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Rimandato al 2012 il termine per la riduzione della soglia scaduto dal 1999.
Entro il 1 gennaio 1999 il "benzopirene" doveva essere ridotto al di sotto della soglia di 1 nanogrammo per metro cubo. Soglia che, negli ultimi 10 anni, è stata praticamente sempre superata in moltissime città. E invece con un decreto legislativo (155/2010) approvato in piena estate (13 agosto 2010) il Governo Berlusconi ha posticipato questo limite temporale al 31 dicembre 2012.
E così i cittadini prolungheranno ulteriormente la loro esposizione a questo pericoloso cancerogeno che aleggia nell'aria delle città più trafficate insieme alle polveri sottili e all'ozono. A classificarlo come microinquinante cancerogeno è la stessa Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
“Per tutelare la salute dei cittadini italiani – continua Luigi Lazzaro - è necessaria una normativa rigorosa e stringente e l’adozione di interventi di risanamento per ridurre le emissioni atmosferiche di benzo(a)pirene perché sia raggiunto in tutte le grandi città l’obiettivo di qualità di 1 nanogrammo per metro cubo".
BENZO (A) PIRENE: DA DOVE VIENE, QUALI SONO GLI EFFETTI
COME ARRIVA IN ATMOSFERA
Principalmente viene emesso in atmosfera da grandi complessi industriali (ma non è il caso di Padova) e dagli autoveicoli in due modi:
1. Come residuo della combustione: a causa della non perfetta
combustione del combustibile, il BP viene emesso nei fumi di scarico.
2. Un’altra via di emissione del BP è, come per ogni altro Idrocarburo Policiclico Aromatico
è quella delle perdite per evaporazione.
DANNI ALLA SALUTE
Il benzopirene è un agente cancerogeno, mutageno e teratogeno, della classe degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
La pericolosità è maggiore di quello che si potrebbe pensare. Infatti il benzopirene, come gli altri idrocarburi, viene adsorbito molto facilmente dalle polveri fini (pm10) che si formano in fase di combustione. Esse, date le ridotte dimensioni, non vengono fermate dai filtri presenti nel corpo umano, e arrivano direttamente nelle basse vie respiratorie dove, oltre a "intasarle" liberano le sostanze tossiche adsorbite. Da qui vengono trasferiti, tramite la circolazione del sangue negli organi vitali, fegato in particolare.
Esistono inoltre numerosi dati sperimentali che attestano che tra i vari inquinanti si sviluppano pericolose: sia l'anidride solforosa che il biossido di azoto, per esempio, agiscono con il benzopirene, aumentando il potere mutageno di questo pericoloso idrocarburo.
fonte: Legambiente Venezia
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