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CO2 nei magmi del Triassico.

Post n°3109 pubblicato il 17 Giugno 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

08 aprile 2020Comunicato stampa

CO2 nei magmi del Triassico ed emissioni di oggi valori

pericolosamente simili con minaccia di estinzione

Fonte: Università di Padova

© Università di Padova Pubblicato su «Nature Communications»

lo studio di un team internazionale di ricerca coordinato

da Manfredo Capriolo del Dipartimento di Geoscienze dell'Università

di Padova in cui si rileva come i valori delle emissioni di CO2 di

oggi siano pericolosamente simili a quelli che 200 milioni di anni

fa portarono all'estinzione di massa di fine Triassic

Le Large Igneous Provinces (LIPs) sono eventi magmatici eccezionali

con produzione di enormi volumi di magma, fino a milioni di chilometri

cubi.

Esse sono una delle cause principali delle estinzioni di massa e dei

cambiamenti climatici avvenuti su larga scala in epoche passate.

Nelle fasi gassose di origine vulcanica la CO2 è uno dei gas più

abbondanti e più impattanti per clima e ambiente.

Inoltre la CO2 riveste un ruolo chiave nel sistema magmatico: da

un lato controlla l'ascesa e l'eruzione dei magmi, dall'altro influenza

la stabilità e l'evoluzione delle camere magmatiche nella crosta terrestre.
 
Lo studio firmato da Manfredo Capriolo del Dipartimento di Geoscienze

dell'Università di Padova e pubblicato su «Nature Communications» dal

titolo "Deep CO2 in the end-Triassic Central Atlantic Magmatic Province"

si concentra sulla Central Atlantic Magmatic Province (CAMP) e

sull'analisi dei magmi del Triassico particolarmente ricchi di CO2.
 
I magmi CAMP, così come i magmi di ciascuna altra provincia magmatica,

hanno una composizione chimica e isotopica caratteristica, che li rende

peculiari e distinguibili dagli altri, come se avessero una propria firma

geochimica.

La Central Atlantic Magmatic Province è stata scenario dei più vasti

eventi vulcanici della storia della Terra, avvenuto 201 milioni di anni fa,

con vulcani che hanno eruttato nello stesso periodo temporale, dalla

Francia alla Bolivia, su un'area complessiva grande come tutta l'Europa.

La CAMP in questione è stata scoperta ed è oggetto di studio negli ultimi

venti anni dei ricercatori dell'Università di Padova.

Questo vulcanismo collocato alla fine del periodo Triassico è avvenuto

contemporaneamente a una delle cinque estinzioni di massa più devastanti

nella storia della Terra.
 
La ricerca pubblicata ha dimostrato la presenza, nei magmi della CAMP,

di ingenti quantità di CO2 imprigionate in minuscole inclusioni di vetro

vulcanico che hanno preservato le originarie bolle gassose.

I campioni studiati, provenienti da Nord America (Stati Uniti e Canada

orientali), Marocco (Alto Atlante) e Portogallo (Algarve), mostrano che i

magmi CAMP sono particolarmente ricchi in CO2 e che quindi l'emissione

di questo gas serra può aver causato l'estinzione di massa.

Attraverso l'impiego di differenti tecniche analitiche - svolte nei laboratori

di Padova, Budapest, Milano e Parigi - i ricercatori hanno ottenuto la

prima evidenza diretta di abbondanza di carbonio nei basalti delle LIPs.

Non solo, dalla ricerca è emerso come la quantità di CO2 emessa da

un singolo periodo eruttivo sia pari allo scenario di emissioni

antropogeniche

previste per il 21° secolo dall'Intergovernmental Panel on Climate

Change, organismo dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.

In questa ipotesi si avrebbe un incremento della temperatura globale

di circa 2 °C e una grave acidificazione degli oceani.

Questo paragone suggerisce che i cambiamenti climatici e ambientali

di fine Triassico, guidati da emissioni di CO2 e che portarono a

un'estinzione di massa, siano ipotizzabili negli esiti finali in un

immediato futuro.
 
«Il presente lavoro mostra come ingenti quantità di CO2 di origine

vulcanica possano aver modificato il clima sulla Terra circa 201 milioni

di anni fa, causando una drammatica estinzione di circa la metà

delle specie esistenti all'epoca.

Nella storia della Terra - dice Manfredo Capriolo primo autore della

ricerca - la maggior parte delle principali estinzioni di massa avviene

in concomitanza di eruzioni delle grandi province magmatiche e più

raramente da impatti di asteroidi.

L'attività di una provincia magmatica è infatti in grado di immettere

in atmosfera ingenti quantità di CO2, causando cambiamenti climatici

e ambientali su scala globale.

L'estinzione di massa di fine Triassico, una delle cinque principali estinzioni

di massa degli ultimi 500 milioni di anni, è sincrona alle eruzioni della

CAMP e non ci sono evidenze di contemporanei impatti meteoritici

eccezionali, indicando questa provincia magmatica come la causa di

quella devastante estinzione di massa.

La CO2 vulcanica, preservata in minuscole bolle gassose all'interno di

rocce basaltiche, testimonia - continua Capriolo - il ruolo chiave di

questo volatile nell'ascesa e nell'eruzione dei magmi così come nelle

conseguenze climatiche e ambientali, attraverso pulsi vulcanici di

breve durata ed elevata intensità.

Una significativa osservazione derivante da questa nostra pubblicazione

è che la quantità di CO2 emessa dalle eruzioni vulcaniche studiate è

paragonabile alla quantità di CO2 prevista per le emissioni antropogeniche

nel XXI secolo.

Questa considerazione, frutto dello studio di mutamenti climatici e

ambientali passati, dovrebbe farci riflettere sul nostro futuro prossimo».
 
«La provincia magmatica chiamata Central Atlantic Magmatic Province -

afferma il Professor Andrea Marzoli coautore del lavoro scientifico

pubblicato e supervisore al dottorato di Capriolo nel Dipartimento di

Geoscienze dell'Ateneo patavino - rappresenta uno dei principali eventi

vulcanici avvenuti sulla Terra.

A partire dagli anni Novanta del XX secolo, i ricercatori del nostro Dipartimento

hanno contribuito alla scoperta della CAMP, coniandone il nome, tramite studi

su età e composizione chimica di rocce campionate nei quattro continenti intorno

all'Oceano Atlantico.

Le nostre pubblicazioni scientifiche, inoltre, hanno definito la concomitanza

temporale fra il vulcanismo e l'estinzione di massa di fine Triassico,

avvenuta circa 201,5 milioni di anni fa come conferma quest'ultima

ricerca su Nature Communications».
 
Link alla ricerca: https://www.nature.com/articles/s41467-020-15325-6

 
 
 
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