Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Dicembre 2007

Su Aquilani, Brozzi attacca i "santoni" di Cesenatico

Post n°1120 pubblicato il 21 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Allenamento completo, partitella cinque contro cinque e addirittura tre gol. E' passato così il giovedì di Alberto Aquilani. Il centrocampista giallorosso da inizio settimana lavora regolarmente con il gruppo, segno che l'infortunio muscolare rimediato ad ottobre all'Old Trafford contro il Manchester è alle spalle, o quasi.

Ed è proprio quel "quasi" che ancora non gli ha permesso di fare ritorno in campo per una partita vera e che forse non gli consentirà di esserci neppure domani con la Sampdoria. Per andare sul sicuro, per evitare qualsiasi tipo di rischio, di ricaduta. Per dare il tempo a tutte le spie di allarme di spegnersi e di dare "luce verde". A fare chiarezza sulla situazione del "principino" ci ha pensato il dottor Mario Brozzi che, a margine del convegno in Campidoglio "Prevenzione e promozione della salute nello sport", ha spiegato: «Alberto sta facendo il lavoro completo, ma essere buoni per la Regina non significa esserlo per il Re. Quando un insieme di situazioni vengono a combinarsi, quando si spengono tutti i "led" di rischio, allora il semaforo è verde e la macchina può partire. Se ancora non ha giocato una partita, probabilmente qualche led è ancora acceso». Ma Brozzi a Spalletti lo ha dato l'ok su Alberto dal punto di vista sanitario? «Non ho detto questo... Lui si allena col gruppo regolarmente dall'inizio di questa settimana. Non c'è nessun motivo psicologico, è una cosa che va fatta con gradualità perché, quando rientrerà, dovrà rimanere in campo. Una ricaduta sarebbe una nefandezza per tutti».

Insomma, prudenza da parte di Brozzi, ma anche un'accorata difesa del suo lavoro dopo le polemiche sugli infortuni e la scelta di Aquilani di andarsi a curare a Cesenatico nel centro che è stato di recente chiuso dai Carabinieri. «De Rossi ha avuto una distorsione sul campo di Kiev - ha spiegato il medico giallorosso - e dopo tre giorni ha giocato. Cassetti è stato convocato a dodici giorni da una lesione muscolare, Tonetto ha giocato a 17 giorni da una lesione muscolare quando ci possono volere quattro settimane. Quello che faccio notare non è che sono tornati, ma che non si sono rifatti male, significa che si sta andando sempre di più verso una buona pratica medica. Poi c'è il caso di Alberto Aquilani che è una lesione di terzo grado. Ora in medicina ogni grado è un mese, quindi una lesione di terzo grado sono tre mesi. Si è fatto male ad ottobre, siamo a dicembre, siamo perfettamente nei tempi. Se si vanno a rivedere le interviste, Alberto dopo 10-11 giorni riferiva di essere completamente asintomatico. Dopo 11 giorni una lesione di terzo grado non aveva sintomi, l'ha detto lui non lo dico io. La risonanza magnetica testimoniava un'assenza di versamento. E come se ti si fosse rotta la conduttura centrale dell'acqua del tuo palazzo ma in casa non c'è una goccia d'acqua. Beh penso che i muratori siano stati bravi». Merito delle sue terapie? «Merito di nessuno, io sto facendo la cronologia perché poi la gente da sola tiri le somme. Alberto per motivi personali va via da una parte (a Cesenatico), parte che sta bene e torna dopo 35 giorni con dei fastidi, con dei problemini. E' normale? Non è normale. Ricordate sempre che la medicina è una cosa seria che non si improvvisa e va fatta con serietà. Poi ognuno fa ciò che desidera nella vita, però cerchiamo di essere obiettivi su certe situazioni, si chiama arte medica perché affidata ai medici. La medicina della riabilitazione è affidata ai medici riabilitatori, non si possono sovvertire le leggi esistenti di tutela sanitaria dei cittadini italiani. La nostra Repubblica per fortuna vigila su di noi. Alberto ha tutti i diritti di scegliere ciò che vuole. Il grande dilemma nella storia dell'umanita è sempre stato di dover scegliere tra profeti e falsi profeti. Ancora oggi vedo che i profeti vengono scambiati per gli altri e viceversa».

 
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La società tra rinnovi e mercato

Post n°1119 pubblicato il 21 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

A Trigoria qualcosa si muove. Riflessioni e strategie. Rinnovi e possibili acquisti. In cima alla lista degli arrivi, un grande attaccante, una punta di peso da trenta gol l'anno. Un colpo di mercato in piena regola, insomma, previsto a fine stagione, tra giugno e agosto. Negli ultimi giorni è stato accostato alla società giallorossa il nome di Luis Fabiano, attaccante del Siviglia, che però non è uno di sfondamento. Per caratteristiche ricorda più un Vucinic o un Suazo. A sponsorizzare il brasiliano del Siviglia è Paulo Roberto Falçap: «Luis Fabiano ha sempre segnato molto, sin dai tempi del Sao Paulo, e sta continuando anche in Spagna. È un attaccante da grandi palcoscenici. Alla Roma potrebbe fare molto bene».

D'altronde, i deludenti risultati dell'ultimissimo periodo, in campionato e in Coppa Italia, spingono almeno a una profonda analisi della situazione. I pareggi con Livorno e Torino, quelle famigerate "piccole" contro cui la Roma avrebbe dovuto avere vita facile, rappresentavano già un campanello d'allarme. L'inattesa e pesante sconfitta contro i granata, mercoledì, ha fatto il resto. In poco meno di due settimane, la Roma s'è ritrovata a meno sette dall'Inter capolista e con un piede fuori dal torneo che nel 2007/2008 disputa da campione in carica.
I conti non tornano, né ai tifosi né alla dirigenza, che pure la scorsa estate aveva rinforzato una rosa esigua e colmato più di una lacuna.

