativa della volontà di Francesco di continuare la sua caccia a una maglia, o almeno a una convocazione, per Genova.

Ancora più rosea appare la situazione di Aquilani, che in questi giorni ha mostrato miglioramenti quotidiani: dal lavoro differenziato di venerdì scorso è passato al riscaldamento con il gruppo di lunedì e infine al completo allenamento con la squadra, ad eccezione della partitella, di ieri. Già nella seduta odierna potrebbe esserci quell'ulteriore scatto rappresentato dallo svolgimento della sfida in famiglia, che confermerebbe la presenza di Alberto a Marassi. Chi invece è sicuro di affrontare la squadra di Gasperini è Philippe Mexes. Il francese, dopo il lavoro in palestra negli ultimi tre allenamenti, ieri ha svolto tutti gli esercizi con gli altri compagni (partita inclusa), mostrandosi di aver finalmente recuperato dal trauma cranico rimediato a Lisbona.

Per gli altri romanisti, la giornata è cominciata alle 10.45 con un lavoro di forza in palestra durato circa una mezz'ora. Ci si è quindi affacciati tra la zona piscina ed il campo B per dar vita ad un lavoro atletico con scatti e slalom tra i birilli. Gli esercizi si sono poi concentrati su schemi offensivi inizialmente riguardanti i movimenti delle punte, per poi passare a veri e propri cross dal fondo dove un ruolo attivo era anche riservato ai difensori. Alle 12.30 spazio alla partitella: da una parte Bertagnoli, Mexes, Cassetti, Esposito, Pit, Brighi, Mancini (autore di uno splendido cucchiaio) e Vucinic per i verdi; per i neri Zotti, Cicinho, Ferrari, Pizarro, Barusso, Tonetto, Unal (Primavera) e Giuly. Match finito pari, con siparietto finale di Vucinic, che è andato a protestare con l'arbitro Baldini per il recupero considerato insufficiente. Da segnalare che, a seduta conclusa, Mancini si è fermato per provare dei tiri di sinistro.

 
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Ogni tanto cambio argomento... un post di musica!

Post n°953 pubblicato il 21 Novembre 2007 da Urbe_immortale

... dal blog http://blog.libero.it/hoppipolla uno splendido post che copio ed incollo, per parlare di questo magnifico gruppo islandese e della loro musica fantastica e celestiale!

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La loro musica per vivere in un sogno

Il paese da cui vengono i Sigur Ros si estende per 100.000 kmq ma le persone che ci vivono sono 275.000. Ci sono quindi degli immensi spazi deserti e disabitati ma anche da questo deriva il fascino di questo posto e di chi ci abita: è l'Islanda e Hvarf-Heim è il titolo loro nuovo album uscito il 2 novembre, il quarto omaggio a quella che potremmo definire la musica classica del nuovo millennio.

