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Messaggi di Marzo 2005

Messaggio N° 1498 31-03-2005 - 11:54

C'è da andarci in paranoia

Letto, penombra, muri più o meno spessi intorno, finestra chiusa, foglio, penna precaria con dubbio funzionamento e lettore cd con della musica poco conciliante della quale senti poco o niente a causa della cosa strana che è quella che viene fuori dallo scrivere. Concentrazione, alienazione, malinconia, rabbia, gioia, caos, equilibrio e si potrebbe andare avanti in eterno, mentre la canzone va avanti e tu non l’hai ascoltata. Scioccamente la rimetti su, rewind, nella piena consapevolezza di quanto realmente non l’ascolterai, ma va bene così. Perché c’è da andarci in paranoia.


Continui altrettanto scioccamente a scrivere nonostante le parole che marchiano il pallido nulla del foglio vergine siano ben lontane da esprimere ciò che tu stai pensando, ma non perché ti servono per pensare, proprio parlando d’altro e a buon intenditore poche parole. Insomma, un bel casino, da andarci in paranoia davvero.


Poi il blocco. I pensieri si incastrano con l’inchiostro che s’incastra con le note galleggianti che impregnano l’aria (o almeno così ti sembra), queste a loro volta s’incastrano con i pensieri che s’incastrano con l’inchiostro e così via, un grandioso circolo di cui non ti ricordi neanche più quale sia l’inizio e allora non ti viene in mente altro che di descrivere proprio questo circolo, nel patetico tentativo di sbloccarti che alla fine funzionerà ma che ti trascinerà giù verso l’inevitabile, eterno, terrificante mostro della retorica. Lì c’è un altro circolo, ed eccoci punto e a capo, con la sola differenza di aver contaminato la derisoria purezza del foglio con qualche marchio inutile (e riecco la retorica) che viene chiamato parola. Orribile, no? Chissà chi me l’ha fatto fare, pensi affogando nello sconcerto, d’iniziare a scrivere!


Potevi fare tante cose, rifletti, coltivare un hobby, andare a correre e chi più ne ha più ne metta, però no, hai proprio voluto scrivere, te la sei cercata di brutto, e pensare che persino al parola stessa "scrivere", mette la pelle d’oca, bah, chi me l’ha fatto fare, domani brucio tutto, pensi a questo punto, e m’iscrivo al torneo di briscola che è meglio. Eppure sai già che domani sarà lo stesso, c’è chi la chiama testardaggine e chi masochismo e chi ancora passione, boh, tu non lo sai, non le dai un nome, prendi semplicemente una penna e ci provi, a scrivere, ci provi davvero, a costo di dover sterminare tutte le foreste del mondo per procurarti abbastanza carta per soddisfarti.


E, cavolo, mentre tu ti fai tutti questi discorsi il foglio è quasi finito, il cd come un fulmine è schizzato già alla traccia numero undici e mica te ne sei accorto. Forse a qualcosa serve, scrivere, forse non è così male, constati semisollevato.
Forse non è così male.


Eh sì, c’è proprio da andarci in paranoia.


ginevra680


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Articolo pubblicato da: ginevra680

Messaggio N° 1497 31-03-2005 - 11:37

Il rispetto della natura

Digiland vi segnala il Forum
"
Dalla parte degli animali"
per discutere di questo argomento!


Mi piacerebbe pensare che tra i segni che distinguono l’umanità oggi nella sua ricerca di piacere di vivere ci fosse tra i primi il recupero planetario del rispetto per la natura.
Recupero da chi e da cosa?


Forse nella nostra civiltà occidentale, segnata fin dai secoli più remoti dal disboscamento sistematico dell’Europa generato dai nostri avi romani e continuato inesorabilmente nel Medioevo, fino alle ferite terribili inferte negli ultimi 100 anni sul patrimonio naturale di tutti i continenti (pensiamo alla foresta Amazzonica… il polmone della Terra), non abbiamo modelli da recuperare.


Buddha nel Vi sec. a. C. diceva : "La foresta è un organismo di illuminata gentilezza e benevolenza che non chiede nulla per il suo sostentamento mentre elargisce generosamente i prodotti della sua attività vitale, dando protezione a tutti gli esseri… offrendo ombra anche al boscaiolo che la distrugge…"


Dentro la rigidità apparentemente inanimata del tronco di un albero c’è un fermento di vita che scorre dalla più profonda delle radici alla più alta e minuscola delle foglie. L’albero produce ossigeno e divora anidride carbonica


Penso che sia necessario rendere vive le nostre tristi città di cemento, impegnando il cuore e la fantasia di tutti, basta dare spazio all’intelligenza e grande sostegno al desiderio di bellezza di cui in fondo, più o meno confusamente, tutti avvertiamo il bisogno…


Un proverbio indiano recita : "Gli alberi sono le colonne del cielo: quando gli ultimi alberi saranno tagliati il cielo cadrà sopra di noi".


Con umiltà e tenacia costruiamo un mondo migliore… non è cosi difficile.. forse


chimiregala1rosa


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Articolo pubblicato da: chimiregala1rosa

Messaggio N° 1496 31-03-2005 - 11:09

Colpo di fulmine

Digiland vi segnala il Forum
"
Cupido: Parliamo d'amore!"
per discutere di questo argomento!


Lo sogniamo e lo temiamo tutte: la paura di trovarci "incenerite" da un fulmine che dura lo spazio di un attimo è forte. L’amore a prima vista esiste. E può anche durare


Chi nn ha mai sognato di trovarsi al posto di Kim Basinger in "9 settimane e 1/2" o in una scena di "Serendipity"?


Sono scene che a noi donne piacciono da morire, ci fanno sperare che dietro l’angolo, quando sembra che la vita non riservi più sorprese, ci sia qualcosa di bello, di eccitante, capace di farci perdere la testa. Per le single sono un invito a non darsi per vinte: come diceva Rossella O’Hara "domani è un altro giorno" e in un attimo anche la situazione più nera può cambiare. Forse basta scendere le scale per incontrare l’uomo della tua vita. Forse lui ti sta aspettando proprio in quel bar dove sei entrata per ripararti dalla pioggia!


Anche Sigmund Freud si è occupato di questo genere d’incontri fatali, che ti sconvolgono la vita e la mente in pochi attimi. Il padre della psicanalisi li ha definiti una specie di trance in cui si cade alla vista dell’altro.


Insomma si rimane imbambolati mentre tutto il mondo sbiadisce e resta solo l’immagine di lui/lei nelle nostre pupille.


È una sensazione speciale,che agisce su di noi come una sostanza stimolante.


Si tratta di un’alchimia, una specie di miracolo che ci porta a riconoscere in una persona mai vista qualcuno che ci attaglia perfettamente al nostro modo di sentire alle emozioni che proviamo in quel momento. Il colpo di fulmine non è appannaggio soltanto dei film e dei romanzi rosa. Esiste in natura!


Ma il colpo di fulmine non avviene soltanto per questione di destino,fato, o sfacciatissima fortuna. È un fenomeno che si verifica con una frequenza proporzionale alla nostra disponibilità a farci fulminare! Questo vuol dire che se siamo di umore nerissimo,ridotte come vecchie zie in pensione stile maga mago e chiuse in noi stesse difficilmente esso arriverà.


Per una curiosa legge incontrovertibile dell’amore, anche quello fulminante,di solito si presenta quando stiamo bene. Bene con noi stessi, bene in mezzo agli altri.


Quindi si ritorna ad un famoso detto: "AMARSI è LA PRIMA CONDIZIONE PER FARSI AMARE". Quindi prima di andare alla ricerca del principe azzurro che ti colpisca immediatamente al cuore, si deve alzare il livello di autostima.


Cura la tua anima, segui i tuoi interessi, ma non scordare mai di riservare coccole e attenzioni al tuo corpo. Anche se non prevedi incontri fatali a breve termine.


L’immagine positiva che abbiamo di noi, e soprattutto la voglia di cambiare, di vivere con curiosità e sensibilità la vita, è il terreno ideale perché nasca l’amore!


vampirelladgl1


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Articolo pubblicato da: vampirelladgl1

Messaggio N° 1495 31-03-2005 - 10:34

Storie d'amore in chat

Digiland vi segnala il Forum
"
Cupido: Parliamo d'amore!"
per discutere di questo argomento!


Succede ogni tanto, che a seguito di continui contatti in chat, s'intravvedano da parte degli utenti attraverso scambi di e-mail e numeri di telefono, possibilità di conoscenze dirette e da qui eventualmente stabilire dei rapporti interpersonali stretti!


Dunque che succede poi? Ci si innamora? Ci si vede? Ci si Contatta?


Esatto!! Succede tutto questo!! Ci si contatta, si parla, si scambiano opinioni, si mandano e-mail con scherzi, poesie, pensieri e poi si prende la decisione d'incontrarsi!! Scatta Cupido?? A volte sì!! E sono delle belle sensazioni, un'emotovità fortissima che si materializza, s'incontra il proprio interlocutore!


S'intrecciano nella maggior parte dei casi solo rapporti epistolari di manzoiana memoria, ma a volte si stabiliscono rapporti personali intensi!! Ma che succede una volta che ci si vede? A seguito dei contatti è possibile innamorarsi??? Non so dare una risposta diretta... ma so che a volte capita!!


Eppure l'amore questa meravigliosa sensazione che noi esseri umani proviamo si trasforma!!! Si trasforma in qualcosa di deleterio!! Sia ben chiaro, non che tutti gli incontri di chat o di chatters finiscano sempre con lo far scoccare delle scintille, ovvio... ci si incontra anche ai raduni solo per puro e semplice divertimento!!


