Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 19/06/2008

Riise: "Grazie Roma e grazie Spalletti"

Post n°1938 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Prima intervista da romanista di John Arne Riise. Il norvegese ex Liverpool ha parlato in esclusiva a Roma Channel: "Ho incontrato tanta gente, mi hanno accolto come in famiglia, qua è bello pure il tempo, anche se fa troppo caldo, sono solo le 9.00...". Come pensi di integrarti? "Sono arrivato per lavorare duro, ma non sarà facile integrarmi, perché la Roma èarrivata seconda e vorrà migliorarsi. Voglio migliorare anche io come calciatore". Perché hai scelto la Roma? "Perché è un grande club, con grandi tifosi e vorrà migliorare anche in Champions. Ho lasciato Liverpool perché volevo una nuova esperienza, un nuovo Paese e Roma è la migliore scelta. Ho incontrato Spalletti, ha grandi motivazioni, questa è una nuova sfida". Come è il rapporto con Benitez? "E' buono, ma bisognava cambiare dopo tanti anni a Liverpool. Roma è stata la mia scelta". Tutti hanno scritto che il rapporto è cambiato dopo l'autogol con il Chelsea: "No, no, sono tante bugie, chiunque può sbagliare una partita, può capitare. Volevo semplicemente fare una nuova scelta". Dove vorresti giocare? "Dove vuole il tecnico, di solito dietro a sinistra, ma posso giocare ovunque". Vuoi essere chiamato "Thunderbolt"? "Chiamatemi come volete, basta che gioco bene". Conosci il modulo di Spalletti? "Sì, il tecnico me ne ha parlato. Adesso voglio tornare in Norvegia e imparare un po' l'italiano per quando tornerò. Mi ha colpito Spalletti, è una grande persona e chiede il 100%". Chi conosci della Roma? "Beh, Giuly dai tempi del Monaco e anche Panucci. Conoscerò anche Totti, che è un idolo. La città no, non la conosco. Ora torno a casa, poi la vedrò. Come vedrò anche la squadra". Com'è il tuo carattere? "Sono uno che non molla mai, mi piace il gioco maschio, ho grandi polmoni, faccio tutto per la squadra. In tanti anni ho avuto molte esperienze e molti amici, qui ne avrò altri, sono felicissimo." Quest'anno non hai segnato. "E' vero, ma per tante ragioni. Sono qui per superare il mio record di gol, ma prima di tutto voglio divertirmi e giocare bene". Hai disputato tante partite, anche in Champions. "E' vero, ne ho giocate tante. La Roma è in Champions e voglio darle la mia esperienza, aiutandola a fare bene in Europa". Chi vuoi ringraziare? "Voglio dire grazie a tante persone. Al mio agente, alla Roma, al tecnico che mi ha voluto. Voglio lasciare il segno". Mourinho è il nuovo tecnico dell'Inter, che ne pensi? "E' un grande allenatore, è in Italia, ma noi dobbiamo fare meglio dell'Inter". Un giudizio sugli Europei? "L'Italia può vincerli e io fare bene per la Roma". Come giudichi Torres? "E' fantastico, un grande bomber". E De Rossi e Totti? "De Rossi sta crescendo moltissimo, è uno dei migliori centrocampisti d'Europa, corre tantissmo e segna pure. Totti ha una grande tecnica e sa far gol. Sarà interessante giocare con loro". Prima di te, l'unico norvegese alla Roma era stato Carew. "Ho parlato con lui, qui è stato bene, c'è un ambiente familiare, spero di fare meglio di lui". Cosa vuoi dire ai romanisti? "Ai tifosi dico che sono felice di essere qui, di avere firmato, di dare loro tante gioie. E di fare gol. Forza Roma".

 
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Agente di Loria: "Si può fare anche oggi"

Post n°1937 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Loria alla Roma si può fare anche oggi. L'agente del giocatore, Antonio Dall'Aglio, a "Teleradiostereo": "Siamo in attesa di comunicazioni da Siena per il trasferimento alla Roma. Spero che al Siena capiscano la volontà del giocatore di entrare in una squadra grande come la Roma, volontà palesemente dimostrata. Sono ottimista per la chiusura dell'operazione, non voglio quindi escludere che si possa concretizzare nella giornata di oggi. Lui ha altri tre anni di contratto con il Siena, durata che a noi sta bene. Da parte nostra non c'è alcun problema. Sta però ai club trovare l'intesa".

