Creato da codiceastrale il 01/04/2007

Codice Astrale

Segreti dello Zodiaco

 

 

Berlusconi condannato a 7 anni

Post n°43 pubblicato il 26 Giugno 2013 da codiceastrale
 
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Il 24 Giugno 2013 Silvio Berlusconi viene condannato a 7 anni di carcere per “concussione e prostituzione minorile”.

 

 

 

I transiti già da qualche tempo sono molto difficili per Silvio Berlusconi. Come già espresso nel mio post “nel tunnel del potere”, il tiro incrociato dei pianeti lenti di questi ultimi anni bersagliano il Sole dell’ex-premier mettendolo in difficoltà e segnando definitivamente la “chiusura del suo tempo” da un punto di vista politico oltre che un periodo di conflitti personali non indifferenti. Il passaggio più importante resta sempre e comunque il quadrato di Plutone al Sole, transito che segna la crisi individuale maggiore per un uomo sotto il profilo del potere personale oltre che psicologico e sessuale. Il signore dell’Ade è simbolo di “morte e rinascita”, e quando oscura il luminare diurno in aspetto dissonante rappresenta una grande crisi che tocca ogni sfera della psiche determinando profonde frustrazioni e difficoltà in rapporto con la capacità di farsi valere. Berlusconi ha sempre agito al di sopra degli altri e della legge, come se ogni aspetto della vita, entrando in conflitto con lui, dovesse per qualche legge divina sottomettersi al suo volere per non intralciare il suo cammino, e ieri, forse per la prima volta davvero, si ha la sensazione che questo stato di cose sia giunto al capolinea, e questo è un po’ il senso del quadrato di Plutone al Sole. La condanna di ieri, per quanto non confermata e solo provvisoria, parla di prostituzione minorile e concussione, in analogia con due dei simboli più strettamente legati alla sfera plutoniana, il sesso e l’abuso di potere. C’è chi dice che Berlusconi sia stato colpito in questo modo solo perché la magistratura, da lui eternamente ed aspramente avversata, non è stata in grado di colpirlo in maniera diversa, e in un certo senso…per certi aspetti, è sicuramente vero, ma in fondo…anche la magistratura statunitense colpì Al Capone “solo” per evasione fiscale facendogli pagare tutt’altro e molto più duramente. Questo non significa che il modo di operare sia corretto, ma solo che “il fine giustifica i mezzi”, una dinamica che Silvio Berlusconi conosce molto bene. Se valeva per lui!

Nella Rivoluzione Solare troviamo il Sole fortemente penalizzato dall’opposizione di Urano dalla VII (processi - giustizia) e di Plutone (sessualità e potere e) dalla IV, quella della vita privata e del domicilio. L’ascendente di rivoluzione è in IV casa, e Saturno si trova in Bilancia (giustizia) in nona casa (legge) congiunto a Venere di nascita, simbolo del piacere e della vita amorosa. Ma il Capricorno in IV casa richiama anche un aspetto del tema natale, la congiunzione della Luna con Saturno, perché attraverso questi due simboli si incontrano vita pubblica e privata; e la Luna di rivoluzione si ri-congiunge proprio a Saturno natale esattamente allo stesso grado, il 18° dei Pesci. Ma la Luna nel tema annuale è anche maestra della casa VII e quindi ha una certa affinità con le questioni legali del periodo, cui associa i suoi simboli come le donne e la casa. Urano che transita in VII dissonante al Sole è maestro della quinta nel tema natale, per cui le vicende amorose potranno essere fonte di problemi, e Saturno di Rivoluzione quadra Plutone, che nel tema natale è in Cancro in decima casa e quadra Venere in Scorpione (che governa) congiunta alla Luna Nera, sulle quali si viene a trovare Saturno annuale. Un altro segnale dei legami fra le vicende amorose e la Legge è indicato dalla posizione di Giove di Rivoluzione in quinta casa in Gemelli, Giove che alla nascita quadra ancora una volta la congiunzione Luna/Saturno; è peraltro “curioso” osservare come, il giorno della condanna, su quel Giove transitava Marte proprio nello stesso grado, il 17° Gemelli… e come il signore del Sagittario transitasse allo stesso tempo al Medio Cielo del tema natale esattamente in linea con l’asse dei nodi lunari. Il Medio Cielo di Rivoluzione in terza casa radicale è il segnale di un anno durante il quale i media avranno una certa importanza nelle situazioni riguardanti la vita pubblica e la carriera; il Medio Cielo è in Scorpione, simbolo della sessualità, degli intrighi e delle cose nascoste, e ad esso si congiunge Marte. Plutone di Rivoluzione si trova in dodicesima casa, quella dei segreti, delle prove, del carcere. Indipendentemente dal fatto che questa condanna di primo grado venga o meno confermata, questa posizione della dodicesima sovrapposta alla quarta casa natale è comunque il segnale di prove da superare, durante l’anno, che si legano a circostanze che sono in rapporto con la vita privata e/o il domicilio. Anche un altro aspetto della rivoluzione mette in risalto le vicende amorose e le cose nascoste, il quadrato esatto fra Venere in Leone, nella VII, e Marte in Scorpione al Medio Cielo. Si potrebbe aggiungere che nel tema progresso l’ascendente giunge esattamente a 25° Scorpione.

