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Live from Portugal 1: Rumore di decortica
Post n°292 pubblicato il 23 Luglio 2010 da fbellbra
Crock. E’ un rumore gradevole, rotondo, quello che fa la corteccia di una quercia da sughero quando viene staccata dal suo fusto, o la “madre” come la chiamano gli esperti. Crock. Un colpo di accetta sicuro, veloce fatto da mani esperte, una leggera inclinazione e poi ancora crock: un’intera fetta di corteccia si stacca e cade a terra. L’abbiamo visto stamattina il processo di decortica in pieno svolgimento. Foresta da sughero a pochi km da Lisbona. Portogallo. 25 gradi ventilati. La decortica delle querce da sughero è un lavoro da operai specializzati ed è anche il lavoro agricolo più ben pagato al mondo (al giorno si guadagnano circa 100-120 euro). Solo con grande competenza si può decorticare la pianta senza ferirne il fusto e quindi senza compromettere la decortica futura che avverrà almeno tra 9 anni. Nessuna fretta per chi produce il sughero. A comandare è la natura. Dal seme alla prima decortica trascorrono 25 anni. Il primo sughero è quindi “sughero vergine” e può essere utilizzato solo per la realizzazione di articoli decorativi e prodotti granulati. Dovranno trascorrere altri 9 anni prima della seconda decortica e ancora altri 9 prima che dalla corteccia si possano realizzare tappi in sughero: 43 anni minimo in tutto. E’ solo allora che il sughero raggiunge una stabilità strutturale tale da garantire le proprietà necessarie all’imbottigliamento. Con un ritmo di una decortica ogni 9 anni la stessa pianta può subire questo processo per oltre 200 anni. Un’eternità se pensiamo alla frenesia del ritmo del mercato. Ma l’industria del sughero per poter svilupparsi e crescere a servizio di quella del vino (ma non solo) ha dovuto scendere a patti con la natura e rispettare le sue leggi e i suoi tempi. Solo così la natura può ripagare l’uomo con una materia prima straordinaria come il sughero. Ora sono in un hotel vista oceano nella città di Porto, ma stamattina ero in una foresta di querce da sughero. Intorno a me c'erano decine, centinaia di piante nude, dal tronco ancora umido e dal colore marroncino, quasi arancio, vivo, bello. La decortica assomiglia alla tosatura di una pecora, non arreca alcun danno alla pianta, anzi, la rigenera. Più che un processo agricolo un rituale. La quercia nuda è leggera, snella, liberata dal peso di 9 anni di corteccia finalmente respira, come una mucca appena munta. Gli operai vi salgono a mani nude servendosi di una scala. Alcuni di essi fanno questo lavoro da 40 anni. Crock. Crock. Stamattina si sono svegliati alle 6 e continueranno a decorticare fino alle 13, poi la natura detterà ancora una volta i tempi. Sarà troppo caldo e torneranno a casa per ritornare puntuali domattina all’alba, con il sole ancora basso all’orizzonte e il panorama colorato di rosa. Per saperne di più: www.amorim.com |
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