Ma torniamo a noi!!! Che succede quando i rapporti amorosi s'interrompono??? Scattano le rivalità in chat se ci s'incontra di nuovo, si fanno dispetti, si parla male dell'ex... si sciolgono rapporti amichevoli instaurati con quel gruppo o quell'altro gruppo!!! In definitiva, s'interrompe quell'iddilio creatosi!!


Perché? Perché è nella natura dell'essere umano non sopportare l'amarezza, la tristezza di un abbandono, da parte dell'uomo come delle donne. Si dice quell'essere è una persona... "spregevole" perché mi ha fatto star male... sentimentalmente!! Ma è veramente così?? Cosa porta all'interruzione di un rapporto sentimentale avvenuto attraverso i contatti della chat??? Una serie di motivazioni senza dubbio... tra cui anche la voglia di... appropriarsi dell'attenzione e dell'amore del proprio interlocutore per poi disfarsene alle prime difficolta oggettive, tra cui anche le distanze geografiche!!


Bene, questo è un messaggio a quelle persone che si disfano del proprio partener!!! Riflettete prima di agire... prendete in considerazione ogni aspetto possibile ed immaginabile senza ferire nessuno prima d'intraprendere una relazione che poi non porti a nulla se non alla sofferenza!! Mi si dirà... ma è la vita... è la vita che è fatta così!! Non sempre si può andare d'accordo soprattutto in amore, verissimo, tutto vero, però bisogna essere a volte razionali ed onesti. Inutile intrecciare rapporti interpersonali così stretti se alla fine poi ci si deve lasciare e ci si affronta in malo modo soprattutto in chat!!


Naturalmente non ci sono solo episodi negativi, ovvio!! Ci sono bellissime storie d'amore nate in chat che finiscono con matrimoni!! Ed è una cosa stupenda veder realizzare un sogno così!! A loro da parte mia, un augurio di una felicità immensa!! A coloro che invece si divertono con i sentimenti altrui, beh, che dire!!


A voi tutti un commento!! Con affetto e stima,


oktobered


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Articolo pubblicato da: oktobered

Messaggio N° 1494 31-03-2005 - 10:19

Italiani a letto, corna e passione

Digiland vi segnala il Forum
"
Tradimenti: si fa ma non si dice?"
per discutere di questo argomento!


Italiani focosi e passionali o mammoni e un po' spenti? Le risposte ce le avete date voi lettori: guardate cosa avete svelato a proposito
di sesso (e tradimenti)...


Gli italiani sono ancora un popolo di grandi amatori, o l’immagine immortale del latin lover è diventata solo un vuoto luogo comune?
Dato che non esiste una risposta univoca abbiamo deciso di lasciar parlare i nostri lettori, attraverso i sondaggi che Sanihelp.it propone regolarmente.


Prima notizia: se in quanto a baci siamo abbastanza omologati (il 69% bacia verso destra), in fatto di avvicinamento al sesso noi italiani non abbiamo un’età standard. Se per il 30,70% la prima volta è stata tra i 18 e i 21 anni, il 29% ha preferito anticipare (tra i 16 e i 18 anni), ma un buon 20.39% ha aspettato dopo i 21, forse per tener fede al detto che gallina vecchia fa buon brodo.
Da notare anche un 19,9% di baby lovers, attivi già prima dei 16 anni.


Ognuno ha i suoi gusti, insomma, ma molti si trattano bene: il 44,45% dei nostri lettori ha uno o due rapporti sessuali a settimana, e il 24% da 3 a 5.
Vi sembra un dato nella media? Sappiate che ci sono anche coppie di fuoco che hanno 6 o 7 rapporti a settimana (5,6%) e pochi (ma buoni) stakanovisti del sesso, che vantano più di un rapporto al giorno (4,8%). Demoralizzati? Meglio non parlarne con chi non ha nessun rapporto nell’arco della settimana (il 20,5%)…si rischia di infierire!


Comunque, si sa, l’importante non è la quantità ma la qualità, e qui siamo quasi tutti d’accordo: il 42,8% dei nostri lettori dichiara di raggiungere sempre l’orgasmo (merito dei consigli della nostra sezione sessuologia?), il 26,57% ci arriva quasi sempre e solo il 6,9% non lo raggiunge mai.


Come amanti non siamo male tutto sommato… ma saremo anche romantici oltre che passionali? Pare di sì: il 47,5% dei lettori considera il matrimonio come il giusto coronamento di una storia d’amore, anche se, come ricorda un altro 25%, ognuno deve mantenere i suoi spazi. Che fosse riferito alle domeniche di campionato? Mariti e mogli italiani sembrano accusare bene il colpo, visto che solo il 13% considera il matrimonio una prigione e meno del 3% pensa al divorzio come via di fuga.

Sì, questi italiani sono proprio dei perfetti innamorati, tanto che non hanno bisogno di ricorrenze per dimostrarlo: per il 48,%% dei lettori San Valentino è solo una ricorrenza commerciale, in alcuni casi (5,22%) da festeggiare solo per amore del partner... ma allora siamo davvero un popolo di santi?
Bisognerebbe chiederlo a quel 59,9% che ha dichiarato che si può tranquillamente amare e essere infedeli!


Del resto il fascino del latin lover sta un po’ anche in questo: come si fa a resistere alla tentazione, magari sulle calde spiagge estive di Riccione? E infatti il 25,8% di noi ha provato a tradire in estate, e il 9,3% lo fa sempre, quasi per vizio.


Ma attenzione: il 33% ha dichiarato di non tradire affatto, e il 18,7% ha ammesso candidamente:«Avrei potuto, ma ho rinunciato».
C’è chi dice che siamo anche un popolo di bugiardi...


ladeadeiventi


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Articolo pubblicato da: ladeadeiventi

Messaggio N° 1493 30-03-2005 - 21:42

Recensione: "Camilla nella nebbia" di G. Pederiali

Digiland vi segnala il Forum
"
L'ultimo libro che ho letto..."
per discutere di questo argomento!


L’idea di un thriller ambientato a “Passerano Marmorito”, come ha dichiarato Faletti in un’intervista a proposito del suo ultimo libro, certamente non intriga.
Forse non siamo abituati a leggere suspense che si svolgono in tranquille case italiane, in paesini di campagna di cui conosciamo bene gli abitanti che siamo portati a definire “normali”
Insomma, io, come molti altri, ho sempre pensato che il vero thriller sia quello straniero. Come si può, infatti, imbastire una suspense nella nostra solare Italia, affascinati come siamo da vicende che si svolgono nelle vie nebbiose di Londra, piene di mille segreti, o nei vicoli misteriosi e affascinanti di Parigi?
Per non parlare dell ‘America, patria del thriller e del noir per eccellenza.
Eppure, Agatha Christie, che di gialli se ne intendeva, ha sempre sostenuto che la natura umana è uguale dappertutto sia tra i ricchi, che tra i poveri, e le vicende “ di sangue” sono sempre le stesse sia che avvengano in una grande città, sia in un piccolo paesino di campagna (vedi St. Mary Mead che è stato teatro di cruenti omicidi) all’apparenza tanto tranquilli.
Da tempo, quindi, mi sono abituata a adocchiare nelle librerie anche autori di suspense italiani che, lo confesso, ho scoperto purtroppo da poco.
Eppure la nostra tradizione ospita scrittori italiani di “gialli” veramente bravi. Chi non conosce Camilleri con il suo Salvo Montalbano, e poi Carlotto e così via........
Tra i miei preferiti, lasciando sempre in testa Montalbano, ci sono il Commissario Cataldo di Guicciardi, il Commissario Bordelli di Vichi, e, improvvisamente, finalmente una donna.
Ecco apparire l’ispettrice di polizia Camilla Cagliostri, nata dalla penna di Giuseppe Pederiali, un modenese abitante a Milano già autore di parecchi romanzi tra cui L’osteria della fola.
Il romanzo di cui parlo si svolge a Modena che ospita in modo semplicemente “adeguato” un serial Killer violento ed efferato come Jack lo Squartatore, come lo strangolatore di Boston ecc..
Non solo omicidi “classici” italiani quindi, tipo uccisioni di prostitute, omosessuali, drogati, ma anche omicidi efferati con un rituale ben preciso che indicano lo stesso assassino, un movente che all’inizio non esiste, difficile da scoprire, fino a che non si trova il filo classico, cioè il legame che appunto lega le vittime tra loro.
In CAMILLA NELLA NEBBIA nei giorni del Pavarotti International, quando la città è in fermento, giovani donne della Modena “bene” sono uccise e travestite da prostitute.
Sembra un gioco macabro, forse qualche ricco annoiato che si diverte in un modo alquanto particolare?
Importante: l’assassino lascia confetti sul luogo del delitto!!!!!!
L’ispettrice Cagliostri, che si occupa dell’indagine è una bella ragazza giovane, risoluta con un carattere forte e anche un po’ scostante con tutte le insicurezze tipiche della donna sola, con qualche ombra nel proprio passato che a sprazzi riaffiora per darle forza oppure abbatterla.
L’indagine la coinvolgerà totalmente, anche nella vita privata, in quanto incontrerà un uomo che le farà perdere la testa, ma che non riuscirà, comunque, a distoglierla dal suo obiettivo principale che è ovviamente la scoperta dell’assassino.
Contro il parere dei superiori individua una traccia e la segue a testa bassa, tenacemente, portando alla luce piccoli scandali, segreti che si celano in provincia, sotto un’aurea di apparente rispettabilità.
Il personaggio di Camilla è preciso, lei si definisce individualista e disobbediente, un personaggio sicuramente ben riuscito che ritroveremo in altre storie di Pederiali.
La nebbia, evocata dal titolo, non è solo quella tipica della Pianura Padana, ma è l’essenza stessa che si nasconde tra le sottili fessure della città, che sa, non sa, dice, non dice, nasconde, copre.
Ovviamente, come in tutti i gialli che si rispettano, l’assassino sarà scoperto, anzi la sua identità è praticamente già nota molto prima della fine, ma verrà a galla una verità che sarà molto dolorosa ed amara.
Il romanzo si sviluppa all’inizio lentamente, poi coinvolge in una suspense discreta fino ad arrivare ad un finale forse un tantino scontato e prevedibile ma, sicuramente la narrazione è riscattata dall’insieme dei personaggi così verosimili e ben delineati
I brani dedicati a Modena, sono secondo me, suggestivi e delicati e, pur nella descrizione di una provincia corrotta, l’atmosfera riesce ad essere densa, dolce, avvolgente
Mi sento di consigliarne la lettura e io stessa spero di leggere ancora avventure di Camilla, sperando siano sempre altrettanto coinvolgenti!!!!!

