Claudio amuleto

Vado a vivere in città

Nelle ultime settimane ho più di una volta pensato di voler scrivere, ed in un certo senso di "dover scrivere" un post riguardo a quello che mi sta per succedere e che è riassunto dalla frase del titolo. Ogni volta arrivava la domanda: COME scriverlo? Dopo brevi riflessioni credo che per una cosa del genere l'unico metodo sia scriverlo e basta, di getto, ed impegnandosi a cliccare il tasto "Pubblica" infondo alla pagina indipendentemente da come venga fuori il post.
Prima di scrivere chi, o meglio in questo caso con chi, quando, dove e perché (cosa l'ho appena detto) mi arrivano due ricordi suscitati da quella frase. Il primo è, al contrario, una canzone di Toto Cutugno, "Voglio andare a vivere in campagna", che scopro dal sito Wikitesti essere stata presentata a Sanremo 1995, pensavo fosse più vecchia. La canzone inizia con la frase stessa del titolo e continua con "voglio la rugiada che mi bagna ma vivo qui in città, e non mi piace più, in questo traffico bestiale, la solitudine mi assale". Beh, io sto per fare il passo contrario, al traffico ci penso ma non credo che sarà un problema, e la solitudine sarà impossibile visto che non vado a vivere da solo. Inoltre vado a vivere in una zona bellissima, piena di verde, e sarò sempre in contatto con la natura nel paesino dove lavoro e tornando qui a casa dei miei genitori. Il secondo ricordo è un film con Renato Pozzetto, "Il ragazzo di campagna", che ho appena scoperto in rete essere del 1984. Qui di collegamenti con me non ce ne sono visto che non andrò a Milano ma nella molto più vivibile Brescia e che soprattutto non girerò per le vie della metropoli con un trattore.
Svolte le premesse, descritte le assonanze, dall'immagine di Pozzetto sul trattore che gira per Milano torno alla mia cameretta della provincia bresciana. Dietro di me ci sono due valigie ed un'altra è nella stanza accanto insieme a tre scatole, e non ho ancora finito. Alcune cose invece sono già a Brescia, nella casa dove una ragazza dolcissima mi ha accolto, e da domani mi accoglierà definitivamente, per iniziare una vita insieme. Sto andando davvero a caso, le 5 W citate sopra (chi, come, dove, quando e perché,le 5 domande alle quali rispondere quando si descrive un fatto, 5 W poiché in inglese hanno tutte la W per iniziale) stanno litigando fra loro e mi stanno prendendo a parolacce, ma due frasi fa mi sono accorto che stavo dicendo tutto tranne la cosa più importante. Eh si, perché in realtà questo post potrebbe essere semplicemente cosi:
Titolo: Vado a vivere in città
Post: da domani 24 novembre vado a vivere con E., nel suo appartamento di Brescia. Siamo felici di iniziare una convivenza che siamo certi ci porterà lontano.
C'è tutto, anzi sarebbe stato abbastanza anche senza l'ultima frase, ma mancava il perché, le 5 W non erano ancora contente. Adesso mi viene da ridere perché mi vedo queste enormi 5 W dietro che mi menano, Chiaraaaaa tu che con le W sei in confidenza fermale ti prego !!! Torniamo seri.
Dopo più di un anno di fidanzamento, ma soprattutto notando felicemente che le cose fra noi andavano veramente bene (dopo magari qualche incomprensione nei primi mesi), è arrivata in modo naturale la decisione di vivere insieme. Insomma, abbiamo raggiunto un bell equilibrio, causa ed effetto del sentimento forte che ci lega. E. vive da sola da qualche anno, e già da più di uno mi accoglie a stare da lei ogni fine settimana. Questo passo è quindi arrivato in modo spontaneo, noi siamo certissimi che sarà solo il primo passo, seguito poi da altri passi importanti. E' arrivata la decisione ed è arrivato anche il giorno nel quale si realizza. Nel corso dei mesi quella "casa che profuma in ogni angolo" (Laura Pausini, "Con la musica alla radio", citazione non casuale della canzone che è anche titolo di questo blog) ha iniziato a parlare di me, e dopo questa decisione ancora di più. Abbiamo acquistato insieme qualche quadro, qualche mobile, qualcuno l'ho portato io da casa mia, l'abbiamo resa nostra insomma. Non mi sono ancora del tutto abituato a definirla "la nostra casetta" ma sono felice che sia cosi e soprattutto sono felice che da domani avrò tutti i giorni una persona speciale con me.