Una Rivoluzione Solare non ci dice solo i settori della vita nei quali può accadere qualcosa durante l’anno e il “modo in cui”, e “che cosa” (i pianeti presenti) potrà accadere, ma anche e soprattutto il sottofondo psicologico dell’anno stesso, come accade in fondo per il tema natale. I movimenti degli astri nelle case e sui pianeti della rivoluzione scandiscono certamente il tempo dello sviluppo degli eventi, ma bisogna pur sempre tenere presente che mentre non sempre le cose accadono, sempre il soggetto vive interiormente determinate questioni dal punto di vista psicologico. In questo senso quindi il continuo sottolineare una questione da parte delle case, dei segni e dei pianeti significa che determinati simboli e le vicende ad essi legati saranno di maggior importanza quanto più saranno messi in risalto in una rivoluzione annuale. Il fatto che in questo tema venga continuamente segnalata un’associazione fra le vicende amorose, la vita segreta e la giustizia, è il sintomo di un periodo in cui l’ex-premier sapeva benissimo che qualcosa in relazione ad esse gli avrebbe creato difficoltà. Questa lettura non è svolta in chiave innocentista o colpevolista, ma solo ed esclusivamente a fini  interpretativi, ed è interessante notare, come dicevo più sopra, come certi significati vengano più e più volte messi in risalto dal tema e dal continuo intrecciarsi degli stessi simboli. 

 

 

 
 
 

I 2 zodiaci all'inizio della Primavera 2013

Post n°42 pubblicato il 21 Marzo 2013 da codiceastrale
 
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I 2 zodiaci a Inizio Primavera 2013

Il ritorno della primavera secondo i 2 zodiaci

 

La primavera giunge quest’anno con un giorno di anticipo rispetto al 21 Marzo segnalato dai calendari, e non si tratta di “precessione degli equinozi”, ma semplicemente del fatto che ogni anno il Sole si presenta ad un determinato grado a ore diverse, con un giorno di anticipo o con uno di ritardo. Se considerassimo la precessione equinoziale, allora staremmo freschi, nel senso che il luminare diurno astronomicamente si trova ancora nel segno dei Pesci, esattamente a 5°57’ del dodicesimo segno, grado peraltro attualmente “abitato” da Mercurio, che oltretutto ha appena ripreso il suo moto diretto. Nell’astrologia indiana è questo un dato di fatto, il Sole si trova in Pesci e ne tengono conto nella vita di tutti i giorni per stilare una mappa astrale, in quanto il sistema astrologico in uso nell’astrologia indù è lo zodiaco siderale, mentre qui in Occidente tutto ciò non viene preso in considerazione in quanto ci si basa sullo “zodiaco tropico”.

