Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 13/06/2008

Nuove voci sulla società: novità prima delle vacanze?

Post n°1874 pubblicato il 13 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Forze nuove, anche finanziarie, potrebbero entrare presto nell'As Roma. Lo ha riportato ieri un lancio dell'agenzia Asca, smuovendo un po' le acque sul fronte societario. «Secondo quanto si apprende in ambienti finanziari - si legge - sarebbero previsti futuri accordi per rilanciare la Roma». Il lancio prosegue senza sbilanciarsi sulla modalità di possibili future intese, ma fa riferimento a novità in arrivo «prima delle vacanze» che potrebbero consentire al club di «valorizzare le proprie potenzialità, non solo finanziarie ma anche sportive». «Se tutto andrà per il verso giusto - conclude il lancio - la società capitolina potrebbe diventare una delle protagoniste del calciomercato».
La situazione societaria è nota da tempo. Unicredit, istituto creditore del gruppo ItalPetroli (controllante di As Roma) per 377 milioni di euro, sta lavorando con Inner Circle Sports, dopo l'uscita di scena di Soros, alla ricerca di un compratore per il club giallorosso. L'agenzia non specifica se si tratti di questo e quindi non si può escludere che si possa parlare di un rafforzamento di altro tipo, come ad esempio un ingresso graduale in società. Questa in fondo era l'idea di John J.Fisher, il cui interesse per l'As Roma era precedente a quello di Soros ed è rimasto solo "congelato" nel momento in cui è entrato in scena un colosso come il magnate di origini ungheresi. Intanto, però, la famiglia Sensi è alle prese con la scadenza del 30 del mese, quando dovrà presentare il bilancio di ItalPetroli e la relativa certificazione ad opera dei revisori dei conti. E se c'è qualcuno disposto ad immettere forze nuove in società, c'è la necessità che quel «prima delle vacanze» si traduca in "prima del 30 giugno".

 
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"Anche la Roma su Riise"

Post n°1873 pubblicato il 13 Giugno 2008 da Urbe_immortale

«Ci sono molti club che si sono interessati nelle ultime settimane, ma non voglio fare altri commenti». Così Jan Kvalheim, rispondendo ad un possibile trasferimento alla Roma. Kvalheim altri non è che il procuratore di John Arne Riise, il possibile rinforzo della Roma per la fascia sinistra. Un giocatore che corrisponderebbe perfettamente alle caratteristiche che Luciano Spalletti vuole per quel ruolo: corsa, gamba, tiro, prestanza fisica. Che al tecnico giallorosso il rosso norvegese piaccia non è più un mistero. Alle voci di un interessamento da Trigoria per lui, mercoledì si sono aggiunte le parole del tecnico che ha confermato «Elementi di quello spessore lì possono dare una prontezza diversa. Considerando i confronti che ci attendono nella prossima stagione, giocatori così fanno comodo. Riise ha i requisiti che cercavamo, ma ne abbiamo guardati anche altri, di calciatori». Possibile che Spalletti giochi a carte scoperte? Oppure è una manovra di depistaggio? Di certo alla Roma un giocatore così farebbe comodo, ed è sul mercato. Non solo, anche il prezzo del cartellino è alla portata, visto che il Liverpool potrebbe liberarsene per 5-6 milioni di euro. Il problema semmai è l'ingaggio. In ogni caso, per sapere quale sarà la sua prossima destinazione, non bisognerà attendere molto, sicuramente non oltre la prima settimana di luglio. Era stato lo stesso giocatore alcuni giorni fa a fissare un termine ultimo: «Ho chiesto al mio procuratore di capire cosa sta succedendo - aveva detto al sito norvegese Dagbladet - Le cose si devono risolvere prima dell'inizio del precampionato. I calciatori che hanno avuto impegni internazionali si devono riunire il 7 luglio. Non posso aspettare all'infinito per una risposta, devo averla adesso». Quella risposta, di fatto, il Liverpool gliel'ha data, liberandolo. Ora c'è solo da sferrare l'attacco per portarlo nella Capitale, prima che qualcuno lo faccia più velocemente. Controindicazioni per il suo acquisto ce ne sono davvero poche: a 27 anni, Riise ha raggiunto la massima maturazione. E il fatto che Benitez abbia deciso di preferirgli Fabio Aurelio nell'ultima stagione, e che stia cercando altri rinforzi in quella zona, non è indicativo. Perché dopo sette anni ad Anfield Road il rapporto tra il norvegese e la dirigenza sembra essersi incrinato, magari anche a causa di un carattere non sempre morbido, basti ricordare la lite furiosa con John Carew nel ritiro della nazionale. Uno scontro tra colossi, perché, se è vero che l'ex romanista sfiorava i due metri, anche Riise non scherza: 185 centimetri, 77 chili e un sinistro di una potenza fuori dal comune. A garantire per lui anche il suo (quasi ex) compagno di squadra Jamie Carragher che, oltre ad enfatizzare tutte le sue capacità, consigliandolo a tutti i maggiori club europei, rassicura quelli temevano che il suo sinistro avesse perso potenza. Insomma Riise è pronto a cambiare aria, voglioso di far vedere che ha ancora tanto da dare, che è uno con «i requisiti che cercavamo».

