Bruna Verdone

LA NOSTRA CASA

Che cos'è la nostra casa se non un riflesso del nostro io? Luogo creato a nostra immagine e somiglianza. Luogo del ricorrente quotidiano ritorno, della quiete, dell'intimità, della libertà assoluta. Tana dove rifugiarsi nei momenti di dolore e sofferenza, al riparo da sguardi indiscreti. Eremo dove ritrovare sollievo e raccogliere i pensieri perduti o sparsi confusi in ogni dove. Caldo nido che accoglie, ospita, ricovera, abbraccia, racchiude, protegge. Recepisce i nostri umori che si espandono fluttuando nell'aria circostante aderendo poi alle pareti. Le stesse che sempre ci racchiudono come un simbolico abbraccio. Un grosso abbraccio che si estende  anche le persone che amiamo. La casa come un arca, dove trasportare e conservare i nostri beni più preziosi. Spazio privato che i nostri stati d'animo ottenebrano o illuminano. Oggi magari ci disturba persino l'esile filo di luce che filtra dalla finestra. Chiudiamo anche le tende, tappiamo ogni fessura, costruiamo simboliche barricate. Chiusa la porta d'ingresso alle nostre spalle, fuori tutto il resto. Fuori il frastuono del traffico, fuori dalle regole imposte, dai rapporti di lavoro,dall'aria carica di smog...   Fuori tutto il disturbante fardello che ci opprime e ostacola la riflessione. Finalmente a casa! Silenzio, Intimità ,Torpore, Inerzia. Solo i pensieri, come furiosi uccelli in gabbia, si agitano nella mente. Ancora non percepiscono l'aria familiare che invita alla calma. Repentinamente tentiamo subito di aprire loro una via di fuga...Aspettiamo la resa, fiduciosi. Che la serenità arrivi in fretta. Non sappiamo gestire l'attesa...  Domani è un altro giorno. Spalanchiamo tutte le finestre della nostra casa, colti da un improvvisa voglia di sano vigore. All'istante irrompono impetuosi i raggi del sole taglienti. Trafiggono l'aria come affilate lame lucenti. Ci lasciamo quasi sedurre da tale luminosa invadenza, il suo calore è la vita. Riprendiamo le perdute energie e,facciamo pace con noi stessi e con il mondo. Armonia, aria, luce,sole e musica a tutto volume! Sì, la nostra casa accetta di tutto, non ci respinge mai, tutte le nostre oscillazioni d'umore sono accolte in muto consenso, mai un segno di disapprovazione. La casa non sempre è un isola felice. Spesso è abitata da sentimenti annientatori e distruttivi. Conserva segreti inconfessabili. Scrigno discreto più del dovuto, a volte. Troppe volte questo guscio protettivo diventa al contrario: prigione.  Nasconde amare tragiche verità.  In ogni caso, come si può non amarla smisuratamente? La nostra casa siamo noi. Nel bene e nel male ci rappresenta. La nostra casa cambia, si trasforma in continuazione. Rifugio di passioni d'amore, talvolta di tristi inganni. Altre volte basta la nascita di un bimbo che diventa speranza futura e tutto è proiettato fiduciosamente in avanti... Casa, Contenitore  di sentimenti alternati e persone che  sostano a lungo o solo di passaggio. Taverna improvvisata con una manciata di amici, dove consumare del cibo diventa un occasione per stare insieme, per ridere e scherzare. Essi ci lasciano sempre un poco della loro essenza. Rimane impigliata nell'aria circostante. Come non pensare alla casa durante le feste comandate, motivo di raduni con tavolate pazzesche. Con le tavolate apparecchiate con i cibi preparati dai nonni, dalle zie...tutto un mescolamento di antichi sapori e tradizioni.  Tavoli che si allungano a dismisura, che traballano nella loro nuova postazione, sedie chieste in prestito ai vicini...Che incredibili nottate a giocare a carte, al mercante in fiera, a cantare canzoni stonate, si faceva inevitabilmente mattina...Quella di Katia, mia figlia,  era una casa che enunciava subito l'immenso amore per la vita. La bandiera della pace appesa sul piccolo balcone, ma comunque bene in vista anche dall'interno, nella stanza da letto un pannello in rilievo con l'immagine del sole appeso sopra la testata del letto. Una stella, una luna appese al soffitto. La tenda nera ma con una composizione luna-sole giallo dorato... Quelle stanze riempite senza regole fisse, più che una casa un bazar. Un contenitore senza limiti di sorta, un marasma assoluto. Miscellanea di mobili e oggetti sparsi  con allegra disinvoltura: sassi dipinti, ciottoli e conchiglie, fiori secchi, scatole raccogli tutto, bottiglie colorate. Alle pareti grandi pannelli ricoperti di stoffa dove venivano appesi pensieri parole e immagini da scaldare il cuore. Cartoline ricevute, foto di momenti di straripante allegria, poesie,frasi d'amore...e poi libri e riviste, e ancora libri. Molti amici dicevano, che la sua casa era il naturale prolungamento della nostra: come un cordone ombelicale. Case non "arredate", ma vestite di cose e disseminata da oggetti ricordo,fuori dai soliti canoni e stereotipi. Recuperati e restaurati, peraltro da soli. Diversi mobili prelevati di una vecchia zia in smania di modernità.  Inoltre, come se tutto non fosse già abbastanza originale e stravagante, ci siamo divertiti a mettere dei vecchi manichini, gettati via da un negozio di abiti, e riciclati subito da noi sistemati ritti in piedi a fianco alle nostre porte d'ingresso... Molte persone ,quando scendono dall'ascensore rimangono senza fiato davanti a quell' inusuale "benvenuto". Casa contenitore, la nostra casa,che sovverte l'ordine e fa inorridire le casalinghe maniache della praticità e nemiche di ogni granello di polvere. In casa un piccolo cartellino avverte: "Più polvere in casa meno polvere nel cervello". Chi è allergico capisce subito che è il caso di fuggire lontano.  Conserviamo gli oggetti più disparati per concretizzare in modo tangibile e indelebile i ricordi: questi, non sono di certo dei soprammobili inutili. Raccontano, seppure muti nella loro staticità, momenti importanti, pezzi di vita. La casa di Katia, che ormai esiste solo nelle foto, ogni angolo custodisce la sua essenza.  La casa riflette quello che siamo stati, quello che siamo e, per chi ha cuore  per sentire, ed occhi per vedere, quello che avremmo voluto essere nel tempo a venire...Recita uno stralcio di un giornale che descrive le caratteristiche della casa dei nati sotto il segno dei Pesci: "La casa dei nati sotto il segno, (Katia) tende a catturare i sogni in continuo divenire... Anche le lampade non sono troppo reali, ma si confondono con le altre fantasie". Lei come lampada aveva una stella di carta. Attraverso queste foto io ripercorro le stanze che furono teatro di tante giornate serene prima che l' impetuosa e devastante tempesta si portasse via tutto. Mia figlia Katia non è più tra noi: Un tumore c'è l'ha portata via...restano i tanti ricordi, , indelebili  e terapeutici ricordi...