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Messaggi del 03/11/2018
Post n°1733 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
300 milioni di anni fa: la diminuzione della foresta pluviale favorì rettili e mammiferi Alla fine del Carboniferouna periodo di ariditàdiede un altro corsoall'evoluzione delle piantee degli animali, favorendorettili e mammiferi.
un amniote primitivo, probabile antenato dei mammiferi, che visse nel Permiano (298-272 milioni di anni fa), dopo il profondo cambiamento dell'ultimo La storia delle foreste tropicali ha visto episodi in cui la loro superficie è aumentata e diminuita, in seguito ad ampi cambiamenti climatici. Uno di questi si verificò circa 307 milioni di anni fa, alla fine del periodo Carbonifero. In precedenza, il clima caldo umido aveva favorito la diffusione e la diversificazione di specie adatte a quel clima, come i primi animali a quattro zampe simili a degli anfibi. FORESTA A MACCHIE DI LEOPARDO. Alla fine del Carbonifero la Terra divenne più arida e le foreste diminuirono di superficie. Quel che accadde alla fauna è l'oggetto della ricerca di un gruppo di paleontologi dell'università di Birmingham (UK), che hanno studiato l'andamento delle specie fossili dai dati di un database paleontologico. L'articolo, uscito su Proceedings of the Royal Society B, spiega che il collasso della foresta tropicale ha portato a una catastrofe per tutte le specie, ma in particolare per gli anfibi. Anche se altri gruppi di animali sono diminuiti, la frammentazione della foresta ha portato alla creazione di ambienti differenti e quindi alla nascita di molte specie nuove, in particolare tra i lontani antenati di rettili (quindi anche dinosauri e uccelli) e mammiferi, i cosiddettiamnioti. VAGABONDI DEL CARBONIFERO. L'articolo, a differenza di altri lavori precedenti, afferma che non ci fu un aumento di nascita di specie endemiche (ossia proprie solamente della foresta tropicale), ma che dopo i cambiamenti dell'ambiente questi animali ebbero la possibilità di diffondersi in altri ecosistemi in tutto il mondo, e dare quindi origine a specie diverse anche in ambienti lontani dall'equatore. È stata una specie di spinta per l'evoluzione, causata dalla frammentazione della foresta tropicale originaria. |
Post n°1732 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
L'evoluzione dei supersoldati nelle società di formiche guerriere È la colonia stessa adecidere quali esemplarisvilupperanno teste didimensioni extralarge:uno studio fa luce suun dilemma che avevaattanagliato lo stessoDarwin, facendo vacillarele sue teorie.
Se la selezione naturale opera a livello di ogni individuo, che ogni giorno lotta per sopravvivere e riprodursi, come è possibile che una stessa colonia di formiche "produca" operaie di dimensioni esageratamente diverse - da una parte, plotoni di esemplari "minori" con corpo e capo contenuti, dall'altro i super-soldati, con teste e mandibole extralarge? Che senso ha, oltretutto, se tutte queste operaie sono sterili? Queste domande interrogarono Charles Darwin, che a causa di esse arrivò quasi a mettere in discussione alcuni principi delle sue teorie sull'evoluzione. Uno studio appena pubblicato su Nature sembra ora fornire una possibile risposta: è la colonia stessa a mantenere un equilibrio tra le diverse sottoclassi di operaie, regolando la crescita dei super-soldati con l'attivazione di un organo che si sviluppa soltanto nella fase finale dello stadio larvale. NON UN SEMPLICE ACCESSORIO. La scoperta di un team di biologi della McGill University (Canada) è stata una sorpresa. Tra alcune specie di formiche guerriere che vivono soprattutto nei deserti messicani, vi sono esemplari specializzati che sviluppano testa e mandibole di dimensioni anomale, da usare per bloccare l'accesso al formicaio. In queste operaie (dette super-soldati) si forma per breve tempo, sul finire dello stadio larvale, una sorta di disco a livello delle ali, un organo che prima spunta e poi scompare, a lungo considerato inutile. Si pensava che la struttura vestigiale (cioè apparentemente non funzionale) fosse un semplice effetto collaterale del supersviluppo di queste formiche, e non una delle sue cause. «Abbiamo scoperto che questi organi vestigiali non sono un effetto collaterale degli ormoni e della nutrizione, ma sono invece responsabili di generare i super-s oldati. La loro presenza transitoria regola la rapida crescita della testa e del corpo di questi insetti» spiega Rajendhran Rajakumar, tra gli autori. Per nove anni, l'entomologo ha studiato le ali delle formiche del generePheidole, le formiche guerriere in cui è presente questa sottocasta di operaie. Ha provato a rimuovere porzioni del disco con tecniche chirurgiche e molecolari, e osservato che l'organo controllava direttamente la crescita di testa e corpo delle super-soldato. La riduzione di dimensioni delle formiche avveniva in modo proporzionale alla porzione di disco rimossa. LE GIUSTE PROPORZIONI. È la società stessa delle formiche a mantenere l'equilibrio tra soldati semplici e super-soldati (in genere con il 90-95 per cento di operaie minori e il 5-10 per cento di formiche extralarge). Quando le super-soldato sono in sovrannumero, la crescita dei dischi vestigiali viene inibita attraverso particolari feromoni. Per i ricercatori, organi apparentemente inutili come quello studiato potrebbero avere un ruolo finora sottovalutato nei processi di sviluppo degli i nsetti sociali. |
Post n°1731 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
Le madri scimpanzé adottano mosse politiche per difendere i figli A fronte di maschi competitivie orientati all'ascesa sociale,le femmine seguono da lontanola situazione gerarchica, etessono relazioni per prevenirei casi di infanticidio.
