Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Giugno 2008

Vucinic, ci siamo

Post n°1942 pubblicato il 20 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Al Lecce vanno la metà di Okaka e un conguaglio tra gli 8 e i 10 milioni.

Ieri pomeriggio il cellulare del direttore sportivo del Lecce Guido Angelozzi era rigorosamente staccato e la casella postale piena. Impossibile comunicare con lui, non si potevano lasciare nemmeno messaggi. Quale il motivo di tanto affollamento? Probabilmente in molti volevano conoscere la data dell'appuntamento con Pradè per il riscatto di Vucinic. I due dovevano incontrarsi ieri a Milano, dove si è svolta l'assemblea straordinaria di Lega per i diritti tv, ma il direttore sportivo del Lecce non c'era. Il contatto c'è stato, telefonico, e la questione si concluderà (finalmente) probabilmente tra oggi e domani. Possibile che non ci sarà nemmeno bisogno di un incontro, visto che l'accordo c'è ormai da un po' di tempo: potrebbe bastare uno scambio di fax per mettere definitivamente la parola fine alla trattativa che ormai non dovrebbe riservare nessuna sorpresa.

A Lecce finirà, in comproprietà con diritto di riscatto da parte della Roma, Stefano Okaka. Che deve ancora risolvere qualche piccolo problema contrattuale con la società pugliese. «Il progetto del Lecce è valido e ci ha convinto in pieno - le parole del procuratore Domenico Scopelliti ieri a romanews.eu - ma siamo ancora un po' lontani dal punto di vista economico. A breve parlerò nuovamente con Angelozzi, sperando che si possano superare queste distanze. Il giocatore ha dimostrato di essere cresciuto con la sua esperienza di Modena e tra qualche giorno farà anche gli Europei under 19. Penso che si meriti un adeguamento contrattuale». Un altro nodo da sciogliere riguardava la formula del trasferimento. «Noi eravamo più propensi al prestito anche perchè Stefano si sente molto legato alla Roma. Ma il progetto del Lecce sul ragazzo è molto serio, ci hanno fatto capire che credono nel giocatore. Quindi, a questo punto, ci va bene anche la comproprietà, ma con il diritto di riscatto a favore della Roma».

Da stabilire il valore che le due società daranno al cartellino dell'attaccante umbro di origini nigeriane, perché da quello dipenderà il conguaglio che la Roma dovrà versare al Lecce. Una cifra che dovrebbe aggirarsi tra gli 8 e i 10 milioni di euro. In totale Mirko Vucinic sarà costato circa 20 milioni, compresi e 7.5 (3.750 per il prestito oneroso il primo anno e la stessa cifra il secondo anno) già versati dalla Roma. Difficile che il prezzo possa calare ancora con l'inserimento di altri giovani nella trattativa. Un altro nome che era stato fatto è quello di Aleandro Rosi. «Aleandro - le parole a romanews.eu di Manfredonia, il suo agente insieme a Camillo Mineo - potrebbe anche entrare nella trattativa con il Lecce per il passaggio definitivo di Vucinic alla Roma». Più probabile che finisca a Siena nell'affare Loria.

 
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Ed ora la Roma si guarda intorno

Post n°1941 pubblicato il 20 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Riise è il primo dei due colpi doc che attendeva Spalletti. Per l'altro bisognerà aspettare ancora un po', forse settimane, magari un paio di mesi. Perché non è da escludere affatto che per portare a casa il centravanti in grado di sostituire ma anche di giocare con Totti, Pradè aspetti gli ultimi giorni di un mercato che in questo momento, soprattutto nelle trattative sugli attaccanti, vive un condiviso periodo di impasse. Se non ci saranno sorprese, il nome giusto uscirà tra una rosa che in questo momento è ristretta a tre soli giocatori: Luis Fabiano, Huntelaar e Gomis. Esclusi dal giro sembrano nomi che pure nelle scorse settimane sono stati accostati spesso alla Roma: quello del tedesco dello Stoccarda Mario Gomez, quello dello spagnolo del Maiorca Daniel Gonzalez Guiza, quello del francese del Lione Hatem Ben Arfa, quello dell'altro francese del Manchester United Louis Saha.

Il primo, il tedesco, oggi potrebbe diventare un calciatore del Bayern Monaco: «Il Bayern ci ha invitato per trattare e noi abbiamo accettato», ha detto ieri Dieter Hundt, presidente del Consiglio d'amministrazione dello Stoccarda, confermando l'incontro in programma oggi. Nei giorni scorsi il presidente del Bayern Monaco, Karl-Heinz Rummenigge, aveva ammesso che Gomez rientra nei progetti della società: «Prima che un giocatore del genere vada all'estero, ci muoveremo».

Lo spagnolo Guiza non è mai stato un obiettivo della Roma, anche se qualcuno l'ha proposto a Trigoria.

Ben Arfa ha avuto cattive segnalazioni riguardo il carattere e alla Roma temono che possa diventare un altro Cassano: per questo, anche se a malincuore, hanno rinunciato all'investimento che pure era stato preso in considerazione.

Riguardo Saha, invece, non hanno ricevuto rassicurazioni riguardo la situazione fisica: e tutto possono permettersi, fuorché sbagliare una scelta del genere.

Il mercato in questo momento è bloccato per tutti. Lo spauracchio di ogni dirigente di club europeo, il braccio operativo di Abramovich al Chelsea Peter Kenyon, è addirittura andato in vacanza. Drogba può attendere, prima di trovargli un acquirente bisogna aspettare ancora un po'. E finché è in corso la rassegna europea nessuno si sbilancia: un gol o un'esclusione possono cambiare decisamente le attuali valutazioni e tutte le migliori società europee sono in attesa di acquistare un attaccante, dal Barcellona al Real passando per il Chelsea, per l'Inter, per il Milan, e finendo alla Roma. Ma anche le questioni interne rallentano un po' le strategie operative della società giallorossa. Finché non viene definita la cessione di Mancini, ad esempio, i dirigenti non sapranno su quanti soldi contare per l'investimento più importante. E anche la decisione su Giuly in qualche modo influenzerà la scelta finale: se verrà ceduto anche il francese ci sarà bisogno di un altro rinforzo, prettamente mancino.

Oggi potrebbe esserci un contatto telefonico con Pradé: Branca è operativo, l'accordo con Veloz vicino, a seguire bisognerà trovare un'intesa anche con la Roma. Quindici milioni la richiesta, otto l'offerta. A metà strada un accordo è possibile.

Subito dopo Pradè potrà concentrarsi sull'attaccante. Huntelaar il sogno proibito: la valutazione attuale sfiora i trenta milioni, se non farà altri prodigi agli Europei potrebbe scendere di molto, fino ad arrivare ad agosto magari ai parametri romanisti. In lista d'attesa anche Barcellona e Real, se non sarà l'olandese il prescelto degli spagnoli, l'Ajax potrebbe ridurre sensibilmente le pretese. Altrimenti è sempre caldo il nome di Bafetimbi Gomis, attaccante del Saint Etienne esploso quest'anno e annesso all'ultimo minuto anche alla spedizione europea. Ma la prematura eliminazione della Francia ha annullato qualsiasi possibile lievitazione della cifra richiesta per il suo cartellino. Boston e Newcastle si sono fatte avanti, lì il nuovo Drogba potrebbe guadagnare di più: ma le prospettive tecniche che gli offre la Roma sono nettamente superiori. Oppure potrebbe tornare buona la candidatura di Luis Fabiano: brasiliano, extracomunitario, 27 anni, clausola rescissoria un pò articolata, ma che è di 12 milioni. La Roma s'è interessata a lui qualche settimana fa, non le è stata chiusa la porta in faccia. Si vedrà.