Le mosse future cominciano a delinearsi. Ma chi si aspetta clamorose novità a gennaio dovrà ricredersi, perché nel mercato di riparazione la Roma sarà più che altro spettatrice. Nessun acquisto importante. Lo ha detto anche Bruno Conti ieri: «Andiamo bene così, non compriamo e non vendiamo. L'Inter è in testa, ma noi non molliamo». Nessuna cessione eccellente. Il riferimento immediato è a Mancini, il cui contratto scade nel giugno 2009. La questione del rinnovo con il club giallorosso è da giorni in fase di stallo. Da una parte la dirigenza romanista, ferma sull'offerta da "top player", ovvero 2.5 milioni di euro a stagione più premi. Dall'altra, il brasiliano e il suo agente, Gilmar Veloz, che vorrebbero almeno un milioni in più l'anno. Le posizioni, dunque, sono distanti e apparentemente inconciliabili. Ma se cessione sarà lo si vedrà a giugno, perché lo stesso Spalletti è intenzionato a non modificare in corsa l'organico: «A gennaio non voglio nessuno - ha detto recentemente - e non voglio che vada via nessuno».

Rosella Sensi pare essere in linea con l'allenatore. Su Mancini una sola frase, peraltro già detta: «È un giocatore della Roma, speriamo che rimanga con noi a lungo». Poi, un'ulteriore precisazione su Daniele De Rossi e Alberto Aquilani, nel mirino dei maggiori club italiani ed europei: «Per quanto riguarda la società non sono in vendita. Ma bisogna sempre considerare la volontà dei giocatori». Quella, però, sembra ben chiara. Romani e romanisti, Capitan Futuro e il Principino vedono solo il giallo e il rosso. E per entrambi il rinnovo è soltanto questione di tempo. Per De Rossi, legato alla Roma sino al 2009, l'attesa firma sul nuovo contratto potrebbe arrivare subito dopo le feste natalizie. E per lui, futuro capitano, salterà anche il tetto agli ingaggi. Prolungamento vicino anche per Aquilani, che tanto piace a Roberto Mancini. A smentire le voci di un contatto Roma-Inter per il trasferimento in nerazzurro del centrocampista di Montesacro è stato, in primo luogo, l'agente del giocatore, Franco Zavaglia. Ventiquattro ore più tardi, le rassicurazioni dei dirigenti giallorossi. «Aquilani è e resterà sempre alla Roma», le parole del direttore sportivo Daniele Pradè, a margine dell'assemblea di Lega a Milano. «L'Inter non ci ha mai chiesto il giocatore», aggiunge l'amministratore delegato Rosella Sensi, che oggi, alle 12.30, incontrerà la stampa a Trigoria per il brindisi prenatalizio. Il messaggio è semplice e chiaro: chi cerca gioielli guardi altrove.

 
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Mezzogiorno di fuoco!

Post n°1118 pubblicato il 21 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Oggi alle 12 (Sky Sport 1 e Eurosport) scopriremo quale sarà la nostra prossima avversaria in Champions League. A Nyon è il grande giorno del sorteggio degli ottavi di finale. Niente più gironi, basta con le partite ininfluenti, stop ai risultati di comodo. D'ora in poi si fa sul serio. L'una contro l'altra, andata e ritorno per decidere chi è più forte, come la Coppa Campioni di una volta. Sono rimaste in sedici a contendersi la coppa dalle grandi orecchie (in partenza erano 32, ne sono uscite la metà, alcune sono andate a finire in coppa Uefa, altre otto, come la Lazio, sono andate direttamente a casa), il che significa otto scontri diretti di andata e ritorno.

La Roma ha cinque possibilità di accoppiamento e tre soli possibili paesi: Inghilterra, Portogallo e Spagna. La meta più probabile è proprio quest'ultima visto che nell'urna dalla quale i giallorossi potranno pescare ci sono Real Madrid, Barcellona e Siviglia. Una rappresentante a testa per gli altri due (Chelsea e Porto). Solo cinque avversarie papabili, dunque, frutto dei verdetti della prima fase. Alla Roma, in quanto seconda classificata, toccherà una delle prime degli altri gironi con l'eccezione di Manchester (non si possono nuovamente incontrare formazioni inserite nello stesso gruppo), Milan e Inter (in questa fase della competizione sono ancora vietati i derby tra squadre della stessa nazione). Per il resto sarà tutto affidato alla sorte e alla mano più o meno fortunata di David Taylor, Segretario Generale dell'Uefa che estrarrà dalla prima urna una delle otto palline blu delle "sfidanti", tra cui la Roma. La procedura vuole che per ogni pallina il computer mostri le squadre abbinabili, solo queste saranno inserite in un'altra urna dalla quale verranno estratte.

Alcune certezze già ci sono, intanto che la Roma giocherà la partita di andata in casa (il 19 o 20 febbraio) e quella di ritorno in trasferta (4 o 5 marzo). Non sarà così per l'Inter. I nerazzurri si sono classificati al primo posto nel loro girone, così come il Milan e così entrambe si troverebbero a dover disputare il ritorno a San Siro nella stessa data. L'Uefa ha così deciso di dare la precedenza ai rossoneri campioni d'Europa in carica facendo slittare di una settimana (l'11 marzo) la gara della formazione di Mancini. Ma questo alla Roma interessa decisamente poco. L'attenzione sarà tutta per quei cinque nomi: Real Madrid, Barcellona, Siviglia, Chelsea e Porto. La strada per i quarti passa per una di queste.

 
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Vito Scala: "Totti contro la Samp, c'è qualche possibilità"

Post n°1117 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

"Totti per una serie di vicissitudini è stato lontano dai campi di calcio, a volte si è allenato debilitato. Francesco si cerca di farlo giocare sempre perché la sua presenza è fondamentale, per sabato c'è qualche possibilità. Il suo problema è solo il dolore quando calcia il pallone". Lo dice Vito Scala, preparatore atletico di Francesco Totti, intervenuto a Centro Suono Sport a margine della manifestazione “Prevenzione e promozione della salute nello sport”: "Spero che chiuda l'anno giocando - ha continuato - lui la voglia ce l'ha messa sempre. Quando alza bandiera bianca è perché non può fare altrimenti". E' da escludere una microfattura: "Non ci sono state microfratture - spiega - lo testimoniano tutte le carte mediche, anche se il suo caso è stato trattato come una frattura perché sono sorte tante complicazioni nel decorso". Intanto il capitano a Trigoria è tornato ad allenarsi con il gruppo.

 
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Pradè: "Aquilani alla Roma a vita"

Post n°1116 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

 «Aquilani è resterà sempre alla Roma». Così Daniele Pradè, direttore sportivo dei giallorossi, ha commentato a Milano, al suo arrivo all'hotel Principe di Savoia per l'assemblea di Lega, le voci che danno il centrocampista giallorosso tra i possibili partenti.

