Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 22/11/2007

Spalletti: "Per Totti non è un momento fortunato"

Post n°971 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

"Totti non sta attraversando un momento fortunato. Domani valuteremo". Ospite del negozio "Pignatelli", presso l'Outlet di Castel Romano, il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, ha risposto alle domande dei cronisti presenti. "Ieri Francesco si era allenato abbastanza bene - ha spiegato il tecnico - oggi stava meglio e invece in una situazione normale di allenamento ha calciato per terra. Domani valuteremo, se è stato solo un piccolo trauma o se c'è stato l'interessamento al legamento. E' normale che temiamo per le sue condizioni. E' un calciatore su cui puntiamo molto. Fa la differenza. Ha grandi i numeri che supportano la qualità della squadra". Anche Perrotta è tornato malconcio dalla Nazionale: "Non sarà della partita a Genova. Ieri si è riacutizzato il problema muscolare che aveva avuto in passato e in considerazione anche della gara di Kiev rimarrà a casa". Poi su Taddei ed Aquilani: "Taddei ha allentato un po' la presa, visto il tanto lavoro svolto negli ultimi giorni. Rientra, comunque, nel normale programma di recupero. Per Aquilani serve qualche giorno in più".  

 
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La maledizione continua: Totti si è rifatto male

Post n°970 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Sembra una maledizione, ma è tutto vero: Francesco Totti è costretto a fermarsi di nuovo. Il capitano giallorosso, rientrato in gruppo, si è fermato dopo quindici minuti di seduta per un problema all'altezza collo interno del piede destro. La dinamica? Il numero dieci della Roma, calciando il pallone ha toccato anche il terreno ed ha avvertito un forte dolore. Poi, ha provato a riprendere a correre, ma alla fine è stato costretto ad uscire dal campo. Per Totti, si è trattato di un infortunio diverso rispetto a quello all’avampiede rimediato nella gara di Champions contro lo Sporting, pur trattandosi dello stesso piede. Domani, qualora non avvertirà dolore, effettuerà un test per valutare le sue condizioni in vista di Genova, ma assai difficilmente ci sarà.

PARLA VITO SCALA - Al termine dell’odierna conferenza stampa di Tonetto, il preparatore atletico giallorosso Vito Scala ha incontrato i giornalisti per spiegare l’accaduto e per fare anche un po’ di chiarezza anche sul precedente infortunio. "Dopo lo scontro avuto con Liedson nella gara di Champions - ha precisato Scala - Totti ha avuto due versamenti: uno osseo e uno sulla parte legamentosa dell'avampiede. Sono state utilizzate le stesse metodiche che si utilizzano per le fratture. Anche se di frattura non si è trattato. L'edema era molto profondo e la magnetoterapia era necessaria. In questo periodo, poi, è subentrata la bronchite, che ha colpito Totti da sei-sette giorni a questa parte, causandogli tosse e difficoltà di respirazione e complicando così il suo rientro. Oggi è tornato in campo per aggiungersi al gruppo e svolgere lavoro specifico. Ha calciato il pallone, prendendo anche il terreno e ha avvertito un forte dolore al collo interno del piede destro. Sente ancora dolore, ma non è una distorsione. Si è fatto male in una parte nuova. Ora sta facendo fisioterapia. Se domani il dolore sarà passato, riproverà a fare un test per Genova. Altrimenti si ripoverà per Kiev. Escludo che ci siano state fratture per lo scontro di gioco nella partita contro lo Sporting. Nessun mistero, dunque, intorno a questo infortunio. Solo un trauma contusivo molto forte, tant’è che oggi non farà accertamenti"

 
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Tonetto: "Ho sempre voluto la Roma"

Post n°969 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

La conferenza stampa di Max Tonetto a Trigoria. Il giocatore, classe '74, ieri ha rinnovato il contratto con la Roma fino al 2010, legandosi di fatto a vita con la squadra giallorossa. Ai giornalisti ha espresso tutta la sua felicità per questo nuovo accordo: "Era quello che volevo, la Roma è il massimo".