meglio giocare d'astuzia.|SHUTTERSTOCK In società patriarcali come quelle delle scimpanzé, ci si aspetterebbe di vedere le femmine ai margini della vita politica. È solo apparentemente così: le madri tra questi primati seguono attentamente le dinamiche di potere all'interno dei loro clan, e lo fanno per il più nobile dei motivi: proteggere i cuccioli dall'infanticidio. NESSUN OPPOSITORE. L'uccisione dei figli altrui è una pratica (brutale) piuttosto comune tra gli scimpanzé: il perché sia diffusa non è ancora del tutto noto. Per l'ipotesi della selezione sessuale, l'infanticidio è uno strumento per garantirsi stabilità sociale e successo genetico. I maschi al potere uccidono solo la prole altrui e si assicurano, con la stessa mossa, anche la disponibilità delle femmine all'accoppiamento, in una specie in cui le cure parentali durano a lungo e sono del tutto a carico della madre. TROPPO IN ALTO, TROPPO IN FRETTA. Togliendo di mezzo i figli dei rivali e rimpiazzandoli con i propri, un maschio può scalare i gradini della scala sociale: il successo si valuta dalle possibilità di accesso alle femmine fertili e dall'efficienza riproduttiva. Se questa ipotesi tiene, uno scenario critico per le femmine e per i piccoli si verifica quando un maschio compie, per svariate ragioni, una rapida ascesa sociale, e si ritrova circondato da figli non suoi. TIRA UNA BRUTTA ARIA... Adriana Lowe, primatologa dell'Università del Kent, ha voluto indagare proprio su questa situazione di instabilità sociale. Lo ha fatto studiando le femmine di scimpanzé della Budongo Forest, in Uganda, una comunità di primati in cui l'infanticidio è piuttosto ricorrente. La scienziata si è accorta che, nelle fasi politicamente "calde", le madri dei cuccioli più giovani e vulnerabili si tengono alla larga dai maschi in rapida ascesa gerarchica, limitando così le occasioni di infanticidio. Non solo: da attente e discrete osservatrici della situazione politica quali sono, tessono anche relazioni di amicizia con i maschi che occupano stabilmente gradi alti nella scala sociale, ottenendo in cambio protezione dagli elementi più pericolosi. «Gli scimpanzé maschi sono spesso descritti come abili politici perché formano complesse alleanze per competere per i gradi alti - spiega Lowe - ma le femmine sono altrettanto attente al clima sociale e osservano i maschi dalle retrovie, sensibili ad ogni cambiamento che potrebbe mettere i loro piccoli in pericolo». |
Post n°1730 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
DA FOCUS ONLINE Riscaldamento globale,5 modi facili perestrarre CO2dall'atmosferaPer rimanere entro lasoglia dei +1,5 °C comeauspicato dal RapportoSpeciale dell'IPCC,occorrerà rimuovereattivamente anidridecarbonica dall'aria.Alcune tecnicheeconomiche e giàcollaudate permettonogià di farlo: ecco quali sono.
proteggere le coste dall'erosione, questi vegetali sono tra i più efficaci sequestratori di CO2.|SHUTTERSTOCK Dagli ultimi rapporti globali sul clima emerge in modo chiaro che, se vogliamo provare a mantenerci al di sotto della soglia limite di un grado e mezzo in più dall'Era preindustriale (ma anche al di sotto dei +2 °C), non basterà ridurre o eliminare del tutto le emissioni di CO2: occorrerà provare a rimuoverla attivamente dall'atmosfera. Poiché l'anidride carbonica è il gas serra che rimane più a lungo nell'aria che respiriamo, bisognerà generare "emissioni negative". L'idea è controversa per alcune ragioni: da un lato si teme che, concentrandosi sulle NET (Negative Emission Technologies) si perda di vista l'obiettivo principale, cioè quello di ridurre a zero le emissioni. Dall'altro, perché molte delle tecnologie proposte per catturare CO2 sono costose, non collaudate o addirittura pericolose per l'ambiente. Esistono però alcune cose che possiamo fare già ora, facilmente e in sicurezza: un nuovo rapporto delle National Academies of Sciences, Engineering and Medicine americane elenca cinque di queste strategie, economiche (richiedono tutte dai 20 ai 100 dollari per ogni tonnellata di CO2 catturata e Stoccata) e già applicabili su larga scala. Il Focus Live si terrà a Milano, in collaborazione con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, dall'8 all'11 novembre: 50 mila metri quadrati di incontri, laboratori ed eventi, per incontrare da vicino i "top player" della scienza internazionale. 1. CARBONIO BLU. Con questo termine si indica l'anidride carbonica atmosferica immagazzinata dagli ecosistemi costieri, in particolare mangrovie, aree paludose salmastre e praterie sottomarine. Queste zone umide trattengono la concentrazione più alta di carbonio per unità di spazio di tutto il Pianeta, ma sono minacciate da innalzamento del livello dei mari, sovrappopolazione e utilizzo di terre a scopo agricolo. Ogni anno, se ne distruggonodai 340 mila ai 980 mila ettari, e da contenitori di carbonio, questi vegetali diventano emettitori. Eppure costituirebbero l'alternativa più economica di NET, a circa 20 dollari (17,5 euro) per ogni tonnellata di CO2 rimossa. 2. PIANTARE ALBERI. L'importante è scegliere quelli più adatti a sequestrare CO2, e farli crescere su terreni salvati dal degrado (e non su aree sottratte, per esempio, alla produzione alimentare). Questo in parte si fa già, in diversi Paesi del mondo. Occorrerebbe incrementare le piantagioni su larga scala (il costo è lo stesso del rimedio precedente). 