Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Dicembre 2007

La Sensi: "Cassano ha avuto già la sua occasione a Roma"

Post n°1080 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

«Penso che Cassano le sue opportunità alla Roma le abbia avute. Adesso noi ci teniamo i nostri bravissimi calciatori, perchè sanno quanto è importante giocare nella Roma e ci stanno. Preferisco tenermi loro». Così l'amministratore delegato della Roma, Rosella Sensi, parlando a margine della presentazione di un'iniziativa benefica che si terrà il 6 gennaio allo stadio Olimpico, ha diplomaticamente chiuso la porta ad un possibile ritorno di Antonio Cassano in giallorosso. Il fantasista barese, che alla Roma ha giocato dal 2001 al gennaio 2006, aveva detto a Sky di sognare un ritorno nella squadra di Spalletti.

 
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Chiuso dai NAS il centro di Cesenatico

Post n°1079 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Il "Mister", lo chiamavano. Germano Chierici, il santone della fisioterapia italiana, l'uomo che aveva messo le mani sugli adduttori di mezza Serie A, è nei guai fino al collo. I Nas hanno bussato una settimana fa alla porta del suo centro riabilitativo di Cesenatico, presentandogli il conto. Una denuncia a piede libero per abuso della professione medica e fisioterapica. Il suo Lourdes del Calcio, il "Green Sport", è stato chiuso una settimana fa, ma nessuno lo sapeva. Niente più vasetti speciali, cure magiche, muscoli rimessi in sesto a colpi di urla, esercizi e unguenti miracolosi.
CHI ERA Dal Mister ci andavano tutti. Avevi un infortunio serio? Tranquillo, c'è il centro di Cesenatico. Apparentemente, sembrava tutto ok. Il Mister era un sergente di ferro. Metodi spicci, poche parole, con Chierici si lavorava sodo per recuperare in fretta. Con delle creme particolari, vasetti composti da quelli che dovevano essere prodotti naturali. I Nas le hanno portate via per farle analizzare. Da Germani ci recava anche qualche giocatore della Roma. Aquilani c'era andato due volte, quest'anno. Prima, per cercare di accelerare il recupero da uno stiramento al retto femorale della coscia sinistra, rimediato il 18 febbraio in allenamento. Poi, per una lesione al secondo retto femorale destro, il 2 ottobre durante Manchester-Roma di Champions. Il Principino, non è stato solo. Erano andati in pellegrinaggio a Cesenatico (anche se prima di diventare romanisti) anche Mauro Esposito e Ahmed Barusso, che con la maglia del Rimini il 28 ottobre 2006 a Crotone si era fratturato tibia e perone.
I CALCIATORI Merito di una nomea da super-guaritore che il Mister si era fatto con il tempo. Dall'altra sponda del Tevere, si era affidato alle sue mani Stefano Mauri. Dal resto d'Italia, solo per citare alcuni nomi, Materazzi, Pippo Inzaghi, Ferrara, Riganò, Amauri, Adailton. Ai giocatori veniva preventivato un tempo di recupero di sei mesi? Beh, Chierici prometteva di fare prima. Il programma era di quelli impegnativi. Alle 8.30 bicicletta, poi corsa e alle 10.30 piscina. Pausa pranzo, alle 14.30 si riprendeva in palestra con leg, cyclette ed elastici. Gli impacchi miracolosi tenevano impegnati gli atleti fino alle 20.
L'ACCUSA Ma Germano Chierici non aveva i titoli per esercitare la professione. Il Mister non era un fisioterapista, non era nessuno. I Nas hanno disposto la chiusura del centro, un provvedimento amministrativo, denunciandolo a piede libero per abuso della professione. La magistratura starebbe valutando la sua posizione. Secondo alcune fonti dell'Arma, se i calciatori o le società lo volessero querelare, il Mister rischierebbe di vedere aggravata la propria posizione. Lui, Germano Chierici, cade dalle nuvole: «Io non so niente, sono tornato questa sera (ieri, ndr) perché ero fuori per curare alcuni giocatori. Appena mi sarà comunicato ufficialmente qualsiasi provvedimento, darò la mia versione dei fatti». Un primo provvedimento, in realtà, già è stato preso. Chierici non è più Mister. L'hanno esonerato.

 
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Antunes, quello del NO alla Juve!

Post n°1078 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

«Juve? No grazie». Potrebbe bastare questo per far entrare Vitorino Gabriel Pacheco, più semplicemente Antunes, nel cuore dei tifosi della Roma. L'episodio risale alla scorsa estate e lo racconta Andrea Stagni, l'agente italiano del giocatore portoghese. «C'erano alcune persone che lo avevano consigliato alla Juventus, ma la società bianconera voleva girarlo in prestito al Vicenza. Lui però, con tutto il rispetto per il Vicenza, era già titolare nella serie A portoghese, lo volevano il Benfica e il Deportivo. Era pronto per una grande. Sono stati bravi Daniele Pradè e Baldini a vederlo in una gara dell'Under 21 portoghese e a sceglierlo». Quando la Roma ha chiamato Antunes non ha avuto il minimo dubbio e ha accettato subito. Nonostante in patria sia considerato un predestinato, uno di quelli che vestirà a lungo la maglia della Nazionale (una presenza l'ha già collezionata in estate), in questi primi mesi giallorossi Antunes è stato al suo posto, ha accettato la tribuna senza aprire mai bocca. Le sue qualità però non sono sfuggite allo staff tecnico romanista. «Ha un piede come pochi, sa mettere il pallone dove vuole», le parole qualche tempo fa di Bruno Conti, uno che di piedi dolci se ne intende. Anche Spalletti sia prima sia dopo la partita col Manchester si è lasciato andare a una serie di elogi nei suoi confronti. Lui li ha incassati con la stessa tranquillità con la quale fino a domenica scorsa andava in panchina e in tribuna, ma sa di aver messo a segno un punto importante l'altra sera contro gli inglesi. Perché si sono accorti di lui tutti i tifosi romanisti, che fino a mercoledì si chiedevano chi fosse quel biondino portoghese classe '87 arrivato proprio l'ultimo giorno di mercato, dopo che era saltato l'arrivo di Modesto. Antunes è arrivato in prestito oneroso (300 mila euro) dal Futebol Clube de Paços de Ferreira e la Roma se vorrà riscattarlo dovrà fare valere l'opzione che scade alla fine di aprile. Con altri 950 mila euro da pagare in quattro anni, diventerà un calciatore della Roma, che non ha intenzione di lasciarselo scappare. Le sue qualità però sono una sorpresa solo per chi lo conosce poco, perché in Portogallo Antunes è considerato una specie di predestinato. Nazionale praticamente da sempre, in estate ha giocato da capitano gli Europei Under 21 e i Mondiali Under 20 e ha fatto anche il suo esordio nella nazionale maggiore di Felipe Scolari che quasi sicuramente lo inserirà nella lista per gli Europei. Il titolare sulla fascia sinistra è infatti Paulo Ferreira del Chelsea, un destro naturale che non convince troppo il tecnico brasiliano che invece stravede per Antunes. A patto però che trovi maggiore spazio in giallorosso. Spalletti, come detto, lo stima, lui si trova benissimo con il tecnico che in pochi mesi lo ha fatto crescere molto pur utilizzandolo col contagocce. Roma gli piace e si è ambientato benissimo. E' un professionista esemplare tutto casa, vive con la zia di 32 anni che per lui è come una sorella mentre la famiglia è rimasta in Portogallo, e Trigoria. Uno di quelli che hanno i comportamenti giusti che piacciono a Spalletti. Che da mercoledì sera sa che può contare anche su di lui.

