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Messaggi del 03/11/2018

ALLA FINE DEL CARBONIFERO...

Post n°1733 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

300 milioni di anni fa:

la diminuzione della

foresta pluviale favorì

rettili e mammiferi

Alla fine del Carboniferouna periodo di ariditàdiede un altro corsoall'evoluzione delle piantee degli animali, favorendorettili e mammiferi.

dimetrodon_simon_stalenhag_previewIllustrazione: un Dimetrodon,

un amniote primitivo, probabile

antenato dei mammiferi, che

visse nel Permiano (298-272 milioni di anni fa),

dopo il profondo cambiamento dell'ultimo

Carbonifero.|SIMON STALENHAG

La storia delle foreste tropicali ha visto

episodi in cui la loro superficie è aumentata

e diminuita, in seguito ad ampi cambiamenti

climatici. Uno di questi si verificò circa 307

milioni di anni fa, alla fine del periodo Carbonifero.

In precedenza, il clima caldo umido aveva

favorito la diffusione e la diversificazione di

specie adatte a quel clima, come i primi animali

a quattro zampe simili a degli anfibi.

FORESTA A MACCHIE DI LEOPARDO.

 Alla fine del Carbonifero la Terra divenne più

arida e le foreste diminuirono di superficie.

Quel che accadde alla fauna è l'oggetto della

ricerca di un gruppo di paleontologi dell'università

di Birmingham (UK), che hanno studiato l'andamento

delle specie fossili dai dati di un database

paleontologico. L'articolo, uscito su Proceedings

of the Royal Society B,

spiega che il collasso della foresta tropicale ha

portato a una catastrofe per tutte le specie,

ma in particolare per gli anfibi.

Anche se altri gruppi di animali sono diminuiti,

la frammentazione della foresta ha portato

alla creazione di ambienti differenti e quindi

alla nascita di molte specie nuove, in

particolare tra i lontani antenati di rettili

 (quindi anche dinosauri e uccelli) e

mammiferi, i cosiddettiamnioti.

VAGABONDI DEL CARBONIFERO. 

L'articolo, a differenza di altri lavori precedenti,

afferma che non ci fu un aumento di nascita

di specie endemiche (ossia proprie solamente

della foresta tropicale), ma che dopo i cambiamenti

dell'ambiente questi animali ebbero la possibilità

di diffondersi in altri ecosistemi in tutto il mondo,

e dare quindi origine a specie diverse anche in

ambienti lontani dall'equatore. È stata una specie

di spinta per l'evoluzione, causata dalla

frammentazione della foresta tropicale originaria.

 
 
 

I SUPER SOLDATI......

Post n°1732 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

L'evoluzione dei

supersoldati nelle

società di formiche

guerriere

È la colonia stessa adecidere quali esemplarisvilupperanno teste didimensioni extralarge:uno studio fa luce suun dilemma che avevaattanagliato lo stessoDarwin, facendo vacillarele sue teorie.

formiche-soldatiTrova le differenze: super-soldati

e operaie minori.|ALEX WILD

Se la selezione naturale opera a

livello di ogni individuo, che ogni

giorno lotta per sopravvivere e

riprodursi, come è possibile che una

stessa colonia di formiche "produca"

operaie di dimensioni esageratamente

diverse - da una parte, plotoni di

esemplari "minori" con corpo e capo

contenuti, dall'altro i super-soldati, con

teste e mandibole extralarge? Che senso

ha, oltretutto, se tutte queste operaie

sono sterili?

Queste domande interrogarono Charles

Darwin, che a causa di esse arrivò quasi

a mettere in discussione alcuni principi

delle sue teorie sull'evoluzione. Uno studio

appena pubblicato su Nature sembra ora

fornire una possibile risposta: è la colonia

stessa a mantenere un equilibrio tra le

diverse sottoclassi di operaie, regolando

la crescita dei super-soldati con l'attivazione

di un organo che si sviluppa soltanto nella

fase finale dello stadio larvale.

NON UN SEMPLICE ACCESSORIO.

 La scoperta di un team di biologi della McGill

University (Canada) è stata una sorpresa.

Tra alcune specie di formiche guerriere che

vivono soprattutto nei deserti messicani, vi

sono esemplari specializzati che sviluppano

testa e mandibole di dimensioni anomale,

da usare per bloccare l'accesso al formicaio.

In queste operaie (dette super-soldati) si

forma per breve tempo, sul finire dello

stadio larvale, una sorta di disco a livello

delle ali, un organo che prima spunta e

poi scompare, a lungo considerato inutile.

Si pensava che la struttura vestigiale

(cioè apparentemente non funzionale)

fosse un semplice effetto collaterale del

supersviluppo di queste formiche, e non

una delle sue cause.

«Abbiamo scoperto che questi organi

vestigiali non sono un effetto collaterale

degli ormoni e della nutrizione, ma sono

invece responsabili di generare i super-s

oldati. La loro presenza transitoria regola

la rapida crescita della testa e del corpo

di questi insetti» spiega Rajendhran

Rajakumar, tra gli autori.

Per nove anni, l'entomologo ha studiato

le ali delle formiche del generePheidole,

le formiche guerriere in cui è presente

questa sottocasta di operaie. Ha provato

a rimuovere porzioni del disco con tecniche

chirurgiche e molecolari, e osservato che

l'organo controllava direttamente la crescita

di testa e corpo delle super-soldato.

La riduzione di dimensioni delle formiche

avveniva in modo proporzionale alla porzione

di disco rimossa.

LE GIUSTE PROPORZIONI. 

È la società stessa delle formiche a mantenere

l'equilibrio tra soldati semplici e super-soldati

(in genere con il 90-95 per cento di operaie

minori e il 5-10 per cento di formiche extralarge).

Quando le super-soldato sono in sovrannumero,

la crescita dei dischi vestigiali viene inibita

attraverso particolari feromoni. Per i ricercatori,

organi apparentemente inutili come quello

studiato potrebbero avere un ruolo finora

sottovalutato nei processi di sviluppo degli i

nsetti sociali.

 
 
 

LA SOCIETA' DEI PRIMATI.....

Post n°1731 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

Le madri scimpanzé

adottano mosse politiche

per difendere i figli

A fronte di maschi competitivie orientati all'ascesa sociale,le femmine seguono da lontanola situazione gerarchica, etessono relazioni per prevenirei casi di infanticidio.

scimpanze-madriSe sono i più forti a comandare,

meglio giocare d'astuzia.|SHUTTERSTOCK

In società patriarcali come quelle delle

scimpanzé, ci si aspetterebbe di vedere

le femmine ai margini della vita politica.