Finalmente è arrivato il rinnovo del contratto con la Roma. Come ti senti?
Era il mio unico desiderio quello di prolungare il contratto. Anche la volontà della Roma era quella. Sono molto contento, non ho mai avuto dubbi sul rinnovo.
E' un premio alle tue ottime prestazioni con la Roma.
Penso che sia stata fatta una valutazione a 360°. E' stato giudicato il calciatore, l'uomo, ma non mi hanno regalato niente.
E' giusto ricominciare dopo tutto quello che è successo nel calcio?
Sono stati momenti molto delicati, molto difficili dopo la morte di Gabriele. Si può e si deve migliorare. Trovare una soluzione a breve non sarà semplice. E sarà spiacevole che molti tifosi dovranno restare a casa. Loro sono fondamentali per andare avanti.
Con quale proposito andate a Genova?
Ci aspetta un ciclo di partite ravvicinate molto difficili. Il Genoa è una squadra in salute, il Marassi è uno stadio caldo. Noi cercheremo di portare a casa i 3 punti. Non vogliamo perdere altri punti.
Credi che il tuo rendimento non sia come quello della scorsa stagione?
Non ci sono motivi particolari. Le stagioni non sono tutte uguali, magari quest'anno le aspettative sono superiori da parte vostra. Io sono soddisfatto di quanto fatto finora.
Il ruolo fa differenza?
Allenarsi sempre nello stesso ruolo è importante, ma io sono sempre a disposizione del mister.
Ti dà fastidio che la Roma cerchi un vice Tonetto?
Assolutamente no. E' normale che la Roma cerchi calciatori in tutti i ruoli. Se abbiamo tre terzini destri, è normale che si cerchino alternative.
Tu speri di andare all'Europeo? Ci sono quattro posti vaganti...
La speranza c'è sempre, ma non sarà così semplice. Il gruppo sembra già definito. Panucci? Se c'è riuscito lui, ci riescono tutti...
Non trovi esagerato punire un'intera tifoseria per fatti che non c'entrano con la partita di calcio?
Sono d'accordo che la misura adottata è importante, sono altrettando d'accordo che quanto accaduto col calcio non c'entri. In questo momento la decisione migliore da prendere era questa, anche se non sarà la soluzione definitiva.
Da ex doriano, come affronterai il Genoa?
Io non l'ho mai affrontato alla Samp. La rivalità a Genova si vive in maniera più pacata, non sento questa partita in modo particolare.
E' stato importante fare la pausa?
Queste settimane di pausa sono importanti dal punto di vista fisico.
Ibrahimovic rinnoverà a 11 milioni di euro netti. Che ne pensi?
Sono cifre importanti, ma è giusto che il giocatore richiede quello che vuole. Non sta a me giudicare.
Valuti queste cifre eccessive?
Se andiamo a vedere in Nba, i guadagni sono anche superiori. Moratti con i suoi soldi può fare quello che vuole.
Fino a quando vuoi giocare?
Spero che non sia il mio ultimo contratto. Dipenderà da me, se nel 2010 starò ancora bene andrò avanti altrimenti attaccherò le scarpette al chiodo.
Che momento è della tua carriera questo?
Sicuramente il più intenso. Roma ti dà di più durante la settimana.
Ti ha cercato qualche squadra?
So che ci sono stati dei contatti indiretti con il procuratore, ma io non gli ho ascoltati. Ho sempre pensato alla Roma.
Con un nuovo terzino in rosa, potresti allungare la carriera?
Non giocare 50 partite all'anno può essere un bene, ti gestiresti meglio.
Dopo la sosta la Roma fatica sempre, da cosa dipende?
E' difficile rispondere. Lo scorso anno anche ci è capitano andando a perdere contro la Reggina. Non so da cosa dipenda, magari da alcuni carichi di lavoro. Non ne ho idea.
A te manca il gol. Arriverà a Genova?
Speriamo. In carriera qualche gol l'ho fatto, spero arrivi questo benedetto gol con la Roma. Magari a Marassi.
C'è un motivo per cui hai deciso di chiudere la carriera a Roma?
In questo anno e mezzo ho avuto la possibilità di conoscere una piazza prestigiosa e di vivere in modo intenso. Sia con la squadra che con la mia famiglia. Quando ho capito che la Roma aveva le mie stesse intenzioni, si è chiuso l'accordo velocemente.
Ora ci sarà un ciclo di partite con squadre di secondo piano. Sarà più dura?
Non è solo un problema nostro. Quando incontri squadre che si chiudono, diventa più difficile creare occasioni. Speriamo di sfruttare meglio le palle inattive e le punizioni.
Un tuo giudizio su Antunes?
E' giovane. Ha dimostrato grandi qualità, ha un futuro davanti. In prospettiva è un giocatore da Roma.

 
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Platini si scusa dopo 22 anni. La Juve ancora no...