 
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Okaka verso il Lecce

Post n°1872 pubblicato il 13 Giugno 2008 da Urbe_immortale

In attesa di risolvere le questioni prioritarie, come i rinnovi di De Rossi e Aquilani, la cessione di Mancini e il riscatto di Vucinic, c'è spazio anche per alcuni movimenti "minori" del mercato giallorosso. Tra i giovani da sistemare, ad esempio, c'è Stefano Okaka, reduce da una stagione positiva a Modena, dovrebbe finire a Lecce nell'ambito dell'operazione Vucinic. Con quale formula, è ancora da decidere. «Ho parlato con Bruno Conti - le parole del procuratore Scopelliti a Teleradiostereo - che mi ha dato appuntamento a dopo le finali per la Serie A del Lecce. Non ho sentito nessuno del club pugliese. Non abbiamo alcuna preclusione nei confronti del Lecce, ma dovremo comunque parlare con i salentini così come con la Roma, perchè per la crescita di Okaka è importante ed in funzione di questa Stefano deve giocare in una squadra che pur non garantendogli il posto fisso abbia intenzione di puntare su di lui. Con Roma e Lecce faremo luce su tutti gli aspetti di questa vicenda, che può portare a Lecce Okaka. Con quale formula? Sarei più contento del prestito perchè Stefano ha voglia di restare legato contrattualmente alla Roma».

Un altro che vorrebbe rimanere legato alla Roma è Matteo Brighi. Il centrocampista è in attesa di una chiamata per il rinnovo del suo contratto che scade nel 2009. L'accordo è stato raggiunto già da qualche mese, ma la firma non è ancora arrivata. Il procuratore del giocatore - Vanni Puzzolo - ha parlato ai microfoni di Radio Tau di possibili soluzioni alternative, semmai in rinnovo con la Roma non dovesse concretizzarsi. «L'intenzione di Matteo è quella di rinnovare il contratto con la società capitolina: il contratto scade a giugno 2009. Tornare a Bologna? Il capoluogo emiliano sarebbe una soluzione gradita al giocatore, inoltre Matteo piace al tecnico Arrigoni». Coi rossoblù comunque non c'è nessuna trattativa in corso. «Ci è pervenuto un forte interessamento - rivela - ma non è una trattativa concreta. Anche Reggina, Sampdoria e Celtic Glasgow hanno fatto dei sondaggi per Matteo».

Per Curci si cerca una sistemazione in serie A, mentre per Alessio Cerci bisognerà valutare con attenzione le sue condizioni fisiche dopo l'operazione al ginocchio, ma è probabile che rimanga in rosa. Per Gianluca Galasso scontato il rinnovo della comproprietà con il Bari. «Mi è stato detto - le parole del calciatore a tuttomercatoweb.com - che la Roma mi segue, soprattutto da quando ricopro questo nuovo ruolo di terzino. Mi dicono che Spalletti abbia deciso di lasciarmi ancora un anno a Bari, soprattutto perché questo ruolo lo faccio solo da quattro mesi, per crescere ancora»

 
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Pradè: "Aquilani è incedibile!"

Post n°1871 pubblicato il 13 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Il padre di ALberto smentisce categoricamente di aver mai rilasciato dichiarazioni come quelle attribuitegli dal sito calciomercato.it (non nuovo a cazzate galattiche!)