 
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Ferrari, fimata grigia

Post n°1077 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Fumata grigia tra Matteo Ferrari e la Roma. Nell'incontro di ieri mattina a Trigoria il procuratore del giocatore Gianni Corci e Daniele Pradè non sono arrivati ad un accordo, ma le parti sono sempre più vicine. «Ci siamo parlati con la società - le parole di Gianni Corci - e posso dire che siamo vicini anche se c'è ancora da trattare. Stiamo lavorando sull'aspetto economico ma la cosa più importante è che abbiamo capito che la volontà delle parti è quella di trovare una soluzione». Una soluzione che a questo punto sembra rimandata solo di alcuni giorni perché il nuovo e definitivo incontro dovrebbe esserci poco prima di Natale. Da limare non tanto la differenza economica, quanto la durata del contratto. Ferrari vorrebbe un triennale, la società vorrebbe offrirgli cinque anni. Probabilmente la soluzione si troverà a metà strada e il difensore potrebbe accettare un quadriennale. Le cifre? Ferrari attualmente guadagna 1 milione e 780 mila euro netti a stagione. Il nuovo ingaggio, premi compresi, dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni a stagione. Al prossimo incontro, quello in cui l'accordo dovrebbe essere ratificato, parteciperanno anche l'amministratore delegato giallorosso Rosella Sensi e la dottoressa Mazzoleni, la responsabile dei conti di Trigoria.

Ancora in alto mare, invece, il discorso relativo a Mancini. La Roma aspetta ancora che il procuratore del giocatore, Gilmar Veloz, si faccia sentire per dare una risposta alla proposta di rinnovo fatta oltre un mese fa. Difficile che la situazione si sblocchi nei prossimi giorni, più facile che anche di Mancini si parli durante la sosta invernale del campionato. Intanto il gol col Manchester un primo effetto ce l'ha avuto. Gli applausi dell'Olimpico lasciano ben sperare, almeno per quanto riguarda il rapporto con i tifosi, che sembrava compromesso dopo i fischi con l'Udinese di qualche settimana fa. Il momento poi è propizio. In questa parte della stagione, infatti, Mancini sembra dare il meglio di sé. L'anno scorso il brasiliano è arrivato alla vigilia della sedicesima giornata di campionato con un bottino di appena due gol (uno in meno di adesso), poi si è scatenato: cinque gol nelle successive quattro partite (e dieci punti in classifica). Uno e mezzo al Torino (il fortunoso vantaggio di Totti nacque proprio da un tiro di Mancini), che esattamente un anno dopo si prepara a ricevere nuovamente i giallorossi due volte in tre giorni.

Tornando ai contratti, non ci saranno problemi, invece, per Matteo Brighi. L'accordo per il prolungamento dell'ex centrocampista del Chievo è stato già raggiunto, verbalmente, qualche settimana fa. Ora si tratta solo di mettere nero su bianco. Il nuovo contratto prevede un leggero aumento (da 500 mila euro netti a stagione si passerà a oltre 600 mila) e un prolungamento di 2 anni, con la nuova scadenza fissata al 30 giugno del 2011.

 
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Perrotta e Taddei, recupero in vista del Toro

Post n°1076 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

La fastidiosa pubalgia che dal 21 novembre perseguita Simone Perrotta è ormai al capolinea. Il dolore, finalmente sparito, ha infatti lasciato il posto alla grande volontà del centrocampista ex Chievo di tornare al più presto nel gruppo e di riprendersi quella maglia da titolare che ormai gli manca da Sporting-Roma, giorno della sua ultima apparizione in giallorosso. Simone appare in netto miglioramento, come dimostrato nella seduta di ieri dove per quaranta minuti ha svolto prettamente lavoro tecnico con palleggi, cambi di direzione e conclusioni in porta, evidenziando una condizione che sta pian piano tornando a livelli ottimali. A mancare è solo l'ultimo passo, ovvero il reintegro a pieno regime con il gruppo, che rappresenterebbe il preludio ad un suo ritorno nella lista dei convocati. Situazione che non va esclusa a prescindere in attesa del match di campionato con il Torino, anche se la soluzione più probabile appare quella di un suo recupero nella sfida di Coppa Italia sempre con i granata.

Incontro in cui ci sarà sicuramente l'opportunità, Spalletti piacendo, di trovare in campo anche Rodrigo Taddei, la cui botta al ginocchio subita con il Manchester aveva un po' allarmato vista l'uscita anticipata dal terreno di gioco. Il brasiliano, che nell'ultima seduta ha svolto solo della fisioterapia, ieri sentiva ancora dolore, non destando comunque troppa preoccupazione nello staff romanista che non ha ritenuto necessario svolgere degli accertamenti. Se oggi l'ex Siena non avrà più fastidio, è molto probabile che lo rivedremo da subito lavorare con il gruppo e quindi riproporsi per la gara di mercoledì al Comunale, visto che i quella di domenica è squalificato. La gara di domenica tra l'altro, è ancora fuori portata per la coppia Aquilani-Cassetti, i quali, avranno nella prossima settimana un momento importante sulla strada del loro recupero. Il Principino, ieri non andato oltre del lavoro atletico, lunedì dovrebbe tornare con il gruppo a distanza di più di due mesi, potendo così aspirare ad una convocazione per la Coppa Italia ed a qualcosa di più per l'ultimo match prima della sosta invernale, ovvero Roma-Sampdoria. La gara con i blucerchiati potrebbe rappresentare anche una buona occasione per permettere a Marco Cassetti di tornare a respirare l'aria di una gara ufficiale. Il laterale bresciano, infortunatosi il 2 dicembre nel corso della sfida con l'Udinese, da un paio di giorni è passato ad una fase di lavoro più intenso: ieri, per più di un'ora, ha abbinato una parte atletica (con giri di campo, skip, salto sugli ostacoli e ripetute) ad una tecnica (con slalom palla al piede e palleggi) dimostrando una discreta condizione che attende risposte dal campo riguardo un'accelerazione dei suoi tempi di recupero. Recupero che appare a buon punto anche per Gianluca Curci, il quale, nell'ultima seduta è tornato ad eseguire degli esercizi specifici con Adriano Bonaiuti, mostrando di aver quasi superato a pieno i problemi al flessore. Per Brighi invece, che ieri ha di nuovo svolto del lavoro differenziato sul "C" a distanza di una settimana, si attendono delle verifiche nei prossimi giorni.

 
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Cassano: "Il mio sogno è tornare alla Roma"

Post n°1075 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Intervistato da Gianluca Vialli e Paolo Rossi per Sky, Antonio Cassano parla di tutto ma soprattutto ribadisce il sogno di tornare un giorno a vestire la maglia della Roma. Di Totti dice: "Non ci parlo da due anni ma è una bravissima persona e un grande calciatore, gli faccio i migliori auguri di Natale a lui, moglie e figli". Sulla sfida del 22 quando la Samp verrà all'Olimpico: "Prenderò qualche fischio, lo so, ma Roma resta casa mia".

 Sei nato il giorno dopo la Finale Mondiale del 1982?
La notte, sono nato alle 3 di quella notte.

Dicono che quella sera in ospedale non si trovavano infermieri e ginecologi…
Hanno ritardato ma sono stato fortunato!

Sei uno degli ultimi talenti del calcio italiano. La gente dice che sei un fenomeno che a volte fa un po’ troppo il fenomeno…
Il mio problema è la testa, adesso sembra che sto cambiando un pochettino. Devo migliorare a livello di testa altrimenti è un disastro.

Sul tuo inizio con la maglia del Bari…
Quando stavo a Bari ero un ragazzino, ora mi accorgo che sono già passati otto anni, inizio a diventare un po’ anzianotto.

Il tuo primo gol in Serie A, all’Inter, è una di quelle cose che non si dimenticano…
Quel gol mi ha cambiato la vita, ho visto il mondo tra le mie mani e forse è stata anche la mia rovina, in parte. Non me lo dimenticherò mai. Mi ha cambiato la vita in tutto: a livello economico, a livello di popolarità, mi ha fatto fare il salto di qualità per arrivare alla Roma, è stata la mia svolta ma forse è accaduto troppo presto, perchè poi negli anni a seguire mi sono un po’ seduto, ma ho ancora la possibilità di tornare su.

Quanto ti manca la Champions League?
La seguo sempre ma non mi manca perché ho fatto una scelta molto importante e credo di aver fatto la scelta giusta, a Genova si vive divinamente, sono contento della scelta che ho fatto. In questo momento se mi chiedessero di rimanere per altri due o tre anni a Genova, direi di sì perchè sto troppo bene.