 
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Barzagli, menisco rotto ed Europei finiti

Post n°1936 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Menisco rotto ed Europei finiti per Andrea Barzagli. Il difensore dell'Italia si è infortunato in chiusura dell'allenamento del mattino. Non sembrava nulla di grave, poi però l'azzurro è stato portato a fare degli accertamenti e gli esami hanno evidenziato una lesione al menisco interno del ginocchio sinistro. Barzagli dovrebbe essere operato già domani a Vienna.

 
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Processo GEA, Baldini choc:

Post n°1935 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

"Moggi mi ha minacciato"

Baldini choc al processo romano alla Gea. L'ex ds della Roma ha denunciato in aula: «Sono stanco di questa situazione: sono stato minacciato da Luciano Moggi questa mattina prima di entrare in aula. Mi ha detto "buongiorno pezzo di merda" e poi con il dito puntato a pochi centimetri da naso ha aggiunto: "Guarda che così finisci male." Io gli ho risposto: "Se fossi in te non aggraverei la tua posizione».

Baldini ha chiamato a testimone delle frasi di Moggi uno dei giornalisti presenti al processo, Ettore Intorcia del "Corriere dello Sport". L'ex dirigente della Roma aveva appena terminato il confronto con il calciatore del Catania, Davide Baiocco, sollecitato dal pm Luca Palamara, che aveva per oggetto le versioni contrastanti tra i due, quando ha fatto la denuncia che il presidente Fiasconaro ha trasmesso per competenza al pubblico ministero per la valutazione.

 
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Il primo giorno romano di Riise

Post n°1934 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Arrivato l'esterno sinistro voluto da Spalletti. Da Oslo è sbarcato a Fiumicino ieri alle 11.35, con Tempestilli a Trigoria prima delle visite mediche a Villa Stuart.
Al Liverpool vanno 5 milioni di euro, al giocatore un milione e mezzo netto a stagione (più i premi). Lui: «Sono tanto contento d'essere arrivato qui»

Eccolo. Camicia aderente, pantaloni sportivi e quegli inconfondibili capelli rossi che lo fanno riconoscere anche a distanza. John Arne Riise è arrivato nella Capitale. E' lui il primo acquisto della Roma per la prossima stagione. L'ufficialità è arrivata nella serata di ieri con il comunicato della società che ha reso noti anche i termini dell'accordo con il giocatore norvegese «con effetti a decorrere dal 1 luglio 2008». Una grande operazione quella portata a termine dai dirigenti giallorossi. Sia perché si è preso uno dei migliori esterni sinistri in circolazione, sia perché le cifre sono contenute e, comunque, in linea con quelli che sono i parametri di Trigoria. Al Liverpool andranno 5 milioni di euro (meno quindi dei sei cui si pensava si potesse chiudere, a fronte dei sette chiesti dagli inglesi) da pagarsi in quattro rate, di cui la prima entro il primo luglio 2008, la seconda entro il 30 settembre, la terza entro il 31 luglio 2009 e la quarta entro il 31 gennaio 2010. Tutto in un anno e mezzo, insomma. Non solo, i Reds hanno inoltre ottenuto di ricevere altri 100 mila euro per ogni stagione a partire dal 2009-2010, in cui la Roma partecipi alla Champions League, e 75 mila euro ogni 25 partite giocate da Riise in gare ufficiali, fino ad un massimo di 300 mila euro.

Al giocatore andranno 2,8 milioni lordi a stagione (circa 1,5 netti) più i premi, per una cifra totale massima che potrebbe arrivare a sfiorare i 2 milioni di euro. Una firma arrivata in tempi rapidissimi dopo l'accelerazione data alla trattativa negli ultimi tempi, 24 ore dopo il comunicato che ufficializzava l'ok a trattare direttamente con il giocatore.

