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Messaggi di Luglio 2019

Crash (James Graham Ballard

Post n°2294 pubblicato il 31 Luglio 2019 da blogtecaolivelli

Wikipedia, risorse in rete

Titolo originale

Crash

Autore

J. G. Ballard

1ª ed. originale

1973

1ª ed. italiana

1990

Genere

romanzo

Sottogenere

postmoderno

Lingua originale

inglese

Ambientazione

Londra

Crash (1973) è un romanzo dello scrittore inglese 

James Graham Ballard, in precedenza conosciuto

come autore di fantascienza. Con Crash Ballard

inaugura nel 1973 una nuova carriera al di fuori

della letteratura di genere, pur continuando a

scrivere fantascienza ancora per alcuni anni.

Dal romanzo è stato tratto nel 1996 l'omonimo film

 diretto da David Cronenberg.

Trama

Già dal primo capitolo, in cui la voce del punto di

vista che ha lo stesso nome dell'autore, James Ballard,

riepiloga in prima persona gli avvenimenti dei

quali è stato testimone, il lettore percepisce il

tono fuori dell'ordinario della narrazione; vi si

parla infatti del rapporto tra eccitazione sessuale

e scontri automobilistici con vittime:

«Per lui, ferite del genere erano le chiavi di una

nuova sessualità, generata da una perversa tecnologia;

e le loro immagini stavano appese nella sua galleria

mentale come oggetti esposti in un museo da macello.»

Ballard, un regista televisivo, viene coinvolto in un

incidente automobilistico al ritorno a casa dall'appuntamento

con la sua segretaria Renata, che è anche la sua amante.

Perso il controllo dell'auto, invade la corsia opposta e

si scontra frontalmente con la vettura di una coppia;

il marito rimane ucciso sul colpo, sbalzato fuori  

dall'abitacolo, la moglie rimane ferita non gravemente

ma sotto choc, e nell'attesa di soccorso osserva Ballard

che a sua volta, imprigionato sul sedile, si scopre a

nutrire pensieri morbosi sulla donna.

Siccome l'incidente è avvenuto nei pressi dell'aeroporto,

Ballard viene ricoverato con entrambe le rotule fratturate

come unico paziente in un reparto d'ospedale destinato

ai superstiti di disastri aerei.

Sua moglie Catherine, che ha una relazione extraconiugale

con il proprio insegnante di volo da diporto, viene in

visita di frequente, con una sollecitudine che lo stupisce.

I due sono soliti raccontarsi a vicenda le avventure sessuali

per eccitarsi durante il rapporto.

Quando Ballard riesce a muovere qualche passo, passeggia

nel corridoio del nosocomio, dove ha già notato più volte

un uomo che malgrado vesta il camice bianco non è un

medico perché svolge incombenze a basso contenuto

professionale.

Un giorno Ballard si imbatte nella dottoressa Helen

Remington, la moglie dell'uomo deceduto durante l'incidente

automobilistico, a sua volta ricoverata, che lo riconosce

ma lo evita.

Catherine sembra eccitata da quello che è capitato al marito.

Entrambi giudicano sessualmente rilevante l'accostamento

tra corpo umano e automobili, anzi più in generale con

qualsiasi macchina, come se la tecnologia aprisse nuove

prospettive alla sessualità.

Dopo l'incidente mortale il desiderio di entrambi sembra infatti

rivitalizzato, come se le cicatrici lasciate sul corpo di lui

aumentassero le possibilità del piacere.

Uscito dall'ospedale e in convalescenza del suo appartamento,

Ballard osserva dal balcone del suo condominio lo scorrere del

traffico nelle strade a alta velocità che si estendono tutto

intorno, tra Londra e le città dell'hinterland.

Ha l'impressione che l'intensità del traffico sia triplicata dopo

il suo incidente.

Insiste per prendere un'auto in affitto, malgrado i dubbi della

moglie e di Renata, la sua amante.

Un giorno si apparta all'ultimo piano del parcheggio dell'aeroporto

insieme a una prostituta, ma si accorge di essere stato seguito

da una grossa auto americana, una Lincoln Continental, alla

cui guida c'è l'uomo che frequenta l'ospedale e che lui credeva

un medico.

A questo punto Ballard riconosce Robert Vaughan, scienziato

esperto di sistemi informatici piuttosto conosciuto perché

conduceva un programma tv sull'applicazione delle tecniche

elettroniche al controllo del traffico; coinvolto in un brutto

incidente automobilistico, si è ritirato dallo schermo, ma la sua

immagine di "scienziato-teppista" è ancora famosa.