 

Zodiaco Tropico e Zodiaco Siderale

 

La differenza fra i due zodiaci è fra le prime teorie sostenute da certi scienziati quando entrano in polemica con l’astrologia considerandola alla stregua di una mera superstizione. A loro dire infatti, l’astrologia non può funzionare innanzitutto per il fatto che non tiene conto delle reali posizioni dei pianeti in relazione alle costellazioni, ma si basa invece su dei segni zodiacali che in realtà non esistono nel cielo, essendo un’arbitraria suddivisione dell’eclittica in dodici spazi – i segni zodiacali appunto – di 30° ciascuno. Astronomicamente le costellazioni hanno ampiezze differenti, per cui ce ne sono di più piccole e di più grandi, e tenendo conto di questo fattore il Sole rimarrebbe in ciascuna di esse per un tempo diverso, ad esempio nello Scorpione solamente per 7 giorni, dal 23 al 30 novembre. In questo caso stiamo parlando dello “Zodiaco delle Costellazioni”, che non viene usato in astrologia. In oriente invece, come dicevo, le costellazioni vengono tenute in considerazione ma ad ognuna di esse viene attribuita la stessa ampiezza di 30°, motivo per cui sono in analogia con i Segni e lo zodiaco che ne risulta viene denominato “Zodiaco Siderale”, attraverso il cui spostamento dovuto alla rotazione della Terra si arriva a calcolare la “precessione degli equinozi”. In altre parole, la non sfericità del nostro pianeta porta il Sole a compiere il suo percorso lungo l’eclittica continuamente in ritardo rispetto all’anno precedente, spostamento all’indietro che, seppur in misura infinitesimale, lo vede sempre in svantaggio rispetto al Punto Vernale (o Punto Gamma), il grado “0” dell’Ariete, uno dei 2 punti equinoziali in cui l’equatore interseca l’eclittica. Ma nell’arco di 70 anni, il ritardo accumulato diventa di 1° zodiacale, e la proporzione che si può calcolare mette in luce lo spostamento all’indietro di un intero segno nell’arco di 2.160 anni  (mese cosmico) e un giro completo dello zodiaco nell’arco di tempo di circa 25.920 anni (anno cosmico). Oggi come oggi, il Sole al 21 Marzo, primo giorno di primavera, è in ritardo di circa 24° gradi e viene a trovarsi appunto al 6° dei Pesci; il fenomeno della precessione viene calcolato secondo un sistema denominato in sanscrito  Ayanamsa, in quanto questo termine definisce la differenza fra il grado “0” dell’Ariete e il punto d’inizio convenzionale della costellazione ariete. di cui tengono conto appunto gli astrologi Indù nel calcolare le loro mappe astrologiche. Lo “Zodiaco Tropico” in uso qui in occidente invece, si basa su una fascia immateriale collocata lungo l’eclittica ed estesa di circa 10° a Nord e a Sud, suddivisa in 12 parti uguali in corrispondenza con le costellazioni, parti che vengono appunto denominate “segni zodiacali”. Ciò che i detrattori dell’astrologia non sembrano in grado di comprendere o almeno non voler prendere in considerazione, è che questo sistema si basa su un rapporto simbolico soli-terrestre, motivo per il quale il punto di inizio della primavera non è riferito effettivamente al grado “0” dell’Ariete, che rimane fisso, essendo un segno e non una costellazione, ma parte dal momento in cui la nostra stella passa dall’emisfero celeste australe a quello boreale, con declinazione “0”, ed essendo la misurazione di un momento, temporale, bisognerà pensarla in termini di “quando” ciò accadrà, non in termini di “dove” (grado “0” della costellazione Ariete).

 

 
 
 

I'ts better to burn out than fade away

Post n°40 pubblicato il 30 Luglio 2011 da codiceastrale
 
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 E' meglio bruciare che spegnersi lentamente, cantava Neil Young in “Hey Hey My My”...correva l'anno 1979, l'album era Rust Never Sleeps. La stessa frase appare nel biglietto che il leader dei Nirvana scrisse, sembra, per congedarsi da questa vita. Sembra, perchè la sua morte dopo 17 anni resta ancora avvolta da un alone di mistero.

 cosa ci dice l'astrologia di Kurt Cobain?