Doppio titolo per un doppio album: un disco Hvarf composto da 5 tracce registrate in studio con materiale inedito recuperato dalle soffitte e dai bauli delle loro case, mi immagino con viste mozzafiato su laghi ghiacciati, che si uniscono a Heim, composto da 6 tracce live di brani editi mai suonati dal vivo prima. Un progetto strettamente legato a Heima, film uscito in dvd che racconta la magica esperienza che la band ha vissuto suonando in giro per l'Islanda.
Un tour decisamente diverso dal solito, ma da loro non ci si aspettava che questo: sono stati scelti luoghi assolutamente non convenzionali come una fabbrica in disuso con un palco improvvisato tra vecchie taniche di olio di pesce e, soprattutto, hanno dato a chiunque volesse partecipare, la possibilità di farlo senza pagare alcun biglietto. In questo modo, raccontano, si sono trovati di fronte persone di ogni età che hanno fatto esperienza della loro musica in maniera completamente differente rispetto alla classica location da concerto: molti hanno ascoltato ad occhi chiusi.
Questi sono oggi Jon, Georg, Orri e Kjartan, abituati a stupire o quantomeno ad essere originali già dal meraviglioso album del 2002 dal titolo ( ): sperimentazione pura con una copertina diversa per ogni continente, pezzi senza titolo e la possibilità o forse il dovere di abbandonarsi completamente ai suoni prodotti dai loro strumenti. Raro caso di perfetta sintonia tra suono e immagine, i Sigur Ros hanno sempre realizzato dei videoclip che sfioravano la commozione per la bellezza delle ambientazioni e dei personaggi scelti e questo non fa che dare un ulteriore stimolo per l'acquisto del dvd. Anche in questo nuovo lavoro ci si allontana completamente dalle regole della forma canzone da 3 minuti e mezzo per immergersi in storie fatte di note lunghe dai 5 ai 10 minuti.
Potrebbero essere la perfetta colonna sonora per quei filmati in cui si vede attimo dopo attimo, lo sbocciare di un fiore o il passaggio dall'oscurità della notte alla lucentezza del giorno. Accompagnano la nascita di un sentimento, prima di indulgere nella cavillosa ricerca di pure sonorità. Sicuramente nascere in una terra così singolare anche nei suoi ritmi, determina la personalità in maniera diversa rispetto al resto del mondo.
Ho fatto diversi viaggi in Norvegia, in Svezia e in Finlandia, probabilmente paesi differenti per alcuni aspetti dall'Islanda, ma vi assicuro che quando ti trovi al Circolo Polare Artico, come è capitato a me, in queste infinite distese di neve e abeti contornate solo da una striscia sottile di luce rossa, l'unica musica che ti può venire in mente è quella dei Sigur Ros, non di certo Jingle Bells, Laura Pausini o i Guns 'n Roses. (Concordo! Sono stato anche io in quei posti fantastici in Scandinavia e quando sei lì, se pensi ad una musica pensi sicuramente ai Sigur Ros...)
 
Ascoltate questo brano eccezionale, "Hoppipolla", ed emozionatevi!

 
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Totti, Taddei, Aquilani e Mexes in recupero

Post n°952 pubblicato il 20 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Buone notizie da Trigoria. Durante l'allenameto di oggi Capitan Totti ha, infatti, ripreso a correre. Si è riscaldato e ha effettuato alcuni allunghi e scatti. La forma è ancora lontana, ma la strada sembra quella giusta. Tutto bene anche per gli altri, ormai ex, convalescenti giallorossi. Taddei e  Aquilani si sono allenati con gli altri anche se non hanno preso parte alla partitella a cui, invece, ha partecipato Mexes che si può, ora, considerare completamente recuperato

 
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Cerci: "Voglio tornare!"

Post n°951 pubblicato il 20 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Domani giocherà la sua seconda partita consecutiva nell'Under 21, ma Alessio Cerci non nasconde, come già detto nei giorni scorsi, di pensare alla Roma: «Sto bene a Pisa ma non vedo l'ora di tornare alla base. Sogno tanto di vestire la maglia del mio cuore, quella giallorossa». Ma la Roma, come si sa, non ha fretta e vuole far crescere il suo gioiellino all'ombra della torre pendente. Intanto domani la sua Under afronterà le Isole Far Oer, ultimo appuntamento con le qualificazioni per l'Europeo di categoria. «Dopo la vittoria della Croazia contro la Grecia, diventa ancora più importante per noi ottenere un bel successo - ha detto il commissario tecnico Casiraghi - Innanzitutto per mantenere il primato in classifica, quindi per chiudere in bellezza un anno positivo sotto tutti i punti di vista». Mancheranno gli squalificati Dessena e Acquafresca, il bomber di questa Under, che saranno sostituiti rispettivamente da Morosini e Pozzi. L'attaccante dell'Empoli non gioca da titolare proprio dalla partita d'andata con le Faer Oer, quando non brillò per concretezza. Adesso avrà un'altra opportunità. «In una gara che comunque è fondamentale nel nostro cammino- ha detto- Spero di fare bene, ma la cosa importante ovviamente è che la squadra vinca».

