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« Una mattina di sciroccoEcomaratona delle Madonie 2015 »

Della Corsa ai tempi dei Monsoni

Post n°656 pubblicato il 17 Maggio 2015 da feliperun
 
Foto di feliperun

Oramai si stava abituando a svegliarsi presto, ben prima che sorgesse il sole. Lo spicchio di luna visibile appena due giorni fa era celato dalle nubi spesse e minacciose. Sul luogo dell’appuntamento resisteva un parcheggiatore fumante e quasi incredulo che vi fosse gente in giro a quell’ora, ma era ora di partire prima che iniziasse a piovere ed eseguiti gli assortimenti in vettura con i Trinacrini erranti, si partì. Dopo pochi chilometri le nubi spesse smisero di minacciare ed iniziarono a liberare acqua sui campi, sulla strada sui boschi.

Sì, i boschi perché si deve passare dai boschi tra Scillato, Polizzi Generosa e Castellana Sicula prima di riprendere quel che rimane della A19. Questa volta si trattò boschi nebbiosi e umidissimi, forieri di curva allegra di un’Astra Opel proveniente da oriente che decise di accarezzare la fiancata della Panda coraggiosa.

Il valente guidatore non fece una piega, annotò dati e numeri e si ripartì alla volta dell’Etna, alla cui vista le piogge smisero, ma le nubi rimasero spesse tanto da celare la Montagna.

Catania, quest’oggi era cupa e grigia di nuvoloni, spazzata dal vento, ma la teutonica organizzazione forniva i pettorali in un batter d’occhio, bagni confortevoli e transenne unite da svolazzante nastro segnaletico.

Con puntualità svizzera si partì, non prima che i maghi della griglia con tempismo rapace guadagnassero le posizioni addossate ai primi cento con salto della barriera laterale (gli altri come noi [polli] invece avevano atteso pazientemente in fila).

Ed allora fu tutto in poco meno od un po’ più di mezz’ora di intenso susseguirsi di raffiche e falcate, di sorpassi, giri di boa, rettilinei e ripartenze, di nastro segnaletico controllato dai preziosi addetti al percorso, fino al cicalino dell’arrivo. Fino a quel momento neppure una goccia d’acqua a Catania!

Il tempo di ritirare, con eccellente efficienza (con un percorso obbligato per i podisti indotti a fila quasi ordinata) il pacco gara e si riprese la via di casa dove i monsoni siciliani lasciarono  cadere acqua a secchi fino a  Palermo!

 
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