Post n°327 pubblicato il
08 Gennaio 2007 da
lully_rossa
Cari Compagni e Care Compagne, rieccomi tra voi, felice di rileggervi e di riprendere i nostri confronti.
Sono stata nel paese dei balocchi, in un paese, che pensavo non esistesse più, dove essere comunisti è un orgoglio, dove il termine ha ancora il suo significato originale di giustizia e libertà.
Il rientro, haimè, è stato scioccante. In questo tempo che son mancata dall'Italia ho chiesto che mi venissero conservati un pò di quotidiani. Per farmi del male, forse. Non volevo però perdere nulla di quel che è accaduto (o non è accaduto) nel mio paese, ma non solo. Volevo, ancora una volta, capire quanto le informazioni in Italia arrivino filtrate. Leggo sbigottita di Arcivescovi disarcivescovizzati a causa di un oscuro passato comunista; di un presidente del consiglio spia del KGB che neppure lo cela visto che va in giro vestito da comunista. Leggo di revisionismi disgustose che ancora una volta cercano di mettere a paragone fascismo e comunismo. Leggo della vittoria (ma questa è arrivata anche dove ero io) dell'America fascista di Bush che ha mandato a morire Saddam (forse...).
Dove ero io la mano pesante degli Stati Uniti si sente. Ma compagni, forse siamo tutti un pò anestetizzati, perchè guardate che la stessa pesante influenza l'abbiamo anche qui. Solo che lì il popolo si ribella perchè è maggiormente consapevole di noi.
L'accezione negativa del termine "comunista" qui sta ormai divenendo un paradosso. Il paese che ha ospitato il secondo partito comunista più grande del mondo e il primo europeo sta rigettando, come fosse qualcosa che non riconosce, ciò in cui almeno la metà del popolo italiano si è riconosciuto fino a non molti anni fa.
Che cosa sta accadendo? Come può essere successa una cosa del genere? Cosa ha portato tutti coloro che si sono sentiti di appartenere a quella ideologia a decidere di rinnegarla nel modo più crudo. Ma è poi così? Non sarà che gli altri, i topi di fogna per intenderci, semplicemente gridano più forte?
Ma dov'è la nostra voce compagni? Dove sono finite le nostre grida? Perchè oggi sussurriamo, chiusi nella nostra disperazione? Ci scanniamo tra di noi. Ci scontriamo e facciamo a gara a chi è "più comunista". Decidiamo noi cosa significa essere comunisti. Ma non esiste un comunismo per ogni personalità. Esistono delle correnti. Ma perchè queste devono sempre necessariamente entrare in collisione tra loro? Ad alti livelli si litiga solo quando c'è da gestire il potere. Ai nostri livelli, quelli della base, si litiga quando si è delle pedine. Vogliamo essere questo?
El pueblo unido jamas sarà vencido. Non è solo il titolo di una meravigliosa canzone. E' anche l'unica nostra possibilità.
A Cochabamba, in Bolivia, il popolo lo ha capito. Ha lottato contro la privatizzazione del dell'acqua, in tanti sono morti, ma il popolo, unito, ha vinto.
Io non ho mai perso le speranze. Nemmeno quando tutto sembrava ormai perduto. Nemmeno per un istante ha sorvolato la mia mente l'idea che essere comunista non fosse la scelta più giusta. Con sempre più forza, mentre il mio paese va nella direzione opposta, io voglio lottare per riaffermare quell'idea.
Lottare. Questo l'ho imparato lì, dove ogni giorno la lotta è per la vita, per la dignità, per la libertà.
E noi? Per cosa lottiamo noi?
