Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 35
 

Ultime visite al Blog

elviprimobazarmax_6_66ninokenya1tftfyftyfTOROVACCAVITELLOfrancesco.dipisaeliodocplinterclipt81chatwoman82nicoletta.pontecorvounamamma1shinobidofxgl70diabolikk1
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
Creato da: lully_rossa il 14/11/2005
Comunista, atea, femminista e zapatista. Ho tutto!

 

 
« Per questo siamo antifascisti.. L'allume di rocca...u... »

Africa, commercio giusto e miseria morale del primo mondo

Post n°275 pubblicato il 24 Luglio 2006 da nacho4

Appello all'azione contro la povertà


All’inizio del 21° secolo più di un miliardo di persone sono ancora condannate alla povertà estrema. 104 milioni di bambini non possono andare a scuola. 860 milioni di adulti (la maggior parte donne) non sanno né leggere né scrivere. La fame è una realtà quotidiana per 852 milioni di persone. Un miliardo e 400 milioni di persone non hanno un lavoro dignitoso. Altrettante non hanno accesso all’acqua potabile. In alcune parti del mondo, la morte delle mamme al momento del parto e la morte di bambini nei loro primi anni di vita è ancora un dramma quotidiano per la mancanza di servizi sanitari di base. Alle guerre e alle emergenze provocate dalle calamità naturali, come quella dell’oceano indiano, si somma l’emergenza dell’Aids, che ha già contagiato 40 milioni di persone. La povertà è la più grande violazione dei diritti umani. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani riconosce a tutti, il diritto ad un tenore di vita dignitoso; il diritto di avere cibo, vestiario, cure mediche, un’abitazione, un’istruzione, un lavoro. Questi diritti sono oggi negati a un terzo dell’umanità e minacciati anche all’interno dei paesi più ricchi, mentre nel mondo si spendono ogni anno quasi 1000 miliardi di dollari per guerre e armamenti.


Gli impegni assunti solennemente dai governi del mondo con la Dichiarazione del Millennio per combattere la povertà e promuovere lo sviluppo sostenibile, i diritti umani e la pace, sono solo il primo passo. Eppure dopo cinque anni, non sono ancora stati rispettati. Troppo spesso i governi ignorano i veri bisogni dei propri cittadini.. L’aiuto allo sviluppo dei paesi ricchi è inadeguato sia in termini di quantità che di qualità. Le promesse di cancellazione del debito non si sono ancora concretizzate, né sono stati rivisti i meccanismi ingiusti del commercio.

Il Governo italiano, nonostante i reiterati impegni presi in sede internazionale e nell’Unione Europea, ha continuato a ridurre le già misere risorse dedicate alla cooperazione internazionale, alla lotta alla povertà e all’Aids, al punto che oggi l’Italia è all’ultimo posto nella classifica dei paesi donatori in Europa. Tra tagli e inefficienze, la cooperazione italiana allo sviluppo langue da lungo tempo in uno stato disastroso mentre Governo e Parlamento continuano ad aumentare le spese militari, inutili e dannose. Tutto questo è intollerabile. Nel 2005 i capi dei governi di tutto il mondo saranno chiamati a rendere conto in un nuovo vertice delle Nazioni Unite. Intanto centinaia di gruppi, sindacati e organizzazioni della società civile di tutto il mondo stanno unendo i loro sforzi per costringere i propri governi a cambiare politica, sradicare la povertà e realizzare almeno gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

In questo modo è nata una nuova alleanza mondiale di organizzazioni del Nord e del Sud del mondo che ha lanciato un “Appello all’azione contro la povertà”. Il Segretario Generale dell’Onu ha avviato la campagna “No excuse 2015”. Il 2005 può essere l’anno del cambiamento e anche noi vogliamo dare il nostro contributo!

