VIETATO CALPESTARE LE IDEE
Post n°805 pubblicato il 05 Giugno 2020 da brunaverdone
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15 Marzo 2015 |
Che tristezza vedere il mio spazio messaggi intasato da tantissime richieste di amicizia senza volti e storie da raccontare.Degli emeriti fantasmi con nomi e nomignoli che non dicono nulla solo che c'è tanta solitudine e paura di metterci la faccia...Non amo questo tipo di approccio. Non mi sembrano questi i luoghi per tali enigmatici e ambigui intrattenimenti. Ci sono molti spazi dedicati alle anime in cerca di altro tipo di contatti perchè mescolarsi con persone che desiderano solo scambiarsi e condividere "il sapere" e le emozioni di una vita quotidiana ? Non lo capirò mai . Questi sono solo una piccola parte dei messaggi che arrivano quotidianamente...vi ho risparmiato le cose che alcuni di essi scrivono... Se qualcuno di voi,sa di cosa sono alla ricerca, me lo vuole spiegare?
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Descrizione Immobile-Osteria del Curato in fabbricato in cortina di recente costruzione proponiamo appartamento composto da ingresso soggiorno con angolo cottura disimpegno camera cameretta servizio e due balconi. Completano la proprietà una cantina ed un box + termo autonomo-antifurto-porta blindata-condizionatori- grate a tutte le finestre-nel link tutte le foto e agenzia a cui rivolgersi... http://www.progedilcase.it/dettaglio-immobile.aspx?id=01VE685 |
Ho volutamente inserito questo post-immagine che ho pubblicato su fb solamente per un motivo. Capire. Tantissimi amici, molto dolcemente mi hanno coccolata,abbracciata, lusingata,mostrato amore ,stima,comprensione,ammirazione...Un solo commento mi ha lasciata veramente sconcertata: "acquista cipolle." Ora io vorrei capire come ,una persona sana di mente possa pensare di essere spiritoso e simpatico con un commento simile. La battuta,presumo che sia stata fatta da una persona che,ovviamente, non mi conosce per niente, ma allora perchè intervenire? Chi gliel'ha fatto fare? Quale molla lo ha spinto ad interagire? Fare un commento così dimostra come, spesse volte,nei vari spazi web,ad essere frettolosi si rischia di essere giudicati superficiali e insensibili non afferrando la vera natura dei vari scritti che si leggono considerandoli solo tanto per. Spero che ciunque leggerà questo post se ne ricordi quando passerà da un blog ad un altro da un "amico" ad un altro che dietro il web ci sono delle persone con dei sentimenti da rispettare. |
Post n°794 pubblicato il 20 Febbraio 2015 da brunaverdone
Io credo fermamente che un grande uomo si possa ri-conoscere anche da una lettera. Anche se non fosse stato il grande ballerino che noi tutti ricordiamo e che resterà, sicuramente, nella storia del ballo a livello mondiale leggendo questa lettera possiamo capire molte cose. Più che un testamento spirituale ma un insegnamento di vita per tutti quelli che sanno leggere dietro le righe...Riposa in pace grande uomo!
"Era l'odore della mia pelle che cambiava, era prepararsi prima della lezione, era fuggire da scuola e dopo aver lavorato nei campi con mio padre perché eravamo dieci fratelli, fare quei due chilometri a piedi per raggiungere la scuola di danza.