A Genova hai ritrovato l’entusiasmo?
Mi è tornata la voglia, l’avevo persa in questi ultimi due-tre anni, non mi allenavo tanto, avevo acquistato un po’ di peso, adesso però ho trovato l’ambiente e le persone giuste, ringrazio Mazzarri perchè mi gestisce bene, mi ascolta su determinate cose, cose su cui in passato ho avuto dei contrasti con alcuni allenatori. Lui è una persona molto brava oltre ad essere un grande allenatore.

Hai avuto problemi nel rapporto con i compagni alla Sampdoria?
Con i compagni alla Samp no, con altri sì.

Segui ancora la Roma?
E’ stata per cinque anni casa mia, mi sento spesso con Amantino Mancini e la seguo sempre. Adesso prenderò un po’ di fischi quando tornerò lì. Avrei dovuto fare una conferenza per dire che andavo via perchè lì quando uno va via ci rimangono sempre male. Poi qualche giornalista ci ha anche ricamato su, visto che non avevo un buon rapporto con la stampa.

Hai scelto tu di andartene dalla Roma?
Tornando indietro, non andrei via, ho fatto un grandissimo errore, ma sicuramente la società ci ha ricamato un pochettino, nel senso che mi hanno promesso alcune cose che poi ad un tratto non c’erano più. E io ho un orgoglio molto forte.

Stiamo parlando di soldi?
Sì, di un po’ di soldi. Non sono venale, tutti quanti pensano ai soldi, quelli che dicono che non pensano ai soldi, dicono sono solo bugie.

Sul rapporto con Totti?
Sono più di due anni che non parlo con lui, abbiamo avuto delle divergenze, ma lui fondamentalmente è un bravissimo ragazzo. Io quando andrò a Roma lo saluterò senza nessun tipo di problema perchè lui oltre ad essere un gradissimo calciatore è una bravissima persona. Gli faccio gli auguri di Buon Natale, a lui, a sua moglie, ai due bambini e alla sua famiglia.

Torneresti al Real Madrid?
La verità? No. Senza l’Italia non riesco a dare il 100%, anche se tutte le persone del mondo pagherebbero per giocare al Real Madrid ma io, ripeto, non tornerei.

In quel caso dovresti imitare anche Schuster?
Perchè? Chi ho imitato? Oltre a fare l’opinionista potrei fare l’imitatore. La voce di Capello non la so fare. Lui lo imito bene, gli altri no perchè non mi va di imitarli.

Capello cosa ti ha detto dopo che ha visto la tua imitazione?
Avevamo già litigato, una delle tante volte. Avevamo già litigato due mesi prima e quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E da lì mi ha messo definitivamente fuori.

Cosa ne pensi di Capello come ct dell’Inghilterra?
Preferirei non parlarne. Il palmares parla dalla sua parte e con la fortuna che ha, può vincere anche lì. E’ vero che ha vinto anche con super squadre, ma ha avuto anche molto fortuna.

Sul Real Madrid di quest’anno. Si sta meglio o peggio senza Capello?
Adesso stanno giocando bene, hanno 25 campioni e chiunque giochi, gioca bene. Faranno bene agli ottavi di Champions e possono arrivare fino in fondo quest’anno, giocano meglio dell’anno scorso, sono più squadra. Sentendo alcuni giocatori del Real, mi dicono che sono più felici quest’anno. L’anno scorso quasi si andava in depressione perchè è un problema essere allenati da quel signore là (Capello).

Ronaldo è molto chiacchierato in questi giorni per via del suo infortunio
Lo sento e mi dispiace molto la sua situazione. Penso che lui sia il  più forte giocatore dopo Maradona degli ultimi 30 anni.

Come mai chi va a giocare a Madrid ingrassa?
A Madrid si mangia e si vive bene.

Sull’Inter e Mancini…
L’Inter è da due anni che ha una grande continuità e penso che questo sia l’anno giusto per vincere in Europa. Tra Manchester Utd e Barcellona preferisco il Barcellona perchè ha il calciatore più forte di tutti, Messi è due gradini sugli altri. Mancini ha dato la mentalità vincente a questa squadra e chiunque va in campo fa bene, l’Inter lo ha dimostrato ieri contro il Psv Eindhoven. Mancini ha fatto molto bene anche se è stato sottovalutato da alcune persone, ha fatto un grande lavoro con l’Inter.

Tra Milan e Inter chi sceglieresti?
Non ho problemi a sbilanciarmi, mi prendo le mie responsabilità. Sono due grandi squadre ma tra le due preferisco l’Inter perchè sono interista e o poi Mancini è un mio estimatore.

Su Ibrahimovic…
Ibra è uno dei più bravi al mondo, non fa differenza se gioca con grandi o piccole squadre.

Cosa ruberesti a Ibrahimovic?
Sicuramente la sua forza fisica, è mostruosa.

Chi preferisci tra Ibra, Cristiano Ronaldo e Fabregas?
Cristiano Ronaldo.

Nel corso della puntata è intervenuto in collegamento telefonico anche l’attaccante della Fiorentina Christian Vieri, amico di Antonio Cassano. I due hanno scherzato così:
Cassano: Quest’anno hai fatto più gol di me, ne hai fatti tre, però non giochi mai, chissà perchè? Ormai sei alla frutta. Sei un giocatore finito.
Vieri: Mi sto preparando per il rush finale

Domenica c’è Sampdoria-Fiorentina…
Cassano: Bobo, tu giochi?
Vieri: Non lo so, vediamo.
Cassano: Sì, sì, quando non si gioca si dice “non lo so”…

Sulla Nazionale…
Vieri: Non lo so, vediamo. Dipende sempre dal campo.
Cassano: Io ci penso perchè sono più giovane di lui. A parte gli scherzi, ho visto che Vieri sta tornando a posto e sta tornando ad essere il giocatore che tutti conosciamo. Non deve dimostrare niente a nessuno. Se fa dieci, quindici partite come si deve non credo che abbia difficoltà a tornare in Nazionale.
Vieri: Antonio è bravo. E’ un pazzo, però è bravo. L’uno-due non te lo fa largo, te lo fa bene. Te lo fa al bacio.

Ultima domanda per Cassano. Esprimi un desiderio?
Sposarmi no. Adesso so che metterò in difficoltà il mio procuratore, ma sono affari suoi. Il mio sogno è tornare a Roma, nella Roma!

 
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Sir Fabio Capello

Post n°1074 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

C'era una volta Don Fabio. Ora Capello diventa Sir, perché gli inglesi già lo chiamano così. Per qualche tabloid è "The Godfather", il padrino, e il nomignolo tanto dice sui luoghi comuni che si portano dietro gli italiani. Ma l'appellativo conta poco e non muta la sostanza: un contratto da ct di due anni e mezzo, con una clausola per il rinnovo, a quattro milioni di sterline l'anno (circa sei milioni di euro). Stando a quanto riporta la BBC, per l'annuncio è questione di ore: potrebbe arrivare già oggi. Capello era in Inghilterra ieri, accompagnato dal figlio Pierfilippo, che cura i suoi interessi. Ha incontrato, pare a Wembley, il direttore generale della Federcalcio locale, Brian Barwick, e il direttore tecnico della federazione, Sir Trevor Brooking. Per non mancare all'appuntamento ha dovuto anche disdire gli impegni con la Rai. "Seconda voce" nelle partite della Nazionale e anche in quelle di Champions League, Capello avrebbe dovuto essere all'Olimpico per Roma-Manchester United. Così non è stato, complice un permesso chiesto e ottenuto per traslocare da Madrid a Milano. E in effetti in mattinata il tecnico era in Spagna, per svuotare il mega appartamento accanto allo stadio Bernabeu. I cronisti inglesi l'hanno seguito anche lì, solo per augurargli buona fortuna. «Grazie, ma non posso dire nulla», la replica garbata.