 
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Daje Albe'! Tocca a te!

Post n°1940 pubblicato il 20 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Da ultimo dei centrocampisti a titolare? Aquilani prosegue la sua scalata.
Contro la Spagna potrebbe partire dall'inizio accanto all'amico De Rossi.

Daje, Albe'. Basterebbero due parole, ma non basterebbe un giornale intero per spiegare quale tempesta d'emozioni sta vivendo Alberto Aquilani nel suo viaggio da Montesacro alla luna, dov'è arrivato lasciando il posto sulla panchina nell'astronave del Letzigrund di Zurigo, martedì sera, poco dopo le 22.20. Aspettava quell'esordio con impazienza, Albertino: il campo la sua luna, quella che guardava spuntare la sera e lui era sempre lì a giocare a pallone, sotto casa o sui primi campetti veri. Un predestinato, sempre, per tutto. Il più forte, in ogni partita che faceva. E quando bussarono quelli dell'Arsenal portando in braccio una valigia piena di soldi, la tentazione è stata forte: avevano riconosciuto subito il valore di un ragazzo che sarebbe diventato grande, e già lo era in quell'under 16, papà Claudio e mamma Annamaria tentennarono un po', poi prevalsero l'amore per la Roma e le rassicurazioni che arrivarono da Trigoria. Strano come la storia a volte si ripete: oggi che è un calciatore universalmente apprezzato, dal Manzanarre al Reno (anzi, al Pò) sono tornati ad informarsi su di lui, e lui tentenna ancora, ma poi sceglierà ancora la Roma. La firma dopo gli Europei.

E' curioso, in ogni caso, come Alberto si ritrovi ciclicamente a dover combattere contro un qualche tipo di sottovalutazione, come se ad ogni traguardo raggiunto ci fosse qualcuno pronto a ricordargli che non lo merita. Un po' come per questa convocazione tra i 23 degli Europei. E' stato in dubbio fino all'ultimo più per i contrattempi di natura fisica che per reali motivazioni tecniche, poi è entrato nel gruppone dei 24 per contendere a Montolivo l'ultimo posto utile, infine è stato annesso alla lista definitiva, ma è come se avesse dovuto scontare sin dai primi giorni di lavoro l'onere di aver camminato sul filo del precipizio. Era arrivato a Coverciano con l'orgoglio e l'ambizione giusti, ma giorno dopo giorno si è un po' incupito, come se avesse capito che qualsiasi cosa fosse accaduta, qualsiasi prodezza avesse fatto in allenamento, per lui in ogni caso non ci sarebbe stato spazio in campo. Settimo di sette centrocampisti, solo qualche disastro avrebbe potuto aprirgli uno spiraglio per il campo. Tipo lo 0-3 con l'Olanda, ad esempio. E invece non ha trovato posto neanche nel reparto ridisegnato in salsa giallorossa della seconda e della terza sfida. Con la Francia però Donadoni l'ha messo in campo negli ultimi dieci minuti, intuendone soprattutto la frustrazione: «Con la Francia - ha detto il ct il giorno successivo - è entrato con lo spirito giusto, ho capito che ci teneva ad entrare. Il dispiacere semmai era per non avergli fatto fare più minuti».

Contro la Spagna adesso potrebbe toccare a lui: da settimo è diventato il quinto, perché Gattuso e Pirlo sono squalificati. E di cinque ne giocheranno quattro. Facile la considerazione: se Donadoni dovrà tenersi un'alternativa in panchina per ogni evenienza, sarà il caso di tenersi seduto al fianco uno tra Ambrosini e Perrotta. Perché se ci fosse bisogno di qualche impulso offensivo, avrebbe solo l'imbarazzo della scelta, tra Borriello e Quagliarella, tra Del Piero e l'escluso tra Cassano e Di Natale. Ma se, trovandosi magari in vantaggio, avesse bisogno di rinforzare l'assetto difensivo con un centrocampista di contenimento non avrebbe l'uomo giusto da inserire, avendo già in campo Perrotta, Ambrosini e De Rossi e in panca solo il geometrico Aquilani. Per logica, dunque, Aquilani dovrebbe andare in campo: anche perché se non si deve lasciare niente di intentato per andare all'assalto della Spagna, non si può dimenticare che l'intesa tra De Rossi, Perrotta e, appunto, Aquilani, potrebbe essere un plusvalore di cui potrebbe beneficiare tutta la squadra. Soprattutto se, come qualche confidente del ct fa capire, Donadoni sta pensando a schierare la squadra col 4-2-3-1. E allora ipotizzare una mediana con De Rossi e Aquilani, come spesso è capitato in gare ufficiali e praticamente tutti i giorni in allenamento a Trigoria negli ultimi tre anni, con Perrotta alle spalle di Toni e due esterni come Camoranesi e Cassano (o Di Natale) non è certo esercizio di pura fantasia.

Quei dieci minuti con la Francia sono stati un balsamo prezioso, lenitivo, corroborante. E adesso la sola ipotesi di poter giocare al fianco del suo amico De Rossi nel cuore dell'Italia, in una gara così importante, lo esalta. Con Daniele è cresciuto, di Daniele è coinquilino (da qualche mese abitano nello stesso palazzo al Torrino), da Daniele ha ricevuto non a caso il primo passaggio quando è entrato in campo con la Francia. Rispetto a Daniele lo divide solo lo stato civile perché lui è un single irriducibile e invece Daniele è sposato e vive dell'amore per sua figlia. Ma sul campo l'intesa è perfetta. E, in un eventuale momento di difficoltà, nessuno più di Daniele potrebbe dirgli le parole che gli servirebbero di più: daje, Albe'.

 
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Germania in semifinale. Ciao Ciao Ronaldo!

Post n°1939 pubblicato il 20 Giugno 2008 da Urbe_immortale

I tedeschi superano 3-2 il Portogallo con i gol di Schweinsteiger, Klose e Ballack
che si prende la rivincita della finale di Champions sulla stella del Manchester United.