Inoui



Articolo pubblicato da: Inoui

Messaggio N° 1492 27-03-2005 - 22:52

Quarantasei centesimi per placare la fame

Da un paio di giorni mi gira in testa un numero: 46. Centesimi in particolare. Tale è la cifra che ho letto sarebbe sufficiente per dimezzare la fame nel mondo. Ad affermarlo è Pedro Sanchez, professore cubano che coordina le attività della Task Force on Hunger delle Nazioni Unite.

Questa è quindi la cifra che sarebbe sufficiente a evitare che milioni di persone vivano con la fame, che muoiano per malnutrizione. Questa è la cifra che un gruppo di esperti ha definito come necessaria per dimezzare il numero di Paesi poveri entro dieci anni. Per fare questo sono necessari finanziamenti che sostengano la produttività agricola e la lotta alle cause croniche di malnutrizione, per un totale di 8-11 miliardi di dollari all'anno. In pratica 60 centesimi di dollaro, o appunto i nostri famosi 46 centesimi. Tanto? Beh basti pensare che l'amministrazione americana (quella che promuove la democrazia, il rispetto dei diritti civili e la felicità per ogni uomo sulla faccia della terra) ne spenderà quest'anno circa 105 miliardi per sostenere lo sforzo bellico in Iraq e Afghanistan.

Ogni sera ci sono 850 milioni di persone che si addormentano (per non dire vivono) con la fame. Di questa cifra, 330 milioni sono bambini. Ma la cosa terribile è che circa 5 milioni di questi muoiono per cause legata alla malnutrizione. E chi non muore certo non ha uno sviluppo psico-fisico ottimale con una alimentazione scarsa e insufficiente.

Il rapporto della task force, Halving Hunger: It can be done, ha coinvolto 256 esperti di sviluppo delle amministrazioni pubbliche, del settore privato, delle ong e del mondo accademico. Ci sono voluti due anni di viaggi e discussioni, ma che alla fine hanno permesso di stilare 40 possibili soluzioni specifiche per migliorare l'attività della comunità internazionale nella lotta contro la fame. Si tratta sostanzialmente di riforme politiche, investimenti e creazioni di istituti di finanziamento delle regioni rurali.

Sono cose semplici, ma che potrebbero salvare migliaia di vite umane, e il nostro futuro di uomini.

Davanti alla devastazione dello tsunami del 26 dicembre 2004, siamo rimasti colpiti dalla morte e dalla devastazione che tutti i giorni circolavano sui nostri teleschermi. Per quella gente abbiamo messo mano ai nostri portafogli e non abbiamo esitato a digitare sms di solidarietà. È bene che ora facciamo un altro passo avanti. Solo così le speranze diventano realtà.

mikhaya

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Articolo pubblicato da: mikhaya

Messaggio N° 1491 27-03-2005 - 22:36

Guida ai murales di Belfast [2]

Digiland vi segnala il Forum
"
Terrorismo Internazionale"
per discutere di questo argomento!


Con la nascita ed il consolidamento dell'Irlanda del Nord dal 1921, i murales sono diventati parte integrante delle celebrazioni annuali del 12 luglio (conosciuto come 'the Twelfth'). Il soggetto più rappresentato era il re Billy in sella al suo cavallo bianco che attraversava il fiume Boyne, era l'icona più comune, insieme ad altri eventi storici degli "unionisti".

Verso la fine degli anni 60 e dell'inizio degli anni 70, si ha un indebolimento degli "unionisti" e il rafforzamento delle forze dei "nazionalisti". L'aumento dei capitali investiti dalla madre patria favorisce la riforma dello stato dell'Irlanda del Nord e provoca la campagna militaristica dell'esercito repubblicano dell'IRA a difesa delle idee nazionaliste, dando vita alla questione irlandese. Questo cambiamento si nota sui murales, infatti, si vedono sempre meno i murales degli Unionisti e si diffondono i murales dei "nazionalisti" . Si vedono meno murales che hanno come soggetto il re Billy e tra i "nazionalisti" si diffonde il murales militaristico. Dove i soggetti sono uomini che portano mitra e lanciagranate.

Lo sciopero della fame del 1981, condotto da 10 prigionieri repubblicani militanti dell'IRA, tra cui Bobby Sands, Francis Hudges, Patsy O'Hara, Ray McCreesh, Kevin Lynch e Tom McIlwee che si lasciarono morire di fame in segno di protesta contro la politica dell'allora primo ministro Margaret Thatcher, segna un periodo importante. I repubblicani scesero in piazza per difendere i loro prigionieri ed espropiarono i muri pubblici producendo murales per supportare la lotta dei 10 prigionieri.

In seguito, i muralisti repubblicani si sono rivolti anche verso altri temi: la repressione, la resistenza popolare, le campagne elettorali repubblicane e la solidarietà internazionale, in linea con l'evoluzione dei cosidetti "troubles" irlandesi ed al fine di farsi notare e possibilmente sostenere anche dalle nazioni vicine, sia per storia che per religione. Come gli "unionisti", i "nazionalistici" hanno presentato nei murales i loro uomini incappucciati ed armati. La differenza, tuttavia, sta nel fatto che, dato la gamma più grande di temi nei murales "nazionalisti", le immagini militaristiche non sono mai diventate l'unico modo di comunicare la rabbia adoperato dai repubblicani nella stessa misura come ha fatto invece la parte "unionista".

I murales repubblicani hanno trovato gli echi della loro propria lotta in quelli dell'organizzazione di liberazione della Palestina, del congresso nazionale africano (ANC), dell'organizzazione africana di sud-ovest People's e del movimento Sandinista. Il Nelson Mandela, Ché Guevara, Zapata e Lenin tutti sono stati visti sulle pareti di Belfast ad ovest e di Derry.

L'esistenza di tali murales ha rivelato la centralità della 'lotta armata' nella strategia repubblicana. Ma ha sottolineato il messaggio anti-imperialista che è stato ampliamente documentato nei murales internazionali di solidarietà, forse questo è dovuto anche al fatto che i repubblicani nazionalisti sono sostenuti dalla popolazione cattolica e rappresentano la parte lesa dal Regno Britannico nel conflitto.

Per il 1994, cioè l'anno del cessate il fuoco, ma anche il venticinquesimo anniversario dello schieramento delle truppe britanniche sulle vie di Belfast e di Derry, dal lontano 1969, che segnò l'inizio vero e proprio del conflitto, si è avuto un incredibile incremento di murales repubblicani, la maggior parte di cui si sono riferiti a questo anniversario. In questo anniversario inoltre i repubblicani hanno usato questa forma di lotta non violenta, ma comunque eclatante, per precisare che venticinque anni erano abbastanza lunghi e che era tempo per i Britannici di andare a casa. In gaelico si scrive "abhaile 'slán" che in pratica si legge "Goodbye".

Per vedere l'intera collezione si visiti: http://irelandsown.net/murals.htm

luc_30

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Articolo pubblicato da: luc_30
Messaggio N° 1490 22-03-2005 - 21:16

Marlene Kuntz, Bianco sporco: la cognizione del dolore.

Digiland vi segnala il Forum
"
L'ultimo cd che ho ascoltato..."
per discutere di questo argomento!



Mai così massiccio era stato l'ingresso dei Marlene Kuntz nel mercato all'uscita di un loro album: nelle Ricordi giganteggia la statua divineggiante che fa da copertina al cd; su Rossoalice è dedicata loro una pagina dov'è possibile vedere il video della canzone Bellezza; esce la biografia ufficiale; appaiono in tv su La 7, MTV...


Sembra insomma che la potenza che trasuda da quest'album venga nella realtà, per conquistarla. Si dimentica (o si mescola a sonorità più dure) la dolcezza di Senza Peso e si torna, sebbene in forme più complesse e raffinate, a Catartica, si racconta con raffinatezza su tessuti rock.


Lo spazio pieno per violini e affini c'è solo nella splendida Bellezza, una delle più emozionanti canzoni degli ultimi anni (piacerà sentire l'affinità strutturale con Nuotando nell'aria), che stranamente non parla d'amore, ma è inno e manifesto alla bellezza, quella platonica, assoluta e dunque all'estetismo. Un testo raro, una musica sublime.


Se Bellezza è una perla che però tutto sommato ci si aspettava, altre sono le canzoni che ci sorprendono, per la capacità di essere liriche nel frastuono sonoro. In Il solitario, Amen, La cognizione del dolore, L'inganno si racconta, sia con la musica di un rock destrutturato sia con i testi, una disperazione diversa dal solito: meno passionale e più lucida, perciò più terribile.


Amen si distingue per la capacità di inserire spazi di "spirito" in atmosfere irrimediabilmente cupe e dure. Sontuosamente splendido il finale.