Post n°968 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

«Il calcio è bellissimo. Malati siamo noi, non il calcio. Io che esultai all'Heysel non finirò mai di sdebitarmi». A sostenerlo è Michel Platini, oggi presidente dell'Uefa. Una dichiarazione importante, rilasciata a chiusura dell'intervista realizzata da Roberto Beccantini e pubblicata ieri da La Stampa. Parole forti, quelle di Platini, che pure allora disse «quando al circo muore il trapezista, si fanno entrare i clown». Insomma, lo spettacolo doveva continuare, nonostante tutto. Anche se solo per motivi di ordine pubblico, come si disse allora. Parole che fecero forse inorridire qualcuno, ma non erano poi così lontane dalla realtà. Platini, quel giro di campo, insieme a qualche altro compagno, lo fece effettivamente. «E' vero - dice oggi Antonio Cabrini, anche lui quella sera in quell'assurdo e surreale Juventus-Liverpool - ma più per portare un segno di vicinanza ai nostri tifosi, che per esultare per la vittoria». Si poteva evitare? «Una cosa che avremmo potuto fare - continua l'ex terzino bianconero - e che ci venne in mente solo poi, perché in quei momenti non è certo facile mantenere la lucidità, sarebbe stata portare la coppa sotto la curva e posarla lì, come un mazzo di fiori con cui onorare chi era rimasto vittima di quell'atrocità».

Trentanove i morti quella sera in quel settore Z dello stadio di Bruxelles. Trentanove tifosi rimasti schiacciati sotto il peso della curva che veniva giù. Con gli inglesi, ubriachi, che premevano, e gli italiani che si ammassavano l'uno sull'altro, senza vie di fuga. «Uno stadio vecchio, fatiscente - ricorda Zibì Boniek - e che dovrebbe ancora insegnarci molto. Anche se non vedo, qui in Italia, l'interesse a costruire stadi diversi e investire in nuove infrastrutture». Zibì ricorda ancora: «Un'esperienza terribile. In cui ci trovammo a giocare perché costretti e non perché volessimo. Basti dire che in campo c'erano già l'arbitro e la squadra del Liverpool, mentre noi eravamo ancora negli spogliatoi». Si disse che i giocatori non sapevano. «Non è vero. Tutte balle quelle secondo cui lo scoprimmo solo l'indomani. Meglio, non conoscevamo il numero esatto delle vittime, ma sapevamo certamente che era venuta giù una struttura e che c'erano stati dei morti». Una questione ancora controversa. Sergio Brio, e con lui altri compagni di allora, da Paolo Rossi a Luciano Favero e a Stefano Tacconi, dicono in coro che: «la notizia arrivata negli spogliatoi parlava di un solo morto e qualche ferito». «Anche se questo, ovviamente, non giustificava comunque eventuali festeggiamenti» ribadisce Cabrini.

«Personalmente, non mi sono mai vantato di aver vinto quella competizione - continua Zibì - Quanto alla partita, che pure è stata la mia ultima con la maglia bianconera, la giocammo per davvero. Una volta scesi in campo, del resto, non avevamo altra scelta. Anche perché se avessimo perso, ci avrebbero accusato di non aver onorato i morti, così come ci hanno rimproverato di gioire per aver vinto. Penso anche di non dovermi sdebitare con nessuno. Capisco Michel, che è un uomo intelligente e che, per il ruolo che ricopre oggi, è giusto che dica questo. Anche se dopo ventidue anni. Io posso dire di aver rinunciato, dopo due giorni, al premio partita di 100 milioni di lire di allora, che chiesi di girare ad un fondo creato per le vittime». Anche Boniek conferma che «non fu esultanza, quella, ma rabbia, che avevamo dentro. Io partii subito dopo la gara, perché l'indomani dovevo giocare in Albania, con la mia nazionale. Arrivai a Tirana alle 5 del mattino. A mezzogiorno andai in campo e vincemmo 1-0 con un mio gol. Per dire di quanto ero carico…».
«Purtroppo è vero che quella sera ci furono forse delle espressioni di gioia, che mal si inserivano in quel contesto» ripete Cabrini. Ma veramente non eravamo al corrente di cosa fosse realmente successo. Sapevamo di grossi problemi nei due settori, contigui, occupati da italiani e inglesi, ma non più di questo. Giocammo perché costretti. Ci spiegarono che sarebbe stato peggio non farlo. E ancora oggi sono convinto che quella sia stata la scelta più giusta». Una partita che, a molti, sembrò quasi "finta". E, almeno in parte, orientata dall'arbitro, lo svizzero Deina, per dare la vittoria alla Juventus: «No. Una volta in campo, fu partita vera, anche se il rigore onestamente non c'era, il fallo era fuori area. Ma l'arbitro era vicino a me, a metà campo, molto distante dall'azione, e ci sta che non abbia visto bene».