Ballard si reca al deposito dove si trova la sua auto incidentata,

qui incontra Helen Remington giunta con lo stesso proposito.

Le dà un passaggio in auto verso l'aeroporto, dove lei lavora

al controllo immigrazione; quando transitano sul luogo

dell'incidente, lui viene colto da un'incontrollabile eccitazione

sessuale al pensiero del corpo della donna sul sedile accanto.

Al processo per la morte di Remington, Ballard viene assolto

con formula piena. Si dedica a girare a vuoto in automobile

nei dintorni dell'aeroporto, nei fiumi di veicoli che rendono

disumano e meccanico il paesaggio della sua vita, finché non

incontra di nuovo Helen Remington.

Lei accetta l'offerta di un passaggio; di nuovo eccitato dalla sua

presenza a bordo, lui si apparta in una strada fuori dal flusso

del traffico e i due hanno un violento atto sessuale sul sedile

anteriore.

Da questo momento la relazione con la dottoressa Remington

sostituisce quella con la sua segretaria Renata.

Catherine si reca a Parigi per lavoro, Ballard porta Helen

Remington a uno spettacolo di automobili: uno stuntman che

lavora con gli studi cinematografici, Seagrave, vuole ricreare

un incidente d'auto che ha coinvolto 5 vetture presso Londra.

Durante la ricostruzione  la sua auto urta violentemente,

Seagrave si procura una commozione cerebrale; Vaughan,

presente sul posto (sembra anzi una sorta di regista dello

spettacolo), porta con sé Ballard e la donna a casa dello

stuntman infortunato; qui conoscono sua moglie Vera e

una giovane donna, Gabrielle, che cammina solo grazie a

un complicato apparecchio ortopedico a causa di un incidente.

Vaughan chiede l'aiuto di Ballard per un suo fumoso progetto:

coinvolgere nella ricostruzione di un incidente d'auto l'attrice 

Elizabeth Taylor che è in contatto con l'agenzia del regista

per girare uno spot di automobili.

Helen Remington comincia a collaborare con i Road Research

Laboratories, che studiano crash test per migliorare la sicurezza

stradale. Uno di questi filmati produce su Ballard, Vaughan e

gli altri un effetto erotizzante. Ballard sente sempre di più

l'ascendente sessuale di Vaughan, e si rende conto di provare

fantasie omoerotiche.

Vaughan lo coinvolge in un giro notturno sulla  Lincoln

Continental, e mentre il regista guida per le strade trafficate

si intrattiene in un amplesso sul sedile posteriore insieme a

due prostitute.

Lo stuntman Seagrave sostituisce Liz Taylor nella ricostruzione

di un incidente automobilistico per un film. Vaughan vorrebbe

che Ballard gli procurasse un incontro con l'attrice, ha intenzione

di sottoporle uno dei test che egli stesso elabora per scatenare le

fantasie latenti dei soggetti nei confronti del rapporto tra scontro

automobilistico e sessualità. Ballard prende tempo, anche perché

scopre che Vaughan ha documentato con foto al teleobiettivo

non solo il suo incidente, ma anche il periodo di degenza

ospedaliera.

La polizia ferma Vaughan per l'investimento di un pedone, deve

lasciarlo andare senza prove; Catherine, venuta a prendere il marito,

sostiene che Vaughan non può guidare perché troppo scosso.

Lo riaccompagnano a casa, Ballard alla guida dell'auto della moglie;

incappano in un incidente che ha coinvolto tre veicoli, ci sono

morti e feriti, passeggeri ancora intrappolati nelle vetture, polizia

e infermieri e un'enorme folla di curiosi.

Vaughan ha un comportamento morboso con la macchina fotografica.

Quando si allontanano, Catherine sale sul sedile posteriore

con Vaughan.

Si fermano a un autolavaggio perché ci sono effettivamente tracce

di sangue sul radiatore, forse di un animale investito;

Ballard contempla nello specchietto retrovisore un complesso

rapporto sessuale tra i due; mentre le spazzole ruotano acqua

saponata contro i finestrini, Vaughan dispone sua moglie nelle

posizioni delle vittime dello scontro cui hanno assistito e la

possiede come se fosse uno dei corpi insanguinati in attesa di

soccorso.

Balalrd è ormai in balia dell'ossessione  sessuale- tecnologica

trasmessagli da Vaughan.

