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« LA SALVAGUARDIA DEI BAMB.... »

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Post n°373 pubblicato il 09 Maggio 2012 da cassonetto99

Arriva sempre un momento in cui si devono fare i conti col dolore.

E’ la vita.

Quando io e te ci siamo conosciute io ero molto piccola.

Presumo d’averti amata immediatamente ed immediatamente sei diventata la “mia zia”.

Curioso modo di chiamarti, perché in realtà sei stata la nonna che non ho mai avuto.

Adesso è un po’ difficile riordinare i ricordi, perché fa male.

Però la prima cosa che mi è venuta in mente quando Marco mi ha detto “è mancata la zia” e sono rimasta senza respiro per un attimo, è stato il tuo sugo di pomodoro che sapeva di rosmarino.

Che strano non mi sia salito alle narici un profumo, in genere è così che sento le cose: l’olfatto mi guida, mi ricorda, mi fa rivivere.

Invece tu mi hai invasa con quel sapore delizioso che mi fa tornare piccola.

Ai prati di narcisi, al pane caldo, alle sere d’estate a catturare lucciole, alle susine staccate e mangiate dall’albero.

Il pezzo di vita che ho trascorso accanto a te è stato felice e spensierato, ti sei occupata di me fino a che sono stata abbastanza grande da cavarmela da sola. E non essere più spensierata.

Ecco perché mi cullo negli anni passati assieme quando ho bisogno di un porto sicuro. E’ stato sempre così.

Te lo ricordi quando seduta sullo scalino fuori casa – sei anni – cantavo “ti aaaamo, io solo ti aaamo e chiedo perdono..”? tu strabuzzavi gli occhi poi ridevi.

Proprio tu che me ne avevi insegnata un’altra, di canzone, molte altre in verità, ma la prima era “una mattina mi son svegliata oh bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao…:”

Sorrido, ma le lacrime spingono.

Come faccio a venire a salutarti? Non riesco a crederci, perché nonostante ci dividessero una sessantina di km sapevo che eri là ed eri il mio “pensiero della serenità”.

Sapevo che il filo che ci legava era sempre annodato strettissimo.

E adesso mi vergogno paurosamente di non essere venuta a trovarti negli ultimi quattro mesi.

Chissà se mi potrai perdonare. Chissà se saprò farlo io.

 

In effetti non sono i ricordi che fanno male, sono le assenze.

 

Grazie zia.

Bella, ciao.

 
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