 
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De Rossi: "Fondamentale battere la Samp"

Post n°1115 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

"Ora è fondamentale vincere contro la Sampdoria e andare a fare il Natale in maniera positiva. Se avessimo avuto davanti a noi una squadra dal rendimento normale, in campionato sarebbe stato tutto diverso. Anche dopo queste due partite, noi andiamo avanti per la nostra strada". Lo ha detto alle radio Daniele De Rossi nel dopopartita di Torino. Il centrocampista giallorosso ha poi aggiunto: "Io devo cambiare il modo di protestare contro gli arbitri. Posso protestare, ma nei limiti. Loro si trovano in difficoltà e sappiamo il perché. Non voglio passare per pazzo, ma è giusto così. Abbiamo visto tutti quello che è successo oggi e nel passato recente; non voglio parlarne. Non è giusto nei confronti dell'arbitro polemizzare".

 
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Spalletti: "Qualificazione possibile"

Post n°1114 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

"C'erano molti giovani in campo, per loro non è facile. Sentono molto la tensione. Ma comunque, tutto sommato, hanno fatto bene stasera". Lo ha detto Luciano Spalletti nel dopogara  di Torino-Roma aggiungendo poi: "Per il ritorno partiamo svantaggiati, è vero, ma la qualificazione è ancora possibile".

 
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Cassetti: "Ancora un arbitraggio discutibile"

Post n°1113 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

"Il Torino ha giocato bene. Abbiamo provato a reagire dopo l'1-0, e c'eravano riusciti pareggiando con Mancini. Ma poi sono arrivati quei due gol dei granata che ci hanno tolto ogni possibilità". Lo ha detto, nel dopogara di Torino-Roma, il giocatore giallorosso Marco Cassetti che ha aggiunto: "La qualificazione adesso è difficile ma non impossibile. Per ora pensiamo alla Samp, poi al ritorno col Toro. L'arbitraggio? Se avessero applicato le nuove diisposizioni avrebbero dovuto darci il rigore su Mancini".

 
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NOTTE FONDA

Post n°1112 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

E' buio pesto. Il Toro affonda la Roma in una crisi che, se non arriverà sabato sera la vittoria con la Samp all'Olimpico, diventerà profonda.

3 pareggi ed una sconfitta nelle ultime 4 partite, un ruolino mediocre con 3 gol fatti e 5 subiti, e la Coppa Italia che deteniamo in serio pericolo.

Finisce 3-1 l'andata degli ottavi di finale, Recoba cancella in un colpo solo le ambizioni della squadra titolare della coccarda tricolore. Doppietta del Chino, che passeggia sui resti di una squadra in evidente difficoltà, oltre che largamente rimaneggiata. Il gol di Mancini, che aveva momentaneamente regalato l'1-1 in chiusura di primo tempo, tiene a galla la Roma in vista del ritorno all'Olimpico, in programma il 16 gennaio, quando servirà la Roma migliore e non quella dei Pit e dei Della Penna, e se vogliamo, anche dei Curci. Quella sera la Roma sarà chiamata a vincere con due gol di scarto. Quel che restava della brillante truppa di Spalletti, svanisce nella ripresa, quando Comotto, non rimpianto ex, sigla di testa il definitivo 3-1 e si toglie anche la soddisfazione di esultare.

Spalletti fa esordire Pit, schierato da esterno destro di centrocampo, mentre il Toro è con Recoba titolare. È proprio l'uruguaiano ex Inter a portare in vantaggio la squadra di Novellino. È il 12': il Chino va a segno con un diagonale mancino dal limite dell'area. Curci è battuto. Il pareggio del brasiliano Mancini arriva proprio allo scadere del primo tempo, con un diagonale di destro. Poi ad inizio ripresa va ancora a segno Recoba, stavolta di destro. Nel finale Comotto di testa su cross da sinistra di Grella, sigla il 3-1 definitivo. La Roma prova il forcing nei 4' di recupero ma non va oltre un'occasione creata da Perrotta.

 
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Zavaglia: "Aquilani vuole solo la Roma"

Post n°1111 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Franco Zavaglia, procuratore di Alberto Aquilani, in un'intervista al Romanista.it, smentisce con forza tutte le voci che vorrebbero Alberto all'Inter o all'estero. Il suo assistito si sta riprendendo da un lungo periodo di stop e la cosa più importante, a questo punto, è recuperare e rientrare in campo al meglio. Non c'è quindi né Inter, né qualche squadra straniera nel futuro di Aquilani, ma solo una gran voglia di rientrare in campo tra le fila dei giallorossi.
Zavaglia, conferma le voci che vorrebbero Alberto all'Inter?
Sono solo fandonie, non c'è stato né è in programma nessun incontro con la società di Moratti. Quindi smentisco assolutamente queste voci.
E dall'estero?
Anche qui mi trovo costretto a smentire, non c'è nessun contatto con squadre di altri campionati. Non è stata neanche presa in considerazione questa possibilità.
E' vero che avrebbe rifiutato 2 milioni di euro a stagione offerti dalla Roma?
Pensi che io ancora non ho nemmeno avuto incontri con la società. Non ho rifiutato nulla perché non ho ricevuto alcuna offerta. Non è proprio il caso di parlare di cifre, scadenze o contratti, la verità è che le priorità di Alberto ora sono altre.
E cioè?
La cosa più importante, adesso, è che il ragazzo si riprenda al meglio dall'infortunio. Diciamo che in questo senso sono stati fatti degli enormi passi in avanti, il giocatore sta decisamente meglio; ma a dire il vero ancora non saprei indicare una data certa per il suo ritorno in campo. Del resto in questi casi la priorità è che il giocatore rientri al meglio, non che rientri subito. E, comunque, rifiuterebbe di andare all'Inter. Lui vuole solo la Roma.

 
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Totti: "Capello vincerà ancora"

Post n°1110 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

"Capello è un vincente assoluto ed è l'uomo giusto per l'Inghilterra". Parola di Francesco Totti uno che con il tecnico di Pieris non ha mai avuto un rapporto idilliaco. "Ha il suo stile ma il suo unico obiettivo è la vittoria per la sua squadra - ha detto il Capitano giallorosso in un'intervista rilasciata al Mirror - E' concentrato esclusivamente sulla vittoria, non si preoccupa dell'opinione dei tifosi o della stampa. Non so se Capello diventerà particolarmente popolare, ma lui è forte, determinato e ha vinto ovunque sia andato. Questa nazionale - ha aggiunto Totti - sarà molto più competitiva con questo allenatore. Con Capello in panchina l'Inghilterra non avrebbe mai perso contro Russia o Croazia".