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lenin1986 il 08/01/07 alle 17:54 via WEB
Wau…un ritorno col botto…mi piace tantissimo quello che scrivi…mi piace perché da quella forza che serve a tutti per rimanere sulla propria posizione quando si è attaccati da ogni fronte, anche quello a ci si credeva di appartenere…oggi il comunismo perde colpi, ma non perché sia allo stallo o chissacchè, ma solo perché per qualche coincidenza (citando Salemme) a cadere è stato questo sistema e non l’altro…oramai si identifica il comunismo solo con le dittature che si sono fregiate di questo marchio e non con l’ideale che tutti noi sosteniamo a gran forza, mentre si identifica il capitalismo solo con i bei palazzi di new york dimenticando gli effetti che questo arreca con la globalizzazione e l’oramai diffusissimo imperialismo…per qualche causalità è caduto uno dei due sistemi e quello che rimaneva ha discreditato il più possibile i superstiti fino ad accusare preti e democristiani di essere agenti del kgb, logorando l’opinione pubblica con qualsiasi mezzo per nascondere gli orrori che non hanno nulla in meno ai gulag o ai campi nazisti…ora noi siamo quei superstiti che devono riprendere le redini del comunismo, ma non dobbiamo ricommettere gli stessi errori del passato…ora bisogna ripartire con una nuova sinistra unita per avere la nostra rivoluzione “democratica” in cui il popolo acclamerà il cambiamento…l’america latina ne è l’esempio…
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lully_rossa il 08/01/07 alle 18:20 via WEB
Grazie compagno.Vedi, io, e credo anche la maggior parte di tutti noi, non ha mai avuto dubbi sulla propria scelta. Tuttavia ti posso garantire che quello che sta accadendo in Italia è davvero grave. Chiusi qui dentro, anche se cerchiamo di uscire dalle tenebre attraverso questo meraviglioso mondo che è la rete, non ci rendiamo conto di quanto una buona parte del resto del mondo stia andando verso la direzione che noi desideriamo. A me è parso un sogno. Mi sono sentita come catapultata nel passato. E' solo riaffermando con forza le nostre idee, solo UNITI, al di là dei partiti, al di là della politica ufficiale, che possiamo sperare di invertire una tendenza, tutta italiana, che ci sta portando verso il nulla.Hasta siempre!
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lenin1986 il 08/01/07 alle 18:33 via WEB
La rete può diventare un ottimo mezzo per diffondere idee, per mostrare la realtà che spesso nei nostri paesini sperduto è mistificata ad arte…ad esempio io ho aperto il mio blog quando mi sono reso conto che un post era meglio di 100 volantini per cui si prendevano insulti, costavano fatica e spesso finivano solo in carta straccia…ora invece c’è chi mi legge con piacere, senza grosse scoraggiamenti…questo è la grandezze della rete…ma non deve essere il punto di chiusura, ma di partenza anche per altro…ad esempio indymedia è servita a grossi raduni contro l’oppressione e il neofascismo, anche se a volte ne hanno abusato come per milano a marzo2006…oramai il nostro cambiamento non deve giungere dalla necessità di evitare la fame, perché seppur avviati a questa ciò che ci distingue dall’america latina è il benessere…deve essere altro lo sprono che ci spinga a cambiare…
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lully_rossa il 08/01/07 alle 19:01 via WEB
indubbiamente la rete è una fonte inesauribile di notizie, idee; è una preziosa finestra sul mondo.nn dimentichiamoci però che anche la rete può (vedi la Cina) essere censurata, manipolata, filtrata. giustamente come hai detto tu, è un punto di partenza. se si può, se è possibile, l'ideale sarebbe poi partire...vedere, sentire con le proprie orecchie. anche io ho aperto il blog con le tue stesse motivazioni. mi sa che più o meno siamo contemporanei. ho trovato, attraverso questo sistema meraviglioso di dialogo, tante persone che la pensavano come me, con le quali proseguo in un percorso di crescita.ma quello che mi ha amareggiata a volte è l'incapacità anche tra noi compagni di essere uniti, di comunicare anche con le nostre differenze. In questo mi metto anche io, sia chiaro. E non è l'esser o meno radicali nelle proprie idee, ma è l'essere ormai abituati a una politica del non-dialogo. Lo viviamo ogni giorno all'interno dei rispettivi partiti.Ma lo viviamo anche come semplici cittadini. In questo dovremo imparare dai compagni lontani: loro sono un popolo, unito, per una società giusta!
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nacho4 il 08/01/07 alle 18:47 via WEB
Hola lully!Tre cose che vorresti cambiare di America latina..
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lully_rossa il 08/01/07 alle 19:05 via WEB
mettiamola così, tre grossi problemi dell'America Latina: 1) la corruzione dei funzionari pubblici; 2) la mancanza di diritti dei lavoratori; 3) l'ingerenza degli USA. PArtendo da questo vorrei cambiare: la classe politica di molti stati dell'America Latina.La condizione dei lavoratori e delle lavoratrici; cacciare via gli americani a pedate nel sedere.Con queste tre mosse starirebbero anche la fame e la schiavitù.
