blogtecaolivelli
blog informazione e cultura della biblioteca Olivelli
TAG
TAG
Messaggi di Gennaio 2019
Post n°1868 pubblicato il 29 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Kazuo Ishiguro Da Wikipedia, l'enciclopedia libera Premio Nobel per la letteratura 2017 Kazuo Ishiguro (カズオ・イシグロ? o 石黒 一雄 Ishiguro Kazuo?; Nagasaki 8 novembre1954) è uno scrittore britannico di origine giapponese, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 2017. Biografia Di origine giapponese, all'età di sei anni si trasferì con la famiglia nel Regno Unito. Il soggiorno, che avrebbe dovuto essere temporaneo, divenne definitivo. Si laureò nel 1978 in letteratura e filosofia. Frequenta anche corsi di scrittura creativa, avendo tra gli insegnanti Malcolm Bradbury e A. Carter. Divenne cittadino britannico nel 1982 abbandonando definitivamente la cittadinanza giapponese. Attualmente vive a Londra con la moglie scozzese, Lorna MacDougall, assistente sociale, e la loro figlia Naomi, nata nel 1992. Scrive in lingua inglese e si firma col cognome preceduto dal nome. Ha anche modificato la grafia giapponese del suo nome, che era 石黒 一雄 (Ishiguro Kazuo), eliminando gli ideogrammi e utilizzando l'alfabeto fonetico katakana come si fa inGiappone per le traslitterazioni di nomi stranieri.
Nel 1986 ha vinto il premio Withbread per il suo secondo romanzo: Un artista del mondo fluttuante. Nel 1989 ha avuto un nuovo prestigioso riconoscimento, il premio Booker, per il suo romanz o Quel che resta del giorno dal quale è stato tratto il film omonimo di James Ivory. Nel 2005 vince il Premio Alex con Non lasciarmi (Never Let Me Go). Anche questo romanzo è diventato un film omonimo, con la regia di Mark Romanek (2010). Nel 2017 vince il premio Nobel per la letteratura. Il suo interesse per la letteratura nasce nei primi anni Sessanta, quando scopre i romanzi di Arthur Conan Doyle, in particolar e Il mastino dei Baskerville. Ma è la musica a coinvolgerlo di più durante l'adolescenza. Dai cinque ai dodici anni studia pianoforte, quindi segue le orme dei suoi idoli Dylan e Cohen, incominciando a scrivere canzoni. A vent'anni, la lettura di Dostoevskij e Charlotte Brontë lo consacra definitivamente alla letteratura. Ishiguro non è uno scrittore prolifico per scelta. Come ha rivelato a «Der Spiegel» nel 2005, scrivere velocemente non è una sua priorità, perché è preferibile creare un'opera che si distingue, piuttosto che contribuire alla quantità dei libri pubblicati. Deplora inoltre la tendenza dell'educazione contemporanea a reprimere la naturale immaginazione dei bambini a favore di capacità esclusivamente utilitarie finalizzate al mondo del lavoro. Produzione letterariaCon Rushdie e Kureishi fa parte del gruppo di scrittori, di origini diverse, che ha dato un sostanziale apporto alla letteratura inglese più recente, introducendo elementi stilistici delle culture d'origine. La sua attenzione ai particolari e alle atmosfere, sempre descritte con infinita cura, ricorda i grandi romanzieri nipponici classici. "Con una prosa sorvegliatissima, appresa leggendo Cechov e altri classici europei dell'Ottocento, facendo leva su poeticissime metafore, lo scrittore fissa le speranze e le paure di antieroi quasi sempre incapaci di fare davvero i conti con la realtà, costretti a sopravvivere aggrappandosi a sbiaditi ricordi. (...) Un'apparente cesura si produce nella produzione tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del nuovo secolo, quando Ishiguro inizia a esplorare nuovi territori. Il narratore si apre, almeno in apparenza, alla dimensione della favola spesso nera dell'utopia negativa di cui furono maestri Huxley e Orwell, affrontando le scomodissime domande poste dagli inarrestabili progressi dall'ingegneria genetica". Uno dei suoi primi romanzi è Un artista del mondo fluttuante, che ricostruisce l'ambiente del Giappone nel primissimo dopoguerra. Il titolo originario inglese - An Artist of the Floating World - è assai più vicino alla tradizione giapponese di quanto sia desumibile dalla traduzione italiana, facendo