Kurt Cobain - Tema Natale e Rivoluzione Solare 1994

I Pesci sono rappresentati come il segno del mistero e dell’infinito, ma se guardiamo un po’ più in là incontreremo una personalità profondamente empatica che sente il bisogno di fuggire dai limiti e da tutto ciò che è scontato, dalla noia e dalla routine, che segue la propria ispirazione e tende alla fusione con il “Tutto” e l’universale. La dimensione simboleggiata dallo stadio evolutivo dei Pesci è il mondo dell’inconscio collettivo, l’akasha dei mistici, dove non esistono il passato e il futuro, ma tutto si fonde in un aeternum senza tempo. Un Sole in Pesci vive in una realtà invisibile agli altri, nella quale ritrova fede, certezze e quel senso di assoluto che sfugge all’immediato e al contingente, ma che dimora nel profondo di ogni essere umano. Umanità, in fondo, è una parola chiave del segno, come lo sono compassione, fusione, carità…è molto evidente il contrasto fra il “sentire” dei Pesci e il “ragionare” del segno opposto e complementare, la Vergine; se quest’ultimo vive con i piedi saldamente ancorati a terra e tutto ciò che fa deve avere uno scopo, al contrario il Pesci vive sintonizzato sulle onde invisibili del sentimento unificante che tutto avverte, per lui reale quanto la materia fisica. Un Sole in Pesci con Saturno, pianeta dei limiti per antonomasia, sottolinea l’angoscia per qualcosa di cui ci si sente costantemente in colpa (“non riesco più ad emozionarmi, e mi sento in colpa verso tutta questa gente”), una responsabilità di tipo emotivo, il disagio per ciò che si riconosce come impuro nell’essenza intima di se stessi. Saturno in Pesci è un cammino di solitudine, nel senso che chi nasce con questa configurazione planetaria, in un modo o nell’altro, ad un’età o ad un’altra della propria vita attraverserà una fase in cui si sentirà maledettamente solo, o in cui avrà una forte necessità di stare da solo, o ancora, durante la quale potrebbe decidere di intraprendere un percorso iniziatico, alternativo, di fede o discepolato. “Sono troppo sensibile”…diceva Cobain…Sole in Pesci, Mercurio in Pesci trigono alla Luna in Cancro, Venere in Pesci trigono a Giove in Cancro, trigono a Nettuno in Scorpione; un grande trigono d’acqua, una forte girandola di emozioni che scorrono veloci fino a farti perdere la bussola se non hai elementi utili a darti un punto di riferimento. Nettuno, pianeta delle droghe e dell'alcool, in questo tema è Maestro del Sole, di Mercurio e di Venere, si trova in Scorpione, e forma un “punto di Talete” sul quale si scarica l'opposizione fra la congiunzione Urano-Plutone in Vergine e Saturno in Pesci. Nessuno nasce nel vuoto, ognuno è figlio del tempo e dell'ambiente in cui è venuto alla luce e ne porta con sé i valori, un background culturale, generazionale e collettivo che condizionerà il suo modo di agire e di pensare.

La congiunzione Urano-Plutone è un aspetto molto potente, che sprigiona intense energie, e assume un’importanza notevole perché i due astri hanno un passo molto lento e si incontrano nello zodiaco circa ogni 115 anni, segnando l’inizio di trasformazioni profonde e significative a livello sociale, culturale e collettivo. I nati negli anni sessanta ce l’hanno tutti nel loro tema di nascita, insieme a Nettuno in Scorpione, ma coloro che sono venuti alla luce fra Aprile 1964 e Marzo 1967 la sentono particolarmente perché i due pianeti nel loro tema sono opposti a Saturno in Pesci, indice di un conflitto fra ragione e sentimento, realtà e fantasia, contingente immediato e ideali superiori…uno scontro di valori molto forte che per ognuno assume un significato diverso e si manifesta in modo differente a seconda della situazione, dell’ambiente personale e del luogo della carta in cui si trovano i pianeti. L’opposizione di Saturno in Pesci alla congiunzione Urano-Plutone in Vergine rappresenta l’inconciliabilità fra due linguaggi diversi, quello del materialismo e del contingente da un lato e quello del sentimento e della spiritualità dall’altro. Percepire come pratico e opportuno ciò in cui non si crede da un punto di vista assoluto è qualcosa che stride a un’anima sensibile, che avverte in se stessa un rumore sordo e rimbombante allo stesso tempo. Urano-Plutone in Vergine è l’inizio dell’era dei computer che, al di là di tutto, hanno anche reso l’uomo schiavo delle tecnologie; è la nascita delle multinazionali farmaceutiche e dell’uso di nuovi farmaci, che nel tempo non sempre si sono rivelati il meglio per il benessere dell’uomo, e ancora, senza distanziarmi troppo da dove scrivo, la nascita come a Porto Marghera delle città dormitorio per gli operai e degli impianti che hanno avvelenato l’aria e i polmoni di chi ci lavora. Saturno in Pesci opposto alla Vergine ammoniva i due astri dell’ottava superiore (Urano-Plutone) che nel tempo la coscienza collettiva, ma soprattutto la qualità della vita, avrebbero pagato un pesante dazio. Negli ultimi 50 anni sono cresciuti in modo esponenziale suicidi e malattie psicologiche…chissà perché! L’opposizione degli anni sessanta (che con Nettuno in Scorpione ha comportato il dilagare della droga) metteva a nudo una questione basilare… la salute, fisica e psicologica (Vergine) non può prescindere da un profondo contatto con se stessi, con la propria emotività e la propria anima, e giungle di cemento asettiche e sterili di un mondo stereotipato e angosciante come quello in cui viviamo, che tutto è  meno che costruito a misura d’uomo, non possono che portare alla sofferenza emotiva. Tutto questo ci parla del malessere di una generazione, ma non tutti i suoi componenti ne sono realmente consapevoli, anche se la matrice archetipica esiste dentro tutti a livello inconscio.