3. SALVAGUARDARE LE FORESTE. Inutile piantare nuovi alberi se non riusciamo a proteggere quelli che abbiamo già. Anche questa attività costerebbe meno di 20 dollari a tonnellata e potrebbe avere un forte impatto sulla quantità di CO2 sequestrata. Oltre a difendere le aree verdi protette si tratterebbe, per esempio, di ripopolare i boschi colpiti da incendio, e di prolungarne la vita anche quando se ne estrae legname: per esempio, destinando il materiale raccolto in oggetti di lunga un durata, anziché in biomasse 4. BUONE PRATICHE AGRICOLE. Implementare alcune buone abitudini nella lavorazione dei terreni non solo può aiutare a catturare maggiori quantità di carbonio, ma aumenta la fertilità del suolo e riduce gli sprechi d'acqua. Si potrebbero piantare colture di copertura (cover crop: colture erbacee intercalari) nelle aree di terreno sgombre da coltivazioni da reddito. Le cover crop rendono il suolo più produttivo, prevengono l'erosione, tengono a bada i parassiti e, allo stesso tempo, mitigano gli impatti ambientali dell'agricoltura. Un altro accorgimento è ricorrere al biochar, un tipo di carbone vegetale che, aggiunto al terreno, aiuta ad assorbire sostanze organiche volatili. 5. UTILIZZO DELLA TECNOLOGIA BECCS. La Bio-energy with carbon capture and storage (BECCS) consiste nel coltivare piante particolarmente capaci di assorbire CO2, bruciarle per ricavare energia e catturare l'anidride carbonica della combustione i n depositi geologici sotterranei permanenti. Finora questo metodo è stato scartato per la grande quantità di terreno che richiede (fino al 40% delle terre agricole globali, e in un mondo sempre più affollato...). Tuttavia, sfruttare la tecnica partendo da prodotti vegetali di scarto toglierebbe 5 miliardi di tonnellate di CO2 dall'atmosfera, un quarto di quelle che dovremmo rimuovere da qui al 2100, e a un costo inferiore ai 100 dollari per tonnellata. È SOLO L'INIZIO... Per incontrare il target degli accordi di Parigi, tuttavia, occorrerebbe sequestrare 20 miliardi di tonnellate di CO2 entro fine secolo. Le tecnologie indicate sottrarrebbero, insieme, molto meno della metà di anidride carbonica. Ce ne sono altre nominate nel report, di cui abbiamo già trattato in passato: due di queste sono la cattura diretta di CO2 con sostanze chimiche adatte allo scopo, e la mineralizzazione del carbonio, con rocce che reagiscono alla CO2catturandola nella roccia. I primi esperimenti sono già partiti, ma rispetto a quelle esposte si tratta per ora di tecniche molto costose. |
Post n°1729 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
ULTIME NOTIZIE DALLE RISORSE INTERNET Un fungo più vecchio della cristianità e pesante come 100 elefantiL'organismo sotterraneo scoperto 30 anni fa nella foresta del Michigan si è rivelato molto più antico ed esteso del previsto: era già lì quando i filosofi greci si interrogavano sulla natura dell'Universo.
Nel sottosuolo di una foresta degli Stati Uniti c'è un fungo che si espande in modo lento e inesorabile da almeno 2500 anni. Lo hanno scoperto - due volte - alcuni scienziati dell'Università di Toronto (Canada). L'organismo, un'Armillaria gallica, fu individuato per la prima volta sul finire degli anni '80 nei boschi di Crystal Falls, nel Michigan. Già allora ci si rese conto che le parti affioranti in superficie non erano che "cloni" di uno stesso organismo, un unico individuo genetico le cui ife - i filamenti ramificati e sotterranei attraverso cui il fungo si nutre - si estendevano per almeno 0,37 km quadrati. In quell'occasione si stimò che il fungo pesasse circa 100 mila kg e che avesse più o meno 1500 anni. Quando fu descritto, nel 1992, il fungo di Crystal Falls era uno dei più grandi organismi viventi, ma nel frattemp o altri funghi gli hanno sottratto il primato. Uno di questi, un'Armillaria ostoyae dell'Oregon, occupa 9,6 km quadrati con la sua rete sotterranea.
QUANTA ACQUA È PASSATA. Ora però lo stesso gruppo di scienziati è tornato nel Michigan per prelevare campioni genetici del mega fungo. Ne ha analizzati pezzetti in 245 punti della foresta, e ha stimato che il suo peso debba essere almeno quattro volte quello immaginato al principio, cioè circa 400 mila kg. La nuova estensione ha permesso di ricalcolare l'età in almeno 2500 anni, ma considerando che prima di crescere potrebbe aver attraversato un periodo di stasi, le spore si trovano forse lì da molto prima: il limite superiore è la fine dell'ultima era glaciale, 11 mila anni fa, perché solo dopo quella data cominciarono a crescere alberi in quell'area, prima ricoperta di ghiacci. CHI VA PIANO... Nonostante la crescita esagerata, soltanto 163 delle 100 milioni di basi che compongono il suo DNA risultano cambiate nel tempo: per qualche meccanismo ancora sconosciuto, l'evoluzione è stata lentissima, un fatto che potrebbe avere aiutato il fungo a vivere così a lungo. L'organismo potrebbe avere meccanismi molto efficaci di riparazione del DNA, o un ritmo molto lento e vantaggioso di divisione cellulare. |
Post n°1728 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
lE RISORSE DI INTERNET Le scoperte scientifiche più importanti del 2017 La nascita di una nuova stella e - allo stesso tempo - di una nuova astronomia; i progressi nell'editing genetico e nella comprensione delle prime migrazioni umane; le imprese eroiche delle sonde e la caccia a nuove Terre. La scienza è meravigliosa, e anche quest'anno ne abbiamo avuto prova.
