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Creato da: lully_rossa il 14/11/2005
Comunista, atea, femminista e zapatista. Ho tutto!

 

 
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Ora il sassolino me lo levo...

Post n°264 pubblicato il 10 Luglio 2006 da lully_rossa

Fino ad ora son stata zitta. Ho atteso che finissero le partite per esprimere la mia opinione in merito all'evento "Mondiali di calcio".
Dunque, non sono quel che si puè definire una tifosa sfegatata. Tifo la squadra della mia città (ma non vado allo stadio e non guardo le partite) e tifo la nazionale (di cui fino agli scorsi europei ho pure guardato le partite).
Confesso che con il passare del tempo e l'acquisizione di sempre più maturità e consapevolezza del mondo e degli accadimenti del mondo, il calcio si allontanava sempre più dall'idea che io ho dello sport. Cominciava ad assumere le caratteristiche di ciò che io combatto. Ogni anno dobbiamo subire il solito disgustoso mercato dei calciatori. Ogni anno dobbiamo sentire che intorno ad uno sport si muove una quantità di denaro che da solo basterebbe a risanare l'economia di una buona parte del paese. Ma il calcio è lo sport nazionale. Sport? Si può definire sport qualcosa intorno alla quale girano interessi miliardari? Si può definire sport un ambiente nel quale non conta che vincano i migliori ma conta che vincano coloro che hanno più disponibilità economica? E' possibile definire sport qualcosa in cui alle varie squadre non è data la stessa identica possibilità di farcela? La mafia è forse uno sport? Perchè il calcio italiano è questo: una mafia. E che è una mafia è tanto più evidente in questo ultimo periodo con tutta la melma che è venuta fuori. La decenza e la dignità tipica di un vero sport, avrebbe voluto che dopo gli scandali del calcio, la nazionale stesse a casa. Che quantomeno venissero esonerati tutti i calciatori provenienti dalle squadre coinvolte. Avrebbe voluto che un maiale come Buffon fosse rimasto chiuso in casa a vergognarsi. Invece questa greffa di ignoranti in mutande oggi sono chiamati "eroi". Ma gli eroi sono altra cosa. Gli eroi sono i partigiani, sono i medici di Emergency, gli eroi siamo noi che fatichiamo a trovare in questa società un nostro spazio. Non sono loro che hanno esclusivamente la dote di far muovere bene le gambe, ma che nella testa non hanno niente. Non loro che sono mononeuronali. Non sono loro che non sanno infilare tre parole di senso compiuto. E invece in questa Italia di mafiosi, di ignoranti, di cittadini immaturi, gli eroi sono questi 11 deficienti. Nelle finestre della mia città era pieno di bandiere tricolore. Ma quando ci fu da esprimere la propria protesta contro la guerra in Iraq in pochi esposero la bandiera della pace. Questa è l'Italia. L'Italia che per metà ha nuovamente  votato Berlusconi, l'Italia della gente che ieri, ha urlato con tutto il fiato che aveva in corpo, non l'ingiustizia di un sistema corrotto e da abbattere, ma la gioia di uno dei giorni più belli della propria vita. Beh, ben triste dev'essere la vita di costoro. E lo è certamente. Perchè mentre il popolo arranca e muore di fame, mentre i giovani non hanno speranze per il futuro, c'è chi, alla faccia loro, guadagna cifre da capogiro contando proprio sulla miseria di una vita che troppo spesso non vale la pena di essere vissuta.
Per questo motivo io non festeggio questa disgustosa sagra dell'ipocrisia.

 
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Il mio "eroe"


Penso a lui quando mi sembra che la mia lotta perda di senso. La sua vita e le sue idee sono per me una luce nelle tenebre e una via da percorrere.
 
"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo".
Mahatma Gandhi
 

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