Il norvegese ieri mattina è volato da Oslo a Fiumicino, dove è atterrato alle 11.35, mentre in patria il suo procuratore riferiva che John «è molto contento di aver scelto l'Italia». E lì è iniziata la sua prima lunga, intensa giornata romana. Dall'aeroporto dritti a Trigoria dove è rimasto fino alle 14.30. Un primo contatto con quella che sarà casa sua per i prossimi 4 anni. Poche ore e poi via, dall'altra parte della città, che l'ha accolto con la sua veste migliore (30 gradi e neppure una nuvola in cielo). Una bella differenza rispetto al Merseyside. Alle 15 in punto la Ford Galaxy con i vetri oscurati con lui a bordo ha imboccato il viale di Villa Stuart con decine di fotografi e giornalisti a inseguirla per cercare di strappare la prima dichiarazione al nuovo esterno sinistro giallorosso, quello che qualche giorno fa Luciano Spalletti aveva definito «un giocatore pronto che può dare molto sotto l'aspetto della maturità. Elementi di quello spessore lì possono dare una prontezza diversa. Ha i requisiti che cercavamo». E invece neppure una parola. E per un po' neanche una foto. Perché Antonio Tempestilli, che ha accompagnato Riise per tutto il giorno ha chiesto a tutti di allontanarsi prima di lasciar scendere dall'auto il giocatore, che si è poi infilato nella parte della clinica dove solitamente vengono effettuate le visite "sotto sforzo". Tutti lì in attesa, compreso qualche curioso che si era nel frattempo aggiunto, per vederlo, per fotografarlo. E un'ora dopo, qualcosa in più, Riise è apparso al di là della vetrata della struttura medica. Non più in camicia, ma con un sottomaglia bianco senza maniche, simile a quelli che usano i giocatori durante gli allenamenti, e si è affacciato alla porta tra i flash che scattavano. Qualcuno ha provato a chiedergli "John, ti piace Roma?". Lui, sorridente, ha però tirato dritto verso l'auto che lo ha portato fino all'entrata sul retro della Clinica eludendo così tutti quelli che nel frattempo erano corsi all'ingresso principale.

E' iniziata a quel punto la seconda parte delle visite mediche. Durata molto, anche se è difficile dire quanto, perché quando verso le 18.30 (tre ore e mezza dopo il suo arrivo) Tempestilli è finalmente uscito, ha semplicemente comunicato che il norvegese in realtà se ne era andato già da qualche minuto da un'uscita secondaria. Destinazione? Poco più in là, all'Hotel Hilton dove ha dormito e dove oggi terra una doppia intervista, prima a Roma Channel, poi a Sky. Quindi ripartirà per la Norvegia. Appuntamento per il primo giorno di ritiro.

 
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Mancini all'Inter. Vucinic tutto nostro

Post n°1933 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Potrebbe essere oggi il giorno
per Amantino e per riscattare Mirko
ma Okaka non s'accorda col Lecce.

Oggi è il giorno di Mancini. Alle nove di mattina (anzi alle undici, in questo caso fa fede la seconda convocazione) a Milano ci sarà l'assemblea straordinaria di Lega Calcio: a Via Rosellini non ci dovrebbe essere Rosella Sensi, ma Daniele Pradè si, e con lui anche Massimo Moratti. L'occasione ideale per chiudere l'accordo tra Roma e Inter per Alessandro Mancini, visto che quello tra il giocatore e la società nerazzurra è già stato trovato, sulla base di quattro milioni di euro a stagione, con l'autorizzazione preventiva del club giallorosso. Per l'esterno brasiliano la società nerazzurra se la caverà con quindici milioni, pochi per gli standard scialacquatori di Massimo Moratti. Che proprio con la Roma vuole tirare la cinghia, e proprio per questo sta cercando di inserire giocatori nella trattativa, anche se la Roma non ha intenzione di prendersi in cambio né Suazo né tantomeno Cruz. Se, come sembra, il presidente nerazzurro ha ormai capito che sta perdendo il suo tempo a proporre i suoi scarti come contropartite tecniche - unica eccezione possibile la seconda metà di Andreolli, ma per quanto riguarda il cash da pagare non cambia poi molto - l'affare si potrebbe concludere anche oggi, a prescindere da quando arriverà l'ufficializzazione.

Ma a Milano la Roma incontrerà anche il Lecce, per parlare di Vucinic. L'accordo c'era, dieci milioni più la comproprietà di Okaka, ieri sera, all'Hilton di Fiumicino, Guido Angelozzi si è incontrato col procuratore del giocatore, Domenico Scoppeliti. Fumata nera: oltre alla garanzie tecniche - il giocatore non era entusiasta di partire come quarta punta, dietro a Tiribocchi, Abbruscato e Corvia - manca anche l'accordo economico, visto che il Lecce in pratica gli ha offerto lo stesso ingaggio che aveva quest'anno a Modena. Una proposta ritenuta poco allettante, a fronte della possibilità di strappare, in serie B, un ingaggio più alto, un posto da titolare, e il trasferimento in prestito semplice, con la garanzia di tornare alla Roma a fine stagione. Per il centravanti di Castiglione del Lago c'è un interessamento del Bologna, il Modena, da parte sua, è intenzionato a esercitare il diritto di riscatto sulla comproprietà del giocatore, fissato a 600.000 euro, per poi cercare un compratore in serie A. La Roma si era tenuta il diritto di controriscatto: potrà riprenderselo a titolo definitivo rinunciando ai 600.000 euro, e mettendocene sopra altri 350.000. Poi dovrà trovare un nuovo accordo con il Lecce: Rosi e Curci, proposti nelle scorse settimane, non sono graditi al club salentino, Cerci interessava prima dell'infortunio, adesso c'è il rischio che il riscatto del montenegrino possa avvenire senza contropartite tecniche.

