DarkSoul

Perdonare

Davvero.

Vorrei perdonarlo.

Vorrei perdonare mio padre il suo odio verso di me

e verso la mia dipendenza passata.

Vorrei perdonarli tutti.

Tutti quelli che mi hanno voltato le spalle nell'errore

e che ora si rammaricano che io ne sia uscito

vivo.

Vorrei perdonare gli "amici" dell'epoca

per essere spariti.

Vorrei perdonarli per aver dimenticato 

la mia esistenza,

per voltarsi dall'altra parte se mi incontrano 

ora.

Vorrei perdonare gli operatori

della comunità

per i loro errori,

i loro silenzi,

la loro mancanza di tatto,

i loro deliri di onnipotenza

e quant'altro.

Vorrei perdonare le mute pallide pareti

di quella stanza,

asettica come la struttura.

Vorrei perdonare il silenzio,

la follia di tanti là dentro,

la rabbia,

la frustrazione.

Come il carcere.

Vorrei perdonare la solitudine di quei mesi.

E vorrei perdonare lui.

E me stesso.

Per avergli dato ascolto.

Per debolezza.

Per stoltezza.

Vorrei perdonarlo

per avermi incastrato,

per avermi condotto sulla strada sbagliata.

Falso amico.

Vera illusione chimica.

Vorrei perdonare me stesso

per essere caduto 

nella trappola,

devastante,

delle sostanze.

Vorrei perdonare le sostanze

per essere venute al mondo,

ignare, forse.

Dopotutto, 

è l'uomo che le ha create.

E vorrei perdonare l'uomo,

per averle create e distribuite,

in un circolo senza fine.

Vorrei perdonare 

chi continua a sbagliare,

a credere le sostanze

interessanti, brillanti, belle,

status symbol,

invincibili.

Vorrei perdonare 

chi le consuma,

chi le distribuisce

con orgoglio.

Giuro,

scoppio in lacrime

pensando 

a quanti

e

a quanto

io vorrei perdonare.

Lo vorrei.

Ma non posso.

Non lo farò.

Non potrò farlo.

Non potrò farlo mai.

Troppo dolore.

Potrò almeno

perdonare

le mie lacrime

poichè scendono,

così amare e ingiuste?