È solo apparentemente così: le madri tra

questi primati seguono attentamente le

dinamiche di potere all'interno dei loro

clan, e lo fanno per il più nobile dei motivi:

proteggere i cuccioli dall'infanticidio.

NESSUN OPPOSITORE. L'uccisione dei

figli altrui è una pratica (brutale) piuttosto

comune tra gli scimpanzé: il perché sia

diffusa non è ancora del tutto noto. Per

l'ipotesi della selezione sessuale, l'infanticidio

è uno strumento per garantirsi stabilità sociale

e successo genetico. I maschi al potere

uccidono solo la prole altrui e si assicurano,

con la stessa mossa, anche la disponibilità

delle femmine all'accoppiamento, in una specie

in cui le cure parentali durano a lungo e sono

del tutto a carico della madre.

TROPPO IN ALTO, TROPPO IN FRETTA. 

Togliendo di mezzo i figli dei rivali e rimpiazzandoli

con i propri, un maschio può scalare i gradini della

scala sociale: il successo si valuta dalle possibilità

di accesso alle femmine fertili e dall'efficienza

riproduttiva. Se questa ipotesi tiene, uno scenario

critico per le femmine e per i piccoli si verifica quando

un maschio compie, per svariate ragioni, una rapida

ascesa sociale, e si ritrova circondato da figli non suoi.

TIRA UNA BRUTTA ARIA...

 Adriana Lowe, primatologa dell'Università del Kent,

ha voluto indagare proprio su questa situazione

di instabilità sociale. Lo ha fatto studiando le

femmine di scimpanzé della Budongo Forest,

in Uganda, una comunità di primati in cui l'infanticidio

è piuttosto ricorrente. La scienziata si è accorta che,

nelle fasi politicamente "calde", le madri dei cuccioli

più giovani e vulnerabili si tengono alla larga dai

maschi in rapida ascesa gerarchica, limitando

così le occasioni di infanticidio.

Non solo: da attente e discrete osservatrici

della situazione politica quali sono, tessono

anche relazioni di amicizia con i maschi che

occupano stabilmente gradi alti nella scala

sociale, ottenendo in cambio protezione dagli

elementi più pericolosi. «Gli scimpanzé maschi

sono spesso descritti come abili politici perché

formano complesse alleanze per competere per

i gradi alti - spiega Lowe - ma le femmine sono

altrettanto attente al clima sociale e osservano

i maschi dalle retrovie, sensibili ad ogni

cambiamento che potrebbe mettere i loro piccoli in

pericolo».  

 
 
 

COME RIDURRE CO2....

Post n°1730 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

DA FOCUS ONLINE
Riscaldamento globale,5 modi facili perestrarre CO2dall'atmosferaPer rimanere entro lasoglia dei +1,5 °C comeauspicato dal RapportoSpeciale dell'IPCC,occorrerà rimuovereattivamente anidridecarbonica dall'aria.Alcune tecnicheeconomiche e giàcollaudate permettonogià di farlo: ecco quali sono.

forestedimangrovieForeste di mangrovie: oltre a

proteggere le coste dall'erosione,

questi vegetali sono tra i più

efficaci sequestratori di CO2.|SHUTTERSTOCK

Dagli ultimi rapporti globali sul clima 

emerge in modo chiaro che, se vogliamo

provare a mantenerci al di sotto della

soglia limite di un grado e mezzo in più

dall'Era preindustriale (ma anche al di

sotto dei +2 °C), non basterà ridurre o

eliminare del tutto le emissioni di CO2:

occorrerà provare a rimuoverla attivamente

dall'atmosfera. Poiché l'anidride carbonica

è il gas serra che rimane più a lungo 

nell'aria che respiriamo, bisognerà generare

"emissioni negative".

L'idea è controversa per alcune ragioni:

da un lato si teme che, concentrandosi

sulle NET (Negative Emission Technologies)

si perda di vista l'obiettivo principale, cioè

quello di ridurre a zero le emissioni.

Dall'altro, perché molte delle tecnologie

proposte per catturare CO2 sono costose,

non collaudate o addirittura pericolose per

l'ambiente.

Esistono però alcune cose che possiamo

fare già ora, facilmente e in sicurezza: 

un nuovo rapporto delle National Academies

of Sciences, Engineering and Medicine

americane elenca cinque di queste strategie,

economiche (richiedono tutte dai 20 ai 100

dollari per ogni tonnellata di CO2 catturata e 

Stoccata) e già applicabili su larga scala.

Il Focus Live si terrà a Milano, in collaborazione

con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia,

dall'8 all'11 novembre: 50 mila metri quadrati

di incontri, laboratori ed eventi, per incontrare

da vicino i "top player" della scienza internazionale. 

1. CARBONIO BLU. Con questo termine

si indica l'anidride carbonica atmosferica

immagazzinata dagli ecosistemi costieri, in

particolare mangrovie, aree paludose salmastre

e praterie sottomarine. Queste zone umide

trattengono la concentrazione più alta di

carbonio per unità di spazio di tutto il Pianeta,

ma sono minacciate da innalzamento del livello

dei mari, sovrappopolazione e utilizzo di terre

a scopo agricolo.

Ogni anno, se ne distruggonodai 340 mila ai

980 mila ettari, e da contenitori di carbonio,

questi vegetali diventano emettitori. Eppure

costituirebbero l'alternativa più economica

di NET, a circa 20 dollari (17,5 euro) per ogni

tonnellata di CO2 rimossa.  

2. PIANTARE ALBERI. L'importante è scegliere

quelli più adatti a sequestrare CO2, e farli

crescere su terreni salvati dal degrado (e

non su aree sottratte, per esempio, alla produzione

alimentare). Questo in parte si fa già, in diversi

Paesi del mondo. Occorrerebbe incrementare le

piantagioni su larga scala (il costo è lo stesso del 

rimedio precedente).

3. SALVAGUARDARE LE FORESTE. Inutile piantare

nuovi alberi se non riusciamo a proteggere quelli

che abbiamo già. Anche questa attività costerebbe

meno di 20 dollari a tonnellata e potrebbe avere

un forte impatto sulla quantità di CO2 sequestrata.

Oltre a difendere le aree verdi protette si tratterebbe,

per esempio, di ripopolare i boschi colpiti da incendio,

e di prolungarne la vita anche quando se ne estrae

legname: per esempio, destinando il materiale raccolto

in oggetti di lunga un durata, anziché in biomasse

da bruciare.