 
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Spalletti ieri a Villa Pacelli da Rosella Sensi

Post n°1932 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Proprio nel giorno in cui viene acquistato un giocatore da lui indicato, l'allenatore incontra l'amministratore delegato dell'As Roma: dopo quasi un mese il faccia a faccia tanto atteso dai tifosi per capire meglio quelle che saranno le prospettive della società. Adesso il futuro è un po' più chiaro.

L'incontro più atteso c'è finalmente stato. Dopo quasi un mese Luciano Spalletti e Rosella Sensi si sono parlati. Il tecnico e l'Amministratore Delegato giallorosso si sono ritrovati ieri pomeriggio a Villa Pacelli uno di fronte all'altra, per un'ora, per parlare della Roma che è, che sarà, e che è stata in queste settimane di attesa nelle quali Spalletti ha più volte chiesto di fare chiarezza. Lo aveva fatto una prima volta a Sky , poi a Roma Channel e pochi giorni fa al Corriere dello Sport . Dribblando con qualche risata le domande sul suo incontro con i dirigenti del Chelsea. Motivo, questo, di ulteriori incomprensioni tra i vertici societari e l'uomo che in tre anni ha cambiato il volto di una squadra che era sull'orlo della Serie B, portandola ad essere tra le più osservate, studiate, ammirate, imitate d'Europa. Insieme alla squadra tutti hanno scoperto anche il suo tecnico, che ora è famoso come e più dei giocatori che ha portato a livelli di assoluta eccellenza.

Un incontro importante venuto in un giorno speciale. Intanto perché, simbolicamente, è arrivato nella prima vera bella giornata di questa piovosa tarda primavera. Insomma come se su Roma e sulla Roma sia tornato a splendere il sole. Poi perché è avvenuto 3 anni dopo la prima volta di Spalletti a Villa Pacelli (era il 17 giugno 2005), quando arrivò per mettere la firma sul contratto. E infine, e forse soprattutto, perché avvenuto proprio nel giorno in cui John Arne Riise è diventato un giocatore della Roma. Proprio lui, l'uomo in cima alla lista degli acquisti di Spalletti per il ruolo di esterno sinistro basso. Uno dei due rinforzi che il tecnico ha chiesto a più riprese per poter continuare a essere competitivi ai massimi livelli. «Due giocatori importanti e giusti per la Roma» aveva detto. Uno è arrivato, l'altro sarà l'attaccante sul quale la Roma farà il grande investimento. «È così: queste sono le nostre priorità di mercato - aveva aggiunto - Per il resto, la rosa che abbiamo avuto a disposizione nell'ultima stagione era corretta. Magari si poteva dire che mancasse un attaccante di un certo tipo e può essere vero, ma non è detto che, avendolo, avremmo fatto meglio». L'esterno ora c'è, per giunta quello preferito. Spalletti è stato accontentato. Un segnale importante dato dalla società al tecnico che, da questo incontro, si augurava potesse venire fuori soprattutto una maggiore chiarezza perché «negli ultimi tempi non è certo un mistero che si sia parlato molto della società Roma. E non posso nascondere che io, nella parte finale della stagione, ho avuto qualche imbarazzo a parlarne nello spogliatoio. Mi aspetto qualcosa di più definito e preciso, in modo da poter dare delle risposte al gruppo. Perché non è stato semplice gestire la situazione». L'incontro chiarificatore c'è stato, la prossima data da appuntare sul calendario è il 30 giugno, quando dovrà essere certificato il bilancio della As Roma. A quel punto sapremo se il sole potrà continuare a splendere.

 
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Bencivenga: "Quel ruolo gliel'ho dato io!"

