Creato da alicelodice il 30/09/2011
se ne ha voglia però!
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Il Virtuale, che tanto ci piace, apre le porte ad una serie di situazioni pazzesche.....Io non sono una "chattista" ho provato solo alcune volte ad entrare in chat e devo dire che ci sono un numero indefinito di maschi che sembra diano tutto per scontato.....
Le domande sono sempre le solite....
"come ti chiami? (ovviamente)
"da dove digiti?" (ovviamente anche se a volte sui profili è scritto chiaramente...falso o vero che sia)
"Quanti anni hai?" (obbligatoriamente)
"Di che ti occupi ?" (ci puo' anche stare come domanda)
per poi passare a altro tipo di domande come ad esempio.....
"Che taglia porti?" (ma che cavolo te ne fregaaaaaaaaa....posso anche dirti una 42 poi in realtà ho una 50)
"Che intimo usi?" (naturalmente si aspettano che una gli risponda che tipo di cavolo di slip usa.....anche solo per soddisfare le loro minime depravazioni)
"Misura del reggiseno" (....come sopra.....)
"Quanto sei alta?" (1,74 ...e poi magari arrivo scarsa al metro e cinquanta)
"Quanto pesi?" (e qui c'è da sbizarrirsi.......)
"Ci potremmo incontrare per un caffe'" (un caffe??????.........ma se abitiamo a 200 km di distanza!!!!!!)
"No problem la distanza non è un problema.....ci incontriamo a meta' strada...." (certo perchè tu sei così presuntuoso da pensare che io per bere "UN CAFFE'" sia disposta a fare 200 km senza nemmeno chiederti se ne avro' voglia o meno)
"hai msn?" (se gli dici di no, ti pianta una pezza incredibile, se gli dici che non ce l'hai ti dice chiaramente di installarlo, se gli dici che ce l'hai sei ROVINATA perchè dopo ti tampina sempre e secondo lui nei contatti di msn c'è solo LUI)
"Mi dai il tuo n°?" (inutile dirgli che il cell è molto personale e che non vuoi darglielo)
.......e altre patetiche, sempre uguali, sempre le stesse e solite domande che aldila' del volersi conoscere per fare 2 sane chiacchiere in tranqullità, dopo sfociano in un mare di assoluta certezza nel credere di poterti conquistare a occhi chiusi.......
Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro...
(Charlie Chaplin)
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Alice
Post n°52 pubblicato il 29 Settembre 2012 da alicelodice
Ricordando Lucio.....
Una donna, un'apparizione, un visiting angel, un amore casuale consumato nel buio, una fuga dalla realtà, quasi come se non ci fosse che lei. Il secondo tempo della canzone, davvero un testo e musica che meriterebbero qualche studio non affrettato, ancora si riapriva con la voce dello stesso speaker: Oggi, 30 settembre.... E il protagonista, in un crescendo quasi doloroso e reso ancora più straziato dalla voce rauca e logorata all'estremo, ritornava alla realtà: Mi son svegliato e / e sto pensando a te.... Una telefonata disperata alla sua donna, un urlo per lei che non capisce, e il senso della vita, il senso dello svanire delle cose, il senso del recupero delle cose che si credevano perdute e forse si volevano perdere si traducevano in quello sbalzo scandito dalle parole del giornale radio, lontano e astratto. Un tempo esterno e un tempo interiore che si accomunavano, la Storia e la storia che si fondevano, la realtà che si frantumava e si ricomponeva, in poche ore lacerate, in quel caffè. Era il 1967. Quella canzone (29 settembre: più che una canzone, veramente) la cantava l'Equipe 84, un buon complesso (allora si diceva così). Ma tutti sapevamo che l'aveva scritta Lucio Battisti, con le parole di Mogol. Che infatti dopo l'ha cantata, con la voce tirata fino all'afonia e alla disperazione. A noi sembrò che, dentro, ci fosse molto di noi, o almeno di quella che avrebbe potuto essere la nostra vita. Di lì a poco molte cose, e la Storia, in apparenza cambiarono. In realtà, tutto era già accaduto. Anche per questo, il 9 settembre 1998, quando Lucio Battisti è scomparso a 55 anni, ci è dispiaciuto moltissimo. Buon week a tutti. Alice
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I bambini imparano ciò che vivono e sentono!!
Se un bambino vive nella critica
impara a condannare.
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impara ad aggredire.
Se un bambino vive nell'ironia
impara ad essere timido.
Se un bambino vive nella vergogna
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Se un bambino vive nella disponibilità
impara ad avere una fede.
Se un bambino vive nell'approvazione
impara ad accettarsi.
Se un bambino vive nell'accettazione
e nell'amicizia
impara a trovare l'amore nel mondo
Guarda chi c'è!
La prima grande regola della vita
è sopportare con pazienza cio' che
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