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Creato da: lully_rossa il 14/11/2005
Comunista, atea, femminista e zapatista. Ho tutto!
Impresa = Sfruttamento = Morte
Post n°323 pubblicato il 27 Novembre 2006 da lully_rossa
Dovremo saperlo oramai, dove c'è impresa c'è sfruttamento. Dove c'è un padrone ricco, di contro ci sono tanti schiavi poveri. E dovremo sapere anche che i padroni son tutti uguali. Sono padroni, appunto. L'immagine qui sopra ci evoca le ormai note pubblicità "denuncia" di Luciano Benetton. Bambini di tutti i "colori" vicini, quasi che il bimbo nero avesse pari dignità di quello bianco come la neve. Suore e preti che si baciano con ardore, immagine che vuole essere scioccante ma che è solo patetica e offensiva. Preservativi colorati come caramelle...e che cavolo, siamo nel 2000etc, mica nel Medioevo. Andrebbe tutto bene se dietro la facciata di denuncia non ci fossero sempre le stesse immonde menzogne. Se davvero l'impresa Benetton fosse diversa dai vari Mc Donald che infestano il mondo. E invece l'impresa di Luciano Benetton è uguale. Ci siamo abituati alla melma della grossa impresa e delle Multinazionali, e quasi ci scivola addosso, se non fosse però per quella sottile presa per il culo che ci propina con le sue pubblicità politiche. La storia è sempre la stessa. Un grosso imprenditore decide che in Italia non è più conveniente produrre e decide ci stabilire le sue fabbriche laddove il salario mensile è pari al salario giornaliero di un operaio italiano. L'imprenditore in questione sceglie l'Argentina, per la precisione la Patagonia. Firma un accordo con il governo locale e "compra" 900.000 ettari di terra di proprietà del popolo Mapuche. Mapuche vuol dire "Uomini della Terra". La terra è di loro proprietà nel senso che loro la lavorano, che consente loro di vivere, di mangiare. Loro sono indios e non concepiscono che la terra possa essere acquistata. Strappar loro la terra significa portar via la loro anima. Ma Benetton lo fa. E insieme alla terra, porta via la dignità del popolo Mapuche. E' recente la notizia che Benetton, nella sua immensa bontà, ha donato ben 7500 ettari di terra al popolo Mapuche. Terra che, piccolo particolare, era già di loro proprietà. Ma nessuno ha raccontato della persecuzione di cui son state vittima le famiglie Mapuche. Nessuno ha specificato che a fronte di 7500 ettari Benetton si è ben guardato dal restituire i 900.000 che detiene contro la volontà dei legittimi proprietari. Nessuno ha raccontato della causa che alcune famiglie Mapuche hanno instaurato contro l'impresa Benetton. Beh, si difende Luciano Benetton, con la sua impresa in Patagonia da lavoro a ben 600 persone...mica cazzi! E correttamente i Mapuche gli hanno domandato se ha una vaga idea di quanta gente lavorerebbe su quei 900.000 di ettari di terra che si è ben guardato dal restituire. La grande impresa è sempre merda. La grande impresa è sempre fruttamento.Lo sappiamo. Ma quando la grande impresa fonda le sue campagne pubblicitarie su concetti così importanti come la lotta al razzismo, beh, ci fa ancora più schifo quando si rivela uguale a tutte le altre: per il profitto ammazza, ruba, distrugge, umilia, schiaccia. I Mapuche stanno portando avanti una strenua lotta. Cerchiamo di ricordarci anche di loro, e di tutti i Mapuche sparsi nei cinque continenti. E se non vogliamo farlo per loro, se non vogliamo lottare per loro, beh, facciamolo almeno per noi. Perchè più diritti per i Mapuche significa minor perdita di diritti per noi. Perchè finchè ci saranno gli sfruttati ci saranno gli sfruttatori. E tra gli sfruttati, non illudiamoci, ci siamo anche noi. Sempre di più, di nuovo, come un tempo. E oggi più che mai è chiaro dove stia la ragione e dove il torto. Il comunismo non è morto e mai morirà. Finchè ci saranno le lotte per la liberazione dei popoli ci sarà il comunismo. Non dimentichiamolo noi. E non facciamolo dimenticare ai padroni!
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