Post n°1931 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Bencivenga, ex tecnico della Primavera: «Era più indietro degli altri, non sapeva neppure lui qual era la sua posizione ideale»

Donadoni, se De Rossi non avesse fatto le partite che ha fatto con Romania e Francia, sarebbe un tecnico disoccupato, Mauro Bencivenga, con tutto che De Rossi ha fatto le partite che ha fatto, è disoccupato lo stesso. Solo che, mentre Donadoni ha sempre la possibilità di riciclarsi in qualche ruolo nello staff tecnico del Milan, il rapporto di Bencivenga con la Roma si è interrotto nel 2005, dopo dodici anni. Alla Roma e alla Nazionale l'ex tecnico della Primavera giallorossa ha regalato il Daniele De Rossi che conosciamo, trasformando una riserva degli Allievi Regionali nel centrocampista del futuro del calcio italiano. «Davanti alla difesa è già il più forte del mondo, non c'è nessuno che regga il confronto. Anche se - ammette il tecnico - a dire il vero neppure io pensavo che potesse arrivare così in alto, con tutto che si vedeva che aveva talento, che era un bel giocatore, e che poteva arrivare in serie A».

Lo ha avuto a disposizione per la prima volta nel campionato 1999-00, negli Allievi Nazionali, che giocarono con lo scudetto sul petto: l'anno prima lo vinsero gli '82, Lanzaro, D'Agostino, Amelia e gli altri, gli unici due '83 aggregati sotto età erano Bovo e Pepe. De Rossi no, lui stava con gli Allievi Regionali di Guido Ugolotti, e neppure giocava.
«Io lo seguivo perché ero amico del padre, Alberto, che allenava quelli più piccoli, sapevo che non giocava e mi dispiaceva sul piano personale, anche se ovviamente non interferivo. L'anno dopo ho preso l'annata degli '83, e me lo sono ritrovato a disposizione. Non era né carne né pesce, non aveva neppure un ruolo ben definito: certe volte giocava esterno, o centrocampista offensivo, certe volte attaccante, se glielo chiedevi non lo sapeva neppure lui dove rendeva al meglio. All'inizio era molto indietro rispetto agli altri, poi ha iniziato a giocare. Da centrocampista centrale: noi facevamo un 3-5-2 in cui i centrali erano messi quasi a triangolo, uno davanti alla difesa, e due più avanti, in linea con gli esterni. De Rossi era uno dei due, in coppia con Christian Scarlato, come mediano giocava Fabio Tinazzi, che all'epoca era più pronto di lui. Ma il carattere è sempre stato il suo punto di forza, ed ha fatto i miglioramenti che conosciamo».

E così l'anno successivo, in Primavera, De Rossi ha giocato tutto il campionato da titolare, davanti alla difesa, rompendo le trame degli avversari, dietro una linea di centrocampo in cui giocava anche Gaetano D'Agostino, fortissimo in tutto, tranne che in fase di filtro. Ci pensava De Rossi, che in quella stagione entrò definitivamente nel giro della prima squadra, ricevendo, per la trasferta di Firenze, la prima convocazione da Fabio Capello. Che l'anno dopo si prese pure Bencivenga, come collaboratore tecnico, dopo che la società non lo aveva confermato come tecnico della Primavera, preferendogli Ugolotti.

«Forse noi che venivamo dal settore giovanile eravamo più portati a dare giudizi positivi sui nostri ragazzi, De Rossi e gli altri, Capello mi sfotteva per questo. Sono rimasto a disposizione della prima squadra fino al 2005, lavorando anche con Pradelli, una persona meravigliosa, lui, Pin, e tutto il suo staff. Poi Spalletti si è portato i suoi collaboratori, io sono andato anche in Albania, a fare il secondo di Leonardo Menichini, due anni fa stavo al Pomezia in Eccellenza. Non stavo simpatico ai senatori, facevo giocare chi dicevo io, i giovani, quelli più in forma, mi hanno fatto la guerra, mandami via a marzo, con la squadra prima in classifica. Loro hanno mancato la promozione, chiudendo al quinto o al sesto posto, e io sono disoccupato».