Mistero - Scolari. Sbaglia tutte le scelte, sbaglia i cambi, insiste su un disastroso Simao, non inserisce Quaresma, fallisce l'approccio ai quarti di finale e torna a casa assieme a Cristiano Ronaldo, a Deco e alla loro arroganza che porta solo in un vicolo cieco. La Germania blinda un successo strameritato, dimostrando di avere maggiore determinazione, più carattere e pure più capacità di soffrire nel momento di massima difficoltà. A nulla vale il gol siglato da Helder Postiga al tre minuti dalla fine su cross dell'ottimo Nani (perché non dall'inizio?). Il Portogallo esce dal guscio tardissimo, paga una difesa inguardabile e un atteggiamento incomprensibile. I tedeschi passano con un'azione da manuale, rifinita da Podolski e chiusa alla grande da Schweinsteiger al 22'. Ricardo non può nulla e se la prende con i suoi.
Ti aspetti la reazione del Portogallo e invece arriva il raddoppio della Germania. Al 26' Klose salta liberissimo in area, come forse capita solo nelle partite di allenamento o all'oratorio. Ci vuole una prodezza di Cristiano Ronaldo per rimediare e tornare a galla. Il fuoriclasse del Manchester brucia Lahm (41') e piega le mani a Lehmann. Sulla ribattuta si avventa Nuno Gomes, che manda al riposo i suoi con la speranza di rimontare. Eppure la sensazione di disagio non si scrolla di dosso ai lusitani. Che, anche a inizio ripresa, non riescono mai a mettere davvero in difficoltà la Germania. Anzi, al 16' arriva pure il 3-1. Lo segna Ballack, che spinge Paulo Ferreira e che incorna anticipando Ricardo, come sempre in ritardo nelle uscite. Scolari protesta molto, ma la chiave in negativo è l'apatia di Deco e la serata negativa di Cristiano Ronaldo. Il Portogallo sbatte contro la difesa tedesca. Inutile il gol di Helder Postiga. La Germania vola. E con pieno merito.
PORTOGALLO (4-2-3-1): Ricardo 4,5; Bosingwa 6,5, Pepe 5, Ricardo Carvalho 5,5, Paulo Ferreira 4,5; Petit 5,5 (28' st Postiga 6,5), Joao Moutinho 5 (31' pt Meireles 6); Simao 5,5, Deco 6, Cristiano Ronaldo 7; Nuno Gomes 6,5 (22' st Nani 6,5). A disp. Espiritu Santo, Rui Patricio, Bruno Alves, Meira, Miguel, Ribeiro, Veloso, Almeida, Quaresma. Ct. Scolari 5,5
GERMANIA (4-5-1): Lehmann 6,5; Friedrich 5,5, Metzelder 6, Mertesacker 5,5, Lahm 6; Schweinsteiger 7,5 (37' st Fritz sv), Rolfes 5,5, Ballack 7,5, Hitzlsperger 6,5 (28' st Borowski sv), Podolski 6,5; Klose 6,5 (44' st Jansen sv). A disp. Adler, Enke, Westermann, Odonkor, Trochowski, Kuranyi, Neuville, Gomez. Ct Low (squalificato, in panchina Flick) 7
Arbitro: Frojdfeldt (Svezia) 6
Marcatori: 22' pt Schweinsteiger (G), 26' pt Klose (G), 40' pt Nuno Gomes (P), 16' st Ballack (G), 42' st Postiga (P)

 
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Riise: "Grazie Roma e grazie Spalletti"

Post n°1938 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Prima intervista da romanista di John Arne Riise. Il norvegese ex Liverpool ha parlato in esclusiva a Roma Channel: "Ho incontrato tanta gente, mi hanno accolto come in famiglia, qua è bello pure il tempo, anche se fa troppo caldo, sono solo le 9.00...". Come pensi di integrarti? "Sono arrivato per lavorare duro, ma non sarà facile integrarmi, perché la Roma èarrivata seconda e vorrà migliorarsi. Voglio migliorare anche io come calciatore". Perché hai scelto la Roma? "Perché è un grande club, con grandi tifosi e vorrà migliorare anche in Champions. Ho lasciato Liverpool perché volevo una nuova esperienza, un nuovo Paese e Roma è la migliore scelta. Ho incontrato Spalletti, ha grandi motivazioni, questa è una nuova sfida". Come è il rapporto con Benitez? "E' buono, ma bisognava cambiare dopo tanti anni a Liverpool. Roma è stata la mia scelta". Tutti hanno scritto che il rapporto è cambiato dopo l'autogol con il Chelsea: "No, no, sono tante bugie, chiunque può sbagliare una partita, può capitare. Volevo semplicemente fare una nuova scelta". Dove vorresti giocare? "Dove vuole il tecnico, di solito dietro a sinistra, ma posso giocare ovunque". Vuoi essere chiamato "Thunderbolt"? "Chiamatemi come volete, basta che gioco bene". Conosci il modulo di Spalletti? "Sì, il tecnico me ne ha parlato. Adesso voglio tornare in Norvegia e imparare un po' l'italiano per quando tornerò. Mi ha colpito Spalletti, è una grande persona e chiede il 100%". Chi conosci della Roma? "Beh, Giuly dai tempi del Monaco e anche Panucci. Conoscerò anche Totti, che è un idolo. La città no, non la conosco. Ora torno a casa, poi la vedrò. Come vedrò anche la squadra". Com'è il tuo carattere? "Sono uno che non molla mai, mi piace il gioco maschio, ho grandi polmoni, faccio tutto per la squadra. In tanti anni ho avuto molte esperienze e molti amici, qui ne avrò altri, sono felicissimo." Quest'anno non hai segnato. "E' vero, ma per tante ragioni. Sono qui per superare il mio record di gol, ma prima di tutto voglio divertirmi e giocare bene". Hai disputato tante partite, anche in Champions. "E' vero, ne ho giocate tante. La Roma è in Champions e voglio darle la mia esperienza, aiutandola a fare bene in Europa". Chi vuoi ringraziare? "Voglio dire grazie a tante persone. Al mio agente, alla Roma, al tecnico che mi ha voluto. Voglio lasciare il segno". Mourinho è il nuovo tecnico dell'Inter, che ne pensi? "E' un grande allenatore, è in Italia, ma noi dobbiamo fare meglio dell'Inter". Un giudizio sugli Europei? "L'Italia può vincerli e io fare bene per la Roma". Come giudichi Torres? "E' fantastico, un grande bomber". E De Rossi e Totti? "De Rossi sta crescendo moltissimo, è uno dei migliori centrocampisti d'Europa, corre tantissmo e segna pure. Totti ha una grande tecnica e sa far gol. Sarà interessante giocare con loro". Prima di te, l'unico norvegese alla Roma era stato Carew. "Ho parlato con lui, qui è stato bene, c'è un ambiente familiare, spero di fare meglio di lui". Cosa vuoi dire ai romanisti? "Ai tifosi dico che sono felice di essere qui, di avere firmato, di dare loro tante gioie. E di fare gol. Forza Roma".

 
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Agente di Loria: "Si può fare anche oggi"

Post n°1937 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Loria alla Roma si può fare anche oggi. L'agente del giocatore, Antonio Dall'Aglio, a "Teleradiostereo": "Siamo in attesa di comunicazioni da Siena per il trasferimento alla Roma. Spero che al Siena capiscano la volontà del giocatore di entrare in una squadra grande come la Roma, volontà palesemente dimostrata. Sono ottimista per la chiusura dell'operazione, non voglio quindi escludere che si possa concretizzare nella giornata di oggi. Lui ha altri tre anni di contratto con il Siena, durata che a noi sta bene. Da parte nostra non c'è alcun problema. Sta però ai club trovare l'intesa".

 
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Barzagli, menisco rotto ed Europei finiti

Post n°1936 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Menisco rotto ed Europei finiti per Andrea Barzagli. Il difensore dell'Italia si è infortunato in chiusura dell'allenamento del mattino. Non sembrava nulla di grave, poi però l'azzurro è stato portato a fare degli accertamenti e gli esami hanno evidenziato una lesione al menisco interno del ginocchio sinistro. Barzagli dovrebbe essere operato già domani a Vienna.