In Inghilterra, intanto, gli amanti del pallone si preparano ad accogliere ufficialmente il secondo allenatore "straniero" della storia della nazionale. Il primo era stato lo svedese Eriksson, sette anni fa. Ora Capello, l'italiano. Entrambi hanno vissuto l'emozione della Serie A, entrambi hanno guidato la Roma. «Ho il piacere di dire - le parole del direttore della comunicazione della FA, Adrian Bevington - che il colloquio è stato estremamente positivo e senza problemi. Fabio è tornato in Italia per onorare un precedente impegno, ma riparleremo a breve». «Sin dal 2000 lui pensava alla panchina dell'Inghilterra - rivela al Daily Express Franco Baldini, ex collaboratore del tecnico di Pieris - Era in contatto con la federazione, ma i tempi non erano ancora maturi». Oggi lo sono. Oggi Capello è «the right man», l'uomo giusto. Ne è convinto anche Frank Lampard, centrocampista del Chelsea e punto fermo della nazionale inglese: «Ha dimostrato quello che sa fare vincendo tantissimo. Ha la personalità giusta per guidarci». E pazienza se non sarà calcio spettacolo, perché, dopo la nefasta era McClaren, gli inglesi vogliono solo vincere. «Anche tutte le partite 1-0», si legge su qualche giornale. «Capello pensa solo a trionfare - spiega Ruud Gullit, con lui al Milan - Non gioca per regalare spettacolo».

Capitolo a parte sullo staff che affiancherà il nuovo ct. In Inghilterra le previsioni si sprecano. Ecco allora qualche nome. Si parte da Alan Shearer, ex di Southampton, Blackburn e Newcastle. Poi, Stuart Pearce, attuale tecnico dell'Under 21 inglese, e Tony Adams, una vita all'Arsenal e oggi secondo di Redknapp sulla panchina del Portsmouth. Infine, Gianfranco Zola, che l'Inghilterra la conosce bene, vista la sua esperienza nel Chelsea dal 1996 al 2003. Non ci sarà invece Franco Baldini, vicino al West Ham.

 
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Ferrari firma oggi, Feindouno si offre

Post n°1073 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Oggi è il giorno di Matteo Ferrari. Oggi si saprà se il difensore giallorosso prolungherà il suo contratto, in scadenza il prossimo 30 giugno, o se sarà rottura. Il procuratore del giocatore, Gianni Corci, è arrivato ieri nella capitale e ha assistito alla gara col Manchester dalla Tribuna d'onore dello stadio Olimpico, a poche file di distanza dall'amministratore delegato Rosella Sensi e da Daniele Pradè. Poche parole, saluti di circostanza e la conferma per l'appuntamento vero, che ci sarà oggi pomeriggio. La Roma dovrà dare una risposta alla richiesta fatta qualche giorno fa da Corci direttamente all'amministratore delegato romanista: la società si è presa alcuni giorni di tempo e oggi farà una controposta, che sarà definitiva. Nel senso che o si arriva ad un accordo, e in questo caso la firma potrebbe arrivare anche oggi, oppure il giocatore potrà ritenersi libero di firmare con chiunque dal primo febbraio. Soluzione, questa, che la Roma non si augura. Innanzitutto perché Ferrari è stimato da Spalletti, che lo reputa un titolare al pari di Mexes e Juan, e poi perché dal punto di vista economico perderlo a parametro zero non sarebbe un'operazione brillante. Si lavora, ovviamente, sulle cifre ma anche sulla durata. La Roma vorrebbe offrire 4 anni, il giocatore ne vuole 3. Sull'ingaggio le parti sembrano molto più vicine di quanto non lo fossero qualche tempo fa. Attualmente Ferrari guadagna 1 milione e 780 mila euro netti a stagione: la prima offerta della società era inferiore allo stipendio attuale. Il giocatore ha chiesto un ritocco verso l'alto, con la possibilità però di inserire nel contratto dei premi a rendimento, operazione che la Roma ha fatto già con Mexes, Juan e Cicinho ad esempio. E' su queste basi che si dovrebbe trovare l'accordo.

Una volta sistemata la questione Ferrari, la Roma si dedicherà agli altri contratti in sospeso. Quello più facile dovrebbe essere quello di Matteo Brighi. L'ex centrocampista del Chievo dovrebbe firmare il prolungamento fino al 2011 durante la sosta natalizia del campionato. L'accordo è stato trovato nelle scorse settimane, adesso bisogna solo mettere tutto nero su bianco.

La situazione più difficile riguarda Mancini. Il brasiliano deve dare una risposta alla proposta fatta dalla società, ma il suo futuro sembra sempre più lontano da Roma. A tal punto che già si cominciano a fare i nomi dei suoi possibili sostituti. Oltre ai soliti noti un nome nuovo, che in realtà tanto nuovo non è, è quello di Pascal Feindouno. Ieri il suo procuratore, Fabrizio Ferrari, è intervenuto a Teleradiostereo. «Se la Roma cerca un erede di Mancini, Feindouno fa al suo caso, è un talento straordinario. La scorsa stagione la Roma mi cercò per avere notizie sul calciatore. Avevo dato la nostra disponibilità a trattare, ma poi non se ne fece nulla».

 
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Esposito: "Mi dispiace per i fischi"

Post n°1072 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Doveva essere la gara del grande rilancio per Mauro Esposito, dovrà aspettare ancora: titolare per la prima volta in maglia giallorossa, non è riuscito a incidere, prendendosi pure qualche fischio quando ha lasciato il campo (insieme a Barusso, dando spazio a Vucinic e Giuly) poco dopo il quarto d'ora della ripresa. «Io cerco di dare il massimo - ha dichiarato l'esterno di Torre del Greco nel dopo partita - mi manca soltanto di giocare con più continuità. Ora, però, sto trovando più spazio e sono contento. Metto il massimo impegno per questa maglia, perché ci tengo a dimostare il mio valore. Più avanti darò ancor di più il mio contributo, sono sicuro». Ci aveva provato già nel confronto di andata, all'Old Trafford, ma la sua conclusione da buona posizione era finita sul fondo, ieri non gli è andata meglio: sull'azione avviata da Cicinho, rifinita da Totti e conclusa da Mancini con quel tiro finito sull'incrocio dei pali si è trovato il pallone sulla testa, ma ha mancato il bersaglio da due passi, protestando per una spinta che gli ha impedito di trovare il primo gol in maglia giallorossa «Se quel pallone fosse entrato sarebbe stato diverso, non sono stato fortunato». Anche perchè il Manchester aveva segnato solamente da quattro minuti, e se il pareggio fosse arrivato subito probabilmente sarebbe partita prima anche la bella reazione della Roma che nel finale per poco non portava al gol del 2-1. «Se facevo quel gol la prestazione sarebbe stata valutata diversamente. I fischi? Non fanno piacere. Posso fare di più, è la prima gara che giocavo dall'inizio».

 
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Antunes in estasi: "Sono senza parole!"

Post n°1071 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Compirà ventun'anni il 4 gennaio, ma la personalità c'è e impressiona. Per Vitorino Antunes, gioiellino portoghese, non poteva esserci esordio migliore. La ribalta è quella internazionale, l'avversario incute quantomeno timore reverenziale. Eppure lui non si lascia impaurire. Gioca novanta minuti e mostra quello che è: un talento. «Sono felice - dice nel suo primo post partita a Roma da protagonista - Sono senza parole. L'esperienza nella nazionale portoghese mi ha aiutato. Ora devo continuare a lavorare. E spero di continuare così». Sulle spalle il numero 15: non se l'è trovato per caso, ma l'ha scelto, perché «è speciale». Chissà, anche questo avrà pesato. Fatto sta che dagli spalti, per un giocatore ancora poco conosciuto, arrivano soltanto applausi. All'inizio sono di incoraggiamento; poi diventano elogi, simbolo di un apprezzamento che ai più pareva quasi scontato. «I tifosi sono bravi - dice lui, con un insolito mix di italiano e portoghese - Sono felice anche per loro». E felice, felicissimo, è pure Spalletti, che "si coccola" la sua sorpresa pre natalizia. Dice, già prima della partita, che Antunes «ha un gran piede sinistro e calcia da tutte le parti», ma che «deve migliorare nella fase difensiva». Preannuncia persino una sua prossima convocazione nella nazionale maggiore portoghese, guidata da Scolari. Salto quasi obbligato per un giocatore che è punto fermo della selezione Under 21.
Da un sorriso all'altro, da Antunes a Barusso. Il ghanese fa il suo esordio dal primo minuto, gioca 62 minuti e in un paio di occasioni cerca anche il gol: ci prova prima su punizione, poi sfodera il tiro da fuori, pura potenza. I tifosi sono con lui. E i cori lo dimostrano. «Ci siamo mangiati qualche gol - commenta Ahmed a fine partita, sulla Rai - ma a me va benissimo così. Sono contento, perché avevo tanta voglia di giocare, e sono soddisfatto della mia prestazione. Certo, in alcune cose devo ancora migliorare. Il tiro, però, è una mia dote». Poi gli mostrano l'entrata su Evans, che gli è costata il cartellino giallo: «Non era mia intenzione far male. Sono andato in scivolata, lui è arrivato prima di me e l'ho colpito. Ho chiesto subito scusa, perché so cosa si prova a subire certi falli. Ci sono rimasto male, davvero».
Tra i due esordienti, ecco anche il giocatore esperto. Per Matteo Ferrari maglia da titolare e 90 minuti al fianco di Mexes. «Abbiamo dimostrato di saper giocare a grandi livelli - commenta il difensore a fine partita - Ora spero in un sorteggio fortunato, anche se affrontare il Barcellona mi piacerebbe: è una sfida affascinante». Non solo Champions, però. Domenica ricomincia la rincorsa all'Inter, non senza rammarico per il recente pareggio a Livorno: «I nerazzurri stanno andando fortissimo. In Toscana abbiamo perso due punti, ma ce la possiamo giocare fino in fondo. Gli arbitri? Per me Rizzoli ha fatto valutazioni un po' così e così. Su di me c'era un fallo molto evidente. Però non voglio attaccarmi a queste cose». Chiusura sulla Coppa Italia. L'avventura della Roma campione inizia mercoledì a Torino. L'obiettivo è scontato: «Difendere il titolo».

