Creato da cmfdavid il 03/11/2009
Quattro chiacchiere tra amici
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Post n°17 pubblicato il 20 Luglio 2010 da cmfdavid
Tag: abbandono, alibi, amore, cuore, degrado, educazione, politica, relazioni famigliari, società, valori Con la legge n. 39 dell'8 marzo 1975 in Italia la maggiore età è stata portata a 18 anni. Quelli erano anni di prosperità e di certezze. I figli non pensavano solo allo sballo ed al divertimento come invece accade oggi, con l'incertezza del lavoro e la disoccupazione solo rimandata dagli studi universitari. Succede così che ci ritroviamo in famiglia figli maggiorenni a 18 anni ,che teoricamnte dovrebbero essere responsabilizzati nel progettare e realizzare la propria vita, verso i quali non abbiamo più autorità ma per i quali manteniamo la responsabilità economica, fino 30 o addirittura 40 anni. In questa condizione le famiglie sono impotenti ed allo sbando completo. Ovviamente e fortunatamente per molti non è così, ma sono convinto che tanti altri giovani ne approfittino, con l'alibi dell'incertezza, per rinviare la propria crescita nel tempo. Certo, sono maggiorenni nella libertà di comportamento ma, di fatto, dipendenti dalla famiglia a livello economico. Io penso che, visti i tempi, sia necessario rivedere la legge e riportare la maggiore età a 21 anni, in modo da dare più potere ai genitori per l'educazione dei figli e più tempo ai figli per maturare e crescere con valori di autorealizzazione responsabile. Spero che qualche politico mi legga ed incominci a pensare seriamente alla questione. Un sorriso, per modo di dire perché c'è poco da ridere, a tutti....Davide |
Post n°16 pubblicato il 08 Marzo 2010 da cmfdavid
La festa della donna ha la sua origine all'inizio del XX secolo quando un gruppo di operaie ha fatto sciopero per protestare contro le loro condizioni lavorative. L'origine della Festa dell'8 Marzo risale al 1908, quando un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare. Lo sciopero proseguì per diverse giornate ma fu proprio l'8 Marzo che la proprietà dell'azienda bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire dalla stessa. Un incendio ferì mortalmente 129 operaie, tra cui anche delle italiane, donne che cercavano semplicemente di migliorare la propria qualità del lavoro. Tra di loro vi erano molte immigrate, tra cui anche delle donne italiane che, come le altre, cercavano di migliorare la loro condizione di vita. L'8 marzo assunse col tempo un'importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità. L'8 Marzo è quindi il ricordo di quella triste giornata. Non è una "festa" ma piuttosto una ricorrenza da riproporre ogni anno come segno indelebile di quanto accaduto il secolo scorso. Propongo, per pari opportunità, di istituire la festa degli uomini, spostando la data ufficiosa dal 2 di agosto, simbolo di gonadici attributi maschili, ad una data da definirsi, come ricorrenza per celebrare il ricordo indelebile di tanti uomini feriti mortalmente, assolvendo il loro dovere di sostentamento delle proprie famiglie, trattati come bestie, nelle varie miniere del Belgio, della Germania e del Giappone nel secolo scorso. |
Post n°15 pubblicato il 07 Marzo 2010 da cmfdavid
Alcuni avvenimenti della giornata di ieri mi hanno portato a fare alcune considerazioni che spero vengano prese in modo spiritoso e comunque facciano riflettere anche voi amici carissimi. Mi sono convinto che esistono due grandi categorie di donne: la donna che si attiene alla filosofia di Darwin e la donna che invece vive e si attiene alla filosofia del darla. Due sono le grandi categorie degli uomini: l'uomo che s'impegna in modo costruttivo affianco ad una donna Darwin nel cammino naturale della vita, condividendo gioie e fatiche con amore e responsabilità e l'uomo che invece gode appieno della donna con la filosofia del darla, che prende tutto, usa e getta e continua il suo percorso di vita nel raccogliere fiori che desiderano rugiada gratuita. Il vero dramma umano sta nell'incontro in crociato di queste due grandi categorie di donne e di uomini cioè, quando una donna Darwin incontra un uomo con la filosofa del prendere e una donna con la filosofia del darla incontra un uomo Darwin. Senza offese per nessuno..........Un sorriso a tutti. Davide |