 

Kurt Cobain aveva la congiunzione Urano-Plutone all’ascendente opposta a Saturno in VII casa, e il lacerante conflitto fra valori materiali ed emotivi nel suo caso è stato vissuto principalmente nel contesto delle relazioni interpersonali, dei rapporti con gli altri, dei legami e delle associazioni. Con il segno della Vergine all’ascendente, l’espressione della personalità si basa su un bisogno di “integrazione” che è sempre presente nel comportamento e nella psiche del soggetto, che non può fare a meno di esserne condizionato, se non altro inconsciamente, come se un computer interno monitorasse ogni azione al fine di controllare che tutto sia in ordine. L’ordine di cui parlo, chiaramente, non è quello esteriore ma quello che permette all’Io di sentirsi a posto con se stesso quando mantiene un certo codice di comportamento. L’ascendente Vergine per un Pesci significa esprimersi attraverso dei simboli che sono l’opposto della propria essenza più intima, un cammino che già di per sé illumina la via delle relazioni con l’altro, perché questo rappresenta l’opposto e il complementare di sé, ma soprattutto, la propria “ombra”, il proprio lato oscuro da conoscere e da ricercare nel confronto dialettico come in un eterno gioco di specchi.

 

Il piccolo Kurt scriveva sui muri del bagno “odio mia madre, odio mio padre, mio padre odia mia madre, mia madre odia mio padre, insomma non vogliono che io sia felice”. Luna e Giove in Cancro mostrano un nucleo di dolcezza e di affettività che si esprime nel bisogno di un focolare e di una famiglia, verso la quale si nutrono fiducia e aspettative (Giove); il transito di Saturno in Cancro del ‘74/75, mentre la Luna progressa transitava Nettuno, è stato per lui molto difficile perché ha portato, su quel punto così sensibile del suo cielo, tutta la durezza e tutto il conflitto legato alla posizione natale, e nella sua reazione più immediata l’ascendente Vergine diceva…”volevo solo una famiglia normale, volevo essere come tutti i miei compagni, avere un padre e una madre, dei genitori normali”. Nel tempo, non riuscì ad avere una famiglia “normale”, e questo dovette pesargli molto, e infatti era inquieto e tormentato, e le controversie con la moglie Courtney e la decisione di separarsi non erano un segreto per nessuno.

 

Tra il 1992 e il 1994 la generazione di cui parlo ha vissuto un biennio molto impegnativo e la svolta generazionale avviene con il transito di Urano-Nettuno in Capricorno, al trigono della Vergine e al sestile dei Pesci, ma anche al sestile di Nettuno in Scorpione; si tratta di un cambiamento importante, la rottura con un modello di comportamento, il lasciar andare alcune cose e prendere delle decisioni importanti per il domani. Con Saturno in Pesci, la nuova struttura segue quasi sempre un periodo di sbandamento, di evasione, di solitudine, di timore per il futuro. A volte si manifesta la svogliatezza o l'indecisione nel prendere una strada che, fondamentalmente, ”non è, o non si è certi che sia, quella che si vorrebbe”…ma è necessaria. Credo che Kurt abbia vissuto il ‘94 come il momento della svolta che avrebbe dovuto trasformare profondamente la sua vita perché qualcosa di intenso e di forte stava avvenendo in lui. Agitato e confuso, aveva rischiato di morire più volte per overdose. In questi casi l'anima percepisce che qualcosa la turba e che occorre fermarsi un istante e consultare la propria guida interiore. In un certo senso, sente che serve un "percorso di armonia", una guarigione sul piano emotivo, e provoca delle situazioni estreme per spingere l'Io a sostenere la prova. Nettuno transitava all'opposizione di Giove fra la quinta casa (eccessi) e l'undicesima (equilibrio, liberazione dalle dipendenze), mentre Giove stesso si trovava sul Marte di nascita al trigono del Sole, un passaggio che aumenta la tendenza ad agire d'impulso sotto la spinta dell'emotività e della fiducia in se stessi.

