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La croce non nuoce!

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Negare ciò che siamo è un grave errore culturale.

 

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“DEMIGRAZIONE”

donna sfregiata

Girando, girando, sono rimasta colpita da questa dichiarazione di Armando Manocchia

http://www.unaviaxoriana.it/cgi-bin/uvpo/index.cgi

La riporto integralmente. Voi cosa ne pensate?

“DEMIGRAZIONE”

Immigrazione, invasione, inclusione, integrazione ... tutte balle! L’unica vera soluzione è la Demigrazione!
Premessa: indipendentemente da ciò che ne penseranno gli ipocriti buonisti e gli impostori multiculturalisti, per non parlare dei politicamente corretti e degli islamicamente scorretti o dei fancazzisti e pacifinti, collaborazionisti e traditori, i quali, si riconoscono tutti nel Comunismo della Sinistra in particolare nel Pd, in quanto Partito Demenziale:
Quanto sostengo, non veicola alcun odio o sentimento di superiorità, ma veicola l’Amore per le Culture radicate e diverse, il rispetto per gli Esseri Umani e per la loro Storia, Cultura, Identità e Civiltà; a cominciare dalla nostra.

Le popolazioni che spesso evochiamo vivono qui, sono costituite da individui che hanno la cittadinanza o la residenza in Italia e sono popolazioni uscite essenzialmente dall’Africa, dal Maghreb, oppure provengono da altre Regioni del Mondo, ma sono comunque tutte legate all’islam.
Ritengo, che le difficoltà economiche e politiche, appena subentrate e che purtroppo ci accompagneranno per i prossimi 10 anni (la durata dei cicli economici), sboccheranno su dei rigetti violenti, di cui gli stranieri e le minoranze ne saranno l’oggetto; i fenomeni demografici e il riflusso dell’assimilazione, condurranno a degli squilibri socio-culturali crescenti, i quali non potranno che condurre all’esplosione e alla rivolta civile. Questa terribile constatazione è una di quelle che  ha motivato la mia persona a scendere in Politica.

In Italia, il tema dell’emigrazione è un tabù orchestrato, originariamente dalla sinistra, poi dall’estrema sinistra, con l’accondiscendenza attiva dei capitalisti-liberali, curiosamente, sempre supportato dai media europeisti. Mi corre l’obbligo di ricordare e di correggere i dati che ci vengono dati in pasto, perché sono del tutto fuorvianti e falsi in quanto almeno il 10% degli abitanti dell’”ancora per poco nostra”, Nazione Italia, sono immigrati.

I poteri pubblici, obbedienti ai dettami finanziari e mediatici, invece di lasciare il soggetto nel quadro di un dibattito democratico, l’hanno volutamente lasciato in mani discreditate, permettendo così che emergesse una situazione conflittuale e incontrollabile.
I flussi migratori, pacifici o violenti, le occupazioni, volontarie o congiunturali, esistono da sempre, eppure questo, non è limitato al genere umano, anche se costui adorna la conquista della terra dell’altro con considerazioni intellettuali.

Le cervellotiche, ipocrite e demenziali motivazioni della Sinistra e le problematiche della Destra affarista si accomunano nel detestare l’anima italiana, ribelle alla forsennata europeizzazione. L’immigrazione, viene spesso utilizzata da parte di costoro, come mezzo supplementare di distruzione della coerenza nazionale, ritenuto un freno al loro potere edonista e millenarista.
La discriminazione resta una discriminazione in base all’origine, le credenze o la razza; ed è per ciò contraria al nostro Diritto, ai nostri usi, alla nostra anima: la nostra Repubblica riconosce solo i Cittadini senza distinzione e classificazione di sorta. Il “Sensibilismo” umanitario e non la sensibilità, degli ambienti compassionasti e non compassionevoli, hanno indotto un approccio falsato verso l’emigrazione, dei suoi problemi e delle conseguenti sofferenze che provoca.
Non nego i drammi umani che supportano “sans papier”, ai senza lavoro, ai sempre sfruttati ed ai precari.