La frase di Platini ha certamente pochi precedenti. «Ricordo che già Tardelli - dice ancora Cabrini - disse qualcosa del genere un paio d'anni fa, in un'intervista televisiva. Si scusava, insomma, per quell'esultanza, aggiungendo però, anche lui, che non sapeva…». Quanto quella partita pesi ancora nel ricordo di chi la giocò lo conferma Tacconi, che quella sera parò di tutto e di più: «Basti dire che è stata la partita più importante della mia vita, forse la mia migliore in assoluto. Eppure, ancora oggi non posso raccontarla…».

 
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Tonetto rinnova. Interessa Gilberto

Post n°967 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Max prolunga fino al 2010. Nel mirino il laterale sinistro dell'Hertha, amico di Juan

Max Tonetto ha prolungato fino al 30 giugno 2010. L'ufficialità è arrivata ieri nel tardo pomeriggio, a Borsa rigorosamente chiusa, con un comunicato ufficiale sul sito internet della società giallorossa. Tonetto, che domenica ha compiuto 33 anni, percepirà «un compenso lordo di 1,8 milioni di euro per la stagione sportiva 2008/2009 e 2009/2010, oltre a premi individuali al raggiungimento di prefissati obiettivi sportivi», che al netto fanno 1 milione di euro più i premi. Si chiude così una vicenda, quella del rinnovo dell'ex giocatore della Sampdoria, che era cominciata in estate. In questi mesi, infatti, i contatti tra la società giallorossa e Roberto Sistici, il procuratore del giocatore, sono stati molti e si sono gettate le basi per il prolungamento che si è concretizzato ieri pomeriggio. In questo modo Tonetto, che Spalletti considera fondamentale per gli equilibri della squadra giallorossa, finirà presumibilmente la sua carriera in giallorosso considerando che alla nuova scadenza avrà quasi 36 anni. Un giusto premio per un giocatore che a Roma ha trovato quella dimensione che gli è sempre mancata durante tutta la sua carriera, vissuta per lo più in provincia.

Prolungato il contratto di Max, però, la Roma continua a cercare sul mercato un giocatore che possa essere la sua alternativa. In questa stagione infatti Spalletti sta adattando a sinistra, con ottimi risultati, Cassetti, che però non è un mancino di ruolo mentre Antunes è considerato ancora troppo acerbo. Ecco allora che per il futuro oltre al "solito" Modesto, sempre di attualità a Trigoria, a Trigoria si starebbe pensando a una vecchia conoscenza del calcio italiano, Gilberto Da Silva Melo, 31enne ex terzino dell'Inter e ora titolare nella Nazionale brasiliana e nell'Herta Berlino. Da Silva, che dopo la deludente esperienza in nerazzurro nel '99/'00 ha ricominciato da capo prima in patria e poi in Germania, si libererà a fine stagione a parametro zero. Condizione, questa, che lo fa entrare di diritto tra gli obiettivi della Roma, da sempre attenta al mercato degli svincolati, in questo caso di lusso. Dopo i primi sondaggi informali da parte giallorossa, pare che lo stesso Gilberto abbia manifestato l'interesse a vestire la maglia della Roma. Obiettivo che potrebbe raggiungere grazie ad uno speciale alleato, cioè Juan suo compagno di Seleçao. Nell'ultimo ritiro della nazionale, infatti, Gilberto ha chiesto informazioni all'ex difensore del Bayer Leverkusen, che lo ha relazionato sui suoi primi mesi nella capitale. E questo potrebbe giocare in favore della Roma.

 
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Doni: "Rimango a Roma e cambio procuratore"

Post n°966 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Se c'è ancora qualche dubbio su chi difenderà la porta della Roma a Genova, a Trigoria nessuno sembra averne sulla copertura del ruolo per le stagioni successive, di sicuro per la prossima: e sarà proprio lui, Donieber Alexander Marangon. E' stato Doni stesso, in una intervista concessa al canale di casa Roma Channel, a smentire alcune illazioni che nei giorni scorsi avevano trovato inattese sponde: «Ho un contratto con la Roma fino al 2009 e non vedo nessun problema. Nessuno può parlare a nome mio e dire cose diverse. La Roma ci ha già chiamato per rinnovare il contratto, ma finora non lo abbiamo ancora fatto. La Roma non ha fatto alcuna offerta. Quando andrò a parlare con la Roma sarà mio padre, magari con me presente. Dicono che ho chiesto troppo e invece non ho chiesto niente. Io ho un contratto fino al 2009 e sto tranquillo. Non è giusto che parlino a nome mio. Io sono grato alla Roma. Sono arrivato come terzo portiere e oggi sono in nazionale. Io ho fatto bene, certo, ma la Roma mi ha aiutato tanto. Io sono tranquillo, lavoro come sempre. Non ho problemi con nessuno. Ho parlato già con Daniele Pradè del contratto, non ci saranno problemi. Mia moglie si trova benissimo, tanto che stiamo cercando di comprare una casa. La mia volontà è di restare alla Roma. Se la società avrà la stessa volontà rimarrò volentieri».