 
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Moggi a Pradè: "Ahò, damme 3 biglietti!"

Post n°1109 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

C’è un filone minore, di nessuna rilevanza penale, che riguarda la Roma nelle 409 pagine di informativa che i carabinieri di Roma hanno trasmesso ai pubblici ministeri di Napoli e che è stata depositata agli atti del processo alla udienza di sabato scorso. Questo filone riguarda la pretesa, arrogante e ingiustificata, di Luciano Moggi di avere biglietti gratis dalla Roma. Sono due le telefonate rilevanti per gli investigatori. Nella prima il protagonista è un poliziotto della Digos di Roma il quale, secondo i carabinieri, «aveva comunicato a Moggi l’intenzione di recarsi a Napoli presso la procura della Repubblica per sapere dello stato del procedimento penale». Attraverso Camillo De Nicola (indicata nel rapporto come persona vicina a Moggi), il poliziotto poi chiede a Moggi di procurargli biglietti per Roma-Manchester del 4 aprile scorso: «Me stanno subissando, chiaramente persone che non posso dije del no, per i biglietti di Roma-Manchester. Ma a chiamà il direttore è fattibile la cosa? Oppure non c’ha che tu sappia, nun c’ha più voce in capitolo?».     

Per sapere se Moggi avesse o meno voce in capitolo bisogna leggere la seconda telefonata che ha per protagonista lo stesso Moggi e il direttore sportivo della Roma, Daniele Pradè. La trascrizione integrale è alle pagine 52 e 53 del rapporto dei carabinieri. La conversazione è del 30 marzo 2007, alle 15 e 02. E’ Pradè a chiamare Moggi, ma il ds giallorosso sta restituendo una telefonata alla quale non ha risposto in precedenza. Tra l’altro risulta evidente che i due non si parlano da tantissimo tempo, almeno da quando è scoppiato lo scandalo di Calciopoli. Moggi chiama per i biglietti, sembra di Roma-Milan. Ne vuole tre. Pradè glieli vuole far pagare, Moggi si altera e Pradè gli dice che non se li merita. Interpellato ieri Pradè ha chiarito di non aver poi più dato i tre biglietti a Moggi. Ma ecco il testo completo della telefonata.
Moggi: Prontoooo!
Pradè: Daniele!
Moggi: Prontoooo!
Pradè: Sono Daniele!
Moggi: Oeee!
Pradè: Come stai?
Moggi: Tutto bene, tu?
Pradè: Napoli?
Moggi: No, a Torino!
Pradè: A Torino?
Moggi: Senti un po’...
Pradè: Dimmi tutto.
Moggi: Dammi tre biglietti... per dome... per sabato... per domani.
Pradè: Ma a pagamento.
Moggi: Che a pagamento, non rompere i coglioni.
Pradè: Come no, ma t’i meriti?
Moggi: Ma va a caga’, vai!
Pradè: T’i meriti o no? Dimmi se t’i meriti? Mi dicevi che eri... che ero uno scemo, me dicevi, vaffanculo.
Moggi: Quando?
Pradè: Aho, è sulle intercettazioni.
Moggi: Ma va a caga’, ma leggi i giornali...
Pradè: (ridacchia)
Moggi: E penso l’avrai letto il giornale dove scrivo io eh?
Pradè: Sinceramente cerco di legge’ il meno possibile, questo mi sembra era una cosa che mi avevi detto te eh? non legge’, per non senti’.
Moggi: Sì, ma quello che scrivo io di voi, ho detto pure sei bravo!
Pradè: Ah no! Aspetta, è una cosa che pensi, o è una cosa che me l’hai detto pe’ famme contento?
Moggi: Sennò ti direi stronzo eh!
Pradé: A mbé, dimmi i nomi.
Moggi: No, e ti... ti faccio telefona’ da Fabio, quello della cosa, della... Digos.
Pradè: ...ai
Moggi: Eh?
Pradé: Va bene!
Moggi: Ti faccio chiamare io, vabbuò!
Pradé: Ciao.
Moggi: Ciao ciao.

 
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De Rossi multato di 7.000 euro

Post n°1108 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Settemila euro di multa per «per avere, al termine della gara, negli spogliatoi, rivolto, con tono intimidatorio, delle espressioni ingiuriose ad un dirigente della squadra avversaria». Non sta attraversando un periodo fortunato Daniele De Rossi con gli arbitri. Dopo il gol ingiustamente annullato a Livorno da Rizzoli, adesso è arrivata anche la multa di settemila euro per il dopo gara un po' troppo caldo di Torino. Per De Rossi, che in campionato ha già saltato per squalifica la partita di Empoli, il giallo rimediato contro i granata è il sesto stagionale e alla prossima ammonizione andrà di nuovo in diffida. In diffida c'è già Christian Panucci che oltre all'ammonizione ha ricevuto anche una multa di 500 euro, «sanzione aggravata perché capitano della squadra». Giallo pesante anche per Philippe Mexes, che era diffidato e che per questo motivo è stato squalificato per la gara con la Sampdoria, tornerà nel 2008.

 
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Antunes recuperato. In porta Curci

Post n°1107 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

E' iniziato intorno alle 10.45 l'ultimo allenamento che hanno svolto i giallorossi alla vigilia della partenza per Torino. Il gruppo, guidato da Luciano Spalletti, ha eseguito il riscaldamento muscolare per circa un quarto d'ora; mentre per i tre portieri presenti in campo, Zotti, Curci ed il Primavera Delfino, le operazioni sono state inizialmente dedicate ad una lieve corsetta per poi passare a del lavoro specifico con prese e parate sotto la supervisione di Adriano Bonaiuti. Tra gli assenti dal terreno di gioco Julio Sergio (che dopo aver forzato per essere in panchina domenica scorsa, essendo l'unico parzialmente disponibile, è tornato a fare differenziato), Taddei (che sente ancora dolore al ginocchio), Doni, Giuly, De Rossi, Mexes (solo fisioterapia per questi quattro) ed Antunes reduce dalla botta al collo del piede destro rimediata al termine della partitella in famiglia disputata lunedì. In campo, ma solo per del differenziato, sono comparsi Juan (giri nel circuito di Trigoria), Panucci (allunghi e cambi di direzione), Andreolli (corsetta, appoggi e tiri) ed ovviamente Totti (con allunghi, scatti e cambi di direzione sotto la guida di Paolo Bertelli). La squadra ha poi proseguito la seduta svolgendo dei palleggi a coppie, che hanno anticipato il lavoro riguardante gli schemi offensivi durato una ventina di minuti. Esercizio, caratterizzato da diverse varianti, che ha visto in primo piano i tagli degli esterni offensivi favoriti da sponde o cambi di gioco. Quindi si è passati alla partitella con Curci, Cicinho, Ferrari, Brighi, Pizarro, Unal, Mancini ed Esposito per i verdi e Zotti (poi Delfino), Tonetto, Barusso, Cassetti, Aquilani, Perrotta, Pit e Vucinic per i neri. Al termine della seduta, proprio il montenegrino, è rimasto a lavorare sulle conclusioni in porta con lo staff tecnico.