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nacho4 il 08/01/07 alle 21:54 via WEB
Bhe che gli usa si levino dai maroni la vedo dura lully!Comunque il principale problema a mio avviso e la corruzione istituzionalizzata e l'incapacità dei politici locali che usano il populismo a discapito dello sviluppo dei loro popoli..Comunque il dibatitto idee politiche versus persone che le mettono in moto dovrebbe essere superato dalle nuove generazioni ma non sono ottimista..Comunque i miei migliori desideri per un fantastico popolo chiamato America, tra l'altro quasi fratelli miei!Un beso lully!
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lully_rossa il 09/01/07 alle 11:45 via WEB
tutto ha una fine Nacho, anche lo strapotere degli USA finirà un giorno. Cina e Russia si stanno riarmando (non che questo mi riempia di gioia, il popolo sudamericano si sta, città dopo città, rendendo sempe più libero e indipendente. Sul problema legato alla corruzione della maggiornaza dei politici non vi è alcun dubbio che sia una delle piaghe dell'America Latina.Ma comincio a temere che il potere, ovunque sia sempre nelle mani dei peggiori. Ogni tanto in questo mondo si da una scossetta e si fa una rivoluzione per poi tornare al solito sistema di spartizioni di poltrone e potere. In questo davvero tutto il mondo è paese. Besos
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nacho4 il 09/01/07 alle 14:44 via WEB
Non posso che darti ragioni sulla sostanza del tuo discorso ma non so che opinione hai di personaggi come Hugo Chavez..Ti assicuro che le sue nefandezze portaranno alla rovina il suo popolo..E cosí in tanti politici populisti se non altro..Ecco il mio disagio..
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lully_rossa il 10/01/07 alle 10:24 via WEB
Lo so Nacho che a te Chavez non piace. A me si perchè è un presidente voluto dal popolo e che per il popolo si batte. Quanto alla sua politica di nazionalizzazione delle risorse io, ovviamente, sono assolutamente favorevole. E' una follia che certe risorse siano gestite da privati. Certe risorse non sono di nessuno in particolare ma sono di tutti. LA rovina di quei popoli è la sudditanza che hanno nei confronti degli USA.
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forzalev il 09/01/07 alle 18:25 via WEB
bentornata!!!un mare di auguri!!!
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nacho4 il 10/01/07 alle 19:17 via WEB
Bhe ti partecipo di andare a vedere la riforma costituzionale ad hoc e ad personam che ha fatto questo piccolo dittatore per stare al potere sine die..In eralta non giudico le sue politiche che prima o poi avranno i suoi risultati mi auguro buoni per i venezolani,solo giudico la sua cultura demcratica poiche anche in democrazia si puo fare politica per il popolo.. Besos lully!
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nugrim il 12/01/07 alle 22:06 via WEB
anche i proletari hanno capito che le bandiere rosse sono colorate con il sangue delle vittime. Ti ricordo che è caduto il muro di berlino nel 1989, hanno in cui sono nato io. E voi dopo quasi 20 anni siete ancora qui a fare i comunisti. A fare, non a esserlo.
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ruslanfedele il 15/01/07 alle 22:02 via WEB
Il primo ministro spagnolo, Jose Luis Rodriguez Zapatero, ha ammesso di aver commesso un chiaro errore, per essere stato troppo ottimista nel considerare la possibilità di un processo di pace con i separatisti baschi dell'Eta. "Gli spagnoli mi avevano sentito dire, il 29 dicembre, che ero convinto che le cose fossero migliorate, rispetto a cinque anni fa, e che, nel giro di un anno, sarebbero migliorate ulteriormente". Parla in questi termini Zapatero, che aggiunge, "sebbene non sia frequente tra i leader politici, voglio ammettere, difronte a tutti i cittadini spagnoli, di aver commesso un chiaro errore". Per il primo ministro spagnolo, l'Eta ha comunque perso l'opportunità di contribuire al futuro del paese.
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ruslanfedele il 15/01/07 alle 22:04 via WEB
La crisi che attanaglia la regione di Cochabamba non sembra interrompersi e rimane alto lo stato di tensione sociale. I contadini, uniti al sindacato dei cocaleros, continuano le proteste e chiedono le dimissioni del governatore dello stato, Reyes Villa. Gli incidenti dei giorni scorsi fra i contadini fedeli a Morales e i supporter del governatore, Reyes, hanno già causato almeno 2 morti e più di 200 feriti. Reyes Villa, nel frattempo, ha già annunciato che non rinuncerà al suo incarico: resterà nella provincia di Santa Cruz fino a quando non sarà possibile aprire un dialogo fra le parti. Anche i manifestanti, però, hanno fatto sapere di essere disposti a restare mobilitati fino a quando Reyes non rassegnerà le dimissioni: il clima resta dunque molto teso.