riferimento a quel mondo fluttuante così caro a intere generazioni dibunjin (intellettuali), scrittori e pittori nipponici. Il romanzo è un omaggio alla sua cultura d'origine ma anche alla storia della sua famiglia, originaria della città così duramente provata dalle conseguenze dell'esplosione nucleare. Il suo settimo romanzo, Il gigante sepolto (The Buried Giant), è uscito il 3 marzo 2015, pubblicato negli USA e nel Regno Unito contemporaneamente. Dopo dieci anni di silenzio, Ishiguro scrive un romanzo mitologico, sulle orme di Tolkien, ambientato nella Britannia del V secolo, con orchi, draghi e giganti - e, per la prima volta nelle sue storie, scene cruente di violenza improvvisa e letale: "Preciso, essenziale, lirico e appena un po' strano, l'idioma del Buried Giant appare universale come il suo tema... In questa parabola mesmerica di rimembranza, remissione e vendetta, durante una fragile tregua fraBritanni e Sassoni dopo la partenza dei romani, le carneficine sono rare, ma quando avvengono, sono di una calamità straziante." Tuttavia l'autore non trasforma la Britannia dei secoli bui in Terra di Mezzo, ma presenta piuttosto un romanzo palesemente storico, in "una miscela promiscua di influenze e periodi". Non lasciarmi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. .
Non lasciarmi (Never Let Me Go) (2005) è un romanzo ucronico dello scrittore britannico di origini giapponesi Kazuo Ishiguro. La storia è ambientata in un presente alternativo distopico ed è raccontata sotto forma di flashback dalla protagonista del libro, Kathy. Il titolo si riferisce ad una canzone, Never Let Me Go, della cantante Judy Bridgewater, che colpisce profondamente Kathy. Il Time ha giudicato quest'opera come il migliore romanzo del 2005 e l'ha inserito nella lista dei cento migliori romanzi in lingua inglese pubblicati dal1923 al 2005.[1] Nel 2010 ne è stato tratto un omonimo film diretto da Mark Romanek. È stato pubblicato per la prima volta in italiano nel 2006. Trama Kathy, Tommy e Ruth sono tre alunni di Hailsham, un collegio immerso nella campagna inglese e completamente isolato dal mondo esterno. La loro educazione è affidata a dei tutori, che impartiscono loro lezioni di arte, storia e letteratura e incoraggiano la loro creatività: i loro lavori migliori vengono infatti selezionati dalla misteriosa "Madame" per essere conservati nella sua "galleria". In questo ambiente, apparentemente idilliaco, i tre ragazzi crescono sviluppando un legame che durerà per tutta la vita: Ruth e Kathy stringono una forte amicizia, mentre Tommy, pur nutrendo grande simpatia per Kathy, si fidanza con Ruth. In seguito, i tre ragazzi lasciano Hailsham per andare a vivere nei "Cottages" (fattorie in campagna dove passano le giornate in ozio mantenuti dallo Stato - e con una relativa libertà) prima di diventare "donatori"; questo infatti è il loro destino sin dalla nascita: sono dei cloni umani creati in laboratorio per donare i propri organi agli umani malati. Nonostante questo i tre amici continuano a vivere con fatalismo e a sperare in un futuro diverso, che permetta loro di trovare un lavoro normale, il vero amore, e magari un rinvio delle donazioni. L'atmosfera però non è più quella spensierata dell'infanzia, e i rapporti fra di loro iniziano a logorarsi sinché dopo un litigio Kathy decide di abbandonare i cottages e gli amici e diventare "assistente", cioè di occuparsi dei donatori prima di diventarlo lei stessa. Qualche anno dopo Kathy incontra per caso in ospedale Ruth, ormai donatrice. Dopo qualche difficoltà iniziale le due ragazze recuperano la vecchia amicizia e vanno a trovare Tommy, che nonostante abbia subito già due donazioni sembra stare relativamente bene. Ruth, che ormai sente di essere vicina alla morte si scusa con Kathy per averla sempre tenuta lontano da Tommy, nonostante sapesse che loro due erano sempre stati innamorati l'uno dell'altra, e consegna loro l'indirizzo di "Madame" per chiedere un rinvio alle donazioni. Quando Ruth muore Kathy va a cercare Tommy e diventa sua assistente. I due