Ma a cosa fa riferimento il portiere? Tutto nasce da un articolo della Gazzetta dello Sport secondo cui la Roma starebbe già pensando alla successione di Doni (con Curci e un secondo tipo Fontana) prendendo atto della difficoltà al prolungamento del contratto attualmente in essere. L'attuale ingaggio del brasiliano, di poco superiore ai 700.000 euro netti all'anno, è infatti decisamente inferiore rispetto alle medie dei giocatori del suo livello. Basti pensare, tanto per restare ai suoi connazionali, che Dida (ormai da tempo fuori dal giro della Nazionale) percepisce 4 milioni netti al Milan e Julio Cesar (che a Doni contende la maglia di titolare della Seleçao) all'Inter ne prende 3. Quando si entrerà nel vivo della trattativa per il rinnovo, logicamente il procuratore del giocatore (il papà, secondo le significative e ripetute allusioni con Roma Channel) farà riferimento anche a questi parametri mentre la Roma penserà di far cosa gradita offrendo magari una cifra di molto superiore a quella attuale, forse anche il doppio. Ma anche un'offerta da 1,5 milioni all'anno rischia di essere inferiore rispetto a quello che potrebbe offrire il Milan privandosi di Dida, tanto per fare un esempio, al giocatore. Questo non significa che Doni non accetterà di firmare a condizioni economicamente inferiori. Anzi, a dar credito a ciò che ha detto a Roma Channel, probabilmente lo farà.

In più tre realtà incontrovertibili lasciano la Roma tranquilla. Intanto appare impossibile, visti gli equilibri sanciti nella Lega calcio, che Galliani possa condurre una trattativa in disaccordo con Rosella Sensi e quindi è inimmaginabile un inserimento rossonero nella questione prima che la società giallorossa affronti con il portiere la questione del rinnovo. L'altro fatto è che chi segue il mercato del Milan ha ricevuto diversi input su cui operare ma mai sul ruolo del portiere. Secondo i dirigenti rossoneri, insomma, Dida sarà il portiere del Milan anche il prossimo anno. L'ultima questione riguarda le norme di tesseramento: avendo firmato un contratto di tre anni, Doni non può avvalersi della clausola Fifa che gli consentirebbe di svincolarsi in maniera unilaterale. Se la Roma non lo cede, insomma, Doni resta alla Roma fino alla scadenza (30 giugno 2009) anche senza rinnovare l'intesa. E al massimo lo perderà a parametro zero esattamente com'è arrivato. Ma tra due anni.

C'è infine una questione, più delicata, che riguarda i rapporti tra Doni e il suo procuratore Mario Miele. A sentire le parole del portiere, chi dovrà trattare il rinnovo del contratto con la Roma sarà il papà e non più Miele, che invece sostiene di avere ancora un contratto di validità in corso per la procura del ragazzo. La questione, in mancanza di un chiarimento, rischia di avere un seguito legale. Ma è innegabile che da tempo tra i due non corra buon sangue. E' rimasto invece solido il rapporto tra Doni e Ovidio Colucci, l'altro manager che lo ha rappresentato in questi anni.

 
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La Roma si prepara al dopo-Mancini

Post n°965 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Mancini a Lione, Govou a Roma? Si può, almeno secondo il procuratore del giocatore francese Frederic Guerra, agente anche del nuovo talento transalpino Ben Arfa. Ieri Guerra è intervenuto a Teleradiostereo svelando un retroscena di mercato che potrà trovare delle conferme nei prossimi giorni, quando Mancini dovrà dare una risposta definitiva alla proposta, 2.5 milioni di euro netti a stagione più i premi per i prossimi quattro anni, che la Roma gli ha fatto una ventina di giorni fa. E siccome ci sono molti indizi che portano ad una rottura tra il brasiliano e la società giallorossa, a Trigoria si comincia a pensare a delle alternative. E il Lione, che ad agosto si era fatto sotto con un'offerta di oltre 20 milioni di euro alla società e 4 netti al giocatore, potrebbe tornare alla carica. «E' troppo presto - le parole di Guerra - per l'arrivo nel campionato italiano di Ben Arfa, grande talento ma ancora non pronto per un campionato difficile come quello italiano, per questo in eventuali discorsi tra il Lione e la Roma per Mancini il suo nome non credo verrà fatto. E' un ragazzo, deve crescere, si nota anche quando affronta con la Francia squadre di rango può pagare dazio all'inesperienza. Si è invece parlato di Clerc, la Roma cercava un giocatore con le sue caratteristiche poi non se n'è fatto nulla e abbiamo prolungato il contratto con il Lione».