Per questo, consapevoli delle differenze e delle diverse esperienze, vogliamo agire insieme per chiedere al Governo e al Parlamento italiano di:

1. mantenere gli impegni assunti per sradicare la povertà e raggiungere almeno gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, con politiche e misure sostenibili, trasparenti e partecipate, garantendo l’effettiva e reale partecipazione della società civile italiana nel processo preparatorio della riunione annuale del G 8 e del vertice dei Capi di Stato delle Nazioni Unite (settembre 2005) e assicurare che le partnership per lo sviluppo che si sviluppano con il settore privato, avvengano nel rispetto dei diritti umani e dei principi dello sviluppo sostenibile;

2. promuovere un commercio più equo, eliminando i sussidi alle esportazioni agricole, assicurando ai produttori dei paesi più poveri l’accesso ai nostri mercati, condividendo i frutti della conoscenza globale, promuovendo l’occupazione, i diritti fondamentali dei lavoratori, la difesa dell’ambiente e il trasferimento delle tecnologie sostenibili ai paesi poveri;

3. cancellare senza ulteriori inganni il debito estero dei paesi più poveri, applicando per intero la legge 209 del 2000, e rivedere il sistema di concessione dei crediti che genera processi insostenibili di indebitamento;

4.aumentare fino allo 0,7% del PIL le risorse destinate alla cooperazione internazionale, al netto delle operazioni di cancellazione del debito, fissando una data precisa e un piano pluriennale rapido, chiaro ed efficace, e senza imporre ai paesi beneficiari di comprare il “made in Italy”;


5. ritirare le nostre Forze armate da tutte le missioni militari realizzate in violazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione e della Carta dell’Onu, ridurre le spese militari, promuovere il disarmo e la riconversione dell’industria bellica, e controllare il commercio delle armi, utilizzando le relative risorse economiche nella lotta alla miseria e al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio;


6. definire, insieme alla società civile e agli Enti Locali, una nuova legge per una nuova politica italiana di cooperazione allo sviluppo efficace, partecipata e coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile democratico;


7. agire in Europa e in tutte le sedi internazionali (Onu, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio, G8, etc.) per restituire alle Nazioni Unite la responsabilità, i poteri e le risorse necessari per intervenire adeguatamente sui problemi dell’ambiente, dell’economia mondiale (finanza, commercio, debito estero, beni pubblici globali,...), e dell’occupazione, per dare voce ai popoli del Sud e per promuovere regole e istituzioni internazionali più giuste e democratiche;


8. promuovere una corretta e ampia informazione pubblica sugli obiettivi del Millennio e sulle politiche di lotta alla povertà, attivando in particolare le risorse, gli spazi e le competenze del servizio pubblico radiotelevisivo.


Come cittadini e organizzazioni che confidano nella democrazia, nella giustizia e nella pace, ci impegniamo a:

• aderire all’Appello mondiale all’azione contro la povertà e contribuire al successo della mobilitazione globale in programma nel 2005, in particolare in occasione della riunione del G8 (luglio) e del Vertice delle Nazioni Unite (settembre);

• collaborare con la “Campagna del Millennio No excuse 2015” per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio;


• organizzare la più ampia mobilitazione dei cittadini, delle organizzazioni della società civile e degli Enti Locali per ottenere dal Governo italiano il rispetto degli impegni presi a favore degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio;


• promuovere una sempre più vasta consapevolezza dell’opinione pubblica sull’urgenza di un’azione comune efficace per sradicare la miseria e per garantire il rispetto dei fondamentali diritti umani (al cibo, alla salute, all’istruzione, al lavoro dignitoso, alla casa, all’ambiente…);


• sollecitare l’impegno permanente degli Enti Locali e delle Regioni contro la povertà e l’esclusione sociale con azioni concrete sul territorio e a livello internazionale, anche istituendo un apposito capitolo di bilancio per la cooperazione allo sviluppo;


• accrescere le relazioni e gli scambi tra le comunità del nostro paese e quelle dei paesi impoveriti intensificando i progetti di cooperazione decentrata e di solidarietà internazionale.


Siamo giunti ad un punto cruciale della nostra storia. Sradicare la povertà è possibile. Raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio non è un optional, é il minimo che si possa e si debba fare. Per la prima volta abbiamo le risorse e le conoscenze per poter migliorare le condizioni di vita di tanta gente oggi disperata. Se non le usiamo nel modo e nel tempo giusto non potremo sfuggire alle nostre responsabilità. Facciamolo insieme. Facciamolo subito.