 
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Processo GEA, Baldini choc:

Post n°1935 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

"Moggi mi ha minacciato"

Baldini choc al processo romano alla Gea. L'ex ds della Roma ha denunciato in aula: «Sono stanco di questa situazione: sono stato minacciato da Luciano Moggi questa mattina prima di entrare in aula. Mi ha detto "buongiorno pezzo di merda" e poi con il dito puntato a pochi centimetri da naso ha aggiunto: "Guarda che così finisci male." Io gli ho risposto: "Se fossi in te non aggraverei la tua posizione».

Baldini ha chiamato a testimone delle frasi di Moggi uno dei giornalisti presenti al processo, Ettore Intorcia del "Corriere dello Sport". L'ex dirigente della Roma aveva appena terminato il confronto con il calciatore del Catania, Davide Baiocco, sollecitato dal pm Luca Palamara, che aveva per oggetto le versioni contrastanti tra i due, quando ha fatto la denuncia che il presidente Fiasconaro ha trasmesso per competenza al pubblico ministero per la valutazione.

 
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Il primo giorno romano di Riise

Post n°1934 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Arrivato l'esterno sinistro voluto da Spalletti. Da Oslo è sbarcato a Fiumicino ieri alle 11.35, con Tempestilli a Trigoria prima delle visite mediche a Villa Stuart.
Al Liverpool vanno 5 milioni di euro, al giocatore un milione e mezzo netto a stagione (più i premi). Lui: «Sono tanto contento d'essere arrivato qui»

Eccolo. Camicia aderente, pantaloni sportivi e quegli inconfondibili capelli rossi che lo fanno riconoscere anche a distanza. John Arne Riise è arrivato nella Capitale. E' lui il primo acquisto della Roma per la prossima stagione. L'ufficialità è arrivata nella serata di ieri con il comunicato della società che ha reso noti anche i termini dell'accordo con il giocatore norvegese «con effetti a decorrere dal 1 luglio 2008». Una grande operazione quella portata a termine dai dirigenti giallorossi. Sia perché si è preso uno dei migliori esterni sinistri in circolazione, sia perché le cifre sono contenute e, comunque, in linea con quelli che sono i parametri di Trigoria. Al Liverpool andranno 5 milioni di euro (meno quindi dei sei cui si pensava si potesse chiudere, a fronte dei sette chiesti dagli inglesi) da pagarsi in quattro rate, di cui la prima entro il primo luglio 2008, la seconda entro il 30 settembre, la terza entro il 31 luglio 2009 e la quarta entro il 31 gennaio 2010. Tutto in un anno e mezzo, insomma. Non solo, i Reds hanno inoltre ottenuto di ricevere altri 100 mila euro per ogni stagione a partire dal 2009-2010, in cui la Roma partecipi alla Champions League, e 75 mila euro ogni 25 partite giocate da Riise in gare ufficiali, fino ad un massimo di 300 mila euro.

Al giocatore andranno 2,8 milioni lordi a stagione (circa 1,5 netti) più i premi, per una cifra totale massima che potrebbe arrivare a sfiorare i 2 milioni di euro. Una firma arrivata in tempi rapidissimi dopo l'accelerazione data alla trattativa negli ultimi tempi, 24 ore dopo il comunicato che ufficializzava l'ok a trattare direttamente con il giocatore.

Il norvegese ieri mattina è volato da Oslo a Fiumicino, dove è atterrato alle 11.35, mentre in patria il suo procuratore riferiva che John «è molto contento di aver scelto l'Italia». E lì è iniziata la sua prima lunga, intensa giornata romana. Dall'aeroporto dritti a Trigoria dove è rimasto fino alle 14.30. Un primo contatto con quella che sarà casa sua per i prossimi 4 anni. Poche ore e poi via, dall'altra parte della città, che l'ha accolto con la sua veste migliore (30 gradi e neppure una nuvola in cielo). Una bella differenza rispetto al Merseyside. Alle 15 in punto la Ford Galaxy con i vetri oscurati con lui a bordo ha imboccato il viale di Villa Stuart con decine di fotografi e giornalisti a inseguirla per cercare di strappare la prima dichiarazione al nuovo esterno sinistro giallorosso, quello che qualche giorno fa Luciano Spalletti aveva definito «un giocatore pronto che può dare molto sotto l'aspetto della maturità. Elementi di quello spessore lì possono dare una prontezza diversa. Ha i requisiti che cercavamo». E invece neppure una parola. E per un po' neanche una foto. Perché Antonio Tempestilli, che ha accompagnato Riise per tutto il giorno ha chiesto a tutti di allontanarsi prima di lasciar scendere dall'auto il giocatore, che si è poi infilato nella parte della clinica dove solitamente vengono effettuate le visite "sotto sforzo". Tutti lì in attesa, compreso qualche curioso che si era nel frattempo aggiunto, per vederlo, per fotografarlo. E un'ora dopo, qualcosa in più, Riise è apparso al di là della vetrata della struttura medica. Non più in camicia, ma con un sottomaglia bianco senza maniche, simile a quelli che usano i giocatori durante gli allenamenti, e si è affacciato alla porta tra i flash che scattavano. Qualcuno ha provato a chiedergli "John, ti piace Roma?". Lui, sorridente, ha però tirato dritto verso l'auto che lo ha portato fino all'entrata sul retro della Clinica eludendo così tutti quelli che nel frattempo erano corsi all'ingresso principale.

E' iniziata a quel punto la seconda parte delle visite mediche. Durata molto, anche se è difficile dire quanto, perché quando verso le 18.30 (tre ore e mezza dopo il suo arrivo) Tempestilli è finalmente uscito, ha semplicemente comunicato che il norvegese in realtà se ne era andato già da qualche minuto da un'uscita secondaria. Destinazione? Poco più in là, all'Hotel Hilton dove ha dormito e dove oggi terra una doppia intervista, prima a Roma Channel, poi a Sky. Quindi ripartirà per la Norvegia. Appuntamento per il primo giorno di ritiro.

 
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Mancini all'Inter. Vucinic tutto nostro

Post n°1933 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Potrebbe essere oggi il giorno
per Amantino e per riscattare Mirko
ma Okaka non s'accorda col Lecce.

Oggi è il giorno di Mancini. Alle nove di mattina (anzi alle undici, in questo caso fa fede la seconda convocazione) a Milano ci sarà l'assemblea straordinaria di Lega Calcio: a Via Rosellini non ci dovrebbe essere Rosella Sensi, ma Daniele Pradè si, e con lui anche Massimo Moratti. L'occasione ideale per chiudere l'accordo tra Roma e Inter per Alessandro Mancini, visto che quello tra il giocatore e la società nerazzurra è già stato trovato, sulla base di quattro milioni di euro a stagione, con l'autorizzazione preventiva del club giallorosso. Per l'esterno brasiliano la società nerazzurra se la caverà con quindici milioni, pochi per gli standard scialacquatori di Massimo Moratti. Che proprio con la Roma vuole tirare la cinghia, e proprio per questo sta cercando di inserire giocatori nella trattativa, anche se la Roma non ha intenzione di prendersi in cambio né Suazo né tantomeno Cruz. Se, come sembra, il presidente nerazzurro ha ormai capito che sta perdendo il suo tempo a proporre i suoi scarti come contropartite tecniche - unica eccezione possibile la seconda metà di Andreolli, ma per quanto riguarda il cash da pagare non cambia poi molto - l'affare si potrebbe concludere anche oggi, a prescindere da quando arriverà l'ufficializzazione.