Il nome buono per la società giallorossa, però, è un altro. «Un giocatore da me assistito che vuole la Roma è Govou, ma non è vero che abbia il contratto in scadenza, il suo accordo col Lione termina nel 2010. Da sette anni gioca con l'Olimpique, c'è una specie di patto con la proprietà secondo cui se Sidney decidesse di partire, soluzione cui sta pensando, non ci sarebbero problemi. E proprio pochi giorni fa Govou mi ha detto che vorrebbe giocare proprio nella Roma». La società giallorossa e il Lione potrebbero dare vita ad un clamoroso scambio tra Amantino e il francese. «Non lo escluderei, potrebbe essere una soluzione. Con il Lione abbiamo eccellenti rapporti, ci sono delle possibilità».

Su Mancini però non ci sono solo i campioni di Francia, perché negli ultimi giorni si sta facendo sempre più forte l'interesse dell'Inter. Lo stesso brasiliano in caso di cessione, preferirebbe rimanere in Italia, e quella nerazzurra sarebbe una destinazione gradita. Su questa ipotesi si è pronunciato ieri a Radio Radio anche Claudio Pasqualin. «Se Mancini non rinnova con la Roma, non escludo che la prossima squadra del brasiliano possa essere l'Inter».

Con i soldi incassati dalla cessione di Amantino, la Roma potrebbe concentrarsi sulla scelta del sostituto. Due le candidature "forti". La prima scelta è senza dubbio Adrian Mutu, nome gradito e parecchio a Spalletti. Il romeno a Firenze si trova bene però alla Roma non direbbe di no e nonostante il tetto degli ingaggi che vige a Trigoria se la Roma gli proponesse lo stesso contratto proposto a Mancini, per lui sarebbe molto difficile rifiutare. L'altro nome buono è quello di Antonio Di Natale. Il giocatore dell'Udinese è un vecchio pallino di Spalletti, e un paio di giorni fa il suo procuratore Carpeggiani ha lasciato aperte le porte a un suo passaggio in giallorosso dopo gli Europei. Prima però bisognerà risolvere la questione Mancini: a fine mese Gilmar Veloz sbarcherà nella capitale per dare una risposta a Rosella Sensi. Solo dopo la Roma deciderà cosa fare.

 
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Totti, si decide oggi

Post n°964 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Continua a correre Francesco Totti. Corre verso Marassi, con la voglia di tornare a respirare aria di gara ufficiale dopo quegli sfortunati trentacinque minuti di Roma-Sporting. Liedson e la sua entrata kamikaze, sembrano un ricordo ormai distante, tant'è che il Capitano da quel 23 ottobre di progressi ne ha fatti e non pochi. Dopo la fievole speranza di un recupero lampo, avvalorata solo da una lieve corsetta il giorno seguente al suo infortunio, c'è voluta tanta pazienza e volontà per superare quotidianamente il dolore alla caviglia. Mentre i compagni giocavano e vincevano due partite cruciali come quelle con il Milan e la Lazio, Francesco doveva mordersi le mani ed attendere smanioso il suo ritorno, affidandosi alle cure fisioterapiche dello staff giallorosso. Un lavoro che alla fine ha pagato, poiché i giornalieri progressi che sta facendo il numero 10 sono anche frutto della cura con cui è stato seguito nei momenti più delicati. Si è così arrivati, lunedì, a riassaggiare le zolle del campo di Trigoria, a quasi un mese di distanza dall'ultima volta, per poi aumentare lievemente il lavoro martedì e dare un'ulteriore accelerata nella seduta di ieri. Un allenamento dove si sentiva forte la spinta dell'intera Roma, con il Capitano che oltre ad essere seguito dal solito Vito Scala aveva con sé anche il massaggiatore Silio Musa e Luca Franceschi, il preparatore responsabile al recupero degli infortunati. Tutti intorno a Francesco, anche solo per vedere come procedeva il suo recupero e non direttamente per intervenire nelle operazioni di giornata.

