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Messaggi del 11/01/2007

Messaggio N° 2069 11-01-2007 - 21:47

Usti... ca

Dopo piazza Fontana, anche la vicenda di Ustica si è risolta. Nessun colpevole. Quindi non è successo nulla. Meno male. Pensa che brutto sarebbe stato scoprire che qualcuno nascondeva delle cose su un disastro aereo. Meno male. Adesso so che non ci sono stati complotti o cose simili. Non è successo niente.
L'aereo è caduto? Capita. Se Dio ha creato la forza di gravità che ci inchioda al suolo un motivo ci sarà no? Perché sfidarlo in questo modo?
immagine
Il colonnello dell'Aeronautica Militare Pierangelo Tedoldi, cui era stato assegnato il comando dell'aeroporto di Grosseto è morto nell'agosto del 1980 per un incidente automoblistico? Succede. Vai in macchina, schiacci un po' troppo l'acceleratore, invadi l'altra corsia e quello che arriva ti becca in pieno. Se sulla carreggiata disegnano le corsie un motivo ci sarà, no?

Il capitano Maurizio Gari, capo controllore della sala operativa della Difesa Aerea a Poggio Ballone, in servizio la sera dell'incidente di Ustica, è morto di infarto nel maggio del 1981? Capita. Il cuore prima o poi si ferma. Fuma, bevi, mangia porcherie, e prima o poi le coronarie si ribellano.

Giovanni Battista Finetti, sindaco di Grosseto all'epoca dei fatti, è morto nel gennaio del 1983 per un incidente? Succede. Del resto, se ti dicono che la prudenza non è mai troppa, un motivo ci sarà, no?

Il maresciallo Mario Alaberto Dettori, nel 1980 controllore di Difesa Aerea a Poggio Ballone, è stato trovato impiccato in un bosco nel 1987? Ma per favore, il suicidio è una scelta personale. Se l'ha fatto avrà avuto i suoi buoni motivi.

Il maresciallo Ugo Zammarelli, all'epoca di Ustica in servizio al Servizio Informazioni Operative e Situazione è morto nell'agosto del 1988 investito a Lamezia Terme, mentre passeggiava, da un ciclomotore condotto da un tossicodipendente? E certo, lasciamoli tutti in giro, sti tossici, e poi ci lamentiamo....

I colonnelli Mario Naldini e Ivo Nutarelli, piloti dei gruppo intercettori di Grosseto, che la sera di Ustica erano in volto ed erano atterrati poco prima della scomparsa del Dc9, a poca distanza del quale avevano volta per un lungo tratto sono morti in un incidente delle Frecce Tricolori? Capita. Solo nei film si fanno tutte quelle evoluzioni senza che capiti mai nulla di grave

Il maresciallo Antonio Muzio, nel 1980 in servizio alla torre di controllo di Lamezia Terme è morto nel 1991 causa omicidio? Succede. Viviamo in un brutto mondo. Là fuori è una jungla. Con tutti i malintenzionati che ci sono in giro portare a casa la pelle è sempre un'impresa.

Il tenente colonnello Sandro Marcucci, nel 1980 in servizio come ufficiale pilota a Pisa, è morto nel 1992 in un incidente aereo durante un servizio antincendio? Capita. Il fuoco è sempre pericoloso. Sapessi quanti pompieri rischiano la vita tutti i giorni...

Il maresciallo Antonio Pagliara, nel 1980 in servizio con funzioni di controllore della Difesa Aerea ad Otranto, è morto nel 1992 in un incidente stradale vicino a Lecce nel 1992? Ma sai quanti ne muoiono tutti i giorni sulle strade?

Il generale Roberto Boemio, nel 1980 capo di stato maggiore presso la terza regione aerea di Bari, è stato ucciso nel 1993 a Bruxelles per un tentativo di rapina compiuto da tre extracomunitari? Succede. Continuiamo a far entrare tutti questi terroristi, e poi vedi cosa succede. Se ognuno rimanesse a casa propria, certe cose non capiterebbero. Aiutiamoli, ma a casa loro.

Il maggiore medico Gian Paolo Totaro, nel 1980 in servizio alla base delle Frecce Tricolori di Ghedi, si è impiccato nel 1994 ad una sbarra alta poco più di un metro? Capita. La depressione gioca brutti scherzi.

Il maresciallo Franco Parisi, nel 1980 controllore della Difesa ad Otranto, si è impiccato nel 1995 in un suo fondo vicino a Lecce, poco dopo aver ricevuto la convocazione al processo? Succede. La vita a volte riserva delle coincidenze che se vi raccontassi cosa è capitato una volta a me....

Insomma, non è successo niente, non c'è niente di strano. La gente muore. Succede. Capita. Ma adesso giustizia è fatta. Non c'è nessun colpevole. Perché non è successo niente. Come a piazza Fontana. E adesso basta, silenzio. Torniamo a dormire. Perché, detto tra noi, come si vede, questa storia porta anche un po' sfiga. Meglio lasciarla in un cassetto e un po' per volta dimenticarla. E poi tra un po' ricomincia il Grande Fratello. Evviva



scritto da: lubely

Messaggio N° 2068 11-01-2007 - 01:39

E SE FOSSE VERO???