4. BUONE PRATICHE AGRICOLE. Implementare

alcune buone abitudini nella lavorazione dei terreni

non solo può aiutare a catturare maggiori quantità di

carbonio, ma aumenta la fertilità del suolo e riduce gli

sprechi d'acqua. Si potrebbero piantare colture di copertura

(cover crop: colture erbacee intercalari) nelle aree di

terreno sgombre da coltivazioni da reddito. Le cover

crop rendono il suolo più produttivo, prevengono

l'erosione, tengono a bada i parassiti e, allo stesso

tempo, mitigano gli impatti ambientali dell'agricoltura.

Un altro accorgimento è ricorrere al biochar, un tipo

di carbone vegetale che, aggiunto al terreno, aiuta

ad assorbire sostanze organiche volatili. 

5. UTILIZZO DELLA TECNOLOGIA BECCS. 

La Bio-energy with carbon capture and storage (BECCS)

 consiste nel coltivare piante particolarmente capaci

di assorbire CO2, bruciarle per ricavare energia e

catturare l'anidride carbonica della combustione i

n depositi geologici sotterranei permanenti.

Finora questo metodo è stato scartato per la

grande quantità di terreno che richiede (fino al

40% delle terre agricole globali, e in un mondo

sempre più affollato...). Tuttavia, sfruttare la tecnica

partendo da prodotti vegetali di scarto toglierebbe

5 miliardi di tonnellate di CO2 dall'atmosfera,

un quarto di quelle che dovremmo rimuovere

da qui al 2100, e a un costo inferiore ai 100

dollari per tonnellata.

È SOLO L'INIZIO... Per incontrare il target

degli accordi di Parigi, tuttavia, occorrerebbe

sequestrare 20 miliardi di tonnellate di CO2

entro fine secolo. Le tecnologie indicate sottrarrebbero,

insieme, molto meno della metà di anidride carbonica.

Ce ne sono altre nominate nel report, di cui abbiamo

già trattato in passato: due di queste sono la cattura

diretta di CO2 con sostanze chimiche adatte allo scopo,

e la mineralizzazione del carbonio, con rocce che

reagiscono alla CO2catturandola nella roccia.

I primi esperimenti sono già partiti, ma rispetto

a quelle esposte si tratta per ora di tecniche molto

costose.

 
 
 

INCREDIBILI SCOPERTE.....

Post n°1729 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

ULTIME NOTIZIE DALLE RISORSE INTERNET

Un fungo più vecchio della cristianità e pesante come 100 elefantiL'organismo sotterraneo scoperto 30 anni fa nella foresta del Michigan si è rivelato molto più antico ed esteso del previsto: era già lì quando i filosofi greci si interrogavano sulla natura dell'Universo.

fungo-giganteAlla conquista della foresta: il fungo più famoso del Michigan.|SMITH, BRUHN & ANDERSON

Nel sottosuolo di una foresta degli Stati Uniti c'è

un fungo che si espande in modo lento e inesorabile

da almeno 2500 anni. Lo hanno scoperto - due volte

- alcuni scienziati dell'Università di Toronto (Canada).

L'organismo, un'Armillaria gallica, fu individuato

per la prima volta sul finire degli anni '80 nei boschi

di Crystal Falls, nel Michigan. Già allora ci si rese

conto che le parti affioranti in superficie non erano

che "cloni" di uno stesso organismo, un unico individuo

genetico le cui ife - i filamenti ramificati e sotterranei

attraverso cui il fungo si nutre - si estendevano per

almeno 0,37 km quadrati.


In quell'occasione si stimò che il fungo pesasse circa

100 mila kg e che avesse più o meno 1500 anni.

Quando fu descritto, nel 1992, il fungo di Crystal Falls

era uno dei più grandi organismi viventi, ma nel frattemp

o altri funghi gli hanno sottratto il primato.

Uno di questi, un'Armillaria ostoyae dell'Oregon,

occupa 9,6 km quadrati con la sua rete sotterranea.

 

QUANTA ACQUA È PASSATA. Ora però lo stesso

gruppo di scienziati è tornato nel Michigan per prelevare

campioni genetici del mega fungo. Ne ha analizzati

pezzetti in 245 punti della foresta, e ha stimato che

il suo peso debba essere almeno quattro volte quello

immaginato al principio, cioè circa 400 mila kg.

La nuova estensione ha permesso di ricalcolare l'età in

almeno 2500 anni, ma considerando che prima di crescere

potrebbe aver attraversato un periodo di stasi, le spore

si trovano forse lì da molto prima: il limite superiore è la

fine dell'ultima era glaciale, 11 mila anni fa, perché solo

dopo quella data cominciarono a crescere alberi in quell'area,

prima ricoperta di ghiacci.

CHI VA PIANO... Nonostante la crescita esagerata,

soltanto 163 delle 100 milioni di basi che compongono il suo

DNA risultano cambiate nel tempo: per qualche meccanismo

ancora sconosciuto, l'evoluzione è stata lentissima, un fatto

che potrebbe avere aiutato il fungo a vivere così a lungo.

L'organismo potrebbe avere meccanismi molto efficaci

di riparazione del DNA, o un ritmo molto lento e vantaggioso

di divisione cellulare.

 
 
 

LA SCIENZA č MERAVIGLIOSA.....

Post n°1728 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

lE RISORSE DI INTERNET

Le scoperte scientifiche più

importanti del 2017

La nascita di una nuova stella

e - allo stesso tempo - di una

nuova astronomia; i progressi

nell'editing genetico e nella

comprensione delle prime migrazioni

umane; le imprese eroiche delle

sonde e la caccia a nuove Terre.

La scienza è meravigliosa, e anche

quest'anno ne abbiamo avuto prova.


collisionestelle

La collisione tra due stelle di neutroni,

in un'elaborazione artistica.|NATIONAL

SCIENCE FOUNDATION/LIGO/SONOMA

STATE UNIVERSITY/A. SIMONNET

Ogni piccola scoperta scientifica è un

passo avanti nella comprensione dell'Universo.

Ma in tempo di bilanci di fine anno, ce ne

sono alcune che ricorderemo più di altre,

e il 2017 - segnato dal boom delle fake

news e dei tentativi di screditare la scienza -

è stato particolarmente ricco di risultati i

mportanti. Eccone alcuni tra i più significativi,

per rinfrescarci la memoria.