Ma a Milano la Roma incontrerà anche il Lecce, per parlare di Vucinic. L'accordo c'era, dieci milioni più la comproprietà di Okaka, ieri sera, all'Hilton di Fiumicino, Guido Angelozzi si è incontrato col procuratore del giocatore, Domenico Scoppeliti. Fumata nera: oltre alla garanzie tecniche - il giocatore non era entusiasta di partire come quarta punta, dietro a Tiribocchi, Abbruscato e Corvia - manca anche l'accordo economico, visto che il Lecce in pratica gli ha offerto lo stesso ingaggio che aveva quest'anno a Modena. Una proposta ritenuta poco allettante, a fronte della possibilità di strappare, in serie B, un ingaggio più alto, un posto da titolare, e il trasferimento in prestito semplice, con la garanzia di tornare alla Roma a fine stagione. Per il centravanti di Castiglione del Lago c'è un interessamento del Bologna, il Modena, da parte sua, è intenzionato a esercitare il diritto di riscatto sulla comproprietà del giocatore, fissato a 600.000 euro, per poi cercare un compratore in serie A. La Roma si era tenuta il diritto di controriscatto: potrà riprenderselo a titolo definitivo rinunciando ai 600.000 euro, e mettendocene sopra altri 350.000. Poi dovrà trovare un nuovo accordo con il Lecce: Rosi e Curci, proposti nelle scorse settimane, non sono graditi al club salentino, Cerci interessava prima dell'infortunio, adesso c'è il rischio che il riscatto del montenegrino possa avvenire senza contropartite tecniche.

 
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Spalletti ieri a Villa Pacelli da Rosella Sensi

Post n°1932 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Proprio nel giorno in cui viene acquistato un giocatore da lui indicato, l'allenatore incontra l'amministratore delegato dell'As Roma: dopo quasi un mese il faccia a faccia tanto atteso dai tifosi per capire meglio quelle che saranno le prospettive della società. Adesso il futuro è un po' più chiaro.

L'incontro più atteso c'è finalmente stato. Dopo quasi un mese Luciano Spalletti e Rosella Sensi si sono parlati. Il tecnico e l'Amministratore Delegato giallorosso si sono ritrovati ieri pomeriggio a Villa Pacelli uno di fronte all'altra, per un'ora, per parlare della Roma che è, che sarà, e che è stata in queste settimane di attesa nelle quali Spalletti ha più volte chiesto di fare chiarezza. Lo aveva fatto una prima volta a Sky , poi a Roma Channel e pochi giorni fa al Corriere dello Sport . Dribblando con qualche risata le domande sul suo incontro con i dirigenti del Chelsea. Motivo, questo, di ulteriori incomprensioni tra i vertici societari e l'uomo che in tre anni ha cambiato il volto di una squadra che era sull'orlo della Serie B, portandola ad essere tra le più osservate, studiate, ammirate, imitate d'Europa. Insieme alla squadra tutti hanno scoperto anche il suo tecnico, che ora è famoso come e più dei giocatori che ha portato a livelli di assoluta eccellenza.

Un incontro importante venuto in un giorno speciale. Intanto perché, simbolicamente, è arrivato nella prima vera bella giornata di questa piovosa tarda primavera. Insomma come se su Roma e sulla Roma sia tornato a splendere il sole. Poi perché è avvenuto 3 anni dopo la prima volta di Spalletti a Villa Pacelli (era il 17 giugno 2005), quando arrivò per mettere la firma sul contratto. E infine, e forse soprattutto, perché avvenuto proprio nel giorno in cui John Arne Riise è diventato un giocatore della Roma. Proprio lui, l'uomo in cima alla lista degli acquisti di Spalletti per il ruolo di esterno sinistro basso. Uno dei due rinforzi che il tecnico ha chiesto a più riprese per poter continuare a essere competitivi ai massimi livelli. «Due giocatori importanti e giusti per la Roma» aveva detto. Uno è arrivato, l'altro sarà l'attaccante sul quale la Roma farà il grande investimento. «È così: queste sono le nostre priorità di mercato - aveva aggiunto - Per il resto, la rosa che abbiamo avuto a disposizione nell'ultima stagione era corretta. Magari si poteva dire che mancasse un attaccante di un certo tipo e può essere vero, ma non è detto che, avendolo, avremmo fatto meglio». L'esterno ora c'è, per giunta quello preferito. Spalletti è stato accontentato. Un segnale importante dato dalla società al tecnico che, da questo incontro, si augurava potesse venire fuori soprattutto una maggiore chiarezza perché «negli ultimi tempi non è certo un mistero che si sia parlato molto della società Roma. E non posso nascondere che io, nella parte finale della stagione, ho avuto qualche imbarazzo a parlarne nello spogliatoio. Mi aspetto qualcosa di più definito e preciso, in modo da poter dare delle risposte al gruppo. Perché non è stato semplice gestire la situazione». L'incontro chiarificatore c'è stato, la prossima data da appuntare sul calendario è il 30 giugno, quando dovrà essere certificato il bilancio della As Roma. A quel punto sapremo se il sole potrà continuare a splendere.

 
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Bencivenga: "Quel ruolo gliel'ho dato io!"

Post n°1931 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Bencivenga, ex tecnico della Primavera: «Era più indietro degli altri, non sapeva neppure lui qual era la sua posizione ideale»

Donadoni, se De Rossi non avesse fatto le partite che ha fatto con Romania e Francia, sarebbe un tecnico disoccupato, Mauro Bencivenga, con tutto che De Rossi ha fatto le partite che ha fatto, è disoccupato lo stesso. Solo che, mentre Donadoni ha sempre la possibilità di riciclarsi in qualche ruolo nello staff tecnico del Milan, il rapporto di Bencivenga con la Roma si è interrotto nel 2005, dopo dodici anni. Alla Roma e alla Nazionale l'ex tecnico della Primavera giallorossa ha regalato il Daniele De Rossi che conosciamo, trasformando una riserva degli Allievi Regionali nel centrocampista del futuro del calcio italiano. «Davanti alla difesa è già il più forte del mondo, non c'è nessuno che regga il confronto. Anche se - ammette il tecnico - a dire il vero neppure io pensavo che potesse arrivare così in alto, con tutto che si vedeva che aveva talento, che era un bel giocatore, e che poteva arrivare in serie A».