Non avrei mai fatto il ballerino, non potevo permettermi questo sogno, ma ero lì, con le mie scarpe consumate ai piedi, con il mio corpo che si apriva alla musica, con il respiro che mi rendeva sopra le nuvole. Era il senso che davo al mio essere, era stare lì e rendere i miei muscoli parole e poesia, era il vento tra le mie braccia, erano gli altri ragazzi come me che erano lì e forse non avrebbero fatto i ballerini, ma ci scambiavamo il sudore, i silenzi, a fatica. Per tredici anni ho studiato e lavorato, niente audizioni, niente, perché servivano le mie braccia per lavorare nei campi. Ma a me non interessava: io imparavo a danzare e danzavo perché mi era impossibile non farlo, mi era impossibile pensare di essere altrove, di non sentire la terra che si trasformava sotto le mie piante dei piedi, impossibile non perdermi nella musica, impossibile non usare i miei occhi per guardare allo specchio, per provare passi nuovi. Ogni giorno mi alzavo con il pensiero del momento in cui avrei messo i piedi dentro le scarpette e facevo tutto pregustando quel momento. E quando ero lì, con l'odore di canfora, legno, calzamaglie, ero un'aquila sul tetto del mondo, ero il poeta tra i poeti, ero ovunque ed ero ogni cosa. Ricordo una ballerina Elèna Vadislowa, famiglia ricca, ben curata, bellissima. Desiderava ballare quanto me, ma più tardi capii che non era così. Lei ballava per tutte le audizioni, per lo spettacolo di fine coso, per gli insegnanti che la guardavano, per rendere omaggio alla sua bellezza. Si preparò due anni per il concorso Djenko. Le aspettative erano tutte su di lei. Due anni in cui sacrificò parte della sua vita. Non vinse il concorso. Smise di ballare, per sempre. Non resse la sconfitta. Era questa la differenza tra me e lei. Io danzavo perché era il mio credo, il mio bisogno, le mie parole che non dicevo, la mia fatica, la mia povertà, il mio pianto. Io ballavo perché solo lì il mio essere abbatteva i limiti della mia condizione sociale, della mia timidezza, della mia vergogna. Io ballavo ed ero con l'universo tra le mani, e mentre ero a scuola, studiavo, aravo i campi alle sei del mattino, la mia mente sopportava perché era ubriaca del mio corpo che catturava l'aria.
Ero povero, e sfilavano davanti a me ragazzi che si esibivano per concorsi, avevano abiti nuovi, facevano viaggi. Non ne soffrivo, la mia sofferenza sarebbe stata impedirmi di entrare nella sala e sentire il mio sudore uscire dai pori del viso. La mia sofferenza sarebbe stata non esserci, non essere lì, circondato da quella poesia che solo la sublimazione dell'arte può dare. Ero pittore, poeta, scultore. Il primo ballerino dello spettacolo di fine anno si fece male. Ero l'unico a sapere ogni mossa perché succhiavo, in silenzio ogni passo. Mi fecero indossare i suoi vestiti, nuovi, brillanti e mi dettero dopo tredici anni, la responsabilità di dimostrare. Nulla fu diverso in quegli attimi che danzai sul palco, ero come nella sala con i miei vestiti smessi. Ero e mi esibivo, ma era danzare che a me importava. Gli applausi mi raggiunsero lontani. Dietro le quinte, l'unica cosa che volevo era togliermi quella calzamaglia scomodissima, ma mi raggiunsero i complimenti di tutti e dovetti aspettare. Il mio sonno non fu diverso da quello delle altre notti. Avevo danzato e chi mi stava guardando era solo una nube lontana all'orizzonte. Da quel momento la mia vita cambiò, ma non la mia passione ed il mio bisogno di danzare. Continuavo ad aiutare mio padre nei campi anche se il mio nome era sulla bocca di tutti. Divenni uno degli astri più luminosi della danza.
Ora so che dovrò morire, perché questa malattia non perdona, ed il mio corpo è intrappolato su una carrozzina, il sangue non circola, perdo di peso. Ma l'unica cosa che mi accompagna è la mia danza la mia libertà di essere. Sono qui, ma io danzo con la mente, volo oltre le mie parole ed il mio dolore. Io danzo il mio essere con la ricchezza che so di avere e che mi seguirà ovunque: quella di aver dato a me stesso la possibilità di esistere al di sopra della fatica e di aver imparato che se si prova stanchezza e fatica ballando, e se ci si siede per lo sforzo, se compatiamo i nostri piedi sanguinanti, se rincorriamo solo la meta e non comprendiamo il pieno ed unico piacere di muoverci, non comprendiamo la profonda essenza della vita, dove il significato è nel suo divenire e non nell'apparire. Ogni uomo dovrebbe danzare, per tutta la vita. Non essere ballerino, ma danzare.