 
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Rosella Sensi: "Il mister ha avuto ragione"

Post n°1070 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Rosella Sensi avrebbe voluto vendicare il 7-1, ma alla fine si accontenta del pari: «La squadra ha espresso un buon gioco: siamo un grande organico con un grande allenatore. Abbiamo dimostrato di essere all'altezza del Manchester». Spalletti, che alla vigilia aveva dichiarato di aver forse dato troppo spazio a Mancini, gode sempre della stima dell'ad giallorosso: «Il mister non fa mai niente a caso, ha stimolato Mancini e ha avuto ragione. Con Mancini non esiste alcun caso». Le cosiddette seconde linee si sono dimostrate all'altezza: «Quelli chiamati in causa hanno dato tutto in campo e qualcuno è stato anche una bella sorpresa. Era già nella nostra testa quando abbiamo costruito questa rosa di giocatori da mettere a disposizione di Spalletti. Mi dispiace per i fischi a Esposito, uno come lui non se li merita». Anche la prova di Totti ha soddisfatto l'ad della Roma: «L'ho visto in netto miglioramento, ma sappiamo tutti che non è al massimo delle sue potenzialità. Ancora un po' di pazienza e avremo di nuovo il Totti di sempre». Sul sorteggio di Champions la Sensi non si sbilancia «Sono tutte squadre difficili, non è semplice avere una preferenza», e la testa è già all'impegno di domenica con il Torino: «Come sempre si pensa alla prossima partita .Questa è la mentalità della Roma. La rimonta sull'Inter è difficile, ma non impossibile. Siamo una squadra competitiva e lo dimostreremo fino alla fine, cercando di non perdere il passo». E guai a parlare di un complotto arbitrale per fermare la corsa della Roma: «Non parlatemi di questo. Non esiste un complotto nei nostri confronti». Poi una battuta sul processo di Napoli: «La Roma come società quotata ha il diritto di costituirsi parte civile. Poi deciderà il giudice», e un «auguri» a Fabio Capello.

 
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Spalletti: "Bravo Mancini!"

Post n°1069 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Sorridente e rilassato. Si presenta così Luciano Spalletti a fine partita. La gara col Manchester d'altronde non presentava delle tensioni particolari, con la qualificazione già in cassaforte, ma la Roma non poteva rischiare brutte figure.
Il pareggio è stato un risultato giusto?
«E' stata una partita un po' rugginosa sotto l'aspetto dello sviluppo e della velocità, sia da parte nostra sia da parte loro. Situazioni per fare gol ne avevamo avute prima noi, poi loro sono abituati a questo tipo di situazioni, di palla inattiva nei duelli aerei e sono andati in gol. Secondo me nel primo tempo quelli che ho messo in campo hanno subito un po' l'impatto della partita, della Champions».
Il ritmo basso ha favorito la Roma o il Manchester
«Sotto l'aspetto della tranquillità ha giovato a tutti e due perché non c'era l'assillo del risultato, anche se nel secondo tempo il ritmo della gara si è alzata».
Le strigliate non fanno male, Mancini ha risposto bene.
«Stasera Mancini ha fatto un bel gol, però nel primo tempo aveva avuto altre possibilità. E' stato anche un po' sfortunato soprattutto in alcune conclusioni nel primo tempo, però si vede che lui ha questi guizzi importanti che possono sempre dare degli impulsi fondamentali alla partita. Io a lui di fiducia gliene do più di tutti, viste le partite che gli ho fatto giocare. Poi lo devo stimolare perché le possibilità che ha Amantino le conosco molto meglio di chi lo vede da fuori. Lui può dare un contributo importante alla squadra, adesso però non rimettetemelo in credito».
Totti teme il Barcellona e il Chelsea, lei chi teme?
«Vorrei evitare il Chelsea e il Barcellona, e anche qualche altra. Sono grandissime squadre, con qualità individuali al di sopra della media. Anche lo scorso anno quando ci è capitato il Lione c'erano perplessità poi abbiamo fatto una grandissima partita. Noi abbiamo possibilità e bisogna andare dritti per la nostra strada. Quando siamo a questo livello è sempre difficile, c'è sempre il rischio di fare brutta figura. Accetterò con grande tranquillità il sorteggio e sono convinto che i miei ragazzi, come è già successo e come hanno fatto vedere in questo girone di qualificazione, riusciranno a comportarsi bene».
Contro Manchester c'erano un paio di rigori per la Roma.
«Non ci sono complotti, non scherziamo. Sono errori che possono starci».
In campionato però la Roma ha perso tanti punti per errori arbitrali. L'Inter è la nuova Juventus?
«Noi vogliamo rendere la vita difficile all'Inter in campionato. Lo dicono i miei giocatori e io ci credo. Per quanto riguarda le altre cose, non sono in grado io di esprimere un giudizio, faccio già fatica a fare il mio lavoro».
Antunes è stato la rivelazione della serata.
«Molto bene. Ha fatto benissimo, è quello che ha risentito meno dell'impatto emotivo. Ha fatto vedere poco il suo straordinario piede».
Vucinic dietro a Totti
«Le possiamo fare tuttte le soluzioni offensive. A Mirko ho chiesto di alternarsi con Francesco, poi lui è bravissimo a trovare spazio a partire dall'esterno. E' partito da sinistra e da destra».

 
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Una bella Roma pareggia 1-1 con i Reds Devils

Post n°1068 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

La Roma pareggia ancora 1-1. Ma stavolta il risultato ha una sapore molto più dolce rispetto a quello di Livorno, ultima uscita di campionato. I giallorossi impattano con il Manchester United, che si presenta all'Olimpico in formazione rimaneggiata, ma sotto sotto spera di poter concludere il girone di Champions a punteggio pieno. Va anche in vantaggio con il baby Piquè, ma poi la Roma si sveglia, reagisce e trova un meritato pareggio. La firma è importante: gol di Mancini. Proprio il brasiliano, cui Spalletti non le aveva mandate a dire: "Forse l'ho fatto giocare troppo" aveva detto ieri il tecnico toscano. E l'esterno offensivo della Roma ha recepito il messaggio colpendo una traversa nel primo tempo e segnando con un calibrato interno destro nella ripresa. Nel finale la Roma sfiora anche il successo grazie agli innesti di Vucinic e Giuly, ma il montenegrino colpisce un palo, e finisce così 1-1. Frutto di una prestazione positiva che dà morale in vista della trasferta di Torino (con i granata) e di un sorteggio di Champions (venerdì 21) che si preannuncia pericoloso, con tanti squadroni arrivati primi nel loro girone e che potrebbero incrociarsi con i giallorossi, secondi nel gruppo F. La Roma infatti troverà una tra Real Madrid, Barça, Siviglia, Porto e Chelsea.