La collisione tra due stelle di neutroni, in un'elaborazione artistica.|NATIONAL SCIENCE FOUNDATION/LIGO/SONOMA STATE UNIVERSITY/A. SIMONNET passo avanti nella comprensione dell'Universo. Ma in tempo di bilanci di fine anno, ce ne sono alcune che ricorderemo più di altre, e il 2017 - segnato dal boom delle fake news e dei tentativi di screditare la scienza - è stato particolarmente ricco di risultati i mportanti. Eccone alcuni tra i più significativi, per rinfrescarci la memoria. ricordato come l'anno della svolta nelle osservazioni celesti. Il 17 agosto gli astrofisici di tutto il mondo hanno assistito "in diretta" alla collisione tra due stelle di neutroni, un evento preannunciato dalle onde gravitazionali - la perturbazione dello spazio-tempo captata dagli interferometri di LIGO e Virgo - e poi rilevato in ogni forma possibile: sotto forma di lampi gamma, nella luce visibile, all'infrarosso e negli ultravioletti, ai raggi X e attraverso onde radio. nuova astronomia, detta multi-messaggero perché studia in contemporanea tutte le informazioni fisiche disponibili, in uno sforzo condiviso e partecipato, che permette una verifica precisa degli oggetti studiati. Per fare un paragone cinematografico, è come se fossimo passati da un film muto a un colossal con una colonna sonora d'autore, e con una decina di anni di anticipo. Non a caso le collaborazioni internazionali che studiano le onde gravitazionali hanno ottenuto il Premio Nobel per la Fisica. Che cosa sono le onde gravitazionali I CHIRURGHI DELL'INVISIBILE. Mai come negli ultimi 12 mesi abbiamo assistito all'espansione degli strumenti di editing genetico, per eseguire riparazioni "chirurgiche" di DNA e RNA. L'ormai nota e rivoluzionaria tecnica CRISPR/Cas9 è passata alla sperimentazione sull'uomo, in approcci inediti per prevenire o trattare tumori o lenire i sintomi di rare malattie genetiche. nucleasi a dita di zinco è stato utilizzato anche "in diretta" nel corpo di un paziente affetto da una sindrome genetica ereditaria: lo strumento ha permesso di intervenire sul suo DNA come se un micro-chirurgo fosse stato inviato in loco, e favorire la produzione di un enzima necessario al metabolismo. si è allargata, con nuove tecniche che consentono di intervenire in modo ancora più mirato su DNA e RNA, senza tagliare la doppia elica, ma ridisponendo gli atomi delle basi azotate che li compongono. È la differenza che passa tra usare un machete per togliere una verruca o ricorrere a un laser. La CRISPR è stata anche utilizzata per studiare le fasi iniziali di sviluppo dell'embrione umano (la prima volta, in Europa) e indagare le ragioni degli aborti precoci. Infine c'è chi vi ha fatto ricorso per trasformare i microbi in banche dati viventi, capaci di trasmettere le informazioni acquisite alle generazioni successive. la costruzione di uno dei primi sistemi di utero artificiale: alcuni feti di agnello prematuri si sono sviluppati al suo interno per quattro settimane, sopravvivendo senza particolari complicazioni. posizione dell'area vuota trovata grazie ai muoni. NOVITÀ DAL PASSATO. In un connubio sempre meno raro tra fisica delle particelle e archeologia, i muoni, cioè le particelle che si formano quando i raggi cosmici ad alta energia colpiscono l'atmosfera, sono serviti a individuare due camere nascoste nella Piramide di Cheope. Una di queste è troppo grande per essere stata creata senza uno scopo preciso. anche seguito le scoperte degli ultimi tesori del relitto di Antikythera, e sulla fine della civiltà dell'Isola di Pasqua: gli abitanti di Rapa Nui non si sarebbero estinti per lo sfruttamento sconsiderato delle risorse ambientali, ma per una verità per noi più scomoda. ricerche mettere in discussione i tempi e le modalità di uscita dall'Africa dei nostri antenati sapiens, che potrebbero aver iniziato incursioni fuori dalla culla dell'umanità 60 mila anni prima del previsto. rinvenuto in Marocco toglierebbe all'Africa orientale il primato di unico luogo di nascita della nostra specie. Trump ha deciso per l'uscita degli USA dagli accordi di Parigi, abbiamo assistito al distacco di un super icerberg di 6000 km quadrati dalla piattaforma antartica Larsen C: un fenomeno naturale - quello del calving dalle piattaforme glaciali - avvenuto però con modalità sorprendenti e del quale si sta ora studiando il rapporto con il global warming. causato l'ablazione, ma potrebbe averla in qualche modo "accelerata". all'insegna dell'ottimismo: nell'anno dei grandi uragani e dell'onnipresente inquinamento da plastica - persino nell'acqua del rubinetto! - siamo però riusciti a trovare una larva ghiotta di polietilene e a bandire per 16 anni almeno la pesca commerciale nell'Artico centrale. Da qualche parte bisognerà iniziare. tonnellate di peso staccatosi da Larsen C. | NASA/NATHAN KURTZ hanno appreso quest'anno chi è più intelligente tra cane e gatto (almeno stando alla quantità di neuroni), e quanto arrivano a mangiare, complessivamente, i ragni: 800 milioni di tonnellate di insetti all'anno, due volte il peso degli animali che tutti gli esseri umani consumano in 12 mesi! ad acume: le prime sanno capire quando ci sbagliamo, e le seconde riconoscono lo zero. trovato E.T., ma un asteroide extrasolare è venuto a farci visita. Lo strano oggetto dalla forma allungata, ribattezzato Oumuamua, è il primo oggetto mai osservato proveniente dall'esterno del Sistema Solare, e vi stiamo cercando segni di tecnologia artificiale - per ora, senza grande successo. ricchissimo: a febbraio, a 40 anni luce dalla Terra, sono stati individuati 7 piccoli esopianeti rocciosi attorno alla stella Trappist-1, una nana rossa ultrafredda. Se su alcuni di essi potrebbero esserci le condizioni adatte alla vita, le radiazioni del loro sole rischiano però di renderla impossibile. missione di cacciatore di nuove Terre, trovando anche il primo sistema planetario gemello di quello solare, con ben 8 esopianeti. volte richiamato l'attenzione per il suo misterioso comportamento, anche se all'ipotesi della megastruttura aliena se ne preferiscono altre, scientificamente