NUOVI OCCHI SUL COSMO. Il 2017 sarà 

ricordato come l'anno della svolta nelle

osservazioni celesti. Il 17 agosto gli astrofisici

di tutto il mondo hanno assistito "in diretta"

alla collisione tra due stelle di neutroni, un

evento preannunciato dalle onde gravitazionali

- la perturbazione dello spazio-tempo captata

dagli interferometri di LIGO e Virgo - e poi rilevato

in ogni forma possibile: sotto forma di lampi gamma,

nella luce visibile, all'infrarosso e negli ultravioletti,

ai raggi X e attraverso onde radio.

La storica osservazione ha segnato l'inizio di una

nuova astronomia, detta multi-messaggero perché

studia in contemporanea tutte le informazioni fisiche

disponibili, in uno sforzo condiviso e partecipato, che

permette una verifica precisa degli oggetti studiati.

Per fare un paragone cinematografico, è come se

fossimo passati da un film muto a un colossal con

una colonna sonora d'autore, e con una decina

di anni di anticipo. Non a caso le collaborazioni

internazionali che studiano le onde gravitazionali

hanno ottenuto il Premio Nobel per la Fisica.

Che cosa sono le onde gravitazionali

I CHIRURGHI DELL'INVISIBILE. Mai come negli

ultimi 12 mesi abbiamo assistito all'espansione

degli strumenti di editing genetico, per eseguire

riparazioni "chirurgiche" di DNA e RNA. L'ormai

nota e rivoluzionaria tecnica CRISPR/Cas9 è

passata alla sperimentazione sull'uomo, in

approcci inediti per prevenire o trattare tumori

o lenire i sintomi di rare malattie genetiche.

Un altro tipo di bisturi molecolare chiamato

nucleasi a dita di zinco è stato utilizzato anche

"in diretta" nel corpo di un paziente affetto da

una sindrome genetica ereditaria: lo strumento

ha permesso di intervenire sul suo DNA come se

un micro-chirurgo fosse stato inviato in loco, e

favorire la produzione di un enzima necessario

al metabolismo.

La "scatola degli attrezzi" dell'editing genetico

si è allargata, con nuove tecniche che consentono

di intervenire in modo ancora più mirato su DNA

e RNA, senza tagliare la doppia elica, ma

ridisponendo gli atomi delle basi azotate che li

compongono. È la differenza che passa tra usare

un machete per togliere una verruca o ricorrere a

 un laser.

La CRISPR è stata anche utilizzata per studiare

le fasi iniziali di sviluppo dell'embrione umano

(la prima volta, in Europa) e indagare le ragioni

degli aborti precoci. Infine c'è chi vi ha fatto

ricorso per trasformare i microbi in banche dati

viventi, capaci di trasmettere le informazioni

acquisite alle generazioni successive.

In ambito medico, inoltre, non va dimenticata

la costruzione di uno dei primi sistemi di utero

artificiale: alcuni feti di agnello prematuri si sono

sviluppati al suo interno per quattro settimane,

sopravvivendo senza particolari complicazioni.

La sezione della Piramide di Cheope con la

posizione dell'area vuota trovata grazie ai muoni.

NOVITÀ DAL PASSATO. In un connubio sempre

meno raro tra fisica delle particelle e archeologia,

i muoni, cioè le particelle che si formano quando

i raggi cosmici ad alta energia colpiscono

l'atmosfera, sono serviti a individuare due

camere nascoste nella Piramide di Cheope.

Una di queste è troppo grande per essere

stata creata senza uno scopo preciso.

Gli appassionati di civiltà del passato hanno

anche seguito le scoperte degli ultimi tesori

del relitto di Antikythera, e sulla fine della

civiltà dell'Isola di Pasqua: gli abitanti di

Rapa Nui non si sarebbero estinti per lo

sfruttamento sconsiderato delle risorse

ambientali, ma per una verità per noi più

scomoda.

Il 2017 ha visto anche un intero filone di

ricerche mettere in discussione i tempi e le

modalità di uscita dall'Africa dei nostri antenati

sapiens, che potrebbero aver iniziato incursioni

fuori dalla culla dell'umanità 60 mila anni prima

del previsto.

Un nuovo fossile umano di 300 mila anni fa

rinvenuto in Marocco toglierebbe all'Africa orientale

il primato di unico luogo di nascita della nostra specie.

SEGNALI AMBIENTALI. Nell'anno in cui l'amministrazione

Trump ha deciso per l'uscita degli USA dagli accordi

di Parigi, abbiamo assistito al distacco di un super

icerberg di 6000 km quadrati dalla piattaforma

antartica Larsen C: un fenomeno naturale - quello

del calving dalle piattaforme glaciali - avvenuto però

con modalità sorprendenti e del quale si sta ora

studiando il rapporto con il global warming.

Il riscaldamento globale non ha direttamente

causato l'ablazione, ma potrebbe averla in

qualche modo "accelerata".

Le scoperte in tema ecologico non sono state

all'insegna dell'ottimismo: nell'anno dei grandi

uragani e dell'onnipresente inquinamento da

plastica - persino nell'acqua del rubinetto! -

siamo però riusciti a trovare una larva ghiotta

di polietilene e a bandire per 16 anni almeno

la pesca commerciale nell'Artico centrale. Da

qualche parte bisognerà iniziare.


Il limitare di A68, l'iceberg di mille miliardi di

tonnellate di peso staccatosi da Larsen C.

| NASA/NATHAN KURTZ
SORPRESE ANIMALI. Gli amanti degli animali

hanno appreso quest'anno chi è più intelligente

tra cane e gatto (almeno stando alla quantità

di neuroni), e quanto arrivano a mangiare,

complessivamente, i ragni: 800 milioni di tonnellate

di insetti all'anno, due volte il peso degli animali

che tutti gli esseri umani consumano in 12 mesi!

Anche scimmie e api ci hanno stupito in quanto

ad acume: le prime sanno capire quando ci sbagliamo,

e le seconde riconoscono lo zero.

VISITATORI (E PIANETI) ALIENI. Non abbiamo ancora

trovato E.T., ma un asteroide extrasolare è venuto

a farci visita. Lo strano oggetto dalla forma allungata,

ribattezzato Oumuamua, è il primo oggetto mai

osservato proveniente dall'esterno del Sistema

Solare, e vi stiamo cercando segni di tecnologia

artificiale - per ora, senza grande successo.

In quanto a pianeti extrasolari, è stato un anno

ricchissimo: a febbraio, a 40 anni luce dalla Terra,

sono stati individuati 7 piccoli esopianeti rocciosi

attorno alla stella Trappist-1, una nana rossa

ultrafredda. Se su alcuni di essi potrebbero esserci

le condizioni adatte alla vita, le radiazioni del loro

sole rischiano però di renderla impossibile.