Post n°14 pubblicato il 03 Marzo 2010 da cmfdavid
E' questione urgente, i giovani soggetti deboli della società Oristano, 2 mar. (Apcom) - "Fra dieci anni al massimo l'attuale equilibrio sui cui si regge il nostro sistema pensionistico è destinato a rompersi e questo è un problema che deve essere affrontato con urgenza dalla politica". A rinnovare l'allarme è il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo al dibattito "Il futuro della libertà" svoltosi al teatro Garau di Oristano. "Oggi giovani e immigrati permettono il pagamento delle pensioni a coloro che sono usciti dal mondo del lavoro - ha spiegato Fini - Domani i giovani riceveranno meno, al momento in cui arriveranno all'età della pensione. La politica non si perda solo nelle questioni dell'immediato, come la par condicio, per fare un esempio, ma dia risposte a questo grande problema". "I giovani - ha detto ancora Fini - sono ormai entrati a pieno titolo fra i soggetti deboli e subiscono le conseguenze di un sistema di flessibilità sul lavoro che nel nostro paese è stato interpretato con eccesso rispetto ad altri paesi europei, dove a fronte dell'impossibilità di assumere a tempo indeterminato si sopperisce con stipendi più alti, cosa che non accade in Italia". Osservazioni: Solo i giovani sono i soggetti deboli? Le loro famiglie no? Le famiglie che se li accollano per anni e anni, che, se questi giovani hanno la sfortuna di avere un reddito che supera di poco i 2.880,00 euro/anno, non hanno neanche diritto alle detrazioni per figlio a carico? E che cosa vogliamo dire di tutti i "vecchi" come me nati dal dopoguerra fino al 1954 che hanno pagato contributi pesanti e salati per la propria pensione con ill sistema distributivo. che oggi si sentono dire queste cose. Per anni abbiamo pagato contributi per far erogare pensioni a categorie di persone che non hanno mai versato un soldo di contributi, ma che portavano voti. Sarebbe come dire che se verso 100,00 euro al mese sul mio conto ed a fine anno mi presento in banca per ritirare i miei 1.200,00 euro, mi sentissi rispondere dal direttore della banca:<< Mi spiace, ma i suoi soldi non ci sono perché gli abbiamo dati ad altri>>.- Non vi arrabbiereste con quel direttore? Siamo messi così purtroppo. Con uno stato che per gestire 10 ne spende 15. Per non parlare dei ricalcoli sulle pensioni superstiti. Per queste pensioni sono stati pagati contributi interi, non ridotti, ma i signori ricalcolano la pensione se ti permetti di avere redditi, nel cui calcolo rientra anche la pensione percepita, superiori a tre volte il trattamento minimo INPS. Regioni, provincie, comuni, tutti a mettere le mani sulla nostra pensione, alla fonte, lì ci possono mettere lemani tutti, con le varie addizionali e addizionale dell'addizionale: un salasso continuo. Non si fa altro che pagare, pagare, pagare ed in termini di servizi restituiti: il nulla. E' angosciante sentirsi dire queste cose e guardare avanti con l'incertezza e la paura del futuro. Anche i "vecchi" osano ed hanno il diritto di guardare avanti, non è solo prerogativa dei giovani. Giù le mani dalle pensioni!!!! |
Post n°13 pubblicato il 02 Marzo 2010 da cmfdavid