Molto rumore per nulla. Shakespeare l'avrebbe descritta così la questione-Aquilani, che ieri pomeriggio ha rischiato di tramutarsi in una commedia degna del poeta inglese. In un momento caldissimo dal punto di vista del mercato per il centrocampista giallorosso, con la Roma costretta praticamente un giorno sì e l'altro pure a respingere gli assalti di Juventus e Inter, hanno scatenato un putiferio alcune dichiarazioni pubblicate dal sito internet calciomercato.it e attribuite a Claudio Aquilani, papà di Alberto e suo procuratore. «Siamo tranquilli - riporta il sito internet - ma non possiamo ovviamente definirci ottimisti al 100 per 100, perchè alcuni contatti ci sono effettivamente stati, ma nulla è ancora definito con certezza. Differenze insormontabili tra offerta e richiesta? Se parliamo dell'aspetto economico, assolutamente no. Ci tengo a precisare che non abbiamo mai parlato di cifre, ci aspettiamo che la società prenda una posizione, e dica se punta su Alberto oppure se il giocatore può essere oggetto di trattativa». Boom. Da quel momento in poi è stato un continuo rincorrersi tra smentite più o meno ufficiali, telefonate e richieste di chiarimenti che hanno coinvolto tutte le parti in causa, compreso Alberto che dal ritiro della Nazionale in Svizzera telefonava a suo padre, il quale cadeva dalle nuvole.

Ci hanno pensato la Roma, per bocca di Pradè e Franco Zavaglia, "consulente" del giocatore, a mettere la parola fine alla questione e a far rientrare tutto. «Alberto Aquilani non si muove da Roma - le dichiarazioni del ds - non prenderemo in considerazione offerte da altri club. Alberto ha un contratto con la Roma fino al 2010. Per fare chiarezza una volta per tutte, nessuna offerta per l'acquisto del calciatore è mai stata ricevuta dalla società e conseguentemente, come da normativa vigente, nessuna offerta contrattuale può essere formulata al calciatore o ad un suo rappresentante in quanto nostro tesserato. Nessun commento in merito alle dichiarazioni di Claudio Aquilani con cui pensiamo di avere un rapporto di stima reciproca e amicizia, costruite in tanti anni di passione comune per i colori giallorossi».

Anche Zavaglia ha detto la sua. «In merito alle parole del padre del centrocampista riportate da un sito internet, Claudio Aquilani tiene a precisare di non aver mai rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito al rapporto tra la società e il figlio. Quanto è uscito sono solo chiacchiere. La Roma ha sempre detto che Alberto, Totti e De Rossi sono giocatori incedibili. Credo che per il suo rinnovo non ci siano problemi, Alberto ha un contratto fino al 2010 e dopo l'Europeo, con tranquillità, ne riparleremo».

 
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Mancini all'Inter tra 10 giorni

Post n°1870 pubblicato il 13 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Branca: «Ci interessa, presto l'incontro con Veloz». La Roma dice no a Suazo.

Mancini all'Inter, si farà. Senza giocatori in cambio, solo per soldi. Non oggi, ma alla fine della prossima settimana quando Gilmar Veloz, il procuratore di Amantino, lascerà il buen ritiro di Rio de Janeiro e sbarcherà a Milano per parlare con responsabile dell'area tecnica interista Marco Branca. Che ieri ha ammesso pubblicamente l'interesse per il brasiliano. «E' un giocatore che ci interessa - le sue parole a romanews.eu - la Roma ci ha autorizzato a parlare con lui. Penso che ci vedremo verso la fine della prossima settimana». La trattativa è stata intavolata ufficialmente lunedì sera, nel corso dell'incontro tra Branca e Pradè, in cui si è parlato di cifre e di eventuali contropartite tecniche. «Non abbiamo parlato solo di Mancini» ha concluso Branca, che alla Roma ha chiesto anche Alberto Aquilani e che vorrebbe piazzare David Suazo in giallorosso. Pradè in entrambi i casi ha risposto «No, grazie». Aquilani infatti è incedibile e Suazo dopo il gran rifiuto dello scorso anno a Trigoria non vogliono nemmeno sentirlo nominare. Ieri pomeriggio sembrava aver ripreso forza la candidatura dell'honduregno, ma dalla Roma hanno continuato a smentire. Se l'affare si farà sarà solo per soldi, una quindicina di milioni circa. Il condizionale è d'obbligo perché per l'Inter e per Mourinho la prima scelta non è Mancini ma Ricardo Quaresma. L'Inter, secondo il quotidiano A Bola avrebbe inoltrato una richiesta ufficiale al Porto per l'esterno offensivo della nazionale portoghese. La difficoltà, che sembra insormontabile, è che la clausola rescissoria del calciatore è di 40 milioni di euro e il Porto non vuole scendere sotto questa cifra. La trattativa continuerà nei prossimi giorni, anche perché l'agente di Ricardo Quaresma è Jorge Mendes, lo stesso di Mourinho.