riescono finalmente a coronare il loro amore, ma sentono che il loro tempo a disposizione sta ormai per finire. Per ottenere un rinvio per Tommy i due ragazzi decidono di rivolgersi alla misteriosa "Madame" di Hailsham, convinti che il loro amore e i bei disegni del ragazzo sarebbero stati sufficienti a convincerla. L'incontro con Madame sarà però una cocente delusione: il loro destino non è modificabile. Scoprono inoltre che Hailsham era parte di un esperimento per dimostrare che anche i cloni hanno un'anima e una sensibilità artistica, ma che nonostante l'esperimento abbia avuto successo il mondo non ha voluto rinunciare alle donazioni e ha deciso di chiudere la scuola. I due ragazzi, rassegnati, lasciano allora la casa di Madame e si preparano ad affrontare il loro destino. RiconoscimentiIl Time ha giudicato quest'opera come il migliore romanzo del 2005 e l'ha inserito nella lista dei cento migliori romanzi in lingua inglese pubblicati dal 1923 al 2005. Nel 2006 ha vinto la quarta edizione del Premio letterario Merck Serono e nel 2005 è stato finalista al Man Booker Prize. In italiano, vedi: S. Manferlotti, "Lo scacco della scienza per Ishiguro", in S.M., "Dal Mattino. Note per la letteratura 1989-2011", Napoli, Pironti, 2012, pp. 115-16. Adattamento cinematografico
Nel 2010 dal romanzo è stato tratto un omonimo film diretto da Mark Romanek e con protagonisti Carey Mulligan, Keira Knightley e Andrew Garfield.
|
Post n°1867 pubblicato il 29 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Biblioteca Olivelli Il presente testo è una bellissima critica della "Gerusalemme liberata " di Tasso. Nel primo capitolo, "Goffredo e il tema epico-religioso" leggiamo: "La guerra santa non rappresenta, per l'autore della "Gerusalemme Liberata", un semplice pretesto. La sua funzione nel poema non si limita a quella di una cornice esteriore o di una impalcatura artificiosa. La guerra, fra l'altro, condiziona in maniera essenziale lo spazio ed il tempo costitutivi dell'azione o dell'intreccio di azioni che si sviluppano lungo i 20 canti. E' la guerra che divide lo spazio in due parti: lo spazio cristiano e lo spazio pagano; e ancora: lo spazio dominato dal fragore delle armi e lo spazio remoto dalla battaglia. Senza la guerra le vicende di amore di Tancredi e Clorinda, di Erminia e Tancredi, di Rinaldo e Armida perderebbero la loro caratteristica essenziale, e ne anfrebbe dissipata la loro nuovissima poesia. Ed è sempre questa realtà che determina il tempo "inquieto" proprio dei personaggi tassiani, il tempo di Solimano e di Erminia, di Rinaldo e di Tancredi. La dinamica di queste figure verrebbe meno se dovesse mancare l'occasione poetica della guerra. Così la finalità religiosa della crociata conferisce una dimensione cosmica alla prospettiva del poema, spalancando la vastità dei cieli l uminosi e degli abissi sotterranei, e animandoli di misteriose presenze angeliche e demoniache. Ma la guerra in se stessa, così come la religione, in quanto realtà tecnica o spettacolare o principio di determinate reazioni affettive, non manca di suscitare un'impegnativa attenzione da parte del oeta. Ed è nel personaggio di Goffredo che si concentra, come in un punto di rifrazione, questo fondamentale tema epico-religioso....... per il suo totale distacco da ogni umana passione: non gloria, non potenza, non oro attrae il generoso guerriero ma solo lo sprona la fede e lo zelo religioso |
Post n°1866 pubblicato il 29 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera Torquato Tasso presentaLa Gerusalemme Liberata come il maggiore poema scritto in versi endecasillabi raggruppati in 20 canti di lunghezza variabile. Tasso iniziò probabilmente a scrivere l'opera all'età di 15 anni con il titolo diGierusalemme tra il 1559 ed il 1560 durante il soggiorno a Venezia, ma si fermò a 116 ottave, ben meno dei venti canti della Gerusalemme liberata, composta in seguito. La Gerusalemme liberata vera e propria, completata dall'autore nel 1575, fu pubblicata a Venezia senza l'autorizzazione del poeta nell'estate del 1580 da Celio