Chi non conoscerà mai il piacere di entrare in una sala con delle sbarre di legno e degli specchi, chi smette perché non ottiene risultati, chi ha sempre bisogno di stimoli per amare o vivere, non è entrato nella profondità della vita, ed abbandonerà ogni qualvolta la vita non gli regalerà ciò che lui desidera. È la legge dell'amore: si ama perché si sente il bisogno di farlo, non per ottenere qualcosa od essere ricambiati, altrimenti si è destinati all'infelicità. Io sto morendo, e ringrazio Dio per avermi dato un corpo per danzare cosicché io non sprecassi neanche un attimo del meraviglioso dono della vita... "
RUDOLF NUREYEV |
Oggi mentre sfogliavo i miei soliti ritagli di riviste e giornali da selezionare,archiviare o gettare,mi sono chiesta se tutto questo mio impegno non avesse più senso nell'era di internet.Ogni ricerca, su qualsiasi argomento in pochi secondi si ottiene con un solo click.Io invece mi ostino a leggere e raccogliere articoli di vario interesse. Li leggo, sottolineo i passi più interessanti e poi li metto nella cartellina dedicata all'argomento trattato. Mi sono domandata perchè io continui ancora a fare questa raccolta. Finalmente ho trovato la risposta.Questa mia passione per la carta stampata e le parole scritte è una vera magnetica attrazione. Potrei quasi dire un amore. Questa mia passione non è un semplice esercizio manuale ma bensì un arricchimento intellettuale e culturale. Questa mia sete di apprendere non finisce mai...La mia vita è stata forgiata dalle letture di tanti libri ma anche da tantissimi inserti e ritagli da riviste e quotidiani.A molti può sembrare una perdita di tempo, e che sia una cosa che non serve a nulla, ma in realtà se questo mio interesse mi fa stare bene perchè devo dare un significato pratico alla cosa? Mi piace e basta! Anzi sono felice ed appagata ogni volta che leggo un articolo che mi colpisce.Rimango estasiata per la sapienza di alcuni scrittori nel saper mettere una parola dietro l'altra così tanto da emozionarmi...la bellezza delle parole, di alcuni concetti, di sensazioni che mi fanno vibrare...E ringrazio la vita che nonostante le tragedie e dolori, io sia ancora capace di cogliere il bello che c'è nello scorrere del tempo quotodiano passato in attività che riempiono l'animo di bellezza... |
Mi sono resa conto ,quanto poco basterebbe per decidere se una persona
In fondo da come si esprime una persona, da come usa le parole, i gesti...
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24 settembre 2014 Cara figlia adorata,sono, come ogni anno a Vallerotonda il paesello da te tanto amato... Ogni mattina,dall'alto della nostra casa, vedo sorgere il sole dietro queste splendide montagne. Le luci di quest'ora sono bellissime con i loro chiaro-scuri che illuminano le verdi vallate. Insieme al silenzio , la pace. E che dire, quando salgo quassù, all'ora dell'imbrunire quando il sole si nasconde, minuto dopo minuto dietro le montagne dove c'è anche Montecassino? Il cielo si tinge di colori straordinari. Il mio cuore s'illumina d'immenso e di meraviglia. E poi più tardi, dietro questi monti fa la sua luminosa entrata la splendida e regale luna e, ad una ad una, le stelle che completano come un grande sipario il quadro perfetto... Ecco, proprio in quei momenti c'è nell'aria un aria mistica che ci porta a credere in qualche cosa più grande di noi esseri umani...Davanti alla magnificenza di questo spettacolo della natura, al mio incanto del momento, al mistero di tanta bellezza, il mio pensiero inevitabilmente si sovrappone all'altro mistero : quello della morte. Corre a te. Ancora mi faccio domande senza risposta. Perché ? Perché ? Perché ? Non troverò mai un motivo a quello che è ti è successo. Perché siamo al mondo? Perché assaporare e godere di tante meraviglie se poi da un giorno all'altro ci vediamo distruggere tutto? L'assurdità della morte che ci porta via la persona che più amiamo? E'come togliere una ciotola di cibo sotto la bocca dell'affamato...una crudeltà. Tutto perde senso, valore, e consistenza. Si rimane frastornati e confusi. Un turbamento infinito che nulla