Una giornata che per Totti è cominciata alle 11.10, mentre i compagni erano già sul campo da quasi mezz'ora, con una lieve corsetta di riscaldamento sul "C". A colpire è stato soprattutto lo sguardo che il Capitano aveva mentre sfilava vicino al gruppo, intento a svolgere un esercizio sull'inferiorità numerica. Negli occhi tanta voglia di tornare, di giocare. La sua "dieta", però, prevedeva solo una parte atletica, con scattini, allunghi e corsa laterale. Il tutto intervallato da una breve pausa, con Vito Scala che si è avvicinato a Francesco per parlare. Dopo questo piccolo stop si è ripartivti nuovamente, per dedicarsi a uno slalom tra i paletti e quindi a una rotazione a 360 gradi sempre sugli stessi. La palla, dunque, non si è vista, a parte un breve siparietto in cui Francesco si è divertito a fare qualche tocco prima di tornare a lavorare atleticamente. In sintesi: niente parte tecnica, ma evidenti progressi dal punto di vista della condizione fisica, visto che rispetto ai primi due giorni sul terreno di gioco (mezz'ora in entrambe le occasioni) si è passati a ben cinquanta minuti di allenamento, con il Capitano uscito dal campo non prima di mezzogiorno. Segnali importanti verso Marassi, dove Totti sta facendo di tutto per esserci.

I dubbi, comunque, sono ancora tanti, perché Francesco avverte ancora un po' di dolore ed è alle prese con una leggera tosse. Oggi è in programma il test decisivo. E l'ultima parola spetterà a Spalletti. Il tecnico toscano potrebbe non rischiarlo in una sfida così ravvicinata per riaverlo a pieno regime con l'Udinese più che a Kiev, dove le rigide temperature potrebbero fare brutti scherzi.

 
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Cicinho a Genova, Panucci-Juan a Kiev

Post n°963 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Sono solo buone notizie quelle che vengono da Trigoria dopo l'ultima seduta. La più importante è quella riguardante Rodrigo Taddei, che a distanza di quasi due mesi è tornato a svolgere per intero un allenamento con la squadra. Dopo i graduali progressi di quest'inizio di settimana, si è finalmente superato anche l'ultimo scalino rappresentato dalla partitella in famiglia, con il brasiliano che sembra ormai sicuro convocato per Marassi. Per lui ci dovrebbe essere un breve spezzone con il Genoa, per poi farsi trovare pronto nella sfida di Champions. Ed in queste due gare Spalletti dovrebbe mischiare un po' le carte, facendo rifiatare alcuni nazionali e rilanciando chi ha riposato. Così contro la formazione di Gasperini è probabile l'utilizzo di una retroguardia con Cicinho, Mexes (ma anche per il francese il provino decisivo è oggi), Ferrari e Cassetti, spostando Tonetto (che ieri non ha svolto la sfida in famiglia) nella posizione più avanzata ricoperta nelle ultime settimane.

Panucci e Juan, reduci dagli impegni con la nazionali, potrebbero rientrare a Kiev, con Tonetto arretrato sulla linea difensiva. Buone anche le chance di trovare Esposito dal primo minuto a Genova, visto che Giuly ieri non si è allenato essendo influenzato e Mancini potrebbe essere preservato per la trasferta in Ucraina. Sulla mediana, i progressi di Alberto Aquilani (allenamento completo, tranne la partitella nell'ultima seduta) autorizzano a sperare in alcuni spezzoni di gara nei prossimi due match al posto di Pizarro o De Rossi. Davanti, se Totti starà fuori a causa della bronchite però, avrà via libera Vucinic, assistito sulla trequarti da Perrotta. In porta contro il Genoa, come accaduto prima di Roma-Napoli, si dovrà scegliere tra Curci o un Doni rientrato da poche ore dal Sud America. Questa volta, però, il brasiliano dovrebbe essere in vantaggio.

Nell'ultimo allenamento svolto dai giallorossi, il gruppo è sceso in campo iniziando il riscaldamento con dei colpi di testa (tranne Pizarro, Mexes e il Primavera Unal, che si sono esercitati sui palleggi, e i portieri, alle prese con le palle alte). Si è quindi passati, nell'ordine, a un lavoro di possesso palla, rapidità e di difesa in inferiorità numerica, concluso con la partitella che ha visto Zotti, Cicinho, Ferrari, Baldini, Barusso, Pizarro, Esposito e Mancini in arancio e Bonaiuti (Bertagnoli si era infortunato), Mexes, Cassetti, Unal, Taddei, Brighi, Pit e Vucinic (fermatosi a fine seduta con Baldini a lavorare sui colpi di testa) in nero (vincitori dell'incontro).