 
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E Barusso vuol andar via

Post n°950 pubblicato il 20 Novembre 2007 da Urbe_immortale

«Non ho ancora deciso cosa farò a gennaio, vado dappertutto, l'importante è che ci sia qualcuno interessato a me e che mi faccia giocare». Non ce la fa più a rimanere seduto in panchina, Ahmed Barusso, e non vede l'ora di andare a giocare. Magari in prestito, le offerte non mancano. Ieri il centrocampista ghanese è intervenuto a Radio Marte, commentando le voci di mercato che lo vorrebbero nel centrocampo del Napoli già a gennaio. «Napoli resta la mia squadra preferita - le sue parole - è una città molto legata al calcio e ai suoi interpreti. Oltretutto a Napoli ho molti amici, giocarci sarebbe il massimo. Devo dire, però, che il Napoli di oggi con un Barusso in squadra non cambierebbe molto. Reja può contare su giocatori a metà campo che in qualche caso, onestamente, sono anche più forti di me. Ad ogni modo spero che ci sia il Napoli nel mio futuro, vestirei l'azzurro davvero con tutto il cuore. Se non dovesse essere così, guarderò avanti».

E guardare avanti potrebbe significare vestire la maglia rossoblù del Genoa, prossimo avversario dei giallorossi in campionato. La squadra del presidente Preziosi lo aveva cercato anche negli ultimi giorni del calciomercato estivo, ma la Roma aveva deciso di fargli cominciare la stagione in giallorosso per valutare. E visto che in questi primi mesi Barusso ha trovato pochissimo spazio, non è escluso che a gennaio la Roma possa prendere in considerazione l'ipotesi di cederlo in prestito. Di questo ha parlato ieri mattina il vicepresidente del Genoa, Giambattista Pastorello, intervenendo a Teleradiostereo. «Diciamo che per Barusso potrebbe essere aperto a gennaio un discorso abbozzato qualche mese fa. In estate abbiamo detto no a richieste per Coppola, che interessava a Lazio e Udinese, ora non sta giocando molto, se per gennaio la situazione fosse la stessa, torneremmo a prendere in considerazione una possibile cessione. In quel caso ci guarderemmo attorno per rimpiazzarlo, e potremmo tornare ad interessarci a Barusso, mediano cercato in estate già prima che andasse alla Roma e che abbiamo continuato a tenere d'occhio dopo il suo approdo in giallorosso».

 
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Tonetto sta per firmare.

Post n°949 pubblicato il 20 Novembre 2007 da Urbe_immortale

«Altri due anni con la Roma? Speriamo, io lo spero e lo voglio». Max Tonetto ieri pomeriggio è intervenuto nella trasmissione "Guarda che Lupa", in onda tutti i lunedì su Sky ed ha confermato le indiscrezioni che parlano di una sua ormai imminente firma sul rinnovo del contratto. «Sembra che siamo sulla stessa lunghezza d'onda della possibilità». La firma ci sarà nelle prossime ore. Il suo procuratore, Roberto Sistici, doveva arrivare ieri nella capitale per vedersi con il direttore sportivo giallorosso Daniele Pradè ma l'incontro è stato rinviato di un paio di giorni. «In questi giorni - le parole di Sistici - sto seguendo le nazionali quindi è più facile che possa vedermi nella seconda parte della settimana. Le sensazioni sono positive comunque perché in questo periodo abbiamo continuato in silenzio a portare avanti la trattativa. Non posso dire nulla neanche sulla durata del contratto, ma io sono ottimista». L'accordo dovrebbe essere per due stagioni, con una possibile opzione per il terzo. Per Tonetto, che domenica ha compiuto 33 anni, significherebbe concludere la carriera in giallorosso. Un feeling immediato, quello con la Roma e con Spalletti. Adesso l'ultimo tabù è il ritorno al gol: da quando è alla Roma non ha mai segnato. «Il gol sicuramente è un grande momento, forse quello principale per un giocatore, però ancora a me non è capitato. Spero che arrivi presto, magari in casa quando si gioca sotto la Sud. Mi piacerebbe veramente farlo, se verrà bene se no non è un problema».