Lo ha avuto a disposizione per la prima volta nel campionato 1999-00, negli Allievi Nazionali, che giocarono con lo scudetto sul petto: l'anno prima lo vinsero gli '82, Lanzaro, D'Agostino, Amelia e gli altri, gli unici due '83 aggregati sotto età erano Bovo e Pepe. De Rossi no, lui stava con gli Allievi Regionali di Guido Ugolotti, e neppure giocava.
«Io lo seguivo perché ero amico del padre, Alberto, che allenava quelli più piccoli, sapevo che non giocava e mi dispiaceva sul piano personale, anche se ovviamente non interferivo. L'anno dopo ho preso l'annata degli '83, e me lo sono ritrovato a disposizione. Non era né carne né pesce, non aveva neppure un ruolo ben definito: certe volte giocava esterno, o centrocampista offensivo, certe volte attaccante, se glielo chiedevi non lo sapeva neppure lui dove rendeva al meglio. All'inizio era molto indietro rispetto agli altri, poi ha iniziato a giocare. Da centrocampista centrale: noi facevamo un 3-5-2 in cui i centrali erano messi quasi a triangolo, uno davanti alla difesa, e due più avanti, in linea con gli esterni. De Rossi era uno dei due, in coppia con Christian Scarlato, come mediano giocava Fabio Tinazzi, che all'epoca era più pronto di lui. Ma il carattere è sempre stato il suo punto di forza, ed ha fatto i miglioramenti che conosciamo».

E così l'anno successivo, in Primavera, De Rossi ha giocato tutto il campionato da titolare, davanti alla difesa, rompendo le trame degli avversari, dietro una linea di centrocampo in cui giocava anche Gaetano D'Agostino, fortissimo in tutto, tranne che in fase di filtro. Ci pensava De Rossi, che in quella stagione entrò definitivamente nel giro della prima squadra, ricevendo, per la trasferta di Firenze, la prima convocazione da Fabio Capello. Che l'anno dopo si prese pure Bencivenga, come collaboratore tecnico, dopo che la società non lo aveva confermato come tecnico della Primavera, preferendogli Ugolotti.

«Forse noi che venivamo dal settore giovanile eravamo più portati a dare giudizi positivi sui nostri ragazzi, De Rossi e gli altri, Capello mi sfotteva per questo. Sono rimasto a disposizione della prima squadra fino al 2005, lavorando anche con Pradelli, una persona meravigliosa, lui, Pin, e tutto il suo staff. Poi Spalletti si è portato i suoi collaboratori, io sono andato anche in Albania, a fare il secondo di Leonardo Menichini, due anni fa stavo al Pomezia in Eccellenza. Non stavo simpatico ai senatori, facevo giocare chi dicevo io, i giovani, quelli più in forma, mi hanno fatto la guerra, mandami via a marzo, con la squadra prima in classifica. Loro hanno mancato la promozione, chiudendo al quinto o al sesto posto, e io sono disoccupato».

Destino curioso, per un tecnico che il leader del centrocampo della nazionale ha sempre considerato un suo maestro. «L'ultima volta che l'ho sentito è stato dopo quell'intervista in cui mi ha accostato a Capello, Spalletti e Lippi, tra i tecnici più importanti della sua carriera. Una cosa da brividi, e quando l'ho chiamato per ringraziarlo mi ha detto che era lui che doveva ringraziare me. L'ho incontrato per l'ultima volta al suo matrimonio, non mi andava di chiamarlo dopo il gol con la Francia, i giocatori quando stanno in ritiro vanno lasciati tranquilli. Ma ho sentito proprio questa mattina (ieri, ndr) suo padre, Alberto, gli ho detto di dare un abbraccio a lui e a Cassano. Un altro con cui avevo stabilito un rapporto molto bello e molto forte quando stava alla Roma».

 
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Perfino Tuttosport si inchiana De Rossi!

Post n°1930 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Anche per il quotidiano di Torino è lui il migliore
Repubblica: «Infinito». Gazzetta: «Stopper e regista»

Ha giocato da vero leader, trascinando i compagni e mettendo d'accordo tutta la stampa nazionale sulla qualità della sua prestazione. Un "miracolo" che poteva riuscire solo a un Daniele De Rossi che, dopo la strepitosa prova contro la Francia, è diventato per tutti il vero punto fermo degli azzurri. Non a caso, sui principali quotidiani italiani, "Capitan Futuro" è il giocatore che riceve la valutazione più alta tra quelli scesi in campo nella sfida da dentro o fuori contro la squadra di Domenech.

Per La Gazzetta dello Sport, che gli dà 8 a pari merito con Pirlo, è «Stopper aggiunto, regista inarrestabile, cuce le azioni. Suo il 2-0 con solita botta da lontano. Che intesa con Pirlo. Se ci fosse stato contro van der Vaart e Sneijder...».

Anche per Tuttosport, giornale non proprio filoromanista, Danielino è stato il migliore (7,5), tant'è che viene messa in evidenza anche la sua splendida percussione: «Vertice basso del rombo con Perrotta, inquadra subito la zona di competenza senza darsi fastidio con Pirlo. Intercetta, rilancia, protegge e non dimentica le avanzate. Da applausi la serpentina al 43' pt con tunnel a Evra e fallo di Toulalan, per la punizione di Grosso sul palo. Premiato dal 2-0, con la collaborazione del piede di Henry».

Se per Gazzetta e Tuttosport, il feeling con Pirlo ha da subito fatto la differenza, diverso è il parere del Corriere dello Sport, che comunque definisce De Rossi «fantastico» e gli dà 7,5: «Davanti alla difesa recupera un gran numero di palloni. Dopo un inizio in cui non funziona l'intesa con Pirlo, con lui che dovrebbe dare palla al milanista per l'impostazione, mette a posto anche questo particolare. Si impegna a fine primo tempo in una percussione strepitosa. Ha deciso di strafare: gol (complice Henry) su punizione, suo 5° centro azzurro».

D'accordo sulla gran partita ed anche sull'intesa da rodare con il regista del Milan è La Repubblica (che lo valuta 7 come Pirlo e Buffon): «L'intesa con Pirlo è ancora faticosa ma i suoi interventi sono infiniti, in copertura, da terzo centrale, e poi a centrocampo. Si esalta con la punizione che dà il 2-0. Promosso a forza sul campo di questi Europei».

Indimenticabile, per il Corriere della Sera, la prova di Danielino che si merita un 8: «Una partita che ricorderà a lungo, dove il gol, che ha messo in freezer il risultato, la punizione deviata da Henry, arriva al terzo tentativo. Davanti alla difesa, non fa passare nessuno, ma impressiona soprattutto il modo in cui diventa padrone del centrocampo: strappa il pallone ai francesi, riparte in velocità, arriva con frequenza al tiro. Per la commissione Uefa, è l'uomo del match. Insostituibile».

Anche Il Messaggero dà un 8 a De Rossi sottolineando il premio di migliore in campo datogli dall'Uefa: «Padrone assoluto della situazione, sin dall'inizio. Aiuta i compagni con personalità e sicurezza, ribalta velocemente l'azione in percussione o lanciando. Se serve, è anche stopper. Chiude la gara, con il destro deviato da Henry, su punizione toccatagli da Gattuso. L'Uefa lo ha premiato come migliore in campo. Feroce».

 
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De Rossi numero 1!