Destino curioso, per un tecnico che il leader del centrocampo della nazionale ha sempre considerato un suo maestro. «L'ultima volta che l'ho sentito è stato dopo quell'intervista in cui mi ha accostato a Capello, Spalletti e Lippi, tra i tecnici più importanti della sua carriera. Una cosa da brividi, e quando l'ho chiamato per ringraziarlo mi ha detto che era lui che doveva ringraziare me. L'ho incontrato per l'ultima volta al suo matrimonio, non mi andava di chiamarlo dopo il gol con la Francia, i giocatori quando stanno in ritiro vanno lasciati tranquilli. Ma ho sentito proprio questa mattina (ieri, ndr) suo padre, Alberto, gli ho detto di dare un abbraccio a lui e a Cassano. Un altro con cui avevo stabilito un rapporto molto bello e molto forte quando stava alla Roma».

 
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Perfino Tuttosport si inchiana De Rossi!

Post n°1930 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Anche per il quotidiano di Torino è lui il migliore
Repubblica: «Infinito». Gazzetta: «Stopper e regista»

Ha giocato da vero leader, trascinando i compagni e mettendo d'accordo tutta la stampa nazionale sulla qualità della sua prestazione. Un "miracolo" che poteva riuscire solo a un Daniele De Rossi che, dopo la strepitosa prova contro la Francia, è diventato per tutti il vero punto fermo degli azzurri. Non a caso, sui principali quotidiani italiani, "Capitan Futuro" è il giocatore che riceve la valutazione più alta tra quelli scesi in campo nella sfida da dentro o fuori contro la squadra di Domenech.

Per La Gazzetta dello Sport, che gli dà 8 a pari merito con Pirlo, è «Stopper aggiunto, regista inarrestabile, cuce le azioni. Suo il 2-0 con solita botta da lontano. Che intesa con Pirlo. Se ci fosse stato contro van der Vaart e Sneijder...».

Anche per Tuttosport, giornale non proprio filoromanista, Danielino è stato il migliore (7,5), tant'è che viene messa in evidenza anche la sua splendida percussione: «Vertice basso del rombo con Perrotta, inquadra subito la zona di competenza senza darsi fastidio con Pirlo. Intercetta, rilancia, protegge e non dimentica le avanzate. Da applausi la serpentina al 43' pt con tunnel a Evra e fallo di Toulalan, per la punizione di Grosso sul palo. Premiato dal 2-0, con la collaborazione del piede di Henry».

Se per Gazzetta e Tuttosport, il feeling con Pirlo ha da subito fatto la differenza, diverso è il parere del Corriere dello Sport, che comunque definisce De Rossi «fantastico» e gli dà 7,5: «Davanti alla difesa recupera un gran numero di palloni. Dopo un inizio in cui non funziona l'intesa con Pirlo, con lui che dovrebbe dare palla al milanista per l'impostazione, mette a posto anche questo particolare. Si impegna a fine primo tempo in una percussione strepitosa. Ha deciso di strafare: gol (complice Henry) su punizione, suo 5° centro azzurro».

D'accordo sulla gran partita ed anche sull'intesa da rodare con il regista del Milan è La Repubblica (che lo valuta 7 come Pirlo e Buffon): «L'intesa con Pirlo è ancora faticosa ma i suoi interventi sono infiniti, in copertura, da terzo centrale, e poi a centrocampo. Si esalta con la punizione che dà il 2-0. Promosso a forza sul campo di questi Europei».

Indimenticabile, per il Corriere della Sera, la prova di Danielino che si merita un 8: «Una partita che ricorderà a lungo, dove il gol, che ha messo in freezer il risultato, la punizione deviata da Henry, arriva al terzo tentativo. Davanti alla difesa, non fa passare nessuno, ma impressiona soprattutto il modo in cui diventa padrone del centrocampo: strappa il pallone ai francesi, riparte in velocità, arriva con frequenza al tiro. Per la commissione Uefa, è l'uomo del match. Insostituibile».

Anche Il Messaggero dà un 8 a De Rossi sottolineando il premio di migliore in campo datogli dall'Uefa: «Padrone assoluto della situazione, sin dall'inizio. Aiuta i compagni con personalità e sicurezza, ribalta velocemente l'azione in percussione o lanciando. Se serve, è anche stopper. Chiude la gara, con il destro deviato da Henry, su punizione toccatagli da Gattuso. L'Uefa lo ha premiato come migliore in campo. Feroce».

 
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De Rossi numero 1!

