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Sul fronte dell'astrofisica...II
Post n°1650 pubblicato il 06 Maggio 2018 da blogtecaolivelli
fonte: Internet secolo fa dalla teoria della relatività. I dati raccolti da più strumenti hanno anche permesso di misurare la costante di Hubble, ossia la velocità di espansione dell'universo.Fisici e astrofisici hanno ricostruito la straordinaria corsa dei due segnali emessi dalla fusione delle stelle di neutroni avvenuta nella periferia della galassia NGC 4993, nella costellazione dell'Idra, alla distanza di 130 milioni di anni luce dalla Terra. Da lì sono partite le onde gravitazionali ricevute dai rivelatori Ligo e Virgo, che si trova in Italia e al quale l'Italia partecipa con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e da lì è partita anche la luce del lampo gamma che ha accompagnato l'esplosione e che è stato visto dal satellite Fermi della Nasa, al quale l'Italia partecipa con l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). "Sappiamo che entrambi i segnali hanno viaggiato per 130 milioni di anni e che il segnale luminoso è stato osservato 1,7 secondi dopo quello dell'onda gravitazionale", ha detto all'ANSA il fisico Gianluca Gemme, coordinatore nazionale di Virgo per l'Infn. Questa differenza nei tempo di arrivo dei due segnali è stata calcolata in un numero estremamente piccolo e sostanzialmente è corretto dire che le due velocità si equivalgono, come aveva previsto Einstein. Fedeli, meraviglioso risultato, frutto di uno sforzo congiunto - Un meraviglioso risultato frutto di uno sforzo congiunto nel quale l'Italia ha avuto un ruolo molto importante: così il ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, Valeria Fedeli, ha commentato i risultati della prima osservazione della nuova astronomia, basata su un 'coro' di strumenti diversi e per questo chiamata multimessaggero. "Ci congratuliamo con tutta la comunità scientifica mondiale, che ha avuto la volontà e la capacità di coordinarsi in modo così efficace da portare a realizzazione il progetto, perseguito da anni, di dare inizio a una nuova astronomia", ha detto. "E' motivo di soddisfazione per noi il ruolo che ha avuto il nostro Paese, grazie all'Infn con Virgo - l'esperimento che ha rivelato le onde gravitazionali consentendo di localizzare la sorgente nel cielo - all'Inaf con i telescopi Rem, Vst e Vlt, e all'Asi con i satelliti Integral e Swift, che tutti assieme con le loro osservazioni hanno ricavato l'eccezionale abbondanza di risultati scientifici oggi presentata".Un ringraziamento quindi da Valeria Fedeli a "tutte le ricercatrici e i ricercatori italiani, che con grande passione, dedizione e visione hanno lavorato a questo straordinario progetto di ricerca, mettendo a frutto le formidabili competenze scientifiche distribuite nei tre enti nazionali. Lo sforzo congiunto di tutti loro - ha concluso - ha permesso il conseguimento di questo meraviglioso risultato, ottenuto in virtuosa collaborazione con le colleghe e i colleghi dei maggiori centri di ricerca del mondo".
cambia il modo in cui è possibile rispondere alle domande sull'universo: per il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Fernando Ferroni, è questo il grande risultato della prima osservazione di una sorgente di onde gravitazionali da parte di un coro di strumenti. "Un modo completamente nuovo di cercare risposte alle nostre domande sull'universo. È questo il significato della scoperta che oggi celebriamo", ha rilevato. Un risultato che "ci fa gioire. Come donne e uomini di scienza, perché - ha aggiunto - avere a disposizione nuovi strumenti di indagine è per noi bello quanto avere nuovi interrogativi cui dare risposta. E come persone, perché questo traguardo è stato conquistato grazie all'impegno congiunto di migliaia di noi". In particolare, ha concluso, "come Infn siamo felici perché abbiamo dato un contributo fondamentale per l'ottenimento di questo risultato e ciò rappresenta il coronamento di un progetto ambizioso, Virgo, iniziato oltre 20 anni fa dal visionario e tenace fisico Adalberto Giazotto".
successo per l'Italia e orgoglio per il grande numero di pubblicazioni scientifiche firmate da ricercatori dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf): per il presidente dell'Inaf, Nicolò D'Amico, la prima osservazione della sorgente di un'onda gravitazionale fatta da circa 70 strumenti è "un grande successo per il Paese e un grande successo per il nostro ente, l'unico al mondo che possiede al suo interno tutte le risorse intellettuali e strumentali per osservare l'universo a tutte le lunghezze d'onda, da terra e dallo spazio". Per D'Amico "la presenza autorevole delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori nel torrente di articoli che straripano oggi nelle più prestigiose riviste scientifiche internazionali è per noi motivo di grande soddisfazione e orgoglio".
storica che segna l'inizio di una nuova era: il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston, giudica un passo in avanti epocale la prima osservazione congiunta della sorgente di un'onda gravitazionale, fatta con strumenti di tipo diverso. "E' una giornata storica per la scienza e si apre una nuova era per la ricerca spaziale. Da anni - ha rilevato - attendevamo la nascita dell'astronomia multi messaggero, che sfrutta i vari tipi di radiazione che raggiungono la Terra dagli angoli più remoti dell'universo". Per questo, ha aggiunto, "i risultati presentati oggi da osservatori terrestri e spaziali, gravitazionali ed elettromagnetici aprono una nuova era nello studio dell'universo. È stata confermata, ancora una volta, la validità della teoria della relatività di Einstein che prevede che anche le onde gravitazionali viaggino alla velocità della luce".n grande risultato nel quale, ha detto ancora, "la ricerca italiana ha avuto una parte importantissima, dimostrando di saper coordinare i diversi ambiti e diversi tipi di strumentazione, a Terra e nello spazio, facendo parte a pieno titolo dei più importanti network di ricerca mondiali. L'Asi - ha concluso - è già impegnata per raggiungere la prossima frontiera, la realizzazione del grande interferometro Lisa per la rivelazione delle onde gravitazionali nello spazio, capace di moltiplicare di ordini di grandezza la sensibilità a questo nuovo tipo radiazione". |
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