 
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Difendiamo la nostra Coppa!

Post n°1106 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Con la coccarda sul petto per riscattarci dall'ultimo pari e per rilanciare le nostre ambizioni. Col Toro è un amarcord infinito ma sono quattordici anni che non lo incontriamo in questo trofeo, da quel 5-2 che pure non bastò per trionfare. Se passiamo probabilmente ci aspetterà Cassano. Diretta su La7 ma insieme alla Lazio! Il primo tempo andrà in onda totale, il secondo a spezzatino insieme a Lazio-Napoli.

Sarà che quando s'affrontano Torino e Roma in Coppa Italia non si può liquidare la questione in tre parole, tipo "chissenefrega della coppa". Né star lì a sottilizzare su chi scenderà in campo. Magari giocherà Pit, l'ultimo oggetto misterioso, ma l'ultima volta che le due squadre si sono affrontate in Coppa Italia con la maglia giallorossa giocavano Fimiani e Garzja, ed insieme con Rizzitelli e Giannini, Mihajlovic e Carnevale, sfiorarono l'impresa. Quella non era una grande Roma, proprio no, eppure la sera del 19 giugno 1993 a vedere quella finale di ritorno, per niente storditi dal 3-0 dell'andata, c'erano 63.646 spettatori. Il 5-2 non bastò a portare a Trigoria la coppa, ma l'emozione di quella sera resta viva nella carne di ogni romanista. E tanto per spiegare il senso dei tempi, il 9 maggio scorso, a godere del 6-2 sull'Inter, finale d'andata della coppa, di spettatori nello stesso stadio ce n'erano 39.095. E' il calcio moderno, regalato ai contemporanei da quei geni dei dirigenti calcistici italiani, e per fortuna almeno una parte di loro, i più molesti, li vedremo presto alla sbarra a Napoli.

Allo stesso modo, la Coppa Italia è resa alla stregua di una fastidiosa appendice e probabilmente stasera a beccarsi il gelo all'Olimpico di Torino non saranno che pochi pazzi, meravigliosi pazzi, tra cui un centinaio di tifosi della Roma. Però c'è la tv, diretta La7, magari a spezzatino (e addirittura con la Lazio) perché trasmetterne una tutta intera sarebbe stato troppo anche per loro, e allora che c'importa del resto? Il resto dice che gioca la Roma e chi s'appassiona anche agli allenamenti di Roma Channel lo farà pure per l'esordio della squadra in Coppa Italia, il nostro trofeo. Sarà poco, ma è sempre una coppa da alzare di fronte a una curva festante, preferibilmente a Milano. Sarà poco, ma è la coppa che anticipò, accompagnò e chiuse i trionfi della Roma di Falcao. Sarà poco, ma è la coppa che ci ricorda rigori e imprese sfiorate e centrate. Sarà poco, ma è la coppa che ci ha fatto riassaporare il gusto di un successo dopo la più profonda crisi dei tempi moderni. Sarà poco, ma ci ha fatto festeggiare a maggio e di conseguenza ad agosto. Per tutto questo, chi è della Roma alla Coppa Italia deve rispetto. Perché la Coppa Italia ne porta a noi.

E poi c'è il campo e lì ogni retorica sull'importanza della coppa conta fino a un certo punto. Perché la Roma ha bisogno del campo per migliorare il suo rendimento, è lì che Spalletti cerca e dovrà trovare la soluzione ai problemi di una squadra che attraverso il gioco ha l'ambizione di ridurre l'handicap con l'Inter che in campionato sembra incolmabile. E allora la partita col Toro, tre giorni dopo una partita col Toro che ha scoraggiato tutti tranne gli uomini forti, è un passo di riavvicinamento, perchè se l'Inter può essere ripresa, un segnale può arrivare anche col Toro. Perché col Toro giocheranno Pit e Antunes e Cicinho e Curci, e in panchina ci saranno Unal, Marangon (il fratello di Doni) e Della Penna, e se la Roma è più forte dell'anno scorso anche loro stasera dovranno far vedere perché. Di fronte, peraltro, non ci sarà la squadra dura e determinata che l'altro giorno ha messo alla frusta la Roma, ma una formazione nuova per otto/undicesimi, a dar retta alle indicazioni della vigilia. Non ci sarà tanta gente intorno, a urlare rancore contro Roma. Non ci sarà il sole. Non ci sarà il freddo, ma probabilmente il gelo.

«Una grande squadra - ammoniva Spalletti alla vigilia della sfida accademica col Manchester - sa essere presente a se stessa sia che giochi una finale di coppa sia che affronti un'amichevole infrasettimanale. Quando entra in campo sa già quello che deve fare, a prescindere dall'avversario». Si vedrà. Se poi tra le cinquanta, o speriamo di più, partite ufficiali di questa stagione quella di stasera verrà ricordata come la meno interessante di tutte, un po' come Triestina-Roma dell'anno scorso, talmente insignificante che fu l'unica partita televisivamente ignorata della stagione, si potrà dire solo a posteriori, quando la qualificazione ai quarti sarà garantita e la doppia sfida valida per le semifinali con Sampdoria (o Cagliari) garantirà nuovi motivi di interesse, che già la sola prospettiva di vedere finalmente Cassano giocare all'Olimpico contro la Roma ne regala uno bello e pronto. Prima Torino, però. Stesso campo, stesse squadre e stesse maglie di domenica. Arrivasse lo stesso risultato sarebbe un buon risultato, ma forse la Roma può fare di meglio. Sono tre anni che, almeno qui, nessuno ci sta dietro.