Malespini con il titolo di Goffredo, presso l'editore Cavalcalupo. L'edizione presentava molti errori e soltanto quattordici canti. L'anno successivo l'opera sempre lontano dal controllo del suo autore, ancora rinchiuso nell'Ospedale di Sant'Anna, fu pubblicata integralmente presso l'editore Viotti per cura di Angelo Ingegneri prima a Parma e poi aCasalmaggiore. Pochi mesi dopo, il 24 giugno 1581, usciva a Ferrara la prima edizione autorizzata dal Tasso, per i tipi di Baldini e a cura di Febo Bonnà. Uscito da Sant'Anna per mediazione del principe di Mantova Vincenzo Gonzaga, il poeta rimise mano all'opera e la riscrisse da cima a fondo: espungendo gran parte delle scene amorose, accentuando il tono religioso e epico della trama, eliminando alcuni episodi. L'opera venne finalmente pubblicata nel 1593, col nuovo titolo di Gerusalemme conquistata (con dedica al cardinale Cinzio Aldobrandini, nipote del papa), opera che, dato il notevole rimaneggiamento, viene generalmente considerata separatamente. La prima edizione illustrata della Gerusalemme Liberata fu stampata a Genovanel 1590. Il volume comprende venti incisioni con scene del poema, in parte diAgostino Carracci e in parte di Giacomo Franco, tratte da disegni di Bernardo Castello. Agostino Carracci incise, sempre su disegno del Castello, anche il frontespizio del libro, dove compare un ritratto del Tasso. La stesura della Gerusalemme liberata Nel 1565 Tasso arrivò alla corte di Ferrara e poté godere di piena tranquillità così da potersi dedicare, come già Ariosto eBoiardo, alla composizione di un poema epico per la casata d'Este. Il progetto era molto antico nella fantasia del poeta: Tasso, da ragazzo aveva infatti pubblicato già un Rinaldo, romanzo in ottave scritto a ridosso della stampa del poemaAmadigi (altro romanzo in ottave composto dal padre Bernardo nel 1560 e del quale il piccolo Torquato aveva corretto le bozze), e poi si era dedicato al Gierusalemme, poema epico destinato a interrompersi: ce ne resta un canto e mezzo. Anche dopo le vicende editoriali travagliate dei primi anni Ottanta, descritte più sopra, Tasso continuerà a non essere soddisfatto del testo lamentando di non averlo mai reso conforme alla sua volontà. Sarà da notare che se il Tasso accolse poche delle critiche mosse dai suoi censori, tuttavia fra il testo originale e quello andato poi in stampa, delle differenze vi furono: il caso più noto è quello del viaggio della nave della Fortuna che in origine iniziava in Levante e giungeva in America mentre, nella stampa, termina alle Canarie, taglio che rende l'intero episodio più coerente al criterio dell'unità aristotelica che era il punto caldo delle discussioni fra il poeta e i suoi censori. Queste ottave ora mancanti, come ancora quelle del viaggio dell'aquila o quelle della visione di Rinaldo, sono raccolte sotto il nome di 'ottave estravaganti' e sono un grande documento del travaglio compositivo del poeta stesso. La Gerusalemme liberata è divisa in 20 canti e comprende 1917ottave; i 20 canti sono raggruppati in 5 parti, che corrispondono ai 5 atti della tragedia classica. Mentre la sua fama dilagava, il poeta, già nel carcere di Sant'Anna, pensava ad un rifacimento dell'opera intera. Vi lavorò assiduamente dopo la scarcerazione licenziando nel 1593 a Roma la Gerusalemme Conquistata, opera complessa e perfettamente coerente al modello omerico e al cattolicesimo tridentino, che il Tasso chiamò 'la sua figlia prediletta', sebbene sia un'opera praticamente ignota ai lettori successivi. Trama La trama ruota attorno allo storico condottiero Goffredo di Buglione che, giunto al sesto anno della prima crociata a capo dell'esercito, attende la fine dell'inverno in Libano, quando gli appare l'Arcangelo Gabriele che lo invita ad assumere il comando dell'esercito e a portare l'attacco finale contro Gerusalemme. I cristiani accettano di eleggere Goffredo loro capo supremo e si mettono in marcia verso la Città Santa. Nascono i primi scontri, e tra i cristiani si distinguono Rinaldo e Tancredi, tra i pagani Clorinda e