I due portano Gabrielle a un salone dell'automobile e si compiac-

ciono di osservare l'imbarazzo dei venditori alle sue difficoltà

nell'adattare le protesi all'abitacolo delle vetture.

Il corpo di Gabrielle, deformato e protetto dal metallo, ha una

forte attrazione su Ballard; lo scontro automobilistico imprime

sul corpo umano tracce, ematomi e ferite che rappresentano

nuove geometrie sessuali: è naturale che la sfortunata giovane

diventi oggetto di desiderio. I due hanno un amplesso durante

il quale l'uomo è estasiato dai segni che il metallo imprime nella

carne di Gabrielle.

Ballard non riesce più a fare a meno di Vaughan.

Non gli confessa che la trattativa con Liz Taylor per uno spot

pubblicitario non è andata in porto.

I due passano il loro tempo sulla strada, caricando prostitute

da possedere sui sedili dell'auto in movimento, finché incappano

in un grosso incidente.

Una delle due vittime è Seagrave, che indossa ancora la parrucca

usata per fare da controfigura.

Il rapporto di Ballard con Vaughan raggiunge il culmine dopo che

Catherine viene inseguita dall'auto dello scienziato teppista; i due

uomini si appartano in un parcheggio abbandonato e hanno un

amplesso omosessuale.

Vaughan, che di solito è rude e attivo con le donne, si dimostra

docile e passivo, ma subito dopo tenta di investire Ballard sceso

a piedi nel parcheggio.

Nei giorni successivi Catherine si sente minacciata, la sua auto

viene danneggiata nel parcheggio, i segni di vernice della Lincoln

sono riconoscibili sulla sua carrozzeria.

Vaughan scompare praticamente dalla circolazione dopo aver

rubato l'auto di Ballard dalla rimessa sotto il condominio.

Sapendo che è ricercato dalla polizia per l'investimento di un

pedone su un cavalcavia, Ballard e la moglie si mettono in

auto e percorrono senza sosta le strade della periferia londinese.

L'epilogo previsto dal regista però è già avvenuto: nel tentativo

si schiantarsi contro l'autovettura di Liz Taylor, Vaughan è

uscito di carreggiata precipitando nella corsia inferiore, sul tetto

di un autobus che trasporta passeggeri delle linee aeree.

Vi sono morti e feriti, Vaughan è ucciso sul colpo, Liz Taylor

non viene coinvolta e rimane illesa.

Ballard e la moglie si recano nel deposito giudiziario dove

hanno accesso all'auto, gravemente danneggiata durante

l'incidente mortale di Vaughan, e fanno l'amore sui sedili

macchiati dal sangue secco dell'uomo.

Critica

«Quando l'ho scritto Crash di certo non lo pensavo nei

termini di una novella morale, esploravo alcune tendenze,

vicine al confine con la psicopatologia, che parevano

iscriversi nel mondo che osservavo: senz'altro la

situazione post assassinio dei Kennedy, la sensazionaliz-

zazione della violenza stava diventando un elemento

dell'immaginario popolare.»

Quello di Ballard è un mondo devastato dalla mancanza di

comunicazione e dall'incapacità dei corpi di godere secondo

le coordinate naturali richieste dall'energia libidica: quello

che emerge da una trama volutamente deviante e sfuggente

è un profondo senso di nausea per il presente disumanizzato.

La pubblicazione del romanzo si incastona perfettamente tra

la fine dell'era industriale che ha creato l'alienazione della

catena di montaggio e dei cicli produttivi, e l'inizio dell'era t

ecnologica, che ha prodotto la spersonalizzazione dell'essere

umano.

Anticipando tematiche del successivo movimento cyberpunk,

Ballard trasforma l'automobile, simbolo dell'industrializzazione

dei consumi, in un prolungamento del corpo umano, quasi una

sua protesi, elevandola a metafora dell'era tecnologica, per

immergerci in una realtà in cui i protagonisti hanno bisogno di

uno stimolo esterno per tentare di riappropriarsi delle proprie

emozioni.

 La radicalità di Ballard sta nel fatto di estremizzare la modernità,

portando alle più radicali conseguenze situazioni già esistenti

nel nostro quotidiano, fino al punto di creare una mitologia propria.

Il romanzo viene tradotto e pubblicato in Italia nel 1990, molti

anni dopo l'apparizione originale.

