DarkSoulLa mia vita dopo la tossicodipendenza |
L'abuso della droga non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove. Questo non si chiama malattia, ma mancanza di giudizio. (Philip Dick, da “Un oscuro scrutare”, 1977)
Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la vita.
ORA SONO LIBERO
Il mio passato ed il mio errore sono sepolti senza nome e senza ricordo.
PENTIMENTO
Io rimpiango
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« Un pomeriggio lungo otto anni | Un passato dissoluto » |
I pensieri
Post n°206 pubblicato il 24 Aprile 2015 da mygangsta
Il dolore attraversa già da solo l'esistenza di ogni essere vivente che mi sembra davvero assurdo andarselo a cercare come ho fatto io. Nella mia esperienza con la tossicodipendenza ho vissuto il dolore fino in fondo e ora mi si ripropone con il triste epilogo della mia amicizia con F. e della sua vita. Le sostanze, che appaiono all'inizio come un paradiso e che, subdole, sanno farsi attraenti, si rivelano poi come fonte di dolore e lo rimangono anche dopo, quando, se sei fortunato, ne esci. Ho ricostruito molte cose, ho ritrovato una vita normale ma il dolore è lì, in un angolo della mia mente, ben presente e sempre vigile. Ed è qualcosa che non se ne andrà. E mi ricordo quante notti ho passato fuori, senza neppure rendermi conto di dove fossi, ovunque ci fosse possibilità di assumere sostanze, con ragazze che il giorno dopo neanche avrei riconosciuto, con i sensi annebbiati, con la mente che non era più mia ma delle sostanze, con malessere e allucinazioni. E là conobbi F., in una situazione simile, in una situazione in cui non eravamo altro che schiavi di sostanze dentro a un tunnel. Nella dipendenza, per assurdo, inizià la nostra conoscenza e, poi, la nostra amicizia. E, all'inizio del peggioramento delle sue malattie, quando andando a trovarlo conobbi il padre e il fratello, loro, venendo a sapere come e dove lo avessi conosciuto, non vollero sapere di me, un'altro di coloro che si rovinano con le sostanze. C'era molta diffidenza e molta rabbia in loro e riversarono su di me tutto il loro odio per quel mondo sotterraneo che aveva distrutto l'esistenza di F. e di cui anche io avevo fatto parte. Un mondo che, giustamente, si fa odiare. Ma, per solidarietà e amicizia, passai sopra il loro odio e continuai ad assistere il mio amico e, piano piano, vedendo la mia sincerità e disponibilità, ammorbidirono il loro giudizio e accettarono di buon grado il mio aiuto. Ho ascoltato il loro dolore e la loro rabbia, le mille domande, ho passato notti intere insieme a loro e alla loro delusione e tristezza, mi sono fatto carico di tutto il loro odio verso chi fa uso di quella roba. E ora che il momento in cui lui ci lascerà si fa sempre più vicino, vogliono avermi accanto e io ci sono, come questa ennesima notte che passeremo qua, in attesa. E, proprio poco fa, suo padre, non senza una punta di imbarazzo, ringraziandomi di tutto, mi ha confessato che non si aspettava che una persona che ha fatto uso di tutte quelle sostanze e vissuto un passato così dissoluto, potesse poi riemergere così bene ed essere come io sono ora. Lo capissero anche mio padre e il padre di lei, oltre a molti altri... La sofferenza che ho attraversato e ancora attraverso non mi ha lasciato indifferente ma mi ha cambiato moltissimo, tanto che ho rinnegato totalmente il mio passato dissoluto. Non c'è più traccia in me di quel ragazzo che sprecava i suoi anni tra sostanze, fumo, donne e vizi.
E passiamo questa lunga notte. |
Inviato da: cassetta2
il 14/01/2024 alle 03:31
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