Post n°1929 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Le chiavi della Nazionale gliel'hanno consegnate direttamente al termine della partita con la Francia. Ed il giorno dopo il trionfo di Zurigo, Daniele De Rossi è l'anima romanista della Nazionale ritrovata. La sua prestazione con la Francia è stata sottolineata dagli entusiastici quanto unanimi commenti di tutti gli inviati italiani e stranieri: e ieri, nel giorno di riposo trascorso senza la famiglia («purtroppo non sono venuti proprio per la partita più bella», il suo rammarico), si è letto tutti i giornali con attenzione. La percezione della sua grandezza l'altra sera è arrivata nitida a mano a mano che assumeva spessore la prestazione della squadra azzurra. Ad ogni ripartenza c'era il suo piede e ogni iniziativa francese trovava insuperabile ostacolo del guardiano del faro. Nei numeri diffusi dall'Uefa la misura della sua prova: 1 gol nell'unico tiro in porta, sia pur deviato, un altro alto di poco, 82 passaggi riusciti (primo nella relativa classifica tra tutti i giocatori in campo, con una percentuale positiva del 83%), 1 cross, 1 dribbling (prolungato, stroncato poi da un fallo da cui è nato il palo di Grosso su punizione), 8 contrasti vinti (il 57,14% del totale), 2 falli fatti e 1 subito. Anche dall'analisi dei flussi di gioco si capisce come la squadra sia dipesa sempre dalla sua ispirazione: la giocata più ripetuta è stata l'apertura da De Rossi a Grosso, subito dopo verso Zambrotta (a conferma della totale autonomia nell'iniziativa, quasi equanimamente distribuita tra sinistra e destra), poi con Chiellini e con Ambrosini, molti spunti anche per Cassano. Nelle percentuali di gioco, si capisce come lui e Pirlo abbiamo distribuito gioco soprattutto per vie centrali (il 40% del totale delle giocate: solo il 29% a destra, il 31% a sinistra). E anche le manovre offensive sono state tendenzialmente verticali e centrali: ben il 67%, appena il 13% dalla sinistra, il 21% da destra. C'è pure un significativo dato chilometrico: il giocatore azzurro che ha corso di più è stato naturalmente De Rossi, con 11,3 chilometri percorsi.

Donadoni in conferenza-stampa ha provato ieri a difendere la bontà delle sue scelte, anche quella incomprensibile iniziale di tener fuori De Rossi dalla formazione base: «E' una scelta che rifarei», ha detto. Inutile insistere dalla polemica, ma se si dovesse individuare un errore in particolare tra quelli commessi dal ct in quella sciagurata partita, soprattutto in rapporto a quel che s'è visto nelle altre due gare, è chiaramente la decisione di rinunciare al romanista oltretutto nella sera in cui al centro della difesa sono stati schierati gli incerti Barzagli e Materazzi. Rispetto all'esordio poi Donadoni ha trovato strada facendo alcune certezze, tra queste la difesa organizzata da Panucci e il centrocampo affidato a De Rossi con un meccanismo tattico che consentisse a Pirlo di avere lo spazio per inventare. Così ora con Buffon e Toni davanti, comincia ora a prendere forma la squadra su cui il ct far affidamenteo per puntare al trono d'Europa.

Ma contro la Spagna, ai quarti di finale in programma domenica all'Ernst Happel di Vienna (lo stadio che se l'Italia passerà il turno ci accompagnerà fino alla fine dell'avventura), Donadoni dovrà fare i conti con le assenze forzate di Gattuso e dello stesso Pirlo, squalificati per somma di cartellini (gli altri diffidati, tra cui lo stesso De Rossi, torneranno invece con la fedina pulita: dai quarti i cartellini si azzerano). Ecco allora che le robuste dose di romanismo con cui Donadoni ha rinvigorito la spenta Italia di Berna potrebbero conoscere l'impulso definitivo: perché contro la Spagna potrebbe scoccare l'ora di Alberto Aquilani, essenzialmente per una motivazione di opportunità tattica. Il commissario tecnico potrebbe infatti essere tentato di schierare un centrocampo con De Rossi, Perrotta e Ambrosini, con Camoranesi al fianco o alle spalle di Toni e del suo partner d'attacco, quasi sicuramente Cassano (o Di Natale). Così facendo, però, Donadoni non avrebbe alcuna possibilità di effettuare cambi difensivi, se non con l'inserimento di difensori di ruolo, tipo Gamberini, Barzagli o Materazzi. Non avrebbe, cioè, possibilità di rinforzare la solidità della squadra in mezzo al campo qualora le circostanze lo richiedessero. Schierando Aquilani, potrebbe dare una chance al romano (che scalpita, per stessa ammissione del ct e che peraltro ha una innata intesa con de Rossi) e contemporaneamente potrebbe tenersi in panchina uno tra Perrotta e Ambrosini per il puntello che dovesse servire. Qualora invece ci fosse bisogno di un impulso offensivo, avrebbe invece uno dei tantissimi attaccanti in questo momento sacrificati a prescindere dalle scelte del centrocampo.

 
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Le partite di ieri

Post n°1928 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Russia-Svezia 2-0

Grecia-Spagna 1-2

Ibrahimovic torna a casa!

Miracolo Russia, Hiddink colpisce ancora. Dopo aver portato l'Australia a un passo dai quarti di finale due anni fa al Mondiale di Germania spaventando l'Italia, fa persino meglio con la Russia, che torna a superare il primo turno della fase finale dopo anni di buio pesto. La Svezia è surclassata, tanto che alla resa dei conti deve ringraziare Isaksson se non esce di scena con un passivo più pesante. La Russia domina, segna con Pavlyuchenko (24') al termine di un'azione da manuale del calcio, colpisce tre legni, raddoppia con Arshavin al 5' della ripresa. Poi sbaglia l'impossibile, ma riduce Ibrahimovic a un semplice comprimario e alla fine addirittura non inferisce su un avversario allo sbando. Adesso, guarda un pò, ecco spuntare l'Olanda, proprio la patria di mago Guus. Vuoi vedere che le imprese non sono finite qui?
RUSSIA-SVEZIA 2-0
RUSSIA (4-1-3-2): Akinfeev; Anyukov, Ignashevich, Kolodin, Zhirkov; Semak; Zyryanov, Semshov, Bilyaletdinov (21' st Saenko); Arshavin, Pavlyuchenko (45' st Bystrov). All. Hiddink
SVEZIA (4-4-2): Isaksson; Stoor, Mellberg, Hansson, Nilsson (34' st Allback); Elmander, Andersson (11' st Kallstrom), Svensson, Ljungberg; H.Larsson, Ibrahimovic. All. Lagerback
ARBITRO: De Bleeckere (Bel)
MARCATORI: 24' pt Pavlyuchenko, 5' st Arshavin
NOTE: ammoniti Isaksson, Elmander (S), Kolodin, Semak, Arshavin (R)

La Spagna chiude a punteggio pieno, mentre la Grecia è l'unica squadra sempre sconfitta.