più plausibili. che la sonda venisse fatta precipitare sul pianeta degli anelli. Ingrandisci l'immagine | NASA esopianeti quest'anno si sono concentrate attorno alle meno brillanti e più fredde stelle nane rosse. Per quanto riguarda lo Spazio "vicino", invece, tutti gli ingredienti chimici per sostenere la vita sono stati trovati sulla luna di Saturno Encelado (anche se questo non significa che effettivamente ci sia). imparato a conoscere meglio Giove, grazie alle rivelazioni della missione Juno; e quello dell'eclissi solare del secolo, per gli abitanti degli Stati Uniti (un'occasione irripetibile per studiare la nostra stella). Cassini, la sonda della Nasa, ESA e Asi che ha gloriosamente terminato la sua missione lo scorso settembre. hiave per l'esplorazione spaziale: per la prima volta sono stati utilizzati razzi e navicelle di seconda mano, già impiegati in precedenti missioni e poi riciclati. Il ricorso a materiali "ricondizionati" anche in questo settore è una tappa fondamentale nella riduzione dei costi per raggiungere lo spazio. planetaria ci servirà, se nei prossimi mesi i progressi dell'intelligenza artificiale continueranno spediti come è stato nel 2017. |
Post n°1727 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
AstronomiCastHome Archivio Podcast Blog Chi Sono Contatti This is a placeholder for your sticky navigation bar. It should not be visible. ShareSalvaFetonte (o "3200 Phaethon"), secondo la NASA, è il terzo asteroide potenzialmente più pericoloso per noi. 5 km di diametro che se ne va a spasso per il Sistema Solare e, il 16 dicembre 2017, passerà a soli 10 Mln di Km dalla Terra. Si tratta del passaggio più vicino alla Terra che questo asteroide abbia compiuto da quando è stato scoperto, nel 1983. Ovviamente è importante sottolineare che, in questo passaggio, non costituirà nessun pericolo per noi. Tuttavia è interessante notare come Phaethon,nella sua orbita particolarmente ellittica, sia in grado di avvicinarsi al Sole molto più dello stesso Mercurio (il primo pianeta del Sistema Solare). Sarà un'ottima occasione per studiarne le caratteristiche con i telescopi da terra. Inoltre, per chi ci vorrà provare, l'asteroide sarà visibile anche con un piccolo telescopio.
una Mappa Stellare con la traiettoria di Fetonte nei giorni 15, 16 e 17 dicembre 2017. di massimo avvicinamento alla Terra. Ti ricordo che Fetonte è l'asteroide che ha dato origine allo sciame meteorico delle Geminidi, che abbiamo osservato proprio in queste sere, ne ho parlato nel podcast nell'episodio 050 dal titolo: "Arrivano le Geminidi 2017". Piccola Curiosità: il nome dell'asteroide è stato scelto a causa della sua estrema vicinanza alla nostra stella durante il passaggio al perielio. Infatti Fetonte, nella mitologia greca, era il figlio di Apollo, il quale guidava il carro del Sole. Un giorno Fetonte stesso convinse il padre a guidare il carro, ma lo fece maldestramente, causando molti danni sia in cielo che in terra. Quindi Zeus fu costretto a scagliarli un fulmine, facendolo precipitare al suolo, alcuni dicono presso i Monti Euganei. |
Post n°1726 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
Notizie spaziali..... Un "teschio spaziale"
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Post n°1725 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
SpaceX, ecco chi sarà il primo turista spaziale che andrà in orbita sulla Luna Elon Musk ha svelato chi sarà il primo turista spaziale, il primo civile che raggiungerà l'orbita lunare grazie ai viaggi di SpaceX di Nino Grasso pubblicata il 18 Settembre 2018, alle 20:01 nel canale SCIENZA E TECNOLOGIA Nelle scorse ore Elon Musk, in qualità di CEO di SpaceX, ha rivelato che sarà Yusaku Maezawa il primo cliente a viaggiare intorno alla Luna grazie al Big Falcon Rocket (BFR). Maezawa è un miliardario giapponese noto per aver fondato Zozotown, il rivenditore di abbigliamento più grande nello stato asiatico, e viaggerà intorno all'orbita lunare nel 2023. Con lui partiranno alcuni artisti che trasformeranno l'intero viaggio in un progetto artistico chiamato #dearMoon. Dopo l'annuncio è stato lanciato anche un sito web dedicato per la missione. Maezawa ha 42 anni e un patrimonio netto stimato di circa 2,9 miliardi di dollari, ed è un avido collezionista d'arte. Lo scorso anno ha speso 110,5 milioni di dollari per acquistare Untitled di Jean-Michel Basquiat, e partirà con una squadra di artisti dopo aver prenotato tutti i posti presenti sul BFR. In questi anni l'imprenditore cercherà gli artisti con cui effettuare il viaggio intorno alla Luna dalla durata di una settimana circa: "Mi piacerebbe invitare da sei a otto artisti da tutto il mondo a raggiungermi in questa missione sulla Luna", ha dichiarato Maezawa dopo l'annuncio di Musk. Il loro compito sarà quello di creare qualcosa con cui ispirare "il sognatore che c'è in ognuno di noi" attraverso delle opere che realizzeranno basandosi sull'esperienza del viaggio una volta tornati sulla Terra. Il miliardario giapponese non ha ancora scelto le tipologie di artisti da invitare, ma è chiaro che vuole portarsi dietro creativi di diversi campi, come pittori, musicisti, registi, e altro. L'idea alla base del bizzarro progetto è semplice: "Cosa avrebbe dipinto Picasso se fosse andato sulla Luna?", ha dichiarato. "E cosa avrebbero fatto Andy Warhol, o Michael Jackson o John Lennon". Non sappiamo quanto Maezawa abbia speso per il viaggio, ma sappiamo che nessuno degli artisti dovrà sborsare un dollaro. Musk ha dichiarato che la sua spesa "avrà un effetto sensibile sul costo e lo sviluppo di BFR" e che "farà la differenza", e che il costo di produzione e sviluppo del razzo, nel suo complesso, sarà di circa 5 miliardi di dollari. SpaceX non ha ancora deciso sul tipo di allenamento a cui Maezawa dovrà sottoporsi per la missione, con le decisioni che verranno prese da entrambe le parti durante la preparazione. È da ricordare che non è la prima volta che Musk dichiara di voler mandare civili sulla Luna, e che la missione annunciata in precedenza è stata annullata.