Kepler ha continuato egregiamente la sua

missione di cacciatore di nuove Terre, trovando

anche il primo sistema planetario gemello di

quello solare, con ben 8 esopianeti.

Intanto la stella di Tabby ha nuovamente e più

volte richiamato l'attenzione per il suo misterioso

comportamento, anche se all'ipotesi della

megastruttura aliena se ne preferiscono altre,

scientificamente più plausibili.


L'ultima immagine di Saturno di Cassini, prima

che la sonda venisse fatta precipitare sul pianeta

degli anelli. Ingrandisci l'immagine | NASA
CASSINI & JUNO. In generale, le ricerche di

esopianeti quest'anno si sono concentrate attorno

alle meno brillanti e più fredde stelle nane rosse.

Per quanto riguarda lo Spazio "vicino", invece,

tutti gli ingredienti chimici per sostenere la vita

sono stati trovati sulla luna di Saturno Encelado

(anche se questo non significa che effettivamente ci sia).

Questo è stato anche l'anno in cui abbiamo 

imparato a conoscere meglio Giove, grazie alle

rivelazioni della missione Juno; e quello dell'eclissi

solare del secolo, per gli abitanti degli Stati Uniti

(un'occasione irripetibile per studiare la nostra stella).

Ma soprattutto questo è stato l'anno del saluto a

Cassini, la sonda della Nasa, ESA e Asi che ha

gloriosamente terminato la sua missione lo

scorso settembre.

Il 2017 verrà poi ricordato come un'anno c

hiave per l'esplorazione spaziale: per la prima

volta sono stati utilizzati razzi e navicelle di 

seconda mano, già impiegati in precedenti

missioni e poi riciclati. Il ricorso a materiali

"ricondizionati" anche in questo settore è

una tappa fondamentale nella riduzione

dei costi per raggiungere lo spazio.

ALLIEVI RIBELLI. Trovare un'altra casa

planetaria ci servirà, se nei prossimi mesi

i progressi dell'intelligenza artificiale continueranno

spediti come è stato nel 2017.

 
 
 

FETONTE......

Post n°1727 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

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ATTENTI, arriva Fetonte.14/12/2017 

ShareSalvaFetonte (o "3200 Phaethon"),

secondo la NASA, è il terzo asteroide

potenzialmente più pericoloso per noi.

Si tratta di un macigno di poco più di

5 km di diametro che se ne va a spasso

per il Sistema Solare e, il 16 dicembre

2017, passerà a soli 10 Mln di Km dalla Terra.

Si tratta del passaggio più vicino alla Terra

che questo asteroide abbia compiuto da

quando è stato scoperto, nel 1983.

Ovviamente è importante sottolineare che,

in questo passaggio, non costituirà nessun

pericolo per noi.

Orbita dell'asteroide Fetonte.

Tuttavia è interessante notare come

Phaethon,nella sua orbita particolarmente

ellittica, sia in grado di avvicinarsi al Sole

molto più dello stesso Mercurio (il primo

pianeta del Sistema Solare).

Sarà un'ottima occasione per studiarne le

caratteristiche con i telescopi da terra.

Inoltre, per chi ci vorrà provare, l'asteroide

sarà visibile anche con un piccolo telescopio.


Per facilitarne l'individuazione ho preparato

una Mappa Stellare con la traiettoria di

Fetonte nei giorni 15, 16 e 17 dicembre 2017.

Traiettoria dell'asteroide Fetonte, nei giorni

di massimo avvicinamento alla Terra.

Ti ricordo che Fetonte è l'asteroide che ha

dato origine allo sciame meteorico delle Geminidi,

che abbiamo osservato proprio in queste sere,

ne ho parlato nel podcast nell'episodio 050 dal

titolo: "Arrivano le Geminidi 2017".

Il Dio Apollo alla guida del carro del Sole

Piccola Curiosità: il nome dell'asteroide è

stato scelto a causa della sua estrema

vicinanza alla nostra stella durante il passaggio

al perielio. Infatti Fetonte, nella mitologia greca,

era il figlio di Apollo, il quale guidava

il carro del Sole.

Un giorno Fetonte stesso convinse il padre

a guidare il carro, ma lo fece maldestramente,

causando molti danni sia in cielo che in terra.

Quindi Zeus fu costretto a scagliarli un fulmine,

facendolo precipitare al suolo, alcuni dicono

presso i Monti Euganei. 

 
 
 

STORIE SPAZIALI.....

Post n°1726 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

Notizie spaziali.....

Un "teschio spaziale"
si avvicina alla Terra
12/10/2018


Si tratta di un asteroide di classe Apollo,
di circa mezzo chilometro di diametro,
dalla forma tondeggiante, ma dalla sinistra
similitudine ad un teschio umano, il suo
nome è 2015 TB145.
Il prossimo 11 novembre 2018 passerà
alla distanza ravvicinata di circa39 milioni
di km dal nostro pianeta, circa un quarto
della distanza Terra-Sole e, ovviamente,
nonostante la sua aria minacciosa, non
rappresenterà affatto un pericolo per noi.
Addirittura il passaggio più vicino mai
registrato di questo asteroide, è stato
nel 2015, quando è stato scoperto,
mentre passava accanto alla Terra
ad una distanza paragonabile a quella
che ci separa dalla Luna, quindi solo
poche centinaia di migliaia di km.
Forse una cometa estinta
A quanto pare, a giudicare dalle sue
caratteristiche, pare si tratti di una antica
cometa che, avendo esaurito il ghiaccio
ed altri elementi volatili sulla sua superficie,
oggi non è più in grado di sviluppare
quella splendida coda che contraddistingue
gli astri chiomati.
Rimane quindi questo residuo inerte che,
schivo e silenzioso, continua a vagare
intorno alla nostra stella.

 

 
 
 

IL PRIMO TURISTA SPAZIALE DEL FUTURO....

Post n°1725 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

SpaceX, ecco chi
sarà il primo turista
spaziale che andrà
in orbita sulla Luna

SpaceX, ecco chi sarà il primo turista spaziale che andrà in orbita sulla Luna

Elon Musk ha svelato chi sarà

il primo turista spaziale, il primo

civile che raggiungerà l'orbita

lunare grazie ai viaggi di SpaceX

di Nino Grasso pubblicata il 18

Settembre 2018, alle 20:01 

nel canale SCIENZA E TECNOLOGIA 
SpaceX

 

Nelle scorse ore Elon Musk, in qualità

di CEO di SpaceX, ha rivelato che sarà

Yusaku Maezawa il primo cliente a

viaggiare intorno alla Luna grazie al 

Big Falcon Rocket (BFR). Maezawa è

un miliardario giapponese noto per

aver fondato Zozotown, il rivenditore

di abbigliamento più grande nello stato

asiatico, e viaggerà intorno all'orbita

lunare nel 2023. Con lui partiranno alcuni

artisti che trasformeranno l'intero viaggio

in un progetto artistico chiamato #dearMoon.