Prima di chiudere con Mancini, quindi, i nerazzurri vogliono vedere come andrà a finire per Quaresma. La trattativa con la Roma non presenterà infatti nessuna difficoltà, perché i giallorossi devono vendere per monetizzare al massimo e riutilizzare i milioni incassati per il resto del mercato, quella col giocatore nemmeno. Se la trattativa tra Mancini e l'Inter non dovesse concludersi positivamente, rimangono sempre aperte le soluzioni estere che portano a Barcellona e Lione. Quella col Barça, in particolare, è una pista che non si è raffreddata del tutto. Quella spagnola è una soluzione che Amantino gradisce al pari di quella milanese, e anche con il club di Laporta non sarebbe complicato per lui trovare un accordo, a cifre nettamente superiori (si parla di 4 milioni) rispetto a quello che gli aveva offerto la Roma.

 
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Spalletti: "Danielino, che orgoglio!"

Post n°1869 pubblicato il 13 Giugno 2008 da Urbe_immortale

«Una telefonata, più di un sms, gliela farò certamente con grande piacere. Se uno dei miei ragazzi fa bene è motivo di orgoglio e De Rossi in questi tre anni ha dato tanto sia alla Roma sia al nostro rapporto». Luciano Spalletti, nel consueto appuntamento con l'analisi tattica di misterperoni.it , parla di Danielino De Rossi come di un figliolo. Un figliolo che va bene a scuola, che si merita una pacca sulla spalla dal papà. Ma che, chissà perché, il maestro ha tenuto per ora fuori dalla recita di fine anno. Capitan Futuro a parte, Spalletti crede nella forza dell'Italia: «Si riparte con un gruppo unito e consapevole della propria forza. Si guarda avanti, all'avversario da incontrare, coscienti che le possibilità per superare il turno dipendono da ciò che metteranno in campo gli azzurri». Anche il tecnico romanista è convinto che Donadoni rivoluzionerà qualcosa: «Più che ad un cambiamento tattico, penso a qualche sostituzione. Saranno le caratteristiche dei calciatori inseriti a determinare dei cambiamenti naturali nei comportamenti della squadra. La partita di martedì è stata dispendiosa, soprattutto a centrocampo. Ma credo che la differenza reale dovremo andare a cercarla nell'atteggiamento di squadra. L'eventuale utilizzo di Del Piero può aiutare la fantasia e la finalizzazione del reparto offensivo. In questo senso, Donadoni cercherà di ottenere qualcosa di più dalla squadra.

Quale dovrà essere l'atteggiamento giusto? «Immagino che l'Italia voglia fare la partita, nel senso che assumerà l'iniziativa aggredendo, compatta, ricercando la vittoria. È possibile che il nostro centrocampo abbia più tempo per pensare. Ma, quando gli spazi cominceranno a farsi stretti, e i romeni sono bravi a stare uniti, i nostri dovranno stare attenti a prevenire le ripartenze avversarie, a non perdere gli equilibri di squadra. La voglia di vittoria non deve farci perdere le nostre caratteristiche. Se una squadra decide di attendere vuol dire che è consapevole della propria capacità di ribaltare l'azione. Vista la Romania contro la Francia, a questo dobbiamo stare attenti. Chivu, per il suo passato a Roma, lo conosco bene. È un grande calciatore. Ma è anche nel collettivo, e non solo nelle individualità, che la Romania ha la forza principale». Se dovesse puntare su un azzurro, su un uomo-gara, Spalletti su chi scommetterebbe? Luciano non ha dubbi: «Su Toni. Mi aspetto l'Italia Campione del Mondo che ha non una sola, ma tante facce: quelle facce coraggiose e decise di chi accetta la sfida».

