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« mezze porzioni | Lo sport una volta ogni tanto » |
e si comincia. per affrontare gli allenamenti più impegnativi conosco un solo metodo: spezzetarli ed affrontare un pezzo alla volta.
Questo è uno di quelli prevede di correre a velocità sostenuta per 4km tirare il fiato correndo per un km ad un ritmo un pochino più agevole e poi di nuovo 4 km, sarà la volta di due volte 3 km e poi due volte 2km ed ancora due volte 1 km. Alla fine saranno 27 km a velocità variabili ma in costante incremento. Pensare a 27 km tutti insieme metterebbe un po' di timore, invece affrontando un pezzetto alla volta è tutto più facile. si inizia, il sole è ancora basso, molta strada è all'ombra, in parte umida, le gambe un po' intorpidite ma si sveglieranno.
Teniamo il passo previsto abbastanza facilmente, dopotutto si inizia d riposati. Sul finire del primo 4km si materializza il coach, in bici.
Si rallegra del tempo di percorrenza, il secondo 4k inizia presto ed al ritmo previsto, ma si deve affrontare la salita costante e corribile, ma salita. Si perde qualche secondo, il coach ci sprona a sfruttare la successiva discesa, lo facciamo gradualmente, continuando a scambiare qualche parola. I due 3 k sono corsi cercando di sfruttare i tratti scorrevoli, ma in uno di questi ci "addormentiamo" lasciando per strada alcuni secondi preziosi. Il coach è irremovibile, ha preso accuratamente i passaggi, ora si tratta di forzare. Ci riusciamo e l'idea di affrontare i blocchi dei 2km è una bella notizia, la discesa è iniziata.
Attacco subito il ritmo, ed il coach si mette a fare da apripista, ne sfrutto la scia. Il mio compare di allenamenti accusa il colpo e dopo essersi staccato inizia a recuperare piano piano. Identica situazione si ripete nel secondo duemila, io a fare il ritmo il compare dietro di qualche passo. Il coach ci intima di non rallentare troppo nel recupero, -è come in gara - sibila. Sarebbe dura se il traguardo non fosse vicino. Il compare dice di essere stanco, che temporeggerà in attesa dell'ultimo mille. Si va, il coach ci precede ancora, lo affianco, è salita ma non importa. Il compare si attacca a ruota, silenzioso. La fine del mille arriva quasi inattesa, buon segno. Dopo appena 500m il compare è pronto per ripartire, ma deve attendere è ancora presto, c'è anche il tempo per un sorso d'acqua al volo.
Si parte per l'ultimo mille. Vado deciso, il compare resta al fianco, ai trecento provo a dare uno strattone, le gambe sono meno reattive del solito. Il coach ci stuzzica bonariamente, provo un altro strattone, il compare reagisce e forza ancora un po'. Guadagna 15-20 m, abbiamo superato i 500. Dovrei spingere forte, ma cerco l'agilità e ricucio poco con il compare che si gira per controllarmi, il coach al suo fianco. Metto un po' di forza ancora, sufficiente per recuperare ancora qualcosa, ma il traguardo del 1000 è troppo vicino, dovrei fare una volata, ma non ha senso coi muscoli così stanchi, vado di agilità e rimango alla stessa distanza, appena 3-4 secondi di distacco. Irrilevanti per aver percorso i 27 km in meno di due ore. La maratona si avvicina. (il coach è stata una marcia in più, ne sono certo. Ogni commento trasudava esperienza vissuta in scarpe da corsa... ma non dirò più nulla per non darvi alcun vantaggio)
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