Saturno, pianeta della costruzione e della solidità, aveva appena raggiunto il Sole e si apprestava a transitare la sua posizione natale; è il “primo ritorno di Saturno”, che rappresenta la chiusura della prima fase di vita e l’inizio della maturità psicologica. E’ un momento importantissimo, in cui tutti avvertono che l’età dei giochi è finita per davvero e che è giunto il momento di impegnarsi, di crescere, di assumersi le responsabilità necessarie per la propria solidità. Serve quindi una “pausa di riflessione”, di meditazione, servono ragionamenti seri e leali con se stessi e con gli altri che richiedono probabilmente dei tagli con il passato. Kurt aveva un problema con l’eroina, e sembrava che volesse davvero darci un taglio, ed era infatti in una clinica per disintossicarsi quando scappò e di lui non si seppe più nulla. Il Sole progresso per i 27 anni di vita aveva raggiunto esattamente il 29° Pesci, il grado critico in cui si trova, alla nascita, proprio Saturno e nel quale brilla la Stella Fissa “Scheat”, di natura Marte-Mercurio, simbolo di assassinio, suicidio, prigione ed estrema sfortuna. Il Sole che raggiunge Saturno indica un ostacolo, un fermo, un impedimento; Urano e Nettuno in Capricorno in opposizione a Giove in Cancro qui simboleggiano il risveglio dalle illusioni e  una forte presa di contatto con la realtà, ma anche la consapevolezza di tutto ciò che non funziona in quello in cui si crede.

 

La rivoluzione solare del '94 vedeva uno Stellium di pianeti in dodicesima con Marte, maestro dell'ascendente di rivoluzione, mentre Giove, secondo governatore dei Pesci, si trovava in Scorpione sulla cuspide dell'ottava, la casa della morte. La dodicesima, la fine del ciclo, è in analogia proprio con i Pesci e spinge a guardare oltre l'immediato per abbracciare l'infinito. Fra le tendenze di questo settore c'è anche quella che porta a rompere con le sicurezze quotidiane, e questo significa "lasciarsi andare", ma rappresenta anche tutte quelle situazioni che avvengono all'improvviso e verso le quali non abbiamo nessun tipo di controllo. Come tutto ciò che vive o che avviene ai confini è ambigua e sfuggente, e non può che alimentare i già tanti misteri di questa tragica storia. Dove regna il mistero però, significa che qualcosa non è chiaro perché qualcuno non ha voluto che lo fosse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L'Idra di Lerna

Post n°39 pubblicato il 30 Luglio 2011 da codiceastrale
 
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Idra di Lerna
 

La seconda fatica che venne imposta a Ercole consisteva nello sconfiggere l'Idra che viveva nella palude di Lerna, un mostruoso essere acquatico dal corpo di cane, e provvisto a seconda degli autori, di cinque, sei, sette, otto o nove teste di serpente (ma c'è anche chi dice addirittura cento e perfino 10 mila) che ricrescevano quando venivano tagliate. Aveva artigli possenti e letali, una coda imponente, e se le si recideva una testa, ne ricresceva subito un'altra. Sua madre Echidna, la Vipera, era anch'essa una creatura mostruosa, il cui corpo era privo di gambe ma provvisto di coda di serpente; suo padre era Tifone, demone nato dalle uova che Crono offrì a Gaia, la Terra, perchè si vendicasse di Zeus che aveva ucciso i suoi figli, i Giganti. Tifone, allevato da Pitone, il dio serpente, era a sua volta metà uomo e metà fauno, il cui corpo era provvisto di due ali e di occhi che lanciavano fiamme. L'Idra venne allevata da Era, sorella e sposa di Zeus, la più grande dea dell'Olimpo, e dal cui nome deriva Heraklés, “gloria di Era”.