 
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Finalmente giocano i romanisti!

Post n°1868 pubblicato il 13 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Donadoni rinsavisce e cambia formazione: in campo Del Piero e Chiellini, ma soprattutto De Rossi e, forse, Perrotta. Panucci confermato in difesa, stavolta andrà al centro. Il ct: «C'è lo spirito giusto» Sfidiamo l'ex Chivu che pensa solo a Ibra. Piturca è incantato da Danielino: «È fortissimo»

Gioca la Roma, stasera, al Letzigrund di Zurigo, come logica suggeriva, a dir la verità sin da prima dell'esordio. Ma Donadoni c'è arrivato un po' tardi e soprattutto dopo una sconfitta che rende adesso tutto più complicato, tanto da trasformare ad eliminazione diretta una formula che avrebbe potuto essere più morbida per gli Azzurri. Invece non c'è scelta: contro la Romania (ore 18, Raiuno) si giocheranno i sedicesimi di finale di un torneo che per l'Italia prevede la Francia agli ottavi e, se va bene, al novanta per cento la Spagna ai quarti. Niente di impraticabile, ma assai più difficile. Per lo scossone, dopo lo choc del clamoroso rovescio, il ct s'affida alla Roma di sicuro sotto il profilo numerico (tre i giallorossi in campo: Panucci sicuro centrale difensivo, sicuro De Rossi nel cuore della squadra, quasi sicuro anche Perrotta, in un ruolo non ancor chiaro), forse anche sotto quello tattico. Numericamente, a dir la verità, saranno più gli juventini in campo perché con le sostituzioni annunciate di Chiellini (per Materazzi) e di Del Piero (per Di Natale) il contingente bianconero sale a quattro unità, ma è anche vero che il nucleo della squadra e della partita girerà su quello che soprattutto De Rossi e in secondo ordine Perrotta saranno chiamati a fare, richiamando un po' d'ordine e di dinamismo spallettiani nella scombinata squadra (intra)vista lunedì scorso.

Vediamo nel dettaglio quali saranno le scelte di Donadoni. Dieci posti da titolare sono praticamente assegnati: li occuperanno Buffon, i difensori Zambrotta, Panucci, Chiellini e Grosso, i centrocampisti De Rossi e Pirlo, gli attaccanti Camoranesi, Del Piero e Toni. L'altro posto se lo contendono Perrotta e Ambrosini. Il ct in conferenza stampa ha parlato prima di «3 o 4 cambi», poi di «4 o 5». La differenza è sottile eppure decisiva: se saranno 4 giocherà Ambrosini, altrimenti toccherà a Perrotta, provato in tutti gli ultimi allenamenti (compreso quello di rifinitura di ieri) insieme con Pirlo e De Rossi. Molto dipenderà anche dal modulo: il romanista sarebbe perfetto in un 4-2-3-1 in cui potrebbe alternarsi con Del Piero nella zona centrale e sinistra, anche se Donadoni vuole lo juventino centrale vicino a Toni. Giocare sull'esterno, peraltro, per Simone non sarebbe un problema: l'ha fatto nelle ultime giornate di campionato nella Roma, e l'ha fatto spesso per Lippi, diventando persino campione del mondo. Ma c'è un'altra teoria che vorrebbe Ambrosini prescelto, per la sua migliore adattabilità al ruolo di intermedio sinistro se Donadoni metterà in campo il 4-3-2-1, con Camoranesi e Del Piero vicini dietro Toni. Dettagli, per carità, ma per dare la preferenza a Perrotta facciamo riferimento agli ultimi allenamenti. E poi i movimenti sul campo potranno cambiare più volte il disegno tattico della squadra.

