Post n°1204 pubblicato il 07 Dicembre 2012 da cuorejuventino2
PRESO DA FB Scritta da vikingo30: Si è concluso a Napoli il processo d’appello relativo a calciopoli, alla luce delle sentenze che hanno assolto tutti gli imputati tranne l’ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo condannato a un anno e 8 mesi per essere stato un membro dell’ ‘associazione a delinquere’, seppur declassato da promotore a semplice affiliato, e per frode sportiva relativa alla gara Juventus-Udinese del 13 febbraio 2005. Alla luce di questa sentenza proviamo a trarre qualche conclusione. La prima cosa che ci viene da pensare è che, ad ogni grado di giudizio, questa fantomatica “cupola” continua a perdere pezzi. A questo giro escono l’ex presidente dell’AIA Lanese, gli ex arbitri Pieri, Dondarini, Gabriele, Messina e Cassarà, l’arbitro Rocchi e gli ex guardalinee Baglioni, Foschetti e Griselli. Nel 2006 ci avevano presentato un'organizzazione criminale da far invidia alla Spectre, una piovra capace di decidere campionati, promozioni, retrocessioni, carriere federali, arbitrali e anche sportive. Una cupola ramificata in tutti i settori composta da presidenti e vice-presidenti federali e arbitrali, arbitri ed ex arbitri, moviolisti tv, guardalinee, dirigenti sporivi e federali, giornalisti televisivi e della carta stampata. Tanto potente da costringere anche l’allora ministro dell’interno Pisanu a prostrarsi ai suoi piedi e dedita anche ai sequestri di persona (come dimenticare il caso Paparesta?) Cosa resta oggi dopo i vari processi e in attesa del processo di appello del rito ordinario che si celebrerà a maggio 2013? I due dirigenti juventini Moggi e Giraudo, i due designatori Pairetto e Bergamo, i quattro arbitri De Santis, Bertini, Racalbuto e Dattilo e l’ex vice-presidente della FIGC Mazzini. Più che una cupola sembra la banda del buco. Ci avevano raccontato che l’”associazione” interveniva truccando i sorteggi in modo da spedire i propri arbitri affiliati nelle partite interessate. Ci avevano detto che lo strumento principale di intervento delle giacchette nere erano le famigerate ammonizioni mirate. Ci avevano spiegato che il campionato 2004/2005 è stato interamente falsato. Oggi scopriamo che la sentenza di primo grado del rito ordinario a Napoli recita che i sorteggi non erano truccati, che le ammonizioni mirate non esistono, che con gli arbitri affiliati la Juve faceva meno punti che con quelli onesti, che il campionato 2004/2005 non è stato falsato. La banda del buco aveva tentato di alterare il campionato senza riuscirci (la frode sportiva ammette anche il ‘reato di pericolo’). Oggi scopriamo che la partita Juventus-Udinese è stata addebitata come frode sportiva a Moggi e Giraudo ma che la terna arbitrale di quella gara Rodomonti, Foschetti e Gimignani è stata assolta nei vari gradi di giudizio. Addirittura nell’informativa dei carabinieri viene citata una rete regolare annullata ai friulani, rete mai avvenuta. Oggi scopriamo che gli affiliati Bergamo, Pairetto e De Santis facevano parte dell’associazione ma parlavano, eccome, al telefono anche con Meani, Galliani, Facchetti, Moratti, ecc. Bergamo addirittura arriva a chiamare l’arbitro Rodomonti prima di Inter-Juve dicendogli “hai faticato tanto ad arrivare qua, non sbagliare e, se hai dei dubbi, pensa più a chi sta dietro”. Oppure al telefono con Facchetti “lascia che ci parli io con Bertini, bisogna smuovere la colonna giusta, quella delle vittorie”. Oppure, al telefono con Galliani, “la vostra sconfitta con la Juve è stato un lutto in famiglia per noi”. Oggi scopriamo che, degli arbitri associati, De Santis viene condannato per gare relative alla Fiorentina e non alla Juventus e Dattilo, al termine di una maxi-rissa in Udinese-Brescia, per aver ammonito i diffidati Pinzi, Muntari e Di Michele in modo da fargli saltare la successiva gara con la Juve. Peccato che i tre non erano diffidati e giocano regolarmente a Torino. Oggi scopriamo che Bologna-Juventus, addebitata come frode sportiva a Moggi, è stata arbitrata dall’assolto Pieri che, tra l’altro, riceve al termine della gara una telefonata furibonda dal designatore associato Bergamo che lo riprende per gli errori pro-Juve e gli annuncia che sarà costretto a fermarlo per qualche turno. Già perché c’era anche la panzana degli arbitri che aiutavano la juve e venivano premiati, in realtà venivano puniti severamente. L’associato Racalbuto, al termine di Roma-Juventus, viene sospeso per 8 giornate mentre Paparesta, al termine di Reggina-Juventus, dopo aver visibilmente penalizzato i bianconeri, viene mandato in b per una domenica per poi tornare tranquillamente in serie a. Cosa manca? Ah, le schede svizzere! Infatti il tesserato svizzero Pieri è stato assolto mentre Giraudo che la scheda non l’aveva (ma come?Il principale socio di Moggi non aveva la scheda?!?) viene condannato. Non ci avete capito una mazza? Tranquilli, nemmeno noi e non ci proviamo nemmeno anche perché a maggio probabilmente dovremo riscrivere un’altra verità. Un’ultima cosa, il vero dramma di questa vicenda sono le persone che per anni sono state coinvolte e poi assolte. Persone come Pieri, Dondarini, la Fazi, ecc. hanno dovuto subire una gogna mediatica inaudita, hanno perso il lavoro, hanno dovuto affrontare ingenti spese economiche (particolarmente toccanti le parole di Pieri che ha candidamente ammesso di aver vissuto come un disadattato, di aver fatto fatica a trovare un lavoro arrivando a fare l’impiegato in un supermercato), chi restituisce a queste persone quello che hanno passato? Ci pensassero bene i pm che oggi festeggiano perché il loro impianto accusatorio ha retto…
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