Sempre in tema di contratti, ieri Mario Miele è intervenuto ai microfoni di Rete Sport per fare chiarezza sulla vicenda relativa al rinnovo di Alexander Doni. Il portiere brasiliano, impegnato con la Seleçao, ha il contratto in scadenza nel 2009 e tra poco inizieranno i primi incontri con la società per il rinnovo. «Se la società ci chiama - le parole di Miele - per discutere del rinnovo lo faremo. Non c'è fretta, non c'è stata nessuna richiesta da parte nostra. Doni è abituato a rispettare i contratti. Non ci sono problemi, quando sarà il momento affronteremo la questione del rinnovo». Miele ha poi voluto fare chiarezza sui rapporti con il giocatore. «Ho io la procura di Doni; sono false le voci che parlano di un nuovo agente. Con Ovidio Colucci c'è soltanto un rapporto di collaborazione, lavoriamo insieme da parecchio tempo. Ufficialmente nessuno ha avanzato interessamenti o offerte per il mio assistito. Per ora non si è fatta avanti alcuna squadra, la Roma è la sua prima ed unica scelta».

Capitolo Mancini. Si intensificano le voci che vorrebbero Veloz a breve nella capitale. L'appuntamento con la Roma è fissato per la fine del mese, quando il procuratore e il giocatore dovranno dare una risposta definitiva all'ultima offerta (2.5 milioni più i premi) della società giallorossa. Se Amantino rifiuterà, cosa molto ma molto probabile, sarà automaticamente sul mercato. La Roma, tra l'altro, ha individuato in Alessio Cerci il suo sostituto, ma non è escluso che poi prenda un top player in quel ruolo.

Possibilità di prolungamento (ha il contratto di scadenza nel 2009) anche per Christian Panucci, magari di un anno. Almeno secondo il suo procuratore, Oscar Damiani, che ha parlato a Romanews.eu. «Il discorso sul rinnovo del contratto lo avevamo intavolato già qualche mese fa. Valuteremo la situazione, ma non c'è assolutamente fretta, la volontà di entrambe le parti è quella di proseguire».

 
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Tornano anche Taddei e Aquilani

Post n°948 pubblicato il 20 Novembre 2007 da Urbe_immortale

La ripresa dei lavori, dopo i giorni di riposo concessi alla squadra, ha visto tra i protagonisti anche due dei convalescenti più seguiti in queste settimane: Rodrigo Taddei ed Alberto Aquilani. I due, nelle ultime sedute, si erano esercitati spalla a spalla per migliorare la condizione in attesa della sfida con il Genoa. Così è stato anche ieri, con la coppia a lavorare sin dall'inizio con il gruppo. Il menù prevedeva una serie di palleggi di riscaldamento e, poi, operazioni sul possesso palla. Sia il brasiliano che il Principino non si sono affatto tirati indietro. E le impressioni iniziali erano molto positive, tanto da immaginare che i due avrebbero potuto svolgere l'intera seduta con i compagni, partitella compresa. Pensieri subito smentiti pochi istanti dopo, quando Taddei e Aquilani si sono staccati dal resto della squadra e si sono diretti sul campo C (dove c'era anche Keivan Zarineh) completando il lavoro di giornata con allunghi e palleggi. Anche senza il "lieto fine", rappresentato dallo svolgimento della sfida in famiglia, gli esercizi eseguiti ieri da Rodrigo e Alberto sono incoraggianti e autorizzano a sperare in una loro convocazione per Genova, che attende di essere avallata da ulteriori progressi (magari già nella seduta odierna).