La cognizione del dolore, ispirata a Gadda, oltre ad offrire un testo eccezionale, ha un bellissimo e lunghissimo assolo di chitarra inusitatamente pulita.


Ma L'inganno è la vera sorpresa, tecnicamente, emozionalmente. Tecnicamente per Godano cantante: riesce a rendere con una lingua morbida come l'italiano, l'intensità, la durezza e la profondità di un voce come quella di Nick Cave, che pur si serve di un idioma ben più rude come l'inglese, senza rischiare minimamente lo scimmiottamento. Emozionalmente è un pezzo profondo e lucido: un incontro d'amore con un'immagine fumosa, metafora di tanti inganni d'amore, della vita, dei sensi.
Discorso a parte va fatto per La Lira di Narciso, canzone rarefatta che all'inizio semplicemente incuriosisce, poi ammalia nella sua mitologica bellezza, nella sua dolorosa consapevolezza.


Consapevolezza, meglio cognizione. La cognizione del dolore. Questo è Bianco sporco dei Marlene Kuntz, cognizione del dolore, in qualsiasi sua forma: estetica - incapacità di raggiungere la bellezza - amorosa - incapacità di condividere un amore che sia eterno, perchè va via come fumo, come un'immagine nell'acqua - umana - incapacità di un normale/banale amore filiale.


Un album così profondo che potrebbe risultare scomodo per il vostro stomaco.


Roberto Moliterni


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Articolo pubblicato da: Roberto Moliterni

Messaggio N° 1489 22-03-2005 - 15:13

Ditelo con i fiori... ma non sbagliate fiore - 1^ parte

Digiland vi segnala il Forum
"
Cupido: Parliamo d'amore!"
per discutere di questo argomento!


Molto spesso regalando dei fiori ci lasciamo condizionare dal nostro gusto personale o dalle "comunicazioni" che questi ci consegnano a livello sensoriale attraverso i loro colori e profumi oppure, ancora, demandiamo la scelta al fiorista perché, infondo, è mestiere suo. Quest'ultimo, bisogna ammetterlo, è atteggiamento tipico di noi maschietti.


La valenza galante e romantica del gesto viene difficilmente sminuita dal significato che il fiore ha acquisito attraverso i secoli. Questo dipende dal fatto che, pur sapendo che ad ogni fiore è associato un significato, ad eccezione di alcuni questi significati ci sono in gran parte oscuri.


Tutto quello che le tradizioni ci hanno insegnato è la buona usanza di non regalare "crisantemi" a chi gode ottima salute, essendo in Italia questo fiore deputato al culto dei defunti. Nelle nostre conoscenze possiamo annoverare la valenza della "rosa rossa" come simbolo d'amore, o del "giglio" come simbolo di purezza. Qualcuno è anche ben attento a non regalare "rose gialle" simbolo di gelosia, spingendosi anche ad offrire "orchidee" perché consapevole della valenza sensuale che queste richiamano alla mente.


Vediamo allora di stilare un piccolo vademecum, per imparare a scegliere un fiore anche attraverso il messaggio che questo può offrire.


Volendo corteggiare una donna, ad esempio, potrebbe essere una mossa sbagliata donare delle "bocche di leone". La tradizione fa di questo fiore simbolo del capriccio. Usanze medievali ce ne tramandano l'uso, come ornamento per capelli, delle fanciulle che volevano respingere i pretendenti. Da questo un riconosciuto significato della "bocca di leone" per comunicare indifferenza e disinteresse.


Di un certo effetto potrebbero essere delle "camelie". La "camelia" è stata introdotta in Europa nella seconda metà del XVIII secolo. La fortuna di questo fiore, tuttavia, è da ricercare in due specifici avvenimenti del secolo successivo. Il primo fu la pubblicazione nel 1848 del romanzo, di Alexandre Dumas figlio, "La signora delle camelie". Il secondo avvenimento, fu l'uso del fiore come ornamento di orli e scollature proposto dalla matrone di un atelier francese; si trattava di una certa "Madame Chanel". La "camelia" indica "perfetta bellezza" ed anche "superiorità non esibita".


Per opposto sarebbe bene non regalare "ciclamini". Se è pur vero che al "ciclamino" è sempre stata legata una valenza magica ed una capacità di allontanare i malefici, le sue radici contengono una piccola quantità di veleno. Sarà forse per questo o per il fatto che predilige l'ombra, che nel linguaggio dei fiori esprime "diffidenza". Ha anche il significato di "amore non ricambiato"; chi lo regala, per spiegarsi meglio, indica di capire di non essere ricambiato.


Più ambiguo potrebbe essere il gesto di regalare una "dalia". La dalia ha origini messicane ed il suo nome deriva dal botanico che per primo la classificò: Anders Dahl. Come per molti fiori dal suo nome deriva quello proprio di persona come augurio di bellezza. A questo fiore è associato il significato positivo di "riconoscenza" ma anche quello meno felice di "precarietà".


Antichissimo, si ritiene nel Neolitico, l'origine del "fiordaliso". Il nome scientifico "centaurea cyanus" sembra derivare dalla mitologia. In particolare si fa riferimento alla trasformazione, da parte di una ninfa, del centauro Chitone in un fiordaliso. Tradizioni orientali raccontano che gli innamorati lo regalano all'amata come speranza di felicità. "Felicità" è infatti uno dei significati attribuiti a questo fiore. La delicatezza dei suoi petali sembrano invece alla base del significato di "leggerezza".


Per contro sembrano mancare tracce nella storia ella "fresia". Originaria del Sud Africa, la fresia è stata a lungo trascurata pur essendo un fiore di una certa bellezza, di profumo gradevole e colori molto vari. Nel linguaggio dei fiori è simbolo di "mistero" e di "fascino per l'arcano".


Leggi la 2^ parte >>>


Welch


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Messaggio N° 1488 22-03-2005 - 14:25

Digiricette

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L'arte della cucina"
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PESTO ALLA GENOVESE

Ingredienti
  • 6 mazzetti di basilico di Prà*
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 manciatina di pinoli
  • 50g di pecorino stagionato grattugiato
  • 50g di parmigiano reggiano grattuggiato
  • 1 bicchiere di olio extravergine di oliva
  • 1 pizzico di sale grosso

*unico ed inimitabile lo riconoscerete dalla foglia: piccola e dal colore verde chiaro.

Preparazione:
Dubito che possiate disporre del tradizionale mortaio con relativo pestello, quindi munitevi di un bel frullatore.

Dopo aver lavato ed asciugato le foglie (solo le foglie, il resto eliminatelo) di basilico, mettelele nel frullatore con aglio, pinoli e sale grosso.

Fare frullare il tutto per pochi secondi, mi raccomando non deve assumere una consistenza liquida!!!

Anche nelle fasi successive non far mai frullare a lungo il preparato.

A questo punto aggiungere il formaggio passare nuovamente al frullatore fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Alla fine aggiungere l'olio ed amalgamare bene il tutto.

Pasta consigliata: Gnocchi di patate, lasagne, trenette , trofie. A queste ultime due potrete aggiungere, in fase di cottura, delle patate (tagliate a fette dello spessore di circa 1/2cm) e dei fagiolini: sono da buttare nell'acqua 2-3 min prima della pasta. Il risultato è ottimo!!

Fondamentale è aggiungere al pesto, prima di condire la pasta, un po' d'acqua calda della cottura, lo stempererà e lo renderà meno denso!


alienata




TUBETTONI CON BORLOTTI

Ingredienti (per 4 persone)
  • 600 gr di fagioli borlotti
  • 400 gr di tubettoni
  • 2 salsicce
  • 1 scatola di polpa di pomodoro
  • aglio
  • peperoncino
  • olio

Preparazione

Siminuzzate le 2 salsicce, la polpa di pomodoro e 400 gr di fagioli nel mix.

Soffriggete aglio oli e peperoncino unite il preparato suddetto e fate insaporire pochi minuti.

Aggiungete acqua quanto basta per calarvi poi la pasta e i restanti 200 gr di fagioli interi, aggiungete sale quanto basta

Ad ebollizione calate la pasta e fate essiccare l'acqua fino a completa cottura


FLAMBYNA




TACCHINO IN VELLUTATA DI BROCCOLI

Ingredienti
  • 2 fusi di tacchino a persona
  • 80 gr di broccoli a persona
  • uvetta sultanina
  • farina
  • burro
  • pinoli
  • olio extra vergine d'oliva
  • sale
  • pepe

Preparazione

Mettete l'uvetta in acqua calda, fatela rinvenire e poi strizzatela. Intanto fate lessate i broccoli al dente conservando l'acqua di cottura, poi scolateli.

Sbollentate anche i fusi di tacchino e metteteli in una profila da forno. In un tegame fate sciogliere il burro, unite la farina, il salate e diluite il tutto con l'acqua di cottura dei broccoli, fate addensare il tutto continuando a mescolare; dovrebbe risultare in sostanza una salsa simile alla besciamella ma con il brodo al posto del latte.

Frullate i broccoli con l'uvetta, i pinoli ed un po' di olio e unite il frullato nel tegame della crema mescolando con cura, unite il sale, se necessario, e il pepe.

Coprite i fusi con la nostra vellutata (crema) e cuocete a forno preriscaldato a 180° per 15 minuti circa


sibilla73




TIRAMISU

Ingredienti (per 6 persone)
  • zucchero 50 gr
  • mascarpone 500 gr.
  • 1 uovo ogni 100 gr di mascarpone
  • savoiardi 400 gr

Preparazione

Separare i tuori dalle chiare

In una terrina montare i tuorli con lo zucchero finchè questo non si scioglie.