 
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Spalletti: "Dobbiamo fare qualcosa di più"

Post n°1105 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Alcuni passi della conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, a Trigoria in vista della partita di domani contro il Torino, valevole per l'andata degli ottavi di finale di Coppa Italia.

CRITICHE - Possono essere normali quando le aspettative sono tante. Domenica abbiamo fatto poco, i miei dovevano metterci decisamente più furore. Stiamo facendo meno rispetto alle volte precedenti e dovremmo fare di più, ma sono sicuro che saremo nelle condizioni di riproporre un buon calcio, nonostante i risultati li abbiamo fatti. E' da Manchester che non perdiamo. Se poi c'è una squadra come l'Inter che ha un comportamento padronale, non ci possiamo fare niente se non i complimenti. Resto però dell'opinione che prima o poi avranno anche loro delle pause.

COPPA ITALIA - E' una competizione importante, quando si arriva in fondo tutti vogliono giocarla e vincerla. Quelli che giocheranno vorranno mettere a posto le cose che non sono andate domenica.

ERRORI ARBITRALI - Sarà così fino all'ultima gara, io devo spostare l'attenzione dei calciatori sulle cose che dipendono da noi. E' la cosa giusta e corretta da fare, anche se poi effettivamente un rigore dato o non dato può far molto in funzione della classifica.

MEXES - Ha un problema al polpaccio, Brozzi mi ha detto che non può giocare.

PERICOLO JUVE O RINCORSA ALL'INTER - La ricerca è la stessa, al di là di quello che farà la mia squadra. Guardandoci alle spalle non ci permetterà di fare più punti, dobbiamo semplicemente essere noi stessi e giocare come sappiamo. La Juventus può avere un vantaggio, quello di allenarsi una settimana per la partita della domenica. A noi questo raramente succede, vuoi per gli infortuni, vuoi per gli impegni ravvicinati.

MERCATO - Resto della mia idea, a mio avviso stiamo bene così.

MANCINI - Come altri calciatori, può fare qualcosa di più. Lui ha questa qualità che in alcuni momenti ha fatto vedere, ma a questa deve aggiungere alcuni comportamenti fondamentali nello sviluppo di una partita e nel gioco di squadra. Sono comunque soddisfatto, sta facendo una buona stagione.

 
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Toro-Roma, i convocati di Spalletti

Post n°1104 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Al termine dell'allenamento di oggi mister Luciano Spalletti ha diramato la lista dei calciatori convocati per Torino-Roma, incontro valido per la Coppa Italia. Inseriti nel gruppo anche tre giovani della Primavera: Claudio Della Penna, lo svizzero Unal ed il brasiliano Joao Paulo Marangon, fratello di Doni.

ANTUNES Gabriel
BERTAGNOLI J. Sergio
BRIGHI Matteo
CASSETTI Marco
CICINHO 
CURCI Gianluca
DE ROSSI  Daniele
DELLA PENNA Claudio
FERRARI Matteo
JUAN 
MANCINI Alessandro
MARANGON  Joao Paulo (Prenderà il numero 39)
PERROTTA Simone
PIT Adrian
PIZARRO  David
TONETTO Max
UNAL Daniel (Prenderà il numero 38)
VUCINIC  Mirko
ZOTTI  Carlo

Squalificati: Panucci, Esposito e Barusso

 
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Moggi è ancora il D.G. della Juventus!

Post n°1103 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Moggi c'è. Anzi, c'è sempre stato. Anche dopo il processo sportivo a Calciopoli, attraverso una fitta rete di amicizie a più livelli, non ha mai smesso di fare il d.g. della Juventus. A rivelarlo sono le anticipazioni di un'informativa di oltre 400 pagine dei carabinieri del Reparto operativo di Roma, trasmessa ai pm Beatrice e Narducci.

Parla con Bettega. Con Foschi. Con Cairo. La sua Juve, il Palermo, il Torino. Parla di come mettere in campo Muzzi ("alla Altafini") e del figlio di Gheddafi. Luciano Moggi continua a parlare delle cose di sempre con il suo mondo di sempre, e quel mondo non si sottrae. Calciopoli bis parte da qui, 409 pagine di carte inedite, intercettazioni telefoniche e interrogatori, depositate sabato scorso durante l'udienza preliminare davanti al gup De Gregorio. I rapporti con la Federcalcio. Gli arbitri e la Nuorese. Un capitolo tutto dedicato agli scontrini che attestano acquisto di argenteria. Uno per il passaggio di proprietà del Siena. Uno per i rapporti col Livorno. Il Moggi di sempre. Con Bettega, per esempio. Lascerà la Juve a giugno del 2007, ma fino a pochi mesi prima è ancora al telefono a discutere di calcio e affari con il suo ex dg ormai squalificato. Un tassello che si aggiunge ai contatti con Alessio Secco, al quale Moggi suggerisce di prendere le difese di Deschamps, l'allenatore contestato nonostante la promozione in serie A. E quando parla della Juve, dice ancora: noi. Non solo. C'è un disinvolto scambio di opinioni con il presidente della serie D, Punghellini, sul conto di chi scrisse le sentenze. C'è un riferimento, in questa telefonata, a Gianni Letta, che si sarebbe adoperato per aiutare Franco Carraro.