Nel primo tempo la Roma sembra la bella addormentata. Il Manchester ha lasciato fuori la difesa titolare e Cristiano Ronaldo, ma quelli che scendono in campo ci tengono a fare bella figura. E così nei primi 10' sembra che il Manchester abbia bisogno di questi tre punti, nemmeno ci fosse in palio la qualificazione, o il primo posto nel girone. Poi la Roma entra in partita, e Totti segna, ma era in fuorigioco sul rilancio lungo di Mexes. È comunque il Manchester a farsi più pericoloso con un colpo di testa del jolly tattico O'Shea, stasera a sinistra, sul lancio di Rooney: è bravo Doni a deviare sopra la traversa. Proprio di testa arriva il vantaggio dei Red Devils. Lo segna il giovane difensore centrale Piquè su angolo da sinistra calciato dal funambolo Nani. La Roma si sveglia, Mancini colpisce una traversa di sinistro su assist di Totti, ed Esposito - dopo l'errore gol di Old Trafford - concede il bis non richiesto spedendo alto di testa la successiva palla vagante a porta vuota. L'ex Cagliari aveva già mancato una ghiotta occasione, ancora di testa, non proprio la specialità della casa, su perfetto cross di Cicinho. Nel finale di tempo Mancini impegna ancora Kuszcak, il vice Van der Sar, su bel centro di Antunes, piacevole rivelazione sulla fascia sinistra ed autore di una prova bellissima. Insomma, ora la Roma c'è, ma va all'intervallo sullo 0-1.

Nella ripresa Spalletti inserisce De Rossi, e "alza" Pizarro sulla linea dei trequartisti dietro Totti. La prima occasione è per gli ospiti. Mischia in area giallorossa su angolo, Doni è provvidenziale e alza sopra la traversa. La Roma replica con un destro violento da fuori area di Barusso, appena largo. È l'ultima occasione per il centrocampista ex Rimini, sostituito da Giuly. Entra anche Vucinic, per Esposito. Poi Rooney inventa per Saha, Doni in uscita intercetta il sinistro del francese.

Il gol del pareggio lo trova Mancini con un delizioso interno destro piazzato sul secondo palo sul passaggio di Vucinic. La Roma insiste. Ora crede nella vittoria. E con qualche titolare in più gioca anche bene. Entra in partita anche il pubblico. Ora le occasioni si sprecano. Vucinic colpisce un palo con un gran guizzo, e allo scadere si divora il 2-1 con un sinistro altissimo da sottomisura. Ma anche il Manchester in contropiede spreca una grande occasione con Nani, che sbaglia il pallonett solo davanti a Doni. Insomma è 1-1, al termine di un secondo tempo divertente.
 
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Almeno il Liverpool non lo possiamo beccare!

Post n°1067 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Almeno non ci toccherà il Liverpool. Sarà un sorteggio da far venire la tremarella quello del 21 dicembre a Nyon. Per il momento nell'urna da cui la Roma pescherà la sua avversaria negli ottavi di Champions League c'è quasi tutto il gotha del calcio europeo. Oltre alle milanesi e al Manchester (che non potremo incontrare perché sono vietati incroci tra squadre dello stesso paese e tra due squadre che già si sono sfidate nella prima fase) ci sono Barcellona, Chelsea e Real Madrid, con le Merengues che hanno staccato il pass ieri sera battendo nettamente la Lazio. E poi? E poi c'è la speranza chiamata Porto, che in attesa di vedere cosa accadrà stasera tra Arsenal e Siviglia, appare come la più debole delle possibili avversarie. I portoghesi ieri hanno vinto pur soffrendo per un'ora contro il Besiktas. Due a zero il risultato finale, quanto basta per tenere dietro uno scatenato Liverpool che fino a poche settimane fa sembrava spacciato, fuori da qualsiasi possibilità di recupero, e che invece ha tritato tutte le avversarie nel "girone di ritorno".

I Reds ieri erano attesi da un match niente affatto agevole, al Velodrome, contro un Marsiglia che era a pari punti. A Gerrard e compagni serviva solo la vittoria (con un pareggio sarebbero passati i francesi in virtù del successo per 1-0 ad Anfield), e vittoria è stata. Addirittura un trionfo. Tutto deciso già dopo 45' minuti con i gol di Gerrard su rigore (anche un po' fortunoso con una ribattuta dopo la respinta del portiere) e Fernando Torres. Ma anche la ripresa è stata tutta colorata di rosso, con le reti di Kuyt e di Babel allo scadere. Romanisti col fiato sospeso fino alla metà della ripresa perché il Porto non chiudeva la sua partita, poi il sospiro di sollievo regalato dalla rete di Quaresma per il 2-0 che di fatto ha chiuso i giochi. Agli ottavi sarà dura, ma almeno niente Anfield.

L'altra speranza poteva arrivare dal gruppo C, quello della Lazio. In teoria, se il Real si fosse fatto fermare sul pareggio dai biancocelesti, l'Olympiacos avrebbe potuto conquistare il primo posto. Sarebbe stata senza dubbio l'avversaria che tutti avrebbero voluto "pescare". Ma l'ipotesi ha retto 13 minuti, giusto il tempo che è servito a Julio Baptista per togliere qualsiasi velleità agli avversari. Poco male, perché se da una parte c'era una possibilità su cinque di trovare una rivale "facile", dall'altra ci sarebbe stata la qualificazione alla Coppa Uefa della Lazio, che invece ora dice addio mestamente all'Europa. Nel girone B, bella vittoria dello Schalke, che batte il Rosenborg, lo scavalca, e passa come seconda dietro al Chelsea. Ma questo ai romanisti importa poco. La buona notizia di ieri è arrivata dal Porto. Vittoria e Liverpool secondo. È già qualcosa.

 
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Ferrari, oggi l'accordo e domani la firma?

Post n°1066 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Oggi è il giorno di Matteo Ferrari. Non solo perché il difensore giallorosso giocherà titolare contro il Manchester, ma soprattutto perché in tribuna allo stadio Olimpico ci sarà il suo procuratore Gianni Corci, che verrà a discutere con la società il rinnovo del contratto, in scadenza il prossimo 30 giugno. L'incontro di questa sera sarà comunque decisivo, nel senso che o si arriverà a un accordo e quindi al prolungamento, oppure la rottura sarà definitiva e Ferrari potrà svincolarsi a parametro zero e firmare dal prossimo primo febbraio con chiunque. Se invece le parti dovessero arrivare a un'intesa, la firma sul nuovo contratto potrebbe arrivare già domani.

I segnali sono comunque positivi. Le parti, insomma, sono molto più vicine rispetto a quanto non lo fossero qualche settimana fa. Il giocatore aveva manifestato durante la trasferta di Champions a Kiev tutto il suo malumore per un'offerta da lui ritenuta inadeguata. Da quel giorno ci sono stati dei segnali di avvicinamento e oggi il procuratore di Ferrari, che guadagna attualmente un milione e settecentomila euro netti a stagione, dovrebbe trovare un accordo con la società. L'alleato numero uno di Ferrari è proprio Spalletti. Il tecnico, che lo stima e lo considera un titolare al pari di Mexes e Juan. Ieri in conferenza stampa il tecnico ha parlato del momento complicato che sta attraversando il giocatore dopo la non bella prestazione di Livorno. «Matteo - le sue parole - sta bene si sta allenando molto bene perché è un professionista serio. Quando sbaglia lo sa da solo, si dispiace e viene ad allenarsi con il morale di conseguenza di chi ha fatto un errore».

