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contro tutti e tutto...

Post n°95 pubblicato il 23 Maggio 2008 da ifigenia80
Foto di ifigenia80

mar mediterraneo,notte fonda,12 miglia al largo di lampedusa..
sull'ennesimo gommone carico di disperati che al buio cerca di raggiungere le coste italiane nasce abdwahad,sesto figlio di una coppia di somali figgiti dal loro paese che stato non è più,lasciando lì altri 5 figli..
epilogo,questo di un viaggio durato 10 mesi attraverso il deserto,fino in libia e da lì partire per un viaggio di 2 giorni.
quando la motovedetta della marina militare ha accostato l'imbarcazione il bambino era già nato e la madre era in discrete condizioni,aiutati,entrambi dalle altre donne presenti sullo scafo e dal marito.
Nella storia di Abdwahd (Fortunato in italiano) si intrecciano dramma e
curiosità. È il primo bambino nato a Lampedusa (o meglio nel mare di
Lampedusa) da oltre dieci anni a questa parte. Il sindaco dell'isola,
Dino Derubeis, è felice perché rompe un "digiuno" di nascite provocato
dall'assenza di un ospedale. Adesso per il piccolo si porranno problemi
burocratici. È figlio di genitori somali ma è nato in Italia. Che
succederà? A Lampedusa si stanno già interessando del caso i
responsabili dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati. "Speriamo che
Abdwahd e i suoi genitori - dice la portavoce Laura Boldrini -
ottengano l'asilo politico".



CI SONO le leggi e le leggi vanno rispettate. Ci sono paesi nei quali
vige lo jus sanguinis. Si è cittadini italiani, ad esempio, solo se si
nasce da una donna e un uomo italiano. Ci sono paesi nei quali vige lo
jus soli. Si è cittadini francesi, ad esempio, solo se si nasce sul
territorio francese. Tutto preciso, tutto regolare come devono essere
le leggi sulle quali si basa la nostra convivenza.

Ma cosa succede quando un bambino, ignorando qualunque legge, nasce in
mare da genitori emigranti illegali su un gommone carico di altri
clandestini? Nella mitologia, nelle leggende, nelle Sacre Scritture ci
sono tanti bambini che, appena nati, vengono abbandonati in acqua, sul
bordo di un fiume o in mare, nascosti in un cestino. Nella mitologia,
nelle leggende e nelle Sacre Scritture, quei bambini abbandonati di
solito vengono salvati e una volta adulti, tornano nel loro paese, a
guidare il proprio popolo e a fare giustizia.

Il bambino nato su un gommone carico di clandestini è figlio di
genitori somali fuggiti da un paese che è in mano alla ferocia di bande
armate, un paese che non è più nemmeno uno stato. Fanno parte di quelle
migliaia di sventurati che attraversano a piedi un bel pezzo d'Africa
per imbarcarsi, forse in Libia, per il nostro paese. Forse il bambino
nato ieri su un gommone, in mare, un giorno tornerà nel suo paese a
riscattarlo e fare giustizia. Questo, di solito accade nelle leggende e
nelle favole. Ma oggi, quale destino attende il piccolo somalo nato in
mare a poche miglia di distanza da Lampedusa?

I genitori lo hanno chiamato Abdwahd, che vuol dire fortunato: già il
fatto di essere venuto al mondo vivo, di aver potuto toccare un lembo
di terra, è segno di buona sorte. Ma il piccolo Abdwhad, nato
clandestino, profugo da un paese che sta andando alla rovina, in un
continente che si sta dilaniando tra corruzione e lotte tribali,
rischia di diventare il simbolo di una umanità senza diritti e senza
futuro. Di una umanità affamata, sospetta. E con i suoi genitori ed
altri clandestini arriva nel nostro paese nel momento in cui si stanno
preparando leggi più severe per il controllo degli immigrati, quelli
che già risiedono, legalmente o illegalmente nel nostro paese, e per
impedire ad altri di arrivarci, con il loro pericoloso carico di
miseria e di rabbia.
Quest'ultimo sbarco illegale ci dice intanto come sono inevitabilmente
porose le frontiere di un paese come il nostro che appare sulle carte
geografiche come una lunga lingua di terra circondata dal mare,
costante miraggio per popolazioni sofferenti e calpestati. Ci dice
anche che le leggi, anche le rigorose e generalmente condivise, non
potranno mai impedire del tutto sbarchi clandestini e altrettanto
clandestini attraversamenti di frontiera.

Questo gruppo di somali arrivati ieri a Lampedusa su un gommone di non
più di 8 metri, tra i quali i genitori del piccolo nato in mare,
chiederanno probabilmente di avvalersi della particolare legislazione
che tutela i richiedenti asilo politico. E' possibile, è augurabile che
l'ottengano. Tra le nuove, più severe, norme annunciate, mercoledì dal
governo Berlusconi, in tema di immigrazione, non mi sembrava esserci
alcuna revisione delle norme che limitano la concessione dello status
di "rifugiato politico". Se riuscirà a ottenerlo, se l'Italia -
malgrado il giro di vite, l'introduzione del reato di clandestinità, il
"muro" di leggi che sta erigendo simbolicamente intorno alle sue coste
- non spegnerà il suo futuro, il piccolo Abdwahd, nato clandestino,
potrà dirsi davvero fortunato.

 
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