"C'è Carraro dietro calciopoli". Moggi riceve a dicembre 2006 un sms da Punghellini: "Caro Luciano io sono rimasto solo a combattere ma non mi arrendo come non dimentico degli amici avrei bisogno di un tuo recapito per mandarti un augurio e un pensiero". I due si sentono il giorno dopo il Natale 2006. Punghellini: "Han fatto delle porcherie allucinanti".
Moggi: "Soprattutto con me".
P.: "Ti ricordi quella volta che ci eravamo visti a Torino, io te lo avevo preannunciato (...) e dietro questa roba qui guarda che c'è Carraro".
M.: "Ma c'è rimasto incastrato pure lui, eh".
P.: "Però ne han fatte di cotte e di crude per tirarlo fuori. Anche adesso".
M.: "Eh ma che vuoi, con Petrucci non ci sono dubbi sulla cosa".
P.: "Adesso cercano, in accordo con Petrucci, in accordo con Tavecchio per esempio di zittire me, capisci".
M.: "È incredibile guarda. Ma io che ci fosse di mezzo Carraro non avevo mai avuto dubbi, infatti vedi s'è fatto togliere la squalifica".
P.: "Sì sì".
M.: "Da Sandulli (...) È un allievo. È un allievo suo".
P.: "È tutto lui. Fatto in combutta con tutta una serie di personaggi... poi ti raccomando Gallavotti".
M.: "È il servo di Carraro".
P.: "Mi hanno chiamato a Napoli anche a me perché in alcune intercettazioni c'ero di mezzo io. Però io la verità gliel'ho detta, eh. Perché loro volevamo sapere se tu avevi fatto pressioni su di me. No, su di me le pressioni le ha fatte una persona sola. Carraro (...) L'han fatta ad arte (...) Poi sai ci sono i servizi di qualche braccio armato, perché poi anche Tavecchio ci ha messo del suo (...) È abituato a giocare su tre tavoli. Addirittura gli ha telefonato Gianni Letta, hai capito. Per salvare Carraro naturalmente".
M.: "A chi hanno telefonato a Catalano?".
P.: "A Catalano e a Tavecchio. Capito!".
M.: "Pensa te".
P.: "Poi adesso ti raccomando il presidente dell'arbitrato del Coni. Sai anche questo è un amico di Tavecchio. Sono andati fuori a cena tremila volte (...) Io adesso sto monitorando un po' tutta la situazione".

L'immobile di Abete. Dalle intercettazioni dei carabinieri emerge anche un affare che Nello De Nicola (collaboratore di Moggi) e Moggi stavano conducendo insieme con il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete. Scrivono i carabinieri nella loro relazione: "Assume particolare interesse la vicenda dell'acquisto di alcuni immobili siti in via del Tintoretto di Roma di proprietà della Cassa di Risparmio di previdenza per il personale del Monte dei Paschi di Siena che De Nicola ha curato per suo conto e per Moggi (...). Nell'ambito di tale compravendita si inseriscono alcuni contatti intercorsi tra De Nicola e Giancarlo Abete".
"Gli ho mandato un fax (ad Abete, ndr) - dice Claudio, il figlio di De Nicola, al padre - e gliene ho messo pure un altro di appartamento in alternativa... Che mi ha detto il portiere che sta libero". Nello: "Eh". Claudio: "180 metri quadrati che sta sfitto pure quello".

Le telefonate con Alessio Secco. È Moggi a chiamare. Alle 19 e 38 del 10 aprile.
Moggi: "Stà a sentire... adesso tè devi fà 'na cosa".
Secco: "Sì".
M.: "Devi dire che sembrano assurde tutte le critiche rivolte a Deschamps. Siamo primi in classifica e abbiamo avuto diecimila infortuni".
S.: "Certo".
M.: "L'allenatore ha fatto bene. L'allenatore resta con noi. L'allenatore praticamente ha la fiducia dei giocatori. Fallo... Fallo questo perché...".
S.: "Certo".
Moggi: "Vogliono crearci dei problemi".
S.: "Ok. Ok. Va bene".
M.: "Mi fai questo qui che è la cosa più importante".
S.: "Va bene. Va bene".

Le telefonate con Roberto Bettega. Il 23 febbraio 2007, Bettega chiama alle 9 e 19 del mattino: "Vedo alla fine dell'anno cosa devo fare. Però ti devo raccontare una cosa strana. Ho parlato con D'Onofrio e ha accennato alla trattativa che c'era fra... e questo... canadese per la questione del Marsiglia... ah, quello sarebbe un bel posto dove andare, dico... due giorni fa mi chiama invece l'amico libico... dice io gli ho detto che non c'è nessuno meglio di Moggi e Bettega... e mi ha telefonato ieri, un incontro a cena martedì sera alle sette a casa sua a Portofino".
Moggi: "Lo facciamo... Ci andiamo assieme ao'...".
Bettega: "Allora io gli do la conferma".
Moggi: "Dagli la conferma".
Il 26 febbraio parlano di Gheddafi junior.
Moggi: "Pronto. Che è successo, ao'?".
Bettega: "È successo che ha mandato... ingegnere dicendo siamo in ritiro con la squadra, bisogna riposizionarlo e ci sentiamo".
Moggi: "Ma chi è questo qui? È italiano questo?".
Bettega: "Nooo. È Sadi".
Moggi: "Ah. Sadi". Bettega: "Adesso si allena con la Samp".
Moggi: "Oh, vediamoci domani sera a cena a casa mia, si fa du chiacchiere dai".

Le telefonate con Urbano Cairo.
Moggi: "Urbano tu devi piantarla. Vuoi dà retta a me, guarda devi piantarla di dar retta a centomila persone".
Cairo: "Io non do retta a nessuno".
Moggi: "Io il calcio lo conosco com'è fatto. Quando ti metti intorno gente come Antonelli... spostali. Comunque io te l'ho detto. Ti ho detto giovedì ci vediamo".

Le telefonate con Camillo De Nicola. Una delle difficoltà riscontrata dagli inquirenti è dovuta al fatto che Moggi e soci hanno la netta consapevolezza di essere intercettati. La conferma nella chiamata del 30 ottobre 2006. Camillo De Nicola e Luciano Moggi parlano. De Nicola si lamenta dell'arbitraggio di Siena-Ascoli. Arbitro Palanca.
De Nicola: "...Quel pezzo di merda, testa di cazzo di Palanca".
Moggi: "Lui l'ha fatta grossa lì... La prima ammonizione... ".
De Nicola: "È un bel pezzo di merda, Lucià. Nei primi trenta minuti mi ha ammonito 5 giocatori".
Moggi: "Nello, gli arbitri per cortesia non ne parliamo, guarda...".
De Nicola: "Stiamo a fare un commento io e te Lucià. Ma che cazzo, mo... no ma che c'entra... Comunque poi ne parliamo a voce".

La telefonata con Rino Foschi. Il 2 marzo del 2007 Foschi, ds del Palermo, chiama Moggi.
Foschi: "Aspetto ancora una settimana per vedere certe cose...e controllo... e dirò anche... il calcio lo avete chiamato Moggiopoli...ma Moggi ha solo avuto l'accuratezza di essere un dirigente colto e di difendersi come sto facendo in questo momento io per il quarto posto... quello che ha fatto Moggi gli è costata una carriera e invece a me la carriera non mi costa... perché io vado fuori... però li sputtano... faccio nomi e cognomi di quei 5 personaggi".
Moggi: "Caro... Caro Rino".
Foschi: "Lo faccio. Luciano, lo faccio (...) Galliani è la vera... la vera mela marcia del calcio italiano".
Moggi: "Eh va be', oh".
Foschi: "È lui. Petrucci. Agnolin".
Moggi: "Carraro".