Dopo l'annuncio è stato lanciato anche

un sito web dedicato per la missione.

Maezawa ha 42 anni e un patrimonio

netto stimato di circa 2,9 miliardi di

dollari, ed è un avido collezionista d'arte.

Lo scorso anno ha speso 110,5 milioni di

dollari per acquistare Untitled di Jean-Michel

Basquiat, e partirà con una squadra di

artisti dopo aver prenotato tutti i posti

presenti sul BFR. In questi anni l'imprenditore

cercherà gli artisti con cui effettuare il viaggio

intorno alla Luna dalla durata di una settimana

circa: "Mi piacerebbe invitare da sei a otto artisti

da tutto il mondo a raggiungermi in questa

missione sulla Luna", ha dichiarato Maezawa

dopo l'annuncio di Musk.

Il loro compito sarà quello di creare qualcosa

con cui ispirare "il sognatore che c'è in ognuno

di noi" attraverso delle opere che realizzeranno

basandosi sull'esperienza del viaggio una volta

tornati sulla Terra. Il miliardario giapponese

non ha ancora scelto le tipologie di artisti da

invitare, ma è chiaro che vuole portarsi dietro

creativi di diversi campi, come pittori, musicisti,

registi, e altro. L'idea alla base del bizzarro progetto

è semplice: "Cosa avrebbe dipinto Picasso se fosse

andato sulla Luna?", ha dichiarato. "E cosa avrebbero

fatto Andy Warhol, o Michael Jackson o John Lennon".

Non sappiamo quanto Maezawa abbia speso per

il viaggio, ma sappiamo che nessuno degli artisti

dovrà sborsare un dollaro. Musk ha dichiarato

che la sua spesa "avrà un effetto sensibile sul

costo e lo sviluppo di BFR" e che "farà la differenza",

e che  il costo di produzione e sviluppo del razzo,

nel suo complesso, sarà di circa 5 miliardi di dollari.

SpaceX non ha ancora deciso sul tipo di allenamento

a cui Maezawa dovrà sottoporsi per la missione,

con le decisioni che verranno prese da entrambe

le parti durante la preparazione. È da ricordare

che non è la prima volta che Musk dichiara di voler

mandare civili sulla Luna, e che la missione

annunciata in precedenza è stata annullata.

 

Nel 2017 infatti il CEO di SpaceX aveva dichiarato

che avrebbe mandato due uomini sulla Luna "non

provenienti da Hollywood" con Falcon 9 entro la

fine del 2018. La compagnia ha deciso però in seguito

di utilizzare BFR per il trasporto di uomini sia sulla

Luna che su Marte. È probabile che uno dei due uomini

della missione annunciata nel 2017 fosse Maezawa,

ma non sappiamo invece le generalità del secondo

passeggero. Ad oggi SpaceX non ha mai inviato

nessuno nello spazio, ma sta lavorando insieme alla

NASA (e nel Commercial Crew Program) ad un

aggiornamento della capsula Dragon per il trasporto

dei membri dei team della International Space Station.

Il piano è di lanciare Crew Dragon nel mese di

dicembre, per la prima volta senza passeggeri a

bordo (con un mese di ritardo rispetto ai piani

precedenti della NASA), mentre nel secondo

trimestre del 2019 la compagnia dovrebbe essere

pronta a mandare sulla ISS due membri del team

con la nuova capsila. Musk e Maezawa hanno

promesso di rilasciare continui aggiornamenti

pubblici relativi alla preparazione della missione

lunare, e Musk ha lasciato intuire che uno dei

passeggeri potrebbe essere lui: "Non sono sicuro",

ha detto. "Magari vi raggiungo in questo viaggio,

ma ancora non lo so", sottolineando che sta

seriamente considerando l'idea.

 
 
 

NEL 2023.....

Post n°1724 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

SpaceX, la missione
lunare del 2023 sarà
trasmessa in diretta
streaming e in VR

SpaceX, la missione lunare del 2023 sarà trasmessa in diretta streaming e in VR

Musk ha dichiarato che il viaggio

con passeggeri verso la Luna

verrà trasmesso in diretta streaming,

anche per chi dispone di un visore VR

di Nino Grasso pubblicata il 20

Settembre 2018, alle 14:41 nel canale SCIENZA E TECNOLOGIA 
SpaceX

 

Elon Musk manderà otto artisti sullo

spazio insieme ad un miliardario giapponese, 

con la missione che avrà inizio entro il 2023

e verrà trasmessa in diretta streaming 

da SpaceX. A dirlo è stato il CEO dell'azienda

 su Twitter, dove ha specificato che la

trasmissione avverrà "in tempo reale, con

una differenza di alcuni secondi dovuti alla

velocità della luce". Il segnale sarà

predisposto per larealtà virtuale, dando

allo spettatore la possibilità di vivere

l'esperienza in prima persona.

Musk ha precisato che per il 2023

dovrebbe essere funzionante il 

sistema di satelliti Starlink, che renderà

possibile la trasmissione facendo

triangolare il segnale soprattutto quando

la Luna si trova fra la Terra e la navicella

spaziale. Il tweet di Musk arriva in un periodo

abbastanza rocambolesco per il miliardario

statunitense a capo di SpaceX e Tesla. 

Bloomberg ha di recente scritto che il

Dipartimento di Giustizia americano ha

aperto un'indagine sul suo conto per le

dichiarazioni sulla compagnia di automobili

elettriche e la sua possibile fuoriuscita dal

mercato azionario.

Il tweet ha causato un brusco aumento

nel valore delle azioni della compagnia,

ma lo stesso Musk è dovuto tornare sui

propri passi avvertendo - qualche giorno

più tardi - che la compagnia sarebbe rimasta

pubblica. La missione lunare è pianificata

per il 2023 all'interno del Big Falcon Rocket:

ad aver comprato il diritto del primo viaggio

è stato un imprenditore miliardario giapponese

chiamato Yusaku Maezawa, leader di una delle

catene di rivendita di abbigliamento online più

importanti nel paese asiatico. Maezawa partirà

insieme ad alcuni artisti per sua scelta personale.