Contrariamente a quel che aveva fatto alla vigilia con l'Olanda, Donadoni ieri ha consentito la visione solo dei primi quindici minuti dell'allenamento di rifinitura, nel quale peraltro aveva assegnato le casacche dello stesso colore ai difensori che oggi metterà in campo e poi, nell'altra squadra, lasciando in blu De Rossi, Pirlo e Perrotta, e i tre attaccanti sicuri di giocare. Né bisogna dimenticare che si affronterà un'altra squadra che, esattamente come l'Olanda, ha fatto del 4-2-3-1 una propria caratteristica ben riconosciuta. Davanti alla difesa giocano di solito Chivu e Radoi, due difensori riadattati centrocampisti, ma i due esterni bassi se serve danno grandi impulsi offensivi, trasformando la squadra fino a dare superiorità numerica in tutte le zone del campo. Contro una squadra simile, a dir la verità, servirebbe la qualità di Aquilani, così come potrebbe essere assai utile il cambio di passo di Cassano, ma dalle sensazioni emerse i due dovrebbero restar fuori, almeno all'inizio. Clamorosamente bocciati, invece, saranno quelli estromessi dall'undici antiOlanda. Per motivi atletici Barzagli, Materazzi e Gattuso, per motivi tattici Di Natale. Balla Ambrosini, come già sottolineato. Un'altra valutazione da fare riguarda i diffidati: sono tre, Toni, Zambrotta e Gattuso, ma solo i primi due saranno in campo dall'inizio. Dovranno stare attentissimi, ogni sfida da oggi è decisiva. Chiellini e Del Piero sono carichi («è la mia grande occasione», ha detto il difensore; «tocca ancora a Achille», ha filosofeggiato l'attaccante), De Rossi invece ha preferito non parlare, restando muto di fronte a chi gli sollecitava pareri. Gli è scottato troppo non giocare contro l'Olanda, quando tutti lo davano titolare. Ogni risposta vuole lasciarla al campo. Il tempo, infine: secondo le previsioni, dopo un mattino assai piovoso, il cielo potrebbe sgombrarsi di nuvole e consentire lo svolgimento della partita senza il disturbo della pioggia. Sarebbe auspicabile, in previsione dello sforzo tecnico-tattico cui saranno chiamati gli Azzurri.

 
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Le partite di ieri

Post n°1867 pubblicato il 13 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Germania-Croazia 1-2

Austria-Polonia 1-1

E' bastato un gol per tempo, a firma Srna e Olic, per permettere alla Croazia rivelazione di piegare la Germania. I tedeschi frizzanti e concreti visti contro la Polonia svaniscono di colpo, grazie ad un Bilic che rinforza il centrocampo imbrigliando il gioco di Ballack e compagni. Poche idee e confuse quelle della Germania, che fino a ieri era tra le favorite del torneo. La squadra di Low, d'altronde, ha mostrato grandi limiti in difesa. Per la Croazia invece Olic fa reparto da solo, creando spazi per gli inserimenti di Srna, autore del primo gol, Kovac e Modric. Il 2-1 finale non lascia alibi ai tedeschi, che comunque dovrebbero passare il turno, ma poi se la dovranno vedere col Portogallo. Low conferma l'undici che ha battuto la Polonia. La Croazia invece gioca più coperta, con Olic unica punta e l'inserimento di Rakitic a centrocampo. Mossa azzeccata. La Germania infatti soffre i fraseggi stretti e il pressing degli avversari che col passare dei minuti conquistano il centrocampo. Croazia meritatamente in vantaggio al 24': Srna anticipa Jansen sfruttando un bel cross dalla sinistra di Pranjic. I tedeschi sfruttano poco o neinte Fritz e Lahm sulla destra, incisivi invece contro la Polonia, lasciando alle inziative di Ballack e Podolski la ricerca del pari. Più pericolosi i croati, che con Kranjcar hanno due volte la possibilità di chiudere il match ma Lehmann si salva. Nella ripresa Low inserisce Odonkor per lo spento Jansen, nel tentativo di trovare sbocchi sulle fasce. Invece è la Croazia che raddoppia al 17': il cross basso di Srna dalla destra viene deviato sul palo e Olic deve solo appoggiare in rete con Lehmann a terra. Low tenta la carta Schweinsteiger al posto dello spento Gomez, con Podolski spostato avanti con Klose. Proprio il centravanti di origini polacche trova il gol che riaccende le speranze tedesche al 38', sfruttando una corta respinta di Robert Kovac. Gli ultimi assalti tedeschi, però, sono sterili. Anzi Schweinsteiger trova il tempo di farsi buttare fuori in pieno recupero per una spinta dettata forse dalla frustrazione.
CROAZIA-GERMANIA 2-1
CROAZIA (4-4-1-1): Pletikosa; Corluka, R. Kovac, Simunic, Pranjic; Srna (35' st Leko), N. Kovac, Modric, Rakitic; Kranjcar (41' st Knezevic); Olic (27' st Petric). A disp. Galinovic, Runje, Simic, Vejic, Vukojevic, Pokrivac, Kalinic, Klasnic, Budan. All. Bilic
GERMANIA (4-4-2): Lehmann; Lahm, Metzelder, Mertesacker, Jansen (1' st Odonkor); Fritz (42' st Kuranyi), Frings, Ballack, Podolski; Gomez (20' st Schweinsteiger), Klose. A disp. Enke, Adler, Friedrich, Westermann, Rolfes, Trochowski, Borowski, Hitzlsperger, Neuville. All. Low
ARBITRO: de Bleeckere (Bel)
MARCATORI: 24' pt Srna, 17' st Olic, 34' st Podolski
NOTE: Espulso al 47' st Schweinsteiger (G) per gioco scorretto. Ammoniti Srna, Simunic, Modric, Leko (C), Ballack, Lehmann (G).