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ruslanfedele il 15/01/07 alle 22:21 via WEB
I ribelli maoisti hanno lanciato la loro guerriglia nel 1996, con l'obiettivo di creare una repubblica comunista nello stato himalayano. La loro lotta ha provocato almeno 12.500 morti.
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ruslanfedele il 15/01/07 alle 22:32 via WEB
Menghistu Haile Mariam, l'ex-presidente etiope giudicato colpevole di genocidio al termine di un processo durato un anno e conclusosi lo scorso mese, è stato condannato alla prigione a vita e non alla pena di morte. Menghistu, a capo del Derg, la giunta comunista che guidò l'Etiopia dalla fine degli anni '70 al 1991, è attualmente in esilio in Zimbabwe e non dovrebbe essere estradato, secondo quanto reso noto nelle settimane passate dalle autorità di Harare. Si calcola che Menghistu abbia incarcerato e giustiziato sommariamente migliaia di oppositori politici durante gli anni del Terrore Rosso, a fine anni '70.
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elalamein42 il 17/01/07 alle 07:38 via WEB
Posso farti una domanda? Parli di "revisionismi disgustosi" che mettono sullo stesso piano fascismo e comunismo. Forse ti riferisci ai libri di Pansa. Ti chiedo: come fa la parola "revisionismo" essere un tabù per un progressista? Come fa uno storico serio a lavorare nel timore che i risultati della sua ricerca possano essere bollati come "revisionisti"?. Vuoi dire che la storia è scritta una volta per tutte? Vuoi dire che la ricerca storica ha tesi "a priori? Questa è una teso così oscurantista che manco Ratzinger, anzi, manco Bonifacio VIII !... Pansa ripete sui suoi libri ogni due secondi che lui sta con i partigiani: semplicemente mette in risalto alcuni aspetti che una storiografia purtroppo "ufficiale" omette. Tipo, che i partigiani comunisti ammazzarono dei civili dopo la guerra; tipo, che i partigiani comunisti ammazzarono partigiani non comunisti; tipo, che a Reggio Emilia dovette intervenire Togliatti. Non dice che questo fu la regola. Nè dice che i fascisti erano le vittime innocenti;, lui dice che ci sono dei lati oscuri (come in ogni momento storico di lotta armata) che sono stati rimossi. Perchè rimuoverli?
Approfitto ancora per un'altra domanda: perchè tenere vivo tanto odio? Va bene non dimenticare, ma ora i fascisti sono morti e sepolti; non dirmi, per favore, perlomeno non dirlo seriamente, che quel coglione di Berlusconi è un fascista ... Puoi detestare i suoi yes-men in giacca e cravatta, puoi detestare qualche becero personaggio, ma di qui a odiarlo come "fascista" ce ne corre ... Quanto ai sedicenti neofascisti di oggi, simpatici o meno, sono tutti nati in una democrazia repubblicana pluridecennale, come te; democrazia repubblicana che vieta costituzionalmente ogni riorganizzazione di partiti fascisti. Tenere accesa la fiaccola dell'odio anche quando il Nemico non è alle porte serve solo ad una cosa: a scagliarsi contro chiunque non la pensi oome noi, bollandolo come "fascista", "male assoluto". Che sia di destra o, come avveniva spesso in passato, che sia uno di sinistra e antifascista come te, ma magari riformista e liberale. Magari anche qualcuno di loro ha dei sogni, degli ideali come te.
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lully_rossa il 22/01/07 alle 13:57 via WEB
elalamein, non parlo solo del libro di Pansa, ma dei tanti dibattiti che oggi si sentono in tv sulla questione partigiana. Per uno basta il fatto che si contesta l'uccisione di Mussolini...erano in guerra, in guerra si ammazza e si muore. Io non tengo vivo nessun odio, ma percepisco da parte della gente ormai annullata nella propria capacità critica, per noi comunisti. E l'odio genera odio. Io bollo come fascista solo chi lo è. La Lega è una movimento neo-fascista. Berlusconi, con la sua politica economica di stampo protezionista, con l'annullamento dei diritti, con una legge per i ricchi e una per i poveri, con la negazione di qualunque possibilità per i figli del popolo di sperare in un futuro diverso, è fascista. Chiariamoci sui termini. Fascista è un modo di pensare, di essere e di comportarsi. Non è solo una appartenenza politica. Neppure nego che una persona che non si reputa comunista abbia degli ideali.Magari diversi dai miei, ma non li giudico. Disprezzo invece chi, per i propri sogni e ideali, calpesta i più deboli. Chi non ha interesse per quello che accade intorno. Per chi, al caldo della propria casa, non pensa a chi una casa l'ha persa. Ecco, qualunque siano gli ideali di questa persona, io la disprezzo.