sarà in grado di riportare i nostri sentimenti alle origini. Restano solo i ricordi a farti compagnia. Niente contatti, le tenerezze degli abbracci, carezze , e coccole, o il calore dei baci . Niente incontri per le feste di compleanni o di Natale, o le semplici, eppure così appaganti, riunioni attorno alla tavola imbandita a chiacchierare del più e del meno come solo noi sapevamo fare. Con che veemenza esprimevamo le nostre convinzioni. Passavamo le ore,senza accorgersene, in quella nostra cucina, a discutere di argomenti che ci vedevano, a volte, in contrapposizione: che baraonda eravamo capaci di creare. Arte , letteratura, cinema, poesia, politica tutto era motivo di conversazione e confronto. Un fiume in piena. Basta! Ora solo ricordi. I ricordi che, come un grande Luna Park, mi accompagnano quotidianamente nei suoi molteplici giochi mozzafiato trascinandomi in diverse situazioni in pochi minuti. Io mi lascio trasportare in tutte quelle repentine evoluzioni. Molte volte rimango inebetita come in balia delle onde dentro una barca in un mare in burrasca...un'altra, Qualche volta per fortuna mi ritrovo serena, come in una ruota panoramica, in cui rivedo tutto il bello ed il buono della mia vita...Come oggi in cima a questo terrazzo dove il sole riesce a scaldare anche il mio cuore malandato... Con questo meraviglioso spettacolo della natura, insieme a questo silenzio riesco persino a cogliere un senso mistico che attenua la mia malinconia. Che meraviglia assistere all'alba che nasce all'orizzonte tra queste montagne incantate! Che pace in questi momenti! Che potere magico possiede la natura! Il suo semplice , incomparabile, lento ma inequivocabile scandire del tempo che passa attraverso le luci e le ombre che seguono il movimento del sole. Da milioni di anni si ripete incessante questo miracolo. Come non restare attoniti nel contemplare tale miracolo? Come non pensare a te? Te che davanti ad un tramonto, nel tuo ultimo viaggio,in Grecia, ti mettesti a tremare e piangere per la gioia di quello spettacolo? Forse sarà per questo che quando guardo il cielo comincio a viaggiare lontano...e mi sembra di esserti più vicina. Mi sembra di vederti in mezzo a queste nuvolette colorate. Tu che sorridi divertita. Le tue occhiate ammiccanti...Ecco come per magia una farfalla mi viene a trovare, mi sfiora e se ne va... E se, come suole dirsi nulla accade per caso questa piccola coincidenza alleggerisce le mie pene. Anche se a distanza di anni ancora non ho capito il senso della tua dipartita. Se tutto quello che accade serve per farci capire qualche cosa io non ne ho afferrato il motivo. Anche tu cara Katia, a suo tempo nel tuo diario hai fatto la mi stessa osservazione. Hai detto che non avevi bisogno di "nessuna lezione di vita" perché sapevi già quanto fosse unica e preziosa. Amavi e rispettavi la vita più di chiunque al mondo. Anche il tuo medico rimase sconcertato perché con la tua malattia,nonostante il tuo carattere solare e positivo, avevi ribaltato le sue teorie sull'effetto difensivo di questa componente umana sull'organismo. Io ,come te, non avevo bisogno di perderti per capire che il valore assoluto e più importante del mondo è l'AMORE. E la VITA. Ho fatto sempre di questo il mio credo, la mia ragione di vita e come sono stata ripagata? Ho ricevuto così tanti dolori per dimostrare che nonostante tutto la vita continua? Ma a chi debbo dimostrarlo? Io proprio non so darmi pace .Perché mia figlia ha dovuto interrompere questo viaggio meraviglioso chiamato vita? Perché? Perché? Perché? Quale senso può esserci in tutto questo? Proprio lei che era la rappresentazione umana della gioia di vivere e della bellezza. Ce l'aveva cucito addosso tutto questo! Niente riusciva a spegnere il suo entusiasmo. Chi l'ha conosciuta sa che non sono parole di madre e basta. Niente neanche la malattia ha potuto toglierle il sorriso e la gioia. Nulla riusciva a spegnere quel fuoco ardente, che si chiama vita, dentro di lei, Solo la morte! Solo la morte c'è riuscita. Riposa in pace figlia mia adorata
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