Ballard è sempre stato uno scrittore ripetitivo e ossessivo, e in 

Crash questa scelta estetica è ancora accentuata: le esplicite

descrizioni sessuali e le descrizioni cliniche di ferite e mutilazioni,

la strana e radicale unione tra carne e macchina si esplicitano in

una scrittura che è più medico-scientifica che letteraria, perfetta

immagine di rapporti sociali totalmente disgregati e vissuti senza

alcun sentimento.

«La sola cosa che amplia il paesaggio del XX secolo è la

psicopatologia, e questa psicopatologia se ne ride dei diktat

della morale.

Il narratore e sua moglie hanno conquistato questa immensa

libertà che permette loro di giocare i loro strani giochi senza

preoccuparsi delle conseguenze.

La psicopatologia è divenuta il motore di gran parte della

nostra vita quotidiana.»

 
 
 

Il vento dal nulla

Post n°2293 pubblicato il 31 Luglio 2019 da blogtecaolivelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Autore

JG Ballard

Nazione

Regno Unito

linguaggio

Inglese

Genere

Fantascienza

Editore

Berkley Books

Data di pubblicazione

1961

Tipo di supporto

Stampa ( cartonato etascabile )

The Wind from Nowhere è unromanzo

di fantascienza dell'autore inglese JG Ballard . 

Pubblicato nel 1961, era il suo romanzo di

debutto . In precedenza aveva pubblicato

solo racconti.

Il romanzo è stato il primo di una serie di

romanzi di Ballard che affrontano scenari

di disastro naturale. 

Qui, la civiltà è ridotta in rovina dai venti

di forza uragani prolungati in tutto il mondo.

Come dimensione aggiuntiva, Ballard

esplora i modi in cui il disastro e la tragedia 

possono unire le persone in modi che

nessuna esperienza normale potrebbe mai. 

Questo è un altro tema ricorrente nelle

sue opere e fa una delle sue prime

apparizioni qui.

 Alcuni critici hanno suggerito che i

suoi primi quattro romanzi si basano

su temi elementali, mostrando distruzione

globale per via aerea, acquatica,

antincendio e terrestre.

Ballard in seguito ha respinto il romanzo,

scritto in dieci giorni, come un "pezzo di

hackwork",  riferendosi invece a 

The Drowned World come al suo primo

romanzo.

Riepilogo grafico 

Un vento soffia in tutto il mondo: è costante-

mente verso ovest e più forte all'equatore. 

Il vento sta gradualmente aumentando e

all'inizio della storia, la forza del vento sta

rendendo impossibile il viaggio aereo. 

Più tardi, le persone vivono in tunnel e

scantinati, incapaci di andare fuori terra.

 Verso la fine, "Il flusso d'aria portava con

sé enormi quantità di vapore acqueo - in

alcuni casi il contenuto di interi mari, come

il Caspio e i Grandi Laghi , che erano stati

prosciugati a secco, i loro letti chiaramente visibili." 

Londra , per far fronte alla situazione,

vengono istituite organizzazioni speciali.

 Il Central Operations Executive (COE),

composto principalmente da personale del

War Office, è stato istituito da Simon Marshall.

Le operazioni di salvataggio combinato si oc-

cupano del crollo degli edifici. 

Donald Maitland, un medico incapace di

recarsi in Canada per un nuovo lavoro a

causa del vento, ne fa parte. 

Maitland salva Marshall quando viene

ferito dalla caduta della muratura e lo

porta a casa per riprendersi. 

Nel seminterrato della casa di Marshall,

Maitland vede l'equipaggiamento militare

etichettato "Hardoon Tower" e si chiede

quali interessi Marshall stia realmente

servendo.

Hardoon Tower è una struttura piramidale

destinata a resistere al vento; è stato

costruito da Hardoon, un uomo d'affari

milionario, che ha un esercito privato.

Il rapporto di Maitland con sua moglie

Susan sta finendo, ma quando sente

che lei è ancora nel loro appartamento

al piano superiore, mentre la maggior parte

delle persone sono sotterranee, ci va. 

Susan non sarà persuasa ad andarsene,

e in piedi vicino a una finestra aperta,

viene portata via dal vento.

Man mano che la distruzione aumenta a

Londra, COE decide di abbandonare la

sua base sotterranea.

 Arriva uno degli ufficiali di Hardoon, una

figura taciturna con elmo chiamata Kroll.

Marshall pensa di essere lì per portarlo

alla Hardoon Tower, ma Kroll lo uccide.