Roma , 2 marzo 2005


Aderiscono alla coalizione italiana contro la povertà (in ordine alfabetico):

Acli, Action Aid, Agesci, Aifo, Amici dei popoli, Associazione Ong Italiane, Cestas, Cesvi, CGIL, CISL, Cilap Eapn Italia, Cittadinanza Attiva, Civitas, Coopi, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Fivol, Fondazione Banca Etica, Forum del Terzo Settore, La Gabbianella - Coordinamento per il Sostegno a distanza, Intervita Onlus, Legambiente, LVIA - Focsiv, Mani Tese, Masci, Mlal, Movimondo, No excuse 2015, Sdebitarsi, Social Watch, Tavola della Pace, Tavola della Riconciliazione e Pace di Benevento, Telefono Azzurro, Unicef Italia, Unimondo, Vides Internazionale, Vis, Volontari nel mondo - Focsiv, WWF.

Sono convinto che nel mondo c'e ne per tutti, almeno per avere una vita degna di essere deta così, ma proprio i paesi piu ricchi in risorse naturale ed energetiche muoino di famme..Lasciamo stare per un po la questione del colonialismo e le sue miserie morali, vorrei peró indirizzare il dibatitto sulla questione dello strozzamento delle economie africane per il mantenimento dei privilegi europei, il mancato condono del debito esterno la causa del quale e l'assenza di un commercio giusto, la mancanza di aiuto esterno..E poi ci lamentiamo della invasione degli estracomunitari..Cari amici se le condizioni piu giuste si verificassero, il "mostro africano", come il mostro cinese, sveglierebbe, e questo fa paura allo zio sam e a noi europei, paladini di non so che cosa.. Poi la questione della chiesa che manda li ai preti a evangelizzare come se fossimo nell'america deel secolo XV..Meno messaggi retorici, meno preti a scavare nella coscienza altrui, e piu liberalizzazione dell'economia e commercio giusto, vedrete che anche loro sanno fare da soli!!!!!! Nacho.


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/comunistadentro/trackback.php?msg=1445614

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
bimba_sensualvegan
bimba_sensualvegan il 24/07/06 alle 17:34 via WEB
C'è un link che apre gli occhi nel blog "VETRINE AI MACELLI" (è il primo dei miei blog amici...). Il link di questo blog si chiama proprio "CARNE E FAME NEL MONDO". E' un articolo che dimostra su basi scientifiche come è proprio il consumo di CARNE a causare la FAME nel mondo (...se tutti i terreni coltivabili fossero adibiti a coltivazione di grano o soia - e non fottessimo le terre al terzo Mondo per dedicarle alla produzione di foraggio per le ns. personalissime macchine che trasformano le proteine vegetali in quelle animali - il 90% delle proteine vegetali si perde in ESCREMENTI e attualmente il 90% dei terreni coltivabili viene impiegato per gli allevamenti intensivi...). BUONA LETTURA E SCUSA SE HO SCRITTO TANTO !!! CHIEDO VENIA !! Bacio, Ely
(Rispondi)
 
lully_rossa
lully_rossa il 24/07/06 alle 18:16 via WEB
Il mondo di oggi sta continuamente aprendo nuovi fronti di scontro. Io credo che non solo non verrà annullato il debito ai paesi del terzo mondo, ma anzi, questi ne contrarranno di sempre maggiori con l'acquisto di armi. E in tutta questa storia a farla da padrone, a guadagnarci c'è sempre lei...la democraticissima america! Vende le armi ai talebani e poi ci scatena una guarra contro...Agli africani incece per ora si limita a vendere le armi...Dalla fine della guerra fredda gli equilibri si sono frantumati e le guerre si sono decuplicate! W l'America!
(Rispondi)
 
nacho4
nacho4 il 24/07/06 alle 18:20 via WEB
Ma stiamo continuamente tagliando le ali a questi paesi che vogliono commerciare in uguaglianza di condizioni nel mercato , ormai globalizzato.. Vogliamo la globalizzazione per tante cose ma la vera globalizzazione dei prodotti non ci interessa piu..Piuttosto preferiamo di aiutare agli agricultori europei che non lavorano piu per mantenerli coontenti e il loro livello di vita, altri non hanno niente..
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
Il mio "eroe"


Penso a lui quando mi sembra che la mia lotta perda di senso. La sua vita e le sue idee sono per me una luce nelle tenebre e una via da percorrere.
 
"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo".
Mahatma Gandhi
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963