 
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Mancini è sempre più solo

Post n°1065 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Spalletti lo scarica: «L'ho fatto giocare pure troppo. Cicinho è un buon acquisto»

Mancini e Cicinho. Ovvero, due brasiliani tristi a Roma. Per motivi diversi, con prospettive diverse, ma pur sempre tristi. Da una parte c'è Amantino. Contratto in scadenza, un'offerta da parte della Roma di 2.5 milioni (più i premi) che lui vorrebbe accettare ma il suo agente lo spinge verso altri lidi, più ricchi per entrambi. Lo vuole l'Inter, già da gennaio nonostante le smentite di rito di Moratti e Branca, ma anche il Bayern e il Liverpool che potrebbero prenderlo a fine anno sfruttando una clausola Fifa. Scaricato dai tifosi, che gli contestano uno scarso attaccamento alla maglia e un rendimento non all'altezza del suo valore, da ieri sembra aver perso anche quello che, nonostante le 54 sostituzioni in 3 anni, era il suo principale alleato. E cioè Luciano Spalletti. Il tecnico, che quando si presentò a Trigoria disse che in caso di cessione del brasiliano avrebbe rigirato le scrivanie, ieri ha avuto parole durissime nei confronti di Amantino. «Secondo me sta rendendo al di sotto delle sue possibilità. In passato ha dimostrato che può fare molto di più. Si allude sempre alle tante sostituzioni, ma sono fatte quasi sempre negli ultimi cinque minuti della partita. A mio modo di vedere, se c'è un errore, questo è legato a quante volte l'ho fatto giocare. Secondo me l'ho fatto giocare troppo». Ma non solo. Alcuni comportamenti del brasiliano non sono piaciuti a Spalletti, che ha (giustamente) a cuore soprattutto il bene comune e non quello dei singoli. E pretende lo stesso dai suoi calciatori. «E' la prestazione che conta, il risultato della partita. Il contributo che si riesce a dare alla squadra, non quanti minuti sta in campo. E' chiaro che se uno legge i giornali, vede ripetuto il fatto che è stato sostituito e si fa coinvolgere da certi numeri e da certi modi di analizzare la partita, a mio modo di vedere sbaglia. Poi, per quanto riguarda le sue espressioni quando viene sostituito, bisogna mettere a posto anche quelle. Perché altrimenti si può fare altrettanto...». Se non si tratta di rottura definitiva, poco ci manca. Una rottura che precede solo di poco quella che ci sarà anche con la società, quando Mancini riferirà alla dottoressa Sensi che non ha intenzione di accettare l'offerta di rinnovo proposta dalla Roma. Quel giorno, Mancini finirà sul mercato.

La stessa cosa non accadrà a Cicero Joao de Cezare. Anche Cicinho, come Mancini, è triste, ma la sua storia con la Roma è ancora agli inizi, è una storia tutta da scrivere. Il brasiliano è triste perché finora ha giocato poco. E' arrivato in estate dal Real Madrid come l'acquisto più costoso degli ultimi anni, ad aspettarlo c'erano più tifosi di quando arrivò Falcao. Pensava di trovare più spazio e invece finora è stato sacrificato. Stasera giocherà titolare, come il 2 ottobre a Manchester, e Spalletti per lui ha avuto solo parole buone. «Cicinho sta facendo quello che deve fare, ha giocato poco perchè i compagni di reparto si sono comportati bene. Quando è entrato si è fatto trovare sempre pronto, può capitare a un calciatore di passare un periodo non facile come questo che sta attraversando lui. Sono convinto comunque che la Roma ha fatto un buon acquisto». Il suo futuro, insomma, sarà con la Roma, almeno per i prossimi cinque anni.

 
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Esposito: "Devo rifarmi"

Post n°1064 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

La partita che non conta nulla per lui sarà la più importante dell'anno: non ha giocato titolare neppure una volta fino a questo momento Mauro Esposito, e il fotogramma dei suoi primi mesi in maglia giallorossa lo ritrae con le mani nei capelli, occhi chiusi e bocca aperta per urlare la sua rabbia subito dopo aver sbagliato il gol del pareggio sul campo del Manchester, che avrebbe potuto cambiare dall'oggi al domani la sua avventura in maglia giallorossa. «Sono stato male per qualche giorno - ha raccontato ieri pomeriggio in conferenza stampa - poi ho cercato di non pensarci più e andare avanti. E farmi trovare pronto. Adesso sto anche meglio, anche perché sto giocando un po' di più». Non molto: fino a questo momento ha raccolto solamente quattro presenze nelle prime quindici giornate, tutte da subentrato, e per pochi minuti: domenica scorsa ha superato per la prima volta il quarto d'ora, subentrando a metà ripresa a Totti, ma non è riuscito a incidere. In Champions League ha giocato qualche minuto in più: 65' contro 46', grazie soprattutto al secondo tempo di Kiev, la volta in cui è rimasto in campo di più. Almeno fino a questa sera: la sua presenza al fianco di Spalletti nella conferenza stampa della vigilia valeva come un'investitura, specialmente nel giorno in cui Vucinic, un altro che ha bisogno di giocare per tornare quello che era, difficilmente farà più di uno spezzone di partita, visto che è l'unico diffidato della squadra, e con un giallo in una partita in cui la Roma non si gioca nulla salterebbe l'andata degli ottavi di finale. «Più gioco e più miglioro a livello fisico. Mi manca solo lo scatto di prima... Certo non è facile quando giochi poco, ma lo sapevo da quando sono arrivato. Ho fatto tanto per arrivare qui e non penso minimamente ad andare via. Credo nelle mie qualità e penso di potermi giocare le mie carte a Roma».

Fino a questo momento non ci è riuscito, ma la società giallorossa punta ancora su di lui: quando è stato acquistato era reduce da un grave infortunio, rottura del crociato anteriore, e proprio per questo la sua comproprietà era stata valutata solamente due milioni, nonostante le dodici convocazioni (con sei presenze) in Nazionale. Un investimento non a breve termine, oggi si proseguirà sul programma di recupero, in una gara piuttosto facile, visto l'ampio turn-over attuato da Alex Ferguson. «Anche se molti giocatori importanti non ci saranno, il Manchester è comunque una delle squadre più importanti al mondo, giocarci contro è sempre stimolante». Sperando che sia anche utile per il suo rilancio.

 
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Stasera il Capitano batterà un altro record

Post n°1063 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Francesco stanotte scenderà in campo per la 64esima volta nelle coppe internazionali: raggiunto Aldair in testa alla nostra storia. La prima volta col Neuchatel, 12 anni fa. Il primo gol contro l'Aalst. La leggenda nella rete vittoria al Bernabeu, gli applausi del Mestalla, i quarti di finale dopo il colpo di testa a Lione: come ai tempi di Falçao.

Nella storia, sempre di più. Stasera Francesco Totti stabilirà l'ennesimo record della sua vita giallorossa. Stasera il Capitano scenderà in campo per la sessantaquattresima volta in una gara europea (finora ha giocato 33 partite in Champions più 30 in Coppa Uefa), raggiungendo nientepopodimenoche Pluto Aldair in vetta alla classifica dei giallorossi più presenti in Europa di tutti i tempi. Un primato, quello del Capitano, non riconosciuto però dalla Uefa, che ha cancellato dai suoi almanacchi Roma-Dinamo Kiev del 15 settembre 2004. La gara della monetina a Frisk, assegnata a tavolino alla formazione ucraina, per la Uefa non si è mai giocata.

Quisquilie, direbbe Totò, perché fortunatamente Francesco ha davanti a sé una carriera ancora lunga e la Roma di oggi è una realtà anche in Europa e non solo in Italia. Per cui non sarà una partita ad impedirgli di raggiungere questo ennesimo record. E' significativo però che Francesco scriva questa nuova pagina di storia romanista proprio stasera, proprio contro il Manchester. E' vero che non ci sono in palio né la qualificazione agli ottavi né il primo posto nel girone, ma c'è una ferita da vendicare. Il 7-1 dello scorso anno non si può dimenticare e Francesco ha voluto esserci a tutti i costi, mettendosi alle spalle anche un fastidioso virus intestinale che lo ha colpito dopo la trasferta di Livorno. Stasera, quindi, sarà regolarmente al suo posto. Come sempre, fascia da capitano al braccio. E proverà a fargli male al Manchester, cercando di aumentare anche il suo bottino di gol europei, che oggi è di 22. Compreso quello di Leverkusen nella Champions del 2004/2005 che per la Uefa, sempre lei, è un autogol di Berbatov.