La mia preoccupazione è quella di non limitare la nostra analisi alle difficoltà, alle mancanze materiali, ma al contrario, di estenderla alle tensioni causate dall’impossibile assimilazione di questi milioni di individui sradicati, che godono presso di noi, di condizioni materiali appena sufficienti.
I meccanismi dell’assimilazione e persino il loro supporto morale sono stati distrutti dai poteri social-liberali, ed essendo un’integrazione contraria alla nostra Civiltà e quindi, incompatibili con la nostra cultura, pur  avendo già mostrato i suoi limiti in altri Paesi come la  Francia, la  Germania, l’Olanda, il Belgio e la Gran Bretagna non v’è altra scelta che dissociarsi da questa scelta scellerata che è fallita e bisogna farlo subito, prima che i conflitti degenerino.

Al fine di far comprendere meglio il mio pensiero, vi sottopongo una piccola traccia di un ampio studio, fatto al fine di poter creare le condizioni affinché qualcuno che ne ha la titolarità, possa avanzare una proposta di legge in Parlamento e per fare ciò, occorre innanzi tutto spiegare con chiarezza cos’è quella che io chiamo “Demigrazione”.

Demigrazione, è prima di tutto  un neologismo, è far si, è fare in modo che, è promuovere affinché, il ritorno a casa propria, nel proprio Paese d’origine, in seno alla propria Cultura delle popolazioni viventi presso di noi e che niente e nessuno avrebbe dovuto far giungere, o nascere, in Italia.
La Demigrazione consiste nell’organizzare una partenza massiccia, degna e finanziata, di milioni di individui, di esseri umani, al fine di ridar loro un senso reale alla propria esistenza, significa aiutare finanziariamente e direttamente i Demigranti per almeno 4 o 5 anni dopo la loro partenza e il ritorno nel proprio Paese d’origine, di provenienza o di scelta.
La Demigrazione è contribuire sia dal punto di vista legale che culturale, tramite aiuti massicci ai Governi dei Paesi che accolgono i Demigranti, facendo  in modo di accrescere, la nostra presenza nei campi educativo, ecologico e culturale, nei Paesi riceventi.
La Demigrazione è anche dare una possibilità alla nostra Cultura, contestualmente a quella dei Demigranti di riprendere il suo  corso naturale, senza coercizione, senza esclusione, né rigetto. Si tratta chiaramente di un piano esplicito e pubblico per la partenza di alcuni milioni di persone, che attualmente vivono sul nostro  territorio.
La Demigrazione si fonda su dei precetti morali e persegue un fine culturale; le argomentazioni economiche intervengono solo quale conseguenza, e non come giustificazione. L’emigrazione clandestina, incontrollata e folle in cui siamo stati condotti da una classe o meglio da una casta di dirigenti politici incapaci e/o traditori, rappresenta un pericolo mortale per la nostra Società: ed è a questo titolo che la legittimità – quella della sopravvivenza – della Demigrazione è da tutti i punti di vista indiscutibile.
La Demigrazione vuole essere anche e soprattutto, un piano di sviluppo per l’Africa, attuato,  attraverso maggiori incentivi finanziari diretti e indiretti, nonché, attraverso un paino di sviluppo  educativo e umano, nonché, attraverso il ritorno in questi Paesi, delle competenze politiche e tecniche, del peso sociologico dei Demigranti che hanno vissuto questa esperienza presso di noi e sono stati influenzati positivamente, abituandosi ad una Società libera e che funziona.

Le cosiddette élite auto-proclamatesi, in crisi d’identità, private d’ideali e sprovviste di rigore morale che negli ultimi 30 anni, hanno imposto una censura totale su dei concetti provati dalla Storia e a volte persino sull’espressione del più semplice buonsenso, comprendendo bene che la sfida è l’ordine culturale, questi apprendisti stregoni, a volte utilitaristi, spesso venali, hanno ingaggiato degli intellettuali per l’illustrazione promozionale del loro genocidio; la nostra sottomissione a questi artisti mediatici certificati è totale e riteniamo strumentale ciò che dicono, nulli i libri e gli articoli che pubblicano, spesso incensati solamente dal loro mediocre cenacolo di Giornalastri servili.

Armando Manocchia

 
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