Moon mission will be livestreamed in high

def VR, so it'll feel like you're there in real-

time minus a few seconds for speed of light

- Elon Musk (@elonmusk) 18 settembre 2018

Il miliardario ha offerto a ciascuno di loro (i nomi

non sono ancora stati annunciati) un posto sulla

navicella spaziale, con gli artisti che non dovranno

pagare nulla. Il loro compito sarà produrrecreazioni

artistiche dopo aver affrontato il viaggio intorno

alla Luna, una volta ritornati sulla Terra. Durante

la missione, inoltre, non è previsto alcun allunaggio: l

a capsula orbiterà intorno al satellite prima di fare

ritorno al nostro pianeta.

 
 
 

MISSIONE NASA..

Post n°1723 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

NASA Dawn: la missione
si è conclusa, è stata
un successo

NASA Dawn: la missione si è conclusa, è stata un successo

La missione NASA Dawn è giunta

al termine: finito il carburante utile

per l'orientamento della sonda,

ora quest'ultima rimarrà in orbita

intorno a Cerere per almeno 20

anni, più probabilmente 50. La

NASA le rende omaggio.

di Mattia Speroni pubblicata il 03

Novembre 2018, alle 09:01 nel

canale SCIENZA E TECNOLOGIA 

 

Dopo che qualche giorno fa è stato

annunciato il termine della missione

del telescopio Kepler, sempre l'ente

statunitense ha detto addio anche

NASA Dawn. Anche in questo

il carburante è finito e così ora la

sonda è in orbita di parcheggio

attorno a Cerere e lì resterà

ancora per molto tempo (almeno

20 anni, più probabilmente 50).

NASA Dawn

Ricordiamo che lo scopo di NASA

Dawn era quello di chiarire com'era

la struttura del Sistema Solare

primordiale andando a sorvolare

oggetti che si trovano nella Fascia

Principale degli asteroidi (tra Marte

e Giove). Qui la sonda ha potuto

avvicinarsi a Cerere e a Vesta, per

la prima volta nella storia dell'umanità

con una missione che è durata 11 anni

e iniziata nel 2007. Non potendo più

orientarsi correttamente verso la Terra

(per comunicare) o verso il Sole (per

ricaricare i pannelli solari), ora la

missione NASA Dawn è data per

conclusa, senza però scordare tutti i

successi che ha portato.

NASA Dawn

Thomas Zurbuchen (amministratore

associato della Direzione della 

missione scientifica della NASA) 

ha dichiarato "oggi festeggiamo

la fine della nostra missione Dawn -

i suoi incredibili risultati tecnici, le

novità scientifiche che ci ha dato e

l'intero team che ha permesso alla

sonda di realizzare queste scoperte.

Le immagini e i dati sorprendenti che

Dawn ha raccolto da Vesta e Cerere

sono fondamentali per comprendere

la storia e l'evoluzione del nostro Sistema

Solare".

NASA Dawn ha viaggiato per ben 6,9

miliardi di km ed era mossa da un motore

a ioni (tecnologia rivoluzionaria e in piana

evoluzione) iniziando col raggiungere Vesta

e diventando la prima sonda a orbitare

attorno a un oggetto tra Marte e Giove.

Un altro suo primato è stato quello di aver

raggiunto per prima un pianeta nano 

(Cerere), prima ancora di New Horizon

che arrivò intorno a Plutone pochi mesi dopo.

Una delle intuizioni che si hanno avuto

grazie a NASA Dawn è la possibilità che

i pianeti nani possano aver avuto oceani

sulla loro superficie per molto tempo e ancora

alcuni di essi potrebbero essere lì. Con oltre

160 GB di dati inviati e oltre 90 mila immagini

catturate, la missione è da ritenersi un

successo aprendo così nuove possibilità

per esplorazioni future.

 

 

 
 
 

ALTRE COMETE....

Post n°1722 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

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Tutte le News dal Mondo Scientifico

Home  Astronomia

Cometa verde,in arrivo la JohnsonC/2015 V2: eccocome osservarlaNella prima settimanadi giugno una nuovacometa verde saràvisibile tra le costellazionidi Ercole e Boote.

ASTRONOMIA Angelo Petrone 16:59 8 maggio 2017

Una nuova cometa verde saluta il cielo

della Terra. Dopo il passaggio di41P/

Tuttle-Giacobini-Kresak, nel prossimo

mese di giugno la cometa Johnson C/

2015 V2 sarà visibile dal nostro paese,

anche con un semplice binocolo. Anche in

questo caso l'oggetto avrà una particolare

 colorazione verde, grazie alle molecole

di carbonio illuminate dal Sole, un fattore

che ne aumenterà la particolare suggestione.

L'oggetto attraverserà la fase di massimo

avvicinamento con il nostro pianeta

durante la prima settimana di giugno

raggiungendo una distanza di 120 milioni

di chilometri.

Cometa verde, in arrivo la Johnson C/2015 V2: ecco come osservarla

Subito dopo continuerà il suo viaggio

verso il Sole fino al 12 giugno quanto

toccherà la distanza minima dalla stella,

 pari a 245 milioni di chilometri. Lacometa

 sarà comunque visibile fino al mese di luglio,

quando potrà essere osservata soprattutto

nell'emisfero sud. Ma dove dovremo

rivolgere lo sguardo per tentare di osservare

l'oggetto? Sarà l'area tra le costellazioni

Eracle e Boote a vedere l'arrivo della cometa.

 Nella fase di massimo avvicinamento al

nostro pianeta, l'oggetto sarà visibile

poco lontano dalla stella Arturo.

 
 
 

Un iceberg sulla Terra....

Post n°1721 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

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Tutte le News dal Mondo Scientifico

Antartide: la Nasa fotografa enorme blocco di

ghiaccio rettangolareUn colossale iceberg con

una forma apparentemente rettangolare è stato

immortalato dagli scienziati in Antartide.

AMBIENTE Angelo Petrone 21:14 22 ottobre 2018

Sembrerebbe realizzato con un potente

strumento di alta tecnologia, ma invece

l'enorme blocco di ghiaccio immortalato

dagli scienziati della Nasa al largo dell'Antartide

è il frutto di un fenomeno del tutto naturale.