Il primo risale alla stagione '95-'96, Coppa Uefa. Era la Roma di Mazzone, di Giannini e Balbo, e di Aldair. Presto sarebbe diventata la Roma di Totti. Il 17 ottobre allo stadio Olimpico i giallorossi superarono per 4-0 i belgi dell'Aalst. Totti, che aveva fatto il suo esordio in Europa il 12 settembre a Neuchatel, entrò al posto di Branca e dopo un quarto d'ora realizzò il suo primo capolavoro mettendo a sedere tutta la difesa dei belgi e segnando il suo primo gol europeo. Non si è più fermato!

Ha giocato e segnato nei maggiori stadi d'Europa. Dal Bernabeu, al Mestalla, a Higbury, passando per Lione. Perle che vale la pena ricordare e che rimarranno nella storia. Certamente è rimasto nella storia il suo gol al Real Madrid, il 30 ottobre del 2002. Un gol che permise alla Roma di espugnare, oltre trenta anni dopo l'Inter e la Juventus (le uniche italiane a riuscirci), il Bernabeu. Un gol che ammutolì uno stadio intero, un'impresa autentica se è vero che da quel giorno solo l'Arsenal è riuscito a espugnare la casa delle merengues in Champions. Il Real è una delle vittime preferite di Francesco, che gli ha segnato tre volte in tre occasioni diverse, ma le spagnole in genere gli portano fortuna. Nella storia anche la doppietta al Mestalla datata 26 febbraio 2003. Fino a quel giorno il Valencia non aveva mai perso in casa nelle coppe europee.

Gol storici. Pesanti. Come quello allo Shakhtar, gara d'esordio della scorsa Champions. Il primo di sinistro, dopo il terribile infortunio alla caviglia contro l'Empoli. O come quello al Gerland di Lione, che ha qualificato per la prima volta dopo Falçao la Roma ai quarti di finale di Champions. Momenti brutti? Pochi. La rissa col Galatasaray del 2002 che gli è costata due turni di squalifica l'anno dopo e qualche eliminazione prematura nell'era Capello. Per il resto la storia europea di Totti è fatta solo di ricordi piacevoli e di imprese. Una storia che ha ancora tante pagine bianche, in attesa di essere scritte. Magari già da questa sera.

 
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Spalletti: "Credo di aver fatto giocare troppo Mancini"

Post n°1062 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Spalletti nella conferenza stampa di Trigoria: "Mancini credo di averlo fatto giocare troppo. Sta rendendo al di sotto delle sue possibilità, può dare molto di più. Ci sono dei momenti in cui non si riesce ad esprimere tutta la propria forza, bisogna viverli e fare più attenzione a quello che si vuole fare in campo e nella testa. Cicinho ha giocato poco perchè gli altri compagni di reparto stanno facendo bene: in una rosa così ampia, può capitare di rimanere fuori per un pò. Dopo averlo conosciuto, sono ancor più convinto che la Roma abbia fatto un buon acquisto. Ha chiesto di andare a via a gennaio? Non mi risulta, lui resta qui".

Siete già qualificati, che comportamento si aspetta dai ragazzi?
"La Roma è forte nella testa, ma anche il Manchester è una squadra importante, non posso non emozionarmi. Vorrei, poi, far dimenticare il 7-1".

Roma-arbitri, un rapporto difficile, almeno ultimamente, che ne pensa?
"Escludo qualsiasi tipo di complotto, gli errori capitano a tutti. vanno accettati".

Mancini: quanto sta rendendo?
"Credo di averlo fatto giocare troppo. Sta rendendo al di sotto delle sue possibilità, può dare molto di più. Ci sono dei momenti in cui non si riesce ad esprimere tutta la propria forza, bisogna viverli e fare più attenzione a quello che si vuole fare in campo e nella testa. Noi abbiamo comunque molta fiducia in lui. Credo di averlo lasciato fuori per scelta tecnica giusto una volta, per il resto l'ho sempre schierato titolare. Se c'è un errore è che l'ho fatto giocare troppo. Quando viene sostituito, poi, fa certe facce... Bisognerebbe mettere a posto questa cosa qui".

Cicinho, si aspettava di più da lui?
"Ha giocato poco perchè gli altri compagni di reparto stanno facendo bene: in una rosa così ampia, può capitare di rimanere fuori per un pò. Dopo averlo conosciuto, sono ancor più convinto che la Roma abbia fatto un buon acquisto. Ha chiesto di andare a via a gennaio? Non mi risulta, lui resta qui".

La Roma è intenzionata a diventare parte lesa nel processo Moggi-Giraudo, lei è d'accordo?
"Non so nulla di tutto ciò".

Che ne pensa di Capello come C.T. della nazionale inglese?
"Non so che dire sull'argomento".

E' meglio giocare con o senza pressione?
Non avendo pressioni domani potremo giocare al meglio".

Che ne pensa degli scontri all'Olimpico dello scorso marzo?
Bisogna comportarsi meglio, ma non so chi abbia determinato gli scontri".

Le dispiace non affrontare un Manchester al completo?
"Se vediamo la rosa del Manchester quelli di domani sono comunque giocatori di grandissimo livello. e sono quelli che prenderanno il posto di qualcuno che è già fine carriera".

Cosa ne pensa di Cristiano Ronaldo e delle sue esternazioni dopo la gara del 7-1?
"Inutile prestare troppa attenzione a Ronaldo, dobbiamo essere una squadra matura. Dobbiamo solo lottare per annullare il brutto ricordo di quel 7-1".

Sarà una Roma grintosa quella di domani?
"Se non riusciamo a trovare le motivazioni in una serata come questa, vuol dire che non abbiamo capito niente», dice l'allenatore giallorosso. Incontriamo una squadra che ha vinto tutto a livello mondiale: se non avessimo motivazioni, vorrebbe dire che non abbiamo ancora il carattere per lottare per il primato. Se facciamo bene domani sera, possiamo cancellare la sconfitta per 7-1 subita all'Old Trafford lo scorso anno. Se usciamo dal campo con un risultato negativo, invece, rischiamo di subire le conseguenze nella partita successiva".

La Roma perde punti nelle partite "facili", cosa le manca rispetto all'Inter?
"Se perdiamo qualcosa nei confronti dell'Inter è una questione di meriti altrui, più che di demeriti nostri".

Come sta andando Ferrari?
"Molto bene, è un professionista serio. Si sa rendere conto quando fa degli errori ma sa reagire".

Antunes giocherà domani?
"Il ragazzo ha dei numeri. ma non so se giocherà".

Esposito?
"Ha giocato poco fino ad ora ma si allena bene, sono fiducioso sul suo futuro".

Se Totti starà bene giocherà domani?
"Non sta benissimo ma credo possa giocare".

Che ne pensa di Rooney?
"Bel giocare, uno dei piu forti nel suo ruolo".

Le risulta che Cicinho possa andar via a gennaio?
"Non credo proprio, non mi risulta".

In Campionato la Roma è seconda come il Manchester, è possibile un confronto tra i due campionati?
"Lì si gioca un calcio diverso dal nostro. Credo che alla fine vinceranno il loro campionato. Ferguson è molto bravo. Il loro è un gruppo con una bella mentalità. Nelle partite mettono qualità e forza. In Inghilterra vanno molto sul gioco aereo, la Roma ha un approccio diverso".

Si sente molto sollevato per la qualificazione?
"E' importantissimo, saremo alleggeriti domani in campo. Per questo faccio i complimenti ai calciatori".

Cosa ne pensa dei gol subiti dopo quello segnato?
"C'è anche e soprattutto la casualità".

 
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Per Perrotta e Aquilani niente Red Devils

Post n°1061 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Nell'allenamento mattutino unici assenti sono stati Brighi ed Esposito. Perrotta ed Aquilani hanno fatto differenzato, come Andreolli. Doni è uscito in anticipo, dopo i primi due esercizi (torello e ripetute), mentre Panucci ha lasciato a metà partitella. Ma per Christian non ci dovrebbero essere problemi. Solo un po' di corsa sul campo per Curci, che poi è rientrato.

I convocati per il Manchester: Doni, Bertagnoli, Tonetto, Ferrari, Antunes, Mexes, Juan, Cicinho, Panucci, Pizarro, Taddei, Giuly, De Rossi, Pit, Barusso, Totti, Vucinic, Esposito, Mancini, Zotti

 
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