Creato da mcalise il 13/05/2013

Civis

Discussione sulla democrazia, cittadinanza e partecipazione

 

 

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Il mio impegno, la mia proposta per Sapri

Post n°7 pubblicato il 29 Settembre 2013 da mcalise
 

 Il desiderio d’ impegnarmi socialmente nasce da una pulsione mia caratteriale ma, soprattutto,da due convinzioni:

  • ritengo che le generazioni oggi mature, a cui appartengo, abbiano una responsabilità “generazionale” verso i giovani;
  •  
  • credo che le nostre condizioni di vita (democrazia, coesione sociale, benessere economico) siano in continuo divenire che può avanzare o regredire . Oggi, più che mai, il miglioramento di tali condizioni o, addirittura, un positivo cambiamento può essere perseguito solo con una partecipazione vera dei cittadini alla gestione della cosa pubblica.
  •  

Osservo che, diciamo da una ventina d’anni, viviamo in un mondo che ha subito e subisce profonde trasformazioni. Alla crisi economica si accompagna la sfiducia generalizzata che investe particolarmente la politica e le istituzioni; insomma la crisi è economica, sociale, politica.

 Dobbiamo interrogarci se in uno scenario così cambiato i problemi, sia collettivi che individuali, possano essere affrontati con i metodi abituali, con i vecchi schemi mentali, senza interrogarsi sugli errori fatti. In poche parole: soluzioni serie si individuano solo se si è consapevoli dei problemi che ci sono difronte e degli errori individuali e collettivi commessi.

 Di fronte alla complessità e vastità dei problemi molti sono indotti a rinunciare a qualsiasi impegno politico/sociale, a chiudersi nel proprio individualismo. E’palese che tale atteggiamento, anche se giustificato da argomentazioni auto-assolutorie, non contribuisce a migliorare le cose.

 A mio parere esiste un modo per migliorare la società, per tutelare il bene comune:impegnarsi nel proprio territorio. L’associazionismo, su scala locale, può promuovere la difesa di interessi individuali che, intelligentemente intesi,sono anche collettivi. La difesa dei beni comuni, la promozione della cittadinanza attiva divengono obiettivi e strumenti per una mobilitazione che produca idee, progetti, azioni concrete.

 Ovviamente non bisogna cadere nella trappola del localismo. Molti problemi non possono avere una risposta solo locale. Ad esempio l’aria, il clima, il mare e l’acqua per essere tutelati richiedono uno sguardo largo. La dimensione locale diviene una “palestra” per affrontare anche problemi più vasti.

 Solo cittadini organizzati potranno interagire, in modo efficace e costruttivo, con le istituzioni che si sentiranno stimolate, appoggiate, controllate; potranno lanciare una positiva sfida per chiedere trasparenza, condivisione,partecipazione vera. Occorre iniziare un processo di crescita civica difficile,“profondo” e lungo. Un passo necessario mi sembra quello di creare occasioni nelle quali i cittadini possano confrontarsi. Riappropriarsi dell’attitudine al confronto e da esso far emergere idee, soluzioni nell’interesse collettivo. In questa direzione si muove l’iniziativa “Oggi i cittadini discutono di …”: una “palestra” dove, superate le iniziali timidezze, tutti possono esprimersi sull’argomento proposto; un metodo partecipativo che, partendo dal basso, (ri)crei una comunità che sappia discuteree formare cittadini abituati al dibattito. Creare un vocabolario comune dove le parole essenziali ad un dibattito civile siano comunemente intese, senza ambiguità. Spesso le parole sono “doppie” e/o abusate oppure superficialmente intese: democrazia, partecipazione, cambiamento, beni comuni, trasparenza, … .

 “L’allenamento”implica la sola adesione al metodo stesso, alla partecipazione attiva. Non unanimismo; ciascuno continuerà a riconoscersi nel proprio partito, nella propria lista civica, nella sua associazione.

 Quindi una comunità che sappia riconoscere e condividere almeno pochi essenziali valori che mettano in primo piano il benessere collettivo .

 Una cittadinanza responsabile non mette in contrapposizione individuo/collettività;l’antitesi egoismo/altruismo deve essere superata conciliando  interesse individuale e benessere collettivo. In sintesi: coesione sociale nell’ambito della quale sarà utile, all’occorrenza,lo scontro/confronto democratico. Quindi discutere, discutere, discutere come passo indispensabile per essere propositivi, superare resistenze ingiustificate, togliere alibi all’inerzia, pretendere trasparenza e partecipazione vera nella gestione della cosa pubblica.

 Per fare tutto ciò occorre passione, umiltà, volontà.

 La proposta si rivolge, ovviamente, a coloro che vorranno partecipare alle riunioni ma anche ai volenterosi che intendono fare squadra per organizzarle.

 E’necessario un associazionismo civico locale che non trascuri di guardareall’Italia, all’Europa ed al mondo per capire le cose da fare o da non fare,per condividere in modo più vasto, per apprendere buone pratiche nella speranza che saremo capaci NOI, a Sapri, di proporre ad altri buone pratiche, di essere NOI un esempio positivo. Guardiamo al passato, alle tradizioni per valorizzarle, se occorre, ma è ciò che faremo, nel presente e nel futuro prossimo, la nostra prova, la sfida che, se vinta, potrà essere fonte di motivato orgoglio.

 Credo che la mia proposta vada nella direzione indicata.

 
 
 
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