Credo che tutti noi abbiamo con il bancomat un rapporto come quello che i cattollici hanno con il confessionale. Quando preleviamo siamo veramente pentiti di ciò che stiamo facendo. Credo che in quel momento assistiamo al film di tutti i sacrifici fatti per avere sul conto la cifra che ci apprestiamo a prelevare, oppure di quelli che dovremo affrontare dopo il prelievo. Dobbiamo essere davvero addolorati, altrimenti non capirei come tante persone rimangano lì davanti per minuti interminabili, aspettando chissà quale assoluzione. Ho visto una signora prelevare 90 euro per ogni carta e l'operazione l'ha ripetuta ben 15 volte, con 15 carte diverse. Non piangeva però: a piangere eravamo noi, ormai immersi in una coda interminabile, pensando a quanto tempo prezioso della nostra vita si era perso aspettando il proprio turno. C'è anche chi si è innamorato del proprio sportello bancomat, ogni volta si incanta lì davanti ad ammirarlo, come se assistesse ad uno spogliarello erotico: non si muove e contuinua a guardare e rimirare i numeri del proprio conto. Ci lamentiamo sempre delle code imposte per ogni cosa, ma quando siamo davanti al bancomat il tempo si ferma in un amplesso interminabile. Ciao un sorriso a tutti................................Davide |
GIOIA INFINITA - Negrita
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Amo....chi si nasconde con discrezione e riservatezza, ma comprende quando è il momento di mettersi in gioco e ribaltarsi in primo piano.... chi sa amare profondamente se stesso e ciò che fa, e crede nei propri progetti di vita, disponibile a pagare il prezzo delle proprie scelte....chi sa godere delle piccole cose e sa vivere i momenti magici che la vita gli concede....chi ironizza sulle proprie disgrazie e sorride alla vita nonostante tutto.....chi si aspetta da te un sorriso di conforto....chi è concreto ma presente, e non parla con frasi fatte, ma con le parole che gli detta il cuore.... chi invecchia saggiamente con le rughe d'espressione negli angoli della bocca all'insù e le zampe di gallina ai lati degli occhi.
Davide
IL VOLO
Ci abbagliano lampi e riflessi di luce,
profusione di colori boreali.
All'orizzonte il mare ed il cielo
si toccano dove emozioni e sentimenti
s'incontrano.
Sento il tuo calore,
il tuo cuore battere di vita,
la tua pelle e il tuo profumo...
che riconoscerei nel buio più profondo.
Seguimi, ti prego, non perdermi.
Accarezzami, non perderti nel sogno.
Intanto il vento soffia, gonfia le vele....
....allora volo, volo,
volo libero,
senza più guida, ne padrone....
.............e tu con me.
Davide
iL REGALO MIO PIU' GRANDE
Se ti da fastidio la musica puoi fermarla qui!
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"Il Manuale del Guerriero della Luce"
di Paulo Coelho
"Il guerriero della luce crede.
Poiché crede nei miracoli,
i miracoli
cominciano ad accadere."
Gold and blue di LUCE55YOGI
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NUTELLA AMORE MIO
Ti amo!
Tu così sconcertante.
Tu così irresistibile ed invitante.
Ti guardo dolce, tenera, esotica bellezza.e....
.........ti desidero follemente.
Non dovrei..........ma vorrei......,
il tuo profumo inebria la mia mente,
cancella ogni mia resistenza.
Io ti voglio e sarai mia...ora...subito!
Ti apro...ti accarezzo....e...ti colgo.
Tutto è compiuto.
Al prossimo incontro mia dolce passione.
Davide
ANIMA GEMELLA
Condividere vite, gioie, dolori, successi,fallimenti,
amore, perdono, rabbia, stati di grazia e, soprattutto,
una crescita permanente con un'altra anima,
significa avere un'anima gemella.
Spesso si tratta di qualcuno per cui proviamo
un'attrazione istantanea al primo incontro,
come se lo conoscessimo da sempre.
Non c'è bisogno di instaurare un legame d'amore
per provare l'appagamento e la gioia della presenza
di un'anima gemella e, del resto, non abbiamo un'unica
anima gemella. Un'amante può soddisfare la nostra anima
in un senso, ma, per altri versi lo fanno anche il nostro
migliore amico, un genitore, un figlio.
Davide
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