Post n°1929 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Le chiavi della Nazionale gliel'hanno consegnate direttamente al termine della partita con la Francia. Ed il giorno dopo il trionfo di Zurigo, Daniele De Rossi è l'anima romanista della Nazionale ritrovata. La sua prestazione con la Francia è stata sottolineata dagli entusiastici quanto unanimi commenti di tutti gli inviati italiani e stranieri: e ieri, nel giorno di riposo trascorso senza la famiglia («purtroppo non sono venuti proprio per la partita più bella», il suo rammarico), si è letto tutti i giornali con attenzione. La percezione della sua grandezza l'altra sera è arrivata nitida a mano a mano che assumeva spessore la prestazione della squadra azzurra. Ad ogni ripartenza c'era il suo piede e ogni iniziativa francese trovava insuperabile ostacolo del guardiano del faro. Nei numeri diffusi dall'Uefa la misura della sua prova: 1 gol nell'unico tiro in porta, sia pur deviato, un altro alto di poco, 82 passaggi riusciti (primo nella relativa classifica tra tutti i giocatori in campo, con una percentuale positiva del 83%), 1 cross, 1 dribbling (prolungato, stroncato poi da un fallo da cui è nato il palo di Grosso su punizione), 8 contrasti vinti (il 57,14% del totale), 2 falli fatti e 1 subito. Anche dall'analisi dei flussi di gioco si capisce come la squadra sia dipesa sempre dalla sua ispirazione: la giocata più ripetuta è stata l'apertura da De Rossi a Grosso, subito dopo verso Zambrotta (a conferma della totale autonomia nell'iniziativa, quasi equanimamente distribuita tra sinistra e destra), poi con Chiellini e con Ambrosini, molti spunti anche per Cassano. Nelle percentuali di gioco, si capisce come lui e Pirlo abbiamo distribuito gioco soprattutto per vie centrali (il 40% del totale delle giocate: solo il 29% a destra, il 31% a sinistra). E anche le manovre offensive sono state tendenzialmente verticali e centrali: ben il 67%, appena il 13% dalla sinistra, il 21% da destra. C'è pure un significativo dato chilometrico: il giocatore azzurro che ha corso di più è stato naturalmente De Rossi, con 11,3 chilometri percorsi.

Donadoni in conferenza-stampa ha provato ieri a difendere la bontà delle sue scelte, anche quella incomprensibile iniziale di tener fuori De Rossi dalla formazione base: «E' una scelta che rifarei», ha detto. Inutile insistere dalla polemica, ma se si dovesse individuare un errore in particolare tra quelli commessi dal ct in quella sciagurata partita, soprattutto in rapporto a quel che s'è visto nelle altre due gare, è chiaramente la decisione di rinunciare al romanista oltretutto nella sera in cui al centro della difesa sono stati schierati gli incerti Barzagli e Materazzi. Rispetto all'esordio poi Donadoni ha trovato strada facendo alcune certezze, tra queste la difesa organizzata da Panucci e il centrocampo affidato a De Rossi con un meccanismo tattico che consentisse a Pirlo di avere lo spazio per inventare. Così ora con Buffon e Toni davanti, comincia ora a prendere forma la squadra su cui il ct far affidamenteo per puntare al trono d'Europa.

Ma contro la Spagna, ai quarti di finale in programma domenica all'Ernst Happel di Vienna (lo stadio che se l'Italia passerà il turno ci accompagnerà fino alla fine dell'avventura), Donadoni dovrà fare i conti con le assenze forzate di Gattuso e dello stesso Pirlo, squalificati per somma di cartellini (gli altri diffidati, tra cui lo stesso De Rossi, torneranno invece con la fedina pulita: dai quarti i cartellini si azzerano). Ecco allora che le robuste dose di romanismo con cui Donadoni ha rinvigorito la spenta Italia di Berna potrebbero conoscere l'impulso definitivo: perché contro la Spagna potrebbe scoccare l'ora di Alberto Aquilani, essenzialmente per una motivazione di opportunità tattica. Il commissario tecnico potrebbe infatti essere tentato di schierare un centrocampo con De Rossi, Perrotta e Ambrosini, con Camoranesi al fianco o alle spalle di Toni e del suo partner d'attacco, quasi sicuramente Cassano (o Di Natale). Così facendo, però, Donadoni non avrebbe alcuna possibilità di effettuare cambi difensivi, se non con l'inserimento di difensori di ruolo, tipo Gamberini, Barzagli o Materazzi. Non avrebbe, cioè, possibilità di rinforzare la solidità della squadra in mezzo al campo qualora le circostanze lo richiedessero. Schierando Aquilani, potrebbe dare una chance al romano (che scalpita, per stessa ammissione del ct e che peraltro ha una innata intesa con de Rossi) e contemporaneamente potrebbe tenersi in panchina uno tra Perrotta e Ambrosini per il puntello che dovesse servire. Qualora invece ci fosse bisogno di un impulso offensivo, avrebbe invece uno dei tantissimi attaccanti in questo momento sacrificati a prescindere dalle scelte del centrocampo.