 
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Cerci dà spettacolo finchè è in campo

Post n°962 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Continua a vincere ma smette di convincere l'under 21 di Pierluigi Casiraghi: ieri, alle Isole Far Oer, il primo tempo è stato una sorta di prova di tiro a segno, poi uno dei due centrali, l'italo-brasiliano del Brescia Santacroce, si è fatto buttar fuori, e il commissario tecnico ha pensato bene di togliere Cerci per riequilibrare la squadra. E, come all'andata, il gol decisivo, è arrivato solamente a dieci minuti dalla fine (allora 2-1, ieri 1-0), quando i volenterosi pescatori del Mare del Nord già pregustavano l'impresa. Il punto decisivo lo ha firmato, deviando di testa un cross di De Ceglie, l'empolese Pozzi, messo in campo da Casiraghi al posto di Osvaldo nel tentativo di ravvivare una manovra offensiva che aveva risentito dell'uscita di Alessio.

Era stato proprio lui, Cerci, a rendersi protagonista di tutte le azioni pericolose di un primo tempo a ritmi vertiginosi: al 10' aveva provato la deviazione volante su tiro di Giovinco, mandando sul fondo, al 12' aveva saltato l'uomo e impegnato seriamente il portiere (con Criscito che da due metri aveva sprecato la ribattuto buttandola sopra la traversa), al 20' aveva lanciato Osvaldo davanti al portiere, ma l'italo-argentino aveva sprecato. Poi aveva lanciato Motta per un cross che ancora Osvaldo aveva deviato sul fondo, infine, alla mezz'ora, aveva colpito la traversa di testa, su angolo di Paonessa. Suo, al 42', anche il primo tiro dell'Italia dopo l'espulsione di Santacroce, dopo neppure un quarto d'ora di ripresa ha lasciato il posto a Marzoratti. A quel punto l'Italia ha rallentato il ritmo, chiamando in causa Nielsen solamente al 31', con il neo entrato Pozzi, quattro minuti prima del gol che ha permesso di mantenere il punto di vantaggio sulla Croazia, che ieri ha vinto Azerbaijan.

 
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Italia-Far Oer 3-1 con Perrotta Capitano

Post n°961 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

A Modena, Italia-Far Oer finisce 3-1 e con Simone Perrotta capitano. Tutto facile per gli azzurri che al primo affondo sono passati in vantaggio: al 10' Benjaminsen devia alle spalle del proprio portiere un cross dalla destra di Oddo. Al 36' il raddoppio porta la firma di Luca Toni, bravo a controllare e a girare in rete un cross dalla sinistra di Grosso. Al 40' Chiellini porta a tre le reti azzurre con un gran tiro da lontano. Dopo 45' di buon gioco, e tre gol, l'Italia sembra rallentare la pressione nella ripresa tanto che al 39', grazie a un cross dalla destra di Danielsen, Iacobsen stacca di testa e trova addirittura la rete alle spalle di Amelia. Chiude, comunque, in bellezza la Nazionale di Donadoni.

 
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Doni: "Per il rinnovo sono tranquillo"

Post n°960 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Dal Brasile dove è impegnato con la nazionale verdeoro, Alex Doni, portiere giallorosso, in un'intervista telefonica a Roma Channel, riassume la sua situazione contrattuale con la Roma: “Il mio contratto scade nel 2009 non c'è nessun problema e non c'è alcun procuratore che possa parlare a nome mio. Quando la Roma mi cercherà per discutere il rinnovo, mi rappresenterà mio padre. Ho sentito dire che avrei chiesto troppo. Fino adesso non ho fatto alcuna richiesta, e la Roma non ha fatto offerte. Io, in ogni caso, resto tranquillo e continuerò a lavorare come sempre”. Il numero uno romanista ribadisce, comunque, la sua volontà a rimanere nella capitale: “In giallorosso sono arrivato come terzo portiere e ora mi ritrovo in Nazionale, è normale che sia grato alla società e a Spalletti, in più, il mio rapporto con tifosi e con la città è bellissimo e anche la mia famiglia qui si trova molto bene”.

 
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Pasqualin: "Mancini potrebbe andare all'Inter"

Post n°959 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Urbe_immortale

"Se Mancini non rinnova con la Roma potrebbe andare all'Inter". Lo afferma Claudio Pasqualin, procuratore di molti giocatori, tra i tanti Giovinco, talento dell'Empoli. "Nel caso la trattativa - le parole dell'agente a Radio Radio Tv - non dovesse andare per il verso giusto con i giallorossi, non escludo che la prossima squadra di Mancini possa essere l'Inter". Altro giocatore che nella Roma deve rinnovare il contratto è Matteo Ferrari: "E' una trattativa che lascia perplessi - continua - giocatori così forti non si lasciano andare via a parametro zero. Evidentemente c'è qualche club dietro al giocatore".

 
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