Chi invece si è solo affacciato sul terreno di gioco, per ascoltare il discorso di Luciano Spalletti, è stato Philippe Mexes, che ha proseguito il suo recupero lavorando in palestra, al pari di Marco Andreolli. Il francese dovrebbe comunque essere regolarmente a disposizione per l'anticipo di sabato. Per quanto riguarda il resto del gruppo, in cui mancavano i nazionali De Rossi, Panucci, Curci, Perrotta, Juan, Doni e Antunes, dopo le iniziali operazioni di riscaldamento (di cui i portieri hanno fatto a meno lavorando sulle palle alte con Adriano Bonaiuti), l'attenzione si è concentrata su una serie di schemi offensivi, con uno Spalletti particolarmente carico e pronto a stimolare i suoi ragazzi in ogni occasione, come quando ha fatto notare al termine di un movimento mal riuscito che «sulla palla è meglio andarci in due invece che nessuno». Un atteggiamento, legato alla cura dei particolari, che fa seguito a quanto visto e sentito giovedì scorso, quando il tecnico toscano non si era tirato indietro al momento di far notare alla squadra che bisognava tenere alta la tensione anche in allenamento. Chiusa questa fase, si è passati alla partitella: da una parte Bertagnoli, Kuffour, Cassetti, Pit, Brighi, Giuly, Mancini e Del Vecchio (per i gialli); dall'altra Zotti, Cicinho, Barusso, Ferrari, Tonetto, Pizarro, Esposito e Vucinic (per i neri, che si sono aggiudicati il match). Al termine dell'incontro in famiglia, il gruppo ha cominciavto un lavoro sulla potenza aerobica che ha visto protagonista anche Luciano Spalletti (in evidenza, tra gli altri, Max Tonetto).

 
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Eccolo che torna!!!

Post n°947 pubblicato il 20 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Ciò che tutti i tifosi giallorossi attendevano, finalmente ieri si è avverato: Totti di nuovo in campo. A Trigoria e forse anche a Genova sabato. Un ritorno ad allenarsi sul terreno di gioco, a ventisei giorni di distanza dall'ultima volta, che dà il via al conto alla rovescia verso Marassi, dove Francesco vuole tornare a disputare una partita ufficiale dopo gli sfortunati trentacinque minuti di Roma-Sporting. D'altronde segnali forti in questo senso si erano avuti già nella settimana passata, con il Capitano che in occasione dell'inaugurazione dei Roma Club degli istituti San Gallicano e Regina Elena lasciava trapelare tutta la sua voglia di esserci con quel «a Genova ci sarò se non avrò dolore» e poi metteva in pratica queste sue intenzioni provando nel primo dei due giorni di riposo della squadra con una corsetta sul tapis roulant e qualche calcio al pallone. Un utile antipasto al vero e proprio "Totti-Day", già rimandato venerdì scorso a causa del diluvio caduto su Trigoria, che ieri si è concretizzato alle 15.35, quando il Capitano è comparso insieme a tutti gli altri compagni sul campo B del Fulvio Bernardini ed ha ascoltato in religioso silenzio il monologo di Luciano Spalletti alla squadra. Cinque minuti dopo, finito il discorsetto del tecnico toscano, si è allontanato in compagnia del fido Vito Scala dirigendosi verso l'adiacente campo C, il terreno di gioco su cui avrebbe cominciato il lavoro di giornata.

Francesco, vestito con zuccotto, giacca e pantaloni leggermente tirati su, si è mostrato subito di buon umore parlando con Carlo Zotti, incrociato durante il tragitto, e non risparmiando battute. Giunto a destinazione, il numero 10 romanista ha cominciato la seduta con una corsetta di riscaldamento monitorata passo dopo passo dalle telecamere di Roma Channel. Ma oltre allo sguardo attento del "Grande Fratello" giallorosso, c'era anche quello di un massaggiatore d'eccezione: Silio Musa, pronto ad intervenire ad ogni minimo cenno del suo osservato speciale. Terminato questo primo esercizio, Francesco è passato ad una fase di lavoro aerobico con le braccia coordinato con una lieve corsa verso un paletto collocato a cinquanta metri di distanza. Dopo una breve pausa durata una manciata di minuti, si è passato ad una serie di scattini seguiti da un movimento laterale. Vera e propria ombra di Totti era Vito Scala, che prima di ogni lavoro illustrava il da farsi. È stato così anche nell'esercizio che il Capitano ha iniziato da lì a poco, con una corsa verso tre paletti collocati a cinquanta metri l'uno dall'altro su cui Totti doveva fare un giro di 360 gradi prima di passare a quello successivo. Il lavoro è proseguito con una fase di allunghi alle due estremità del terreno di gioco, prima della parte più attesa: gli esercizi con la palla. Francesco, vista la sfera, non si è tirato indietro e ha cominciato una lunga serie di palleggi, per poi lasciare il campo, avendo ormai terminato il primo passo sulla strada di Marassi.

 
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