L'atmosfera che precede Austria-Polonia non è delle più festose, dopo la notizia del suicidio di Adam Ledwon, calciatore polacco in forza all'Austria Carinzia (prima divisione austriaca), impiccatosi nella notte nella sua casa di Klagenfurt. Crudele, sportivamente parlando, sembrava anche il destino dei due paesi ospitanti, con la Svizzera già eliminata e l'Austria che solo in pieno recupero è riuscita a rimanere aggrappata alla speranza di una qualificazione ai quarti, grazie ad un generoso rigore che ha fissato il punteggio sull'1 a 1. Che la partita di ieri sera avesse già il sapore di uno spareggio lo dimostrano fin dall'inizio i due tecnici che propongono tre novità a testa rispetto alle rispettive gare di esordio, dalle quali entrambe le squadre erano uscite sconfitte. L'Ernst Happel stadion di Vienna, l'ex glorioso Prater, è gremitissimo e totalmente biancorosso, in virtù dell'abbinamento cromatico che accomuna le due nazionali. Spinta dal pubblico di casa, è proprio l'Austria a partire con il piede premuto sull'acceleratore: tra il 10' e il 16' gli uomini di Hickersberger sfiorano il vantaggio in quattro occasioni. In rapida successione vanno vicini al gol Ivanschitz, Hernik, Linz, e poi ancora Harnik. A sorpresa invece arriva il vantaggio polacco: è il 30' quando Guerreiro, centrocampista di origini brasiliane, deve solo spingere in fondo al sacco l'assist di Saganowski. Nell'azione c'è però l'ombra di un presunto fuorigioco proprio dell'autore del gol. L' Austria è sotto choc e prova a reagire, ma non crea particolari pericoli alla porta di Boruc e così si chiude il primo tempo. La ripresa per lunghi tratti offre poche emozioni. E' anzi la Polonia a rendersi più viva con due coclusioni prima di Golanski e poi di Krzynowek su punizione respinta dal portiere austriaco Macho. Quando tutto sembra perduto, ecco la trattenuta in area di Bak su Leitgeb, con il rigore fischiato dall'arbitro Weeb al 93': tira Vastic e segna il gol che tiene in vita l'Austria.
AUSTRIA-POLONIA 1-1
AUSTRIA (4-4-2):
Macho, Garics, Prodl, Stranzl, Pogatetz, Leitgeb, Aufhauser (74' Saumel), Ivanschitz (64' Vastic), Korkmza, Harnik, Linz (64' Kienast). Ct. Hickersberger
POLONIA (4-3-1-2): Boruc, Wasilewski, Jop (46' Golanski), Bak, Zewlakow, Dudka, Lewandowski, Krzynowek, Guerreiro (85' Murawski), Saganowski (83' Lobodzinski), Smolarek. Ct. Beenhakker
ARBITRO: Webb (Inghilterra)
MARCATORI: 30' Guerreiro (P), 93' Vastic (A) rig.
NOTE: ammoniti Korkmaz (A), Wasilewski (P), Krzynowek (P), Prodl (A).

 
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