Argante. Dall'alto delle mura, assiste allo scontro la principessa Erminia che comunica al re di Gerusalemme Aladino i guerrieri cristiani più forti. Argante, impaziente degli indugi dell'assedio, vuol risolvere con un duello le sorti della guerra, e sfida i cristiani e ad affrontarlo è il prescelto Tancredi. L'accanito duello però viene sospeso per il sopraggiungere della notte e rinviato. Tuttavia intervengono i diavoli che decidono di aiutare i musulmani a vincere la guerra. Armida usa la seduzione per condurre e imprigionare i guerrieri cristiani i n un castello. In seguito ad una delle molte contese che turbano il campo cristiano Rinaldo è costretto a lasciare l'accampamento. La pagana Erminia, innamorata di Tancredi, indossa le armi di Clorinda (della quale Tancredi è innamorato) per fuggire dalla città e recarsi al campo cristiano per curare le ferite del suo amato. Tuttavia viene avvistata al chiaro di luna ed è costretta a fuggire, trovando rifugio tra i pastori. Tancredi, credendo che ella sia Clorinda, la insegue ma viene fatto prigioniero da Armida nel castello con gli altri crociati. Il giorno del duello arriva e poiché Tancredi è scomparso viene sostituito da Raimondo di Tolosa, aiutato da un angelo. Idiavoli a loro volta aiutano il musulmano e trasformano il duello in battaglia generale. Giunge al campo cristiano Carlo, il quale racconta che il re danese Sveno, che doveva aiutare i crociati con il suo esercito, è stato ucciso dal sultano dei turchi Solimano. Si diffonde nel campo la notizia del ritrovamento del cadavere di Rinaldo e Argillano accusa Goffredo di averlo fatto uccidere. Quest'ultimo, con la sua autorevolezza e con l'aiuto divino, riesce a neutralizzare i disordini nati nel campo. A questo punto Solimano attacca il campo cristiano con l'aiuto di Clorinda e Argante; le sorti della battaglia si rovesciano però con l'arrivo dei crociati prigionieri di Armida, liberati da Rinaldo, erroneamente creduto morto per un inganno dei pagani. Goffredo così ordina ai suoi di costruire una torre per dare l'assalto a Gerusalemme, ma di notte Argante e Clorinda (di cui Tancredi è innamorato) incendiano la torre. Clorinda tuttavia non riesce a entrare nelle mura e viene uccisa in duello, in una delle scene più significative del poema, proprio da colui che la ama, Tancredi, che non l'ha riconosciuta perché coperta dalla corazza da combattimento. Tancredi è addolorato per aver ucciso la donna che ama e solo l'apparizione in sogno di Clorinda gli impedisce di suicidarsi. Inoltre il mago Ismeno lancia un incantesimo sul bosco in modo che i crociati non possano ricostruire la torre in mancanza di materia le ligneo da costruzione. L'unico in grado di spezzare l'incantesimo è Rinaldo, che è però stato fatto prigioniero della maga Armida che lo trattiene presso di sé con le sue arti magiche e femminili. Due guerrieri vengono inviati da Goffredo per cercarlo e alla fine lo trovano e lo liberano. Rinaldo, pentito di essersi lasciato irretire da Armida fino a trascurare il suo dovere di guerriero e di cristiano, vince gli incantesimi della selva e permette ai crociati di assalire e conquistare Gerusalemme. Il poema si conclude con Goffredo che pianta il vessillo cristiano all'interno delle mura della città santa. |
Post n°1865 pubblicato il 29 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
La poetica L'idea di scrivere un'opera sulla prima crociata è mossa da due obiettivi di fondo: raccontare la lotta tra pagani e cristiani, di nuovo attuale nella sua epoca, e raccontarla nel solco della tradizione epica-cavalleresca. Sceglie la prima crociata in quanto è un tema non così ignoto al tempo da lasciar pensare che fosse inventata, ma anche adatto all'elaborazione fantastica. Il tema centrale è epico-religioso. Tasso cercherà di intrecciarlo con temi più leggeri, senza però sminuire l'intento serio ed educativo dell'opera. Nel poema si intrecciano due mondi, l'idillico e l'eroico. Goffredo di Buglione è il personaggio principale che raduna i cavalieri cristiani e li guida alla liberazione