 
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Le partite di ieri

Post n°1928 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Russia-Svezia 2-0

Grecia-Spagna 1-2

Ibrahimovic torna a casa!

Miracolo Russia, Hiddink colpisce ancora. Dopo aver portato l'Australia a un passo dai quarti di finale due anni fa al Mondiale di Germania spaventando l'Italia, fa persino meglio con la Russia, che torna a superare il primo turno della fase finale dopo anni di buio pesto. La Svezia è surclassata, tanto che alla resa dei conti deve ringraziare Isaksson se non esce di scena con un passivo più pesante. La Russia domina, segna con Pavlyuchenko (24') al termine di un'azione da manuale del calcio, colpisce tre legni, raddoppia con Arshavin al 5' della ripresa. Poi sbaglia l'impossibile, ma riduce Ibrahimovic a un semplice comprimario e alla fine addirittura non inferisce su un avversario allo sbando. Adesso, guarda un pò, ecco spuntare l'Olanda, proprio la patria di mago Guus. Vuoi vedere che le imprese non sono finite qui?
RUSSIA-SVEZIA 2-0
RUSSIA (4-1-3-2): Akinfeev; Anyukov, Ignashevich, Kolodin, Zhirkov; Semak; Zyryanov, Semshov, Bilyaletdinov (21' st Saenko); Arshavin, Pavlyuchenko (45' st Bystrov). All. Hiddink
SVEZIA (4-4-2): Isaksson; Stoor, Mellberg, Hansson, Nilsson (34' st Allback); Elmander, Andersson (11' st Kallstrom), Svensson, Ljungberg; H.Larsson, Ibrahimovic. All. Lagerback
ARBITRO: De Bleeckere (Bel)
MARCATORI: 24' pt Pavlyuchenko, 5' st Arshavin
NOTE: ammoniti Isaksson, Elmander (S), Kolodin, Semak, Arshavin (R)

La Spagna chiude a punteggio pieno, mentre la Grecia è l'unica squadra sempre sconfitta.

Voleva evitare di chiudere come le era capitato già ad USA '94, quando uscì dal Mondiale con zero punti in tasca e nessun gol all'attivo. E invece la parabola negativa della Grecia si è compiuta con la terza sconfitta in tre gare, anche se senza l'onta di non aver segnato. Greci in campo con Nikopolidis alla sua ultima gara in nazionale, mentre Aragones lasciava a riposo dieci undicesimi della squadra. Poche le emozioni nel primo tempo. Ci provano De La Red e Xabi Alonso, ma il gol non arriva. Al 42' arriva il vantaggio degli ellenici. Difesa spagnola disattenta, con Charisteas che la punisce deviando di testa una punizione di Karagounis. Al 54' Xabi Alonso colpisce il palo con un destro da 30 metri, mentre al 61' ci pensa De La Red a pareggiare i conti con un destro che piega le mani a Nikopolidis. Gli risponde Charisteas, con un palo centrato tre minuti più tardi. La Spagna vuole però il successo e insiste. Vanno al tiro Guiza e Sergio Garcia, ma è soltanto al'88' che arriva la rete che regala il punteggio pieno nel girone: la mette a segno Guiza, che batte di testa Nikopolidis.
GRECIA-SPAGNA 1-2 (1-0)
GRECIA (4-2-3-1):
Nikopolidis; Vintra, Kyrgiakos (dal 63' Antzas), Dellas, Spiropoulos; Basinas, Katsouranis; Salpingidis (dall'86' Giannakopoulos), Karagounis (dal 74' Tziolis), Amanatidis; Charisteas. All.: Rehhagel.
SPAGNA (4-2-3-1): Reina; Arbeloa, Albiol, Juanito, F.Navarro; De La Red, Xabi Alonso; Sergio Garcia, Fabregas, Iniesta (dal 58' Cazorla); Guiza. All.: Aragones.
ARBITRO: Webb (Inghilterra)
MARCATORI: 42' Charisteas (G), 61' De La Red (S), 88' Guiza.
NOTE: Ammoniti Karagounis, Arbeloa, Guiza, Basinas, Vintra.

 
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