Maitland viene evacuato dalla base sot-

terranea insieme a Steve Lanyon, un

capitano sottomarino americano e Patricia

Olsen, giornalista.

 Lanyon e Olsen hanno sviluppato una

relazione durante le recenti esperienze in

Italia. 

Sono in un gruppo che parte in un

gigantesco veicolo corazzato con un periscopio. 

Maitland, rendendosi conto che stanno

passando vicino alla Torre di Hardoon e

che vogliono indagare su di esso, sabota

le apparecchiature di navigazione in modo

che il veicolo vada alla torre, che possono

localizzare tramite un segnale radio.

Hardoon riceve il gruppo in modo che

Olsen, il giornalista, possa denunciare il

suo successo. 

La piramide, costruita su tunnel sotterranei

che stanno crollando, inizia a cadere nel

vento e Hardoon, guardando il vento

attraverso una finestra speciale, non può

essere salvato.

 Maitland e gli altri, cercando di fuggire

dalla distruzione, si rendono conto di

essere salvati perché il vento sta iniziando

a placarsi.

 
 
 

Il mondo annegato

Post n°2292 pubblicato il 30 Luglio 2019 da blogtecaolivelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Per la canzone del 1998 di Madonna,

vedi Drowned World

 Substitute for Love . Per la storia

audio di Doctor Who del

2009, vedi The Drowned World (

Doctor Who audio) .

Autore

JG Ballard

Nazione

Regno Unito

linguaggio

Inglese

Genere

Fantascienza

Editore

Berkley Books

Data di pubblicazione

1962 [1]

Tipo di supporto

Stampa (cartonato e tascabile)

pagine

158

The Drowned World è unromanzo di 

fantascienza del 1962dello scrittore britan-

nico JG Ballard . 

Il romanzo descrive unfuturo post-apocalit-

tico in cui ilriscaldamento globale ha reso

inabitabile la maggior parte della terra. 

La storia segue un team di scienziati che

ricercano gli sviluppi ambientali in corso in

unaLondra allagata e abbandonata. 

Il romanzo è un'espansione di una novella

con lo stesso titolo pubblicata per la prima

volta sulla rivista Science Fiction Adventures 

nel gennaio 1962, Vol. 4, n. 24.

Nel 2010, la rivista Time ha nominato 

The Drowned World uno dei 10 migliori libri

post-apocalittici.

 Il romanzo è stato identificato come un testo

di fondazione nel genere letterario noto come

 fiction sul clima .

Riepilogo grafico 

Ambientato nell'anno 2145 in una Londra post-

apocalittica e irriconoscibile,The Drowned World 

è una cornice di temperature tropicali, inondazioni

ed evoluzione accelerata.

La storia di Ballard segue il biologo dott. Robert

Kerans e le sue lotte contro gli impulsi

devolutionary dell'ambiente. 

Come parte di un'unità di indagine scientifica inviata

per mappare la flora e la fauna nella laguna in ebol-

lizione, la tranquillità e la banalità del loro ruolo è

presto sconvolta dall'esordio di strani sogni che

affliggono sempre più le menti dei sopravvissuti. 

Tra chiacchiere dell'esercito e della squadra

scientifica che si spostano a nord, Hardman,

l'unico altro membro commissionato dell'unità,

un "uomo corpulento, intelligente ma un po

'flemmatico di circa 30", fugge dalla laguna e si

dirige invece a sud, una squadra di ricerca che

non riesce a trovare dove si trova.

Quando gli altri abitanti della laguna finalmente

fuggono dal sole bruciante e si dirigono a nord,

Kerans e due soci, la bella ma solitaria Beatrice

Dahl e il collega scienziato Dr Bodkin, si

stabiliscono nella palude in un'esistenza isolata. 

Kerans è ancora tormentato dalle sue tendenze

psicoanalitiche, analizzando e discutendo

sempre la regressione dell'ambiente in unperiodo

 neo- triassico , ma la breve quiete si conclude

con l'arrivo di Strangman. 

Un leader caotico di una squadra di pirati alla

ricerca e saccheggio di tesori nel profondo,

Strangman sfida le restanti ragioni civili della

mente di Kerans e sconvolge il mondo che i

sopravvissuti hanno imparato a conoscere.