Voleva evitare di chiudere come le era capitato già ad USA '94, quando uscì dal Mondiale con zero punti in tasca e nessun gol all'attivo. E invece la parabola negativa della Grecia si è compiuta con la terza sconfitta in tre gare, anche se senza l'onta di non aver segnato. Greci in campo con Nikopolidis alla sua ultima gara in nazionale, mentre Aragones lasciava a riposo dieci undicesimi della squadra. Poche le emozioni nel primo tempo. Ci provano De La Red e Xabi Alonso, ma il gol non arriva. Al 42' arriva il vantaggio degli ellenici. Difesa spagnola disattenta, con Charisteas che la punisce deviando di testa una punizione di Karagounis. Al 54' Xabi Alonso colpisce il palo con un destro da 30 metri, mentre al 61' ci pensa De La Red a pareggiare i conti con un destro che piega le mani a Nikopolidis. Gli risponde Charisteas, con un palo centrato tre minuti più tardi. La Spagna vuole però il successo e insiste. Vanno al tiro Guiza e Sergio Garcia, ma è soltanto al'88' che arriva la rete che regala il punteggio pieno nel girone: la mette a segno Guiza, che batte di testa Nikopolidis.
GRECIA-SPAGNA 1-2 (1-0)
GRECIA (4-2-3-1):
Nikopolidis; Vintra, Kyrgiakos (dal 63' Antzas), Dellas, Spiropoulos; Basinas, Katsouranis; Salpingidis (dall'86' Giannakopoulos), Karagounis (dal 74' Tziolis), Amanatidis; Charisteas. All.: Rehhagel.
SPAGNA (4-2-3-1): Reina; Arbeloa, Albiol, Juanito, F.Navarro; De La Red, Xabi Alonso; Sergio Garcia, Fabregas, Iniesta (dal 58' Cazorla); Guiza. All.: Aragones.
ARBITRO: Webb (Inghilterra)
MARCATORI: 42' Charisteas (G), 61' De La Red (S), 88' Guiza.
NOTE: Ammoniti Karagounis, Arbeloa, Guiza, Basinas, Vintra.

 
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Ufficiale: John Arne Riise è della Roma

Post n°1927 pubblicato il 18 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Adesso c'è anche l'ufficialità. John Arne Riise (nella foto oggi a Villa Stuart) è il primo acquisto del mercato della Roma.

Il terzino norvegese ha firmato un contratto di quattro anni a 2,8 milioni di euro lordi a stagione (poco più di 1,5 netti) più i premi, mentre al Liverpool sono andati 5 milioni di euro, che potrebbero diventare 5,5 se la Roma giocherà la Champions nella stagione 2009/10 e in quella successiva e se Riise metterà insieme almeno 100 presenze.

Questo il comunicato: «L'A.S. Roma S.p.A. rende noto di aver raggiunto l'accordo con il Liverpool Football Club and Athletic Grounds Limited per l'acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore JOHN ARNE RIISE, con effetti a decorrere dal 1° luglio 2008. Per l'acquisizione di tale diritto, l'A.S. Roma riconoscerà al Liverpool Football Club un corrispettivo di € 5 milioni, da pagarsi in quattro rate di pari ammontare, di cui la prima entro il 1° luglio 2008, la seconda entro il 30 settembre 2008, la terza entro il 31 luglio 2009 e la quarta entro il 31 gennaio 2010; inoltre, l'A.S. Roma riconoscerà al Liverpool Football Club le seguenti ulteriori somme: (i) € 0,1 milioni, per ciascuna delle due stagione sportive a decorrere dalla 2009/2010, in cui la prima squadra partecipi all'Uefa Champions League; (ii) € 0,075 milioni, ogni 25 presenze effettuate dal Calciatore in gare ufficiali, fino ad un massimo di € 0,3 milioni. Con il calciatore è stato sottoscritto un contratto economico per le prestazioni sportive di durata quadriennale, che prevede il riconoscimento di un compenso lordo di € 2,8 milioni, per ciascuna stagione sportiva di durata del contratto, oltre ad alcuni premi individuali al raggiungimento di prefissati obiettivi sportivi».

 
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Zavaglia: "Aquilani rinnova dopo gli Europei"

Post n°1926 pubblicato il 18 Giugno 2008 da Urbe_immortale

L'agente di Alberto Aquilani, Franco Zavaglia, è intervenuto alla trasmissione Speciale Calciomercato in onda su Sportitalia. "Dopo l'Europeo - le parole di Zavaglia - penso che Alberto rinnoverà con la Roma. Lui è cresciuto lì e vuole fortemente rimanerci. In questo periodo ci sono state delle cose che hanno infastidito il ragazzo, quindi in queste situazioni è meglio parlare poco e non rilasciare interviste".

 
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Gerolin: "La Roma segue Loria"

Post n°1925 pubblicato il 18 Giugno 2008 da Urbe_immortale

"Confermo, la Roma segue Loria, ma da qui a dire che la trattativa è conclusa ce ne corre". Manuel Gerolin (nella foto, a sinistra) non si nasconde e conferma la trattativa in corso con la Roma per Simone Loria, difensore centrale - classe '76 - designato a raccogliere l'eredità di Matteo Ferrari, che non rinnoverà il contratto in scadenza 2008. "C'è stato un colloquio con la Roma - ammette il direttore sportivo del Siena al Romanista.it - ma non ci siamo ancora seduti a un tavolo per definire il trasferimento di Simone". Arthur sarà il vice Doni? "Stesso discorso - continua il dirigente, ex romanista Anni Ottanta e Novanta - Piace a Pradè, però parleremo di queste operazioni quando discuteremo della comproprietà di Galloppa". L'intenzione è quella di accontentare Loria, che ha già manifestato la volontà di vestire giallorosso? "Aspettiamo - avverte Gerolin - per definire l'affare, tutte le parti in causa dovranno essere accontentate".

 
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Stampa inglese: Roma vicina anche a Saha

Post n°1924 pubblicato il 18 Giugno 2008 da Urbe_immortale

La Roma è vicinissima al prestito dell'attaccante del Manchester United Louis Saha. Secondo il Daily Mail la trattativa è in dirittura d'arrivo e l'accordo, previsto per i prossimi giorni, è stato raggiunto sulla base di 9,5 milioni di euro. Giunto all'Old Trafford nel gennaio 2004 dal Fulham, il centravanti francese - complice una serie di infortuni - ha disputato solo 17 gare nell'ultima Premiership. Prima della firma sul contratto - aggiunge il Mail - la Roma vuole valutare attentamente le condizioni fisiche dell'attaccante.

 
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Doni: "Con i Sensi per lo scudetto!"

Post n°1923 pubblicato il 18 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Alcuni passi dell'intervista rilasciata da Alexander Marangon Donieber, per tutti Doni, al Corriere dello Sport. Il portiere della Roma parla dell'attuale assetto societario, dichiarandosi vicino ai Sensi, e scommette su Cicinho per il prossimo anno.

Negli ultimi tempi si è parlato molto di società, Doni che idea si è fatto?
"Sono a Roma da tre anni e ogni stagione questa società è stata in grado di costruire una Roma più forte e più importante. E che noi calciatori abbiamo sempre e solo dovuto pensare a giocare perchè per tutti gli altri problemi ci pensava la società a risolverli. Io sono arrivato con la famiglia Sensi e mi fido al cento per cento di loro".
Chi potrà essere l'uomo in più della Roma per la prossima stagione?
"Cicinho, non ho dubbi. Il Cicinho vero a Roma non l'avete ancora visto, è assai più forte e determinante di quello che ha fatto vedere. Ora si è ambientato, farà la preparazione con noi e potete scommettere che sarà un Cicinho che vi sorprenderà".
Dopo il prolungamento del contratto, qual'è l'obiettivo di Doni adesso?
"Vincere. So che si può".
Si parla del possibile arrivo a Trigoria, come dodicesimo, del suo connazionale Arthur...
"Lo conosco bene, per qualche mese siamo stati anche compagni di squadra. E' un professionista serio, con lui mi sono trovato bene, al Cruzeiro mi ha aiutato antissimo. Potremmo essere una coppia giusta".

 
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