Nel 2017 infatti il CEO di SpaceX aveva dichiarato che avrebbe mandato due uomini sulla Luna "non provenienti da Hollywood" con Falcon 9 entro la fine del 2018. La compagnia ha deciso però in seguito di utilizzare BFR per il trasporto di uomini sia sulla Luna che su Marte. È probabile che uno dei due uomini della missione annunciata nel 2017 fosse Maezawa, ma non sappiamo invece le generalità del secondo passeggero. Ad oggi SpaceX non ha mai inviato nessuno nello spazio, ma sta lavorando insieme alla NASA (e nel Commercial Crew Program) ad un aggiornamento della capsula Dragon per il trasporto dei membri dei team della International Space Station. Il piano è di lanciare Crew Dragon nel mese di dicembre, per la prima volta senza passeggeri a bordo (con un mese di ritardo rispetto ai piani precedenti della NASA), mentre nel secondo trimestre del 2019 la compagnia dovrebbe essere pronta a mandare sulla ISS due membri del team con la nuova capsila. Musk e Maezawa hanno promesso di rilasciare continui aggiornamenti pubblici relativi alla preparazione della missione lunare, e Musk ha lasciato intuire che uno dei passeggeri potrebbe essere lui: "Non sono sicuro", ha detto. "Magari vi raggiungo in questo viaggio, ma ancora non lo so", sottolineando che sta seriamente considerando l'idea. |
Post n°1724 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
SpaceX, la missione lunare del 2023 sarà trasmessa in diretta streaming e in VR Musk ha dichiarato che il viaggio con passeggeri verso la Luna verrà trasmesso in diretta streaming, anche per chi dispone di un visore VR di Nino Grasso pubblicata il 20 Settembre 2018, alle 14:41 nel canale SCIENZA E TECNOLOGIA Elon Musk manderà otto artisti sullo spazio insieme ad un miliardario giapponese, con la missione che avrà inizio entro il 2023 e verrà trasmessa in diretta streaming da SpaceX. A dirlo è stato il CEO dell'azienda su Twitter, dove ha specificato che la trasmissione avverrà "in tempo reale, con una differenza di alcuni secondi dovuti alla velocità della luce". Il segnale sarà predisposto per larealtà virtuale, dando allo spettatore la possibilità di vivere l'esperienza in prima persona. Musk ha precisato che per il 2023 dovrebbe essere funzionante il sistema di satelliti Starlink, che renderà possibile la trasmissione facendo triangolare il segnale soprattutto quando la Luna si trova fra la Terra e la navicella spaziale. Il tweet di Musk arriva in un periodo abbastanza rocambolesco per il miliardario statunitense a capo di SpaceX e Tesla. Bloomberg ha di recente scritto che il Dipartimento di Giustizia americano ha aperto un'indagine sul suo conto per le dichiarazioni sulla compagnia di automobili elettriche e la sua possibile fuoriuscita dal mercato azionario. Il tweet ha causato un brusco aumento nel valore delle azioni della compagnia, ma lo stesso Musk è dovuto tornare sui propri passi avvertendo - qualche giorno più tardi - che la compagnia sarebbe rimasta pubblica. La missione lunare è pianificata per il 2023 all'interno del Big Falcon Rocket: ad aver comprato il diritto del primo viaggio è stato un imprenditore miliardario giapponese chiamato Yusaku Maezawa, leader di una delle catene di rivendita di abbigliamento online più importanti nel paese asiatico. Maezawa partirà insieme ad alcuni artisti per sua scelta personale.