 Quando Strangman e il suo team drenano l

a laguna ed espongono la città sottostante,

sia Kerans che Bodkin sono disgustati; 

quest'ultimo tenta di far esplodere le difese

contro le alluvioni e inondare nuovamente

l'area, ma senza successo. Con Kerans e

Beatrice rassegnate alle dimissioni, Strangman

insegue Bodkin e lo uccide per vendetta.

Strangman e il suo team diventano stanchi

e sospettosi del dottor Kerans, e con Beatrice

ora sotto la sua rete di controllo, Kerans viene

imprigionato e sottoposto a rituali bizzarri e

tribalistici destinati a ucciderlo.

 Kerans sopravvive, sebbene gravemente

indebolito dalle prove e cerca di salvare

Beatrice dalla sua stessa prigionia, con scarso

profitto. Con il dottore e Beatrice che affrontano

le pistole di Strangman e dei suoi uomini e nes-

suna apparente scusa, l'esercito ritorna per salvarli.

Senza alcun motivo o prova per perseguire

Strangman, le autorità cooperano con il capitano

e Kerans ancora una volta diventa frustrato

dall'inazione, prendendo finalmente posizione

e riuscendo a inondare nuovamente la laguna

dove Bodkin aveva fallito. 

Ferito e debole, il dottore fugge dalla laguna e

si dirige a sud senza meta, incontrando la figura

fragile e cieca di Hardman lungo la strada. 

Sebbene aiuti Hardman a tornare a un certo livello

di forza, continua presto i suoi viaggi verso sud,

con una piccola idea di uno scopo o di un obiettivo,

un "secondo Adamo che cerca i paradisi dimenticati

del Sole rinato".

Temi 

Come per molte delle opere successive di Ballard,

il romanzo descrive i personaggi che si cimentano

in crolli apocalittici o caotici nella civiltà come

opportunità per perseguire nuovi modi di percezione,

impulsi inconsci o sistemi di significato. 

Lo scrittore Travis Eldborough ha affermato che il

lavoro di Ballard, e il romanzo in particolare, ci

consente di "chiederci se il nostro senso di  -

e di noi stessi come indipendente, sovrano,

irrevocabile - sia esso stesso una costruzione

e temporaneo". 

Il critico Brian Baker afferma che The Drowned

World "esplora le profonde implicazioni del tempo,

dello spazio, della psicologia e della biologia

evolutiva al fine di smantellare narrazioni 

antropocentriche e, a sua volta, aprire modi

alternativi di sperimentare e concepire la 

soggettività umana contemporanea". 

Lo studioso Jim Clarke affermò che nel

romanzo e nel suo successore del 1966

 The Crystal World , "i protagonisti solitari

di Ballard attraversano stati liminali, spesso

psicologici come fisici, in cui la civiltà si

allontana dallo stato di memoria, e l'esistenza

viene dominata e definito dall'ambiente ". 

Ricezione 

Dopo l'uscita del romanzo, lo scrittore Kingsley

Amis definì Ballard "una delle nuove stelle più

brillanti della finzione del dopoguerra" e descrisse

il libro come contenente "un potere opprimente che ricorda Corrado ".Loscrittore Galaxy Science Fiction

 Algis Budrys ha deriso The Drowned World come

"una corsa, nasconditi, strisciati, brancola e muori libro".

In una retrospettiva di The Telegraph , lo scrittore

 Will Self ha notato che il lavoro di Ballard non è

stato apprezzato durante la sua vita e che, a seguito

di una rivalutazione critica della sua opera,

The Drowned World gli mostra che è il più importante

scrittore britannico della fine del XX secolo.

" Lo scrittore Martin Amis afferma che "è la misura

del radicalismo creativo di [Ballard] che accoglie

queste distopie disperate con ogni atomo del suo

essere", ma ha criticato la trama superficiale del

romanzo, affermando che "Concludiamo che Ballard

è abbastanza non stimolato dall'interazione umana

- a meno che non prenda la forma di qualcosa di

intrinsecamente strano, come l'alavismo della folla

o l'isteria di massa. Ciò che lo eccita è l'isolamento

umano ". 

 
 
 

Torno presto di James Barlow

Post n°2291 pubblicato il 30 Luglio 2019 da blogtecaolivelli

Autore:

James Barlow,

Maria Altieri (Translator)

Fonte: Risorse B.S (biblioteca scolastica)

Il romanzo presenta la stessa storia di un

omicidio per motivi sessuali, vissuta e nar-

rata dai punti di vista differenti dei tre sog-

getti coinvolti nella vicenda: la vittima, l'as-

sassino e il mondo della gente che guarda.