L'Idra dunque terrorizzava la regione del lago di Lerna, nota per i Misteri che vi venivano celebrati in nome di Dioniso, dio delle vigne, del vino e dell'estasi. La leggenda vuole che Dioniso avesse attraversato il lago senza fondo di Lerna per raggiungere gli Inferi e liberare la madre Semele da Ade, dio degli Inferi. In quella stessa regione si celebravano anche i Misteri di Demetra, la dea-madre Terra, perchè il lago era servito ad Ade per rapire Persefone, figlia di Demetra, durante il famoso ratto per mezzo del quale la portò negli Inferi e la fece sua sposa. Insomma, era una regione sacra, e la presenza dell'Idra che scelse il luogo come suo rifugio spinse gli abitanti a non celebrare più alcun rito. Fu grazie ad Atena, suo angelo protettore, che Ercole trovò la tana dell'Idra, il cui veleno era ritenuto così potente che bastava respirare l'alito del mostro per lasciarvi la pelle all'istante. E sempre Atena consigliò Ercole di stanare il mostro scagliando frecce infuocate, e soffocando l'Idra non dovette più temere il suo alito e la catturò.


Anche in questo caso, come nella prima fatica contro il Leone, la clava non fu di nessun aiuto a Ercole, perchè ogni qualvolta la dava su una delle teste del mostro, pur schiacciandola questa ricresceva quando non si moltiplicava addirittura. Ed ecco allora Iolao, nipote di Ercole e figlio del fratello Ificle, accendere un gigantesco fuoco con braci e tizzoni per bruciare i monconi delle teste dell'Idra per impedire che si riformassero. Usando una roncola d'oro, tagliò la testa principale e immortale, e a seppellirla viva. Quindi, immerse la punta delle sue frecce nelle viscere del mostro e nelle fauci dei serpenti senza vita per impregnarle del loro veleno, e da quel giorno, le frecce di Ercole diventarono mortifere.


Le dodici fatiche di Ercole rappresentano le prove che l'animo umano deve superare per accedere alla pace, all'armonia, alla liberazione da ogni passione e demone che lo tormenta, e in questo senso, allo stesso modo dei tarocchi, si segue un percorso iniziatico questa volta all'interno dello zodiaco. Può lasciare meravigliati il fatto di vedere questa fatica associata al segno della Bilancia, ma chi è l'Idra rispetto alla Bilancia? Il nativo di questo segno venusiano aspira all'armonia, all'equilibrio, alla serenità e alla giustizia, possiede il senso del bello, delle forme e dei colori. Si tratta quindi di un individuo affascinante e retto, ma tutto ciò altro non è che la punta dell'iceberg, è ciò che mostra in apparenza almeno fino a quando non ha compiuto il suo percorso e trovato la sua vera essenza elevandosi alle qualità che gli sono proprie. Il Bilancia cura molto il suo aspetto fisico ed è attaccato alle sue forme e ai suoi principi, ma così facendo nega, respinge, soffoca quanto di immediato e spontaneo c'è in lui. Rispettando forme e principi, e non prendendo mai decisioni, posizione, senza mai rompere e troncare per amor della pace e del quieto vivere finisce con il vivere nell'indecisione e farsi sballottare dalle circostanze, o farsi influenzare dagli altri. Sviluppa eccessivamente le sue qualità venusiane e femminili, il suo fascino e la sua raffinatezza, così come il compromesso, ma inibisce le qualità maschili di autorità a volte dispotica (Saturno). In realtà, a causa delle analogie con la Giustizia, egli aspira a dettar legge, e in lui domina l'intransigenza che viene però mascherata.


Le nozioni di potere e intransigenza, spesso soffocate in questo nativo, proliferano suo malgrado come si moltiplicano le teste dell'Idra dal veleno mortale. E' tipico dei cattivi pensieri riprodursi all'infinito se si cerca di eliminarli dal di fuori, in superficie. Perché cessino di esistere bisogna troncarli, mozzare la testa e seppellirla per sempre, e questo è esattamente ciò che fa Ercole in questa seconda fatica.