 

Come vi avevo detto in anteprima, in "Prima dopo e durante Saddam", le cose nella regione araba si mettono maluccio, ricorrente nei corridoi della politica mondiale una voce inquietante, la possibilità sempre più reale che, Israele bombardi le basi nucleari iraniane.

Alcune settimane fa, tutti i paesi Arabi, si erano riuniti in una conferenza per discutere le politiche interne al medioriente, alla fine di tale riunione il Presidente aveva dichiarato o meglio avvertito il mondo occidentale che la regione araba era una polveriera che stava per esplodere.

Oggi da più parti si fa strada la voce sull'eventualità, sempre più certa di un raid israeliano sull'Iran.

Il tutto avrebbe luogo utilizzando dei caccia bombardieri F-15 e F-16I, già in immagineesercitazione, partendo dalle basi di Hartezerim e di Tel Nof verso lo stretto di Gibilterra, con il loro carico di testate atomiche da lanciare sulle centrali nucleari iraniane.

Questa notizia è trapelata fuori dello staf militare israeliano, un pilota reduce dagli addestramenti ha raccontato il tutto al Sunday Times, mettendo un attimo in imbarazzo il governo israeliano, che ha subito smentito tali teorie, e messo in allarme l'Iran che risponde: se Israele ci attacca lo cancelleremo dalla faccia della terra.

immagineNell'eventuale ipotesi di un attacco israeliano i caccia dirigeranno verso i siti nucleari iraniani per duemila chilometri, una prima ondata prevede l'uso di bombe dirompenti per aprire un varco sulle fortificazioni in cemento delle basi, mentre la seconda ondata di caccia, ha il compito, non facile, di centrare gli squarci con millimetrica precisione, all'uopo saranno usati missili intelligenti con testate da un kilotone. Se tutto procederà come da copione Israele potrà annunciare il primo attacco nucleare pulito della storia, se invece le cose non dovessero andare bene e le famose testate nucleari intelligenti sbagliassero di pochi millimetri l'ingresso nel sottosuolo..... 15 milioni di abitanti di Teheran e i 4 di Isfahan sarebbero arrostiti e la reazione dell'Iran sarebbe pesantuccia.

Non siamo certo nuovi a storie simili, la notizia stessa ha dell'incredulo, ma anche la reazione israeliana, la loro smentita cosi forte, lascia pensare come anche il comportamento degli USA che stanno chiudendo tutte le possibilità commerciali in merito al petrolio iraniano.

In soldoni, che questa notizia è o no vera è relativo, sta di fatto che comunque Israele ha da tempo pronto un piano d'azione contro l'Iran appoggiato naturalmente dagli Usa e a noi non resta che sperare nella diplomazia e nei suoi sforzi, un attacco nucleare in Iran scatenerebbe l'inferno in medioriente coinvolgendo, con attentati terroristi, quasi tutte le nazioni del mondo.

Hem hem giusto per la cronaca, vi ricordate nel 1980 Ustica e il DC9 che precipito a Ustica??? Anche li si parlo dell'azione di un missile che venne prontamente smentita.....!!!

Che non sia solo una storia tirata fuori giusto per tastare l'opinione pubblica mondiale e vederne le reazioni???

Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!!