Si chiamano tabulari e sono colossali iceberg

 dalla forma piatta in superficie e con le pareti

a picco sul mare, quasi verticali. Si formano

quando il ghiaccio accresce le dimensioni

sull'oceano fino a quando non si spacca

seguendo linee geometriche precise formando

isole di ghiaccio colossali. Era il 2000 quando

si formò B-15, uno degliiceberg più grandi mai

avvistati, dalle dimensioni paragonabili alla

Valle d'Aosta. E' l'acqua dell'oceano che si

insinua al di sotto della banchisa, nelle fratture

del ghiaccio, a portare alla formazione degli

 iceberg con l'erosione del ghiaccio fino alla

formazione di una profonda spaccatura.

iceberg

Antartide: la Nasa fotografa enorme

blocco di ghiaccio rettangolare

Non si conoscono ancora le reali dimensioni

dell'enorme rettangolo di ghiaccio, anche

se, secondo le stime, sarebbe lungo almeno

un due chilometri. In realtà non si hanno

neppure immagini definite dell'iceberg, 

pertanto non si conosce  la reale forma del

blocco di ghiaccio, che potrebbe anche non

essere affatto un rettangolo. Non si esclude

un profilo irregolare, impreciso, fattore che

farebbe scomparire, in un baleno, tutto il

fascino che ha suscitato nelle ultime ore

tra gli appassionati e gli esperti.

 
 
 

Su Marte......

Post n°1720 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

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Tutte le News dal Mondo Scientifico

Home  Astronomia

Marte, misterioso oggetto fotografato

dalla NASA: sembra quasi un topoUn

oggetto miterioso nell'immagine realizzata

da Curiosity. Una suggestione spiegata dagli esperti.

ASTRONOMIA Angelo Petrone 14:03 2 dicembre 2015

Un altro animale si aggiunge alla lunga lista

di strani esseri viventi avvistati sulla superficie

di Marte. E' un oggetto misterioso che alcuni

hanno accostato ad un topo che questa volta

sembrerebbe essere notato in un'immagine

della sonda Curiosity. Joe White, un amante

dell'astronomia, ha ingrandito uno scatto

della Nasa su un oggetto misterioso notando

quello che potrebbe sembrare untopo.

E' il Cratere Gale a finire nell'obbiettivo di

Curiosity ed ora alla ribalta del grande pubblico

sempre interessato all'esistenza di eventuali

animali presenti sul pianeta rosso.

topo marte

Topo avvistato su Marte, la spiegazione della Nasa Fonte: Techtimes

Ma i dubbi sono tanti. Sono innanzitutto

le dimensioni di questa figura che appaiono

come del tutto innaturali per un eventuale

topo. E' di due - tre piedi la grandezza

dell'oggetto misterioso che, con tutta

probabilità, è una semplice roccia. Si chiama

pareidolia ed è il fenomeno che, inconsciamente,

ci porta ad avvistare figure familiari spesso

in macchie o semplici ombre. Così, proprio

come accade ai bambini nell'accostare degli

animali alle nuvole, Joe White ha creduto di 

scorgere un improbabile topo su Marte.

 
 
 

Sfere di luce in Siberia....

Post n°1719 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

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Tutte le News dal Mondo Scientifico

Sfere di luce in Siberia, centinaia di avvistamenti:

foto e videoNumerosi avvistamenti, nei giorni

scorsi, descrivono delle sfere di luce attraversare

i cieli della Siberia. Un fenomeno di natura artificiale.

ATTUALITÀ Angelo Petrone 10:51 29 ottobre 2017

Una serie di sfere luminose sono state

avvistate in Siberia, nei giorni scorsi, in

diverse località. Nella città di Salekhard,

al nord del Circolo Artico, si è avuto uno

degli eventi più clamorosi come anche in

diversi villaggi della regione della Yamalo

-Nenets. La persistenza del fenomeno nel

cielo ha consentito a cittadini ed ai tanti

fotografi impegnati a riprendere l'aurora,

di riprendere con smartphone emacchine

fotografiche professionali le sfere di luce 

che oggi appaiono su diversi social. Tutte le

osservazioni descrivono le sfere alzarsi

lentamente verso il cielo aprendosi ad arco

ed infine dissipandosi. Ma qual è l'origine

del fenomeno?

sfere di luce

Sfere di luce in Siberia, centinaia di avvistamenti: foto e video Fonte: Alexey Yakovlev

In realtà le sfere luminose avvistata in

diverse zone della Siberia rappresentano

la scia del razzo Topol-M, un missile balistico

intercontinentale lanciato dal cosmodromo

Plesetsk e rivolto alla gamma di test Kura

in Kamchatka, sulla costa del Pacifico. I lanci

sono stati numerosi nella serata del 26 ottobre,

 in coincidenza con l'avvistamento delle sfere

luminose e rientrano nelle numerose esercitazioni

delle forze nucleari russe. L'origine del fenomeno

è stato confermata anche dal ministero della

difesa russo.

 
 
 

La cometa di Natale....

Post n°1718 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli

dati da Internet:

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Home  Astronomia

Spazio: in arrivo la cometa di Natale,

visibile anche ad occhio nudoLuminosa

quanto basta per essere osservata

anche senza strumenti: la cometa di

Natale 46P/Wirtanen farà la sua comparsa

dalla metà di novembre.

ASTRONOMIA Angelo Petrone 22:36 30 ottobre 2018

Apparirà a fine novembre e rimarrà per

l'intero mese di dicembre ben visibile in

cielo, anche ad occhio nudo. Si tratta 

46P/Wirtanen, una cometa che ci farà

visita proprio nel periodo natalizio.

Scoperta nel 1948, la cometa di Natale

viaggia su un'orbita molto ampia,

collocata tra la Terra e Giove ed è

caratterizzata da dimensioni tutto

sommato ridotte, poco superiori al

chilometro (1,2 per la precisione).

Nel punto di massimo avvicinamento

al nostro pianeta, previsto il 16 dicembre,

l'oggetto sarà a 11,5 milioni di chilometri

di distanza, uno spazio sufficiente per

consentirne l'avvistamento anche ad occhio nudo.

cometa

Spazio: in arrivo la cometa di Natale, visibile anche ad occhio nudo

E sarà proprio dalla metà di dicembre il

periodo migliore per ammirare 46P/Wirtanen,

quando si troverà vicino alla costellazione

del Toro e alle Pleiadi, fino alla fine dell'anno.

Dal 10 gennaio scomparirà rimanendo visibile

ancora per i telescopi. Anche nel periodo di

massimo avvicinamento, però, la cometa

non raggiungerà mai la luminosità di Hyakutake

nel 1996 e la Hale-Bopp del 1997, apparendo

come un batuffolo luminoso; solo con un cannocchiale

mostrerà la sua suggestiva coda.

 
 
 

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