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Creato da: lully_rossa il 14/11/2005
Comunista, atea, femminista e zapatista. Ho tutto!

 

 
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Sulla malafede della destra e dei suoi accoliti

Post n°304 pubblicato il 28 Settembre 2006 da lully_rossa


La sinistra è cosa buona e giusta, la destra no. Questo lo sappiamo, questo è universalmente riconosciuto.
Lo dice la storia.
I termini destra e sinistra, infatti, sono riconducibili alla Rivoluzione Francese quando, nel 1789, il re convocò in una assemblea le tre classi sociali allora presenti : nobiltà, clero e terzo stato (chiamato così appunto perchè era terzo e quindi ultimo nella gerarchia delle classi) ovvero il popolo.
L'assemblea si divise tra coloro che si sedettero alla destra del presidente dell'assemblea, e che rappresentavano la parte conservatrice e favorevole al mantenimento dei poteri monarchici, e coloro che si sedettero alla sinistra del presidente, che rappresentavano la parte più rivoluzionaria e innovatrice.
Nel corso dei secoli i due termini hanno continuato a significare becero conservatorismo dei privilegi dei potenti, il primo; istanze democratiche di libertà ed innavazione, il secondo.
E' sufficiente guardarsi intorno per osservare che, ovunque ci sia la destra al potere, esiste un dislivello tra i pochi che detengono potere e ricchezza e i tanti che fanno fatica a sopravvivere. Contemporaneamente è anche evidente come, laddove vi è un governo illuminato di sinistra, queste diseguaglianze siano notevolmente attutite, fino a scomparire completamente per arrivare a una uguaglianza sociale ed economica, nel caso di un regime comunista.
Quindi, ingiustizia a destra, giustizia a sinistra.
La scelta, dunque, di far parte di uno o dell'altro schieramento presuppone anche una visione del mondo completamente diversa. A destra avremo un individuo egoista e interessato esclusivamente al proprio conto in banca e al mantenimento dei propri privilegi, a sinistra un individuo che, indipendentemente dalla propria posizione sociale e/o economica, è maggiormente interessato a vivere in un paese nel quale le differenze tra i cittadini sono ridotte al minimo.
I cinque angoscianti anni appena trascorsi ci mostrano un recentissimo esempio di cosa singifichi essere governati dalla destra, secondo lo schema classico infatti abbiamo avuto:pochi =tutto, gli altri =nulla. Andando indietro di qualche decennio, ci è sufficiente ricordare l'esperienza fascista di mussoliniana memoria per riconoscere che la destra è sempre rigorosamente male.
Ispirandosi alla politica dell'egoismo, della prepotenza del forte sul debole, della prevalenza dei pochi sui molti, è ovvio che l'accolita di destra sarà un certo tipo di persona.
Innanzi tutto sarà ignorante. Non se la prendano i lettori di destra, intendo dire che ignora. Ignora ad esempio la storia. Ignora che cosa accada al suo vicino di casa che non ha la possibilità di mangiare o di mandare i propri figli a scuola. Lui ignora tutto quel che accade intorno a lui, poichè è esclusivamente interessato a controllare quel che accade sul suo conto in banca.
Ignorando, purtroppo, è anche portato a esprimere molto spesso delle opinioni assolutamente non fondate sui fatti.
Il destro è, molto spesso, in malafede.
E d'altronde, come può una persona che si ispira ad una teoria politica che giustifica le divisioni in classi, e anzi, le vuole fortemente (vedi riforma della scuola dell' ex ministra Moratti) non esserlo?
E ancora, distorcerà i fatti a suo uso e consumo (vedi le tabelle di Tremonti che tanto ci hanno provocato attacchi di risa convulsive a Ballarò).
Ma soprattutto, e questa è una caratteristica che li riporta alla loro origine (queli che si sedettero a destra furono i più conservatori ovvero coloro che volevano il re), sono servi del potere.
Mai nei cinque anni passati ho letto o sentito da parte loro una cirtica verso il loro re Silvio. Mai una legge varata dall'allora governo ha fatto storcere loro il naso.
Andava tutto bene. Quel che faceva Silvio andava bene. Questo perchè le caratteristiche su menzionate (ignoranza ed egoismo) non consento loro di ragionare valutando, di volta in volta, se sia giusto o meno quel che il Governo decide di fare.
L'elemento, della malafede, li porta ad attribuire a noi questa caratteristica.
Ora, qualche diffettuccio lo abbiamo anche noi (vedi uno spiccato senso di superiorità intellettuale e una presunzione a volte eccessiva), ma proprio quello di non esercitare critiche sui "nostri", questo proprio non ci appartiene.
Dalla famosa "autocritica" di Occhetto (mortacci sui!), alle sollevazioni della maggioranza degli elettori di centrosinistra nei confronti del provvedimento dell'indulto, tutto dimostra il contrario. Basta fare un giro per i nostro blog per leggere critiche, a volte molto pesanti, verso l'attuale governo e alcune delle scelte che sta facendo.
Affermare che, se domani si dovesse votare noi rivoteremo Prodi & C., non significa che tutto quello che fanno Prodi & C. ci piace, ma che sceglieremo un governo che perlomeno non cerca di scardinare le basi democratiche del nostro ordinamento. Sceglieremo dei rappresentanti che, oltre ai loro interessi (e su questo non ci piove), ogni tanto pensano anche ai nostri.
Io sono comunista, e questo governo non mi piace. Tuttavia lo sostengo, non perchè mi piace, ma perchè l'alternativa non è nemmeno da prendere in considerazione.

 
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Il mio "eroe"


Penso a lui quando mi sembra che la mia lotta perda di senso. La sua vita e le sue idee sono per me una luce nelle tenebre e una via da percorrere.
 
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