La telefonata con Daniele Pradè. Nelle intercettazioni, c'è anche una telefonata con il D.S. della Roma Pradè, dove Moggi chiede a Pradè tre biglietti per una partita di campionato della Roma. "A pagamento?" chiede Pradè; "Ma non rompermi i coglioni" la risposta oxfordiana di Moggi. "Come no!" la replica di Pradè.

 
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Barusso gioca, Pit forse

Post n°1102 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Il portoghese ko per una botta. In campo il ghanese e Curci. C'è Mexes. Sorpresa Pit?

Sarà una Roma profondamente cambiata, quella che domani bisserà in Coppa Italia la sfida con il Torino (diretta su La 7 ore 19.30 mentre Roma Channel sta ancora trattando per avere i diritti in chiaro), a tre giorni da quella disputata in campionato. Un turn-over che permetterà a Luciano Spalletti di far riposare quei giocatori in debito di energie per la gara di sabato con la Sampdoria e rilanciare chi sino ad ora ha avuto minori opportunità di mettersi in luce. Una situazione che riguarderà innanzitutto Cicinho, visto che il laterale brasiliano sembra destinato ad ereditare domani la corsia di Panucci ed a centrare la sua ottava presenza da titolare dall'inizio di questa stagione. Un'opportunità importante per l'ex Real e San Paolo, che sino ad ora ha fornito prestazioni che hanno alternato un'ottima qualità tecnica ad una fase difensiva ancora da migliorare. Sulla stessa fascia, ma in posizione avanzata, dovrebbe invece toccare a Esposito il ruolo di esterno alto (considerando che Taddei sente ancora dolore al ginocchio), visto che il tornante ex Cagliari anche nella seduta di ieri è stato stimolato da Luciano Spalletti («dai Mauro che l'uno contro uno sono il tuo pane») nel tentativo di dargli una scossa dopo i fischi ricevuti all'uscita dal campo nella sua prima ed ultima apparizione dall'inizio in questa stagionec ontro il Manchester del 12 dicembre scorso.

Per quanto riguarda la corsia opposta, il candidato numero uno per il ruolo di terzino sinistro sembra essere Vitorino Antunes, anche se nell'ultima seduta una botta sul collo del piede destro lo ha costretto ad uscire anticipatamente dal terreno di gioco ed a ricorrere ad una fasciatura sulla parte interessata. Oggi se ne verificherà la condizione, altrimenti il suo posto verrà preso da Marco Cassetti, bisognoso di accumulare altri minuti sulle gambe dopo il rientro di domenica. Nella posizione di esterno offensivo, sempre della corsia sinistra, il ballottaggio dovrebbe essere tra Mancini, Giuly e Pit, con quest'ultimo che in caso di utilizzo centrerebbe la sua prima presenza in una gara ufficiale con la maglia giallorossa. L'alternanza non escluderà neanche i portieri, con Curci (tornato ieri a svolgere un allenamento completo) che dovrebbe prendere tra i pali il posto solitamente occupato da Doni. I due centrali difensivi a cui sarà affidato il compito di coprirlo saranno Ferrari e Mexes, considerando che il francese è squalificato in campionato e non potrà giocare contro i blucerchiati.

Sulla linea mediana, Barusso appare lanciatissimo per una seconda apparizione da titolare, mentre accanto a lui dovrebbe esserci Brighi, che ieri ha svolto differenziato ma che dovrebbe essere preferito ad Alberto Aquilani. Per gli ultimi due ruoli mancanti, ovvero quello di punta e di trequartista centrale, non dovrebbero esserci troppi dubbi: Vucinic sarà il punto di riferimento avanzato vista l'assenza di Totti, mentre Perrotta tornerà al suo consueto ruolo d'incursore dopo l'assaggio offerto nei secondi quarantacinque minuti del match di domenica.

 
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Rientro probabile nel 2008 per Totti

Post n°1101 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

E'una lotta contro il tempo quella di Francesco Totti. Il capitano giallorosso sta provando in tutti i modi a recuperare per la gara di sabato sera contro la Sampdoria ma non sarà impresa facile. Gli esami cui si è sopposto domenica mattina a Villa Stuart, una tac ed a una risonanza magnetica sul piede destro, hanno dato esito negativo e la fisioterapia lo sta aiutando a superare lentamente il dolore sul collo del piede infortunato. Dolore che però non è ancora scomparso, e per questo motivo il suo rientro slittarà molto più probabilmente a dopo la sosta, nel 2008, il 13 gennaio a Bergamo contro l'Atalanta. Una decisione da prendere con tutta la cautela che impone il caso. Perché se è vero che Spalletti e la squadra hanno bisogno del loro capitano, e la partita di domenica contro il Toro lo ha dimostrato una volta di più, è altrettanto vero che non si può rischiare un'altra ricaduta. Totti finora ha saltato in totale 9 partite: 7 in campionato (Fiorentina, Milan, Lazio, Empoli, Genoa, Udinese e Torino), e 2 in Champions (il ritorno con lo Sporting e Dinamo Kiev) e nessuno vuole rischiare di perderlo ancora.

Quando Francesco tornerà in campo, insomma, il problema al piede dovrà essere completamente alle spalle. Ieri Totti si è allenato a Trigoria. E' sceso in campo prima per un po' di corsetta insieme a Christian Panucci e Max Tonetto, sotto gli occhi del "secondo" di Spalletti, Marco Domenichini. Poi ha continuato da solo con il tecnico prima di dedicarsi con il preparatore atletico Bertelli a dei cambi di direzione. In totale una mezzora di lavoro atletico, senza toccare mai il pallone. Decisive saranno le prossime ore. Se Francesco non avvertirà più dolore e potrà ricominciare a calciare, allora un suo impiego con la Samp, squadra che gli porta fortuna e alla quale segna con continuità da qualche anno, sarà possibile. Altrimenti se ne riparlerà nel 2008, quando a dargli una mano ci penserà anche il calendario. Senza la Champions, che riprenderà il 19 febbraio, e non dovendo giocare ogni tre giorni, Francesco avrà la possibilità di recuperare con maggiore tranquillità. E Spalletti potrà tornare a sorridere.

 
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