Aggiungere il mascarpone e mescolare finchè non si ottiene una bella crema densa.

Montare le chiare a neve ferma con un pizzico di sale, aggiungere le chiare montate alla crema di mascarpone delicatamente (altrimenti si smontano)

Per un mascarpone più goloso, aggiungere dei bei pezzetti di cioccolato fondente

Bagnare i savoiardi nel liquore preferito (brandy o cointreau, io però ad esempio uso un liquore al mandarino delicatissimo) o nel caffè (consiglio: non bagnateli troppo o si impregnano e quando li mettete in bocca sono tutti poltigliosi e pieni di liquore che vi ammazza il gusto del mascarpone)

Stendere uno strato di savoiardi belli fitti e ricoprire col mascarpone.

Fare in questo modo almeno 3 strati di savoiardi e poi ricoprire il tutto col mascarpone.

Mettere in frigo per almeno un'ora (se il mascarpone è denso basta e avanza, altrimenti, lasciare finchè non addensa) e poco prima di servire, spolverare con abbondante cacao amaro


Daphne.74


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Messaggio N° 1487 22-03-2005 - 14:10

Vita da single - 15^ puntata

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Vita da single"
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Immaginate una soave e leggiadra fanciulla "appesantita" in uno scintillante abito color ciclamino contornato da degli angelici riccioli biondi!!!


No, non è un film dell’orrore, è l’immagine che mi rimanda lo specchio (disgustato), il fatidico giorno della prova del vestito per il matrimonio di mia cugina!


Ve la ricordate, quella che sfoggiava l’anellone col brillante?


Ebbene, si sposa, ed ha pensato di organizzare il matrimonio in stile americano.


Cerimonia in giardino con rinfresco e le ... odiosissime damigelle!


Io sono una delle 3. Non vi dico il fermento pre-matrimonio che ha invaso la mia famiglia.


Le bomboniere, i fiori, la chiesa, il fotografo, le partecipazioni. La vocina stridula della zia: "Oh quanto bello questo, oh quanto è bello quell’altro!"


"Avete visto i regali"? Si che li abbiamo visti; praticamente c’è li fa vedere appena arrivano, ed anche più volte al giorno, abitando nella casa accanto.


Quando sento bussare il campanello prendo il cappotto ed esco al volo.


Ho sentito mia cugina parlottare con la nonna: "dovrà essere terribile per lei, cerchiamo di capirla… poverina ormai non ha più l’età"


No, la compassione proprio no!


Sono le uniche parole che mi frullano nella testa mentre sfilo, innanzi agli occhi compiaciuti di zia e cugina, nel mio vaporosissimo vestito di chiffon color ciclamino.


Sarò io a non saper dire mai di no? Oppure gli altri che se ne approfittano?


Eppure, sembrava carina l’idea di fare la damigiana… ehm la damigella!


Intanto con tutta quest’aria di matrimonio, inevitabilmente penso al mio giorno incantato!


All’uomo che sarà al mio fianco.


Ai suoi occhi nei miei.


All’emozione di quell’istante.


Vuoi tu ecc... ecc... e prometti ecc... ecc... e adesso può baciare la sposa... ecc... ecc...!


Mentre sogno ad occhi aperti, mi ritrovo il bouquet di fiori lanciato da mia cugina tra le mani!


Com’è la storia? Porterà bene?


Vai alla quattordicesima puntata >>>>>


romidgl


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Messaggio N° 1486 22-03-2005 - 13:40

Farmaci e dottori

Il tema che vorrei affrontare oggi sono i farmaci che possono aiutare le persone che purtroppo hanno disturbi di depressione.


Premetto una cosa, intanto mi presento, sono una amica di Libero da parecchi anni, Lucia e quando mi sentivo da sola dentro l’anima, dentro il mio cuore, ho trovato una persona speciale che mi ha aiutato... più che una persona onestamente è un’anima, la mia cagnolina di nome Timba.


Sapete qual è una cosa buffa? Ho iniziato a credere in me stessa, alle mie potenzialità perché quei suoi grandi occhioni mi chiedevano amore... e così, dopo aver preso coraggio, mi sono anni fa rivolta ad uno psicologo e uno psichiatra.


Ma voi sapete qual è fondamentalmente la differenza tra le due formazioni professionali? Ve lo dico in parole semplici, perché così lo capite anche voi che magari credete chissà quali cose, chissà in quali “detti” popolari.


Lo psicologo è una persona che ci fa parlare, ci fa entrare nel nostro IO profondo, ma non indicandoci la via, ci fa riflettere con domande a volte trabocchetto. Loro non ti diranno mai cosa devi o non devi fare, loro ti aiutano a capire queste cose e ogni volta che le sedute passano, ci auto-rendiamo conto che dalla prima seduta abbiamo un pensiero gia diverso, un modo di agire diverso. Loro sono lì solo per farci ragionare con la nostra testa. Non ci diranno mai "stai sbagliando" ma nemmeno "hai ragione".


Lo psichiatra è quasi la stessa cosa, l’unica differenza è che ci può prescrivere quei farmaci che coi loro bassi dosaggi ci aiutano a superare le paranoie dovute a panico, ansia, depressione.


La depressione può essere causata da una diminuzione di serotonina: è una sostanza presente nel nostro cervello che regolarizza l’umore e a volte, quando lavoriamo e accumuliamo stress, o quando ci succedono quegli sbalzi di umore è proprio perché ne consumiamo così tanta che il corpo fatica a ripristinare velocemente i livelli normali. Questi medicinali che contengono serotonina (non posso farne nomi sui vari gruppi farmaceutici perché ce ne sono tanti e non voglio far torto a nessuno), aiutano a normalizzare i livelli di cui vi parlavo prima; alterazioni nel sistema nervoso per mancanza di questa sostanza, sono i fattori chiave per lo sviluppo di depressione e disturbi correlati, come l’insonnia.


Assieme alla melatonina, sostanza del tutto naturale in quanto il nostro corpo la produce, viene prescritta la benzodiazepine , un’altra parolona per indicarci null’altro che un aiuto sedante per indurre al sonno. Non ti stronca come se ti fossi preso una randellata sulla testa e associata alla serotonina, oltre che a dormire, riesci a trattare la depressione e l’ansia come se si fosse in groppa ad un cavallo e sei tu a comandarlo.


L’unico problema di questa sostanza è che potresti svilupparne la dipendenza se non li limiti alla posologia del dottore, ma si sa, anche l’acqua fa male se presa in eccesso.


Tutto questo ovviamente funziona se correttamente seguiti da specialisti che non sono li per ordinarti farmaci, ma per aiutarti. Dopo che una persona inizia ad acquisire più stima (ovviamente è una cosa soggettiva, io ci ho impiegato 14 anni, metà vita visto che ne ho 30) i farmaci li diminuiscono, gli psicologi iniziano a tirar fuori tutte le loro doti da professionista per aiutare uscirne.


Il mio prossimo articolo lo dedicherò ai disturbi di panico e ansia, metterò anche qualche mia esperienza o qualche piccolo aneddoto per farvi capire che non si è persi, non si è soli e soprattutto si esce da quello che la mente umana ci propone coi continui stress quotidiani o con quei rimpianti o incubi sull’infanzia passata.


Esistono CSM (centri salute mentale ) in tutte le province ed è un servizio gratuito dove non solo ci sono specialisti dell’umore come li chiamo io, è il primo passo verso la libertà ragazzi, non sprecatevi con l’isolamento da voi stessi e dal mondo che vi circonda.


lucialyssasonoio


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Messaggio N° 1485 22-03-2005 - 13:22

Perl e la programmazione [ Prima parte ]

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Districarsi nella rete"
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Da quando il computer iniziò a fare capolino nella vita delle persone e le softwarehouse iniziarono a scrivere i primi programmi, il mondo dell'in-formatica si è sempre conteso a colpi di software gli utenti.
Programmi complessi o semplici, per una vasta gamma di utenti o per una ristretta nicchia di persone, sono milioni di milioni i software che hanno visto la luce negli anni.


Molte persone, però, non sanno che dietro ogni singola finestra, dietro un click che fa aprire un menù o colora di rosso un oggetto, c'è un programmatore che ha previsto quell' evento e ha istruito il computer a regire di conseguenza tramite un linguaggio di programmazione. Ma cosa è un linguaggio di programmazione e come funziona?


Immaginate di andare in Germania. Vi ritrovate sul treno e ad un certo punto passa il controllore.
Dopo avergli mostrato il biglietto vi piacerebbe chiedergli quanto tempo ci metterà il treno ad arrivare a destinazione e se ci sono alberghi non troppo costosi ma confortevoli vicino alla stazione. Ed ecco che arriva il problema: la comunicazione. Come fare per dirgli tutte queste cose? E come capire l'eventuale risposta? Le soluzioni sono ovviamente due: o conoscete una lingua in comune oppure vi affidate ad un interprete...


Ebbene, nella nostra analogia il controllore non è altri che il sistema operativo ovvero il programma principale del computer (per intenderci Linux o Windows o FreeBSD...), l'utente che vuole informazioni continuiamo ad essere noi mentre il lunguaggio in comune non è altro che il linguaggio di programmazione.
Ovviamente, proprio come nella realtà, esistono decine di linguaggi.
Alcuni semplici e veloci ma efficaci per problemi di piccola entità, altri complessi e lunghi da imparare ma utili in grossi progetti...
Non mi dilungherò nelle varie classificazioni dei linguaggi, interpretati, compilati, di scripting, di basso o alto livello o similari...
Questo potrebbe essere spunto per un eventuale altro articolo.
Personalmente sono sempre stato più attratto dai linguaggi di scripting ovvero quei linguaggi relativamente semplici da imparare, che servono in centinaia di situazioni e che ti risolvono centinaia di problemi in tempi relativamente ristretti.
Esistono molti di questi linguaggi, alcuni proprietari come ASP della Microsoft altri settoriali come le varie shell unix, altri opensource come ruby, perl, python o php...