di Gerusalemme. Il centro dell'opera è l'assedio di Gerusalemme difesa da valorosi cavalieri. Da un lato i principali cavalieri cristiani tra cui Tancredi e Rinaldo dall'altro il Re Aladino, Argante, Solimano e Clorinda. Una serie di vicende si intrecciano nell'opera e ci sarà sempre il dualismo tra Bene e Male, e sebbene ci sia anche qui la magia, l'intervento sovrumano è dato da Cielo ed Inferno, angeli e demoni, intrecciate con suggestioni erotico-sensuali. Il poema ha una struttura lineare, con grandi storie d'amore, spesso tragiche o peccaminose; come se il tema dell'amore sensuale, sebbene contrapposto a quello eroico, fosse necessario e complementare ad esso. Si ripropone quindi quel dissidio irrisolto tra tensione religiosa e amore terreno al quale la poesia da Petrarca in poi si era ampiamente ispirata. Tasso si pone come obiettivo quello di allontanarsi dal Furioso di Ariosto, per rispettare i precetti letterari stabiliti dalla traduzione della Poetica (Aristotele) compiuta da Alessandro de' Pazzi nel 1536. In primo luogo respinge il meraviglioso fiabesco del romanzo cavalleresco a favore del meraviglioso cristiano: gli interventi soprannaturali di Dio, degli angeli e anche delle creature infernali, che appaiono verisimili al lettore fanno parte delle verità di fede. In secondo luogo, respinge anche la costruzione formale ariostesca, la quale è caratterizzata dalla molteplicità delle azioni che si intrecciano tra di loro, che comprometterebbe l'unità di azione stabilita dai precetti aristotelici. Egli, tuttavia, riconosce che la varietà è necessaria per il diletto. Per conciliare questa antitesi afferma che il poema deve essere vario, ossia rappresentare più situazioni (battaglie, amori, tempeste, siccità ecc.) ma tutte devono essere sottoposte ad un mondo unitario. In un passo dei Discorsiegli paragona il poema al mondo, che presenta notevoli varietà di situazioni, ma tutte soggiogate alla mente ordinatrice divina. In terzo luogo, si vuole allontanare anche dallo stile medio tipico di Ariosto a vantaggio dello stile sublime. Lo stile deve avere «lo splendore di una meravigliosa maestà». Le parole devono essere «peregrine», ossia lontane dall'uso corrente. La sintassi «avrà del magnifico se saranno lunghi i periodi e lunghi i membri de' quali il periodo è composto». Tasso afferma che la poesia può unire al "vero" il "verosimile", a condizione di mantenere una coerenza storica nello sviluppo complessivo della vicenda. La storia, ricondotta nell'alveo dell'intervento provvidenziale di Dio, permette di realizzare lo scopo educativo e, per conseguire il diletto, che per Tasso è l'altro fine irrinunciabile, l'elemento "meraviglioso" sarà anch'esso di impronta cristiana, consisterà cioè nella partecipazione di angeli e demoni. La magia di Ariosto è fiabesca, quella di Tasso ha un fine, è ricondotta al contrasto tra bene e male. Nei Discorsi del poema eroico Tasso parla della "autorità della storia" e della "verità della religione" come elementi di base del poema epico-cavalleresco. Aggiunge poi che il poeta deve avere "licenza del fingere" e che il poema deve far risaltare la "grandezza e nobiltà degli avvenimenti" in quanto il mondo eroico deve essere il mondo della perfezione, perciò anche il linguaggio deve essere "illustre". L'amore è la tematica più complessa, vissuta in maniera lacerante, poiché anche se visto come peccato, poi vinto dai valori religiosi, il modo di raccontarlo dimostra che rimane un dissidio non risolto. Così le storie d'amore si caricano di pathos tragico, Tancredi si innamora di Clorinda, guerriera musulmana, ed è condannato dal destino ad ucciderla; Armida si innamora di Rinaldo. Tra gli aspetti del proprio tempo che nel Tasso ricevono un'eco particolare, appare importante il ruolo esercitato dalla corte (corte degli Estensi) come ambiente essenziale ed irrinunciabile in cui si è formata la fantasia e si è modellata la vita del poeta: la corte insieme amata ed odiata, respinta e ricercata, in cui si distende e si configura il sogno di gloria e di felicità