juve e formula 1

Con i campioni si vince, con i mezzi giocatori si tira a campare. E' una frase che Andrea Agnelli e Giuseppe Marotta dovrebbero imprimersi nella mente e non dimenticarla mai. La sconfitta odierna contro il Parma non porta solo scompensi nella classifica bianconera o (inevitabilmente) dei ridimensionamenti degli obiettivi di stagione, ma anche altre due ferite che fanno ancora più male: Felipe Melo si è reso protagonista della solita "melata", compromettendo così la partita dei suoi compagni; e l'infortunio di Fabio Quagliarella, l'unico attaccante che finora è riuscito a fare il suo mestiere per bene (mettere la palla oltre le spalle del portiere).

A questa squadra mancano molte cose, ma sopratutto un attaccante che sappia fare la differenza! La partita di oggi è servita per dimostrare, che senza "Eta Beta", la palla non la insacca nessuno. Nemmeno Milos Krasic, nemmeno Simone Pepe... perchè gli unici in grado di segnare (Del Piero permettendo) oltre all'ex attaccante del Napoli, sono loro. E' palese che a questa squadra manchi un bomber, un giocatore come Zlatan Ibrahimovic che ti risolve le partite con la stessa facilità con cui gli arbitri espellono e non assegnano rigori ai giocatori bianconeri...

Finora, la Juventus, è rimasta a guardare ma ormai appare evidente (almeno per noi) che un investimento sia d'obbligo, almeno là davanti. E' giunto il momento di fare come tante altre dirigenze che, infischiandosene totalmente del bilancio e dei debiti che soffocano i loro club (tanto nessuno aprirà mai un procedimento contro di loro... ), investono fior di quattrini in grandi giocatori e i risultati si vedono sul campo come sulla classifica. E' giunto il momento per questa proprietà di svestire i panni di bravi scolaretti che fanno bene i compiti e non perdono mai di vista il bilancio: serve vestire i panni dei vari Silvio Berlusconi o Massimo Moratti, spendere una bella cifra e accontentare tutti.

Agnelli&Co devono rendersi conto che perdere 4-1 in casa contro una squadra di metà classifica non è tollerabile se ti chiami Juventus! Soprattutto se tutti parlano coraggiosamente di scudetto... ma una squadra che punta al tricolore questi passi falsi non li fa... una squadra che punta al tricolore non può non investire sul mercato.

Attualmente questa squadra non può arrivare tra le prime due del campionato, ammettiamolo. Forse si può puntare al terzo o al quarto posto, ma non oltre. Ma se davvero le ambizioni di corso Galileo Ferraris sono importanti, allora forse vale la pena metter mano al portafoglio e comprare un attaccante per questa squadra. L'anno scorso, mentre una certa squadra comprava Goran Pandev, la Juventus andava a prendere Paolucci... Ecco, se gli investimenti che la società bianconera ha intenzione di fare sono questi, allora meglio lasciar perdere e tirare a campare...

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24 Alessandro Del Piero commenta la brutta scivolata interna contro il Parma per 1-4, una sconfitta che ha visto maturare dalla panchina visto che è stato sostuito al trentunesimo quando il risultato era ancora sullo 0-0. "L'avevamo preparata in modo diverso ma l'episodio dell'espulsione e tante ingenuità ci hanno affossato - spiega il capitano juventino - oggi non abbiamo di fatto reagito in 10, spesso questa era la nostra caratteristica ma non ci siamo riusciti, peccato". Non cerca scuse Del Piero, anche in 10 la Juve doveva fare di più: "Inutile dire quanto ci abbia condizionato ma dovevamo comportarci diversamente, l'abbiamo interpretata male il Parma oggi era molto in forma e ha giocatori di grande qualità. Non l'abbiamo letta bene". Nessuna recriminazione infine per la sostituzione per Pepe: "No non mi sento tagliato fuori anche se speravo ovviamente di non uscire. Ora dobbiamo restare compatti e catalogare come episodio la gara odierna, altrimenti cadremmo in errori commessi in passato, non bisogna demoralizzarsi. Ora abbiamo subito una nuova sfida con il Napoli e l'occasione di riscattarci, recuperando energie, uomini e entusiasmo, fino ad ora così avevamo fatto molto bene quindi non cadiamo in depressione".