Personalmente ho sempre prediletto le cose e le situazioni che possono aprirti molte strade in molte situazioni ed è per questo che scarterei a priori ASP che gira solo su piattaforma proprietaria ed il php perché validissimo per il web ma un pochino meno per il resto.
Tra i vari linguaggi di scripting ho scelto il perl e nel prossimo articolo vi dirò cosa si può fare con esso .


nathanvi


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Messaggio N° 1484 21-03-2005 - 21:27

Il romanzo rosa: Come le palme al sole

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L'ultimo libro che ho letto..."
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L’hostess lo fissava come se fosse l’unico uomo sulla terra, ma a questo genere di apprezzamenti Gustave era abituato da quando adolescente aveva iniziato a connotare più virilmente il suo fisico prestante.
Gli occhi azzurro-grigio di Gustave si fermarono per un secondo in quelli della ragazza, facendole intendere che non era aria e nemmeno il momento.
Aveva fretta di concludere il check-in per poter partire con il suo aereo privato e non aveva certo tempo di sopportare l’ennesima corte silente, piena di sospiri e occhiate languide.
Prese il piccolo bagaglio e con gesto brusco afferrò il suo passaporto e i documenti del velivolo. «E’ tutto a posto... Nadine?» chiese dopo aver letto il nome sul cartellino agganciato al bavero della giacca della ragazza.
«Sì, certo Monsieur De Saint Martin. Torna a casa per il week-end?»
«Ovviamente Nadine, come tutte le settimane del resto...»
«Certo, mi chiedevo se una qualche volta non volesse...»
«No. Torno a casa.»
«Mi scusi l’invadenza, non volevo essere inopportuna...»
«Appunto, lasci perdere ed è l’ultima volta che glielo ricordo.»
«Buon viaggio Monsieur De Saint Martin.»
«Arrivederci... Nadine.»
Si allontanò in fretta e raggiunse il pilota che lo attendeva nell’area a loro riservata nell’aeroporto di Orly.
«Sei pronto Robert?»
«Sì, Gus, è tutto a posto.»
«Ok, forza, andiamo che siamo già in ritardo...»
«Bloccato dalla solita Nadine? Come fai Gus? Non sei stanco di tutte queste donne? Tutte lo amano, tutte lo vogliono! E lui che fa? Se ne frega!» Si fecero una risata tutti e due e finalmente salirono sul piccolo aereo.
‘Tutte lo amano, tutte lo vogliono... Sì, ma chi mi vuole davvero? Se non fosse per il mio denaro probabilmente non mi vorrebbe nessuna...’ Gus si lasciò andare ad una lunga riflessione sulla sua esistenza: a 31 anni era ancora uno degli scapoli più ambiti della società parigina e di donne ne aveva sempre quante ne voleva. Le relazioni stabili non facevano per lui: si annoiava in fretta e del resto sceglieva sempre ragazze che spesso si stancavano prima di lui.
Era bello, lo sapeva e sfruttava questa sua dote innata, ma le donne con cui si accompagnava per una settimana o al massimo una quindicina di giorni, non erano interessate alla sua bellezza, ma al suo denaro.
Gus era consapevole di questo. Per lui era come giocare d’azzardo: spendeva per divertirsi e per il piacere del non sapere chi avrebbe vinto o perso quella mano.
Ma cosa gliene importava tutto sommato?
La vita era quella, lui l’aveva impostata così, nessun altro al suo posto.
Era cresciuto con la nonna Aurélie, i genitori erano morti in un terribile incidente quando aveva tre anni, e con l’anziana parente aveva conosciuto un mondo superficiale e pieno di ninnoli, giochi, vizi e nient’altro.
I pochi valori che lo accompagnavano, li aveva appresi dal maggiordomo Jacques, la cui morte due anni prima lo aveva lasciato in un profondo strazio, di cui non poteva parlare con nessuno... Poteva raccontare alle Nadine o alle Silvie di turno che stava male per un maggiordomo?
Ne avrebbero riso, quindi teneva il suo dolore per sé. Bastava un portafogli pieno per far tornare il sorriso a tutti... Tutti... tranne Anne-Sophie... Una fitta dolorosa gli attanagliò la bocca dello stomaco: Anne-Sophie, la figlia di Jacques, era come una spina nel fianco: una ragazza così diversa dalle parigine con cui si accompagnava di norma: pulita, gentile, intelligente, una vera boccata di aria fresca nella vita di Gustave.
‘Tutte lo amano, tutte le vogliono... tranne Anne-Sophie!’ il solo pensiero lo fece star male.
Ecco, se avesse dovuto sistemarsi avrebbe voluto lei, ma il ceto sociale differente e il supporla innamorata di Boris Aristov, lo lasciavano senza speranza, sensazione che non aveva mai provato prima.
‘Speriamo che stasera a servire ci sia Juliette e non lei. Non voglio vederla’ si sorprese a pensare ed era vero perché lo faceva arrabbiare immaginarla fra le braccia di Boris, la persona che più disprezzava alla tenuta...
«Gus... ecco Lovely Place, allacciati la cintura per favore, inizio le manovre di atterraggio» gli comunicò Robert con tono quasi professionale.
E vedendo dal finestrino l’isola che si avvicinava, sentì il cuore martellargli nel petto... ‘Speriamo che non ci sia stasera!’ e chiuse gli occhi per scacciare il pensiero.

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Articolo pubblicato da: maryintown; Padrino1979; salote; suede68.

Messaggio N° 1483
Tag: Noi&Voi
21-03-2005 - 14:03

Siti personali: perché aggiornarli?

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Sito Personale"
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La Community di Libero premia la vostra passione per il web pubblicando ogni giorno nelle Home Page di Libero e della Community i Siti Personali più belli, divertenti e aggiornati nella grafica e nei contenuti, realizzati da voi.

Per continuare a dare spazio e visibilità alla vostra creatività vi invitiamo a tenere i vostri Siti Personali sempre aggiornati e a rispettare i termini e le condizioni d'uso dello spazio web: una Community pulita è più accogliente!

Inoltre, per poter continuare a offrirvi lo spazio web per la realizzazione dei vostri Siti Personali, ogni mese eliminiamo i siti che risultano inattivi (ovvero non modificati) da più di 24 mesi consecutivi, a partire da marzo 2005.

In questo modo possiamo fornire lo spazio web gratuitamente a chi vuole realizzare il proprio Sito Personale nella Community e diamo la possibilità, a chi non aggiorna il proprio sito da più di 24 mesi, di continuare a mantenerlo nello spazio web della Community, inviando una mail di avviso, con le istruzioni per aggiornarlo, un mese prima della data prevista per la sua cancellazione: se non volete che il vostro sito venga cancellato, sarà sufficiente apportare almeno una modifica, entro 30 giorni, al sito stesso.

Questa modifica è per noi una conferma che desiderate mantenere il vostro Sito Personale nello spazio web della Community anche se non lo aggiornate spesso.

Per aggiornare il vostro sito è sufficiente visitare la pagina http://digiland.libero.it/home/crea.php e inserire il nickname e la password di accesso alla Community nel box di login (se non ricordate più la vostra password, potete richiedere che vi venga spedita via mail). Connettendovi a Internet tramite ADSL Libero o POP Libero, Infostrada, Wind, potete aggiornare il vostro sito pubblicando uno o più file tramite il File Manager oppure tramite FTP. Per trasferire i file via FTP dovete installare sul vostro computer un programma ad hoc e inserire i paramentri di configurazione dello spazio web della Community che trovate nella pagina dedicata all'FTP

Se avete bisogno di aiuto, i Digileader risponderanno alle vostre domande nel forum dedicato "Sito Personale".


Staff Libero Community
http://digiland.libero.it

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Messaggio N° 1482
Tag: Sport
21-03-2005 - 11:24

Gp di Malesia 2005

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E chi poteva vincere questa gara se non Fernando Alonso? Diciamocelo pure, si era capito giaà dall'Australia qual'era la macchina da battere e forse anche che Alonso è insieme a Fisichella (forse piu lo spagnolo) il predestinato campione del mondo 2005.

El matador ha dominato l'intero weekend, non gli aveva certo fatto piacere finire dietro al vincente compagno di team a Melbourne. La Renault lo ha assecondato in pieno, la R25 si adatta perfettamente ai nuovi regolamenti, oltre a essere velocissima, sfrutta le gomme Michelin alla grande e soprattutto non le usura in modo anomalo. La pista di Sepang era la cartina tornasole di come avevano lavorato i gommisti per costruire gomme a lunga durata: esame superato a pieni voti, non c'è che dire.

Fisichella purtroppo non aveva sulla sua celeste Renault, lo stesso bilanciamento di Alonso, infatti a fatica teneva il terzo posto e quando Webber lo stava superando, ha finito la sua gara andandogli addosso, perchè la R25 in frenata è andata a sbandare, dato che non aveva quasi piu gomme posteriori. Webber contrariato, Fisichella idem, la veritaà Però stavolta è forse piu da parte dall'australiano. Meglio di Webber ha fatto il suo compagno di squadra Nick Heidfeld che ha portato la sua Williams sul podio, stavolta la squadra è apparsa in netta ripresa sotto tutti i punti di vista.