Il miliardario ha offerto a ciascuno di loro (i nomi non sono ancora stati annunciati) un posto sulla navicella spaziale, con gli artisti che non dovranno pagare nulla. Il loro compito sarà produrrecreazioni artistiche dopo aver affrontato il viaggio intorno alla Luna, una volta ritornati sulla Terra. Durante la missione, inoltre, non è previsto alcun allunaggio: l a capsula orbiterà intorno al satellite prima di fare ritorno al nostro pianeta. |
Post n°1723 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
NASA Dawn: la missione si è conclusa, è stata un successo La missione NASA Dawn è giunta al termine: finito il carburante utile per l'orientamento della sonda, ora quest'ultima rimarrà in orbita intorno a Cerere per almeno 20 anni, più probabilmente 50. La NASA le rende omaggio. di Mattia Speroni pubblicata il 03 Novembre 2018, alle 09:01 nel canale SCIENZA E TECNOLOGIA Dopo che qualche giorno fa è stato annunciato il termine della missione del telescopio Kepler, sempre l'ente statunitense ha detto addio anche a NASA Dawn. Anche in questo il carburante è finito e così ora la sonda è in orbita di parcheggio attorno a Cerere e lì resterà ancora per molto tempo (almeno 20 anni, più probabilmente 50). Ricordiamo che lo scopo di NASA Dawn era quello di chiarire com'era la struttura del Sistema Solare primordiale andando a sorvolare oggetti che si trovano nella Fascia Principale degli asteroidi (tra Marte e Giove). Qui la sonda ha potuto avvicinarsi a Cerere e a Vesta, per la prima volta nella storia dell'umanità con una missione che è durata 11 anni e iniziata nel 2007. Non potendo più orientarsi correttamente verso la Terra (per comunicare) o verso il Sole (per ricaricare i pannelli solari), ora la missione NASA Dawn è data per conclusa, senza però scordare tutti i successi che ha portato. Thomas Zurbuchen (amministratore associato della Direzione della missione scientifica della NASA) ha dichiarato "oggi festeggiamo la fine della nostra missione Dawn - i suoi incredibili risultati tecnici, le novità scientifiche che ci ha dato e l'intero team che ha permesso alla sonda di realizzare queste scoperte. Le immagini e i dati sorprendenti che Dawn ha raccolto da Vesta e Cerere sono fondamentali per comprendere la storia e l'evoluzione del nostro Sistema Solare". NASA Dawn ha viaggiato per ben 6,9 miliardi di km ed era mossa da un motore a ioni (tecnologia rivoluzionaria e in piana evoluzione) iniziando col raggiungere Vesta e diventando la prima sonda a orbitare attorno a un oggetto tra Marte e Giove. Un altro suo primato è stato quello di aver raggiunto per prima un pianeta nano (Cerere), prima ancora di New Horizon che arrivò intorno a Plutone pochi mesi dopo. Una delle intuizioni che si hanno avuto grazie a NASA Dawn è la possibilità che i pianeti nani possano aver avuto oceani sulla loro superficie per molto tempo e ancora alcuni di essi potrebbero essere lì. Con oltre 160 GB di dati inviati e oltre 90 mila immagini catturate, la missione è da ritenersi un successo aprendo così nuove possibilità per esplorazioni future.
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Post n°1722 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
Tutte le News dal Mondo Scientifico Cometa verde,in arrivo la JohnsonC/2015 V2: eccocome osservarlaNella prima settimanadi giugno una nuovacometa verde saràvisibile tra le costellazionidi Ercole e Boote.ASTRONOMIA Angelo Petrone 16:59 8 maggio 2017 Una nuova cometa verde saluta il cielo della Terra. Dopo il passaggio di41P/ Tuttle-Giacobini-Kresak, nel prossimo mese di giugno la cometa Johnson C/ 2015 V2 sarà visibile dal nostro paese, anche con un semplice binocolo. Anche in questo caso l'oggetto avrà una particolare colorazione verde, grazie alle molecole di carbonio illuminate dal Sole, un fattore che ne aumenterà la particolare suggestione. L'oggetto attraverserà la fase di massimo avvicinamento con il nostro pianeta durante la prima settimana di giugno raggiungendo una distanza di 120 milioni di chilometri. Cometa verde, in arrivo la Johnson C/2015 V2: ecco come osservarla Subito dopo continuerà il suo viaggio verso il Sole fino al 12 giugno quanto toccherà la distanza minima dalla stella, pari a 245 milioni di chilometri. Lacometa sarà comunque visibile fino al mese di luglio, quando potrà essere osservata soprattutto nell'emisfero sud. Ma dove dovremo rivolgere lo sguardo per tentare di osservare l'oggetto? Sarà l'area tra le costellazioni Eracle e Boote a vedere l'arrivo della cometa. Nella fase di massimo avvicinamento al nostro pianeta, l'oggetto sarà visibile poco lontano dalla stella Arturo. |
Post n°1721 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
Tutte le News dal Mondo Scientifico Antartide: la Nasa fotografa enorme blocco di ghiaccio rettangolareUn colossale iceberg con una forma apparentemente rettangolare è stato immortalato dagli scienziati in Antartide. AMBIENTE Angelo Petrone 21:14 22 ottobre 2018 Sembrerebbe realizzato con un potente strumento di alta tecnologia, ma invece l'enorme blocco di ghiaccio immortalato dagli scienziati della Nasa al largo dell'Antartide è il frutto di un fenomeno del tutto naturale. Si chiamano tabulari e sono colossali iceberg dalla forma piatta in superficie e con le pareti a picco sul mare, quasi verticali. Si formano quando il ghiaccio accresce le dimensioni sull'oceano fino a quando non si spacca seguendo linee geometriche precise formando isole di ghiaccio colossali. Era il 2000 quando si formò B-15, uno degliiceberg più grandi mai avvistati, dalle