Olwen, ragazza della provincia gallese, rac-

conta i suoi primi amori, il lavoro in città, la

vita che progressivamente la prende, sino

all'incontro col delitto; sullo sfondo la guerra

mondiale, come palestra di buoni sentimenti.

L'assassino più che raccontare introduce alla

sua psicologia superomistica e sprezzante, a

un dongiovannismo intriso di disprezzo per la

donna, che è solo sete di dominio sull'altro.

E infine il racconto dell'inchiesta di polizia,

occhio del mondo che cerca le ragioni di

incontro di vie umane tanto divergenti. 

E' quest' ultima una tecnica di narrazione

usata anche dal regista Kurosawa nel film

Rashomon, che è degli stessi anni '50- e in un

clima di riflessione sulla purezza offesa, sul

delitto e sull'attesa di giustizia che fa pensare

in qualche modo alla Promessa di Durrenmatt

(forse anche per la quieta provincia e e quiete

vite di sommessa disperazione e speranza).

E si può credere che nel romanzo di questo

Barlow la triplicità dei piani non intenda tanto

inscenare l'intreccio di sogno e veglia della

realtà (com'era nel film di Kurosawa, e in

tante simili scelte narrative), quanto l'intrecciarsi

e il complicarsi di differenti universi morali.

 
 
 

A tavola con gli antichi Romani: ecco 6 alimenti tipici di quel tempo

Post n°2290 pubblicato il 29 Luglio 2019 da blogtecaolivelli

A tavola con gli antichi

Romani: ecco 6 alimenti

tipici di quel tempo

I nostri avi amavano i sapori forti e speziati.

Ma erano anche bravi a riciclare gli scarti e a creare, con

poche risorse, alimenti nutrienti e (nei limiti del possibile!)

piacevoli.

antichi-romani-pranzo|

A leggerle oggi, le ricette dei piatti più diffusi tra gli antichi

Romanipotrebbero suscitare più di una perplessità per i

nostri palati raffinati da secoli di storia.

Ma è anche vero che il cibo dei nostri avi, dal pulsalla posca,

dal pregiato garum al defrutum, rivela anche un uso sapiente

(e sostenibile) degli ingredienti, che tutto sommato non farebbe

storcere il naso ai nutrizionisti.

IL PULS DEI SOLDATI. È risaputo che i cereali fossero

l'alimento base della dieta romana.

E il cibo più facile da produrre dalla farina di grano

(oppure miglio o farro) era il puls, una specie di 

porridge salato o di polenta, preparato lasciando

bollire il grano in acqua finché l'acqua non veniva

assorbita.

A quel punto si aggiungevano sale e altri ingredienti

a piacere. I

l puls più pregiato, quello punico, conteneva anche

miele, formaggio e uova.

Il puls si diffuse nella società romana grazie ai soldati: nell'esercito

romano il cibo veniva preparato nel contubernio, la tenda in cui

vivevano, mangiavano e dormivano i soldati (a gruppi di 8/10).

Tra questi ultimi, un paio si occupava della cucina, e non avendo

a disposizione molto tempo e nemmeno un forno per trasformare

la farina in pane, ne facevano una saporita poltiglia (parola che

deve proprio a puls la sua etimologia).

PANIS QUADRATUS. Se il puls era il cibo romano più facile

da preparare, il pane era il più diffuso, soprattutto negli ultimi

anni dell'impero quando la fornitura gratuita di cereali cominciò a

essere sostituita da pane già pronto. Il pane veniva prodotto su

scala industriale in grandi panifici e la forma standard era il panis

quadratus, una pagnotta circolare incisa esternamente in modo

da ottenere otto fette.

Secondo l'archeologa Farrell Monaco, i solchi venivano fatti con

un oggetto somigliante ad una ruota di carro (a otto raggi) in

miniatura che veniva impressa sull'impasto.

Il motivo? «Gli otto spicchi sulla parte superiore della

pagnotta probabilmente erano fatti per essere spezzati

più facilmente e usati come "utensili da cucina commestibili"

per accompagnare stufati, zuppe e legumi».

Pompei gli archeologi hanno portato alla luce diversi

esempi carbonizzati di panis quadratus e molti affreschi

che lo raffigurano.

A giudicare dalla documentazione archeologica, il panis

quadratus era comunemente consumato in ambienti

urbani, dove molte persone preferivano acquistare il

cibo piuttosto che coltivarlo e cucinarlo da soli.