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homosapiens78 il 20/01/07 alle 14:21 via WEB
Lully, innanzitutto mi ha fatto piacere di leggerti, condivido a pieno il tuo pensiero e la tua analisi. Credo che in Italia la causa di tutto sia stata la svolta fatta dal PCI tramutatosi in PDS poi, in DS oggi ed in PARTITO DEMOCRATICO domani. Sto da un’oretta circa a girare per i blog e mi sto accorgendo che in tutti sto scrivendo la stessa cosa a commento delle grandi perplessità che hanno coloro che condividono ed inseguono l’ideologia Marxista. Ritornando a quello che sostenevo prima, credo che in seguito a quella svolta ci sia stata una grossa crisi di valori e di identità. Voglio dire, si è passati dall’essere comunisti il giorno prima ad avere la tessera di un partito nuovo che ha rinnega il marxismo il giorno dopo: in pratica, la rivoluzione che si era inseguita fino a qualche tempo prima, esercitata al contrario poi. Oggi viviamo giorni difficili da analizzare. Oggi incontro operai che non hanno più identità. Questo è da ricollegare al fatto che non esiste più un partito che riesca a dare ai lavoratori punti di dibattito essenziali per la loro formazione operaia e quindi per la formazione della loro identità. Vedo ragazzi al Bar festeggiare per un contratto a tre mesi strappato alla fabbrica e non riescono proprio a ragionare su determinati binari che dovrebbero portarli a percepire la situazione d sfruttamento in cui versano. Vedo addirittura operai fuori dalle fabbriche, manifestare o fare picchetti senza rappresentanza sindacale e politica, insomma senza bandiere. Questa è la situazione, la parola comunismo oramai in Italia è una brutta parola perché i fascisti la infangano e nessuna forza politica la difende, insomma è in atto una campagna tale che sta portando la parola “comunista”a diventare un termine da pronunciare per offendere il tuo interlocutore. Poi vabbè, c’è la convinzione generale che i DS oggi siano il partito di sinistra per antonomasia perché i dirigenti storici del PCI è li che sono. Voglio solo raccontare una cosina. Mio zio era da giovane un fondatore e membro del direttivo di un comitato comunista di lotta anche molto incidente a Napoli, insomma tante questioni è di li che passavano altrimenti si rivoltava la città . Questo comitato, era finanziato sotto banco da una attrice molto importante che oggi è senatrice dei DS. Questa senatrice da sempre comunista, ha votato il rifinanizamento della missione in Afghanistan dopo aver scritto e riscritto e riscritto libri e fior fior di articoli su autorevoli giornali contro quella guerra e di aver basato la sua campagna elettorale, sull’immediato ritiro delle truppe Italiane da quello scenario di guerra, diceva, “le nostre truppe sono di occupazione”. Un giornalista gli chiede. “non crede che con il suo voto abbia rinnegato le sue posizioni? “ … lei ha risposto: “e mica potevo far cadere il governo io … ” Questo è il quadro di tutto … per nonparlare poi del pdci e prc … lasciamo perdere.
(Rispondi)
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lully_rossa il 22/01/07 alle 14:05 via WEB
homosapiens, come non essere d'accordo con te? Per me che, come militante, faccio politica da molti anni, è palese la differenza e la diffidenza che leggo neglio occhi della gente. Prima potevano non essere d'accordo con te, ma ti consideravano comunque un interlocutore. Oggi, o ti chiamano comunista (in senso dispregiativo) o ti chiamano traditore. E francamente io neppure mi sento di dal loro torto. Come posso spiegare loro che, ancora una volta, la campagna elettorale è stata solo un modo per arraffare voti? Come posso spiegare ai miei coetanei, ma anche a quelli più giovani che non devono preoccuparsi, che se sentono di appartenere, come valori, ad un partito orgogliosamente di sinistra, che si ispira ancora nei suoi ideali al Marxismo, non rischiano di trovarsi collocati nel Partito Popolare Europeo? Come faccio a parlare con gli operai quando i sindacati fanno gli accordi con i padroni? Come posso parlare con i vertici del mio partito senza scontrarmi con quelli che dovrebbero essere ideali condivisi?Sono comunista. Lo sarò sempre.
(Rispondi)
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