ed il tormento di vita; la corte come struttura che suggerisce alla poesia immagini di fasto e di grandezza e un modo particolare di intendere l'esistenza. La Gerusalemme e lo spirito della Controriforma salemme liberataUn anno dopo la nascita di Tasso era stato indetto il Concilio di Trento, tappa fondamentale del processo controriformistico. La Chiesa manifestava l'ardente necessità di orientare gli intellettuali al fine di difendere l'ortodossia cattolica contro le confessioni riformate. Il rinnovamento del Tribunale dell'Inquisizione e l'istituzione dell'Index librorum prohibitorumcontribuirono alla nascita di un clima di rimarcata attenzione alla compatibilità con la fede cristiana delle opere circolanti. Nello spirito della Controriforma, l'ideale dell'ortodossia prevaleva sugli ideali umanistici e rinascimentali di riscoperta del mondo classico e comportava la moderazione delle velleità e delle frivolezze. L'intellettuale cristiano, partecipe di questo nuovo interesse per la causa della fede, iniziò a sentirsi responsabile dei messaggi veicolati dalle sue opere. È proprio tale consapevolezza a plasmare una personalità tanto complessa quale quella del Tasso. L'esigenza del richiamo ai valori religiosi è insita nel fine pedagogico della sua Gerusalemme liberata. Il poema è teso non al solo delectare, ma al docere: i cristiani allora dovevano riscoprire la propria compattezza, combattendo per difendere la propria fede dalle minacce esterne, ovvero i Turchi, ed interne, ovvero le spinte disgregatrici figlie della riforma luterana. Il dover sensibilizzare l a società secondo lo spirito controriformistico fu motivo di particolare attenzione per il Tasso, che sentì il bisogno di sottoporre la sua opera al giudizio di otto revisori, al fine di valutare la chiarezza del messaggio educativo. Per il Tasso, vero manierista, conciliare, in sé e nelle sue opere, lo spirito rinascimentale morente con la tensione religiosa significava conciliare l'unità con la varietà. A livello stilistico la molteplicità delle situazioni doveva essere governata da una trama unitaria e compatta i n cui i diversi elementi si combinavano in una fitta rete di rapporti e di corrispondenze. Alle unità aristoteliche di luogo, di tempo e d'azione accostò dunque la varietà, ovvero il susseguirsi di episodi secondari per arricchire la narrazione. A livello contenutistico, invece, è evidente quella che il critico Lanfranco Caretti definisce "discorde concordia": la contrapposizione dialettica tra la tematica eroica fondata sulla crociata, che coincide con il coinvolgimento morale dei personaggi, e quella sentimentale, susseguirsi di passione e debolezza. L'intrigo spirituale sopravvive in Tasso, lasciando emergere una sorta di "bifrontismo spirituale", nel tentativo di conciliare classicismo e moderna ansietà religiosa. L'alterno susseguirsi di opposte prospettive, ora "ascendenti" ora "diversive", è simbolo del conflitto interiore dell'autore alla ricerca dell'unità, da recuperare prima in sé e poi nelle sue produzioni. Caretti vede la stabilità ariostesca contrapposta all'instabilità tassiana. Ciò è dovuto alla fine delle certezze del Rinascimento, quando le sorti politiche italiane erano avvolte da una ombra di irreparabile sconfitta e si venne facendo sempre più evidente il declino dello slancio attivo e fiducioso che aveva animato la civiltà italiana, a cui si aggiunse la chiusura più rigida della restaurazione cattolica. Si tratta di un'età in cui sull'eredità rinascimentale viene innestandosi "lo spirito nuovo e inquieto di un'età percossa dall'urto violento della Riforma e intimamente desiderosa di una sincera renovatio morale". L'equilibrio tra peccato e redenzione, tra passione ed ideale, però, sembra sempre irrealizzabile. La tensione verso unacatarsi irraggiungibile e la conseguente assenza di compattezza si traducono dunque in ansia. Si tratta della stessa ansia che rende il mondo della Liberata tormentoso e problematico. È lo stesso senso di turbamento che avvolge il Tasso cosciente di una nuova consapevolezza: il potere dell'uomo e dell'intelletto è limitato da condizionamenti morali e metafisici. Come sottolinea il Getto, il tema religioso è presente anche con il rito e la liturgia: "È la prima volta che la religione, sentita come spettacolo e liturgia, trova posto nella poesia italiana".Troviamo infatti voci essenziali del rito cattolico: le cerimonie religiose (funerali, messa, processione), i sacramenti (comunione, battesimo, confessione). |