 
 
 

La storia del dio dell'albero

Post n°38 pubblicato il 21 Luglio 2011 da codiceastrale
 

Albero della Fortuna

Tanto tempo fa Brahmadatta, re di Benares, si trovò a pensare: “Dappertutto in India vi sono re che possiedono palazzi con molte colonne; se potessi farne costruire uno che poggiasse su una colonna sola, diventerei il primo e il più ammirato fra i re”. Convocò i suoi ingegneri ed ordinò loro di costruire un meraviglioso palazzo sostenuto da una sola grande colonna. “Sarà fatto”, risposero, e partirono per la foresta.

 

Qui trovarono un albero, alto e dritto, degno di diventare il pilastro di un tale palazzo. Ma la strada era impervia, e la distanza da percorrere troppo grande perché potessero portare il tronco con loro; perciò tornarono dal re e gli chiesero ragguagli sul da farsi. “In un modo o nell’altro”, egli rispose, “e senza ulteriori indugi, dovete fare in modo di trasportare l’albero qui”. Essi replicarono che non c’era alcun modo di far ciò. “Allora”, disse il re, “dovete utilizzare un albero del mio parco”.

 

Qui trovarono un maestoso tamarisco, diritto e stupendo, venerato allo stesso modo dagli abitanti del villaggio e dalla famiglia reale. Riferirono al re e questi rispose: “Bene, andate ed abbattetelo immediatamente”. Essi ritornarono presso l’albero, ma non poterono cominciare a tagliarlo, prima di aver fatto al dio che lo abitava le consuete offerte, e prima di avergli chiesto di allontanarsi. Così, offrirono fiori e fronde, accesero lampade, e dissero al dio: “Fra sette giorni a partire da oggi, eseguiremo l’ordine del re e abbatteremo questo albero. Che i deva che vi dimorano si allontanino, così nessuna colpa potrà esserci attribuita!” Il dio udì queste parole, e fra sé e sé fece queste considerazioni: “Costoro hanno deciso di abbattere il mio albero. Io stesso perirò, quando la mia casa sarà distrutta. Periranno anche tutti i giovani tamarischi che mi stanno intorno, e nei quali vivono gli altri deva della mia famiglia. La mia morte mi tocca molto meno di quella dei miei piccoli, perciò cercherò, per quanto possibile, di salvare le loro vite”.

 

Così, a mezzanotte, il dio dell’albero, divinamente radioso, entrò nella stanza del re, illuminandola con la sua splendida presenza. Il re trasalì e balbettò: “Che genere di essere sei tu, dall’aspetto così regale eppur così addolorato?” Il principe deva rispose: “Nel tuo reame, o sire, sono chiamato Albero della Fortuna; per seimila anni tutti gli uomini mi hanno amato e venerato. Hanno costruito case, città e anche palazzi, ma mai nessuno mi ha fatto del male; onorami anche tu, maestà, come hanno fatto loro!” Ma il re replicò che quello in cui abitava il dio, così diritto ed alto, era proprio l’albero di cui aveva bisogno per la sua reggia, ed aggiunse: “Lì potrai vivere a lungo, ed essere ammirato da tutti coloro che ti guarderanno”.

 

Il dio dell’albero rispose: “Se così deve essere, ho allora un solo piacere da chiederti: taglia prima la cima, poi il tronco e infine le radici”. Il re protestò, dicendo che quella era una morte ben più terribile dell’essere abbattuto per intero. “O signore della foresta”, disse, “cosa ci guadagni ad essere fatto a pezzi?” L’Albero della Fortuna replicò: C’è un buon motivo per il mio desiderio: i miei figli sono cresciuti intorno a me, al riparo della mia ombra. Se dovessi cadere su di loro, certamente li schiaccerei, arrecando loro inutile dolore”.

 

Udendo queste parole, il re si commosse profondamente, e stupito per la nobiltà dei pensieri del dio dell’albero, alzò le braccia e disse: “Albero della Fortuna, Signore della foresta, come tu hai voluto salvare i tuoi piccoli, così io risparmierò te; non hai più nulla da temere”.

 

Il dio dell’albero dette al re i suoi buoni consigli e andò via. Il giorno dopo il re fece generosi doni, e regnò saggiamente fino al momento della sua dipartita per il mondo celeste.

 

                                                                                                                (Da Miths of the Hindus and Buddhists)

 

 
 
 

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