Al secondo posto la Toyota di Jarno Trulli, grandissimo protagonista del gp malese. Il pilota italiano visibilmente scosso ha dedicato il podio al suo amico Stefano, pilota del canadair precipitato l'altro giorno. Bravo Jarno. La sua prima fila stavolta non era una bufala e su una pista caldissima e temutissima per le gomme, la vettura giapponese ha dimostrato di aver davvero risolto il terribile guaio dell'eccessivo consumo delle gomme posteriori, era ora!!!! Stato di grazia confermato anche dal quinto posto di Ralf Schumacher, che ha innescato uno strepitoso duello a tre con i due della Willliams, vorremmo vederne ancora di lotte così, grazie.

La McLaren ancora sembra addormentata, Montoya finisce quarto dopo una gara non certo irresistibile e per tutto il weekend subisce la maggior velocitaà di Raikkonen. Se il finlandese non gli finisce davanti è solo perchè la sfortuna sceglie lui come unica vittima per il cedimento di una gomma, il tempo perso a rientrare ai box e sostituirla, l'ha tolto fuori dalla gara. Però il giro piu veloce l'ha fatto segnare proprio Kimi, evidentemente deciso ad affilare un po' di piu la sua freccia d'argento e a smettere di passare notti alcoliche in locali scostumati(in tutti i sensi).

La Ferrari non è quella dell'anno scorso, almeno con la F2004-M, ma la Malesia ha forse svelato una verità che se verrebbe confermata, sarebbe sconvolgente e toglierebbe forse alla rossa la possibilitaà di difendere i titoli mondiali. Pare infatti che la lentezza di Kaiser Schumi(ora non piu tanto Kaiser) e del buon Barrichello, sia dovuta principalmente alla netta inferioritaà delle gomme Bridegestone rispetto alle Michelin. In tal caso la nuova F2005, che forse debutteraà per disperazione giaà in Bahrain, non potraà colmare del tutto il divario attualmente esistente tra i due alfieri rossi e la Renault. Barrichello si è fatto superare dalle due Red Bull di Coulthard e Klien(incredibile? Fidatevi...è successo, non ai box, in pista!)per poi ritirarsi, Schumy ha navigato con fatica fino al settimo posto... vi chiedo di fidarvi ancora, si' sto' parlando di quel pilota che l'anno scorso vinceva tutto. Aspettiamo la F2005.

Già, parlavo di Red Bull: magari la bevanda non un granchè, però di energia ne dà eccome, soprattutto alle vetture del team che porta questo nome. Coulthard sesto, Klien ottavo, ancora punti importantissimi per questa neonata squadra, che sta facendo vedere come la semplicità costruttiva e la buona organizzazione portino molti frutti. Bravi.

la B.A.R. continua ad annaspare nell'olio dei motori Honda che friggono, friggono... ..eh no, stavolta Sato era assente per un'influenza, lui non c'entra. Al suo posto c'era il tester Davidson. Ritiro per entrambi i piloti B.A.R. insomma. Era ovvio che qualcuno doveva offrirsi per sostituire la Mercedes negli allegri barbecue domenicali a base di bielle e pistoni... olè ci han pensato i giapponesi. Speriamo che ritrovino la retta via, Button e Sato meritano di piu.

Jordan e Minardi nonostante i nuovi piloti, non cambiano la loro essenza di ectoplasmi dei circuiti, girano in pista con noncuranza, si fanno mestamente doppiare... difficile trovare altri aggettivi sconfortanti, poverini, mancano di mezzi economici soprattutto. Infine, i nuovi regolamenti, non hanno rallentato le vetture di Formula 1, i tempi ormai sono gli stessi dell'anno scorso, i tecnici non son certo scemi e la FIA lo sa bene, le nuove misure tecniche, hanno solo frenato lo sviluppo delle vetture, nulla di piu. I motori stanno tenendo benissimo anche per due gp, difficile inventarsi nuove regole a questo punto, anche perchè tanto la Renault andrebbe comunque fortissimo.

ReyMysterio619

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Articolo pubblicato da: ReyMysterio619

Messaggio N° 1481 21-03-2005 - 10:48

Mobbing: quando il lavoro diventa persecuzione [3]

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Parliamo di... lavoro"
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Nella prima e seconda parte ho trattato di "Mobbing", ovvero "l'assalto di gentaglia o plebaglia", dal latino "mobile vulgus", che significa appunto: "il movimento della gentaglia". Ho descritto le conseguenze psicofisiche del mobbizzato, portando l'esempio di Anna, vittima che ha subito aggressioni pressoché giornaliere che l'hanno fortemente danneggiata. Questi attacchi determinati hanno avuto la funzione di renderle impossibile la disponibilità di un'adeguata e soddisfacente area d'impiego a causa a dell'assegnazione di incarichi lavorativi insignificanti e umilianti; le è stata impedita ogni forma di comunicazione, non rendendole più possibile esprimere le proprie capacità, in modo tale da escluderla dal flusso delle informazioni ed isolandola socialmente; è stata pregiudicata la sua reputazione con calunnie, maldicenze, voci di spregio, disprezzo ed esponendola al ridicolo. Anna è stata minacciata ed intimidita anche riguardo alla sfera privata: le si è "raccomandato" quali persone frequentare, quali amicizie poteva o non poteva permettersi, è stata anche beffeggiata e presa in giro.

Ha ricevuto varie provocazioni atte a farle perdere l'autocontrollo per poter sostenere, a suo danno, "vedi come si comporta"; è stata minacciata di provvedimenti disciplinari immotivati che le avrebbero compromesso l'avanzamento nella carriera; qualsiasi cosa lei faceva le si faceva pesare una presunta inadeguatezza; non si perdeva occasione per rimproverarla ed umiliarla. Il suo lavoro è stato deprezzato, ignorato e sabotato. Ma di tutto ciò ha poche prove e pochi testimoni, perché hanno parte, in questo "quadro", anche i Side-Mobbers, colleghi di lavoro non attivi nella pratica del mobbing, ma interessati ed intimiditi spettatori, in una sorta di omertà che rende difficoltosa la prova dell'attacco. L'art. 2697 del c.c.stabilisce: Chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. Se ne deduce che le prove sono importantissime, fondamentali: solo con queste il giudice formerà il suo giudizio circa la veridicità o non la veridicità dei fatti.

E' opportuno in primo luogo rifarsi a prove documentali precise ovvero, in ipotesi subordinata, a prove raccolte a mezzo di registrazioni e fotografiche. Queste ultime, ai sensi dell'art. 2712 c.c., farebbero piena prova, fino a querela di falso, dell'autenticità del loro contenuto (ossia dei fatti e delle cose rappresentate) al pari di una scrittura privata, "se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti o alle cose medesime". La pratica del Mobbing, quindi, anche in assenza di una Legge specifica, può consentire di configurare ai sensi dell'art. 2087 c.c. il danno alla personalità morale del lavoratore; per l' ex art. 2103, quello alla sua professionalità; il danno ingiusto (art. 2043); l'ex art. c.p. 56 evidenzia il delitto tentato; l'art. c.p.323 l'abuso d'ufficio; l'art. c.p.582 la lesione personale e l'art. c.p. 610 la violenza privata. Può inoltre essere invocata la legge n. 66/1966 che sanziona le molestie sessuali, quando esse si associno agli altri comportamenti persecutori.

La legge quindi già tutela il mobbizzato anche su reati di rilevanza civile e penale. Ma se esistono prove, secondo la giurisprudenza, avendo esse il valore di atti ricognitivi, in caso di disconoscimento, le stesse non potrebbero essere sottoposte ad alcun accertamento tecnico, nemmeno ai fini della difesa dalla querela di falso. Ne ha Anna, di prove, ma deve quindi stare molto attenta. Tuttavia, l'instancabile voglia di andare avanti ed un incoercibile senso della giustizia fanno di lei una persona bellicosa, disposta a non arrendersi mai, che incita chiunque a reagire alle sopraffazioni sul luogo di lavoro, perché ella crede fermamente che si può e si deve opporre il petto ai nemici e combatterli, parafrasando una canzone: "A muso duro".

Le conseguenze economiche di questo spietato fenomeno sono da considerarsi notevoli: consistono in lunghi periodi di assenza dal lavoro per malattia, ciò che comporta, per il mobbizzato, costi rilevanti causati dalla perdita di produttività e da investimenti destinati al recupero della formazione, oltre che dal protrarsi dell'assenza dal lavoro per malattia. Tutto ciò provoca perdita di professionalità e deterioramento della qualità della vita. L'intera collettività subisce danni in termini di costi sociali. In qualche caso, c'è grave rischio per la conservazione dello stesso posto di lavoro. Sono pure consistenti i possibili danni di natura medico e sociale, in quanto l'attacco comporta il ricorso sempre più frequente del mobbizzato a cure, psicoterapie e farmaci.

La diagnosi clinica di mobbing può avvenire in Day Hospital, nelle maggiori Cliniche del Lavoro. Essa consiste in un protocollo diagnostico che prevede:

  • un colloquio clinico al fine di precisamente inquadrare la personalità e i disturbi riferiti dal paziente
  • l'esperimento di test psicologici mirati all'accertamento dei disturbi lamentati
  • una visita neurologica per escludere patologie organiche
  • la compilazione di specifici questionari finalizzati a meglio valutare i fattori lavorativi pericolosi per l'insorgenza di stress, oltre alle problematiche del lavoratore sia personali che correlate al mondo del lavoro.

