DarkSoulLa mia vita dopo la tossicodipendenza |
L'abuso della droga non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove. Questo non si chiama malattia, ma mancanza di giudizio. (Philip Dick, da “Un oscuro scrutare”, 1977)
Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la vita.
ORA SONO LIBERO
Il mio passato ed il mio errore sono sepolti senza nome e senza ricordo.
PENTIMENTO
Io rimpiango
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Tornare indietro dal tunnel
Post n°211 pubblicato il 22 Maggio 2015 da mygangsta
Per me risorgere dopo un'esperienza come la tossicodipendenza più profonda e gli anni dissoluti non è stato semplice. Per nulla. Tanto che, all'uscita dalla comunità, provai un senso di smarrimento, come se la mia nuova vita non potesse iniziare così, subito, semplicemente come prosecuzione di quella passata. Non riuscivo a liberarmi dagli incubi passati, da ciò che avevo vissuto, dai ricordi ancora troppo vividi, dalla sofferenza fisica e psicologica, dalla condotta dissoluta. Non riuscivo a costruirmi una nuova vita "normale" e soffrivo terribilmente. Così, ho lasciato tutto e, per qualche mese, ho vissuto fuori, con una tenda, in montagna, senza una meta precisa. Mangiando un panino e poco altro. Io e me stesso, in eremitaggio. E' stato un periodo pazzesco, intenso, che, in tutta la sua difficoltà, mi metteva a tu per tu con me stesso, senza vie d'uscita. Ma avevo bisogno di una scossa così forte, di vivere senza nessuna comodità, in una situazione precaria e da costante allerta, da solo. Avevo bisogno di perdere ogni certezza, di affrontare tutto senza filtri, di tornare quasi a uno stato "primordiale", di meditare, di sentire la paura nelle notti all'addiaccio sotto le stelle o sotto un violento temporale e non tirarmi indietro ma viverla fino in fondo. La tossicodipendenza (tra l'altro in così giovane età) mi aveva rubato il senso della vita, mi aveva dato falsa forza e falsa euforia, falsi rapporti con gente falsa, mi aveva mostrato il degrado più totale cui si può arrivare, mi aveva provato con pesanti sbalzi d'umore, malessere, bugie, allucinazioni, mi aveva reso falso e inaffidabile. E portato a due ore dalla fine. Come potevo tornare a vivere, aldilà di tutte le terapie convenzionali? C'è sempre una ferita profonda dopo certe esperienze. E, nel mio caso, sentii che solo la solitudine, il silenzio e il ritorno alle origini nel profondo della natura, nelle montagne a sfidare i ricordi, me stesso e il buio, avrebbero potuto ridare un senso a tutto. E, alla fine di quel periodo, ho sentito che potevo tornare a vivere e recuperare gli anni persi nel tunnel. E' stato lo spartiacque. Ho accettato di tornare a vivere pur con il senso di colpa e il rimorso. Non ho più avuto paura, mai. Ho ricostruito la mia esistenza totalmente, ho lasciato indietro la condotta dissoluta per seguire valori sani. Le sostanze sono subdole, si sostituiscono piano piano a ogni altra cosa, diventano l'unico significato dell'esistenza, ti fanno vivere in un mondo finto, in un'illusione fatta di euforia, forza, adrenalina alternate a depressione, panico, ansia. Di sballo alternato a malessere. E cadere nel tunnel da ragazzi è doppiamente doloroso. Come possono le sostanze farti crescere, come possono le sostanze sostituirsi a un normale percorso di crescita e di sane esperienze? Io, avendo perso anni importanti dentro quel tunnel, ho dovuto faticare il triplo per essere la persona che sono adesso, a più di trent'anni. Se tornassi indietro riprenderei quelle sostanze? Neanche per sogno (o per "incubo", che meglio si addice all'argomento)
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Inviato da: cassetta2
il 14/01/2024 alle 03:31
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il 21/12/2023 alle 22:10
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il 22/07/2023 alle 22:41
Inviato da: Cherrysl
il 16/07/2023 alle 19:18