Il pane più economico era molto scuro, mentre quello

più costoso era anche più leggero, essendo prodotto con

farina più fine.

IL GARUM DI PESCE. 

«Si pongono le interiora dei pesci in un recipiente e si

salano; anche piccoli pesci, soprattutto latterini o trigliette

o menole o 'bocche di lupo', o ciò che sembri piccolo; si

sala tutto allo stesso modo e si fanno macerare al sole,

girandoli spesso.

Quando risultano macerati per effetto del caldo, si estrae

da essi il garum...». La ricetta di una salsa a base di

interiora di pesce fermentate per mesi (il garum, appunto)

oggi potrebbe fare storcere il naso a molti, ma ai tempi dei

romani non era così: il garum era anzi una salsa molto

apprezzata, ritenuta persino una golosità, se preparata

con le interiora dei pesci pregiati e con particolari combinazioni

di erbe e spezie.

Il segreto però era nella giusta quantità di sale: usandone

troppo poco, infatti, si correva il rischio di mandare il pesce

in putrefazione; mettendone troppo, invece, si rischiava

di interrompere il processo di fermentazione.

Secondo Plinio il Vecchio, il miglior garum era quello che

si preparava nel sud della Spagna: il garum sociorum.

UN SORSO DI POSCA. 

Oggi l'Italia è uno dei maggiori esportatori di vino al mondo.

Ma quella del vino era un'industria rilevante già nell'antica Roma

e, come tutte le industrie, produceva i suoi rifiuti.

Il principale prodotto di scarto era il vino andato a male o

non invecchiato correttamente, che diventava così aceto o

acetone.

Ma i Romani erano attenti a riciclare i loro rifiuti e questo

aceto veniva destinato a molti usi.

La posca era quello principale: una bevanda a base di acqua

e aceto diffusa tra le classi inferiori e nell'esercito per la sua

disponibilità e il prezzo accessibile e forse anche per il

suo potere disinfettante.

Se fosse disgustoso bere aceto? Sì, decisamente.

E infatti i romani cercavano di renderlo più

appetibile aggiungendovi alcuni ingredienti: la

posca più economica era un mix di aceto e vino,

mentre quella di alta qualità veniva preparata

con miele e spezie come il coriandolo, che ne

mascherava il gusto amaro e acido.

Secondo alcuni storici quest'ultima aveva un

sapore simile alla cola, dolce, aspro e leggermente

acidulo.

LA DOLCEZZA DEL DEFRUTUM. 

L'aceto non era l'unico residuo del vino, prodotto

dall'industria vinicola romana.

C'era anche il mosto e altri avanzi che i romani

usavano per produrre un dolcificante a buon mercato

chiamato defrutum o sapa, a seconda della quantità

di mosto utilizzata. Ma - come scrive Cathy K.

Kaufman in Cooking in Ancient Civilizations - gli

stessi autori che ne riportavano la ricetta sui libri

non fossero quasi mai d'accordo sulle dosi esatte.

Ad ogni modo, quale che fosse il contenuto di mosto,

il defrutum era fondamentalmente una salsa

dolciastra a buon mercato che poteva essere

aggiunta ai pasti per dare loro sapore e calorie.

Certo, il miele era un dolcificante migliore, ma

era anche più costoso e prodotto solo in certe

regioni, mentre il vino veniva prodotto in quasi

tutti gli angoli dell'Impero.

Il che spiega perché il defrutum fosse più diffuso.

UNA QUESTIONE DI GUSTUM! Uno dei migliori

esempi del gusto romano per piatti che fossero

dolci e salati allo stesso tempo era il gustum

de praecoquis, un antipasto assai apprezzato

dalle famiglie patrizie. Viene descritto nel libro 

De Re Coquinaria di Marco Gavio Apicio. 

I cuochi lo preparavano portando a ebollizione

delle albicocche cui aggiungevano poi pepe

macinato e menta, salsa di pesce, vino passito,

vino e aceto, insieme a un po' di olio d'oliva.

Una volta che il liquido si riduceva a salsa, dopo

circa 20 minuti, il cuoco aggiungeva dell'altro

pepe e lo serviva. Questo piatto nasceva dolce

e avrebbe potuto facilmente essere servito come

dessert. Ma l'aggiunta di pepe, aceto e salsa di

pesce ne faceva una portata da servire prima d

el pasto principale. Anche ai tempi dei romani

gli chef sapevano essere creativi!

 
 
 

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