dimensioni paragonabili alla Valle d'Aosta. E' l'acqua dell'oceano che si insinua al di sotto della banchisa, nelle fratture del ghiaccio, a portare alla formazione degli iceberg con l'erosione del ghiaccio fino alla formazione di una profonda spaccatura. Antartide: la Nasa fotografa enorme blocco di ghiaccio rettangolare Non si conoscono ancora le reali dimensioni dell'enorme rettangolo di ghiaccio, anche se, secondo le stime, sarebbe lungo almeno un due chilometri. In realtà non si hanno neppure immagini definite dell'iceberg, pertanto non si conosce la reale forma del blocco di ghiaccio, che potrebbe anche non essere affatto un rettangolo. Non si esclude un profilo irregolare, impreciso, fattore che farebbe scomparire, in un baleno, tutto il fascino che ha suscitato nelle ultime ore tra gli appassionati e gli esperti. |
Post n°1720 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
Tutte le News dal Mondo Scientifico Marte, misterioso oggetto fotografato dalla NASA: sembra quasi un topoUn oggetto miterioso nell'immagine realizzata da Curiosity. Una suggestione spiegata dagli esperti. ASTRONOMIA Angelo Petrone 14:03 2 dicembre 2015 Un altro animale si aggiunge alla lunga lista di strani esseri viventi avvistati sulla superficie di Marte. E' un oggetto misterioso che alcuni hanno accostato ad un topo che questa volta sembrerebbe essere notato in un'immagine della sonda Curiosity. Joe White, un amante dell'astronomia, ha ingrandito uno scatto della Nasa su un oggetto misterioso notando quello che potrebbe sembrare untopo. E' il Cratere Gale a finire nell'obbiettivo di Curiosity ed ora alla ribalta del grande pubblico sempre interessato all'esistenza di eventuali animali presenti sul pianeta rosso. Topo avvistato su Marte, la spiegazione della Nasa Fonte: Techtimes Ma i dubbi sono tanti. Sono innanzitutto le dimensioni di questa figura che appaiono come del tutto innaturali per un eventuale topo. E' di due - tre piedi la grandezza dell'oggetto misterioso che, con tutta probabilità, è una semplice roccia. Si chiama pareidolia ed è il fenomeno che, inconsciamente, ci porta ad avvistare figure familiari spesso in macchie o semplici ombre. Così, proprio come accade ai bambini nell'accostare degli animali alle nuvole, Joe White ha creduto di scorgere un improbabile topo su Marte. |
Post n°1719 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
Tutte le News dal Mondo Scientifico Sfere di luce in Siberia, centinaia di avvistamenti: foto e videoNumerosi avvistamenti, nei giorni scorsi, descrivono delle sfere di luce attraversare i cieli della Siberia. Un fenomeno di natura artificiale. ATTUALITÀ Angelo Petrone 10:51 29 ottobre 2017 Una serie di sfere luminose sono state avvistate in Siberia, nei giorni scorsi, in diverse località. Nella città di Salekhard, al nord del Circolo Artico, si è avuto uno degli eventi più clamorosi come anche in diversi villaggi della regione della Yamalo -Nenets. La persistenza del fenomeno nel cielo ha consentito a cittadini ed ai tanti fotografi impegnati a riprendere l'aurora, di riprendere con smartphone emacchine fotografiche professionali le sfere di luce che oggi appaiono su diversi social. Tutte le osservazioni descrivono le sfere alzarsi lentamente verso il cielo aprendosi ad arco ed infine dissipandosi. Ma qual è l'origine del fenomeno? Sfere di luce in Siberia, centinaia di avvistamenti: foto e video Fonte: Alexey Yakovlev In realtà le sfere luminose avvistata in diverse zone della Siberia rappresentano la scia del razzo Topol-M, un missile balistico intercontinentale lanciato dal cosmodromo Plesetsk e rivolto alla gamma di test Kura in Kamchatka, sulla costa del Pacifico. I lanci sono stati numerosi nella serata del 26 ottobre, in coincidenza con l'avvistamento delle sfere luminose e rientrano nelle numerose esercitazioni delle forze nucleari russe. L'origine del fenomeno è stato confermata anche dal ministero della difesa russo. |
Post n°1718 pubblicato il 03 Novembre 2018 da blogtecaolivelli
dati da Internet: Tutte le News dal Mondo Scientifico Spazio: in arrivo la cometa di Natale, visibile anche ad occhio nudoLuminosa quanto basta per essere osservata anche senza strumenti: la cometa di Natale 46P/Wirtanen farà la sua comparsa dalla metà di novembre. ASTRONOMIA Angelo Petrone 22:36 30 ottobre 2018 Apparirà a fine novembre e rimarrà per l'intero mese di dicembre ben visibile in cielo, anche ad occhio nudo. Si tratta 46P/Wirtanen, una cometa che ci farà visita proprio nel periodo natalizio. Scoperta nel 1948, la cometa di Natale viaggia su un'orbita molto ampia, collocata tra la Terra e Giove ed è caratterizzata da dimensioni tutto sommato ridotte, poco superiori al chilometro (1,2 per la precisione). Nel punto di massimo avvicinamento al nostro pianeta, previsto il 16 dicembre, l'oggetto sarà a 11,5 milioni di chilometri di distanza, uno spazio sufficiente per consentirne l'avvistamento anche ad occhio nudo. Spazio: in arrivo la cometa di Natale, visibile anche ad occhio nudo E sarà proprio dalla metà di dicembre il periodo migliore per ammirare 46P/Wirtanen, quando si troverà vicino alla costellazione del Toro e alle Pleiadi, fino alla fine dell'anno. Dal 10 gennaio scomparirà rimanendo visibile ancora per i telescopi. Anche nel periodo di massimo avvicinamento, però, la cometa non raggiungerà mai la luminosità di Hyakutake nel 1996 e la Hale-Bopp del 1997, apparendo come un batuffolo luminoso; solo con un cannocchiale mostrerà la sua suggestiva coda. |
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