Post n°1864 pubblicato il 29 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Le fonti dell'opera La Gerusalemme è sicuramente un'opera composita, un capolavoro che ha attinto a più fonti, capace di fonderle insieme dando origine ad un testo coerente. Nelle lettere Tasso ha sempre sostenuto di voler conciliare l'esempio degli antichi con quello dei moderni, e il risultato conferma la buona riuscita delle sue intenzioni. La critica ha sviscerato la Gerusalemme per estrapolarne le fonti e il loro peso, ma gli studiosi sono stati sostanzialmente concordi nell'individuazione delle opere che hanno ispirato Torquato, pur dissentendo quando si è trattato di definirne una più importante dell'altra. Alcuni si sono specializzati nella ricerca dei testi che più hanno influenzato il capolavoro: All'inizio del XX secolo Vincenzo Vivaldi ha deciso di intraprendere un'operazione piuttosto meccanica ma immensa per impegno e dedizione richieste. Vivaldi concludeva che «i principali fattori della Liberata sono tre: cronache delle crociate,Eneide ed Iliade, e poemi cavallereschi ed eroici italiani anteriori al poeta» Faceva tuttavia dei distinguo, ed asseriva che se le Cronache delle crociate costituivano la base dell'opera, erano tuttavia rielaborate al punto da far rimanere, nellaLiberata, un sesto della verità storica, perché il resto è dominato non solo dall'influsso di Eneide e Iliade o dall'Ariosto, dalTrissino, da Giraldi Cintio, ma anche da altri autori antichi quali Lucano o Stazio, Silio Italico o Apollonio Rodio, e naturalmente anche da Dante, Petrarca, Boccaccio, Poliziano. Insomma, quasi sempre rielabora episodi già esistenti, perché la facoltà della fantasia ebbe «scarsissima», e la fedeltà maggiore sarebbe serbata agli antichi e all'Ariosto. La poca fantasia viene però compensata dalla capacità di fondere insieme gli elementi per creare un'opera viva e affatto nuova. Se discutibile è l'epiteto di «scarsissima» che Vivaldi rivolge alla fantasia del Tasso, il suo lavoro sulle fonti è eccellente, e gli altri studiosi poco hanno aggiunto, se non in termini di "gerarchia delle fonti". Per il Multineddu in effetti è l'Eneide a occupare il primo posto tra i testi classici, Dante e Petrarca sono i poeti medievali con l'influenza maggiore e tra i «cavallereschi» la palma va al Boiardo e all'Ariosto. Tra i cronachisti, infine, quello cui più l'autore ha attinto sarebbeGuglielmo Il de Maldé tira invece in ballo l'importanza dei riferimenti biblici e sacri. Le fonti principali sono «la Bibbia, le Cronache delle Crociate e i Santi Padri, con tutte quelle illustrazioni in prosa e in verso che la letteratura contemporanea e posteriore venne portando ad esaltazione delle Crociate e Cronache stesse». Insomma, pur essendo vivi i riferimenti ariosteschi, «lo spirito sacro cristiano dominò e informò tutta l 'alta materia e tutta l'arte», e «un'allegoria spirituale e morale sovraintese alla composizione della Gerusalemme». Il richiamo all'Iliade pare evidente: basti pensare al tema della guerra e al fatto che, come per gli Achei sia necessario il rientro in battaglia di Achille, così il campo crociato potrà prevalere solo grazie al ritorno di Rinaldo. Si aggiunga anche l'intervento divino comune ai due poemi; tuttavia, mentre gli interventi di Dio, degli arcangeli e degli angeli (e dei demoni ad essi contrapposti) si inseriscono nella Gerusalemme nella linea della Provvidenza cristiana, quelli degli dèi che volta a volta aiutano i Greci o i Troiani sfuggono a questa dinamica di trascendenza. |
AREA PERSONALE
MENU
CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.