scritto da: il.corsaro.nero

Messaggio N° 2067
Tag: cronaca
11-01-2007 - 00:41

E L'ASSASSINO STA A GUARDARE

Italiano, con corporatura robusta e abitante proprio a Erba. Questo l'identikit dell'assassino che ha ammazzato tre donne, un bambino e ferito gravemente una quinta persona. «Il movente del delitto? Quando lo si potrà dire stupirà tutti».
L'affermazione è dell'avvocato Pietro Bassi, legale di Azouz Marzouk, tunisino, marito di Raffaella Castagna, e padre del piccolo Youssuf, trucidati barbaramente assieme alla mamma di Raffaella, una vicina di casa e ferito Mario Frigerio, che si trova ancora ricoverato in ospedale. Un massacro che, secondo l'avvocato, avrebbe come movente una situazione legata all'abitazione di Raffaella, al suo modo di vivere. L'avvocato Bassi non entra nel merito di quanto è a conoscenza, perché legato al segreto istruttotio, ma garantisce che la causa della strage «è la più impensabile. Nemmeno una montagna di milioni di euro può giustificare un'azione così feroce».
Per Azouz, che attende il nulla osta dalle autorità italiane per seppellire moglie e figlio in Tunisia, Raffaella conosceva il suo assassino: «E' venuto solo a casa nostra e non in altre. Voleva fare ciò che ha fatto». L'uomo sospettato avrebbe avuto liti frequenti con Raffaella.
Rancori mai sedati. Nel mirino ci sarebbe dunque il mostro di Erba. Il suo nome sarà presto iscritto nel registro degli indagati, mancano ancora alcuni rilievi del Ris di Parma che dovrebbero incastrarlo con prove schiaccianti. L'uomo era stato ritenuto un insospettabile nei primi giorni dopo il massacro ma l'inchiesta avrebbe poi puntato i riflettori proprio su di lui.
La necessità di indagarlo ufficialmente potrà permettere agli esperti del Ris di approfondire le analisi sui reperti recuperati fuori e dentro la casa dell'orrore. Atti irripetibili che porteranno alla distruzione dei reperti stessi e che per questo saranno considerati validi a tutti gli effetti nel proseguo dell'inchiesta e nell'eventuale processo. I Ris hanno in mano una piccola quantità di sangue trovata all'interno della casa di via Diaz. Poi vi è un'impronta digitale e quella di una scarpa trovata nella cortile, più un ciuffo di capelli. Da questi reperti sarà possibile estrarre il Dna e quindi individuare in modo definitivo l'assassino. QUESTO QUELLO CHE TUTTI AUSPICHIAMO ... ma LA SPERANZA non basta a un giudice per decidersi a mettere in galera un "fantasma" , e per giunta con un'accusa da ergastolo.... Servirà, appunto, molto di più, un «riscontro» probatorio - se non proprio genetico - a cui ancorare il puzzle degli indizi che finora è una perfetta cornice, ma con un grande buco in mezzo: quello che rappresenta la scena del delitto.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 7.00 DEL 10 GENNAIO 2007

Perplessità o certezze? Prove schiaccianti o soltanto indizi? Vediamo di riassumere ciò che è emerso fino a questo momento.

PER L’ACCUSA

L'ALIBI. I coniugi Romano hanno sempre sostenuto di aver trascorso in pizzeria la sera dell'11 dicembre. Dicono di aver raggiunto una pizzeria in centro a Como tra le 19 e le 19.30 cioè prima dell'ora della strage. Ma in realtà, secondo gli inquirenti, avrebbero raggiunto il locale, che dista una ventina di minuti da Erba, soltanto più tardi come si evincerebbe dallo scontrino di cassa.
IL MOVENTE. Gli inquirenti non hanno dubbi: i Romano-Bazzi erano ossessionati dalla denuncia che Raffaella aveva fatto contro di loro e dal risarcimento di 5.000 euro che aveva chiesto in cambio del ritiro della querela per un litigio degenerato il 31 dicembre del 2005. D'altra parte le aggressioni verbali e le discussioni tra le due famiglie erano note al caseggiato e ai carabinieri. Olindo e la moglie avevano trasceso in più d'una occasione .

L'11 dicembre la strage. dal giorno 12 dicembre Olindo Romano si è preso, senza preavviso, una settimana ferie dal lavoro. perché?
LE PROVE. «Ho visto un uomo grande e grosso. Sembrava un diavolo, somigliava al mio vicino Olindo», ha detto il supertestimone Mario Frigerio, l’unico sopravvissuto alla strage, appena ha cominciato a riprendersi. A indicare la pista dei vicini di casa sono stati soprattutto rilievi dei carabinieri del Ris di Parma su alcuni reperti trovati nell'appartamento .Si tratta di alcuni capelli cui si aggiungono le analisi in corso su una macchia di sangue che potrebbe appartenere a Rosa Bazzi.

PER LA DIFESA

L'ARMA DEL DELITTO. Il misterioso oggetto contundente a forma di V con cui l'assassino o gli assassini avrebbe compiuto la strage non è ancora stato trovato.

LE PROVE. C’è un CASTELLO DI INDIZI, ma non ci sono prove . L'esame del Dna sull'alone di una probabile macchia di sangue trovata su un paio di jeans in casa Romano sarebbe forzatamente incompleto a causa del tempo e dei lavaggi. Come incompleta, per l'acqua versata dai vigili del fuoco al momento del loro intervento nell'appartamento di Raffaella e Azouz sarebbe l'impronta rilevata su un cuscino. Apparterrebbe a una donna, questo sembra certo, ma sulla base dei riscontri attuali non potrebbe attribuirsi con assoluta sicurezza a Rosa Bazzi.
IL MOVENTE. Ci sarebbero intercettazioni ambientali effettuate nella casa dei coniugi Romano in cui i due si ripetevano frasi d'angoscia per quel che era accaduto. Una su tutte, anche se in verità un po’ sibillina: «Speriamo che li trovino presto quegli assassini, qui c'è d'aver paura. Perché non ce ne andiamo?». Per i compagni di lavoro di Olindo Romano poi, a cominciare dal suo capo squadra, Maurizio Lodato, Olindo sembra incapace di un delitto così efferato: «È un bonaccione, un tipo tranquillo e disponibile con tutti».

LA TESTIMONIANZA DEL SOPRAVVISSUTO. E’ stata , da subito, incerta, confusa, contraddittoria, ricca di lacune e di "vuoti di memoria".

scritto da: psicologiaforense


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