Un consiglio che è facile trovare anche in rete: Ricordate che il vero significato di "successo nella vita" è legato ai seguenti parametri di base che sono sempre svincolati dal giudizio altrui:

  • scoprire la propria "vocazione"
  • acquisire la capacità di saper cogliere ed esprimere le nostre idee e attitudini personali
  • saper utilizzare efficacemente le nostre risorse personali in qualsiasi contesto sociale
  • individuarsi in mezzo agli altri e sapere interagire con tutti
  • nella scelta del tuo ruolo nella vita, ricorda che ai fini della tua salute globale, è meglio essere una piccola cosa autentica che un autentico grande bluff.

carol042004

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Articolo pubblicato da: carol042004

Messaggio N° 1480 21-03-2005 - 10:38

Guida ai murales di Belfast [1]

Digiland vi segnala il Forum
"
Terrorismo Internazionale"
per discutere di questo argomento!


La periferia della capitale dell'Ulster, sconvolta da oltre mezzo secolo di guerra civile, è costellata di giganteschi murales politici che ricordano gli atti terroristici verificatisi nel tempo e rivendicano l'appartenenza alla fazione cattolica o a quella protestante, a seconda che ci si trovi in zone legate alla Repubblica Irlandese (come Falls Road) dei cattolici o alla monarchia Inglese (Shankill Road) dei protestanti. I disegni murali di cui si ha testimonianza non sempre si conservano uguali a se stessi, vengono modificati sia nelle scritte che nei contenuti. E' possibile visitare ciascuna delle due zone, con due servizi di taxi separati che costano circa £10.

Dal 1° Dicembre 1999, l'Ulster ha un nuovo governo esecutivo autonomo in cui convivono le varie anime politiche del conflitto: cattolici, protestanti e repubblicani, unionisti. Anche se i partiti moderati formano la maggioranza, le frange "miste" non sono molto moderate e soprattutto fungono da ricettacolo per gli estremismi in cui si riconoscono i piu integralisti. La violenza, in questa città, è ancora percettibile sia per la tensione che per la politica di repressione delle autorità. La città di Belfast presenta due aspetti diversi, strettamente dipendenti dall'architettura e dalla storia. Una parte è pulita, istituzionale e moderna, votata agli affari, nel centro della città dove si può visitare la City Hall, datata 1906, presso Donegall Square, la Queen's University (1849) e le costruzioni di età vittoriana ed eduardiana, tra cui spiccano la Grand Opera House (1894) l'Ulster Bank (1860) e la Northern Bank (1769). L'altra faccia della città è quella piu nascosta, quella dei sobborghi e dei quartieri divisi da cancelli, quei cancelli ferrati che delimitano il territorio e presso cui avvenivano le battaglia piu truci. I distretti piu radicali sono addobbati con bandiere, simboli e murales, qui la pavimentazione delle strade a volte è dipinta nei classici colori dell'Union Jack (blu, bianco, rosso). Per avere un'idea piu precisa delle divisioni interne basti pensare che solo il 10% della popolazione vive in quartieri "misti".

Oltre alla zona centrale ed ai sobborghi è possibile visitare la zona a nord della capitale, piu collinare e verde. Qui sorge Stormont, l’ex residenza del Parlamento dell’Irlanda del Nord, che oggi ospita la Northern Ireland Assembly. Adiacente all’edificio del Parlamento si trova il castello, Stormont Castle, che è usato come quartieri generali del Segretario di Stato dell’Irlanda del Nord, entrambi non sono visitabili internamente. Ma nella stessa zona si trovano numerosi parchi, tra cui il "Cave Hill" che si estende per 300 ha., sulle rive del Belfast Lough. Il parco custodisce prove di un occupazione preistorica: in cima a Cave Hill si trova il MacArt's Fort. Ai piedi di Cave Hill, invece, si trova il Belfast Castle, costruito nel 1870. Procedendo sulla strada si trova il Belfast Zoo. Infine il parco include due riserve naturali, a Ballyaghagan e Hazelwood.

Questa città ancora barricata e divisa, situata nella valle del fiume Lagan sulle rive del Belfast Lough che si affaccia sul mare d'Irlanda, è raggiungibile da 2 aereoporti: Belfast City Airport vicino a Belfast Lough e Belfast International Airport piu vicino a Lough Neagh.

Per sbarcare virtualmente nei quartieri bassi, dovrete aspettare la seconda parte...

luc_30

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Articolo pubblicato da: luc_30

Messaggio N° 1479 18-03-2005 - 20:32

Chi chatta?

Digiland vi segnala il Forum
"
Chatta che ti passa!"
per discutere di questo argomento!


È l'esordio tipico di chi vuol dimostrare fin da subito una certa carenza di fantasia. È come entrare in un ristorante affollato di clienti e chiedere "chi mangia?". L'idea che tutti stiano già chattando non passa nemmeno per l'anticamera del cervello del personaggio di turno. La mancanza di una variabile atta a specificare "con chi", "perché", "di cosa" si vorrebbe chattare è illuminante. Tutto fa brodo, per un pvt il chatter (o la chatter) in questione è disposto/a a tutto.


Finisce, se gli va bene, per trovare un altro modello "chi chatta?" come lui! Che cosa poi ne salti fuori non si sa, ma a volte va a finire pure che si sposano.


CHI CHATTA ? Variante della locuzione precedente, con la quale il 45enne di turno tenta penosamente di farsi passare per un giovincello. In genere la cosa è condita da uno studiato sistema per rinverdirsi l'età, spesso surrogato dalla pubblicazione di una foto di 15 anni prima.


CHI CHATTA IN PVT CON ME ? Questo esemplare di chatter dimostra già di avere le idee un po' più chiare; se non altro fa capire che mira direttamente al pvt e non a qualcosa tipo bau bau micio micio. Resta comunque un preoccupante tasso di genericità, che riconduce in ogni caso questo soggetto alla categoria del "tutto fa brodo" (d'ora in poi abbreviata in "TFB")


QUALCHE DONNA PER ME IN PVT ? Della serie "ho voglia e lo dico subito!". Esemplare sempre appartenente alla categoria TFB, ma con specifica richiesta del sesso della controparte. La variante "qualche uomo per me in pvt ?" è in genere assai rara e proposta quasi inevitabilmente da: gay, casi disperati, giovani rumene tipo "cercami nel mio sito www.luana.tettealvento.da.ru"


QUALCUNA DI MILANO ? Esplicito tentativo di abbordaggio chat. Il personaggio in questione la cerca vicino a casa per arrivare subito al sodo e non ne fa mistero. Non si vede, altrimenti, perché dovrebbe cercarla proprio di Milano! Alcuni noti playboy della chat (non facciamo nomi.. Felix, Pino da Milano, Ethan, Reaven...) restano costernati ed affranti al pensiero che questi chatters così privi di tatto e fantasia a volte cucchino lo stesso!! In effetti anch'io m'indigno un po'...


QUALCUNA DI CENTOCELLE ? In questo caso il chatter la vuole proprio... vicino vicino. In poche parole dimostra di essere disposto ad un duraturo rapporto di inciucio-chat e non alla semplice "botta e via".


QUALCUNA FA SESSO CON ME IN PVT ? Devastante esempio di carenza cerebrale. Non solo il personaggio cerca una chatter per un pvt, ma pretende esplicitamente, fin da subito, di farci... "sesso"!! Un caso di TFB portato ai livelli più estremi. Ponete che in cht ci sia Rosy Bindi e che gli dica di sì... Sarebbe sublime seguire tutto l'evolversi ed i passaggi di una situazione simile!


QUALCUNA ALTA ALMENO 1,75 ? In questo caso non siamo di fronte a casi di chatters privi di fantasia: siamo di fronte ad un personaggio unico, mitico, inimitabile, che da tempo lancia i suoi spots alla ricerca della valchiria! In nome della legge: trovategliela!!


QUALCUNO RICCO, ALTO, BIONDO, OCCHI AZZURRI ? Anche in questo caso l'identità delle autrici è facilmente definibile. L'unico dubbio che tutti si pongono è: ma dicono sul serio o ci scherzano? Mascheratevi da Paperoni, simulate di essere biondi, ariani, occhi azzurri, ecc. e .. forse lo scoprirete!


QUALCHE RAGAZZA BRUTTA, FELICEMENTE SPOSATA, CHE VOGLIA PARLARE DI PSICOLOGIA INFANTILE ? Questo messaggio è celebre per... non essere mai apparso nella storia di fuorissimo.


INSOMMA, POSSIBILE CHE NESSUNO CHATTI CON ME ? È possibile amico, anzi è praticamente certo! Il malcapitato di turno fatica a rendersi conto che l'elemosina dei pvt è il metodo migliore per farsi ignorare.


IN QUESTA CHT SIETE DEI CAFONI, NESSUNO MI HA SALUTATA! La chatter di turno, inevitabilmente una perfetta sconosciuta, per una sfigata combinazione di eventi non si è beccata manco un saluto. Capita raramente, ma capita... A questo punto, ferita dal delitto di "lesa maestà", inizia a sciorinare una serie di risentiti insulti nei confronti di tutti i presenti. I più generosi tentano di calmarla
inviando rose tardive, ma ormai tutto è inutile.


GRAZIE PER I SALUTI, NON SPRECATEVI! Locuzione in genere di chatters di sesso maschile, che cercano di rientrare in gioco dopo un primo tentativo fallito. L'idea di entrare in qualche discorso con una piccola battuta, un'osservazione, un commento sul tempo o sul Maurizio Costanzo Show del giorno prima non li attraversa neanche per un secondo.


MA SIETE TUTTI INFRATTATI!! Ovvero "vorrei esserlo anch'io ueeeee ueeee " Questo sfoggio di finta indignazione è un'accusa lanciata ..a salve, nel tentativo di far notare che esistono anche i poveri "peones" costretti a restare in pbl.


Anche per questa volta... That's all folks e aggiornatevi le menti...


SemplicementeAnna0


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Articolo pubblicato da: SemplicementeAnna0


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