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« Quando il trail è cambiato | le torme del primo maggio » |
La corsa del Capo (d'orlando, Messina)
Ah, ah! Filava per il verso giusto, recuperava posizioni su posizioni. Rapidamente si portò a ridosso del gruppetto abituale, per quanto fosse partito dal fondo del gruppo. Impercettibile il vento alle spalle, i Nebrodi un po’ avvolti dalla foschia davanti, il mare calmissimo a destra.
Giro di boa, quelli davanti rallentarono un po’ troppo per i suoi gusti, ma riprese il suo passo. Si versò un bicchiere d’acqua colto a volo sulla testa, senza bere. Salina, con i due monti stava adagiata sul mare che si confondeva col cielo.
La salita appena dopo il passaggio alla partenza lo scoprì ancora reattivo e fiducioso.
Iniziò il rettilineo, ed il sole lo percosse, non c’era vento, solo caldo e gambe pesanti. Si fecero davanti il pensiero di ritirarsi, ma lo mandò da un’altra parte, e quello di rimanere attaccato a quelli con cui correva che combatteva col pensiero di rallentare un pelo. Sgomitando quello di giungere al giro di boa si accordò col pensiero che diceva di rallentare, mentre non si indovinava ancora dove la gente girasse per tornare indietro. Sul percorso si sporse un bicchiere, che non era per lui, ma lo afferrò al volo e lo versò sulla testa, l’acqua da fresca divenne calda ma fu un sollievo. Tanto che non perse più terreno e neppure ne guadagnò, il vento leggero soffiava contro ed era meglio che averlo a favore. Dopo il traguardo avrebbe fatto un tuffo in mare nell’acqua gelida e poi avrebbe gustato una sontuosa granita con una brioche grande a forma di disco volante, e tagliò il traguardo con quell’obiettivo!
foto www.siciliarunning.it
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